Paring:
direi troppi… ehm…
Rating: questo pg-13
Note: Questa storia nasce un po’ per caso, un po’
per troppo entusiasmo per bei ragazzi che abbiamo, un po’ per il sadismo,
un po’ per il masochismo… però nasce ed è una cosa pensata
a 4 anche se la stiamo per realizzare solo in 3...
Le autrici: AMS è composto da tre ragazze
- Arual, Miyu e Saya
Just
Love Life
Capitolo 1
di AMS
Era una giornata
come tante altre a Londra...beh...forse non proprio come le altre
visto che il cielo era limpido come poche volte si era visto in quella
città dalla perenne nebbia e dalle piogge improvvise. Il sole
risplendeva in tutta la sua intensità ed i suoi raggi rendevano
piacevolmente calda l’aria pomeridiana.
Per il resto era davvero una giornata come tante. Le strade erano
affollate di macchine, guidate da persone ansiose che non vedevano
l’ora di arrivare alla loro destinazione. Sui marciapiedi e nei negozi
si potevano già intravedere i primi turisti della nuova stagione
che avevano sfruttato quel miracoloso bel tempo per viaggiare e visitare
città straniere. Anche i parchi erano pieni di gente, specialmente
ragazzi o madri che portavano a spasso i propri figli.
Sembrava che tutta Londra si fosse riversata nelle strade.
Hektor stesso aveva colto l’occasione per uscire dalla palestra e
mettersi a correre all’aria aperta. Non aveva saputo resistere, ormai
la sua reputazione di fanatico dello sport era risaputa ovunque e
da tutti...così aveva lasciato detto a Kevin di occuparsi dei
clienti da solo per un paio d’ore fino al suo ritorno, aveva afferrato
il suo marsupio, una bottiglietta d’acqua ed un asciugamano (quello
giallo, il suo preferito) ed era uscito a fare jogging.
Lui amava correre...e correre sotto quel meraviglioso cielo azzurro
era una sensazione completamente differente che farlo in palestra
oppure la mattina presto, con l'aria fresca e pungente che gli graffiava
il volto e gli penetrava fin nelle ossa....ma lui amava tutto quello
indiscriminatamente.
Adorava la sensazione del sudore che gli colava sulla pelle, dei suoi
muscoli tendersi e scattare ad un suo comando, dei capelli scompigliati
al vento ma soprattutto della immensa soddisfazione che provava alla
fine di ogni esercizio, che lui prendeva quasi come una sfida, cercando
di volta in volta di migliorarsi...di fare sempre meglio...di dimostrare
quanto valeva.
Era quasi un'ora che correva senza sosta...e visto che si trovava
in un parco decise di fermarsi qualche minuto a fare una pausa, sedendosi
magari su una panchina all'ombra di qualche albero.
Senza prestare molta attenzione a dove andava, passò davanti
ad un uomo sulla trentina che se ne stava seduto tranquillamente sul
prato a leggere un libro di Wild e lì decise di fermarsi per
asciugarsi il volto madido di sudore con il suo asciugamano. Il suo
respiro era leggermente affannato ma non era affatto stanco anzi...si
sentiva felice e pieno di energie.
Hektor sembrava non essersi accorto minimamente della presenza dell'uomo
poco distante da lui ma quest'ultimo invece sembrava essersi accorto
perfettamente del passaggio di Hektor....ed incuriosito o forse semplicemente
disturbato nella sua lettura, decise di alzare lo sguardo dal libro
per vedere chi fosse appena passato.
Quando lo vide sembrò rimanerne quasi folgorato...quasi avesse
visto chissà quale visione paradisiaca. Ai suoi occhi Hektor,
in quel preciso momento, era la raffigurazione della sensualità
e della perfezione.
Alto, molto alto...sul metro e novanta...con un fisico asciutto e
statuario, dalla carnagione leggermente scura che inumidita dal sudore
sembrava quasi risplendere. I pantaloncini corti e la canotta che
indossava mettevano in mostra le sue gambe lunghe e muscolose e le
braccia possenti ma non in modo esagerato. I suoi capelli sembravano
fili d'oro da tanto erano biondi ed i suoi occhi nocciola erano caldi
ed avvolgenti.
Si...quella era decisamente una visione...ma l'uomo si costrinse a
distogliere lo sguardo per non sembrare sfacciato o indiscreto nel
caso il ragazzo si accorgesse che lo stava fissando...ma Hektor non
aveva notato nulla visto che era intento a togliersi di dosso un po’
di sudore. Alla fine si sedette a peso morto sul prato non molto distante
da quello sconosciuto, che si era rimesso a leggere il suo libro o
almeno fingeva di farlo, ed estrasse la bottiglietta d'acqua cominciando
a sorseggiarla con bramosia.
L'uomo si sentì avvampare in viso a quella piccola ed involontaria
esibizione da parte di Hektor ed alla fine decise di togliersi la
giacca dell'aviazione militare che aveva addosso e di appoggiarla
accanto a sé, sentendosi improvvisamente molto accaldato...soprattutto
quando vide con la coda dell'occhio il ragazzo leccarsi le labbra
con espressione fin troppo soddisfatta dopo essersi scolato quasi
tutta l'acqua della bottiglietta. (Hek...ma non ti vergogni a fare
queste cose in pubblico?-___- NdMiyu ehi! che sto facendo di male
scusa?^-^ NdHek come se non lo sapessi-___- NdSaya)
"Uff...che caldo ragazzi....ora si che si sta meglio!!"
disse appoggiando la bottiglietta accanto a sé...e fu proprio
in quel momento che si accorse finalmente della presenza di uno spettatore.
"Oh...salve!" lo salutò sorridendogli cordialmente.
L'uomo si voltò verso di lui.
"Buona sera"
"Mi scusi....forse l'ho disturbata nel bel mezzo della sua lettura..."
disse Hektor riferendosi al libro che teneva nelle mani.
"Non si preoccupi...-scuotendo la testa ed abbozzando un sorriso-
stavo solo decidendo se usarla per una lezione o meno..."
"Oh...lei è un professore?" chiese Hektor sorpreso
e si ritrovò a fissare il suo interlocutore con particolare
attenzione. Non aveva per nulla l'aspetto di un professore....dal
fisico atletico e ben scolpito che aveva sembrava più un soldato
che qualcuno che sgobbava costantemente dietro ai libri....ed il fatto
che indossasse un abbigliamento militare sembrava confermare la sua
ipotesi.
La mente di Hektor si mise di sua volontà a fare apprezzamenti
un po’ più 'particolari' su quello sconosciuto ma li cacciò
subito via...non gli sembrava davvero il caso di pensare a certe cose.
"Sono un professore dell'Accademia Militare...ma sono anche un
pilota..."
"Ah ecco...infatti non aveva molto l'aspetto di un professore....non
uno comune almeno..." sorridendo....aveva visto giusto allora.
"Grazie...lo prendo come un complimento." ricambiando il
sorriso.
"Beh...era proprio così che lo intendevo io.."
"Lei invece?"
"Mhh...diciamo che sono io stesso una specie di professore...gestisco
una palestra e sono anche istruttore di vari corsi.."
"Ah si...e dove?" chiese molto interessato....improvvisamente
gli era venuta una gran voglia di iscriversi in palestra. (ma tu guarda..-____-;;;;
NdSaya&Miyu ^______^ NdHek)
"Conosce la Snake Heart?"
"Quella che sta a due isolati da qui?"
"Esatto! Proprio quella!" schioccando le dita con fare d'approvazione
"Quella è la mia palestra."
"Non ci sono mai entrato." ammise passandosi una mano tra
i capelli corvini "Ma da fuori sembra una buona palestra."
"Essendo la mia non potrebbe essere altrimenti!" rispose
con un sorrisone e poi rise
"Nah...a parte gli scherzi non è male...è ben frequentata
e si lavora bene..."
"Allora un motivo in più per passarci."
"Passate quando volete. Di solito mi trovate sempre là...da
qualche parte...ad eccezione di piccole uscite come questa che faccio
nei momenti liberi...."
Hektor alzò il volto verso il cielo limpido e lo fissò
con espressione serena mentre un piacevole venticello gli scompigliava
i capelli.
"Sapete com'è...correre all'aria aperta è un'altra
cosa!"
E quell'uomo pensò che Hektor aveva avuto una gran bella idea
ad uscire dalla palestra per correre...così lo aveva potuto
incontrare. Improvvisamente però si ricordò di una cosa
importante...e si diede dello stupido per non averci pensato prima.
"Uhm... scusate la mia maleducazione, io sono David Spawn"
si presentò porgendo a Hektor una mano.
"Hektor Woorlwich..." ricambiando la stretta e strappando
a David un sorriso più dolce.
"Per il cognome impronunciabile potete abbreviarlo in Woor, come
fanno tutti....oppure datemi direttamente del tu!"
"Solo se voi date del tu a me" accentuando il sorriso.
"Allora siamo d'accordo! diamoci del tu!"
"Bene.." e con quello allontanò la mano dalla stretta,
anche se a malincuore
"Tu stai sempre in palestra?"
"Solitamente si....sei giorni alla settimana"
"Domenica niente?"
"Anche noi assidui lavoratori abbiamo bisogno di un po’ di pausa
ogni tanto"
"Concordo pienamente....io dipende da quando ho lezione...però
anche io di domenica non lavoro."
David abbassò un attimo lo sguardo sul libro che teneva ormai
chiuso sulle ginocchia, quasi stesse meditando qualcosa e fosse indeciso,
poi tornò a fissare Hektor.
"Allora non ti da fastidio se ti vengo a trovare qualche volta?"
"Certo che no! Sei sempre il benvenuto!" rispose e lo intendeva
sul serio....non solo per attirare un nuovo cliente nella sua palestra...quel
David gli piaceva, lo aveva preso subito in simpatia.
"Mi farò una tessera allora..."
"Certo....ed io provvederò a farti uno sconto speciale!"
sorrise.
"Oh grazie, mi sento onorato...io comunque ogni mattina vado
a correre... un altro po’ di allenamento non mi farà male"
"Anche io corro spesso....strano che non ci siamo mai incrociati
prima...anche se è vero, Londra è una città grande
e non è detto che ci si debba per forza incontrare."
"A che ora corri la mattina?" chiese improvvisamente ancora
più interessato al loro discorso.
"Molto presto....verso le 6 per circa un'ora è mezza..."
"Allora è strano che non ci siamo mai incontrati...io
corro dalle 5:30 fino alle 7 perché dopo ho lezioni da fare"
"Già...strano sul serio...forse i nostri percorso non
coincidono..." e così si ritrovarono a confrontare i propri
itinerari per vedere se combaciavano, scoprendo che percorrevano alcuni
tratti in comune.
"E' un peccato che non ci siamo mai incrociati...vabbè..poco
male...abbiamo provveduto adesso a conoscerci no?" disse sorridendo...e
mentalmente si stava dando dello stupido. Ci stava provando con un
uomo appena conosciuto, al quale non sapeva neppure se gli potesse
mai interessare una relazione con lui che andasse oltre all'amicizia...aahh
com'era ridotto male.
Quanto tempo era passato dall'ultima volta che aveva avuto un ragazzo?
Sei mesi? Otto? Troppo tempo davvero....sospirò.
"Già...sarà forse che inizio a correre mezzora
prima di te..."
"Può essere..."
David si passò una mano tra i capelli sorridendo ad Hektor
mentre quest'ultimo si asciugava nuovamente il viso con l'asciugamano
e beveva l'ultimo goccio d'acqua della bottiglia, per sdraiarsi infine
sul manto erboso.
"Non trovi che sia una bella giornata per starsene all'aria aperta?"
chiese voltando il capo per fissarlo.
"Si mi piace il sole... poi a Londra è cosi difficile
che risplenda in questo modo" rispose sorridendo.
I due rimasero in un piacevole silenzio per alcuni minuti, beandosi
semplicemente della presenza dell'altro accanto a sé....era
una sensazione davvero molto piacevole...per nulla imbarazzante. Poi
David diede un'occhiata al suo orologio e notò che erano quasi
le cinque. Sembrò nuovamente indeciso se fare ciò che
aveva in mente o meno ma alla fine vinse la vocina dell'istinto.
"Senti Hektor...visto che è l'ora del tea...ti va di venirne
a prendere uno con me?" chiese fissando il ragazzo, cercando
di nascondere la sua eccessiva speranza che accettasse l'invito....ed
anche se l'avesse accettato non voleva dire niente...non di certo
quello che gli stava frullando per la mente a lui.
Hektor sembrò colto alla sprovvista da quella proposta...non
pensava che il tempo fosse volato così velocemente...poi però
si riscosse e sorrise a David.
"Perché no...ho detto a Kevin che non sarei tornato prima
delle 6...basta che non mi porti in uno di quei bar raffinati, non
credo di avere l'abbigliamento adatto per entrarci."
"Ti sembro vestito bene io?" chiese afferrando di nuovo
il suo giaccone da pilota ed indossandolo.
"Beh...di sicuro sei più vestito di me..." rispose
con tono divertito.
"Dai vieni...c'è un posto qua vicino che conosco con un
ottimo servizio...e poche pretese sull'abbigliamento."
"Fai strada!"
Con questo i due ragazzi si alzarono in piedi, scuotendosi gli abiti
da eventuali foglie o erba che vi era rimasta attaccata, e si incamminarono
per i marciapiedi di Londra verso il bar indicato da David. Ci misero
circa una decina di minuti ad arrivare e nel frattempo Hektor aveva
indossato una felpuccia senza maniche e col cappuccio per sembrare
un po’ più presentabile.
Il bar non era nulla di eccezionale, come aveva preannunciato David.
Era piccolo, confortevole e non troppo affollato, così poterono
scegliere il tavolo che preferirono...ovvero quello accanto alla vetrata
che dava sulla strada.
Non appena si sedettero al tavolo un cameriere andò loro in
contro per prendere le loro ordinazioni. Dal modo confidenziale con
cui i due si salutarono Hektor capì che David doveva essere
un cliente abituale di quel posto...infatti si limitò a chiedere
il 'solito' mentre lui ordinò un tea all'arancia con del latte
freddo.
Una volta che il cameriere se ne fu andato ripresero a conversare
tranquillamente.
"Allora..." iniziò David riportando la sua totale
attenzione sul biondino "...come sei riuscito a mettere su una
palestra così?"
"Con passione e parecchio olio di gomito!" rispose sorridendo
"Un conoscente aveva chiuso la sua attività ed aveva messo
in vendita lo spazio del negozio....così mi sono offerto di
comprarlo e lui mi ha fatto un bello sconto sul prezzo!"
Hektor appoggiò i gomiti sul tavolo e si mise a fissare David,
anche se la sua espressione sognante stava ad indicare che la sua
mente era persa nei ricordi...piacevoli ricordi che gli addolcirono
il volto.
"Io sono sempre stato un mezzo fanatico dello sport...è
qualcosa che mi ha sempre fatto sentire bene...ed aprire una palestra
è sempre stato il mio sogno. Così fin dalle superiori
ed anche durante gli anni dell'università, ho fatto vari lavori
per mettere da parte i soldi per realizzare questo mio sogno....e
con un piccolo aiuto da parte di mia madre e con questa offerta provvidenziale
ce l'ho fatta." sorrise contento "La mia palestra è
aperta da quasi due anni ormai."
David fu contagiato dall'entusiasmo di Hektor e si ritrovò
a sorridere lui stesso.
"In poche parole tu provi lo stesso amore per lo sport che io
provo nei confronti del cielo e mia sorella per il mare."
"Tua sorella è in marina?"
"Si, è un tenente" rispose con un mal celato orgoglio.
"Siete davvero una bella famiglia sai!? Un pilota professore
ed un tenente della marina...non vi annoiate di certo."
"Beh...per noi l'esercito è la nostra famiglia...siamo
orfani di entrambi i genitori." spiegò con calma...ed
a quella notizia Hektor sussultò un po’ sentendosi uno stupido...aveva
detto la cosa sbagliata ed ora aveva rievocato brutti ricordi.
"Mi dispiace....ho commesso una gaff vero?" disse con voce
colpevole e sguardo imbarazzato mentre si passava una mano tra i capelli.
"No, per niente....ormai ci siamo passati sopra, sono trascorsi
almeno vent'anni da quel giorno.." cercò di rassicurarlo...ma
Hektor sapeva che non era così. Per quanto una persona lo potesse
negare o per quanto tempo potesse passare...una cosa del genere non
si cancella mai, ti segna la vita in modo inesorabile. Lui lo sapeva
bene....il dolore poteva sembrare passato...ma era sempre lì,
pronto a travolgerti nuovamente quando meno te lo aspetti.
"uhm.....questo però non mi fa sentire meno idiota..."
"Non lo sapevi…non ti preoccupare."
A salvare in extremis Hektor da quella situazione imbarazzante sopraggiunse
il cameriere con le loro ordinazioni....non era mai stato così
felice di essere interrotto da qualcuno.
David ringraziò ed iniziò a bere il suo earl gray mentre
Hektor metteva nell'acqua bollente la bustina dell'infuso all'arancia,
per preparare il suo tea.
"Senti David...posso farti una domanda?" cercando di riprendere
a conversare.
"Certo, fai pure." rispose l'uomo alzando lo sguardo.
"Come mai se ami tanto volare adesso insegni? Cioè....hai
smesso definitivamente di volare o è una specie di...pausa
riflessiva?" chiese mentre si versava il tea e ci aggiungeva
un po’ di latte freddo.
David non rispose subito ed abbassò lo sguardo a fissare la
sua tazza....e già da quello Hektor capì che aveva commesso
un'altra terribile scelta di argomento....dannata boccaccia....doveva
imparare a starsene zitto certe volte.
"Ho avuto un incidente... e finché i dottori non decidano
che posso volare devo passare il tempo facendo altre cose.."
"Mi dispiace...ho parlato di nuovo a sproposito..." disse
sentendosi ancora più colpevole di prima.
"Ed io ti ripeto che non lo sapevi..." sorrise tranquillo
"Faccio tanto sport proprio per far tornare la gamba destra a
posto."
"Si però se tenessi la bocca chiusa più spesso
sarebbe un sollievo per tutta l'umanità."
"Non è vero,hai una voce molto melodiosa" rispose
David d'impulso... solo dopo si rese conto di ciò che aveva
detto ed arrossì imbarazzato distogliendo lo sguardo da Hektor.
Quest'ultimo lo fissò sorpreso ma poi sorrise dolcemente....quel
piccolo complimento gli aveva fatto davvero molto piacere.
"Oh...beh...grazie...sei il primo a dirmelo sai? Di solito mi
viene detto che sparo sempre tante cavolate....sto facendo progressi!"
"Anche io dico un mucchio di idiozie...e comunque è vero,
hai una voce molto bella e avvolgente"
"Grazie del complimento! Vorrà dire che avrò futuro
come cantante se dovesse andare male la palestra!" fece un sorrisone
divertito....tutti quei complimenti rischiavano di dargli alla testa,
detti poi da David che sembrava avere uno strano effetto su di lui...quindi
la buttava automaticamente sul ridere.
"Comunque vedrai....se è lo sport quello che ti serve
vieni pure da me! E vedrai che ti metterò sotto a suon di esercizi!"
disse tornado ad argomenti un po’ più seri, sviando l'attenzione
da lui.
"Ho problemi al ginocchio e alla gamba destra"
"Ti sei fatto male ai legamenti?"
"Non solo..." sospirò abbassando lo sguardo triste
"Cinque anni fa sono stato buttato giù con il mio aereo
e mi sono fatto parecchio male...certi medici dicevano che non avrei
più potuto utilizzare bene la gamba..."
"Capisco.....brutta storia davvero...mi dispiace...." e
gli dispiaceva davvero tanto...odiava vedere le persone tristi "Comunque
sappi che io sono laureato in fisioterapia...se quando verrai in palestra
ti va, ti posso aiutare con gli esercizi adatti al tuo caso..."
David tornò a fissarlo ed a sorridere.
"Mi farebbe piacere sul serio...mi saresti di grande aiuto..."
"Allora siamo d'accordo....sono felice di potermi rendere utile
in qualche modo..."
"Grazie...sei molto gentile"
"Figurati...per così poco..."
In quel momento l'orologio che Hektor teneva al polso si mise a suonare
fastidiosamente attirando l'attenzione del suo proprietario che guardò
l'ora....e quasi sobbalzò.
"Cavolo!! E' tardi, sono quasi le sei!! Ho un corso che mi aspetta
tra 15 minuti!!" disse trangugiando l'ultimo goccio di tea rimasto
nella tazza "Devo proprio scappare David, mi spiace....ti lascio
i soldi per il conto!" ed iniziò a frugare nel marsupio
alla ricerca del portafogli.
"Non ti preoccupare per i soldi del conto....ti ho invitato io
quindi sta a me ad offrire." rispose l'uomo sorridendo.
"Ma non posso accettare...sei stato fin troppo gentile con me..."
protestò.
"Ti sbagli...quello gentile sei stato tu...mi hai offerto il
tuo aiuto ed hai promesso di farmi uno sconto sulla tessera d'iscrizione
alla tua palestra....quindi direi che sono io quello in debito."
"Non sei affatto in debito...per me è stato un piacere....comunque
va bene...questo giro lo offri tu ma il prossimo te lo offro io!"
"D'accordo...allora a presto Hektor, passerò in questi
giorni da te in palestra ok?"
"Perfetto....ti aspetto! Ora scusami ma devo proprio scappare!
Bye!" e si alzò in piedi fondandosi quasi fuori dalla
porta del bar....lasciando un David ansioso di incontrare al più
presto quella stupenda visione.
Fine capitolo
1
Saya:
^___^
David: o mio dio… ma che razza di persona sono?
Hek: una persona bella, affasciante con un bel cul....ehm...scusate...mi
sono lasciato andare troppo^^;;;;
Miyu: sei un caso disperato Hektor -_____-
Hek: ma noooo, che dici??^^;;;;;
Saya: ma dico io zia... solo a noi pg del genere
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