Dopo la presentazione di July, iniziamo a formare le coppie, la prima è non yaoi ed è quella formata da Ryota e Ayako. Come al solito i personaggi di Slam Dunk non sono miei ma del mitico e immenso Inoue, ed io non ci guadagno nulla. Ecco a voi il secondo capitolo. Buona lettura (Spero) Ise.
La saga di July July parte II:: LA RAPINA (il coraggio) di Ise
Erano le sette del mattino e i membri del club di basket dello Shohoku erano davanti al cancello della scuola in attesa del bus che avrebbe dovuto portarli al luogo del torneo. Stavano colloquiando allegramente e spensieratamente quando tutti rimasero di sasso nello vedere davanti ai loro occhi uno spettacolo alquanto strano … il volpino e il rossino che camminavano affiancati in silenzio senza litigare. Dietro di loro anche se non visto dagli altri giocatori della squadra veniva July, il quale era molto pensieroso, ieri notte aveva chiesto moltissime cose a Kaede ed Hanamichi, non solo per la curiosità, ma anche per conoscerli meglio, per capire a chi doveva realizzare il desiderio, ma aveva fatto un buco nell’acqua. Quei due erano impossibili non c’era altro termine per definirli, ogni occasione per loro era buona per mettersi le mani addosso, aveva dovuto usare altre quattro volte le colonne di fumo per fermarli. Erano così diversi ma nello stesso tempo così simili. Hanamichi aveva più interessi, forse anche troppi, le donne, il divertirsi con gli amici e il basket, Kaede solo il basket, ma aveva intuito che anche per il rossino era diventata la cosa più importante. Entrambi volevano diventare il miglior giocatore della Terra e realizzare il desiderio ad uno, avrebbe danneggiato l’altro. Quindi la cosa era da scartare. Un desiderio in comune forse doveva trovare questo, ma cosa poteva essere? Consideriamo il basket, vincere questo torneo, no non era così importante, vincere il campionato nazionale forse, ma non poteva restare lì a Kanagawa fino alla prossima estate, doveva trovare la cosa che più volevano adesso entrambi o uno solo, ma la più urgente da realizzare. Cosa poteva essere? I suoi pensieri furono interrotti da una voce dal tono canzonatorio che apparteneva ad un ragazzo più basso della media dei suoi compagni con i capelli corti ondulati castani e un orecchino sul lobo di un orecchio che disse ai suoi "protetti" "Cos’è avete deciso di abbandonare l’ascia di guerra e diventare pappa e ciccia di primo mattino" I due ragazzi interpellati guardarono il loro Play Maker con sguardo truce e con voce tagliente Kaede disse ad Hanamichi "Ti avevo detto di restare indietro". "Perché proprio io? Potevi restare tu ad un km di distanza" rispose Sakuragi agitandosi. "Perché sei un idiota e gli idioti arrivano sempre in ritardo" disse con calma il volpino. E come il solito il rossino non ci vide più e saltò addosso al volpino cominciando così a picchiarlo. La reazione dell’altro non si fece troppo attendere e così tutto finì in un ennesima lite. July esasperato stava per intervenire senza pensare troppo alle conseguenze quando STONK STONK un pugno sulla testa di uno e una sventagliata sulla testa dell’altro portarono la situazione alla tranquillità. "Ahio gorilla dovresti evitare di darmi pugni in testa rischi di danneggiare il vero unico genio, l’arma segreta della squadra" disse il rossino massaggiandosi la parte dolorante. July poté così constatare che il pugno era partito da un energumeno alto quasi due metri dalla carnagione scurissima che sembrava proprio un, com’è che l’aveva definito Hanamichi, sì ecco un gorilla. Kaede invece si limitò a guardare con un’ espressione indecifrabile la ragazza dai capelli scuri ricci che l’aveva colpito con il ventaglio, July pensò che quella tipa doveva avere proprio un bel caratterino per tenere testa a un ragazzo così difficile come Rukawa. Mitsui dopo aver assistito alla scena cominciò a ridere dicendo "Sono proprio incredibili, arrivano qui insieme senza ammazzarsi e poi appena noi li vediamo cominciano ad azzuffarsi" Kogure si rivolse allora al rossino chiedendogli il motivo per cui erano arrivati insieme in quanto era troppo curioso, ma Hanamichi non rispose, fu Kaede a farlo inventandosi un scusa "Ci siamo trovati a due isolati da qui, e nessuno dei due voleva arrivare secondo" "Ah, così si spiega tutto" disse Akagi girandogli le spalle e andando a parlare con Anzai. La discussione finì così e mentre Kaede se ne stava in disparte com’era suo solito Hanamichi andò a raggiungere gli altri. Dopo un po’ Haruko la seconda manager della squadra si avvicinò a Sakuragi e con voce dolce e sorridendo timidamente gli disse "Senti Hanamichi ti dovrei parlare un …" si interruppe, guardò oltre le spalle del rossino in cui si era affacciata un figura nota e allargando il sorriso continuò "Buongiorno Yohei, sei venuto a salutarci" Il nuovo arrivato diede una pacca sulle spalle al suo migliore amico ovvero al rossino e salutò sia lui che la ragazza "Si, volevo farvi un salutino e dirvi che farò in modo di venire a vedere tutte le partite che disputerete quindi fatevi onore" Hanamichi era rimasto deluso, Haruko voleva parlargli e Mito li aveva interrotti, bé avrebbe trovato un'altra occasione così allegramente rispose "Non c’è di che preoccuparsi con il re dei rimbalzi, il genio del basket in squadra non si può di sicuro perdere" Proprio in quel momento arrivò l’autobus e i ragazzi si misero in fila per salire mentre Ayako spartiva i posti avvertendo che il compagno di sedile sarebbe stato anche il compagno di camera. Tutto andò per il meglio fino a quando con voce squillante la prima manager non pronunciò due nomi che appartenevano a due persone che mai e poi mai avrebbero voluto stare insieme "Rukawa/Sakuragi" "No" urlò il rossino, mentre il volpino si limitava a fulminare tutti con lo sguardo. July fino a quel momento era rimasto in silenzio a guardare la situazione, ma ora si era avvicinato ai due ragazzi e gli aveva detto "E’ la soluzione migliore visto che devo tenervi d’occhio entrambi, se dormite insieme anche per questi giorni credo che troverò la soluzione, quindi fate questo sforzo, su" E fu appoggiato anche se senza saperlo da Akagi che guardando i due giovani disse "Questa sistemazione l’abbiamo stabilita io e Anzai, abbiamo pensato che male non potrebbe farvi stare un po’ insieme, forse potreste pure scoprire che vi piacete, quindi o accettate questa situazione o potete anche tornarvene a casa perché non cambieremo idea". I due ragazzi anche se con ritrosia non poterono far altro che capitolare e sedersi sullo stesso sedile fra gli schiamazzi generali degli altri compagni di squadra. E così partirono. Dopo un po’ July si sedette fra i due "prescelti" e con voce allegra disse "Dunque questi sono i vostri compagni di squadra. Sembrano persone simpatiche" ma non ebbe risposta, sicché riprese "Ehi che avete perché non mi rispondete?" ma ancora nulla, stava per perdere la pazienza quando il rossino sotto voce gli disse "Non voglio passare per scemo, parlando da solo" "Non ci sono problemi" rispose gaudente il principe delle Terre Roventi "Quando parlate con me, nessuno se ne accorge, siete come in un’altra dimensione, non si accorgono neanche che aprite la bocca o che vi muovete, per le persone che vi guardano sembrate perfettamente immobili, per cui non fate i musoni e rispondetemi" e accompagnò la frase con una botta dietro le spalle ad entrambi i ragazzi così forte che tutti e due contemporaneamente urlarono alzandosi in piedi ma come aveva detto July nessuno se ne accorse. Quando si rimisero comodi July si scusò "Perdonatemi, la mia solita forza, devo ancora imparare a controllarmi" "Si Si" rispose il volpino "Sono troppo assonnato per arrabbiarmi, e va bene questi sono i nostri compagni e non so se sono simpatici li frequento poco, chiedilo a lui, ma ora per favore per un paio di ore potresti stare zitto e farmi dormire, mi hai tenuto sveglio per tutta la notte" "Hai ragione scusa, ve le faccio dopo il resto delle domande, vorrà dire che adesso mi riposerò anch’io, in effetti mi sento un po’ stanco. Buona notte" e detto questo cominciò a svolazzare qua e la nel pullman mentre chiudeva gli occhi e si addormentava. Kaede non aspettava altro prese il lettore CD portatile, mise le auricolari sulle orecchie e accese l’interruttore quando una notizia del giornale che stava leggendo il coach Anzai davanti a lui attirò la sua attenzione. La notizia diceva: Nuovo colpo della band degli autobus, c’è stata una vittima. Anche ieri uno dei due malviventi fingendosi un guidatore in difficoltà con la macchina in panne è riuscito a far fermare un bus ed entrare in esso, ha fatto salire il suo compagno e poi insieme hanno preso in ostaggio gli occupanti del mezzo con l’ausilio di una pistola per un paio di ore e intanto si sono fatti dare soldi e preziosi. Quando hanno fatto fermare l’autobus per scappare un passeggero si è avventato contro uno dei delinquenti per tentare di catturarlo ma questi ha sparato uccidendo il signor S. T. sul colpo. I ladri ed ora assassini non curanti sono fuggiti senza lasciare tracce prima dell’arrivo della polizia. Si prega gli autisti dei bus di stare attenti in quanto dall’inizio del mese ci sono già state 15 rapine di questo tipo anche se questa è la prima volta in cui si è riscontrata una vittima e di avvertire le autorità nel caso in cui si notassero delle stranezze durante il viaggio. Dalle descrizioni fatte dagli ostaggi i rapinatori sono due uomini ecc. Il volpino rimase un attimo a riflettere poi decise che era impossibile che attaccassero anche il loro autobus, così rincuorato appoggiò la testa sul finestrino e rilassandosi al suono della musica che stava ascoltando si addormentò. Intanto Hanamichi aveva il mento appoggiato al bracciolo del sedile e guardava con invidia alcuni posti avanti a lui dal lato opposto. Haruko era seduta vicino a suo fratello sul lato del finestrino e guardava fuori. Come invidiava il gorilla avrebbe voluto essere al suo posto, ma un momento non avevano detto che il compagno di sedile sarebbe stato anche il compagno di camera, e come mai Haruko allora stava con Akagi, era impossibile che dormissero insieme perché altrimenti Ayako con chi sarebbe stata, c’era qualcosa che non andava e lui non sarebbe stato zitto. Alzò la testa e stava per parlare quando si accorse che davanti al sedile di Haruko spuntava la testa di Ayako e vicina a lei c’era Myagi. I due stavano parlando amichevolmente e il rossino capì come erano andate le cose. Erano stati loro due a chiedere di poter sedere sullo stesso sedile per parlare e gli altri due avevano accettato. Hanamichi avevano notato che le cose fra Ayako e Ryota nell’ultimo mese erano migliorate di molto e non se la sentiva di rompere le uova nel paniere ad un compagno di sventura che cominciava ad avere fortuna per cui decise di lasciar correre e non polemizzare, si riappoggiò al bracciolo e vinto dalla stanchezza chiuse gli occhi e si lasciò cadere nel sonno. In effetti Ayako e Ryota stavano attraversando un buon periodo, si trovavano molto bene insieme. Miyagi era al settimo cielo, sapeva che la ragazza lo considerava ancora adesso solo un amico ma non gli importava perché finalmente se non altro aveva la sua attenzione e per il futuro poteva sperare. Aveva pure acconsentito di uscire con lui per ben tre volte in un mese, erano andati al cinema e a mangiare qualcosa, niente di speciale ma si era divertita e glielo aveva detto. Adesso lui si rendeva conto di amarla ancora di più e non solo per il suo aspetto fisico, o per il suo carattere allegro e forte, ma perché lo faceva sentire bene, per la passione che metteva nelle cose che faceva, per come badava alla squadra, insomma per tante piccole cose a cui prima non aveva mai fatto caso. Aveva scoperto anche alcuni suoi difetti, era parecchio permalosa e non sapeva mai farsi gli affari suoi, ma gli piacevano anche questi perché erano parte di lei. E poi c’era la cosa più importante la fiducia che stava riponendo in lui come nuovo capitano, voleva essere degno di questa fiducia e un giorno lo sarebbe stato, e fino a quel momento aveva giurato a se stesso non l’avrebbe più assillata con attenzione non richieste. Lui si era già esposto abbastanza adesso toccava a lei fare la prima mossa. D’altra parte per Ayako Ryota era diventato un amico a cui difficilmente sarebbe riuscita a separarsi. Sapeva che Miyagi provava qualcosa di più, non era stupida, lui in passato glielo aveva fatto capire in mille modi, anche assillandola, ma per il momento lei poteva dargli solo la sua amicizia. Non era ancora pronta per una relazione più seria, anche se nell’ultimo mese aveva cominciato ad avere qualche dubbio. Sempre più spesso una domanda le affiorava alla mente ovvero Ryota è davvero solo un amico? All’inizio le era stato facile rispondere con un sì ma ora l’unica risposta che otteneva da se stessa era forse. Non poteva negare a se stessa che con lui si sentiva a proprio agio e non era solo per il fatto che lui si sforzava di compiacerla. Lui per lei stava maturando, stava diventando più uomo, aveva cominciato ad assumersi le sue responsabilità diventando capitano della squadra e sforzandosi di fare un buon lavoro. Le piaceva sapere di avere un tale potere su un’altra persona, la sua vanità femminile ne veniva fuori vincente. Ma neanche questo spiegava tutto. Con Ryota lei si sentiva felice era questo il termine giusto, con lui poteva parlare di qualsiasi cosa senza problemi, si sentiva in pace con se stessa. Non sapeva ancora se tutto questo era l’amore tanto decantato ma sapeva che Miyagi per lei era diventato un punto di riferimento, una delle persone più importanti della sua vita se non la più importante. Anche adesso infatti nell’autobus che li stava portando al torneo, Ayako e Ryota stavano discutendo animatamente del futuro della squadra, del torneo, del dopo torneo, degli allenamenti, del prossimo campionato nazionale, felici di essere insieme. Dopo un’ora e mezzo di viaggio l’autobus frenò di colpo, facendo svegliare nel sobbalzo i tre bei addormentati. L’autista aveva adocchiato una giovane signora in difficoltà con la macchina in panne che tentava di attirare l’attenzione dei veicoli che passavano per cui subito aveva premuto il pedale del freno per fermarsi. Si accostò alla donna e aprì la porta. Questa dolcemente chiese "La mia macchina si è fermata di colpo, potrebbe darmi un passaggio fino alla prossima area di servizio" "Certamente" rispose l’autista e la fece salire. Tutto successo in fretta, appena fu all’altezza dei posti a sedere, la presunta donna si sfilò la parrucca e tirò fuori una pistola e con voce molto maschile gridò "Tutti fermi questa è una rapina, se non farete resistenza non vi verrà fatto alcun male, altrimenti sarà peggio per voi". Poi il travestito si rivolse all’autista minacciandolo con la pistola "Apra la porta di dietro". L’autista obbedì senza fiatare e subito dalla porta di dietro entrò un altro uomo con la pistola in mano che cominciò a tenere sotto tiro le persone che si trovavano agli ultimi posti. "Adesso vai" disse il primo uomo e l’autista si reinserì nel traffico. All’interno della corriera stava dilagando il panico, tutti i ragazzi erano pallidissimi e Ayako e Haruko si erano appoggiate la prima a Ryota e la seconda a suo fratello per non svenire. "Ehy Roy" gridò il secondo uomo salito "Ci è capitato un pullman di sbarbatelli" "Già come ultimo colpo non è proprio un gran che Sei" acconsentì il primo "ma non lamentiamoci. Bene ragazzi, chi è il responsabile qui?" Anzai alzò la mano e si alzò dal sedile per avvicinarsi al tizio che era stato chiamato Roy, ma l’altro lo bloccò "Fermo lì, devi solo rispondere grassone, dove stavate andando?" "A disputare un torneo di basket" rispose il coach dello Shohoku tentando di non mostrare l’ansia che lo aveva preso per non spaventare ulteriormente i suoi ragazzi, infatti aveva letto sul giornale che ieri quei disgraziati avevano ucciso un uomo. "E quanto tempo è che dovevate stare via?" "Quasi due settimane" "Ok allora qualche soldo dovete avercelo di sicuro, bambocci come vi ho già detto non vi sarà fatto alcun male se collaborerete senza fare storie. Tu come ti chiami?" chiese Roy al ragazzo seduto sul sedile davanti. "Kogure" rispose timidamente il vice capitano dello Shohoku. "Senti Kogure" riprese Roy marcando il nome "adesso tu chiamerai ad uno ad uno i tuoi compagni in ordine di come sono seduti, partendo da te, chi viene chiamato viene qui davanti e mi consegna gli Yen che ha con se e anche tutto l’oro. Mi raccomando di non provare a fare scherzi siamo in due che vi tengono sotto tiro e siamo pronti a sparare. Avete capito bene?" Nessuno rispose a quella domanda, allora l’altro urlò "Vi ho chiesto se avete capito bene o siete sordi, rispondete" "Sì" risposero allora tutti insieme. "Comincia Kogure" Roy ammonì il ragazzo e il numero cinque dello Shohoku non poté far altro che cominciare a fare l’appello. Intanto July si era avvicinato a Kaede ed Hanamichi e quest’ultimo dopo un attimo di smarrimento quando si accorse della sua presenza gli disse "Non puoi fare qualcosa?". "No mi dispiace" rispose l’interpellato "Posso interagire solo con voi due, gli altri non li posso nemmeno sfiorare". A quel punto intervenne Rukawa "Ma hai detto che quando parliamo con te, gli altri non ci vedono muoverci, potremo avvicinarci e prenderli di sorpresa" "Non neanche questo è possibile, se voi vi avvicinaste dovrei avvicinarmi anch’io e sposterei il baricentro, gli altri si vi vedrebbero fermi ma più vicini e quindi si accorgerebbero che c’è qualcosa che non va" "Maledizione, ci sarà pure qualcosa che possiamo fare?" disse esasperato il rossino. "Non so proprio" rispose July, poi però pensò -Forse ci sarebbe un modo, ma …- la frase formulata nella sua mente rimase a metà in quanto la sua attenzione come quella dei suoi compagni fu attratta da quello che stava succedendo nell’autobus. Kogure aveva appena chiamato Ayako, la ragazza si era alzata dal posto e si era incamminata nello stretto corridoio quando un fischio d’apprezzamento era uscito dalle labbra del secondo uomo chiamato Sei che si trovava in fondo all’autobus. Lei si era sentita imbarazzata ed era scivolata fra le braccia di Roy che l’aveva stretta un po’ troppo prima di lasciarla e con voce maliziosa aveva asserito "Niente male, non c’è nulla da dire" poi aveva ridacchiato, per tutta risposta la manager si era affrettata a ritornare al suo posto nascondendosi il volto tra le mani in quanto era molto sconvolta al che Ryota le aveva preso una mano tra le sue per infonderle coraggio. Intanto i due malfattori si erano scambiati uno sguardo di intesa che non lasciava presagire nulla di buono. Haruko invece quando venne chiamata fece quasi una crisi isterica per cui Roy acconsentì che fosse il fratello a portare i soldi per entrambi. Kogure continuò a dire i nomi e tutto andò per il meglio fino a quando non chiamò "Kaede Rukawa" Il ragazzo si alzò dal posto impassibile come il solito, lasciò che il rossino chiamato prima di lui si sedette sul lato del finestrino e si avvicinò lentamente a Roy dandogli pochi Yen. Il malvivente guardò quei pochi soldi con cipiglio e puntandogli la pistola sulla testa disse "Solo questi? Non tentare di fare il furbo". "Porto sempre pochi soldi addosso, il resto sono nella valigie nel vano porta bagagli dell’autobus" il moretto disse questa frase con tono calmo e neutro come se l’avere una pistola puntata contro non lo toccasse minimamente. La cosa non andò molto giù al delinquente che disse "Menti. Vuoi che ti spari?" "Se lo farà morirò, ma non avrebbe comunque i suoi soldi perché sto dicendo la verità" e il suo tono rimase imperturbabile mentre nei suoi occhi apparve un lampo di sfida. Per un attimo sembrò che Roy irritato dal comportamento del giovane volesse sparare e su tutti i presenti calò un silenzio di tomba ma poi ritrasse la pistola e con un sibilo disse "Vai, ragazzo, ti sparerei volentieri ma non voglio creare confusione, per cui torna al tuo posto" e Kaede così fece. Quando il volpino si sedette al suo posto sia Hanamichi che July lo aggredirono contemporaneamente "Come hai potuto sfidarlo in quel modo avrebbe potuto ucciderti". L’altro si limitò a guardarli e gelidamente disse "Non sono affari vostri". July ci rimase male e si allontanò mentre Hanamichi girò la testa e con le labbra che gli tremavano dalla rabbia riuscì a dire "Hai ragione non sono affari miei". Il resto dell’appello proseguì senza altri intoppi. Quando Kogure ebbe finito, Roy si rivolse all’autista, lo fece svoltare in una laterale e poi entrare in una stradina raramente frequentata e diede l’ordine di frenare. Quando l’autobus fu definitivamente fermo, Sei si incamminò nel corridoio per raggiungere Roy ma quando fu all’altezza del sedile di Ayako si fermò, si girò verso la ragazza e le mise una mano nei capelli per poi proseguire sul collo giù fino al seno. Ayako si ritirò disgustata mentre Ryota istintivamente si gettò contro il ladro, il quale però non si fece prendere di sorpresa anzi schivò l’assalto del Play Maker e lo colpì in volto con il calcio della pistola facendolo finire disteso sul pavimento dell’autobus con una ferita sulla tempia. Subito Ayako tentò di raggiungere Miyagi per tamponargli lo squarcio ma Sei fu più veloce, la prese per un braccio e l’immobilizzò sul sedile mentre Roy puntando la pistola urlò "Che nessuno si alzi, altrimenti non esiterò a sparare. Sei sbrigati". Sei allora disse "Senti pupa se non vuoi che i tuoi compagni facciano una brutta fine ti conviene seguirmi e senza fare storie". Ayako sembrò sul punto di capitolare e acconsentire a quello scempio anche se sapeva che sarebbe stata la sua fine ma a Ryota non andava per nulla bene, si alzò di scatto e si gettò nuovamente contro Sei, stavolta però riuscì ad afferrare il malvivente per il braccio in cui teneva la pistola e cominciarono a combattere per il predominio dell’arma. Roy non poteva aiutare il suo compagno in quanto sparando avrebbe rischiato di colpire lui così si limitò a tenere sotto tiro le persone che erano sedute. Sei sembrava avere la meglio per cui Ayako nel tentativo di aiutare Miyagi prese la mano libera del ladro e la morse con tutta la sua forza, il delinquente non riuscì a trattenere un grido di dolore ma con rabbia riuscì a spingere la ragazza ancora attaccata a lui, addosso a Ryota facendoli finire entrambi a terra. Sei era molto infuriato continuava ad agitare la mano che gli era stata morsa in quanto gli faceva ancora male e subito puntò la pistola contro la ragazza urlando "Sgualdrina adesso te ne pentirai di quello che hai fatto, prima ucciderò te e poi lui" Successe tutto in un attimo Ryota si mise davanti alla ragazza e l’abbracciò nel tentativo di proteggerla, Sei sparò ma cilecca la pistola era inceppata. Subito Kaede ed Hanamichi si lanciarono addosso a Sei ancora sorpreso per l’accaduto riuscendo a farlo cadere a terra e continuando a mitragliarlo di colpi, mentre Mitsui, seduto vicino a Kogure, approfittando di un esitazione di Roy riuscì a sferrargli un calcio sulla mano dove teneva la pistola facendola cadere a terra e, poi, coadiuvato dall’autista cominciò a menarlo. Ben presto i due delinquenti furono resi innocui e Anzai poté chiamare la polizia.
* * *
Quattro ore dopo. In ospedale
A seguito dell’arrivo della polizia l’intero team Shohoku venne portato in ospedale dove tutti vennero visitati e chi necessitava medicato. Il personale dell’ospedale aprì la mensa ai giocatori che poterono così rifocillarsi e riprendersi dallo shock subito, poi nel pomeriggio la polizia cominciò ad interrogare i ragazzi per sapere cosa fosse successo. Si venne così a sapere che questo per la band degli autobus sarebbe stato l’ultimo colpo, avevano già pronto un aereo privato che li avrebbe portati fino in Cina e da qui poi sarebbero partiti per gli USA o per l’Europa. Le numerose rapine fatte dall’inizio del mese infatti avevano procurato loro già un buon gruzzolo in denaro e preziosi, abbastanza per vivere una dignitosa vita all’estero per un paio di anni. Ma per sfortuna loro come aveva detto Sakuragi alla polizia "si erano trovati davanti la squadra dell’unico vero genio del basket ed era stata la loro fine". Gli ultimi due ragazzi ad essere ascoltati dalla polizia furono Ryota e Ayako. Non appena ebbe finito di fare la sua dichiarazione Ryota uscì dalla stanza dove si tenevano gli interrogatori permettendo così ad Ayako di entrare ed invece di cercare la compagnia degli altri rimase in disparte a guardare fuori dalla finestra perso nei suoi pensieri, se Ayako fosse morta cosa avrebbe fatto. Non si accorse nemmeno che la ragazza finita la sua deposizione gli si era avvicinata. Solo la voce squillante della manager che gli disse "Ho bisogno di parlarti in privato" riuscì a farlo tornare al presente e quindi acconsentì con il capo. I due giovani si diressero verso il parco della clinica privata e trovata una panchina appartata si sedettero. Ayako sembrava molto imbarazzata e continuava a fissarsi i piedi mentre Ryota guardandola in viso tentava di capire cosa volesse. La manager aveva capito di amare il play maker della sua squadra, quando lui l’aveva abbracciata per difenderla gli era stato tutto chiaro, gli voleva bene e non avrebbe potuto vivere senza di lui, e dopo una profondo riflessione aveva deciso che doveva dirglielo, visto quello che lui era stato capace di fare per salvarla lei non poteva esser così vigliacca di fare finta di niente. Così titubante cominciò a dire "Sai, sei stato molto coraggioso oggi" Il ragazzo portò lo sguardo avanti a se e con voce neutra disse "Non ho fatto niente di eccezionale" Allora Ayako sollevò lo sguardo e guardandolo disse "Ma cosa dici praticamente mi hai salvato la vita, e nel farlo avresti potuto morire o non te ne sei reso conto?". L’altro la guardò a sua volta dicendo "Ho agito d’impulso non potevo starmene senza fare niente mentre quei due ti portavano via con loro, chissà cosa avrebbero potuto farti, sapevo solo che volevo proteggerti perché io …" le labbra della ragazza sulle sue lo interruppero. Per un attimo Ryota rimase perplesso poi però cinse la vita di Ayako e cominciò a ricambiare il bacio con trasporto trasformando quel semplice contatto in qualcosa di più intimo. Quando si separarono Ayako rimase fra le braccia di Ryota e piangendo cominciò a dire "Stupido anch’io ti amo, se ti fosse successo qualcosa di brutto non so cosa avrei fatto" Il play maker dello Shohoku allora prese il volto della ragazza fra le mani e cominciò ad asciugarle le lacrime con la lingua fino a quando non raggiunse le labbra dove la ribaciò, un bacio dolce e tenero stavolta. Alla fine di questo bacio Ayako aveva smesso di piangere e guardandola negli occhi Ryota le disse "Tu sai che ti amo Aya-chan, te l’ho fatto capire in molte occasioni, ma sei sicura di amarmi anche tu? Non vorrei che tu ti senta solo in debito". "No ti amo, ne sono sicura, l’ho capito nel momento in cui ho rischiato di perderti, non lasciarmi mai Ryo-chan promettimelo" "Te lo prometto amore non potrei mai stare senza di te". Dopo queste parole un altro bacio sigillò la promessa d’amore dei due giovani, ormai consci dei sentimenti provati l’uno per l’altra e viceversa.
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Nel frattempo Hanamichi e Kaede all’interno dell’ospedale stavano malissimo, avevano entrambi la testa pesante e il corpo che bolliva, erano a pezzi e non capivano il perché. Stavano bene fin prima della loro deposizione a favore della polizia e poi all’improvviso si erano sentiti mancare. La cosa peggiore per entrambi comunque era aver capito senza bisogno di parole che anche l’altro stava male e, poi, come se non bastasse July era sparito, non si era più fatto vivo da quando la pistola di quel tizio aveva fatto cilecca. Possibile che fosse stato quello il desiderio più profondo che avevano, bè salvare la pellaccia era una gran bella cosa ma allora perché stavano così male. Le loro identiche silenziose riflessioni vennero interrotte da Akagi che disse "Bene ragazzi, qui abbiamo finito, saliamo sull’autobus e proseguiamo per la nostra strada, già arriveremo tardissimo ed è meglio non perdere altro tempo" Haruko con tono gentile disse al fratello "Fratellone, ho pensato ad avvertire io l’albergo che saremo arrivati in ritardo, ma dove sono Ayako e Ryota?". Proprio in quel momento i due ragazzi nominati fecero ritorno nella stanza dove si trovavano i loro amici mano nella mano, al che tutti capirono cosa fosse successo e si congratularono con loro. Nessuno fece caso che il rossino non aveva fatto nessun commento scemo e che il volpino si reggeva a mala pena in piedi. Quando tutti furono saliti sul bus, l’autista innestò la prima e partì. Il resto del viaggio si svolse nella più perfetta tranquillità in quanto i ragazzi erano molto stanchi e quindi dopo un po’ finirono per appisolarsi. Stranamente gli unici a non dormire furono Hanamichi e Kaede che nonostante avessero gli occhi che si chiudevano da soli, tentavano di restare svegli in quanto temevano che se si fossero addormentati, male come stavano, difficilmente si sarebbero svegliati anche se chiamati con insistenza. Il viaggio per i due ragazzi sembrò durare un eternità ma poi finalmente dopo tre ore arrivarono a destinazione. Lasciarono che gli altri scendessero e, poi, con un andatura molto lenta si avviarono anche loro all’uscita. Non appena fuori dovettero appoggiarsi alla corriera per non cadere e solo con uno sforzo enorme riuscirono a recuperare il proprio bagaglio. Sempre barcollando riuscirono a raggiungere l’entrata dell’albergo e qui le cose peggiorarono ancora di più. Avrebbero solo voluto ricevere le chiavi della propria camera e buttarsi sul primo letto per dormire e invece si ritrovarono assediati dai membri delle altre tre squadre che partecipavano al torneo che volevano sapere tutti i particolari sulla loro vicissitudine. Il primo ad accorgersi che le due matricole dello Shohoku avevano qualcosa che non andava fu un loro avversario Akira Sendo che avvicinatosi ai due chiese "Ehi ragazzi state bene?" Fu Hanamichi a rispondere "Sì benissimo" ma il tono di voce usato faceva capire tutto il contrario. Ad assistere alla scena c’era Ayako ancora avvinghiata al suo Ryo-chan che avvicinatasi di più ai due suoi compagni di squadra disse con voce preoccupata "Siete sicuri? Ora che lui me l’ha fatto notare la vostra cera non lascia presagire nulla di buono". I due ragazzi non risposero in quanto anche parlare era diventato un calvario per cui la ragazza chiamò "Coach Anzai" Quell’urlo però non sortì solo l’effetto desiderato ovvero di far arrivare la persona chiamata lì ma servì anche a catalizzare l’attenzione di tutti su quel punto della stanza. I presenti compreso il coach appena arrivato capirono subito la situazione per cui quando Anzai disse "Sentiti ragazzi ci fa piacere sentirvi vicini in questo momento ma la mia squadra vista la giornata che ha avuto oggi sarebbe un po’ stanca, quindi sono costretto a chiedervi di lasciarci soli in modo che possiamo andare in camera e dormire" fecero quello che aveva chiesto subito. Quando rimasero soli Akagi si parò davanti ai due ragazzi e disse molto agitato "Si può sapere che avete?" Incredibilmente fu Rukawa a rispondere "Niente che non possa passare con una buona dormita" "Davvero? Ne sei sicuro?" si intromise Haruko. Il volpino la guardò male e con voce gelida disse "Io non parlo mai tanto per dire, se dico una cosa è quella per cui dateci le chiavi della nostra camera in modo che possiamo andare a dormire e domani staremo già meglio" Nessuno, neanche l’allenatore, osò più aprire la bocca e così si procedette all’assegnazione delle camere. Sfortuna volle che il volpino e il rossino furono gli ultimi a ricevere la propria chiave dal responsabile dell’albergo e il malessere che si era impadronito di loro li faceva stare sempre peggio. Si incamminarono sempre lentamente, ogni passo era difficile e doloroso ma non avrebbero chiesto aiuto a nessuno erano troppo orgogliosi per farlo. Ad un tratto svoltarono un angolo e si ritrovarono davanti Ayako e Ryota che si baciavano, quando questi li videro si separarono e con voce allegra insieme dissero "Mi raccomando ragazzi, riposatevi bene, siamo fortunati perché domani non tocca a noi giocare, per cui avete più tempo per ritornare in forma, vi vogliamo in forza per la nostra prima partita". Hanamichi alzò un braccio per far capire loro che aveva inteso quello che avevano detto e senza una parola lui e il volpino proseguirono per la loro strada. Finalmente raggiunsero la loro camera, aprirono la porta e contemporaneamente si stesero sul primo letto. Hanamichi con il poco fiato che aveva in gola disse "Alzati subito questo è il mio letto". L’altro rispose "E chi lo dice? Alzati tu" Poi fecero il gesto di alzare i pugni ma li abbassarono subito in quanto non avevano la forza neppure per litigare, erano distrutti. Per cui Hanamichi disse "Sei fortunato che mi senta così male, sennò te la farei pagare una volta per tutte" "Pensa per te" rispose il volpino. "Senti" la voce del rossino si era fatta un po’ triste "Pensi che July sia sparito perché abbia realizzato il nostro desiderio più importante salvando Ryo-chan" Kaede dopo un attimo che gli era servito per riprendere fiato stava per dire qualcosa quando all’improvviso con una forte luce accecante riapparve dal nulla il principe delle Terre Roventi che rispose "No, non ho realizzato quel desiderio, sono solo intervenuto con un incantesimo che non veniva più usato da generazioni". Hanamichi era felice di rivederlo per cui sorridendo disse "July sei tornato?" "Sì" asserì l’altro contento. Kaede invece era più interessato a ciò che aveva detto apparendo "Scusa ma non avevi detto che potevi interagire solo con noi". "Normalmente sì ma utilizzando quest’incantesimo antico mai usato da secoli posso intervenire nella vita anche di altre persone, solo che ha delle conseguenze" "Quali conseguenze?" chiese il volpino che cominciava a capire. "Per fare questo incantesimo il mago cioè io deve usare la forza di volontà del prescelto in questo caso voi e questo finisce con il ripercuotersi in maggior misura su quest’ultimo e in minor misura sul mago che scompare" "E’ per questo che stiamo male?" disse il rossino arrivandoci. "Sì, in questo caso visto che ho salvato la vita ad una persona l’onda di riflusso dell’incantesimo ha agito così ma non è sempre detto che agisca sul vostro fisico, poteva capitarvi qualsiasi cosa di brutto ad esempio perdere qualcosa che vi era caro ecc." "Bè visto che Ryo-chan e Ayako sono salvi non possiamo lamentarci" disse il rossino comprensivo. "E quanto dura?" chiese Kaede che cominciava a preoccuparsi. "Oh non dovete preoccuparvi, l’effetto dura un giorno domani mattina quando vi sveglierete sarete come nuovi, ve lo posso assicurare" "Bene, allora siamo a posto" sospirò soddisfatto il volpino. July allora fece qualcosa di strano, batté le mani e girando su stesso più volte urlò "Evviva come mi sento bene adesso?" "Vuoi smettere di urlare" dissero i due ragazzi con un’espressione di puro dolore stampata in volto infatti le urla erano rimbalzate nel loro povero cervello dolorante un milione di volte provocando un effetto catastrofico nel loro organismo già provato. "Ma si può sapere perché sei così felice" chiese Hanamichi comunque curioso. "Bè i due ragazzi alla quale abbiamo salvato la vita si sono messi insieme e un po’ è merito nostro, e per questo mi sento molto esaltato, ho capito che mi piace creare coppie e vorrei tanto farne altre" "Ma fammi un piacere" disse Rukawa "Non sei contento che si siano messi insieme?" chiese sorpreso July. "Sì ma non mi interessa formare nuove coppie" disse indispettito Kaede "E per favore, puoi chiudere la bocca, sto un male cane, sono stanco e vorrei tentare di dormire se non ti dispiace" "Ha ragione lui, anch’io sono a pezzi e vorrei riposarmi" disse il rossino stranamente d’accordo con il volpino. July da questo capì che dovevano stare proprio male e disse "Bene allora dormite, parleremo domani, io vado a farmi un giro in quanto non ho sonno. Buona notte" e uscì dalla finestra volando. I due ragazzi erano troppo esausti perché uno si alzasse dal letto per andare a stendersi sull’altro per cui così stesi, spalla contro spalla, testa contro testa, con le mani che si sfioravano caddero molto presto tra le braccia di Morfeo
FINE 2° CAPITOLO: LA RAPINA (il coraggio) Ise. Avanti i prossimi Due ragazzi entrano nella stanza tenendosi per mano. Ise: Allora Kimi-kun. Kogure: Presente Ise: Hisa-chan Mitsui: Ci sono Ise: La prossima volta tocca voi, lo sapete vero? Mitsui e Kogure: Sì e non vediamo l’ora. Ise: Bene vi vedo carichi per cui cominciamo "Nel prossimo capitolo i nostri eroi dovranno affrontare degli strani fenomeni "inspiegabili"" Kogure: Ahhhhhhhhh (urlo) i mostri Mitsui: Reagisci Kimi-kun i mostri non esistono, fatti forza Ise: Cosa sono i mostri che Kogure dice di vedere? E chi è il nuovo "combina matrimoni" dello Shohoku? Tutto questo lo scoprirete nel prossimo capitolo dal titolo … Mitsui: La prova Ise: ovvero Kogure: La paura.
L’ANGOLO DI ISE In questo angolino scriverò cosa ne penso delle varie coppie che sto formando sulla mia fic: Quella fra Ryota e Ayako è la coppia non Yaoi che preferisco, lei è il personaggio femminile che più mi piace in Slam Dunk mentre lui è un personaggio (non è il mio preferito) che ammiro molto in quanto nonostante sia molto basso riesce a fare grande cose in uno sport in cui l’altezza è tutto. In questo periodo poi questo fatto me lo fa piacere ancora di più in quanto mi ricorda il play maker della mia squadra di basket italiana del cuore, in un mondo popolato da persone alte di media due metri lui alto circa un metro e ottanta é un’eccezione sconvolgente (dovreste vederlo giocare si nota subito in mezzo al campo proprio per la sua altezza ed è fortissimo). Quindi approfitto di questo angolo per ringraziare lui Edney, Play Maker americano della Benetton Treviso e suo migliore realizzatore, e il resto della squadra per aver donato a tutti i propri tifosi un nuovo scudetto e anche se il prossimo anno molti di voi non ci saranno (compreso l’allenatore Mike D’Antoni sei un grande) perché tenterete il sogno americano (Edney spero che tu possa farcela nonostante la tua altezza sia un handicap) io vi ricorderò sempre con affetto. Si capisce subito da che provincia provengo vero? Per ora è tutto. Ciao. Ise. Qualsiasi commento sia positivo che negativo potete farmelo pervenire tramite la seguente E-mail: denise-alessandro@libero.it
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