Finalmente giunti al sesto capitolo, speriamo che tutto continui a procedere per il meglio. Come al solito i personaggi di Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed io non ci guadagno nulla. Buona lettura (spero). Ise
La saga di July July Parte VI: le catene (la verità) di Ise
July era uscito dalla camera di albergo che condivideva con i suo protetti molto presto quella mattina, visto i due giorni massacranti che avevano avuto i suoi due amici e che nel pomeriggio avrebbero dovuto sostenere la partita contro il Kainan aveva deciso di lasciarli dormire e ora svolazzava sopra l’albergo pensando. Era ormai quasi una settimana che viveva sulla terra e di cose ne erano successe parecchie, con i suo protetti le cose procedevano abbastanza bene, c’erano degli alti e dei bassi ma tutto sommato non si poteva lamentare. Aveva imparato ad apprezzare entrambi, con il rossino era più facile parlare era sempre così socievole anche se talune volte era un po’ esaltato, il moretto invece appariva sgarbato ed antipatico ma lo sapeva sorprendere con gesti di gentilezza che nessuno avrebbe mai sospettato in lui, bastava guardare la storia con Hanagata ma anche con Jin. Gli sembrava che anche fra i due ragazzi le cose fossero migliorate, non si picchiavano più con la frequenza del primo giorno, anche se la rissa che aveva sedato due giorni fa, era stata la peggiore a cui avesse preso parte. Sembrava che i due volessero ammazzarsi, fortunatamente era apparso e li aveva divisi, chissà poi perché se l’erano presa anche con lui, soprattutto Kaede lo aveva trattato male, va bene aveva dovuto intervenire a causa di un suo errore ma il suo comportamento gli era sembrato esagerato, e anche Hanamichi era strano. La curiosità di sapere cosa fosse successo era grande ma domandarlo a loro non era servito a niente, avevano fatto finta di niente. Si trovava bene sulla Terra con loro due, il primo giorno dopo averli conosciuti non lo avrebbe mai creduto, ma invece adesso a differenza di sei giorni si era ambientato e considerava le due matricole dello Shohoku dei buoni amici, era divertente vivere su quel pianeta e scoprire nuove cose, e poi in quei giorni la sua vena romantica ed impicciona era stata soddisfatta in molti modi, con l’aiuto di Rukawa e Sakuragi era riuscito a formare 4 coppie felici e questo lo esaltava. Certo era ancora in alto mare per quanto riguardava il suo obiettivo finale, ma per gradi, conoscendo sempre meglio i due ragazzi era sicuro che sarebbe riuscito ad individuare il loro desiderio più importante, e quindi non si poteva lamentare e poteva godersi le giornate. Ad un certo punto mentre volava sopra la palestra, sentì il rumore che fa un pallone da basket quando rimbalza e curioso andò a controllare chi era che si allenava di primo mattino, infatti erano le 07.00. Era un ragazzo alto circa un metro ed ottanta con una fascia nera intorno alla fronte che gli serviva a raccogliere i suoi lunghi capelli neri. -Com’è che si chiama?- pensò July –Ah si Nobunaga Kyota e gioca per il Kainan, mi sembra abbia la stessa età di Hanamichi e Kaede- Entrò in palestra, si appoggiò al soffitto e stette a guardare cosa stava facendo il ragazzo. Kyota stava eseguendo alcuni tiri a canestro all’altezza dei tiri liberi, ad un certo punto con il pallone in mano balzò in avanti e schiacciò a canestro urlando "Io Nobunaga Kyota, sono il miglior rookies della prefettura e oggi lo dimostrerò" Poi si mise a sedere sul pavimento e con un espressione triste in volto e a bassa voce disse "Anche se dovessi sconfiggere Kaede Rukawa, dubito che avrò mai il coraggio di dire la verità a Ma-chan". Si rialzò prese un pallone in mano e scagliandolo più lontano da se disse "Maledizione, perché dovevo proprio innamorarmi del mio capitano". Quelle parole furono musica per le orecchie di July, che cominciò a pensare a chi era il capitano del Kainan, quando lo individuò nei suoi ricordi ovvero un ragazzo alto, robusto che sembrava più vecchio della sua età, sorrise e decise che avrebbe aiutato quel ragazzo a trovare il coraggio di dichiararsi. La prima cosa che cupido July fece, fu andare nell’appartamento di Maki per controllare la situazione. Con sua enorme sorpresa scoprì che il capitano del Kainan e la loro matricola più promettente dormivano nella stessa camera –Che fortuna- pensò fra se e se il Principe delle Terre Roventi. Adesso doveva soltanto stare attento a Maki, sperava che vista l’assenza di Nobunaga, si lasciasse andare a esternazioni particolari in modo da aiutarlo a capire cosa Shinici provasse per il suo compagno più giovane. Ma nulla, la sua paziente attesa non ottenne nessun risultato, il capitano del Kainan si limitò a fare un po’ di pesistica, a farsi la doccia, a vestirsi, e poi scese per fare colazione. Profondamente deluso e scoraggiato July si decise a ritornare da Hanamichi e Kaede, forse loro potevano aiutarlo. Quando entrò nella stanza si accorse che il rossino era ancora profondamente addormentato, mentre il volpino era già in piedi e pronto per uscire. July allora si rivolse a quest’ultimo "Non ci posso credere, tu sveglio e lui che dorme" Rukawa alzò le spalle e disse "Per tua informazione, anche se dormo spesso durante il giorno e in qualsiasi posto, sono un tipo mattiniero, mi sveglio prestissimo per andare ad allenarmi". "Sta mattina avresti trovato qualcuno in palestra" disse July per enunciare il discorso che voleva fare. "Ah si, e chi?" disse il volpino alzando un sopracciglio. "Un giocatore del Kainan" continuò July senza guardarlo e rimanendo sempre sul vago. "Jin, Maki?" provò a chiedere Rukawa, notando qualcosa di strano nel suo piccolo amico. "No, Nobunaga Kyota" disse con un sorriso a trentadue denti July. "Strano non lo facevo così mattiniero e volenteroso" disse Kaede con un tono di voce perplesso, infatti non riusciva ancora a capire dove July volesse arrivare. "Mentre si allenava si è lasciato sfuggire una cosa" proseguì July. "Davvero?" chiese l’altro per nulla curioso, ormai credeva di aver capito cosa volesse dirgli il principe delle Terre Roventi e aveva poca voglia di ascoltare. "Si, indovina di chi è innamorato" continuò l’altro per nulla scoraggiato dall’apatia dimostrata dal volpino. "Maki" disse senza tanto scervellarsi il moretto. "Come fai a saperlo?" disse con gli occhi sbarrati e balbettando July. "E’ palese non sono uno stupido, penso che l’unico che non se ne sia accorto sia proprio l’interessato" spiegò Rukawa. "Cos’è che è palese?" chiese il rossino svegliatosi proprio in quel momento. "Chi è l’innamorato di Maki" rispose il volpino. "Il babbuino, e adesso cosa centra?" disse Hanamichi alzandosi dal letto. "Il babbuino?" ripeté July incerto. "Si la Nobu-scimmia, Kyota per capirsi" spiegò l’altro. "Allora lo avevi capito anche tu che era cotto del suo capitano?" chiese July, sorpreso dall’acume dimostrato dai suoi protetti, lui in quella settimana non si era accorto di nulla. "Certamente, quando lo vede gli è sempre appiccicato, manca poco che sbavi" continuò il rossino ridacchiando. "E cosa pensate di fare per loro due?" July aveva finalmente posto la domanda di rito. "Niente" risposero insieme i due ragazzi. "Come niente?" chiese il piccoletto deluso. "Beh, vedi tra noi e il babbuino non scorre buon sangue per cui non è che mi vada di aiutarlo" disse Hanamichi. "E con ciò? E’ un ragazzo in difficoltà, pensa se fossi tu al suo posto" provò a dire July per portarlo dalla sua parte. Sakuragi arrossì e non disse niente, mentre Rukawa con voce calma e impersonale disse "Non è una questione se vogliamo aiutarlo o no, il problema è che primo non conosciamo i sentimenti di Maki e illudere il poveretto non mi sembra una cosa molta carina, secondo anche se fossimo sicuri che Maki lo ricambi il rapporto che li lega ora è un ostacolo alla loro dichiarazione e non saprei come dar loro una mano, terzo oggi dobbiamo affrontarli in una partita molto importante e non vogliamo distrazioni di sorta per cui adesso come adesso non ho nessuna intenzione di fare qualcosa". July rimase un attimo pensieroso e poi cedette "Forse hai ragione tu, dopo tutto ho già aiutato perché quattro coppie si formino e posso ritenermi soddisfatto, però mi dispiace per quel ragazzo sembrava che soffrisse molto". "Bravo è meglio che lasci stare, vado a fare colazione" disse il volpino. "Aspetta un attimo, se mi dai cinque minuti perché mi prepari, scendo con te" disse Hanamichi. "Va bene, ma che siano cinque minuti" acconsentì Kaede. Dopo tre minuti il rossino era già pronto e i due ragazzi scesero a fare colazione, lasciandosi dietro le spalle un triste July.
Durante il periodo in cui rimasero in sala da pranzo, però Hanamichi e Kaede non riuscirono a fare a meno di guardare in direzione di Maki e Kyota. La curiosità nello scoprire più cose sul rapporto che legava quei due era stata acuita dalla certezza data loro da July sui sentimenti di Nobunaga. Sembravano molto uniti, che Kyota avesse un debole per Maki questa era cosa risaputa, ma anche Shinici sembrava trovare piacevole la compagni di Nobunaga. Fino a che punto? Era impossibile da capire, in quanto il capitano del Kainan era un tipo riservato per quanto riguardava i suoi sentimenti personali. Quando ritornarono in camera July era ancora nella stessa identica posizione in cui lo avevano lasciato. Fu Hanamichi a rompere il silenzio "Mentre mangiavamo abbiamo guardato Maki e Kyota e mi sembra che fra loro ci sia un bel rapporto" July ritornò sorridente "Vuol dire che avete deciso che forse c’è un modo per aiutarli" "No, l’idiota voleva solo dire che comunque all’interno del Kainan quei due hanno un rapporto previlegiato, se per Maki sia solo affetto fraterno oppure un comune rapporto che lega maestro ed allievo questo non lo sappiamo, ne mai lo sapremo in quanto il capitano del Kainan è il tipico esempio di persona che mai andrebbe a raccontare i fatti proprio in giro" "E se io scoprissi che ama Kyota, voi cosa fareste?" chiese serie in volto July. "Cos’è una scommessa?" chiese Hanamichi sorridente "Se lo scoprirai allora ti darò una mano". "Idem" disse solo il volpino "Ma c’è una condizione, io non devo apparire in nessun modo nella faccenda". Il rossino si avvicinò al compagno e posandogli una mano sulle spalle disse "Hai già tre coppie nel tuo carnet, non vuoi la quarta?" "Certo che no" rispose l’altro dando dei leggeri colpi amichevoli sulla pancia del rossino. Hanamichi finse un tono ingenuo e disse "Non vuoi passare come il vestale dei matrimoni dello Shohoku? Non ci credo." "Non sfottere" disse l’altro sempre chiuso nell’abbraccio del suo compagno di squadra abbozzando un sorriso. E mentre le due matricole continuavano questa amichevole schermaglia July rimase pensieroso a guardali, pensando che fra quei due c’era qualcosa di strano, non si erano mai comportati così, sembravano essere diventati buoni amici, ma la cosa più strana era che lo erano diventati di colpo, doveva essersi perso qualche passaggio di questa evoluzione nel loro rapporto. Poi però grattandosi la testa decise di lasciar stare, avrebbe indagato più tardi su loro due, ora doveva occuparsi di Kyota e Maki e quindi scomparve per andare a fare una perlustrazione. In effetti, il rapporto fra Hanamichi e Kaede era cambiato. Dopo il bacio le cose in verità non erano tornate a prima che ciò accadesse, ma erano migliorate in quanto entrambi, consci delle sensazioni che quel semplice gesto aveva scatenato in loro, desideravano conoscere meglio l’altro.
Erano già le quattro del pomeriggio, July stava assistendo alla partita tra Shohoku e Kainan e ancora non aveva scoperto nulla. Come avevano detto Hanamichi e Kaede Maki sembrava andare molto d’accordo con Kyota, ma fino a che punto era ancora un mistero. Possibile che quel ragazzo fosse così riservato da non lasciarsi sfuggire nulla neanche quando era da solo. Forse era perché gli piaceva solo come amico e niente più. Povero Nobunaga. July sospirò e si concentrò sulla partita, sgolandosi nel tifare i suoi protetti. La partita fu molto equilibrata, fu una gara puntata molto sulla difesa, infatti il risultato finale fu abbastanza basso 53 a 54 a favore della squadra rivelazione dell’anno lo Shohoku. Gli ultimi due punti furono segnati con la stessa azione che aveva permesso allo Shohoku di battere il Sannoh ma al contrario, Hanamichi aveva la palla in mano, ostacolato ad andare al tiro, notò che Kaede era libero, gliela passò e quest’ultimo insaccò.Avevano battuto il Kainan, contenti i due eterni rivali abbozzarono un leggero abbraccio prima che tutti li sommergessero complimentandosi. Akagi posando le sue enormi mani sulla testa dei due ragazzi disse "Bene, ragazzi, si fa così, vedo che cominciate ad andare d’accordo" e rideva, erano tutti euforici. Nell’altra squadra, invece, si respirava un atmosfera molto triste, il più avvilito di tutti era però Kyota che si dava la colpa di non essere riuscito fermare Rukawa per cui Maki gli si avvicinò e accarezzandogli i capelli dolcemente disse "Non è colpa tua, abbiamo perso perché lo Shohoku è veramente forte, lo dobbiamo ammettere tutti". July, Hanamichi e Kaede avevano seguito quel comportamento di Maki e una volta in più pensarono –Eccolo là che consola Kyota, ma perché lo fa? Perché gli vuole bene in modo particolare, o perché era suo dovere di buon capitano visto che il ragazzo era il più sconvolto di tutti, bò non lo si capisce- Alla fine della partita tutti i membri della squadra vincitrice decisero di andare a bere qualcosa per festeggiare, e quando tornarono in albero era già ora di cena. Hanamichi e Kaede sempre con July a seguito, andarono in camera a rinfrescarsi, poi mangiarono e alla fine si ritirarono nel salottino principale dell’albergo per sapere quali erano i programmi per la serata. Furono i primi ad arrivare per cui accomodatesi sul divano migliore, mentre Hanamichi conversava con July il volpino si appisolò. Dopo un po’ arrivò Jin, che notato i ragazzi si avvicinò a loro sorridendo. Quando fu vicino tentò di svegliare il volpino e quasi rischiò la vita in quanto quest’ultimo odiava essere disturbato mentre dormiva e stava per sferrargli un pugno. Fortunatamente il rossino essendo lì vicino e conoscendo le abitudine di Kaede aveva parato con la sua mano il colpo. Quando il moretto dello Shohoku fu di nuovo pienamente cosciente Soichiro poté dirgli quello che voleva "Ieri non ci siamo mai visto, e oggi con la partita e il resto non ho trovato l’occasione, quindi lo faccio adesso". Jin poi fece un inchino e tutto d’un fiato disse "Volevo ringraziarti da parte mia e di Kitcho per avermi portato con la forza in ospedale, se tu non l’avessi fatto ora non saremo felice. Grazie dal profondo del cuore". Il volpino lo guardò per un attimo in silenzio e dopo disse "Non servono questi formalismi, Sakuragi me lo aveva già detto che volevi ringraziarmi e quindi adesso basta così, pensa solo a divertirti con il tuo ragazzo e a mantenere questa serenità che adesso avete raggiunto, io ho fatto bene poco" Jin cominciò a ridere e disse "Se nel basket sei la persona più piena di sè che esista, nella vita di tutti i giorni sei modesto, ma ha ragione vedrai riuscirò a far durare la storia fra me e Kitchio, è una promessa che ho fatto a me stesso e adesso ve ne ho reso partecipi" "Io tifo per voi" disse il rossino intervenendo nella discussione e ridendo a sua volta. Quando le risate cominciarono ad assottigliarsi, Kaede chiese a Jin una cosa che stupì tutti anche lui, gli era venuto spontaneo fare quella domanda "Ma fra Maki e Kyota c’è del tenero?" Dopo la sorpresa iniziale il volto di Jin si fece serio mentre rispondeva "Che io sappia non stanno insieme. Tuttavia Kyota è innamorato di Maki e lo si vede lontano un miglio, è troppo espressivo per poterlo tenere nascosto, in quanto a Maki con esattezza non lo so, ma secondo me ne è innamorato, lo tratta in maniera troppo unica per non avere un debole per lui, qualcuno potrebbe dire è una matricola e lui la vuole far sentire integrata, ma l’anno scorso con me non si è comportato così. Si trovano bene insieme, certe volte addirittura il capitano se lo porta in giro anche fuori dalla scuola. Insomma secondo me si amano entrambi, ma hanno tutti e due paura di dire la verità sui loro sentimenti per non rovinare il rapporto che li lega ora". I tre ragazzi dopo quelle parole rimasero un attimo in silenzio, fino a quando Jin non continuò "Perché lo volevi sapere? Vuoi aiutare il formarsi di una nuova coppia?" "Certo che no, quelle che si sono fermate già bastano e avanzano, io non sono così impiccione" disse Rukawa entrando sulla difensiva. "Su non essere timido, ti darei una mano, ma stasera io e Kitcho abbiamo deciso di fare una passeggiata da soli per le vie della città per cui non posso" disse Jin malizioso. "Smettila di insinuare io non ho nessuna intenzione di far mettere insieme …" proprio in quel momento entrarono dalla porta Kyota e Maki per cui il volpino decise di interrompere a metà la frase. Jin mentre ridacchiava sotto i baffi disse "Si, si , certo, come no? Ora vado se no faccio tardi e Kitcho mi uccide. Ci vediamo domani, così mi fai sapere le novità" e uscì dalla porta. "Vai al diavolo" disse Kaede, intanto Hanamichi aveva ricominciato a ridere, July volteggiava nella stanza pensando a come poteva fare per mettere insieme anche quella nuova coppia e Maki e Kyota si erano avvicinati tentando di capire cosa fosse successo.
Era passa un mezz’ora e nel salottino si erano riuniti un po’ di giocatori, mentre gli altri avevano preferito andare in giro per la città. Nella sala c’erano ovviamente Hanamichi e Kaede con July che si era seduto fra loro, e poi Maki, Kyota, Sendo, Koshino, Uotsumi, Hanagata, Fujima, Akagi e alcuni panchinari di tutte le squadre. Tutti si stavano annoiando. July intanto era intento ad osservare le sue nuove vittime, quando Kaede gli disse "Senti potresti allontanarti da noi?" L’altro lo guardò sorpreso "Perché?" "Perché dovrei bere e non vorrei che qualcuno notasse delle stranezze com’era successo a Kogure alcuni giorni fa" "Ha ragione, vado subito" ma s’intrattenne un attimo perché la sua attenzione venne attirata dalle parole che stava dicendo Fujima in quel momento "Che ne direste di fare un gioco di società?" Sendo chiese "Per me va bene, ma quale?" Fujima rispose "Non lo so, pensiamoci un po’ su" A July allora sfuggirono dalle labbra queste parole "Per questa storia, ci vorrebbe il gioco delle catene della verità" poi si allontanò. Kaede che aveva ascoltato quelle parole e non si era accorto che si stava allontanando ripeté "Il gioco delle catene della verità". Tutti i presenti avevano sentite quelle parole e rivolgendosi verso di lui chiesero "E che gioco è?" Kaede sbiancò più del solito, non sapeva cosa dire, si era cacciato di nuovo in un guaio, poi ritrovando il suo solito sangue freddo con voce atona disse "E’ un gioco tradizionalistico della mia famiglia" "Ok, e come si gioca?" chiese Maki desideroso di fare qualcosa. July che aveva ascoltato la conversazione stando ben distante urlò "Per prima cosa ci vogliono delle catene e poi bisogna rispondere ad ogni domanda posta dagli altri con la verità" Kaede ripeté quelle parole e gli altri visto che era ancora presto e non avevano voglia di andare a letto decisero di giocarci. "Bisogna procurarci delle catene" disse Hanagata. July fece il gesto ai suoi prescelti che ci avrebbe pensato lui, per cui Kaede disse "Non ci sono problemi. Me le procuro io" e portandosi dietro Hanamichi andò nella loro camera. Quando entrarono nella stanza, July non era ancora là, dovettero aspettare una paio di minuti prima di vederlo arrivare, in una mano aveva una lunga catena che terminava in tutte e due direzione con un grosso anello, sembrava quella dei galeotti, mentre nell’altra aveva uno strano aggeggio che sembrava una bussola. "E quella roba a cosa serve?" chiese Hanamichi. "Adesso ve lo spiego, questa bussola e questa catena sono speciali, si lancia la bussola che si ferma su una persona, si mette uno degli anelli della catena sul braccio di questo individuo lasciandolo aperto, il resto dei presenti possono porre una domanda a testa a questo tizio, il quale deve rispondere con la verità. In caso di bugia l’anello della catena si chiude, e non è possibile riaprirlo fino a domani mattina. Lo stesso si fa per il secondo anello. Quando entrambi gli anelli saranno chiusi, allora le due persone imprigionate non potranno mentire per tutta la notte. Anche se proveranno a dire qualche bugia quello che uscirà dalle loro labbra sarà solo la verità. Non è geniale?" disse July sorridendo. "Non ho capito dove vuoi arrivare?" chiese perplesso il rossino. "Semplice dobbiamo fare in modo che le due persone a rimanere imprigionate siano Kyota e Maki, così questa notte quando rimarranno soli, non potranno mentire, e se uno dei due chiedesse all’altro qualcosa di sentimentale, l’altro anche se provasse a mentire dirà quello che prova e così anche loro due troveranno la felicità" "Non è che la fai troppo facile" continuò la scimmia rossa un po’ ricalcitrante. "Per me non va per niente bene, se le cose dovessero andare come dici tu, daranno la colpa di nuovo a me" disse Kaede. "E’ vero ma ormai hai proposto il gioco. Cosa vuoi fare? Tirarti indietro" disse July sfidandolo. Kaede si fermò a riflettere un attimo sul da farsi e poi sospirando disse "No, ormai è andata, e comunque non è detto che le cose finiscano come hai detto. Solo un’altra domanda? Questo gioco avrà degli effetti collaterali per noi due?". "Veramente si" disse July arrossendo "Io posso interagire solo tramite voi, quindi se non sarete voi due, le persone che verranno imprigionate dalle catene, per farle resistere qui sulla terra, un altro paio di catene si formeranno ai vostri polsi e vi rimarranno per tutta la notte e anche voi non potrete mentire". "Capisco, bene ormai comunque non ho scelta. Andiamo" disse il volpino mentre prendeva la bussola e le catene e usciva dalla camera. "Aspetta un attimo e se io non fossi d’accordo" urlò il rossino ma l’altro neanche lo ascoltò e continuò imperterrito per la sua strada, così Hanamichi scuro in volto non poté far altro che seguirlo sbuffando. Possibile che mai nessuno volesse la sua opinione. Quando entrarono nel salotto e videro le catene Sendo non poté trattenersi dal fare una battuta spiritosa "Cavoli, di notte in camera vostra dovrebbe esserci di che divertirsi, pure il sadomaso" Mentre Hanamichi arrossiva, il volpino di tutta risposta gli disse "Idiota" poi continuò la spiegazione "Sono le catene che ci tramandiamo da generazioni per questo gioco, e i miei mi obbligano a portarmele dietro" poi enunciò le regole e come si sarebbe sviluppato il gioco, gli altri accettarono le condizioni e Rukawa poté finalmente girare la bussola per la prima volta. L’ago della bussola si fermò su Uotsumi. "Che sfortuna" disse July dalla sua posizione un po’ appartata. I presenti cominciarono a fare alcune domande e anche se imbarazzato il gigante del Ryonan rispose senza mentire. I ragazzi scoprirono alcuni retroscena sulla vita di Uotsumi molto interessanti, che riguardavano anche Akagi. I due infatti nell’estate appena trascorsa, avevano fatto conquiste, adesso stavano insieme a due sorelle che erano clienti abituali del locale dei genitori di Jun Uotsumi. Era nato tutto all’improvviso, un giorno Akagi si era ritrovato dalle parti del locale di Uotsumi e aveva deciso di entrare per salutarlo. Era presto e c’erano solo le due ragazze sul bancone, il gorilla si era avvicinato e aveva salutato Uotsumi che stava servendo, l’altro gli aveva detto di accomodarsi e gli aveva offerto un pasto. Mentre era lì, le due ragazze, una delle quali frequentava già l’università nella scuola scelta da Akagi e l’altra era in seconda superiore, avevano cominciato a parlare con lui. Akagi in principio si era sentito in imbarazzo ma dopo l’allegria delle ragazze lo aveva aiutato a sciogliersi, anche Uotsumi era in seguito intervenuto nella discussione, e quando aveva chiesto loro perché prima di allora non avessero mai parlato così amichevolmente con lui, loro avevano sorriso e avevano risposto che avrebbero voluto tanto ma non ne avevano avuto il coraggio. Erano super appassionate di basket e avevano cominciato ad andare in quel locale proprio per conoscerlo in quanto a una di loro piaceva molto il suo stile, l’altra arrossendo aveva dovuto invece ammettere che gli piaceva lo stile di Akagi. Alla fine erano state le due ragazze a proporre di incontrasi ancora, Akagi e Uotsumi avevano accettato ed erano usciti insieme, da cosa era nata cosa e si erano messi insieme. Quando Kyota sarcasticamente disse "Immagino che fisicamente assomigliano a due gorilla, altrimenti difficilmente vi avrebbero adocchiato", Uotsumi senza scomporsi tirò fuori una foto che ritraeva lui e Akagi con i "gorilla" in questione, e in verità erano due schianti. Tutti rimasero a bocca aperta. Dopo fu la volta di Hanagata a rispondere alle domanda, e nonostante fossero tutte molto maliziose e insinuanti infatti per lo più riguardavano il suo rapporto con Fujima, il ragazzo rispose sempre sinceramente. La terza persona che venne selezionata dalla bussola fu Akagi, non aggiunse nulla di nuovo a quello che aveva già raccontato Uotsumi sulla sua vita privata, lui e Akemi, il nome della sua ragazza, si erano conosciuti da poco e non erano andati oltre a qualche bacio. Poi toccò il turno di Rukawa. Quando l’ago della bussola si fermò su di lui, il ragazzo roteò gli occhi un po’ esasperato, chissà quali domande gli avrebbero fatto. A rompere il ghiaccio fu Fujima dicendo "E’ una domanda che volevo farti da molto tempo, e visto che non puoi mentire ne approfitto, il tuo comportamento scontroso è dovuto a qualche problema di tipo familiare?" "No" fu la risposta secca e categorica di Kaede ma poi proseguì "I miei non sono quasi mai a casa in quanto sono in giro per affari, ma ho un buon rapporto con loro" "Sei sicuro che la cosa non ti pesa?" chiese il rossino. "Certamente, sono stato io a decidere di rimanere da solo in casa e, così, permettere a mia madre di seguire mio padre e non mi sono mai pentito della scelta fatta" "Ma in questo modo sei sempre solo, non ti da fastidio?" continuò Hanagata sulle stesso argomento. "Sono sempre stato un tipo chiuso, e restare da solo non mi ha mai dato alcun problema, anzi mi piace" "Perché?" chiese Uotsumi. "Perché posso fare tutto quello che voglio" "Ovvero?" questa volta toccò a Maki fare la sua domanda. "Dormire e giocare a basket" "Mi ha sempre incuriosito questo, ma perché dormi così tanto?" chiese il capitano dello Shohoku. "Perché qualsiasi altra cosa che non riguardi il basket mi annoia, e quindi mi viene spontaneo dormire e per me è un modo molto piacevole per rilassarmi" "Adesso basta, con questo argomento, passiamo a qualcosa di più interessante, ti interessa qualcuno affettivamente?" Sendo fece questa domanda con un tono molto malizioso. Kaede aspettò qualche minuto prima di rispondere, aveva voglia di mentire ma sarebbe stato inutile per cui disse "Se mi avessi fatto questa domanda qualche giorno fa, ti avrei risposto di no, ma adesso non lo so più" "Che intendi dire?" chiese Kyota curioso, il ghiacciolo interessato a qualcuno, cose dell’altro mondo. "Che in questi ultimi giorni ho cominciato a pensare ad una persona in modo particolare, ma siccome non sono ancora sicuro dei miei sentimenti, vi sarei grato se non mi chiedeste chi è per rispetto soprattutto a lei ma anche a me" Hanamichi senza sapere il motivo si sentì un po’ triste, chi poteva essere la persona che aveva cominciato a far battere il cuore del volpino? "Va bene, visto che sono l’ultimo, rispetterò questa clausola, ma almeno possiamo sapere se è un uomo o una donna?" chiese Koshino seriamente. "E’ un ragazzo" disse tutto d’un fiato il volpino, poi si tolse il ciondolo della catena e senza permettere agli altri di fare alcun commento in merito, fece girare la bussola che si fermò su Kyota. All’inizio tutto procedette per il meglio, Nobunaga rispose alle prime domande sulla sua famiglia con tranquillità. Quando però Sendo fece la solita domanda di rito ovvero se era interessato a qualcuno, il ragazzo arrossì e istintivamente rispose di no, l’anello della catena si chiuse sul suo polso destro e tutti capirono che aveva mentito. "Allora ti piace qualcuno, chi è?" chiese Sendo maliziosamente. "Non sono affari tuoi" disse Nobunaga "E ora toglietemi questa catena" "Come detto all’inizio non è possibile fino a domani mattina, ha un particolare sensore che si apre a tempo, per cui adesso stai lì buono ad aspettare chi sarà il tuo compagno di sventura" disse Kaede freddamente e zittendolo con lo sguardo. Kyota si fece ricadere seduto per aspettare con calma chi sarebbe stata la prossima vittima, in cuor suo sperava fosse Maki. Il capitano del Kainan all’apprendere che al piccolo Nobunaga piaceva qualcuno si era fatto scuro in volto, e pensieroso fissava senza vedere la bussola davanti a lui. La bussola ricominciò a girare e finì su Maki. Il volpino vedendolo sulle sue, dopo avergli messo la catena sul polso destro, gli chiese "C’è qualcosa che ti preoccupa?" L’altro lo guardò un attimo come se si fosse risvegliato da un sogno ad occhi aperti e senza pensare disse "No, non ho nessuno problema" ma era un bugia per cui anche sul suo polso si chiuse l’anello. Il ragazzo comunque la prese con filosofia e disse "Oh cavoli, ho parlato senza pensare, bhe ormai è andata" Chi non aveva ancora risposto alle domande, sembrava sollevato soprattutto Sendo, e la cosa non sfuggì al volpino che però decise di lasciar perdere. Akagi guardò l’orologio e disse "Si è fatto tardi, e visto che qui abbiamo finito, è meglio andare a letto". Tutti si alzarono e si affrettarono a raggiungere le loro camere. Non appena raggiunta la loro stanza, anche Hanamichi e Kaede si ritrovarono al polso la catena che July aveva detto essere la conseguenza di quel gioco. Kyota e Maki, intanto, nonostante l’ostacolo della catena, riuscirono ad arrivare nella loro stanza, entrambi però erano ignari che d’ora in poi non avrebbero più potuto mentire.
Era già da un po’ che Shinici e Nobunaga erano in camera e vista l’impossibilità di dormire su letti separati in quanto la catena era troppo corta, si erano distesi entrambi su quello del ragazzo più giovane. Kyota era steso di lato e Maki lo abbracciava da dietro, era la posizione più comodo a causa della catena, ma entrambi erano molto imbarazzati. Nobunaga aveva il cuore che batteva a mille, avere il suo Ma-chan così vicino era bellissimo ma anche una tortura, si sentiva sia protetto sia sul punto di scoppiare. Aveva paura di fare qualcosa di irrimediabile. Maki dal canto suo continuava a pensare a chi poteva essere la persona amata da Kyota, da quando aveva appreso infatti che Nobunaga provava affetto per qualcuno, si era reso conto della vera intensità dei suoi sentimenti. Si era sempre trovato bene con quella matricola così piena di vita, si sentiva felice e completo quando era nei paraggi, ma non aveva mai capito cosa veramente lo legasse a lui fino a quella sera. Averlo fra le braccia lo faceva impazzire e doveva sapere, per cui chiese "Dunque sei innamorato, è un ragazzo o una ragazza?" Kyota si sorprese e senza pensare disse "Un ragazzo" Maki allora continuò "E lo conosco?" Nobunaga voleva rispondere di no, ma dalle sue labbra uscì un si. Poi, però, prendendo il coraggio a due mani riuscì a chiedere "E perché ti interessa?" Maki ne rimase spiazzato e avrebbe voluto rispondere con una battuta ma invece finì con il dire "Perché tu per me sei molto importante". Subito pensò –Ma cosa ho detto?-. Poi ripresosi continuò con le domande "E’ un membro della squadra?" Kyota fu spinto un’altra volta a dire la verità nonostante non volesse "Sì" e intanto pensava –Certo sono importante ma come amico-. A quel punto Shinici fece la fatidica domanda, la più importante, quella che aveva in mente dall’inizio "E chi è?" Nobunaga arrossì e si ritrovò a dire "Sei tu" accortosi delle parole appena pronunciate, istintivamente si portò una mano sulla bocca. Maki rimase per un attimo in silenzio confuso, mentre una felicità enorme lo invase dentro. Nobunaga fraintendendo quel silenzio, allora cominciò a piangere e a dire "Perdonami, non avrei mai voluto che tu lo sapessi, non so cosa mi sia preso" Poi non riuscì a dire più nient’altro, in quanto il capitano del Kainan, lo aveva abbracciato più stretto, gli aveva girato il volto con dolce forza e lo aveva baciato. Quando si separarono, alla muta richiesta negli occhi di Nobunaga, Maki rispose dolcemente "Anch’io ti voglio bene, Nobu-chan". "Oh Shinici" riuscì a dire solamente l’altro ragazzo, prima di ritrovarsi di nuovo le labbra di Maki sulle sue. Ben presto i due, dimentichi del mondo e nonostante l’ostacolo delle catene, si ritrovarono avvinghiati in un abbraccio sensuale e appassionato.
Nel frattempo anche Hanamichi e Kaede erano stesi sullo stesso letto e nella medesima posizione. Rukawa era dietro il rossino e aveva la mano ferma su quella dell’altro ragazzo, bloccata in vita. Erano entrambi pensierosi e fu Hanamichi a spezzare il silenzio, facendo la stessa domanda che aveva fatto Maki "Dunque ti piace qualcuno, e chi è?" L’altro rispose dicendo "Ho già detto che fino a quando non sarò sicuro dei miei sentimenti, non dirò quel nome". Il rossino si rattristò e notandolo Kaede continuò "Comunque, quando avverrà ti prometto che sarai il primo a saperlo". Hanamichi si girò quel tanto che gli serviva a guardare il compagno negli occhi e nonostante la curiosità e l’ansia che lo stavano attanagliando da quando aveva scoperto che il volpino era interessato ad una persona, quelle parole lo avevano riempito di gioia, per cui sorridendo disse "Grazie, non sai cosa significhi questo per me"- Il volpino lo strinse un po’ di più e spinto dalla catena della verità, stava per dire qualcosa di cui poi si sarebbe pentito ovvero sei così bello Hana-chan, sei tu quella persona, io ti voglio bene, quando all’improvviso apparve July per avvertirli che nell’altra camera tra Kyota e Maki era andato tutto per il meglio. I due ragazzi imbarazzati volsero lo sguardo altrove, e Hanamichi disse "Bene, sono contento per loro" e dopo chiuse gli occhi per tentare di dormire. July però desiderava parlare per cui rivolgendosi al volpino disse "Hai detto, che ti interessa qualcuno, chi è? Forse potrei aiutarti, ormai sono bravissimo in questo genere di cose". "Non sono affari tuoi" fu la laconica risposta di Kaede che chiuse gli occhi a sua volta per riposarsi. July sbuffò e visto che in quella stanza non trovava soddisfazione decise di andare a fare un giro per conto proprio. Kaede fece passare una decina di minuti, per accertarsi che July se ne fosse sul serio andato e che il ragazzo che teneva fra le braccia fosse profondamente addormentato, prima di riaprire gli occhi. A quel punto non resistette più, affondò il suo naso sui capelli del rossino, annusandoli, baciò il suo collo con teneri baci, trovando piacevole il suo sapore, poi lo strinse più forte senza sapere quello che stava facendo e alla fine si addormentò pensando "Credo ormai di esserne sicuro, io ti amo idiota".
FINE 6° CAPITOLO: LE CATENE (la verità)
Due ragazzi si stanno baciando appassionatamente. Ise: Si può sapere cosa cavolo state facendo? Sendo: Stiamo provando la parte per il prossimo capitolo, vero Hiro? Koshino: Si ha ragione lui. Ise: Adesso pomiciare, si chiama così, e poi scusa chi vi ha detto che ci sarà un bacio. Sendo: Come, hai fatto baciare tutti e noi no. Ise: Non ho ancora deciso, comunque nel prossimo capitolo un grosso equivoco rischierà di allontanare per sempre due grandi "amici" che in verità si amano Sendo: Hiro-kun ascoltami, non è come pensi, fra me e lui non c’è niente e mai ci sarà. Koshino: Non mentire Akira lui è così perfetto perché non dovresti amarlo. Ise: Qual è l’equivoco di cui si parla? Chi è la persona che si è messa in mezzo fra i due? Come interverranno i nostri eroi? Come si risolveranno le cose? Tutto questo lo scopriremo nel prossimo capitolo che si intitola Koshino: Il fraintendimento Ise: ovvero Sendo: la gelosia.
L’ANGOLO DI ISE In questo angolino scriverò cosa ne penso delle varie coppie che sto formando sulla mia fic: La coppia formata da Kyota e Maki è la mia seconda coppia preferita, stanno così bene insieme e mai li separerei. Kyota è vivace e allegro, Maky invece è un personaggio abbastanza serio e mi ispira protezione. Insieme hanno il tipico rapporto che lega maestro e allievo, ma che per me può diventare qualcosa di più. Secondo il mio modesto parere poi stanno bene insieme anche fisicamente oltre che caratterialmente. In definitiva mi piacciono molto e vorrei poterli usare ancora. Grazie per avermi seguito fin qui. Alla prossima. Ise. Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it
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