Dunque, dunque…….compleanno del volpino adorato e, visto che non avevo ancora scritto niente dedicato solo a questo, ho voluto porre rimedio!! Una fic piccolina ispiratomi da una dj della Shimizumisaki, che dedico a Nausicaa, Greta e Ria.
I wish an happy new year
Di Calipso.
Oggi è il 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno e questa notte, allo
scoccare della mezzanotte, oltre ad arrivare un nuovo anno, arriva anche il mio
compleanno. Ho già ricevuto la telefonata di mio padre e stamattina mi sono visto
recapitare un pacco che desumo sia il mio regalo, ma non l’ho ancora aperto,
tanto sarà l’ennesima cosa scema di cui non mi importa niente e di cui non so
che farmene. Fa così da anni: mi compra qualcosa durante uno dei suoi viaggi
non si dimentica mai di telefonarmi, ma non è mai qui. Voglio essere chiaro, non mi sto lamentando
né tantomeno piangendo addosso, io e lui non andiamo d’accordo e il pensiero di
averlo nella stessa casa con me mi fa innervosire, preferisco stare da solo e
poi stasera non la passerò qui. Non so per quale inclinazione masochista, ma ho
finito con l’accettare l’invito di quel do’aho ad andare al tempio per le
festività di fine anno. Ora a me fondamentalmente non importa nulla di queste
cose, anzi trovo che andare lì e pescare un foglietto scritto da un tizio
sconosciuto che dovrebbe svelarmi il mio futuro sia perlomeno ridicolo! Il
che porta a chiedermi perché io abbia
deciso di andare…..bè, diciamo le cose come stanno: quel do’aho ed io abbiamo
da tempo superato la fase del ‘non ti sopporto ’ e da qualche tempo ci siamo
ulteriormente avvicinati, addirittura baciati un paio di volte per l’esattezza.
Non ci sono state parole o dichiarazioni, non abbiamo dato voce a quella forza
misteriosa che inevitabilmente ci porta a cercarci reciprocamente, che ci fa
cercare la presenza l’uno dell’altro. Sappiamo che qualcosa ci lega, qualcosa
che va al di là della semplice attrazione o amicizia. Stiamo scoprendo
lentamente i sentimenti che sentiamo di provare…mi allontano dalla finestra da
cui stavo guardando l’esterno e mi preparo per uscire: devo raggiungerlo nei
giardini del tempio dove lui e il suo amico Yohei stanno lavorando presso un
chiosco che prepara okonomiyaki . Mi sistemo la
sciarpa intorno al collo e mi avvio e, quando arrivo, resto un attimo a
guardarlo da lontano, mentre serve un cliente: lo vedo sorridere e subito sento
una piacevole sensazione di calore scaldarmi. Controllo l’orologio e mi accorgo
che a quest’ora dovrebbe aver finito! Faccio i pochi passi che mi separano da
lui e quando alza lo sguardo dal tavolo di lavoro, lo fisso con le braccia
incrociate al petto.
“Che cosa ci fai ancora lì, do’aho?!”
“Ah, sei già qui!” constata lui, arrossendo leggermente.
“Hn.”
Bè, perlomeno non se ne è dimenticato, perché, ammetto, ci sarei rimasto
molto male!
“Ehm, senti, Yohei deve venire a darmi il cambio, ma mi ha telefonato
dicendomi che aveva un problema a casa e avrebbe ritardato un po’, però ancora
non si vede.”
“Allora non ci andiamo più al tempio?” gli chiedo un po’ accigliato per
nascondere la mia delusione.
“Certo che ci andiamo! Il tensai ha detto che ti ci porta e……”
Hanamichi si blocca davanti alla mia espressione poco convinta.
“Tu non mi ci porti, sono IO che
voglio venirci con te, chiaro?!”
“Dettagli!” mugugna lui, poi torna a guardarmi: “Perché non passi qui
dietro? Fa più caldo e poi mi puoi
tenere un po’ di compagnia….se ti va…..”
“Hn,” credo che accetterò. Giro intorno al chiosco e supero la tenda
che funziona da porta. Hanamichi si sistema il grembiule e mi prepara dei
okonomiyaki che poi mi porge insieme alle bacchette. Mentre decido quale sia
l’angolo migliore per sistemarmi e cominciare a mangiare, arrivano due ragazze,
chiedendo degli okonomiyaki da portar via: Hanamichi, che inizialmente è gentile e attento alle loro
richieste, si innervosisce all’improvviso, prepara velocemente quanto richiesto
e porge il pacchetto in modo sbrigativo e un po’ brusco, infatti le due ragazze
lo guardano un po’ attonite e se ne vanno con i loro okonomiyaki. Getto nel cestino dei
rifiuti la scatola in cui ho mangiato i miei e incuriosito chiedo ad Hanamichi
cosa gli hanno fatto quelle ragazze e lui, arrossendo e sbuffando, mi dice che
una delle due mi stava guardando un po’ troppo fissamente per i suoi gusti!!
“Le donne, sempre lì a fissarti….e che maniere, eh!!!”
Io lo guardo un po’ così, insomma, non hai mai fatto niente di simile
finora e oggi si irrita perché una ragazza mi guarda?! Effettivamente però, non
è la prima volta che lo fa, a pensarci bene reagiva male anche quando era la
Akagi a guardarmi in quel modo, però io credevo che fosse perché ‘Harukina
cara’ ( che nervi!!! ) non doveva accorgersi di altri se non di lui!!! Invece
magari anche allora……ma che vado a pensare?! Questi non sono pensieri che mi si
addicono o forse, sarebbe meglio dire che mi erano estranei finchè questo
stupido do’aho non ha cominciato ad abitare tutti i miei pensieri e i miei
sogni!!!
“Accidenti, ma stasera hanno tutti voglia di
okonomiyaki?! Ecco che ne arrivano
altri, uff!!!”
“Hn?” che ha adesso da lamentarsi?! Mi fa cenno con la testa verso un
gruppo di ragazzi che si avvicina al chiosco. Io comincio a togliermi la
sciarpa e il giaccone, ormai deciso ad aiutarlo, lui mi mette personalmente il
grembiule!!
“Datti da fare, kitsune, tu prepari l’impasto e io cucino……ah, sei
proprio carino con il grembiule, lo sai?” io gli rifilo un pugno sulla testa
prima di mettermi a mescolare.
Cavoli, cavoli, cavolacci!!!!
Non era certo questo quello che avevo in mente quando ho invitato Kaede ad uscire!!! Avevo organizzato tutto così bene e quell’imbecille di Yohei che fa?! Ritarda proprio stasera che avevo da fare con il volpino!! Accidenti, accidentaccio, che iella!!! Andava così bene, io lo aspettavo qui, lui mi raggiungeva, andavamo insieme al tempio e poi…..bè, avrei deciso di dichiararmi! Insomma, io e lui adesso andiamo d’accordo, o quasi, no?! Non facciamo più a botte, quasi più, ci siamo baciati e io….io….oh, insomma…….io gli voglio bene, più che bene e voglio che lo sappia, stasera!! Inoltre, dopo una lunga ed estenuante opera di convincimento, sono riuscito a sapere da Ayako quando è il compleanno della volpe e indovinate un po’? E’ proprio stanotte, il primo giorno di gennaio e io potrei fargli gli auguri……. DOV’E’ YOHEI, MALEDIZIONEEEEE?! Guardo Kaede soffocare uno sbadiglio, nascondendo la sua bellissima bocca con il dorso della mano, sicuramente è anche stanco…..però è bello lo stesso, sì sì!!! Mentre preparo l’ennesima porzione di okonomiyaki sentiamo risuonare delle voci, un sussurro che man mano che si avvicina, si fa più chiaro, qualcuno davanti al chiosco comincia a ripeterlo: felice anno nuovo…..oh porca miseria, è già mezzanotte!!! E io che volevo già essere al tempio con Kaede, sigh!!!! Mi volto verso di lui che è rimasto con il mestolo in aria e sto per dirgli quanto mi dispiaccia di avergli fatto trascorrere la notte di capodanno lavorando, che finalmente con buone due ore di ritardo, la facciaccia di Yohei spunta da oltre la tenda!!! Oh che voglia di strozzarlo che ho!!!! Uhm, vabbè, pare brutto cominciare un nuovo anno massacrando il tuo migliore amico, no?!
“Mi dispiace, Hanamichi, mi dispiace un sacco è che…….che ci fai qui, Rukawa?!”
Ops, mi ero dimenticato di avvertirlo……
“Dovrei andare al tempio con il do’aho, ma non so se ce la fa adesso.”
“CHECCOSAAAA?????!!! Ehi, stupida volpe, ricordati che stai parlando con il tensai dei tensai!!! Io non conosco il significato della parola stanchezza, chiaro?!”
“Hn.” È il suo unico commento mentre si sfila il grembiule e indossa nuovamente il suo giaccone.
“Pss, ehi, Hanamichi….” Il bisbiglio di Yohei mi arriva insieme alla gomitata leggera per sottolineare le sue parole “ Poi domani mi spieghi questa faccenda, ok?”
“Che faccenda?!” gli faccio io fintamente tonto.
“Lo sai benissimo! Tu e lui insieme.” insiste lui e io sono costretto a promettergli che l’indomani gli racconto tutto……sperando che ci sia qualcosa da dire!! Indosso giaccone e sciarpa e insieme alla volpe mi incammino verso il tempio: c’è molta gente che va nella nostra stessa direzione e la cosa un po’ mi infastidisce, perché vorrei che fossimo solo noi due, ma devo adattarmi! Mentre aspettiamo il nostro turno per avvicinarci ai campanelli, comincio a pensare a quello che voglio dire a Kaede: io non sono tanto sicuro di quali siano le parole migliori da usare per rivelargli il mio amore……qualcosa come ‘ mi piaci ’ ?! Nooooo, questo lo sa già! Non gli deve essere sfuggito visto che ci siamo baciati, no?! Vediamo come potrei fare……potrei cominciare dal suo compleanno…..già, il suo compleanno…… io l’ho invitato a venire qui al tempio con me per le festività di fine anno, ma magari lui preferiva stare a casa con la sua famiglia, probabilmente la madre gli aveva preparato la torta, uhmmmm, però c’è qualcosa che non mi torna. Quando ho chiesto alla nostra manager informazioni sulla volpe, a parte doverle confessare il mio interesse non propriamente amichevole altrimenti non mi diceva un bel niente, ricattatrice, le ho chiesto qualcosa sulla sua famiglia e lei si è accigliata, ma non c’è stato verso di farla parlare, mi ha liquidato con un ‘sarà lui a dirtelo ’, ma che vuol dire?! Io non capisco, o forse sì: da quando conosco la volpe, non l’ho mai visto sorridere allegramente, neanche quando vinciamo le partite e la maggior parte della volte per merito suo e del suo talento, non ho mai visto spensieratezza nei suoi occhi e non sono così do’aho da non capire che non può dipendere solo dal suo carattere introverso e riservato, c’è qualcosa, qualcosa in lui che fa pensare a qualcuno molto solo. Mi ha sempre dato l’idea di una persona abbandonata a se stessa……a scuola dopo gli allenamenti, è capitato spesso di ritrovarci entrambi in palestra e questo succedeva solo a noi, gli altri avevano delle famiglie da raggiungere, case abitate ad accoglierli……io so perché mi ritrovo spesso lì, perché non mi piace stare solo e mia madre per il suo lavoro è spesso assente, così sto il meno possibile a casa, ma lui? Perché anche lui passa tutto il suo poco tempo libero lì? Vorrei tanto scoprirlo…..lo spio con la coda dell’occhio mentre si avvicina alla corda su cui è legato il campanello da suonare: ti ho salvato da un compleanno in solitudine o ti ho portato via alla tua famiglia?! Com’è la tua vita quando non sei su un campo da basket? Metto una mano in tasca alla ricerca della moneta da dare in offerta e gli sorrido, mentre la getto davanti a me, tirando la fune e facendo tintinnare la campanella. Esprimo il mio desiderio per l’anno che sta per cominciare, prego silenziosamente perché finalmente per me e per Kaede cominci una vita da vivere insieme, per crescere insieme……
“Credi che i nostri desideri si realizzeranno, kitsune?”
“Do’aho…”
“Perché che ho detto, adesso?!”
Lui mi guarda inclinando la testa da un lato: “I sogni non si avverano da soli, non sono un premio, sono il risultato delle nostre azioni, del nostro impegno. Bisogna lottare per quello che si vuole.”
“E tu cos’è che vuoi?” glie lo domando d’istinto, come se sapessi che la sua risposta coinvolge anche me.
“Diventare un giocatore professionista…..” si avvia verso l’uscita con queste parole e io sento il sapore amaro della delusione in bocca.
“…..insieme a te…..” eh?! Un attimo, ho capito bene?! Ha detto che…..
“Kitsune, aspetta!” mi muovo per raggiungerlo, passo davanti al cesto con i foglietti contenenti le previsioni per il futuro e, raggiunto Kaede, lo afferro per le spalle, trascinandolo davanti a quelle striscette di carta e porgendogliene una.
“Avanti, vediamo se quello che hai detto si avvererà veramente. Lui sbuffa falsamente irritato, ora riesco a distinguere quando è solo una facciata e pesca il foglietto. Io leggo il mio che mi assicura buona salute e fortuna in amore, che bello! Mi volto per comunicare il vaticinio alla volpe, ma lo vedo fissare il foglietto con espressione attonita, che ci sarà mai scritto?!
“Brutte notizie, kitsune? Fammi leggere!” glie lo strappo dalle sue mani bellissime e esamino quanto scritto: fate attenzione alle cose appuntite. Ma che vuol dire?! Non ha senso, a meno che….cose appuntite….. il porcospino…..SENDOH!!!!! AHHHHHHH!!!! Quell’orrido coso che mangia Kaede con gli occhi ogni volta che lo vede!!! Questo foglietto preannuncia sventura e come tale sarà trattato! Lo piego in modo da poterlo annodare al rametto del cespuglio vicino e sperare così che gli effetti deleteri della previsione vengano annullati. Che poi….. ha ragione lui, non posso certo affidarmi ad un rito propiziatorio per sperare di realizzare il mio sogno, bisogna lottare per quello che si vuole veramente ed è quello che ho intenzione di fare: è ora di parlargli di quello che provo per lui, che ha seguito l’intera mia operazione con un sopracciglio alzato. Lo tiro per la manica del giaccone e usciamo all’esterno, nei giardini del tempio ormai vuoti. Gli parlo mentre camminiamo di fianco l’uno all’altro.
“Kaede?”
“Hn?”
“Io…..io volevo dirti che ….. insomma, buon compleanno!” da qualche parte dovrò pur cominciare, no?!
“Come lo sai?” oddio, non sembra arrabbiato, vero?! No, pare più…curioso
“L’ho chiesto ad Ayako, l’unica che potesse saperlo.” perché sento le mie guance andare a fuoco?! E questo è solo l’inizio!
“Quindi, è per questo che mi hai invitato a venire con te al tempio?”
“Sì, anche….. ma vedi, c’è un’altra cosa…..”
Lui si ferma per guardarmi, come se avesse intuito che quanto sto per dire sia per me molto importante.
“Io ti voglio bene, Kaede, te ne voglio tanto.” Gli sorrido per nascondere il mio imbarazzo e, trovando non so neanche io dove il coraggio, allungo una mano a sfiorare la sua guancia fresca. Quando sto per ritirarla, lui la trattiene con la sua, puntandomi addosso i suoi occhi luccicanti.
“Tu mi vuoi bene?” la sua voce è inaspettatamente incerta nel chiedermi la conferma di quanto appena detto e io provo il forte impulso di tirarmelo contro e stringerlo tra le braccia per dimostrargli concretamente che è la verità.
Sì.” rispondo alla sua domanda con quanta più sicurezza mi permette la mia emozione di trovarmi forse a un passo da quanto desidero con tutto me stesso. Mi avvicino maggiormente a lui, poggiando anche l’altra mia mano sulla sua guancia, incorniciando il suo viso.
“Sei sempre nei miei pensieri e da quando ci siamo baciati, la prima volta, ho cominciato ad immaginare il mio futuro con te: ho voluto essere qui con te, stasera, perché volevo che tu trascorressi la notte del tuo compleanno proprio con me, SOLO con me. Volevo iniziare un nuovo anno al tuo fianco e ….” le sue dita si posano dolcemente sulle mie labbra, impedendomi di continuare.
“Ho capito, ora ho capito.” e queste semplici parole mi fanno sobbalzare il cuore nel petto, perché intuisco che vogliono dire di più di quanto sia il loro effettivo significato.
“Questo significa che anche tu……” l’emozione mi impedisce di articolare ulteriori parole.
“Sì, anch’io ti voglio bene.”
Chino il viso a sfiorare le sue labbra con le mie.
“Felice anno, Kaede.”
“Felice anno, Hanamichi.”
Un meraviglioso cielo scintillante di stelle è l’unico testimone di un bacio dolcissimo che ci scambiamo stringendoci forti l’uno all’altro.
FINE.