Notes: I personaggi di questa fic sono
proprietà di Takehiko Inoue, e la canzone è sempre la stessa… (Phil
Collins) Cmq, penso che Fuku-chan non sia poi così cattivo...Lui ama
Koshino. E così, per amore ha compiuto un peccato imperdonabile. E’ pur
sempre un essere umano, no?
Just another day in paradise
parte II
di Akira 14
Un giocatore del Ryonan, precisamente il playmaker, anche conosciuto come
Hiroaki Koshino, aveva, per la prima volta nella sua vita, un delizioso
sorriso raggiante, al posto del suo abituale muso lungo.
Aveva ricevuto, dopo quasi un mese e mezzo, qualcosa che provasse che Sendoh
era ancora vivo.
Leggendo la lettera, il suo sorriso scomparve.
Non era quello che sperava di leggere.
Non lo era affatto.
"Caro Hiroaki,
Non ti preoccupare per me…
Tornerò indietro al più presto possibile. Quando la vergogna che provo
paragonandomi a te si sarà trasformata in amore, ti prometto che sarò di
nuovo accanto a te. Ci potrebbero volere settimane, mesi o perfino anni.
So che non lo merito, ma ti prego di perdonarmi.
Non ho scritto questa lettera da solo, perché sono troppo confuso, in
questo momento, per spiegarti quello che sento.
Sono troppo disgustato da me stesso.
Un mio caro amico l’ha scritta per me, ed è per questo che, forse, non
sei riuscito a riconoscere la calligrafia.
Lo vedi? Anche se ci ho provato, penso che tu non abbia veramente colto il
significato profondo delle mie parole.
Scusami, se ti ho fatto perdere tempo.
Spero che tu non ti sia arrabbiato, leggendo questa lettera.
Non so che cos’altro potrei dirti...
Perciò, ti lascio.
PS Capisco perfettamente che, aspettandomi, tu possa innamorarti di qualcun
altro.
Anzi, te lo auguro di cuore.
Nessuno merita il crudele destino di amarmi, e starmi vicino.
Soprattutto tu, Koshino.
Dimenticami, per il tuo bene.
A parte questo...Io ti amerò per sempre.
Akira "
Hiro la rilesse per almeno dieci volte, e ancora il vero significato di quel
messaggio era a lui del tutto oscuro.
Perché Sendoh era imbarazzato per qualcosa che era successo quasi due mesi
prima?
Perché Akira-kun pensava di avergli fatto qualche sgarbo?
Così terribile da non poter essere perdonato?
Era solo un gran pezzo di…hentai.
Nient’altro.
Era quel che era, e anche se lo nascondeva dietro un comportamento quasi
scortese, Kosh era deliziato di essere così desiderabile agli occhi del suo
koibito.
Amava Sendoh.
Era solo una persona riservata, ecco tutto.
E con che coraggio, Akira poteva chiedergli di dimenticare il loro amore,
quando ciò era la cosa più preziosa Hiroaki avesse nella sua vita?
La ragione stessa per la quale era al mondo.
<Sembra quasi una lettera scritta da me …
Sono io che non posso neanche lontanamente paragonarmi alla perfezione di
Akira…
E’ impossibile che Aki sia cambiato tanto in così poco tempo…>
Poi, Hiroaki ebbe un’idea. Probabilmente, non poteva capire i sentimenti
di Akira perché non era sensibile quanto lo era il suo ragazzo.
Ed era troppo coinvolto emotivamente.
Se avesse fatto leggere la lettera a qualcun altro, forse in due sarebbero
riusciti a tirare fuori ciò che il messaggio voleva trasmettere in realtà…
Ma chi?
Di chi poteva ancora fidarsi, quando tutti sembravano pronti a pugnalarlo
alle spalle?
Dapprima pensò a sua madre.
No.
Avrebbe dovuto confidarle che usciva con il suo migliore amico.
E non era ancora pronto per questo.
Ma allora chi?
La mendicante!
Era così simile al suo compagno che, poteva anche darsi che potesse dirgli
cosa diavolo passava per la mente di Sendoh.
Corse immediatamente nella strada, ma urtò contro Fukuda.
" Cazzo! Che cosa fai qui Fukuda?"
Quest’ultimo non disse niente.
Prese semplicemente il suo amico tra le braccia, abbracciandolo stretto.
"Lasciami andare, ti prego! Ti prego…Lasciami, devo andare…"
Fuku si abbassò, per incontrare le soffici labbra di Hiroaki.
Mmh…Così dolce…Lo faceva stare veramente bene…Era una sensazione di
quelle che ti stordiscono per una buona mezz’ora …Ma…
Poteva chiaramente sentire la resistenza del suo amico, il suo disgusto.
Kitcho si fermò sul colpo.
Non poteva farlo di nuovo.
Non a Hiro-kun.
L’abbraccio era troppo serrato.
Ed ancora una volta Koshino sentì uno strano dolore al cuore, come se
stesse condividendo il medesimo cuore con il suo Akira.
Poteva sentire l’immenso dolore che il suo amante stava provando.
Ciò lo fece piangere dall’angoscia, dal sapere che non poteva fare niente
per consolarlo.
Che era assolutamente inutile.
Ancora abbracciato al "suo" Hiro-chan, Kitcho sentì le lacrime
del suo compagno bagnargli la maglia.
Osservò più attentamente il viso del suo tesoro, e finalmente si rese
conto di quanto lo stesse facendo soffrire.
Aveva già visto il fiero e testardo Hiroaki Koshino piangere, ma mai per
colpa sua.
Se solo Akira fosse stato ancora lì con loro, se solo se…
Lui avrebbe di certo fatto qualcosa di più che stare a guardare senza
proferir parola.
"Stai cercando Sendoh, non é vero? C’è qualcosa che devi
sapere."
"Come posso ancora fidarmi di te? Chissà quante volte mi ha mentito.
Per quale motivo ora dovresti dirmi la verità.
In ogni caso, sto cerando una straccion -"
"Una stracciona. Lo so.
Ma lei non potrebbe dirti niente, oltre a quello che già sai.
So che stai per chiedermi come faccio a sapere che Akira ti ha mandato quel
messaggio.
Beh, se avrai la pazienza di starmi ad ascoltare, capirai tutto ed anche di
più di quello che vorresti sapere ti sarà chiaro.
Sappi che io lo faccio per me.
Tu devi sapere.
E io non posso vivere con questo peso sul cuore."
"Ma come fai tu a conoscere quella ragazza? E davvero sai qualcosa su
Sendoh?"
"Sono sotto la mia protezione.
Se mi fai entrare, vedrai che dipanerò tutta la matassa dei tuoi
dubbi."
Koshino non se lo fece ripetere due volte.
Apri la porta di casa e trascinò il suo "amico" dritto nel
soggiorno.
Era troppo curioso, per avere il tempo di essere educato.
Fece sedere Fuku-chan sul divano, e aspetto tranquillamente che cominciasse
a parlare.
"Beh…Prima di tutto….Penso che il tuo primo interrogativo sia:
perché Kiyota ha mentito?
Perché ha affermato di essere stato tutta la sera con Jin, raccontando la
balla più grande del mondo, se non aveva niente da nascondere?
Perché era cosciente dei propri limiti, e sapeva che non poteva inventarsi
qualcosa per giustificare noi, che la verità sarebbe venuta fuori se avesse
anche solo accennato ad una versione dei fatti più fedele alla realtà.
Così ha detto di non essere mai stato sul luogo del delitto.
Perché non poteva mentire in modo così spudorato.
La sua coscienza l’avrebbe tormentato, e il senso di colpa l’avrebbe
distrutto.
Poteva forse dire che Maki non aveva sfiorato Sendoh nemmeno con un
dito?"
Kosh per poco non rovesciò il bicchiere che teneva tremolante tra le mani.
"Maki? Shinichi Maki?"
"Sì. Maki. Il miglior giocatore della prefettura di Kanagawa."
"…"
" Se solo penso a quello che ha fatto…A ciò che io ho fatto…"
" Dimmelo…Raccontami ciò che hai fatto.
Sarò io a giudicare se è davvero così orribile."
Il nuovo capitano del Ryonan esitò.
Se gli avesse detto ciò che realmente era successo quella notte, poteva
anche sognarsi l’amicizia di Hiroaki.
Ma era venuta l’ora della verità.
Anche se era così doloroso…
Si era promesso di fare qualsiasi cosa per rendere Koshino felice.
Aveva rotto quell’indissolubile promessa.
Ma non era ancora troppo tardi.
Poteva ancora rimediare.
Iniziò lentamente a parlare.
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