Sono arrivata al quinto capitolo e quindi ho superato la metà della prima parte dell’opera.

Come al solito i personaggi di Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed io non ci guadagno nulla..

Buona lettura (Spero) Ise.

 


 

La saga di July

July

Parte V: il rifiuto di un tempo (il rancore di oggi)

di Ise

 

Ore 11.00 a.m. L’incontro fra Ryonan e Kainan era giunto alla sua naturale conclusione, entrambe le squadre si erano comportante bene, si erano viste azioni spettacolari da ambo le parti ma purtroppo per la dura legge del campo una delle due doveva perdere e questa fu il Ryonan (84 a 88 a favore del Kainan).

Per tutti i membri del Ryonan fu un brutto colpo, avevano perso due partite di seguito e questo significa aver già compresso la vittoria finale del torneo.

C’era un giocatore tuttavia che sembrava non curarsi di questa situazione, si sentiva male, stava sudando in maniera copiosa e aveva le vertigini. Il suo fiato si era fatto estremamente affannoso e non per lo sforzo dovuto all’incontro. Ad un certo punto pure le gambe gli cedettero e cadde a terra con un gran tonfo.

Jin il tiratore da tre punti del Kainan che si trovava molto vicino a lui tentò di soccorrerlo "Fuku-chan, che ti succede, ti senti male?"

Quando fu però abbastanza vicino per toccarlo, Fukuda lo guardò duramente e lo allontanò da sé bruscamente, così Soichiro decise di lasciare ad altri il compito di soccorrere il ragazzo, anche se era molto preoccupato.

Taoka l’allenatore del Ryonan quando raggiunse il suo studente gli chiese "Come stai?"

L’interpellato rispose "Mi sento molto debole e mi gira la testa"

Così l’allenatore decise che era meglio chiamare un’ambulanza e portarlo in ospedale per fare degli accertamenti.

Intanto erano arrivati nell’area di gioco anche i giocatori dello Shoyo e dello Shohoku per sincerarsi di come stava Fukuda.

All'arrivo dell'ambulanza Fukuda venne caricato a bordo e Sendo e Taoka andarono con lui per non lasciarlo solo.

Sul volto di Jin si fece largo una strana espressione. Un misto di preoccupazione, paura e qualcos'altro, che Sakuragi riconobbe subito, in quanto molto spesso quella stessa espressione aveva fatto capolino sul suo viso. Una delusione d'amore non poteva esserci altra soluzione.

Hanamichi dopo la sorpresa iniziale, cominciò a pensare che, quindi, anche ai ragazzi belli succedeva di soffrire per amore. Poi, passò a riflettere su chi poteva essere la persona che aveva rifiutato Jin e ricordandosi di quello che aveva visto dalla tribuna quando Fuku-chan si era sentito male, lo capì. Jin era innamorato di Fukuda. Non poteva crederci.

Era ancora perso in questi pensieri quando davanti alla sua visuale si parò il volpino. Immediatamente uno strano pensiero si formò nella sua mente –Chissà se anche lui aveva mai sofferto per amore- e si sentì triste. Poi resosi conto di ciò che stava pensando scacciò subito dalla sua mente il volto di Kaede segnato dallo sconforto.

Alla fine fu deciso che prima di far ritorno in albergo, si sarebbe andati a vedere come stava Fukuda e, così, una comitiva di una sessantina di giovani tutti con l’aria mesta uscì dal palazzetto con destinazione ospedale.

Quando vi giunsero videro Sendo che stava uscendo dalla porta principale.

Il ragazzo quando li scorse si avvicinò a loro con il solito sorriso stampato in volto "Ah, siete qui".

"Come sta?" chiese Jin anticipando tutti, sembrava il più preoccupato e la cosa non sfuggì a nessuno.

"Niente di cui preoccuparsi, è stato solo un malore dovuto ad un calo di zuccheri, lo terranno in ospedale tutto il giorno per sicurezza ma al massimo domani pomeriggio dovrebbero dimetterlo" raccontò Sendo.

Tutti tirarono un sospiro di sollievo, mentre Jin diceva "Meno male".

A quel punto intervenne Uotsumi "E' possibile andare a trovarlo?"

"Si, sono sicuro che nonostante il suo carattere introverso sarà sicuramente felice di vedervi, ma è meglio a turni e nel pomeriggio in quanto adesso ha bisogno di riposare"

"Torniamo in albergo e stabiliamo i turni" urlò Uotsumi e tutti obbedirono.

 

Arrivati in albergo si sedettero sull’atrio e il capitano del Ryonan cominciò a scrivere chi sarebbe andato a trovare Fukuda indicandone l’orario vicino.

Stabilì che prima sarebbero andati a trovarlo alcuni suoi compagni e poi un piccolo drappello dei ragazzi delle altre squadre.

Quando però finì di scrivere il nome dei sei ragazzi del Ryonan con il quale Fukuda aveva legato di più, Uotsumi si fermò, alzò lo sguardo e guardando in direzione di Jin disse "Ehi Jin, vuoi venire con noi con il primo turno"

L’altro ricambiò lo sguardo e sorpreso chiese "Perché?"

Uotsumi sorrise e disse "Perché oggi mi sembravi il più preoccupato per cui immagino che non vedi l’ora di vederlo".

"E’ vero voi avete frequentato le stesse scuole medie" disse Maki.

"Si, ma è, a Fuku-chan che non fa piacere vedermi quindi è meglio se evito di andarlo a trovare" disse Jin con un tono di voce molto triste.

"Che intendi dire?" chiese Uotsumi.

"Bhe alle medie non ci siamo lasciati in buoni rapporti" disse sul vago Soichiro.

"Ma sono passati due anni, ormai è acqua passata, se vieni a trovarlo forse riuscirete a chiarirvi e a ritornare amici" si intromise Sendo.

"No, non è cambiato niente, oggi ne ho avuto la conferma quando ho tentato di aiutarlo, mi ha respinto con odio" continuò Jin abbassando gli occhi.

"Su dai non essere così drastico" provò a dire il capitano del Kainan.

"Tu gli vuoi bene, vero? E lui ti ha scaricato" Hanamichi aveva detto queste parole senza pensarci e quando vide tutti gli occhi compresi quelli dell’interessato del discorso posati su di lui diventò tutto rosso.

Poi, però, Jin sorrise malinconicamente e disse "No ti sbagli, io gli voglio bene ma …, sono stato io a rifiutarlo"

"Come?" dissero tutti i presenti increduli.

Jin però rimase in silenzio, non aveva voglia di rivangare il passato.

Il rossino allora chiese "Ma perché l’hai fatto? Se lui ti voleva bene e te lo ha detto e tu gli volevi beni perché non hai accettato i suoi sentimenti?

"L’ho fatto per lui perché non volevo essergli di peso" rispose Jin visibilmente scosso.

"Scusa" disse Maki posandogli una mano sulla spalla per confortarlo "so che è un argomento personale, ma non potresti essere più chiaro, forse dopo aver saputo tutta la storia potremo darti una mano".

L’altro sorrise leggermente e disse "Va bene, intanto ormai è una storia vecchia. Sapete io e Fuku-chan siamo amici d’infanzia, vivevamo nello stesso quartiere prima del mio trasferimento, eravamo inseparabili e abbiamo cominciato a giocare a basket insieme. Alle medie fu naturale che entrambi ci iscrivessimo a questo club, e per migliorare ci allenavamo noi due da soli. Fu in seconda media che io capii di provare per lui qualcosa che andava oltre all’amicizia, ma pensavo di non essere ricambiato e avevo deciso di non farmi avanti in quanto non volevo essere un peso. Lui era così in gamba, istintivo, imparava a giocare velocemente, avrebbe potuto diventare un campione e io invece quello che riuscivo a fare lo imparavo solo dopo innumerevoli sforzi. Non volevo che per causa mia non riuscisse a sfondare nel gioco che amava tanto, meritava di meglio e così quando poco prima della fine della terza media lui si dichiarò, nonostante i miei sentimenti nei suoi confronti erano sempre più profondi, lo rifiutai. Lui la prese veramente male, pensò che alla base della mia decisione ci fosse stato il suo aspetto fisico, io provai a spiegargli i veri motivi ma lui non mi volle ascoltare. Speravo che il tempo avrebbe risolto tutto ma poi i miei genitori si trasferirono e le nostre strade si separarono. Mi iscrissi al Kainan e cominciai ad allenarmi duramente per diventare qualcuno anche per lui, in quanto credevo che tramite il basket avrei potuto rincontralo. Quando appresi che aveva lasciato questo sport per un incomprensione con il suo allenatore ci rimasi molto male. Poi, quando quest’anno l’ho rivisto su un campo di basket ero molto felice, pensavo che saremo riusciti a ritornare amici, ma all’inizio della partita che abbiamo disputato per l’accesso al campionato nazionale, ho capito da come mi ha guardato che ancora non ha superato quella storia e che continua ad odiarmi. Questo è tutto e, quindi, è meglio che per il momento non mi faccia vedere da lui potrebbe sentirsi ancora più male. Non preoccupativi per me, ormai me ne sono fatta una ragione. Ma ora se volete scusarmi vorrei rimanere un attimo da solo" e detto questo si alzò per andare nella sua camera.

Gli ascoltatori non trovando nulla da dire per consolarlo, lo lasciarono fare in silenzio.

Anche quando se ne fu andato nessuno commentò, quella storia li aveva rattristati e continuarono mestamente a stabilire chi doveva andare a trovare Fukuda in ospedale.

Inutile dire che anche July era stato a sentire la storia e quando Kaede ed Hanamichi si ritirarono nella loro camera, apparendo disse "Cosa avete intenzione di fare per quei due?"

Il volpino si limitò a volgere lo sguardo verso il loro piccolo amico senza dire una parola, mentre il rossino disse "Mi piacerebbe dar loro una mano ma non so proprio come fare".

Rukawa allora volse il suo sguardo verso Sakuragi aspettando che si decidesse a spiegarsi meglio.

Il rossino sotto l’intenso sguardo di Kaede arrossì e abbassando gli occhi disse "Io so cosa significa essere rifiutati, ho alle spalle 50 scaricamenti da parte di altrettante ragazze e credetemi non è una bella cosa, ogni volta che pensavo di aver trovato la ragazza giusta mi illudevo e quando le chiedevo di metterci insieme, lei mi diceva di no e io mi sentivo morire. E’ un esperienza traumatica e senza i miei amici difficilmente ne sarei uscito intero. Consideriamo il fatto e devo ammetterlo con me stesso, che tutto sommato le mie erano semplici cotte, ed infatti le ho superate in fretta, per Jin e Fukuda non è così. Loro erano addirittura amici di infanzia e questo ha distrutto il loro rapporto. E nonostante questo, Jin è ancora innamorato di Fuku-chan, va bene sarà stato anche lui a rifiutare l’altro per motivi che io non considero giusti, ma in questo caso sono entrambi vittime di tale rifiuto e, quindi, mi piacerebbe che trovassero il modo di chiarirsi."

"Io sono d’accordo con te" disse July sorridendo e prendendogli le mani.

"Non posso rifiutarmi di darti una mano, visto che ieri è successo il contrario" si limitò a dire Rukawa "Per cui fa quello che ti sembra giusto"

"Il problema è come intervenire" disse pensieroso July.

E cominciò a volare in lungo e in largo per la stanza, mentre i due ragazzi si stendevano sui loro rispettivi letti per riflettere su come comportarsi.

Dopo un pò July strofinandosi la testa con le mani urlò "Inutile non riesco a trovare nessuna soluzione"

"Neanche io" dovette ammettere il rossino "Come possiamo far in modo che Jin e Fukuda risolvano i loro problemi".

"Io penso che il problema sia un altro, non sappiamo assolutamente nulla dei sentimenti di Fukuda" disse freddamente il volpino.

Il rossino si incupì un attimo e poi disse "Io penso che Fukuda voglia ancora molto bene a Jin altrimenti non si comporterebbe così"

"Ovvero?" chiese il volpino alzandosi seduto sul letto.

"E’ difficile da spiegare ma credo che se lui si comporta con rancore nei confronti di Jin è perché quella storia continua a farlo soffrire e questo vuol dire che prova ancora qualcosa per lo spilungone del Kainan. E poi quello sguardo che si sono scambiati prima della partita fra le loro due squadre alle qualificazioni per me era tutto fuorché di odio, Fukuda sembrava felice di rivederlo anche se dopo ha fatto finta di niente. All’epoca non avevo capito cosa potesse significare quell’occhiata ma ora… mi sembra logico pensare che anche Fuku-chan è ancora completamente cotto di Jin".

"Se ne sei convinto tu, allora io credo che dovremo far ricordare loro i motivi che li hanno portati ad innamorarsi l’uno dell’altro" disse Kaede senza essere pienamente convinto.

"Ottima idea" urlò July "E so anche come fare?"

"Spiegati meglio" intervenne il rossino.

"Farò cadere entrambi i ragazzi in un sonno profondo e poi attraverso un sogno farò loro ripercorrere i momenti più salienti della loro vita in comune fino alla motivazione di Jin di rifiutare Fukuda nonostante ne fosse innamorato. Quando si sveglieranno farò provare loro un forte impulso di incontrarsi per parlare e quindi ancora sotto l’influsso dei ricordi non potranno che fare pace"

Hanamichi si sollevò dal letto raggiante dicendo "Sai che ti dico potrebbe proprio funzionare"

"Si ne sono sicuro" urlò di rimando July e cominciarono a girare per la stanza carichi di adrenalina per il piano che volevano mettere in atto.

Kaede li lasciò fare per un po’ e poi alzando la voce di quel che bastava perché gli altri lo sentissero disse "Siete sicuri che un piano del genere possa funzionare? Potreste ottenere l’effetto contrario".

"Non fare il solito porta sfortuna" disse Hanamichi.

July invece punto sul vivo disse "Metti in dubbio la mia capacità di analisi. Adesso ti faccio vedere io chi ha ragione" dopo di che ancora indispettito lanciò il suo incantesimo e sparì.

Rukawa era rimasto a fissare il punto nel quale era sparito July per un istante e poi aveva sbuffato "Certo che quel piccoletto perde le staffe facilmente"

"Non pensi che forse è colpa del tuo carattere" disse il rossino tentando di rimanere calmo "Con la tua aria altezzosa faresti girare le scatole a chiunque".

"Può darsi, ma non ci posso fare niente, sono fatto così e nessuno mi può cambiare e, poi, scusa per quale motivo dovrei stare ad ascoltare la predica da te, un teppista prestato al basket"

"Senti tu vuoi smetterla di essere sempre così offensivo quando parli altrimenti …"

"Altrimenti cosa?" disse il volpino girandosi verso il rossino pronto per l’ennesima lite, ma l’altro non era della sua stessa opinione e sorprendendolo disse "Non ho voglia di litigare con te, non ora almeno" poi guardando l’orologio continuò "Oddio sono già ritardo per andare in ospedale, io vado, ci vediamo dopo" e detto questo si fiondò fuori dalla porta.

Rukawa decise allora di stendersi sul letto e chiusi gli occhi si addormentò.

 

Nello stesso momento altre due persone stavano dormendo e stavano facendo lo stesso sogno. Queste persone erano Fukuda e Jin.

L’incantesimo di July li aveva portati indietro nel tempo, stavano rivivendo come si era sviluppata la loro amicizia, il loro primo incontro nel parco del quartiere quando Kitcho aveva salvato Soichiro da alcuni bulli che volevano picchiarlo, i loro giochi in quel parco, l’inizio della scuola insieme, lo studio in casa di uno o dell’altro, il primo pallone di basket regalato dal padre a Jin, il manuale sul basket che si erano comprati con i loro risparmi, i primi palleggi, i primi canestri e, poi, le scuole medie, le prime avvisaglie sul cambiamento dei loro sentimenti, l’angoscia di Jin nel sentirsi inadeguato per Fukuda, la decisione di Kitcho di dichiararsi, il rifiuto e infine le lacrime di entrambi.

Si svegliarono insieme da quel sonno ed entrambi sentirono il bisogno di vedere l’altro.

Fukuda tuttavia era bloccato su un letto di ospedale e non poteva muoversi, continuava a chiedersi se il sogno che aveva avuto fosse stata la verità, possibile che Soichiro lo amasse e lo aveva rifiutato solo perché non voleva essergli di peso, gli sembrava tutto così assurdo, ma se fosse stato così allora il suo rancore sarebbe stato del tutto ingiustificato, se fosse stato così poteva lasciare che il suo cuore ricominciasse a battere per lui senza più nessun freno, poteva convincerlo che comportandosi in quel modo avevo soltanto danneggiato la felicità di entrambi, poteva convincerlo che amarlo per lui era più importante del basket.

Quando vide la porta della sua camera aprirsi e notò che erano venuti a trovarlo alcuni esponenti delle squadre avversarie, i ragazzi del Ryonan infatti si erano fatti vivi un’ora fa, sperò che ci fosse anche Jin, ma niente, c’erano Maki e Kyota per il Kainan, Mitsui, Akagi e Sakuragi per lo Shohoku e Hanagata e Fujima per lo Shoyo.

Era deluso e non riuscì a nasconderlo.

Sakuragi decise così di approfittare di questa situazione per chiedere maliziosamente "Speravi che al nostro posto ci fosse qualcun altro?"

Kitcho arrossì e disse "No, chi altro avrebbe dovuto venire a trovarmi?"

"Non lo so" continuò al rossino "Qualcun altro, per esempio un ragazzo di carnagione chiara, abbastanza magro, un buon tiratore da tre punti non della mia squadra."

"Tu sei pazzo, per quale motivo dovrei voler vedere quell’individuo" disse sulla difensiva Fuku-chan vedendosi scoperto.

Hanamichi ci rimase male, doveva aver già avuto il sogno, e, quindi perché aveva chiamato Jin individuo, forse aveva ragione la volpe e avevano peggiorato le cose, forse in verità Fukuda adesso non era più innamorato di Jin ma lo odiava e non poteva sopportare di vederlo.

Il rossino si rattristò così tanto che non riuscì più a parlare per tutta la durata della visita.

 

Intanto Jin si era alzato dal letto deciso ad andare a trovare Fukuda, ma poi mentre si preparava aveva avuto modo di pensare con calma e rendendosi conto che le motivazione che lo avevano portato al primo rifiuto erano ancora valide e quel sogno le aveva rese ancora più vivide, aveva optato per rimanere in albergo, era meglio che tutto continuasse così.

Era uscito avvilito dalla sua camera ed era andato a fare un passeggiata sul parco.

Anche Rukawa si era svegliato e annoiato aveva deciso di andare a fare qualche tiro.

Quando uscì dall’albergo notò Jin appoggiato ad un albero e pensò –Ma questo non doveva andare in ospedale, bhe se July ha sbagliato non sono affari miei-

Stava per dirigersi verso la sua meta quando Jin alzò lo sguardo e scorgendolo gli si avvicinò dicendo "Stai andando a giocare un po’, ti dispiace se vengo con te"

Il volpino pensò –Maledizione, e adesso che faccio, non posso portarmelo dietro a giocare, dovrebbe andare in ospedale a parlare con Fukuda- poi prese la sua decisione e fingendo di essersi ricordato in quel momento una cosa disse "Cavoli, mi sono completamente dimenticato che dovevo andare anch’io in ospedale, gli altri sono partiti senza di me"

Jin provò a dire "Bè ormai… saranno già lì, quindi non vale la pena che tu ci vada"

"Ti sbagli, il gorilla mi ammazzerà, dirà che sono sempre il solito asociale, è meglio che mi faccia vivo comunque, almeno riuscirò a salvare un po’ la situazione" continuò nella sua finzione Rukawa.

"Bene, allora vai, ciao" disse Jin allontanandosi, ma l’altro lo bloccò per un braccio dicendo "Senti sono negato per le strade e non mi ricordo più dov’è l’ospedale, non è che potresti accompagnarmi"

"Io non posso, come ho già detto prima, è meglio che non vada a trovare Fukuda" disse titubante Jin.

"Cosa vuoi che ti faccia? Dovresti imparare ad affrontarle le tue paure" disse il volpino deciso e senza aspettare una risposta cominciò a trascinare Jin verso la strada principale.

L’altro tentò di divincolarsi, ma senza nessun risultato per cui alla fine cedette e visto che effettivamente il volpino stava andando a caso per quelle strade, cominciò a guidare Rukawa verso l’ospedale.

Jin e Rukawa erano arrivati in ospedale e stavano percorrendo il corridoio che li doveva portare nella stanza di Fukuda.

Soichiro era molto teso e avrebbe preferito andare dal dentista, cosa che odiava molto fare, piuttosto che dover affrontare Kitcho, ma il ragazzo taciturno che adesso era dietro di lui lo stava osservando a vista e non gli lasciava nessuna via di fuga. Certo gli sarebbe piaciuto chiarire le cose con Fuku-chan, il sogno fatto aveva maggiormente risaldato i suoi sentimenti ma … aveva paura. Sbuffò, chissà poi perché Rukawa se la prendeva così a cuore.

Kaede invece continuava a chiedersi –Ma chi me lo ha fatto fare? Tutta colpa di quella testa rossa e del piccolo incapace svolazzante, se si dovessero mettere insieme penseranno che sia stato merito mio un’altra volta, speriamo che ci siano ancora anche gli altri, non voglio essere il terzo incomodo-.

Ancora immersi nei loro pensieri arrivarono davanti alla porta della stanza di Fukuda, bussarono, aspettarono che l’occupante dicesse avanti ed entrarono.

Non appena entrati si accorsero che a parte il ragazzo seduto sul letto non c’era nessuno, il resto dei visitatori doveva essere già ritornato in albergo.

Fukuda quando vide Jin entrare ebbe un tuffo al cuore, era andato a trovarlo forse allora qualcosa di lui gliene importava ancora.

Jin dal conto suo tentava di non guardare in direzione dell’ammalato in quanto era molto imbarazzato.

Rukawa capì che non aveva altra scelta se non continuare la finzione di prima per cui disse "Ciao".

Fuku-chan per la prima volta guardò in direzione dell’ala piccola dello Shohoku chiedendosi cosa ci facesse lì il ragazzo meno socievole dell’universo e soprattutto cosa ci facesse insieme a Jin, alla fine però ricambiò il saluto.

Kaede decise di giustificare la visita usando la scusa che aveva usato con Jin "Vedo che gli altri sono già andati via, è un vero peccato, spero che il gorilla creda alla mia parola quando dirò che comunque sono venuto a trovarti"

Fuku-chan lo guardò un po’ perplesso.

"Vedi" continuò il volpino "dovevo venire con tutti gli altri, ero stato scelto, ma mi sono addormentato e mi è passato di mente, quando ho visto Jin ho avuto l’illuminazione, e per evitare i pugni del gorilla ho trascinato qui Jin in modo che mi indicasse la strada".Fukuda non disse nulla e Rukawa pensò –E poi lo dicono a me che non parlo mai, che sono un asociale- poi ad alta voce, finendo di fare il suo dovere chiese "Come stai?"

Kitcho finalmente si decise di dire qualche parola "Bene, grazie per la visita, gli altri saranno andati via da una ventina di minuti" poi volse il suo sguardo in direzione di Jin e calò il silenzio più assoluto.

Soichiro e Kitcho continuava a guardarsi negli occhi senza mai rivolgersi una parola, mentre Rukawa sedutosi su una sedia aspettava pazientemente quello che sarebbe successo.

Dopo dieci minuti però il volpino esasperato alzandosi in piede disse "Scusa dovrei andare in bagno".

Fukuda si riscosse un attimo dalla stato catatonico in cui era caduto e gli disse "Si certo, è interno, è vicino alla porta d’uscita"

Rukawa entrò in bagno, ma fatti pochi passi si accorse che c’era qualcosa che non andava, l’ultimo pensiero che riuscì a fare in ospedale fu –E adesso quei due cosa penseranno- poi scomparve.

In ospedale trascorsero altri dieci minuti prima che Jin notasse che il volpino ci metteva un po’ troppo in bagno, per cui disse "Ma cosa starò facendo Rukawa, spero che non si sia sentito male pure lui" e così dicendo andò in direzione del bagno.

Bussò un paio di volte alla porta, ma niente nessuna risposta, prese la maniglia temendo di trovare la porta chiusa e invece era aperta, guardò dentro e non c’era nessuno.

"Rukawa" urlò ma nessuno rispose.

"Cosa è successo?" chiese Fukuda ancora seduto sul letto impossibilitato a vedere dal muro che tagliava la stanza.

"Rukawa non è in bagno, è sparito" gli risposte Jin.

"E’ impossibile" disse Kitcho alzandosi dal letto e dirigendosi verso l’amico "Non può averti piantato qua".

Quando sopraggiunse però notò che effettivamente del volpino non c’era nessuna traccia.

Fukuda tuttavia era ancora abbastanza debole, in quanto in ospedale lo avevano imbottito di flebo per fargli tornare alla normalità il grado di zuccheri e per il resto lo avevano tenuto a digiuno, per cui lo sforzo per arrivare fino a la gli fu fatale e per non cadere dovette appoggiarsi al muro.

Jin accorgendosi dello stato in cui versava Fukuda, istintivamente lo abbracciò per sorreggerlo.

Poi resosi conto di quello che stava facendo tentò di staccarsi dall’altro ragazzo, il quale però glielo impedì e disse "Senti Jin, vorrei chiederti una cosa, perché mi rifiutasti due anni fa, non me l’hai mai detto anche per causa mia, è vero, non volevo sapere, ma ora si. Perché mi hai detto di no?"

Soichiro non sapeva cosa fare, avere le braccia di Kitcho intorno alla vita e sentire il suo alito caldo sul collo, lo confondeva per cui senza pensare alle possibili conseguenze disse "Perché non volevo essere un peso per te".

- Dunque aveva ragione il sogno che ho fatto- pensò Kitcho, poi chiese "E quando mai saresti stato un peso per me?" e spostò il compagno di quel poco che gli serviva a guardarlo negli occhi.

"Nel basket, lo sarei stato, tu eri così bravo" rispose Jin in lacrime.

"Ma che cavolo stai dicendo, eri tu il mio sprono ad andare avanti, senza di te guarda che fine ho fatto, ho perso un anno di allenamenti solo perché non sono riuscito a sopportare lo stress. Soichiro non lo capisci io ti amavo così tanto e ti amo anche adesso e per me non sarai mai un peso, anzi per me tu sei tutto" disse Fuku-chan anche lui con le lacrime negli occhi.

"Oh Kitcho, scusami tanto, io non avevo capito, avevo tanta paura che un giorno ti saresti stufato di me"

"Tu stai farneticando, sono io quello che dovrebbe avere paura di questo, tu sei così bello, corteggiato e io invece …"

Jin bloccò quello che stava dicendo l’altro mettendogli un dito sulle labbra e poi dolcemente disse "Tu sei speciale, io lo so ed è per questo che ti amo tanto".

I due ragazzi si sorrisero reciprocamente e si baciarono.

Dopo Jin aiutò il suo ragazzo a stendersi sul letto e lo abbracciò forte, rimanendo così l’uno nelle braccia dell’altro per molto tempo.

 

Intanto Hanamichi non appena tornato dalla visita di Fukuda, era andato in camera sua e non trovandoci il volpino, si era buttato sul letto per riposare.

Stava per addormentarsi quando una luce scura gli fece aprire gli occhi di scatto e si ritrovò abbracciato a Kaede.

Il volpino era sopra di lui e i loro volti era di nuovo pericolosamente vicini.

Sta volta però nessuno dei due resistette. Hanamichi sollevò leggermente il capo mentre Kaede abbassò il suo, permettendo così alle loro labbra di incontrarsi.

Entrambi chiusero gli occhi in modo da assaporare ogni istante di quel bacio.

Poi però lentamente ritornarono alla ragione e si separarono violentemente.

Si guardarono stralunati per un po’ e alla fine, fu il rossino a rompere il silenzio "Quello che è successo, non doveva accadere, io non ti ho mai sopportato, sono state solo le circostanze"

Il volpino chiuse un attimo gli occhi prima di rispondere, doveva chiarirsi le idee, e poi disse con un tono di voce ironico "Ovviamente è stato un errore, chi mai potrebbe provare dell’attrazione per un tipo come te?"

"Che intendi dire? Che sono brutto" disse Hanamichi rosso di rabbia.

"Te lo sei detto da solo" continuò l’altro con il solito tono.

"Sei il solito bastardo, ma tu chi ti credi di essere?" disse il rossino ormai sul punto di crollare e passare alle mani, aveva avuto troppe emozioni quel giorno e quel bacio e la discussione che ne era nata non lo stava aiutando.

"Il ragazzo più ammirato della scuola" disse il moretto per la prima volta ammettendo di aver notato il suo fan club.

"Solo perché quelle quattro galline, non capiscono niente" provò a dire Hanamichi.

"Vuol dire che anche la tua amata Akagi è una gallina, in quanto non mi sembra di essergli del tutto indifferente" disse il volpino con un tono di voce che faceva capire che stavolta anche lui era profondamente arrabbiato.

Quelle parole gelarono il sangue nelle vene del rossino che si scagliò contro Rukawa, il quale incassò il primo colpo e cominciò a dargliene a sua volta.

Questa rissa era diversa da quella delle altre volte, di solito si picchiavano per abitudine, senza il gusto di farsi del male, invece sta volta volevano soffrire e che anche l’altro soffrisse, in modo da dimenticare completamente le sensazioni che il bacio di prima aveva scatenato in ognuno di loro.

July fece la sua comparsa proprio in quel momento e resosi conto della situazione, subito per dividerli scagliò le colonne di fumo.

Quando si ritrovarono in aria entrambi i ragazzi si girarono neri in volto verso il loro amico, erano furiosi anche con lui che aveva osato dividerli.

July però non ci fece caso e disse "Si può sapere cosa vi è preso? Era da un po’ che non provavate a scannarvi, cominciavo a pensare che poteste diventare amici" poi sorrise e mentre appoggiava a terra i suoi protetti, continuò "Dovreste essere felici, sono passato per l’ospedale ed è andato tutto per il meglio"

Hanamichi fece un respiro profondo per tentare di trovare tutto il suo buon umore e disse "Sono contento".

Il volpino invece non disse nulla, ma i suoi occhi avevano ancora un espressione poco raccomandabile.

July si avvicinò a quest’ultimo e disse "Visto che avevo ragione io"

"Senti tu" scattò il volpino ancora arrabbiato "E’ inutile che ti dia tante aria, in quanto sei solo un incapace, se non fosse stato per me quei due sarebbero ancora separati"

"Cosa vuoi dire?" chiese July arretrando, infatti un volpino così fuori di sé non l’aveva mai visto.

"Semplice sono stato io a trascinare Jin in ospedale, altrimenti lui se ne sarebbe stato in albergo ben volentieri"

"Impossibile, il mio incantesimo, doveva spingerli ad incontrarsi"

"Bhe, allora hai sbagliato di brutto" continuò il volpino sempre ironico, poi rendendosi conto che stava facendo pesare la sua frustrazione anche a chi non centrava nulla disse "Scusatemi, è meglio che vada a farmi un giro per calmarmi un po’" detto questo uscì dalla camera sbattendo la porta.

July era molto triste e si chiedeva cosa adesso poteva aver fatto, va bene aveva sbagliato, ma non serviva comportarsi in quel modo e guardò Hanamichi per cercare conforto.

Il rossino però non poteva darglielo e facendo finta di niente si stese sul letto e chiudendo gli occhi finse di dormire.

Intanto fuori dalla stanza il volpino si era appoggiato alla porta e si stava toccando le labbra.

Entrambi pensavano –Perché è successo? Perché ci siamo baciati?

 

Hanamichi era rimasto un’ora sotto le coperte pensando all’accaduto e, alla fine, si era auto convinto di aver trovato una ragione.

Quel periodo era stato molto duro per lui, il ritorno in squadra dopo l’infortunio, il suo applicarsi per diventare meglio del volpino in fretta, l’arrivo di July, il condividere la stanza con Kaede, l’accorgersi che tutto sommato non era l’individuo freddo e scontroso che appariva, lo aveva un po’ confuso. Aveva dovuto ammettere con se stesso che tutto sommato Kaede Rukawa come tipo non gli dispiaceva e che voleva la sua amicizia. Il bacio? Non aveva significato nulla, lui continuava ad amare Haruko, era solo capitato. Il volpino era sopra di lui, il suo volto vicino e aveva agito senza pensare, dopo tutto lui era un persona istintiva. Quasi sicuramente al volpino era successa la stessa cosa, si era trovato in quella situazione e si era lasciato trascinare dagli eventi. Poteva capitare a tutti. La rissa che ne era scaturita dopo era nata perché entrambi erano ancora sconvolti per l’accaduto. Sì era l’unica soluzione, ma ora doveva trovare Kaede e parlargli, in modo da far tornare tutto com’era prima.

Era ora di cena così Hanamichi decise di scendere, sperando di trovare anche Rukawa in sala, ma un’amara sorpresa l’attendeva.

Il posto del volpino era vuoto e Ayako vedendolo un po’ deluso per questo, gli disse "Se ne è andato 10 minuti fa, ha mangiato quel che c’era, un po’ di pane, dei grissini e poi ha detto che non aveva più fame ed è sparito senza che nessuno potesse fermarlo"

"Non mi riguarda quello che fa la volpe" disse con non curanza il rossino mentre si sedeva.

Nessuno gli credette ed, infatti, Ryota continuò a tormentarlo "Avete litigato?"

"Sarebbe una novità? Lo facciamo sempre" disse il rossino tentando di restare impassibile.

"Forse è vero, ma negli ultimi giorni ci è sembrato che i vostri rapporti fossero migliorati" disse Kogure gentilmente.

Hanamichi suo malgrado a quelle parole arrossì leggermente ricordandosi il bacio di poco fa e riuscì a dire sulla difensiva "Forse la convivenza ha sortito i suoi effetti, ma vi posso assicurare che non abbiamo litigato, oggi l’ho visto pure poco, si vede che era un po’ stanco o non gli andava di mangiare"

"Può darsi che tu abbia ragione" disse Ayako non del tutto convinta mentre continuava a guardare Sakuragi e cominciava a mangiare.

Proprio in quel momento entrò Jin tutto trafelato dalla porta, si scusò per il ritardo e quando Maki gli chiese dove fosse stato, arrossendo disse "Beh sono stato in ospedale"

Sendo allora chiese maliziosamente "Immagino allora che ti sia divertito"

L’altro divenne ancora più rosso e balbettando disse "Io e Fuku-chan ci siamo chiariti, abbiamo fatto pace e …"

"Adesso vi siete messi insieme" finì per lui Kyota "Non so cosa ci trovi in quel tizio ma congratulazioni"

"Dici così perché non lo conosci bene, ma comunque si adesso siamo una coppia" disse Jin sorridendo.

"Molto bene" disse Maki e dalle tavole del Ryonan e del Kainan partì un grosso applauso.

Poi, Soichiro ricordandosi di una cosa, si diresse verso il tavolo dello Shohoku e guardandosi intorno chiese "Dov’è Kaede Rukawa?"

"Non aveva molta fame per cui è andato via" disse Akagi.

"Perché?" chiese Ayako curiosa.

"Volevo solo ringraziarlo, se lui non mi avesse trascinato in ospedale ora io e Kitcho saremo ancora infelici"

"Ancora?" fu la parola che riecheggiò in un unico coro nella sala.

"Ma allora è proprio un vizio" disse ridendo la prima manager dello Shohoku "Comincio a pensare che abbia pagato anche i due rapinatori che ci hanno assalito venendo qua, per aiutare me e Ryo-chan a dichiararci"

"Hai ragione" gli disse di rimando Ryota.

"Bhe, a parte la vostra, con questa le coppie sicure sono tre" disse Mitsui appoggiando gli altri due.

"Già tu e Kogure, Fujima ed Hanagata e Jin e Fukuda" continuò Ayako.

"Si accettano scommesse su chi sarà la prossima" disse Mitsui.

Tutta la sala era euforica e tutti ridevano di gusto.

Jin poi si avvicinò a Sakuragi e disse "Tu dormi con Rukawa, vero?"

Il rossino annuì e l’altro continuò "Potresti ringraziarlo da parte mia, vedi domani abbiamo il giorno libero dal torneo e dovremo andare a visitare la città, ma io vorrei farmi esonerare, per passare più tempo con Kitcho in ospedale in modo da accompagnarlo in albergo quando sarà dimesso, per cui dubito che vedrò Rukawa, e vorrei che sapesse subito che io Kitcho gli siamo molto grati"

"Non mancherò" si limitò a dire il rossino mentre continuava a ingozzarsi.

 

Tornato in camera e non trovandoci Kaede, Hanamichi decise che aspettarlo sveglio era inutile, avrebbero parlato domani, per cui messo il pigiama, salutato July che a sua volta era stato colto da un incredibile sonno, si mise sotto le coperte e si addormentò.

Il volpino rientrò nella stanza verso le 11.00, si accorse subito che gli altri due stavano dormendo, per cui senza far alcun rumore andò a cambiarsi in bagno.

Aveva riflettuto a lungo, e non era arrivato a nessuna conclusione, l’unica cosa certa era che Hanamichi Sakuragi non gli era del tutto indifferente, se come amico o qualcos’altro non lo sapeva, quindi era auspicabile che le cose fra loro rimanessero come erano state negli ultimi giorni. Domani ne avrebbe parlato con la testa rossa.

Quando uscì dal bagno notò che un raggio di luna filtrato dalla persiana abbassata andava a battere direttamente sul volto del rossino.

Si avvicinò e per la prima volta si fermò a fissare il rossino senza nessuno che lo disturbasse.

Hanamichi non era brutto, certo non aveva la sua bellezza eterea, ma aveva un certo fascino, tutto in lui faceva venire in mente la forza e l’esuberanza di cui anche il suo carattere era pieno, dal suo naso pronunciato, alle sue labbra carnose e morbide, alle sue sopracciglia ben evidenziate, all’ampiezza dei suoi occhi, al colore dei suoi capelli.

E poi c’era il suo fisico così prorompente e perfetto.

Insomma il volpino dovette ammettere con se stesso che fisicamente il rossino gli piaceva.

Senza pensare la sua mano spostò una ciocca di capelli rossi che ricadeva sulla fronte del ragazzo addormentato, poi passò ad accarezzare una guancia e infine si fermò un attimo sulle labbra.

Quando Kaede ritrasse la mano, la portò fra le sue labbra e pensò –Dio fa che non mi sia innamorato di questo idiota, altrimenti finirò con il soffrirne in quanto lui ama un’altra-

Poi, allontanato quel pensiero, si gettò sul suo letto e tentò di dormire.

Quando riuscì finalmente a cadere nell’agognato riposo, fu subito svegliato da un tremendo incubo e dall’urlo della testa rossa.

Si voltò verso di lui con una tacita domanda negli occhi.

L’altro sembrò capire perché disse "Un incubo anche tu?"

Il volpino annuì e sentirono la vocina di July che chiedeva "Perché avete urlato?"

"Abbiamo avuto entrambi un incubo" spiegò Hanamichi.

"Ops, deve essere l’effetto collaterale, in effetti ho usato il mondo onirico" spiegò il principe delle Terre Roventi "Credo proprio che sta notte, non riuscirete a dormire ragazzi"

"Ma io prima dormivo e non ho avuto problemi" disse Sakuragi.

"L’effetto collaterale si manifesta quando entrambi siete nelle condizioni perché questi abbia effetto, in questo caso nel momento in cui vi siete appisolati tutti e due" disse un saccente July.

"Allora basterà fari i turni" provò a dire il volpino, mentre nascondeva un sbadiglio con la mano.

"Non è così facile, ormai che si è attivato l’effetto, anche se fate i turni il risultato non cambia" tornò a dire July.

"Tu stai dicendo che non ci rimane altra scelta o di passare la notte in bianco o tentare di dormire ben sapendo che saremo soggetti a incubi mostruosi" disse il rossino.

"Esatto e ora scusatemi ma io posso dormire e ho pure sonno, quindi buona notte" disse July mentre si rimetteva nell’angolino di prima e tentava di dormire.

"Ehi" provò a dire Sakuragi.

"Lascia stare" disse il volpino "Anche se lo tieni svegli cosa otterrai? E’ meglio che almeno lui provi a dormire, dopo tutto dovresti ritenerti soddisfatto siamo in questa situazione perché il tuo desiderio di vedere Jin e Fukuda insieme si è realizzato, quindi non te la prendere".

"Hai ragione, anche se urlo e sbraito contro di lui non cambia niente" asserì il rossino.

A quelle parole July sorrise, il volpino allora lo aveva perdonato, e così cadde fra le braccia di Morfeo felice.

Hanamichi fece passare alcuni minuti, in modo di essere sicuro che July non fosse più sveglio, prima di dire "Senti Rukawa per quanto riguarda quello che è successo questo pomeriggio…" poi però si bloccò.

"Facciamo come che non fosse successo nulla" disse il volpino finendo la frase lasciata in sospeso dall’altro.

"Era quello che volevo dire anch’io" disse il rossino "Sono molto felice che siamo d’accordo".

"Ti va di giocare a carte, almeno passerà il tempo visto che non potremo dormire" propose il volpino.

"Ottima idea" e cominciarono a giocare.

Ogni tanto uno dei due o tutte e due insieme, sopraffatti dal sonno chiudevano gli occhi e si appisolavano ma ci pensavano gli incubi a risvegliarli, finì così che passarono la notte completamente in bianco.

Per fortuna per il giorno dopo non c’erano partite in calendario, era un giorno di riposo e nonostante il giro della città obbligatorio, i due non dovettero concentrarsi molto.

Per tutto il tragitto della visita guidata, dormirono in piedi e se per il volpino non era una novità per il rossino lo era, e la cosa non passò inosservata.

I compagni di squadra cominciarono a tormentare Sakuragi per il fatto che stava prendendo le abitudine del volpino spelacchiato e che molto presto sarebbe stato difficile distinguerli, lui decise di lasciar correre, non aveva proprio la forza di dar retta a quegli imbecilli, era distrutto.

Quando alla sera ritornarono in albergo, le due matricole dello Shohoku divorarono la cena alla velocità della luce, si precipitarono in camera, si gettarono ancora vestiti sul letto e si addormentarono di colpo.

July aveva deciso di lasciarli stare per quel giorno, non aveva posto loro nessuna domanda, si era accontentato di quello che la guida diceva, sapeva che i suoi due amici dovevano recuperare il sonno di ieri notte e ritornare in forma, in quanto domani sarebbe ricominciato il torneo.

 

FINE 5° CAPITOLO: IL RIFIUTO DI UN TEMPO (il rancore di oggi)

 

Ise: Ho finito anche questo capitolo, come sono felice. Vediamo un po’ il prossimo capitolo è il numero … vediamo se sai rispondere 3x2=

Kyota (frana in matematica): 7

Ise: Ma dai, sbagli anche queste cose elementari, siamo messi male, forse peggio del volpino e del rossino. Riprova su.

Maki suggerisce a bassa voce: 6

Ise: Shin-chan, non suggerire altrimenti non impara niente.

Kyota dopo un po’: 6

Ise: Giusto e al secondo tentativo sei migliorato oppure hai sentito i suggerimenti di Shin-chan.

Kyota arrossendo: No, non ho sentito nessun suggerimento.

Ise: Non mentire Nobu-chan che è meglio, il naso ti si allunga. Comunque tornando a noi, immagino avete capito chi saranno i prossimi co-protagonisti.

Kyota e Maki: Si noi.

Ise: Bravi, allora nel prossimo capitolo i nostri eroi dovranno affrontare un gioco molto particolare in cui non è possibile mentire. A chi spezzerà la catena, punizione.

Maki: Io gli voglio bene perché è così tenero, pieno di vita ma …

Kyota: Io gli voglio bene perché quando sono con lui mi sento al sicuro ma…

Ise: Di che gioco si tratta? Qual è il ma di cui parlano Maki e Kyota? Chi spezzerà la catena? E come verrà punito? Tutto questo lo scopriremo nel prossimo capitolo che si intitola

Maki: Le catene

Ise: ovvero

Kyota: la verità.

 

L’ANGOLO DI ISE

In questo angolino scriverò cosa ne penso delle varie coppie che sto formando sulla mia fic:

La coppia Jin e Fukuda non è proprio una coppia canonica, ma siccome come personaggio a me Fuku-chan piace (che volete farci ho un debole per i personaggi con grossi problemi di comunicabilità) ho voluto dedicargli un capitolo di questa fic.

Inoltre devo ammettere che come coppia a me piacciono, Fukuda è un ragazzo secondo me sensibile e insicuro e la gentilezza e il buon carattere di Jin (un personaggio che però mi lascia del tutto indifferente) possono dargli quell’affetto e quella sicurezza di cui ha bisogno.

E’ una coppia, quindi, che forse userò ancora, anche se posso benissimo dividerli in altre fic.

Grazie per avermi seguito fin qui. Alla prossima. Ise.

Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it


 

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