Adesso tocca al quarto capitolo e alla terza coppia, speriamo che tutto vada per il meglio. Come al solito i personaggi di Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed io non ci guadagno nulla.. Buona lettura (Spero) Ise.
La saga di July July Parte IV:L’ANNIVERSARIO (la delusione)
Erano le 11.00 di una bellissima mattina di fine settembre. Gli allenamenti di basket erano già finiti e i membri dello Shohoku e dello Shoyo tentavano di passare il tempo che mancava all’inizio del loro attesissimo match divertendosi un po’. Rukawa, in perfetta solitudine, appoggiato ad un tronco di un albero del parco che circondava l’albergo, approfittava di quel tempo libero e del sole tiepido che gli batteva gentilmente sul viso per praticare la seconda attività che gli riusciva meglio ovvero dormire(o forse è la terza perché bisognerebbe inserire anche sbaciucchiarsi con Hanamichi e allora ci sarebbe al 1. Posto Hana-chan 2. Posto il basket 3. Posto il dormire N.di Ise). Ad un tratto però la sua siesta venne interrotta da uno strano rumore che di minuto in minuto diventava sempre più forte. Con malavoglia aprì gli occhi e si ritrovò di fronte ad uno spettacolo pietoso. Il centro dello Shoyo com’è che si chiamava, ah sì Hanagata o qualcosa del genere era a pochi metri di lui, era disteso a terra a pancia in giù, si teneva la testa tra le mani e singhiozzava a ruota libera. Sembrava proprio disperato. Al volpino sembrò che Hanagata non lo avesse notato per cui decise su due piedi di togliere il disturbo e di andarsene senza attirare l’attenzione, lasciandolo così libero di sfogarsi. Si alzò in piedi ma proprio mentre si girava calpestò un ramoscello, facendo rumore. Quando si voltò per controllare la situazione, si accorse che l’altro ragazzo sentendo il rumore, si era messo a sedere ed ora lo guardava con occhi supplichevoli, coperti di lacrime. Rukawa non abituato a trovarsi in circostanze simili, non sapeva cosa fare. Alla fine, però, decise che forse mezza parola poteva anche dirgliela "Ciao, tutto bene?" L’altro mentre tentava di asciugare le lacrime disse con un tono di voce molto abbattuto "Ti sembra che vada tutto bene?" Kaede anche se tutti lo consideravano un insensibile non lo era, o almeno non fino a quel punto per cui si avvicinò lentamente dicendo "Ti fa male da qualche parte?" "No, sto un male cani ma non è nulla di fisico" rispose l’altro che sembrava avere una gran voglia di parlare con qualcuno, anche se questa persona non era altri che Mister Polo Nord, il signore dei ghiacci. Rukawa gli sedette a fianco e tentando di sembrare partecipe disse "Lo so non sono gran che come confidente, ma visto che non c’è nessun altro nei paraggi, e penso che parlarne ti farebbe bene, se vuoi sono tutto orecchi" e intanto dentro di se pensava –Speriamo di non addormentarmi- Hanagata lo guardò con riconoscenza pensando –Forse non è poi così freddo come tutti pensano- e, poi, proseguendo ad alta voce disse "Si tratta di me e Fujima". "Il tuo capitano?" chiese Rukawa alzando un sopracciglio. "Bhe, si io e Kenji stiamo insieme" il centro dello Shoyo era molto imbarazzato mentre diceva questa semplice frase. "Se devo essere sincero non sono del tutto sorpreso dalla notizia, ma per caso avete litigato?" "No, è che oggi è il nostro secondo anniversario da quando stiamo insieme e lui se ne è completamente dimenticato, vorrei solo aver un po’ di considerazione e, invece, vengo sempre al secondo posto". "Come fai a dirlo?" "E’ meglio se ti spiego tutto dal principio" Hanagata disse questa frase stupendo anche se stesso, stranamente sentiva di potersi fidare del volpino freddo e scostante che aveva davanti, anche se non capiva il perché. "Già forse è meglio" disse Kaede curioso anche se non l’avrebbe mai ammesso. Intanto July che faceva da spoletta fra i suoi due protetti, aveva appena lascito Hanamichi che stava parlando con Ryota e Mitsui ed era apparso vicino al volpino. Vedendolo con qualcuno, si era nascosto per non essere visto da Kaede mentre ascoltava quello che stavano per dirsi. Scoperto che l’argomento era di tipo sentimentale, si sentì al settimo cielo e rimase fino alla fine. Hanagata aveva cominciato a raccontare di come lui e Fujima si erano messi insieme. Si erano conosciuti in prima superiore e per lui era stato subito un colpo di fulmine, Kenji era così bello, bravo, ammirato da tutti. Era pure riuscito a fare una cosa impensabile ovvero diventare subito titolare nello Shoyo, mentre lui per un intero anno aveva scaldato la panchina. Nonostante questo però Kenji non si era mai dato delle arie, o almeno non con lui, anzi lo aveva sempre incitato a fare del suo meglio, ad allenarsi per diventare sempre più bravo, ad applicarsi per diventare ben presto un titolare e lui lo aveva fatto, voleva essere degno di lui. Poi ci furono le qualificazione per il campionato nazionale, a Fujima non era andato giù il fatto di essere stato sconfitto dal Kainan e soprattutto da Maki, per cui aveva cominciato ad allenarsi ancora più duramente e lui l’aveva aiutato, finendo così col diventare molto amici. Al campionato nazionale lui e Kenji capitarono in camera insieme ed Hanagata era felicissimo, infatti poteva passare ogni minuto della giornata con il ragazzo che gli aveva rubato il cuore, ma anche turbato in quanto non sapeva se sarebbe riuscito a resistere nel non abbracciarlo e baciarlo. Tutto, comunque, filò liscio come l’olio in quanto non commise nulla di cui poi avrebbe potuto pentirsene. Quando ritornarono a casa, Fujima fu chiamato a far parte della nazionale Juniores e lui si sentì fiero per lui. E al suo ritorno, successe la cosa più stupenda che fosse mai capitata nella vita di entrambi. Dopo un paio di settimane, mentre Hanagata e Fujima si stavano allenando insieme da soli, il ragazzo più alto scivolò finendo sopra al play maker della squadra. Toru stava per staccarsi perché quella posizione estremamente piacevole gli era divenuta insopportabile, quando Kenji gli cinse la vita con le mani e lo baciò. Hanagata quando riuscirono ad alzarsi era sorpreso e lo fu ancora di più quando Kenji con un tono di voce molto tenero gli disse "Mi dispiace, non volevo, ma ti amo" poi stava per andarsene, ma Toru lo bloccò per una mano e fattolo girare verso di lui lo ribaciò. Quando si separarono fu la volta di Hanagata di dire "Anch’io ti amo". Così nacque la loro storia, per i due anni successivi tutto procedette per il meglio, erano molto affiatati e in seconda superiore Hanagata riuscì anche lui a diventare titolare. Toru sapeva che Fujima amava il basket, forse più di lui, ma non gliene importava perché gli bastava avere la sua attenzione ma ora… non poteva fare a meno di soffrirne. Dopo aver finito il suo racconto Hanagata era ritornato a piangere e continuò dicendo "Io voglio solo che lui certe volte, nelle cose importanti che riguardano noi due, mi metta prima del basket. Basta guardare oggi perché non si è ricordato di farmi gli auguri, non volevo un regalo mi bastava un "Buon anniversario" e un bacio e invece niente. Capisco che per lui questo periodo sia duro, questo torneo non aiuta per nulla il nostro rapporto. Lui desidera prendersi una rivincita sia contro di voi che contro il Kainan e lo capisco in quanto lo voglio anch’io, ma perché devo andarcene di mezzo io. Io mi sono ricordato di che giorno è oggi e gli avevo pure comprato un piccolo regalo. Perché lui invece no?". Dopo aver finito di parlare il centro dello Shoyo aveva appoggiato la testa sulla spalla del suo ascoltatore continuando a singhiozzare. Rukawa non sapeva cosa fare e rimase li imbambolato. July esasperato dal comportamento del volpino, lo rese partecipe della sua presenza e disse "Cavoli Rukawa datti una mossa" "E cosa dovrei fare secondo te?" disse il volpino niente affatto sorpreso di trovarselo davanti, visto la natura dell’argomento trattato, infatti era convinto che avesse ascoltato nascosto fin dal principio. "Mettigli una mano sulla spalla e digli qualcosa di carino per confortarlo" "Non sono proprio il tipo, anzi July vattene subito via questi non sono affari tuoi" "No che non me ne vado" "E invece si se no me ne vado io, lasciando Hanagata senza alcuna pietà" "Non lo farai" "Vuoi mettermi alla prova?" disse il volpino sfidandolo. July lo guardò molto arrabbiato e senza dire più niente girò le spalle al suo protetto e si allontanò. Tuttavia si fermò non tanto distante e trovando un nuovo rifugio rimase a guardare quello che avrebbe fatto Rukawa. Al che non poté trattenere un sorriso pensando che il ragazzo in questione tutto sommato era una continua fonte di sorpresa. Il moretto dello Shohoku infatti aveva stretto in un abbraccio confortante Hanagata e rassicurandolo aveva cominciato a dire "Come fai a sapere che lui si è dimenticato del vostro anniversario? Questa giornata è appena iniziata e Fujima potrebbe aver organizzato una bella sorpresa per la serata. Sai mio padre lo fa spesso, finge di dimenticarsi di una ricorrenza particolare che riguarda mia madre perché sa che questo la manda in bestia e, poi, quando lei meno se lo aspetta, salta fuori con un qualcosa di speciale. Fujima potrebbe aver pensato di fare la stessa cosa". Hanagata si separò dall’abbraccio e guardano in volto il suo consolatore disse "Lo pensi sul serio?" Rukawa annuì con la testa e continuò "Io credo che Fujima ti voglia molto bene altrimenti non si sarebbe mai messo con te, per cui aspetta a vedere cosa succede e vedrai che le cose si sistemeranno". "Forse hai ragione, si farò come hai detto" "Mal che vada se lui proprio se ne è dimenticato, vieni pure da me, sono disponibile ad aiutarti a picchiarlo" Hanagata a quelle parole riuscì a fare un sorriso liberatorio "Lo farò di sicuro. Sai Rukawa, indipendentemente di quello che gli altri pensano di te, oggi sei stato un buon amico e non potrò mai ringraziarti abbastanza per questo". "Non c’è di che" disse il volpino alzandosi e facendo il gesto di andarsene continuò "Adesso è meglio che vada, devo prepararmi psicologicamente per la partita". "Si, devo farlo anch’io, non posso permettermi di perdere di nuovo contro la tua squadra" "Lascia ogni speranza, perderete di nuovo" "E’ quello che vedremo" e con questa piccola schermaglia si separarono.
Quando Rukawa tornò in camera sua dopo aver mangiato ed essersi crogiolato un altro po’ al sole, trovò Sakuragi e July che parlavano fra loro. Le ultime parole che sentì furono di July "E dopo lui lo ha abbracciato e consolato a parole" Il moro capendo di cosa stavano parlando sbatté la porta per far capire che era arrivato. July subito sbiancò in volto per essere stato preso in fallo e volgendosi verso il nuovo arrivato aspettò la sua reazione. Kaede lo guardò con sguardo di ghiaccio e disse "Dunque ti sei fermato a spiare" "Non posso smentirlo" disse July con un tono di voce incerto. "Passi questa perché tanto lo sappiamo tutti che sei un spione, ma perché poi lo hai spifferato a lui, se lo venisse a sapere Hanagata penserà che sono stato io ed odio passare per un pettegolo" disse Rukawa infuriato. "Non preoccuparti Hanamichi è di fiducia non lo dirà a nessuno. Diglielo anche tu dai Hana" disse petulante July. Il rossino acconsentì solo con il capo troppo curioso di vedere come andava a finire quella storia. Kaede sembrò calmarsi e girandosi di spalle fece il gesto di andare in bagno. July però sembrava non voler cambiare argomento e parandosi davanti alla volpe disse "E adesso cosa hai intenzione di fare? L'altro lo guardò tentando di capire cosa volesse dire. Il principe delle Terre Roventi allora indispettito continuò "Si con Hanagata e Fujima" Il volpino rimase impassibile e disse "Assolutamente nulla" "Ma come? Hai accettato le sue confidenze adesso devi fare qualcosa" disse sorpreso July che continuava a non capire il ragazzo che aveva di fronte. "E' vero ho ascoltato quello che aveva da dire, ma questo non significa nulla, è un problema fra Hanagata e Fujima, spero solo che quest'ultimo si ricordi dell'anniversario" "Ma scusa allora perché non vai a ricordarglielo tu a Fujima" "Perché non sarebbe giusto, non sono affari miei, io in questa storia ci sono entrato per sbaglio" "E con ciò ormai ci sei dentro" "Senti July non rompere, io non sono impiccione come te, quindi lasciami stare" "Sei esasperante sai" e dopo aver urlato queste parole July scomparve prima di passare alle mani con quell'irritante ragazzo. Hanamichi allora si alzò dal letto in cui era sempre stato seduto e avvicinandosi al volpino ancora immobile, gli disse "Perché fingi di essere più menefreghista di quello che sei" "Non so di cosa parli" disse Kaede tenendogli le spalle. "Su, dai, se fossi insensibile come vuoi far credere non avresti mai consolato Hanagata e girati quando ti parlo" così dicendo Hanamichi lo strattonò per farlo voltare verso di lui e i loro visi si ritrovano pericolosamente vicini. Lo sguardo di entrambi andò sulle labbra dell'altro e, poi, di scatto imbarazzati girarono il volto in direzioni diverse. Il volpino con voce lievemente scossa disse "E' meglio che vada a prepararmi per la partita" "Si è meglio" disse di slancio il rossino "Così dopo mi preparerò io" Il volpino allora si rifugiò in bagno, mentre entrambi i ragazzi pensavano "Maledizioni ancora quella dannata debolezza, ma cosa ci sta succedendo? Cosa mi sta succedendo? Non può essere vero, deve essere il periodo, l'arrivo di July, non ci sono altre spiegazioni"
Ore 03.00 p.m. la partita fra lo Shoyo e lo Shohoku stava per incominciare, tra il pubblico gli ultimi ritardatari stavano prendendo posto e in campo la tensione era quasi palpabile con le mani. Per entrambe le squadre quella partita era importantissima, per lo Shoyo perché era una possibilità di riscattarsi dalla sconfitta precedente, per lo Shohoku invece era un modo per riconfermarsi. Nel primo tempo fu lo Shoyo a dettare le regole dello scontro, continuava a guadagnare rimbalzi e a segnare canestri sotto l'abile guida di Fujima, poi però all'inizio del secondo tempo la corrente cominciò a cambiare, i giocatori dello Shohoku cominciarono a prendere in mano le redini del gioco imponendo il loro ritmo. Sakuragi e Akagi erano scatenati nello prendere i rimbalzi, Ryota riuscì grazie ad un abile marcatura a frenare l'avanzata di Fujima, mentre Mitsui e Rukawa facevano canestri a manetta, l'uno con i tiri da tre punti e l'altro con le sue magnifiche penetrazioni nell'aria avversaria. La partita finì 63 a 66 a favore dello Shohoku e fra gli sconfitti aleggiava una grande tensione. Il più frustrato era il capitano in quanto si dava nuovamente la colpa di quanto era successo. Hanagata notando lo stato d'animo di Kenji si avvicinò al ragazzo per tirarlo su di morale, ma questi ancora scosso reagì male nei confronti del compagno. Tour rimasto ferito dal comportamento che Fujima aveva avuto nei suoi confronti disse con tono mesto "Kenji io so che questa sconfitta ti brucia ma per favore tenta di stare tranquillo" Fujima però scattò di rabbia e disse "No, tu non puoi capire, questa sconfitta significa che io ho fallito in tutta la linea sia come giocatore che come allenatore, sono un buono a nulla" "Ma che cavolo stai dicendo Kenji, tu sei eccezionale, un giocatore fenomenale" provò a dire l'altro. Ma il capitano dello Shoyo non cedette e continuò "E allora perché abbiamo perso?" "Bhe perché…" ma Toru non aveva una risposta pronta per cui lasciò la frase a metà. "Visto non sai rispondermi, quindi lasciami in pace, adesso non sono proprio in vena per le tue chiacchiere" "Tu non sei mai in vena è questo il punto, io sono stufo e suppongo anche che tu ti sia dimenticato che giorno è oggi" disse Hanagata alzando la voce. Fujima rimase un po’ interdetto nel vedere il suo compagno comportarsi in quel modo, di solito era così controllato. Dopo l'attimo iniziale però riuscì a dire "Cioè? Cosa intendi?" "Niente" rispose l'altro con le lacrime agli occhi "Lascia stare, ho bisogno di rimanere da solo per un po’, ci vediamo in camera" e detto questo corse via. Fujima rimase fermo sul posto incapace di comprendere cosa fosse successo e dentro di se pensava -Cosa mi sono dimenticato? Che giorno è oggi?- Fra la sorpresa generale Rukawa si avvicinò al play maker dello Shoyo e prendendolo per il colletto gli disse "Che fai non gli vai dietro?" "Non sono affari tuoi" disse l'altro mentre tentava di divincolarsi. "Già, ma odio gli imbecilli e tu lo sei, vuoi sapere il perché del comportamento del tuo compagno, bhe oggi è il vostro anniversario" disse sotto voce il volpino. Fujima sbiancò e con voce tremante disse "Hai ragione" poi però lo guardò un attimo pensieroso e gli chiese "Come fai a saperlo?" Rukawa si degnò di rispondergli "Me l'ha detto lui, questa mattina in lacrime" Proprio in quel momento Ito e Hasegawa da una parte e Sakuragi e Akagi dall'altra si avvicinarono ai due per tentare di separarli, ma Kaede li anticipò, mollò la presa e lanciando Kenji contro i suoi due compagni ringhiò in modo che lo sentissero tutti "Adesso vai, oppure non te ne frega niente di lui". L'altro senza aggiungere altro si diresse a velocità sostenuta nella direzione in cui era sparito Hanagata. Tutti i ragazzi rimasti erano molto curiosi di sapere cosa fosse successo ma il volpino non aveva nessuna intenzione di dare spiegazioni, per cui si diresse verso gli spogliatoi senza che nessuno osasse chiedergli qualcosa, in quanto il suo sguardo truce li aveva fatti desistere. Kaede fu seguito poco dopo dal rossino che aveva lasciato gli altri a discutere sui possibili motivi dell'anomala situazione di prima. Non appena anche Hanamichi fu nello spogliatoio riapparve July con un sorriso, si avvicinò al moretto e prendendogli entrambe le mani disse "Ottimo lavoro collega". Kaede si limitò ad alzare un sopracciglio. July allora staccandosi dalle sue mani lo abbracciò dicendo "Io non avrei saputo fare meglio, hai detto a quel nanerottolo dello Shoyo il fatto suo, adesso credo proprio che quei due faranno pace" Rukawa riuscì a scrollarsi di dosso July e dopo averlo guardato duramente per un paio di secondi cominciò a spogliarsi per fare la doccia. Il principe delle Terre Roventi si rivolse con uno sguardo triste al rossino dicendo "Ma cosa ho detto di male? Io non lo capirò mai" Il rossino si limitò a dire "Anch'io" poi senza sapere esattamente il perché imitò il volpino in quello che stava facendo. Dopo aver finito di lavarsi e di vestirsi Kaede sempre tenendo il massimo silenzio uscì dallo spogliatoio molto di fretta. Quando però fu all’uscita del palazzetto dello sport fu bloccato per un braccio da Hanamichi che lo aveva raggiunto. Il rossino allora gli chiese "Dove stai andando?" Kaede incredibilmente si decise di rispondere "Vado a cercarli, voglio vedere se tutto si è sistemato" "Ti aiuto" gli sorrise Sakuragi "Io vado di la e tu di qua, July invece visto che può spostarsi velocemente dall’uno all’altro, farà la spoletta" "Non è necessario che tu lo faccia" disse il volpino guardano Hanamichi intensamente negli occhi. Il rossino ricambiò lo sguardo con uguale intensità e disse "Lo faccio con piacere, sapere che non sei così glaciale come tutti credono mi fa stranamente felice, forse un giorno potremmo diventare addirittura amici" "Con una schiappa come te?" disse l’altro sarcasticamente. "Come osi stupida volpe" sbraitò il rossino con le mani alzate. Ma il volpino lo spiazzò abbozzando un sorriso e dicendo "Già forse un giorno potremmo" "Cosa?" boccheggiò Sakuragi. "Idiota" disse il moretto e senza lasciare che l’altro potesse aggiungere qualcosa se ne andò correndo per cercare Hanagata e Fujima. Hanamichi, rimase un attimo ad osservare la figura del volpino che si allontanava, con uno strano sorriso stampato in volto prima di muoversi anche lui. July intanto decise di seguire quest’ultimo.
Fu Kaede a trovare i due innamorati dopo una decina di minuti. Erano nello stesso luogo in cui lui ed Hanagata avevano avuto quella discussione il mattino. Per non disturbare il volpino decise di nascondersi dietro un albero per non essere visto. Da quella posizione riusciva a vedere i loro gesti e a sentire anche le loro parole. Hanagata era girato di spalle e Fujima tentava di farlo voltare. Proprio in quel momento Kenji stava dicendo "Cos’è che hai detto?" Il ragazzo più alto allora si girò e disse "Che è meglio che per un po’ di tempo stiamo separati, non è per sempre, ma ho bisogno di una pausa di riflessione". Fujima si avvicinò all’altro ragazzo e prendendogli le mani gli disse "Toru-chan so di avere sbagliato, ma dammi un’altra possibilità" Hanagata però lo allontanò dicendo "Senti Kenji, io vorrei, ma sul serio ho bisogno di starmene un po’ per conto mio, ho bisogno di riflettere su questi due anni che abbiamo passato insieme, ho bisogno di capire quanto io sono importante per te, ma lo devo fare da solo, tu non puoi aiutarmi" "Ma tu sei la cosa più imp…" provò a dire Fujima ma fu interrotto da Toru che disse "Può darsi ma dirmelo adesso non serve a niente, devo trovare in me la forza di ricominciare e, quindi, accetta la mia decisione". Kenji abbassò lo sguardo e con voce mesta disse "D’accordo, ma sappi che lo faccio solo perché ti amo, adesso andrò in albergo, prenderò le mie cose dalla nostra camera e andrò a dormire da Hasegawa e manderò Ito da te" "Grazie Kenji" riuscì a dire Hanagata tra le lacrime che avevano ricominciato ad affacciarsi ai suoi occhi. L’altro non disse più nulla e con passo lento si allontanò da quel posto. Il volpino lasciò che il capitano dello Shoyo se ne andasse via e dopo, uscito dal suo nascondiglio, tentò di avvicinarsi a Toru per consolarlo come aveva fatto quella mattina, si sentiva in colpa, dopo tutto era stato lui a dargli false speranze. Ma dopo qualche passo sentì un lieve fremito e si ritrovò fra le braccia di Hanamichi. Le sue mani erano sulla vita del rossino mentre quelle di quest’ultimo erano sul suo collo, rimasero in quella posizione confortante per entrambi per alcuni attimi, poi si separarono imbarazzati. Erano vicini all’entrata dell’albergo, subito si guardarono intorno per controllare che non ci fosse stata anima viva a vedere lo strano spettacolo di loro due abbracciati, ma fortunatamente non c’era nessuno, così tirarono un sospiro di sollievo. July apparve proprio in quel momento dicendo "Avete superato il km. e siccome eravate entrambi in movimento vi siete ritrovati a metà strada". Visto che i due ragazzi ancora imbarazzati non rispondevano July continuò "Qualcuno di voi aveva incontrato i due ragazzi?" "Sì, erano a mezzo chilometro da qua, stavano discutendo quando li ho visti e ho ascoltato nascosto quello che stavano dicendo, si sono presi una pausa di riflessione" disse Kaede un po’ contrito. "Non è possibile, come sono triste" disse July sbarrando gli occhi. "Stavo per andare a parlare con Hanagata quando mi sono ritrovato qua" proseguì il volpino dopo l’interruzione di July. "Giusto andiamo a raggiungerlo avrà bisogno di conforto" disse il rossino lanciandosi in avanti, ma quando si accorse che Kaede non lo seguiva si fermò "Che cosa c’è?" allora chiese. "Fa niente" disse il moro con voce spenta come se stesse pensando a qualcos’altro. "Come fa niente?" chiese Hanamichi sorpreso. "Ormai Hanagata e Fujima si sono praticamente lasciati, cosa potremo dirgli per consolarlo, è meglio che lo lasciamo solo" "Ma prima non stavi per andare a consolarlo?" chiese July incerto se intervenire o no nella discussione. "Sì ma ero mosso dalla compassione, ora che ho potuto pensarci un po’ su ho capitolo che non è la soluzione migliore" "E allora non facciamo niente perché non sono affari nostri?" chiese in tono duro July. Kaede guardò per un attimo il piccoletto poi gli si avvicinò e disse "No, è più importante che si rimettano insieme visto che secondo me si amano ancora e tu puoi darci una mano" July fu preso alla sprovvista e con voce incerta disse "E come? Io non posso intervenire direttamente con le altre persone almeno che voi non ne paghiate delle conseguenze" "Appunto sta volta di sto chiedendo io di fare quell’incantesimo, sono disposto a pagarne gli effetti collaterali" "Un momento, stupido volpino spelacchiato e il sottoscritto?, guarda che anch’io sono sulla tua stessa barca" s’intromise il rossino un po’ alterato. "Lo so e non posso obbligarti ad accettare, ma sono disposto a fare qualsiasi cosa, vuoi che ti passi la palla durante le partite? Dimmi cosa vuoi e se è in mio potere la farò" Hanamichi si avvicinò al compagno fino a quando non fu a pochi centimetri, portò il suo viso molto vicino a quello dell’altro e sorridendo disse "Sono d’accordo ma ad un’unica condizione" "Cioè?" disse il volpino un po’ confuso dalla vicinanza del compagno. "Voglio solo sapere perché ti sta tanto a cuore questa storia" disse il rossino con dolcezza. Lo sguardo di Kaede si annuvolò leggermente e dopo un attimo in cui rimase pensieroso disse "Va bene, accetto le condizioni anche se odio parlare e soprattutto di me. Andiamo in camera nostra" E si diressero nella loro stanza. Quando furono qui giunti il volpino ed il rossino si sedettero sui loro rispettivi letti mentre July svolazzava davanti a loro. Dopo un attimo di indecisione Kaede cominciò a parlare "E’ per via dei miei genitori, non è vero che mio padre fingeva di dimenticarsi l’anniversario per poi fare una sorpresa a mia madre. Se ne dimenticava e basta e mia madre ne soffriva. Mio padre non era quasi mai in casa, era sempre in giro per affari e mia madre dopo la mia nascita non ha più potuto seguirlo. Per i primi tre anni tutto filò comunque per il meglio, le telefonava ogni giorno, ma poi gli impegni diventarono sempre di più e mio padre finì con trascurare mia madre. Lei però non si buttò giù anzi …, sapeva che suo marito lavorava per la famiglia, per cui si accontentava del tempo che sapeva trovare per noi e delle cenette romantiche per l’anniversario e il suo compleanno. Ma dopo cominciò a dimenticarsi anche di questi avvenimenti. Quel periodo fu bruttissimo, e durò anni, mia madre a seguito di queste dimenticanze era spesso in lacrime e io non sapevo come consolarla. Cominciai a darmene la colpa perché se non ci fossi stato mia madre avrebbe potuto seguire mio padre, ma allo stesso tempo proprio perché ero nato il matrimonio dei miei genitori per amor mio resistette. Quando compii 12 anni decisi di affrontare mia madre e le dissi che mi sentivo abbastanza grande per restare da solo in casa e che se voleva lei poteva viaggiare con mio padre. Lei subito non voleva, ma visto le mie insistenze acconsentì di darmi un possibilità e da quel momento tutto si è sistemato ed il loro amore si è ulteriormente rinvigorito" Il rossino era rimasto colpito da quella storia in quanto significava che il volpino era più sensibile di quello che voleva far credere per cui gli chiese "E non ti senti solo?" L’altro lo guardò con sguardo assente dicendo "No, io ero, sono e sarò per sempre un tipo solitario per cui non ho mai avuto problemi" "Sei sicuro?" provò ad insistere Sakuragi. "Sì, ma ora che ti ho detto la verità, dobbiamo aiutare Hanagata e Fujima, loro non hanno figli, e come potrebbero, che possono tenere in vita la loro unione e non voglio che per una stupida dimenticanza si perdono, si amano questo è chiaro e devono rimanere insieme e, secondo me, se ho capito bene il capitano dello Shoyo se si dovessero rimettere insieme, vista la paura che ha preso oggi di perdere il suo ragazzo, non si dimenticherà mai più questa giornata" disse il volpino tutto d’un fiato. July allora chiese "E hai già in mente qualcosa?" Rukawa per la seconda volta in un giorno mosse leggermente le labbra in un sorriso e disse "Veramente sì, voglio che mi diate una mano ad organizzare il più bell’anniversario che una coppia possa avere" "Cioè?" chiuse July. "Cose romantiche, mielose che fanno venire il vomito" continuò Rukawa. "Ho capito, lasciate fare a me io sono un genio anche nel romanticismo" disse ridendo Sakuragi. "Puoi scordartelo con l’esperienza che hai in fatto di donne finiremo con il rovinare del tutto ogni possibilità che quei due ritornino insieme" disse il volpino ironicamente. "Come osi?" disse il rossino buttandosi addosso all’altro ragazzo per pestarlo, ma questi fu più veloce e si schivò, così Hanamichi finì lungo e disteso sul pavimento. Si rialzò velocemente pronto al secondo attacco, quando July urlò "Adesso basta, me ne occupo io dei particolari, ho già tutto pianificato" e così detto pronunciò una formula magica e sparì. * * *
Ore 08.00 p.m. Fujima era nella camera che aveva condiviso con Hanagata e stava finendo di raccogliere le sue cose e di metterle nel borsone, quando qualcuno bussò alla porta, andò ad aprire e trovò sul pavimento una lettera con sopra una rosa rossa, la raccolse e l’aprì. Si accorse che era impregnata dell’odore di Toru e sorrise. Era un semplice messaggio:
Caro Kenji,
ho bisogno di parlarti di una cosa molto importante, fatti trovare alle 09.00 p.m. nel luogo in cui abbiamo discusso oggi. Spero non mancherai. Tuo per sempre Toru.
P.S. Per favore vestiti in modo elegante. Toru-chan.
Subito il capitano dello Shoyo pensò –Chissà cosa vuole adesso Toru, forse vuole perdonarmi -e felice andò in bagno a prepararsi. Era così agitato che uscì dalla sua stanza alle otto e venti per andare nel luogo del ritrovo, ma fu fermato da Ito che voleva delle spiegazioni su quello che era successo nel dopo partita, tentò di rispondere allusivamente e velocemente ma riuscì a liberarsi solo alle nove meno un quarto. Intanto verso le 08.30 Toru era nel bar dell’albergo intento a sorseggiare una cioccolata calda quando il citofono annunciò "Il signor Toru Hanagata è atteso in reception". Si alzò dal suo posto e andò a vedere cosa fosse successo, gli venne consegnata una lettera con una rosa rossa. L’aprì e subito riconobbe l’odore caratteristico di Kensji. La lesse tutta d’un fiato e c’era scritto:
Caro Toru,
ho bisogno di parlarti di una cosa molto importante, fatti trovare alle 09.00 p.m. nel luogo in cui abbiamo discusso oggi. Spero non mancherai. Tuo per sempre Kenji
P.S. Per favore vestiti in modo elegante. Ken-chan..
Cosa poteva volere? Avevano parlato già abbastanza nel pomeriggio e gli sembrava che Kenji avesse capito. L’unica cosa da fare era andare a vedere, così andò nella loro camera e si preparò, quando fu pronto erano le 20.45 e si diresse verso il luogo scritto nella lettera. Kenji e Toru arrivarono sul luogo dell’incontro per strade diverse nello stesso momento e ciò che videro li fece rimanere a bocca aperta. Sotto la grossa quercia che sovrastava il parco c’era un piccolo gazebo con dentro un tavolo apparecchiato per due. La tovaglia era bianchissima sembrava seta, le posate erano d’argento e i bicchieri di cristallo. L’unica illuminazione erano le candele e la luna piena. C’era uno zigano con un violino in mano che sembrava stesse aspettando qualcuno per cominciare a suonare e un cameriere. Quando quest’ultimo li scorse si avvicinò a loro e con voce gentile disse "Voi siete i signori Toru Hanagata e Kenji Fujima?" "Si" risposero insieme i ragazzi. "Prego accomodatevi" disse allora il cameriere e accompagnò quelle parole con il gesto della mano. I piedi dei due ragazzi si mossero da soli e ben presto si ritrovarono seduti a tavola. Il primo dei due a parlare fu Fujima "Hai organizzato tu tutto questo?" "No pensavo che lo avessi fatto tu, mi hai mandato anche un biglietto" rispose l’altro sorpreso. "Che cavolo stai dicendo, tu hai mandato un biglietto a me dicendomi di venire qui" disse un po’ confuso Kenji. "E’ impossibile, ho le prove di quello che sto dicendo" e Hangata tirò fuori il biglietto che aveva ricevuto. "Sono identici" disse Fujima tirando fuori il suo. "Chi può aver organizzato tutto questo?" disse allora incredulo il capitano dello Shoyo. "Non lo so, ma visto che non hai niente da dirmi allora preferisco togliere il disturbo" disse Hanagata alzandosi, ma proprio in quel momento lo zigano cominciò a suonare una canzone che entrambi conoscevano bene visto che era la loro. Il centro dello Shoyo ricadde sulla sedia e chiudendo gli occhi si lasciò andare ai ricordi che quella canzone rievocava e lo stesso accadde anche al suo compagno. Quando li riaprirono il cameriere aveva cominciato a servire la cena e nessuno dei due aveva più voglia di andarsene. Fujima aveva allungato la sua mano sinistra a prendere quella di Hanagata e aveva cominciato ad accarezzargliela. L’altro dopo un po’ aveva fatto intrecciare le loro dita. Entrambi a quel gesto sorrisero. Mangiarono i piatti prelibati che venivano loro serviti, perdendosi l’uno negli occhi dell’altro e lasciandosi cullare dalle dolci note del violino che riempiva l’ambiente. Quando ebbero finito di cenare il cameriere consigliò loro di fare un giro attraverso il viale delle lucciole, dopo di che batté le mani e il sentiero che fino a quel momento era rimasto nascosto si illuminò tramite lanterne. I due ragazzi si incamminarono. Dopo una decina di minuti Hanagata tirò fuori un pacco e porgendolo al compagno disse "To' questo è per te il regalo per il nostro secondo anniversario" Kenji prese il pacchetto titubante e lo aprì, quando vide quello conteneva un sorriso gli illuminò il volto. Era una piccola fedina per uomini d’oro con inciso all’interno Ti Amo T.H. Toru però si affrettò a precisare "Non farti strane idee, non ti ho ancora perdonato, ma visto che te lo avevo comprato ho deciso di dartelo lo stesso". L’altro ancora commosso si fermò a riprendere fiato e, poi, correndo raggiunse il compagno e abbracciandolo da dietro disse "Grazie Toru-chan, sai non è vero che mi era completamente dimenticato del nostro avversario pensa che ti avevo pure comprato un regalo" L’altro si girò nell’abbraccio e disse "Che vuoi dire?" "Circa un mese fa sono andato da un orefice, ma quello che ti avevo preso l’ho dimenticato a casa, sai lo stress del torneo mi ha fatto completamente perdere la cognizione del tempo. Per cui per favore perdonami" "Si può sapere cosa mi avevi comprato?" disse Hanagata un po’ indeciso se credergli o no. "Questo" e gli fece vedere la fedina che l’altro aveva regalato a lui. Poi continuò "Gli avevo fatto pure incidere Ti Amo K.F., se non vuoi credermi fa lo stesso, ma sappi che è la verità e quando torneremo a casa posso dimostrartelo". Hanagata dovette appoggiarsi ad un albero per non cadere e cominciando a ridere disse "Non ci posso credere" Poi tornando serio "Perché non me lo hai detto prima?" "Ci ho provato ma tu non volevi ascoltarmi" disse Kenji avvicinandosi. Poi dopo un sorriso chiarificatore si abbracciarono e si baciarono. Colto dalla passione Toru rovesciò a terra Kenji cominciando a baciarlo sul collo, sul torace, sembrava completamente incapace di ragionare voleva solo fondersi con il suo amato Ken-chan. Fujima invece non aveva ancora perso la testa del tutto e riuscì fra i continui baci del suo amante dire "Non sarebbe meglio se andassimo in camera nostra". Tramite quelle parole Hanagata riuscì a focalizzare la situazione e con voce roca disse "Forse è meglio". Mentre si rialzava però un ombra passò sul suo sguardo "E Ito e Hasegawa?" Kenji sorrise maliziosamente "Non li avevo ancora avvertiti del cambio di camera, speravo in un miracolo, ed è avvenuto". Poi mano nella mano si diressero verso l’albergo.
Intanto Hanamichi e Kaede erano seduti in un tavolino del bar dell’albergo già da un paio di ore in attesa di scoprire se la missione era andata a buon fine. Il rossino aveva già mangiato 4 super gelati mentre il volpino sorseggiava ancora il suo primo succo di frutta. All’improvviso sopra le loro teste apparve July che sorridendo disse "Ragazzi ce l’abbiamo fatta, prima di venire qui sono andato a controllare e i due ragazzi si stavano baciando in modo molto passionale, la mia idea di una cenetta a lume di candela e di una passeggiata sul parco ha avuto successo". "Evviva" urlò Sakuragi. Il volpino invece rimase impassibile anche se una luce di soddisfazione attraversò i suoi occhi. Poi quest’ultimo si portò una mano in bocca per nascondere uno sbadiglio e alzandosi disse "Bene posso andare a dormire sono stanco morto". "Ti seguo" disse il rossino sbadigliando a sua volta e facendo il gesto di tirare fuori il portafoglio per pagare i gelati. Ma Kaede lo anticipò, gli fermò il braccio e disse "Pago io è il minimo che possa fare visto che hai accettato di aiutarmi" e non aspettando risposta andò alla cassa. Quando tirò fuori il portafoglio però si accorse che era vuoto per cui ritornò dal rossino e gli disse "Anticipami i soldi, poi te li restituisco in camera, in quanto devo averli dimenticati" ma anche il portafoglio di Sakuragi era senza denaro per cui capirono e insieme guardandosi negli occhi dissero "L’effetto collaterale". "E ora cosa facciamo? Dobbiamo pagare le consumazioni di adesso e abbiamo ancora una settimana davanti e siamo senza soldi" disse il rossino disperato. "Non preoccuparti, lascia fare a me, nel bar non accettano carte di credito ma fuori ho visto un bancomat, vado a ritirare un po’ di soldi, tu aspettami qui" disse in tono pratico il volpino. Kaede aveva appena ritirato il contante che doveva servire per lui e il rossino per un paio di giorni e lo stava ancora contando, quando si scontrò con Fujima ed Hanagata che stavano tornando dalla loro passeggiata. Hanagata lo guardò un attimo passando lo sguardo anche sui soldi che aveva in mano. Dopo quell’occhiata il volto di Toru si illuminò e prendendolo per un braccio disse "Grazie, come ho fatto a non capire che eri stato tu, eri l’unico a sapere del nostro anniversario". "Cosa?" provò a dire Kaede ma Fujima capita la situazione, lo afferrò per l’altro braccio dicendo "Sei stato meraviglioso se siamo tornati insieme lo dobbiamo a te". Kaede allora capì cosa stavano insinuando e tentò di difendersi "Ma no, cosa state dicendo. Io non centro". Ma gli altri due non si lasciarono trarre in inganno e proseguirono "Sei stato così buono" "Devi aver speso una fortuna, ma ti restituiremo fino all’ultimo centesimo". Rukawa a quel punto finì per capitolare e disse "Non importa per me sono stati bruscolini". Proprio in quel momento arrivò Ryota con Ayako che disse "Ehi cosa state facendo? Fujima è inutile che tenti di comprarti Rukawa, lui non lascia lo Shohoku". Kenji sentite quelle parole lasciò la presa sul volpino e rispose "Tu hai frainteso, lo stiamo solo ringraziando per l’aiuto che ci ha dato oggi, senza di lui adesso ci saremo lasciati" "Vuol dire che siete una coppia?" disse Mitsui giunto con Kogure. "Sì" rispose sempre Kenji. Ayako civettuola disse "Ma allora per te Rukawa combinare coppie è un vizio" "Che intendi dire?" chiese Hanagata. "Bhe andiamo a bere qualcosa, così voi ci raccontate quello che ha fatto per voi e noi quello che ha fatto per me e Kimi-chan" disse Mitsui. Fujima ed Hanagata vinti dalla curiosità accettarono, intanto per divertirsi da soli avrebbero avuto tutta la notte in quanto domani non era il loro turno di giocare. Così il volpino per sua somma disperazione venne sospinto dentro il bar, mentre gli altri raccontavano delle sue imprese a tutti presenti e quindi anche ai giocatori del Ryonan e del Kainan. Kaede era molto nervoso e non l’aiutava di certo sentire July e la testa rossa in fondo alla stanza ridere di gusto di lui e della situazione in cui si era cacciato, di lui che voleva solo farsi gli affari propri. Avrebbe voluto essere a letto, ma poi guardando Hanagata e Fujima che sembravano felici pensò che per una volta poteva anche sopportare quel casino, intanto domani ritornando a comportarsi in maniera distaccata come era il suo solito, tutto sarebbe tornato alla normalità o almeno era quello che sperava.
FINE 4° CAPITOLO: L’ANNIVERSARIO (la delusione)
Ise: Per scoprire la prossima coppia facciamo la conta. Passa Paperino con la pipa in bocca guai a chi la tocca, la tocca proprio a te. E’ capitato Fuku-chan come sono felice. Allora ti metto con Jin. Ti va bene? Fukuda: Si Ise: E a te? Jin: Sì. Ise: Nel prossimo capitolo scopriremo molti retroscena sulla vita dei due personaggi di cui sopra. Jin: E’ vero ti ho ferito ma…. Fukuda: Non inventare scuse, ormai è troppo tardi. Ise: In che modo Jin ha ferito Fuku-chan? E come si sistemeranno le cose fra i due? Tutto questo lo scoprirete nel prossimo capitolo dal titolo … Jin: Il rifiuto di un tempo Ise: ovvero Fukuda: il rancore di oggi.
L’ANGOLO DI ISE In questo angolino scriverò cosa ne penso delle varie coppie che sto formando sulla mia fic: Di Hanagata e Fujima posso solo dire che mi piacciono entrambi allo stesso modo, anche se forse un minimo di preferenza ce l'ho per Toru-chan. Per me poi sono indivisibili in quanto sono una bella coppia sia fisicamente che caratterialmente. In effetti io ho quattro coppie che mai separerei, la prima ovviamente sono Hanamichi e Kaede (i miei due piccioncini) , la seconda sono loro due (Toru e Kenji) e la terza e la quarta le scoprirete più avanti. Con questo è tutto. Ciao. Ise Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it
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