DISCLAIMER:
Qs personaggi non sono miei e bla bla bla.... PS: un ringraziamento
special a Lucy per aver commentato il primo capitolo. Spero che ti piaccia
anche questo! E, naturalmente, anche a Carol, che non manca mai di dirmi
cosa ne pensa di quello che la mia mente produce e le mie mani battono a
computer!^^ PPS: ve lo dico fin da
subito: il primo capitolo era molto simile al film, ma da ora in poi
(presumo) non seguirò più così tanto la sua trama...anche perché, nel
lungometraggio, Azeem (l'amico moresco di Robin) non fa un pompino a Will
Scarlet (un ragazzo che vive nella foresta, che poi non è altro
che************************* di Robin (figuratevi se ve lo svelo subito:
sono stata fin troppo espansiva!!)). Kaede Hood parte II di Ash(lynx) <<Rukawa...allora tra te
e il rossino...>> cominciò Sendo molto malizioso. I tre ragazzi stavano
comminando nella foresta da alcuni minuti e, dato che la tensione e la
paura non facevano parte del DNA dei due ex-soldati, questi avevano
instaurato una pseudo-conversazione. <<Di che stai parlando,
idiota?>> rispose l'altro senza scomporsi. <<Sarò un'idiota, ma ho
visto come lo hai guardato>> <<Humpf!>> <<Te lo mangiavi con gli
occhi! Peccato che...>> si interruppe, per incuriosire l'altro. <<Peccato cosa?>> <<No...niente...>>
si fece vago, deciso a non svelare nulla, forse per il semplice motivo che
non c'era nulla da svelare: si stava solamente divertendo a tenerlo sulle
spine! In verità, gli era sembrato
che anche il rosso ricambiasse i sentimenti della volpe. Naturalmente i
due erano troppo stupidi per accorgersi dei veri sentimenti del proprio
amato! Una situazione senza speranza, insomma! Rukawa si fermò e si voltò
verso "l'amico" regalandogli uno dei suoi famosi sguardi
inceneritori. <<Finisci quello che
stavi dicendo!>> ordinò freddo. Profonde e serie minacce
uscivano dai quei due occhi. Sendo, però, non si fece intimorire. Ormai
conosceva il ragazzo e si divertiva a stuzzicarlo in questo modo. <<Ma io non stavo dicendo
nulla!>> assunse l'aria più sbigottita che il suo grande repertorio
di maschere aveva, fingendo di non capire di cosa l'altro stesse parlando. <<Non fare il finto
tonto!>> <<Finto tonto? Io!? Ma
quando mai!>> Rukawa estrasse la spada e
gliela puntò alla gola. <<Finisci immediatamente
la frase, oppure ti ammazzo!>> Sendo sorrise, pronto a
spegnere con una battuta l'ira del compagno, quando Nobunaga lo
precedette. <<Probabilmente ha
sentito le voci che circolano per le città>> Lo sguardo gelido di Rukawa si
spostò sul ragazzo più giovane, che si maledisse subito per aver
parlato. <<Che voci?>> <<Bè...sì...insomma...quelle
sullo sceriffo Akagi...>> <<Mai sentite>>
disse Rukawa. <<Nemmeno io>> si
intromise Sendo. Ma alla volpe non importava più
quello che il porcospino stava dicendo. Era molto più preso dalle parole
della scimmia. Che voci giravano sullo sceriffo? E come potevano
riguardare lui e Hanamichi? <<Che voci sono?
Parla!>> Come protestare di fronte a
quello sguardo autoritario? <<Ecco...in giro si dice
che allo sceriffo piaccia molto il cugino del re...>> <<Nel senso
che...?>> domandò Sendo. <<Nel senso che ci prova
spudoratamente con lui...da parecchi mesi ormai>> <<E nessuno ha avuto da
ridire!?>> <<Chiunque l'abbia fatto
è finito alla forca>> <<Interessante. Ehi,
Rukawa, hai un rivale!>> <<E Hanamichi?>>
chiese la volpe, ignorando il commento del ragazzo. <<Lo rifiuta...dice che i
gorilla non fanno per lui...>> Sendo scoppiò a ridere, mentre
Rukawa si fece più serio. Non poteva sopportare che lo sceriffo ci
provasse col SUO Hanamichi. Quel lurido verme schifoso non doveva
permettersi di toccare il ragazzo nemmeno con un dito! La prossima volta
che sarebbe andato in città gliel'avrebbe fatta pagare cara! Prima, però, doveva uscire
dalla foresta...impresa tra le più ardue. Era scocciante ammetterlo, ma
si era perso. Gli alberi sembravano tutti uguali, così come i sentieri e
i massi. Non riusciva a capire dove fosse. Non poteva, però, ammetterlo,
soprattutto di fronte a Sendo, perciò continuava a camminare sicuro che,
prima o poi, da qualche parte sarebbero sicuramente arrivati. Insomma, non
potevano certo vagare per quel bosco in eterno! Preso dai suoi pensieri, dopo
essersi di un bel po' allontanato dai suoi due compagni, imboccò uno
stretto sentiero quasi impraticabile, pieno di rami e fronde, che presto
lo nascosero allo sguardo degli altri ragazzi. Lui, però, non se ne
accorse nemmeno e continuò a camminare sempre dritto per un bel po' di
tempo. Intanto, parecchi metri dietro
di lui, Nobunaga e Sendo si erano fermati davanti ad un bivio, lo stesso
attraversato poco prima da Rukawa, incerti sul sentiero da percorrere. <<Secondo te da che parte
è andato?>> chiese il più alto. <<Non ne ho la più
pallida idea. Rukawa di solito non è molto attento alla strada che
percorre, perciò penso che abbia imboccato un sentiero a casaccio>> <<In fondo cosa potevo
aspettarmi?>> sospirò <<Vorrà dire che ci affideremo al caso
anche noi. Abbiamo il 50% di possibilità non rivederlo più e, con
l'aiuto di Dio, forse ci riusciremo!>> scherzò. <<Certo che avete proprio
uno strano rapporto, voi due. Non capisco se siete amici o no>> <<In verità è una
specie di convivenza forzata, anche se, a volte, si rivela piuttosto
divertente>> <<Se non ti sta
simpatico, perché l'hai seguito?>> <<Non ho mai detto che mi
sta antipatico, anche se col carattere che si ritrova...>> lasciò
in sospeso la frase <<comunque mi ha salvato la vita>> finì. <<Allora lo segui per
ricambiare il favore!>> esclamò. <<A dir la verità, più
che altro, è perché è proprio un bel ragazzo. Se fosse stato un
quarantenne rugoso e grasso me ne sarei infischiato!>> <<Dovevo
aspettarmelo...dopotutto sei un hentai...>> L'altro ridacchiò e, senza
bisogno di dire altro, imboccarono contemporaneamente il sentiero di
sinistra, andando, senza saperlo, nella direzione opposta a quella presa
dal volpino. ************** Il sole stava tramontando
dietro i fitti rami degli alberi, regalando al cielo un tenue colorito
rossiccio. Kiyota e Akira stavano ancora vagando per la foresta, senza
essere riusciti né a trovare Rukawa, né ad uscirne. Sembrava, anzi, che
gli alberi fossero aumentati in numero, come anche in grandezza, rendendo
ancora più ardua la traversata. Il buio che stava per avvolgerli,
inoltre, non avrebbe migliorato la loro situazione. <<Giuro che questa Rukawa
me la paga!>> disse per l'ennesima volta il porcospino. <<Seee, come no! Non
riesci nemmeno ad uscire da un bosco!>> <<Dato che parli tanto,
perché non provi te?>> lo stuzzicò. <<Certo che ci
provo!>> quasi urlò l'altro, infervorato <<Adesso vedrai il
mito in azione col suo divino senso dell'orientamento!>> Detto ciò imboccò il primo
sentiero, che forse sarebbe meglio chiamare varco, tra due alberi e Sendo
lo seguì senza dire nulla, continuando a sorridere come se, dopotutto, la
situazione lo divertisse. Pochi minuti dopo si fermarono
in mezzo ad una radura. Nobunaga si guardò intorno incerto, con aria
pensosa. <<Mi pare d'essere già
passato per di qua>> mugugnò tra sé, ma Akira lo sentì e rispose. <<Veramente è la terza
volta che facciamo questo giro...>> <<E si
può sapere perché non me l'hai mai detto!?>>
<<Ma come? Non eri tu quello con un divino senso
dell'orientamento?>> lo canzonò. La scimmia incrociò le braccia
al petto e si sedette pesantemente per terra, ad occhi chiusi, con fare
scocciato. <<E adesso che ti
prende?>> <<Zitto. Sto annusando
l'aria alla ricerca dei sentieri che abbiamo già percorso>> <<Annu...?? Sei proprio
un animale...>> rispose l'altro divertito. Non parlarono più. Akira si
accostò ad un albero e cercò di guardare il colore del cielo attraverso
le fronde degli alberi sopra la sua testa. Ancora pochi minuti e il sole
sarebbe tramontato del tutto. Si sarebbero dovuti fermare a dormire in
quella radura, non avevano altra scelta. Sospirò. Perché diavolo aveva
voluto cacciarsi in una situazione simile? Un rumore tra gli alberi lo
riscosse dai suoi pensieri. Qualcuno, o qualcosa, aveva spezzato un
ramoscello, rivelando la sua presenza, peraltro vicina. Guardò verso
Nobunaga. Non sembrava essersi accordo di nulla e stava ancora
"annusando l'aria". Riportò gli occhi nel bosco davanti a sé,
da dove, cioè, gli sembrava fosse provenuto il rumore. Sussultò. Due occhi scuri lo rapirono.
Due occhi con una strana espressione, fatta di sicurezza mista a
strafottenza. Gli piacquero subito e continuò
a seguire la loro breve avanzata tra i rami fino alla radura, dove si
fermarono, a pochi metri da lui. Dalla bocca che gli accompagnava uscirono
alcune parole, che lui non ascoltò. Passò, invece, il suo sguardo sul
corpo giovane e magro del ragazzo che gli stava di fronte. Spalle larghe e
solide, braccia muscolose, mani grandi, gambe lunghe e toniche, capelli
scuri e corti con alcuni riflessi del sole del tramonto, naso sottile,
labbra strette e una piccola cicatrice sul mento, dalla parte sinistra.
Accarezzò il suo corpo con lo sguardo una seconda volta, profondamente
colpito dalla bellezza e dall'atteggiamento ribelle del tipo. Gli piaceva,
e anche tanto. Più che i ragazzi con cui era stato in tutta la sua vita.
Questo lo affascinava maggiormente. Un bello e tenebroso, forse
tormentato. Voleva che fosse suo. Si decise solo dopo alcuni
minuti ad ascoltare le sue parole. <<C'è un pedaggio da
pagare. Sganciate i soldi, tu e il tuo...amico>> Sorrise amaramente dando
un'occhiata al ragazzo seduto per terra, forse pensando che avesse qualche
problema a livello psicologico, cosa di qui Akira non poteva dargli torto.
<<Spiacente per te, ma
siamo al verde>> rispose Sendo passandosi una mano tra i capelli. <<Certo, come no! Mi ha
preso per stupido? Nessuno che è al verde gira con un cavallo e un
servo!>> <<Lui non è un servo mio
e, in quanto al cavallo, è rubato>> <<E dovrei
crederti!?>> la sua espressione lasciava intendere che stava
perdendo velocemente la pazienza. Ad Akira quegli occhi facevano
girare la testa. Quanto gli piacevano! Così scuri e terrificanti, così
carichi di rabbia, ma, al contempo, con una lieve lucentezza che ne
rivelava la vera natura passionale. Non aveva dubbi in proposito. Voleva
toccare quello stupendo ragazzo e baciarlo con ardore. Sapeva che si
sarebbe ribellato, la sua natura era chiaramente così, e gli sarebbe
piaciuto ancora di più. Si mosse verso il ragazzo che
parve sorpreso da questo suo gesto, ma che non si spostò, forse per
orgoglio. Si fermò solo quando si trovò a pochi centimetri da lui,
scoprendo di esserne di poco più alto. Assunse l'espressione più
sorridente possibile e disse: <<Come ti chiami?>> <<Che te frega?>> <<Non posso mica
chiamarti "bel tenebroso" in eterno, ti pare?>> Il ragazzo sbuffò. <<Hisashi Mitsui>> <<Akira Sendo, tanto
piacere>> gli porse la mano, che rimase tesa nel vuoto senza che
l'altro desse segno di volerla stringere. <<Bè...Sendo...mi devi
dei soldi se vuoi rimanere in questo bosco>> <<Il problema, come ti ho
già spiegato, è che non ne ho>> <<Il problema, come ti ho
già spiegato, è che non ti credo>> <<Puoi perquisirmi, se
vuoi...>> disse sicuro con una faccia molto porca. <<E se, invece, non lo
facessi e mi portassi via il tuo cavallo?>> più che una domanda
sembrava un'affermazione. <<E se, invece, io avessi
un'altra idea su come pagarti il pedaggio?>> <<Ah si? E cosa avresti
in mente?>> Sendo appoggiò una mano su un
suo fianco e con l'altra gli sfiorò il volto in una carezza. Avvicinò le
labbra al suo volto e sussurrò: <<Pagamento in
natura...>> Sentì i muscoli del ragazzo
irrigidirsi e frenò in suo tentativo di allontanarsi. <<Vedrai...ti piacerà...>> Gli piegò dolcemente la testa
di lato e appoggiò le labbra sul suo collo. Cominciò e depositare dei
baci sulla superficie, seguendo un percorso immaginario, per poi passare a
succhiare la pelle con sempre più vigore. Dopo un po', avvicinò
ulteriormente il ragazzo a sé e mosse il proprio corpo contro il suo, con
movimenti lenti e calcolati. Fece scorrere una mano lungo il suo torace,
giungendo a sfiorargli la virilità da sopra la stoffa dei pantaloni. Solo allora il ragazzo non
riuscì più a trattenere i gemiti che gli affollavano la gola,
liberandoli nell'aria. Il tocco di quello sconosciuto gli piaceva, gli
faceva scorrere i brividi lungo la schiena e pulsare la zona del basso
ventre. Sentiva la sua mano muoversi sopra la stoffa dei pantaloni,
facendolo eccitare. Quando gli venne duro chiuse gli occhi e si appoggiò
colla schiena all'albero che stava subito dietro di lui. <<Allora apprezzi il mio
lavoro!>> disse l'altro interrompendosi di botto. Sendo si allontanò dal ragazzo
di alcuni centimetri, osservando eccitato e abbandonato contro un albero.
Un ramoscello in preda ai suoi attacchi. <<Sei sempre così
passivo?>> chiese <<Sei tu che devi pagare,
mica io. Io godo solo>> rispose. <<Allora vedrò di
impegnarmi di più>> In pochi secondi erano
nuovamente vicini, uno in piedi e l'atro inginocchiato a terra davanti a
lui, colle mani appoggiate alle sue gambe. <<Che ne dici: ti va un
bel lavoretto di bocca?>> chiese Sendo. <<Se pensi d'esserne
capace...>> Non resistette alla
provocazione e gli abbassò gli indumenti, fino a trovarsi l'erezione tesa
davanti agli occhi. Fischiò. Il ragazzo era davvero messo bene! Il fiato emanato dal fischio
colpì la punta dell'asta, facendo sussultare Mitsui. Akira, vista la sua
reazione, soffiò nuovamente su di essa, godendosi i gemiti mal trattenuti
del moro. Poi, con estrema lentezza, cominciò a leccarlo per tutta la sua
lunghezza, per poi passare a disegnarci dei cerchietti. Hisashi ormai non si
controllava più. Ogni suo muscolo era teso e la sua mente era appannata.
Sentiva un immenso piacere provenire dal luogo della tortura, misto a
quella piccola insoddisfazione legata al fatto di volere di più. Voleva
essere preso completamente in bocca. Non ce la faceva più a sopportare
quella snervante attesa, ma non avrebbe mai implorato! Akira si accorse che il ragazzo
era quasi al limite e gli prese l'erezione completamente in bocca,
cominciando a pompare con un ritmo sempre più veloce. Sentiva il gemiti
del moro farsi più forti, i suoi muscoli contratti, le sue mani tra i
suoi capelli...quando Hisashi venne, lui ingoiò tutto il liquido
leccandoglielo via accuratamente. Sentiva i suoi respiri affannosi e
sorrise. Si alzò in piedi, rivestendolo, per trovarsi nuovamente di
fronte a quegli occhi profondi, ormai del tutto oscurati dalla fine del
tramonto. <<Allora? Ho pagato
abbastanza?>> chiese allontanandosi d'un passo. Hisashi riprese piena coscienza
di sé si ricompose, assumendo nuovamente la sua solita aria da duro.
Guardò il ragazzo più che intraprendente che gli stava di fronte. Di
certo sapeva il fatto suo e non aveva per nulla peli sulla lingua...gli
piaceva questo aspetto del suo carattere. E poi era proprio bello...forse
poteva divertirsi ancora molto con lui! <<Che ne dici di
seguirmi? Sto in una specie di accampamento con degli altri>> disse. <<Ti è piaciuto talmente
tanto che vorresti il bis?>> <<Per nulla...io so fare
di meglio>> <<Dimostramelo!>> <<Ti piacerebbe!
Comunque, o mi segui o passi la notte qua col tuo "amico" e,
lasciatelo dire, non avete alcuna speranza di uscire da questo bosco da
soli>> <<Allora è deciso>>
sorrise. Si voltò verso Nobunaga,
ancora seduto per terra, del tutto estraneo alla realtà. Sembrava una
statua. Persino il cavallo era più sveglio di lui in quel momento! <<Ehi Nobu...>> ma
non riuscì a finire la frase. <<TROVATO!! PER DI QUA!
DOBBIAMO ANDARE IN QUESTA DIREZIONE!!!>> Nobunaga, scattato
improvvisamente in piedi, aveva urlato queste parole saltellando come se
fosse appena stato punto da una vespa, indicando come un ossesso il varco
tra due alberi. Sendo guardò verso Mitsui, che aveva appena imboccato il
sentiero opposto, senza neanche stare ad aspettarli. <<Scimmia, dobbiamo
andare per di qua!>> disse <<MA CHE STAI DICENDO!?
METTI FORSE IN DUBBIO LE MIE DOTI DIVINE!?>> <<No che non le mette in
dubbio, ma per di là si va verso un burrone, posto totalmente inadatto a
viverci>> intervenne Mitsui parlando senza girarsi. <<E TU CHI SARESTI PER
PARLARMI IN QUESTO MODO!?>> <<Hisashi Mitsui, l'uomo
che non deve chiedere mai, e ora smettila di urlare come una femmina e
cammina>> <<NON RIVOLGERTI MAI PIù
A ME IN QUESTO TONO, SFREGIATO!!>> <<NON CHIAMARMI SVREGIATO,
ESSERE SENZA CERVELLO!>> gridò l'altro girandosi di scatto, con gli
occhi che ardevano. <<COME OSI RAZZA DI
BERTUCCIA!?>> <<BERTUCCIA!? GUARDA CHE
T'AMMAZZO, PESIVENDOLA CHE NON SEI ALTRO!!>> <<PROVACI!>> Sendo continuò a sorridere
beato e a seguire i due ragazzi, ascoltando divertito i soavi suoni che
uscivano dalle loro più che educate bocche. ************** Pace e tranquillità! Che
gioia! Finalmente la volpe non aveva più tra i piedi quei due pazzi! Era
talmente felice che si era pure sprecato a fare un mezzo sorriso...per più
di due secondi! Se non è gioia questa! Purtroppo, a interrompere questo
idillio, stava il fatto che si trovava ancora nel bosco, senza la benché
minima idea di come uscirne, quasi del tutto al buio. Lui, che aveva combattuto nella
crociata con onore e senza alcuna paura, che non si era fermato di fronte
al nemico, che aveva imparato ad uccidere in talmente tanti modi da non
ricordarne il numero, che era scappato da una prigione sorvegliatissima e
che era riuscito a ritornare a casa...si era perso in un'insulsa foresta
da quattro soldi! Sperò che nessuno venisse mai a saperlo. <<Eee
tuuu chiiii seiii???>> La voce strascicata alle sue
spalle lo fece voltare di scatto: non poteva credere che esistesse
qualcuno con un tale modo di parlare! Si trovò davanti tre...ragazzi...di
certo non normali. Insomma, chi andrebbe in giro con un faro al posto dei
capelli, due baffetti di pessimo gusto e parlando in modo talmente
obbrobrioso!? Li guardò bene. La tenue luce del tramonto si rifletteva
sui...capelli...ricci e troppo biondi per essere veri del primo ragazzo,
rendendo ben visibili gli altri due. Uno era alto come il biondo e, a
causa dei baffetti, sembrava un quarantenne, mentre quello che aveva
parlato...ricordava molto una sfera: grasso e tozzo, praticamente più
facile da saltare che da girargli attorno. Ma non erano certo queste
caratteristiche fisiche ad indurre Rukawa a non fidarsi dei ragazzi,
quanto le loro espressioni poco rassicuranti. Sembravano essere appena
stati colpiti da un fulmine, che aveva distrutto i loro già pochi
neuroni. Brillava una scintilla omicida nei loro occhi, che dicevano solo
una cosa: volevano fare a botte, non importava con chi. Dopo averli squadrati per non
più di due secondi arrivò ad una conclusione: quei tipi non erano certo
dei geni! Insomma, quale genio parlerebbe in modo così idiota cercando di
inghiottire contemporaneamente due frutti, grandi quando una mano intera,
senza masticare!? <<Cazzi miei>>
rispose quindi. <<Ehiii
amiIIcooo, guaAArdaaa cheee nonnn puoiii parlAAarciii cosììì, chiarooo?>> <<Idioti>> <<Adesso
te la facciamo pagare per la tua arroganza!!>> disse baffetti
mostrando i pugni. <<Così la prossima volta impari a
rispondere alle domande!!>> continuò il biondo <<Sai chi siamo noi? Noi siamo la mitica, insostituibile, unica,
insuperabile armata...>> <<...di decerebrati della
foresta Sherwood!>> finì una voce pacata e "normale" alle
loro spalle. I tre...tipi...si voltarono
contemporaneamente, sorpresi e offesi dalle parole del nuovo arrivato. <<YOHEI!!>>
urlarono quasi scandalizzati <<MA CHE CAVOLO DICI!?>> <<Calma ragazzi: non
penso che quel tipo abbia molto denaro con sé. Secondo me si è solo
perso nella foresta>> li calmò, mentre camminava silenziosamente
fino a superarli e a trovarsi direttamente davanti alla volpe. I pazzi rimasero zitti e
immobili. Evidentemente quel Yohei era una specie di capo, per loro, e
ubbidivano a qualunque cosa dicesse. Rukawa lo guardò bene. Era
decisamente più basso di lui, ma il suo atteggiamento e i suoi occhi
lasciavano intendere che, oltre ad essere molto astuto, era forte e sicuro
di sé. I due si guardarono negli occhi
e Yohei sorrise. Un sorriso sincero, che poche volte Rukawa aveva visto in
quegli ultimi anni. Il ragazzo gli porse la mano dicendo: <<Il mio nome è Yohei
Mito>> Rukawa, senza degnarsi di
stringergli la mano, rispose: <<Kaede Rukawa>> <<Quel Rukawa? Quello che
è partito per la crociata?>> <<Esattamente...>> Tra loro calò un attimo di
silenzio, durante il quale a Kaede sembrò di leggere negli occhi
dell'altro un ricordo lontano nel tempo, ma importante. Qualcosa che
doveva rimanere segreto. <<Bè...dire che mi
dispiace per tuo padre sarebbe scontato, nonostante sia la verità>>
riprese a parlare, ma alla volpe sembrò che non fosse legato a ciò il
ricordo che lo aveva investito pochi attimi prima. <<Come sai della sua
morte?>> <<Le notizie corrono
anche troppo in fretta da queste parti, soprattutto quando è lo sceriffo
stesso a metterle in giro. Per dimostrare la propria forza e pericolosità
è disposto a sbandierare ai quattro venti d'aver ucciso colle sue stesse
mani un uomo valoroso come tuo padre>> Rukawa avrebbe voluto chiedere
delle altre notizie riguardanti lo sceriffo e il padre, ma lasciò
perdere: oltre a non essere il momento adatto, quel ragazzo poteva essere
la fine dei suoi problemi. <<Mi sono perso>>
disse. <<L'avevo intuito>>
sorrise Yohei di rimando. <<Indicami la strada per
uscire dal bosco>> <<Al buio riuscirai solo
a perderti di nuovo. Che ne dici di venire con noi al...>> <<Non se ne parla Yohei!>>
lo interruppe il biondo <<Lo sai bene che chi viene al rifugio poi
non può più andarsene! É una regola! Serve ad evitare che lo sceriffo
scopra dove ci nascondiamo e ci attacchi con tutto il suo
esercito!>> <<So bene a cosa serve:
l'ho ideata io!>> poi guardò verso Rukawa <<Hai tutte le
guardie dello sceriffo che ti cercano, non puoi certo girare dove vuoi
senza avere neppure un misero nascondiglio, ti pare? Se vieni con noi,
invece, ti assicuro che le guardie non ti troveranno, non nella foresta
ovviamente, e potrai fare tutti i tuoi porci comodi. Che ne dici?>> A Rukawa non servì pensarci
due volte. Quel rifugio a cui avevano accennato sarebbe diventato a sua
seconda casa. <<Dico che va bene. Ti
seguo>> <<Perfetto. Da questa
parte>> Yohei si incamminò, procedendo
sicuro attraverso gli alberi e evitando i rami che pendevano da questi.
Rukawa mosse un passo nella sua stessa direzione, ma venne improvvisamente
fermato da una mano appiccicosa che si era aggrappata al suo braccio. <<Iooo miii chiiiiamooo
Nozooomiii Takaaamiyaaa. Piaaaceeereee>> disse il ragazzo rotondo. "Cavoli! Non sa dire bene
neppure il suo nome!>> <<Io sono Yuji Okuso>>
si presentò il biondo <<Chuichiro Noma>>
disse baffetti. <<Humpf...>> e si
allontanò. <<EHI TU! CHI CAVOLO TI
CREDI D'ESSERE PER IGNORARCI COSì!?>>
gridarono in coro. <<Idioti>> <<COME
OSI!? QUESTA è LA TUA FINE!!>> così l'allegra comitiva intraprese il proprio viaggio verso
il rifugio nel cuore della forse degli spettri. Continua... Allora, che cosa ne pensate? Va
bene come secondo capitolo? Contenti che oggi non è morto nessuno? Cmq,
lo so che all'inizio c'erano tutte le premesse per una hanaru, o ruhana
(non voglio svelarvi nulla), ma la senmit è la mia coppia preferita
(ormai è la decima volta che lo dico...) perciò era ovvio, se non
giusto, che la inserissi! In ogni caso, fans di Hanamichi e di Kaede state
tranquille e siate pazienti: i prossimi capitoli (il che comprende anche
il numero 3, se e quando riuscirò a scriverlo) conterranno di sicuro
delle scene...diciamo non propriamente caste...tra questi due figoni!
Contente?^^ Perciò leggete e commentate! Un bacione, Ash(Lynx)
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