Seconda ff FuumaXKamui, Evvaiii^__-!!! I personaggi sono tutti delle Clamp anche se io li ho rapiti già da tempo, ma visto che mi stanno distruggendo casa ho deciso di restituirli…

Fuuma: Ed era ora è__é!!

Io: Sì, sì, ma ora puoi anche smetterla di fare tutto sto casino, poi chi me li paga i danni>_<?!?

Fuuma: Di certo non io è__é!!!

Io: La prossima volta che mi vengono queste idee geniali vedrò di procurarmi una protezione anti-Fuuma o mi toccherà andare a dormire sotto i ponti ç__ç!!!

p.s. Uaaa, non sono per niente brava a scrivere lemon >___< e per di più la fine ha la stessa frase di un'altra mia ff T__T... Nooo, me tapina che se l'era dimenticato ma che non può lo stesso cambiarla T__T.... bè, sigh... ma sì, chi se ne frega^-^!!! Yihaaa^__-!!!

 


I will kill you...

di Aya-chan


Sono giorni che sono ormai cambiato, sono giorni che sono arrivato qui, sono giorni che sento il bisogno di uscire e di andare da lui: Kamui.

Lo desidero. Lo voglio. Ne ho bisogno come l’aria che respiro.

Senza di lui non posso continuare, non posso farne a meno, è come una droga per me, una droga dalla candida pelle diafana e dagli occhi ametista che ormai mi ha assuefatto, una droga che voglio solo per me e che nessun altro deve osare toccare.

Con lentezza mi aggiro per le strade come se fossi uno di quei comuni mortali ignari di tutto quello che gli sta accadendo intorno, cammino mentre il sole sta già calando e i suoi raggi oltrepassano tenuemente i miei occhiali riflettendosi nell’oro dei miei occhi cambiati da quando lui, unica esistenza importante per me, ha scelto di compiere il suo destino come drago dei cieli, da quando lui ha scelto di proteggere questa terra per le persone che ama e io di conseguenza sono diventato un messaggero, sono diventato il suo opposto: l’altro Kamui.

Con un passo dopo l’altro mi avvicino alla casa in cui una volta viveva un bambino dai grandi occhi viola, ora però di quella casa non rimangono che le macerie e di quel bambino presto non rimarrà che il ricordo, un ricordo che farò vivere nel mio amore distruttivo che gli darà la morte.

Io ho bisogno di Kamui, ho bisogno di sentirlo mio e di sentirlo urlare per me e presto otterrò tutto di lui, anche la sua vita che mi appartiene e io stesso strapperò il suo cuore pulsante dal suo esile corpo, sarò io stesso a vederlo morire tra le mie braccia mentre Ade lentamente lo porterà via, lontano in un luogo creato solo per lui e per me, uniti nell’infinità del nostro destino e del futuro già deciso nel momento in cui lui ha fatto la sua scelta.

Guardo, senza che realmente mi importi qualcosa, il muro distrutto di uno dei lati della casa e senza che lo desideri i ricordi affiorano alla mia memoria, o forse alla memoria del ragazzo che dentro di me ancora non è morto completamente quando io sono nato riuscendo finalmente a prendere il posto tra le stelle che sempre mi spettava. Così vedo ancora il volto di colui che ora è cresciuto, che ora è tornato per compiere il suo fato. Che ora mi appartiene.

Kamui…

Sorride mentre felice regge in mano una piccola palla colorata al cui posto ora c’è la terra e il suo destino, ma io già so quello che accadrà, perché il destino è uno solo ed è già stato deciso e niente potrà cambiarlo, come niente e nessuno possono mutare il percorso di una stella.

- Kamui io… ti ucciderò… - com’è dolce il profumo di questa frase mentre come se lo avessi davanti in questo momento la pronuncio in attesa di raggiungerlo, in attesa di possederlo.

Sorrido al pensiero del suo corpo tra le mie mani che lo toccano, che lo esplorano, che lo posseggono.

Devo sentirlo mio, voglio sentirlo mio, perché è questo quello che è e nessuno deve mettersi tra noi due.

Il vento soffia calmo su di me portando con sé il profumo di chi tanto sto attendendo, ma lui non è da solo e questo non mi piace, questo non lo sopporto, perché lui deve stare solo con me, me e nessun altro.

Mi volto con lentezza dalla sua parte mentre con la mente persa in chissà quali pensieri cammina verso di me per poi venir fermato da colui che troppo spesso vedo a fianco del mio Kamui.

Alza lo sguardo e finalmente mi vede, finalmente i nostri sguardi si incontrano e lui non può fare a meno di fare un altro passo in avanti, più lontano dall’altro e più vicino a me.

- Fuuma… - com’è bello il suono del mio nome sulla sua bocca, ha il suono di una canzone che solo a lui è concesso di cantare e che vorrei sentire all’infinito fino a farla morire tra le sue labbra proibite nella passione dei miei baci.

Mi avvicino a lui con passi felpati e colui che ora gli sta dietro lo raggiunge mettendosi in mezzo. Stupido essere insignificante, chi crede di essere per volermi separare dal mio Kamui, chi crede di voler proteggere senza saper nemmeno proteggere sé stesso? Con un movimento rapido della mano lo scaravento finalmente lontano dalla mia vista, ora sono di fronte a Kamui e l’altro non può fare niente se non chiudere gli occhi e venir catturato dalle braccia di Morfeo per il colpo troppo forte che ha ricevuto e che lo ha fatto svenire mentre rivoli di sangue gli escono copiosi dalle braccia e dalla fronte.

Ora posso dedicarmi a Kamui che però guarda preoccupato quel suo amico che non sarebbe dovuto venire a disturbarmi, e cercando di andare da lui mormora il suo nome - Subaru! - ma prima che arrivi da lui lo afferro per il braccio fermandolo, non mi piace che la sua bocca pronunci il nome di qualcun altro e con quel nome la canzone che tanto mi incanta stona.

Kamui torna a guardare me come è giusto che sia perché solo io ho il diritto di rimanere nei suoi pensieri, il resto non deve avere importanza, il resto non deve contare per lui.

Con la mano libera afferro il suo mento alzandolo verso di me per guardarlo bene nei suoi occhi trasparenti in cui leggo il suo timore, la sua paura nel trovarsi lì da solo con me, senza nessuno che possa accorrere alle sue grida di aiuto.

Sorrido crudelmente spingendolo contro il freddo muro che una volta circondava la sua casa e afferrando tutte e due le sue mani con la mia tenendole sopra la sua testa - Kamui, tu sei… soltanto mio… - non gli do il tempo di ribattere qualcosa che so vorrebbe dire, velocemente copro la sua bocca con la mia stringendo forte i suoi polsi mentre con la lingua comincio a giocare con le sue labbra fino a che non riesco a trovare uno spiraglio in cui infilarla e godere del suo sapore afrodisiaco.

Lo sento cercare di divincolarsi dalla mia presa ma dopo qualche istante si è finalmente rassegnato e io smetto di baciarlo per fargli prendere fiato e mi avvicino al suo orecchio sussurrandogli di nuovo - Kamui tu appartieni solo a me… - e inizio a mordere il lobo del suo orecchio come se lui fosse la carne di cui sento l'irrefrenabile bisogno di cibarmi.

Liberandogli piano le mani comincio a sbottonargli la divisa ma impaziente finisce in brandelli in terra ai nostri piedi - Fuuma lasciami! - grida cercando di spostarmi da lui, ma io resisto e con la lingua inizio a percorrere il suo corpo bianco come la luna che compare appena da dietro una nube nera nel cielo scuro.

Lo sento gemere mentre con la bocca comincio a succhiargli un capezzolo e quando alzo la testa per vederlo in faccia i suoi occhi viola mi scrutano implorandomi di fermarmi, ma so che non è quello che realmente desidera, io so cosa nasconde nel cuore e senza curarmi delle sue suppliche continuo cominciando a sbottonargli i pantaloni godendo dei suoi ansimi e di ogni attimo in cui posso assaporare la sua pelle, le sue labbra, il suo corpo che in questo giorno diventerà mio, come lo è sempre stato e come sempre dovrà essere.

Accarezzo la stoffa dei suoi slip, ormai unica barriera che mi separa dal vedere il suo copro completamente nudo e con un movimento veloce sfilo finalmente il suo ultimo indumento e con un sorriso malizioso gli accarezzo il membro eccitato e lui ansima, geme, urla - Voglio sentirti urlare il mio nome… - bisbiglio sensualmente al suo orecchio mentre calde lacrime cominciano a scendere dal suo viso dai dolci lineamenti e il suo corpo viene scosso dai singhiozzi che non fanno altro che appagare la mia sete di lui e accrescere la mia eccitazione.

- Fuu… Fuuma ti… prego… lasciami… - balbetta mentre mi sposto leggermente da lui senza però togliere la mano che in mezzo alle sue snelle gambe lo accarezza sempre più velocemente e Kamui trema di paura e di piacere e dopo pochi minuti viene nella mia mano mentre il suo succo scivola tra le mie dita e accentuando il mio sorriso, crudele e gelido come i miei occhi che una volta erano così diversi e che mai più torneranno come prima, porto l’altra mano al suo collo stringendolo e costringendolo ad inginocchiarsi davanti a me gli ordino di spogliarmi e di succhiare la mia virilità che lui circonda obbediente con la sua bocca bollente lasciandomi in estasi ansimante mentre con le mani tra i suoi morbidi capelli lo spingo con forza soffocante più vicino al mio corpo impazzito dal piacere.

Con un urlo di puro piacere vengo nella sua bocca che ardente ingoia il mio seme fino a che la mia bocca non è di nuovo sulla sua e lo bacio di nuovo pieno di una passione che mi brucia nel petto togliendomi il respiro e riempiendomi i polmoni del profumo della sua pelle sudata che stringo circondando il suo corpo con il mio.

Lo appoggio nuovamente al muro freddo e un brivido gli passa lungo la schiena mentre la paura di ciò, che sa, sto per fare brilla nei suoi occhi viola che mi fissano e che io a mia volta fisso attratto dalla loro lucentezza e da quel terrore che mi diverte e che mi eccita oltre ogni immaginazione. Solo lui riesce a farmi sentire così, solo lui riesce a farsi largo nella mia mente annebbiando i miei sensi che lo pretendono e non vogliono sentire altri che lui.

- Kamui... voglio sentirti urlare di piacere... - sorrido mentre queste mie parole gli penetrano prepotentemente nelle orecchie come un avviso a quello a cui deve prepararsi, lo prendo in braccio mentre lui ancora cerca di divincolarsi dalla mia forte presa anche se sa che è inutile, anche se sa che non può opporsi a me al mio volere... e al suo desiderio che nasconde da troppo nel cuore ma che io sento urlare ugualmente e lo sento bramare il mio corpo e il mio amore, così finalmente lo accontento e con forza violenta entro in lui e Kamui urla e piange.

Il suo profumo, le sue grida piene di dolore, le sue lacrime di disperazione, è come se mi entrassero dentro e alimentassero il fuoco che brucia per lui che non vuole arrendersi e comincia a colpirmi con le sue mani lisce ma finisce presto di opporsi a me e urla sempre più forte mentre le mie orecchie non sentono altro che quelle grida e ne reclamano ancora.

Con spinte sempre più forti penetro completamente in lui e con un ultimo urlo da parte di entrambi vengo questa volta nel suo corpo e Kamui esausto, ma ancora piangente, si lascia cadere su di me con le braccia abbandonate intorno alle mie spalle e le lacrime perlate che scivolano lungo il mio collo posandosi sulla spalla.

Lo guardo soddisfatto e accecato dalla sua bellezza che in quel momento si manifesta a me così indifesa e io ho voglia di fargli ancora del male sebbene sappia come lui stesso abbia desiderato tutto questo, così mentre lo poso a terra tenendolo però con un braccio per impedire che cada, la mia mano scorre nuovamente sul suo corpo ancora tremante mentre il suo sguardo è basso e perso nel dolore e nel piacere appena provati, lentamente circondo il suo collo e lui solleva improvvisamente il viso verso il mio volto non appena stringo con più vigore la presa, con calma e assoluta freddezza continuo a stringere maggiormente e lui afferra con forza disperata le mie braccia cercando senza risultato di allontanarle dal suo collo.

E' splendido mentre, soffocante, cerca di parlare per dirmi qualcosa e la sua voce rotta pronuncia ancora il mio nome - Fuu... Fuuma... - la sua voce che come il resto di lui è rimasto impresso nella mia memoria e nella memoria del ragazzo che in me vorrebbe che smettessi di far soffrire quello che una volta era il suo migliore amico, vorrebbe che lo lasciassi vivere per far sì che possa vedere un altra alba e per far sì che torni di nuovo da lui...

Chiudo gli occhi per un istante indeciso su quello che voglio e Kamui sta per perdere ormai i sensi senza più riuscire a respirare, finalmente lo libero dalla mia morsa e lui si accascia a terra tossendo e cercando di respirare a pieni polmoni. Mi avvicino al suo viso nascosto dalle mani - Kamui io... ti... ucciderò... - infine mi volto e lo lascio in terra mentre cerca di raccogliere i pezzi del puzzle che compongono l'immagine perduta di un ragazzo che una volta si chiamava Fuuma Monou ma che ora è diventato il Kamui drago della terra solo per combattere quello del cielo, solo per distruggere la sua stella gemella, solo ucciderlo.

Gli ho concesso un altro giorno di vita, un altro giorno in cui probabilmente vivrà nella speranza che quel suo amico che ancora vive in me ritorni, nella speranza che prima o poi io scompaia nel firmamento dei sette messaggeri nati solo per contrastare i sigilli ed io, nato solo per combattere Kamui, nato solo per amarlo e desiderarlo in questo modo disumano che lentamente ci distruggerà entrambi quando nel giorno predetto le nostre spade si incroceranno per l'ultima volta e sarà allora che... Kamui, io, ti ucciderò...

>FINE<




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