Finalmente giunti al penultimo capitolo della prima parte di questa fic
I personaggi di Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed
io non ci guadagno nulla..
Buona lettura (Spero) Ise.
La saga di July July Parte VIII: LA SFIDA (la tenacia) di Ise
Kaede ed Hanamichi si svegliarono ancora abbracciati in palestra. Doveva essere già mattina inoltrata in quanto i raggi del sole filtravano dalle finestre del palazzetto con un notevole calore. Si alzarono in piedi stiracchiandosi tentando di ricordare quello che era successo il giorno prima. Il ricordo della partita fece inclinare le labbra del volpino in un ghigno, mentre nel volto del rossino si fece largo un sorriso ebete al pensiero di aver messo assieme Sendo e Koshino. Poi entrambi si ricordarono della conversazione che avevano avuto fra loro prima di addormentarsi in quella posizione scomoda ma di totale fiducia, si erano comportati da buoni amici e si guardarono negli occhi per cercare rassicurazioni. Proprio in quel momento si fece vivo July "Salve ragazzi, dormito bene?" "Hn" fu l’unica risposta di Rukawa, mentre Hanamichi di buon umore disse "Si, tutto a posto, sono un po’ indolenzito visto la posizione in cui ho dormito, ma non mi posso lamentare" "Sono contento" disse July sorridente, dopo però si fece serio in viso e rivolgendosi verso Rukawa disse "Mi dispiace per la partita di ieri". Il volpino non curante disse "Ormai, fa niente" Hanamichi allora come ricordandosi di una cosa importante urlò "E il torneo?" Kaede rispose alla domanda con un tono di voce frustrato "Per vincerlo dobbiamo sperare che domani lo Shojo batta il Kainan con meno di quattro punti di scarto, in questo modo per la regola della differenza reti saremo noi i primi" Il volto del rossino si oscurò mentre diceva amaramente "Se soltanto ieri avessi potuto giocare, di sicuro avremo vinto e ora saremo già i campioni del torneo". "Lo hai fatto a fin di bene" disse July "Pensa che hai aiutato un amico, a proposito oggi che avete intenzione di fare?" "Scusa cosa c’entra questo?" chiese il rossino.
"Kaede ha detto che lo Shojo e il Kainan giocheranno domani, per cui oggi dovreste avere un giorno libero, che ne dite se andiamo da qualche parte noi tre da soli?" July aveva proposto questo perché voleva accertarsi che i suoi sospetti fossero fondati e sperava che gli altri accettassero. Rukawa invece fece crollare il suo progetto dicendo "Non ci penso nemmeno adesso vado in albergo e poi si vedrà" "Idem, non vedo l’ora di mettere qualcosa sotto i denti" disse Hanamichi mentre il suo stomaco cominciava a lamentarsi. July non insistette perché accettassero la sua proposta, non voleva sembrare troppo invadente e insospettirli, quindi si limitò a seguire gli altri due sino all’albergo.
Andarono nella loro stanza e si cambiarono in fretta, poi scesero a fare colazione. Proprio sulla porta della sala da pranzo Hanamichi si incontrò con Haruko, la ragazza arrossì e sembrò volergli dire qualcosa, ma quando notò la presenza di Rukawa si limitò a salutarlo. Il rossino si portò una mano sui capelli pensieroso mentre andava al tavolo. Si era ricordato all’improvviso che Haruko più volte aveva manifestato il desiderio di parlargli in quei giorni ma sempre o per un motivo o per un altro non c’era riuscita. Ovviamente voleva dichiararsi, il grande genio aveva finalmente fatto colpo, e lui cosa gli avrebbe risposto? Una settimana fa gli avrebbe detto di getto si, ma ora … erano successe tante cose. Guardò il profilo perfetto del suo compagno di camera seduto accanto a lui con una strana luce negli occhi.. Ormai era necessario che lui lo ammettesse, il volpino in quei pochi giorni era diventato molto importante per lui, gli piaceva stare con lui, si sentiva rilassato e in grado di fare qualsiasi cosa quando lo aveva accanto. E poi quando si erano baciati aveva provato un desiderio cocente per l’altro che ancora adesso lo assaliva in certi momenti della giornata e, così, si trovava a fissarlo senza un motivo apparente e il suo corpo reagiva in maniera alquanto imbarazzante. Forse era questo che intendeva ieri Koshino … Poi si riscosse dai suoi pensieri, cosa cavolo gli era saltato in mente, naturalmente avrebbe risposto con un si alla proposta di Haruko, era la ragazza più buona, bella e dolce che conosceva, le voleva bene da quando l’aveva incontrata per la prima volta eppure … -Basta- pensò, si alzò di scatto dalla sedia ignorando l’occhiata curiosa del volpino e decide di andare a cercare Haruko e chiarire, così, quella storia. Ridacchiò pensando che fra poco ci sarebbe stata un’altra coppia felice in quell’albergo eppure sentiva un grosso nodo alla gola, era come se stesse mentendo a se stesso. Non si capiva più. Il rossino camminava con gli occhi rivolti al cielo come se cercasse un’illuminazione ai suoi dubbi, e, quindi, uscito dall’albergo andò a sbattere contro qualcuno che a sua volta non guardava dove andava. Caddero entrambi a terra e mentre si rialzava massaggiandosi il sedere Hanamichi urlò "Ma guarda dove metti i p…, Yohei che ci fai qui?". Ebbene si, il ragazzo con cui si era scontrato non era altro che il suo migliore amico.
Il moretto prima sorrise mentre salutava il rossino, poi però facendosi serio in volto disse "Sono venuto qui perché ti devo parlare di una cosa". Sakuragi si rese conto dal comportamento di Mito che doveva essere una cosa davvero seria e della massima importanza, per cui dandogli una pacca sulla spalla per sdrammatizzare disse "Dimmi tutto". "Potremo andare in un posto un po’ appartato, è una cosa personale" disse titubante Yohei. "Certamente, vieni andiamo a fare una passeggiata nel parco, è così grande che nessuno ci disturberà e potrai raccontarmi quello che devi" e sparirono fra gli alberi. July incuriosito dal comportamento dei due, infatti li stava osservando da distante, decise di seguirli tentando di non farsi notare. Voleva assolutamente scoprire cosa avevano da dirsi. Yohei camminò per un bel po’ a fianco del suo amico prima di parlare, era stranamente nervoso e continuava a guardarsi intorno. Alla fine, però, scattò dicendo "Hanamichi, io non posso più mentirti, mi dispiace, so che ti deluderò e forse mi odierai, ma devi saperlo" poi si fermò, sembrava che il resto del discorso non volesse saperne di uscire. Il rossino notando l’agitazione dell’amico, tentò di rassicurarlo "Non ti devi preoccupare, sei il mio più caro amico, qualunque cosa devi dirmi è impossibile che ti odi, quindi sputa il rospo". Allora Mito disse tutto d’un fiato "Mi sono innamorato di Haruko". Sakuragi sbarrò gli occhi non riuscendo a capire cosa l’altro avesse detto. Approfittando del fatto che Hanamichi era interdetto Yohei continuò con più calma "E non è solo questo, vedi ho tentato di reprimere i miei sentimenti per lei ma non ci sono riuscito, per cui ho deciso di combattere per conquistarla" Il rossino finalmente recuperò l’uso del suo cervello e disse incerto "Non ci credo, non mi ero mai accorto di niente". "Sono bravo a nascondere quello che provo, al principio la consideravo solo la tua innamorata e non mi piaceva neanche, ma poi stando tanto tempo con lei, mentre ti allenavi, mentre facevamo il tifo, a poco a poco mi è entrata dentro, mi sono reso conto che le volevo bene e ora non posso più mentire ne a me stesso ne a te". Sakuragi sedette per terra mentre pensava. Si sentiva sollevato dalla notizia senza sapere il perché, se Haruko si metteva con Yohei, lui sarebbe stato libero di … di fare cosa? Assolutamente nulla, ormai per Mito era troppo tardi, lei era innamorata di lui e voleva dirglielo e lui avrebbe detto di si, coronando, così, almeno un suo sogno per cui disse "Mi dispiace Yohei, ma ormai è troppo tardi per entrare in competizione". Mito lo guardò stravolto mentre dalle sue labbra uscivano queste parole "Che vuol dire? Che tu e lei vi siete messi insieme?" Il rossino fece un profondo respiro prima di dire "Ufficialmente no, ma lei in questi ultimi giorni è stata un po’ strana, ha provato più volte a dirmi qualcosa e sono convinto che voglia dichiararsi per cui…" "Bhe allora sono ancora in tempo, basterà solo che tu le dica di no" disse Mito seriamente.
"E perché dovrei fare una cosa del genere?" chiese Hanamichi sorpreso. "Il mio è solo egoismo lo so, so anche che tu hai già sofferto molte volte per amore, ma devo fare qualcosa altrimenti me ne pentirò per tutta la vita, per cui ti sfido, se dovessi vincere io, tu la rifiuterai e mi lascerai campo libero, se dovessi vincere tu, io riuscirò finalmente a mettermi il cuore in pace" disse Mito con gli occhi lucidi. Sakuragi non sapeva cosa fare, il suo migliore amico sembrava così determinato, così alla fine sbuffando disse "Va bene, ma in cosa vuoi sfidarmi?" "Nel basket" disse secco Yohei. "Tu sei folle, vuoi battere il genio nel suo sport, non hai speranze" disse sarcastico Hanamichi. "Lo so, ma non sarà una sfida regolamentare, sarà un uno contro uno, tipo quello che tu avevi fatto con il gorilla, solo che io rispetterò le regole, i palleggi ecc. Prima che tu faccia 20 punti, io dovrò riuscire a fare almeno un canestro. Già così sarà un’impresa visto che non so neanche tenere un pallone in mano ma non importa, anche se perderò potrò sempre dire che ho tentato in tutti i modi di salvare il mio amore e ciò mi aiuterà a sopportare meglio il dolore" "Se è questo quello che vuoi per metterti la coscienza a posto, io sono d’accordo" disse scuro in volto il rossino "Ma sappi che io non ti permetterò di vincere" Mito annuì deglutendo vistosamente e poi disse "Iniziamo subito?" "No" disse Sakuragi ancora accigliato "Così sarebbe troppo facile, ti do un giorno per allenarti, ci troviamo domani davanti all’entrata dell’albergo alle 16.00, a quell’ora ci dovrebbe essere la partita Shojo contro Kainan per cui la palestra sarà libera. Ci vediamo" e senza aggiungere altro se ne andò con il cuore diviso a metà, da un lato voleva vincere e dall’altro no, perché tutto era così confuso, tutto andava a rotoli, le sue certezze, i suoi sentimenti, la sua vita stava a poco a poco cambiando in meglio o in peggio non riusciva ancora a capirlo. July che aveva ascoltato tutto era un po’ preoccupato per quello che stava succedendo, ieri sera nel vedere i suoi protetti stretti l’uno all’altro aveva pensato che fra loro ci fosse del tenero, ma ora Hanamichi sembrava così convinto nell’affrontare il suo amico che forse si era sbagliato, il rossino amava la ragazza. Tuttavia July sperava ardentemente che vincesse Mito, gli dispiaceva per Sakuragi, ma lui aveva osservato a lungo Haruko in quella settimana ed era arrivato alla conclusione che non fosse adatta per il suo protetto. Sospirò e decise di controllare intanto le mosse di Yohei. Mito vagava ancora per l’albergo, aveva bisogno di qualcuno che gli insegnasse a giocare in un giorno. Poi, lo vide, fra lui e Hanamichi non era mai corso buon sangue e Haruko lo aveva così tanto stressato che doveva essere felice di liberarsene una volta per tutte, sarebbe stata la persona perfetta, se non fosse stato per il suo carattere così scontroso, ma fare un tentativo non gli costava nulla, mal che vada lo avrebbe picchiato. Yohei si avvicinò a Rukawa che camminava sonnecchiando e a bruciapelo facendo un inchino gli chiese "Insegnami a fare un canestro". L’interpellato aprì gli occhi e lo guardò con aria interrogativa. Allora Mito sempre tenendo fissi gli occhi a terra gli raccontò della discussione che aveva avuto con Hanamichi senza nascondere niente. Rukawa ci pensò un po’ su e poi seccamente disse "Trovati alle due del pomeriggio nel campetto all’aperto che c’è a mezzo km. da qui" poi fece per andarsene. "Vuol dire che mi aiuterai?" chiese incredulo Mito. "Si" rispose il volpino senza fare una piega. "Perché?" chiese l’altro sorpreso ma calò solo il silenzio. Kaede si allontanò e, intanto, rispose mentalmente alla domanda fattagli – Perché lo amo, e se tu vinci forse ho ancora qualche speranza- July che aveva seguito tutta la scena, si rese conto che le cose stavano andando di male in peggio. Nel pomeriggio Hanamichi andò ad allenarsi in palestra, ma nello stato in cui si trovava continuava a sbagliare anche le cose più semplici. Si accasciò al suolo, prendendosi la testa fra le mani, tutta quella situazione era ridicola, Yohei che amava Haruko, lei che voleva dichiararsi a lui, lui che non sapeva più cosa provava per quella stupida ragazzina, stupida adesso era diventata anche quello e lui, invece, cos’era se non un idiota. Un sorriso si formò sulle sue labbra al pensiero della persona che lo chiamava sempre così, il volpino chissà dov’era ora? chissà cosa stava facendo ora? chissà cosa provava per lui? Già in verità tutto si riduceva a questo, cosa lui provava per la volpe e cosa la volpe prova per lui. Non aveva speranze, non poteva piacergli, non in quel senso almeno, ma invece lui se ne stava innamorando, si era proprio così. Se vinceva e si metteva con Haruko, forse avrebbe ricominciato a volerle bene e allora si sarebbe dimenticato di Kaede e tutto sarebbe tornato alla normalità. Si doveva vincere, si rialzò e cominciò ad allenarsi. Intanto Rukawa stava allenando senza sosta Yohei, gli aveva insegnato il palleggio e la tecnica del tiro da mezza distanza, era meglio evitare il gioco sotto canestro, Hanamichi lo avrebbe distrutto. Il volpino lo osservava con sguardo vigile e attento, limitandosi a dargli qualche indicazione ogni tanto, non usando mai più di due parole. Quando si fece buio, lo fermò "Basta così, sbagli ancora parecchio ma devo ammettere che hai una buona mira, con un po’ di allenamento potresti diventare un egregio tiratore da tre punti". "Dici davvero?" disse l’altro sconvolto dal complimento. Il volpino annuì poi continuò "Voglio solo darti un consiglio per domani, dopo potrai andare a riposarti, evita il confronto con Hana… cioè Sakuragi, non appena hai il pallone in mano, tenta di liberarti approfittando delle sue distrazioni e tira, più volte lo farai e più speranze avrai di segnare" "Ok, farò come mi hai detto, ma perché ti sei preso così a cuore questa sfida?" disse Yohei ancora incapace di comprendere le motivazioni di Rukawa. "Sono cose che non ti riguardano, comunque credo che verrò ad assistere all’incontro" disse gelidamente Kaede. "Sì, è una buona idea, così controllerai che rispettiamo le regole, sai dubito che Hanamichi sappia ancora tutto il regolamento, lo scopre a rate" disse Yohei amichevolmente, poi si salutarono e ognuno andò per la sua strada. Kaede stava rientrando in albergo, quando July gli si affiancò. Esitò un attimo prima di chiedergli "Tu vuoi bene ad Hanamichi, vero?" Rukawa non gli rispose, si limitò a guardarlo con sguardo truce e proseguire per la sua strada. July rimase indietro, pensando –Perché cavolo deve essere sempre così orgoglioso, se si confidasse con me potrei aiutarlo, anche se effettivamente non saprei come- poi scomparve per andare a riflettere sulla situazione che si stava creando, aveva un brutto presentimento.
La serata e il mattino dopo passarono in fretta.
Hanamichi era stranamente silenzioso e la cosa non passò inosservata a nessuno, anche se non osarono chiedergli nulla, mentre Kaede aveva finto di dormire per tutto il tempo. Giunse così l’ora dello scontro. Hanamichi aspettava impazientemente Mito all’entrata dell’albergo guardando di continuo l’orologio, quando sentì dei passi avvicinarsi alzò lo sguardo e scorse quello che mai avrebbe voluto vedere. Yohei con il volpino, cosa ci facevano insieme? Fu Mito a spiegare la storia notando qualcosa di strano nello sguardo del rossino "Sai ieri, dopo aver parlato con te, ho incontrato Rukawa e gli ho chiesto se voleva insegnarmi a giocare e lui ha stranamente accettato. Ora è qui in veste di osservatore esterno per controllare che tutto vada per il meglio". Un’ombra passò negli occhi di Sakuragi nell’udire tutto ciò, guardò Rukawa e gli sfuggirono dalle labbra tremanti queste parole "Perché lo hai aiutato?" Il volpino si limitò a guardarlo negli occhi e intanto pensava –Perché voglio che si metta con la Akagi- Sakuragi abbassò lo sguardo non riuscendo più a sostenere quello dell’altro e senza più proferire parola si incamminò verso la palestra seguito dagli altri. Mito non riusciva a capire quello che stava succedendo, sia Hana che Rukawa sembravano così strani. July apparso all’improvviso si era nuovamente affiancato al volpino e continuava ad avere la spiacevole sensazione che presto si sarebbe scatenato un temporale. Kaede cominciava ad avere qualche dubbio sul suo comportamento, gli occhi di Hanamichi erano così tristi quando si erano fissati su di lui, forse non avrebbe dovuto aiutare Mito, se l’idiota era innamorato della ragazza, lui avrebbe dovuto accettarlo e appoggiarlo in modo da rendere felice almeno lui. Ma essendo di carattere egoista, non aveva potuto fare altro che assecondare un suo desiderio, una sua vana speranza. Hanamichi era nuovamente in subbuglio. Kaede che aiutava Mito contro di lui, era come se avesse un coltello nel cuore, si sentiva tradito come non mai. Bastardo, pensò,voleva umiliarlo fino a quel punto, fargli vedere che un principiante come Mito poteva batterlo. Come aveva potuto pensare di volergli bene, era solo uno stupido egoista volpino, avrebbe vinto quella sfida, si sarebbe preso Haruko e Rukawa poteva fare quello che voleva intanto lui lo odiava. Ma allora perché stava così male? Arrivati in palestra Hanamichi prese un pallone in mano, lo passò a Mito, contò fino a tre e decretò l’inizio della sfida. Yohei si girò verso il canestro, si ricordava ancora del consiglio di Rukawa e visto che il rossino era dietro di lui, provò il tiro ma sbagliò anche se di poco. Ora toccava ad Hanamichi avere il pallone in mano e senza grossi problemi riuscì a liberarsi del suo amico ed andare a segno.
Intanto fuori dal palazzetto dello sport, Haruko stava prendendo un po’ d’aria da sola prima di entrare a vedere la partita, quando delle voci conosciute attirarono la sua attenzione.
Erano sicuramente i membri della banda di Sakuragi, si avvicinò a loro sorridendo con le gote leggermente arrossate e riuscì a capire quello che stavano dicendo. "Davvero quell’idiota di Yohei ha sfidato Hanamichi?" "Si un incontro a basket e solo per una ragazza" "Già è la prima volta che vedo Yohei così cotto di qualcuno" "Il problema è la persona ovvero Haruko, la ragazza di cui anche Hanamichi è innamorato" "Su, dai sbrighiamoci ad andare nella palestra dell’albergo, voglio vedere chi vince" Haruko sbarrò gli occhi sorpresa, diventando improvvisamente seria, si parò davanti ai ragazzi, i quali ammutolirono dalla spavento, cosa poteva aver sentito?
Lo scoprirono subito in quanto lei li aggredì dicendo "Cos’è questa storia fra Yohei ed Hanamichi?" Loro prima finsero di non capire cosa intendesse, ma poi visto le insistenze capitolarono e le raccontarono tutto. Lei aveva le lacrime agli occhi alla fine mentre diceva "Oh mio Dio, devo fermarli. Non hanno nessun diritto di scegliere anche per me, non voglio che rovinino la loro amicizia" e corse disperata verso l’albergo seguita da Noma, Okusu e Takamiya che tentavano di calmarla.
La sfida era ad armi impari e si vedeva, il rossino era molto concentrato e determinato, non aveva concesso a Mito nessun’altra possibilità di tirare ed erano già sullo 18 a 0. Nonostante mancassero solo due punti ad Hanamichi per vincere, Yohei non demordeva, provava in tutti i modi a segnare con una tenacia che rasentava la disperazione, così con un ultimo gesto riuscì a liberarsi della marcatura di Sakuragi e a tirare. Era un tiro da tre punti da una posizione difficile. Passarono dei millesimi di secondo pieni di angoscia per tutti i presenti e alla fine la palla entrò. Proprio in quel momento la porta della palestra si spalancò ed entrò Haruko tutta ansante e in lacrime. Si fermò un attimo a respirare e, poi, si gettò fra le braccia di Mito urlando "Io ti voglio bene Yohei, non serve che continuate questa stupida sfida fra voi due, volevo solo chiedere ad Hanamichi di aiutarmi a dirtelo ma…" e singhiozzò. "Vuol dire che ami me e non lui" disse Yohei abbracciando stretto la ragazza per rassicurarla. "Si" disse la ragazza continuando a piangere fra le braccia del ragazzo di cui era innamorata, poi quando si fu calmata alzò gli occhi ancora lucidi verso il rossino e disse "Perdonami Hanamichi, io non avevo capito cosa provavi per me" Ma Sakuragi nemmeno l’ascoltava, non aveva provato niente nel vederla fra le braccia di Yohei, non aveva mai provato niente per lei, il suo cuore era sempre appartenuto ad un’unica persona anche quando diceva di odiarla. Fissò i suoi occhi su Rukawa che era rimasto tutto il tempo della sfida ai bordi del campo a controllare che non ci fossero azioni fallose. Dopo tutto aveva vinto il volpino, Yohei aveva segnato per cui lui aveva perso ed era stato umiliato, chiunque poteva batterlo, non era il genio del basket che diceva di essere, non era nemmeno indispensabile per la squadra come sperava di essere e soprattutto non era niente per la volpe come avrebbe tanto voluto che fosse. July provò ad avvicinarsi per consolarlo ma lui lo allontanò bruscamente, anche lui aveva appoggiato Mito, se ne era reso conto, anzi forse lo aveva addirittura aiutato e per questo quel tiro fortuito era entrato, non poteva fidarsi di nessuno perché tutti lo tradivano, i suoi amici, la volpe. Il suo orgoglio smisurato però non gli permetteva di crollare in lacrime davanti a tutti coloro che lo stavano guardando, il suo orgoglio non gli permetteva di ammettere la sconfitta, il suo orgoglio non gli permetteva di sottomettersi a tutto quello che era successo, lui era forte, si sarebbe allenato giorno e notte se era necessario e un giorno avrebbe dimostrato a quello stupido volpino chi era il migliore. Avrebbe estirpato dal suo cuore quello stupido sentimento che gli si era infilato dentro, avrebbe cominciato ad odiarlo sul serio, e alla fine lo avrebbe umiliato come la volpe faceva sempre con lui. Guardò Kaede con disprezzo e senza dire una parola uscì dalla palestra con passo sicuro e pieno di sè. Nessuno osò fare niente. Mito vedendo lo sguardo che Hanamichi aveva rivolto a Rukawa aveva intuito la verità. Haruko era troppo occupata a crogiolarsi fra le braccia di Yohei per rendersi conto di qualcosa. Il resto dell’armata Sakuragi era esterrefatto, non riusciva a capire cosa effettivamente fosse successo. July si disperava piangendo, non capendo perché il rossino ce l’aveva anche con lui. Kaede impassibile nel volto come sempre, all’interno aveva il cuore che grondava sangue, in quanto non gli era sfuggito lo sguardo furioso che Hanamichi gli aveva lanciato, e, quindi, pensava –Perché ho aiutato Mito? Ho finito con il perdere anche l’ultima possibilità di averlo come amico.
Nel frattempo, il Kainan aveva battuto lo Shojo 59 a 57 aggiudicandosi così la vittoria finale del torneo.
FINE 8° CAPITOLO: LA SFIDA (la tenacia)
Ise: Finalmente siamo arrivati alla fine di questa prima parte, contenti ragazzi? Kaede: Non sai neanche quanto. Hana Si, si strafelici, era ora, non ne potevo più Ise arrabbiata: Come non ne potevi più, non ti è piaciuto stare qui con me? Hana sulla difensiva: Certo che mi è piaciuto, volevo solo dire che adesso tocca a me e al volpino finire insieme e non vedevo l’ora. Kaede: Anch’io Hana tesoro. Kaede e Hana: Smack Ise: Veramente non so, forse potrei lasciarvi separati dopo tutto ho altre due parti da scrivere. Hana e Kaede: No, non puoi farci questo. Ise: E chi lo dice? Sono io che scrivo, comunque nel prossimo capitolo si scoprirà qual è il desiderio che dovrà realizzare July. Hana Perché mi tratti sempre così? Kaede E tu allora pensi di essere esente da colpe? Ise: Qual è questo famoso desiderio? Riusciranno i nostri due eroi a chiarirsi? E che fine farà July? Tutto questo lo scoprirete nel prossimo capitolo che si intitola Kaede: L’addio Ise: ovvero Hana: l’amore.
L’ANGOLO DI ISE In questo angolino scriverò cosa ne penso delle varie coppie che sto formando sulla mia fic: Per la coppia Mito e Haruko non vado proprio matta, diciamo che forse potrei usarla ancora ma in questo caso l’ho formata più che altro per esigenze della storia.. Mito è un personaggio che mi piace molto, in quanto è un tipo intuitivo (sa capire gli altri molto velocemente), posato, intelligente, ha un'unica pecca è un nulla facente, si limita a girovagare con il resto della banda Sakuragi senza fare niente, e dopo un po’ questo fatto potrebbe annoiare. Haruko è, invece, il personaggio principale femminile della storia, ma mi lascia del tutto indifferente. E’ il personaggio che in assoluto matura meno di tutta la saga, si dice cotta di uno che manco la guarda e non si accorge di essere amata dal ragazzo che lei continua ad incitare. Sembra avere il paraocchi, certe volte sembra migliorare e svegliarsi da questo stato di fermo, ma poi ricasca sempre nei stessi errori. La linea di crescita di questo personaggio è piatta, se non alla fine, quando per esigenze di copione si è dovuto farla svegliare un po’ dal suo torpore. E’ la tipica oca giuliva che vive di fantasie, invece di guardare alle cose pratiche (ma dico se era così cotta di Rukawa non poteva diventare subito la seconda manager del club e, così, avvicinarsi al suo beniamino). Bò, non lo capisco. Comunque, per me è inadatta a Sakuragi, in quanto sono due personaggi che non hanno nessun senso della misura, due visionari, e insieme formerebbero una coppia mielosa che farebbe venire il diabete a tutti. Hanamichi e Haruko per essere felici per me hanno bisogno di due persone con un forte senso pratico per compensare quello che a loro manca. E’ questo uno dei motivi per cui Sakuragi sta benissimo con Ru, si compensano meravigliosamente (ma questa è un’altra storia). Diciamo che da questo punto di vista Haruko, che ha sempre la testa tra le nuvole, sta molto meglio con Mito, che invece è un ragazzo con la testa sulle spalle. Anche sta volta è tutto, altrimenti sull’argomento finirei con lo scrivere un trattato. Grazie per avermi seguito fin qui. Alla prossima. Ise. Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it
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