Ius
primae noctis di Calypso
Getto un ramoscello nel camino con malcelata impazienza, non riesco a stare fermo e mi sento come una belva in gabbia, una sensazione diventatami nota da un po’ di tempo…..sono insofferente e terribilmente scontento di tutto, alterno momenti di frenesia, come questi, in cui i muri di questo castello mi tolgono l’aria e altri in cui vorrei solo starmene davanti al camino a contemplare le fiamme, ascoltare il loro crepitare e lasciarmi finalmente catturare dai miei pensieri, libero di vivere i miei sogni……ovviamente questo mi è impossibile, ho troppe responsabilità per poter semplicemente pensare a me stesso. Mio padre è morto confidando che io continuassi ad amministrare il feudo che lui mi lasciava in eredità e non posso deludere le sue aspettative, solo che è così difficile! Ho sempre sentito molto il peso di questa responsabilità, ma ora più che mai, ora che sono tormentato dall’idea che non ho e non avrò mai nessuno con cui condividere la fatica, qualcuno che mi capisca o che semplicemente mi stia ad ascoltare……sono irrimediabilmente e inesorabilmente solo, anche perché l’unica persona a cui io abbia mai pensato in questi termini ora appartiene ad un altro…….mi lascio cadere seduto sul tappeto davanti al camino, quello stesso dove ho posato per la prima volta le mani su di lui, quando ho potuto toccare quella pelle lunare e scoprirla calda e viva, al di là del candore che la fa apparire fredda nella sua perfezione……. Ed eccolo, il fulcro dei miei pensieri, dei miei tormenti: Kaede…..Kaede che è sposato ad un altro…..Kaede che ho potuto avere solo per il breve tempo di una notte…… Pensavo che avrei potuto bearmi di quei ricordi, invece sono diventati il mio incubo, perché rappresentano tutto quello che desidero e che invece non posso avere, perché sono stato uno stupido e non ho agito, cercando di conquistare quell’angelo! Ho dovuto averlo con l’arroganza, ho dovuto imporgli il mio amore senza nessuna possibilità di fargli capire che era solo per amore che ricorrevo ad un diritto odiato per primo da me stesso, perché lui non mi avrebbe creduto e non mi crederà mai, MAI!!! Sono ossessionato da questa parola terribile che cancella tutti i miei sogni, che mi impedisce di essere felice, perché mi ricorda che lui non è per me, che un altro ha il diritto di abbracciarlo, di baciarlo……..mi copro il viso con le mani, cercando di ritrovare la calma per tornare a ragionare con meno esasperazione, ma ogni volta ci impiego sempre più tempo……. Mi concentro sulla persona che sto aspettando e che inspiegabilmente ritarda o forse sono io che non ho una chiara percezione del tempo……..aveva un incarico importante, consegnare il mio regalo di compleanno a Kaede. Sono stato lungamente combattuto se farglielo veramente portare, perché non credo che lui voglia la benché minima cosa da me, però alla fine mi sono deciso e ho chiesto a Yohei di organizzare un incontro con Eiji per avere la scusa di andare lì e portare a Kaede quel cucciolo di gatto che un mercante vendeva alla fiera che si è tenuta una settimana fa: non appena l’ho visto ho pensato che a Kaede sarebbe piaciuto, non so perché, ma l’ho sempre immaginato come padrone di un gatto e questo è proprio bello, particolare. Inoltre, ho la netta, precisa sensazione che lui si senta solo, che abbia bisogno di qualcuno che riesca a farlo sorridere, che gli dia un po’ di compagnia……magari sono tutte sciocchezze, ha un compagno che ha appena sposato e, anche se so che il loro è stato un matrimonio combinato dalle famiglie, sono certo che Eiji non esiti ad esercitare i suoi diritti di compagno……..un leggero tocco alla porta mi fa voltare e vedere il viso sorridente di Yohei fare la sua comparsa, stringo la mascella pronto ad avere il responso. "Ho consegnato il tuo regalo a Kaede. Tutto come previsto." "Lui che ha detto?" chiedo subito. Yohei si versa del vino speziato in un calice e si viene a sedere accanto a me sul tappeto. "Bè, inizialmente non lo voleva, ma non gli ho lasciato scelta, perché mi sono allontanato dopo avergli detto che se aveva delle rimostranze sul regalo, poteva venire lui stesso a fartele! A quel punto credo che lo abbia portato nelle sue stanze, perché quando sono uscito non c’era traccia né di lui né del cesto con il gatto." Quindi ora il cucciolo è con lui, mi rende felice l’idea che qualcosa che provenga da me gli sia così vicino……. "Come sta?" non ho altro modo di sapere queste cose, parlami di lui, amico mio…… "Bene, l’ho incontrato mentre andavo da Eiji e credo tornasse da una passeggiata a cavallo, aveva le gote arrossate dal vento e i capelli scompigliati……ah, stasera c’erano anche sua sorella con il marito e suo padre, credo che ci fosse una cena per festeggiare il suo compleanno….a dire la verità Eiji mi aveva invitato a restare, soprattutto per la festa che avrebbe seguito la cena, solo che questa non aveva niente a che vedere con Kaede…." "Che vuoi dire?!" "Che le voci che circolano sul rampollo dei Sawakita e la sua reputazione in fatto di ‘feste’ sono esatte, mi ha fatto chiari riferimenti sui divertimenti in programma ed erano alquanto spregiudicati, se capisci cosa voglio dire!" Yohei non è certo un uomo che non sa cosa voglia dire svagarsi e il tono che ha usato mi lascia intendere che quello di cui mi sta parlando è molto al di là……. "Lo hai visto……con lui…." trovo finalmente il coraggio di chiedergli, aspettando con il cuore in gola la sua risposta. "Sì, un paio di secondi mentre mettevo il mantello per andarmene: erano tutti nella sala e ho visto Eiji dargli qualcosa avvolta nel velluto, ma dall’espressione che ho visto sul volto del giovane Rukawa, non conteneva niente che lo avesse piacevolmente colpito, anzi…….- tace un paio di secondi prima di aggiungere – se vuoi la mia impressione, quel ragazzo è profondamente infelice….." "Perché pensi che sia così?" anche se non posso essere io a renderlo felice, non mi fa piacere sapere che non lo è. "Bè, il suo compagno organizza festini anche il giorno del suo compleanno, si ritrova in una casa sconosciuta con gente completamente diversa da lui per estrazione sociale ed educazione, come pensi che possa sentirsi?" Rimango in silenzio per un po’, riflettendo sulle parole di Yohei: considerato quello che mi ha appena detto, immagino che non sia facile la vita per lui in quel castello, però…….perché Eiji dovrebbe perdere tempo con simili cose avendo accanto Kaede?! Non ha senso……. Ripenso anche all’indifferenza con cui quella sera ha acconsentito a che io portassi via Kaede con me, ma in quel momento ho pensato che non avesse molta scelta e che forse voleva salvo almeno l’orgoglio, mostrando un maggiore disinteresse di quello che provasse in realtà………è vero, io non ho mai avuto una buona opinione di Eiji e dei Sawakita in genere, però non riesco ad accettare né a credere che possa non cercare di rendere felice Kaede, è una pazzia! "Comunque, potrai constatare di persona come sta al matrimonio di Hisashi Mitsui e Kiminobu Kogure, sono sicuro che lui non mancherà, visto che uno dei due è suo cugino." "Credi che sia il caso che io vada?" "Magari no, visto il precedente – mi sorride il mio amico – ma tu non puoi perdere questa occasione se vuoi rivederlo e tu lo vuoi, no?" Ha ragione, io muoio dalla voglia di rivederlo, di incontrare nuovamente i suoi splendidi occhi e poter posare i miei su di lui……alle ultime feste non è mai venuto, immagino che temesse di vedere me purtroppo, e non so neanche se augurarmi che venga a questo matrimonio, perché sarà una tortura non potergli parlare e non oserei mai rivolgergli la parola…… Tanto è inutile pensarci, perché io andrò, non posso farne a meno…….ho bisogno anche solo di guardarlo, di ammirarlo da lontano…… "Sei veramente innamorato di lui, vero?" mi domanda Yohei seriamente e io mi ricordo che, pur essendo il più caro amico che abbia, non gli ho ancora mai parlato di quello che mi ha portato a esercitare lo ius primae noctis e lui finora non mi aveva mai chiesto nulla. "Dimmi la verità, Yohei, cosa hai pensato di me quando hai capito cosa ci faceva qui Kaede il giorno dopo il suo matrimonio?" "Ti conosco da fin troppo tempo per aver anche solo per un minuto ipotizzato che tu lo avessi fatto per capriccio, mi sono solo un po’ meravigliato, perché fino a quel momento non avevo mai capito quanto tenessi a lui e forse neanche tu lo avevi fatto, altrimenti non saresti ricorso a quel diritto per averlo, ma lo avresti sposato e sinceramente sarebbe stato meglio, per te e per lui……" "Sapevo di provare qualcosa per lui, ma ho rimandato illudendomi che avrei avuto tempo per poterne parlare a Kaede, per farlo innamorare di me e invece……sono stato uno sciocco, Yohei, avrei dovuto farmi avanti non appena mi sono accorto che mi batteva forte il cuore anche solo pensando a lui…….forse ho avuto solo paura di non riuscire a conquistarlo…….." Lascio cadere il discorso, perché mi è troppo penoso pensare a quello che sarebbe potuto essere e che invece non è, mi fa troppo male il pensiero che non potrò mai neanche dirgli quanto lo ami……ho provato anche a non pensare a lui, a cercare la compagnia di qualche donna compiacente, ma chiunque impallidisce di fronte alla sua bellezza e nessuno potrebbe mai prendere il suo posto nel mio cuore…….. "Che cosa intendi fare, adesso?" "Assolutamente nulla, Yohei, lui è sposato ad un altro e io non posso farci assolutamente nulla….." le parole mi escono a fatica, l’inevitabilità di quanto detto è ancora troppo pesante per poter essere sopportata e temo che lo sarà a lungo se non per sempre…..raggiungo una delle grandi finestre, scosto la pesante tenda di velluto guardando all’esterno: una falce di luna illumina il cielo stellato, ma grossi nuvoloni si ammassano all’orizzonte, sta arrivando la neve. Una mano salda si stringe intorno alla mia spalla, seguita dalla voce bassa del mio amico. "Per quanto sia inutile, voglio che tu sappia che mi dispiace." Si ritira senza aspettare che io risponda e io apprezzo tantissimo il suo gesto, perché, mai come prima finora, apprezzo il silenzio e la solitudine. vvvvvv Questa volta ho deciso di seguire il matrimonio dall’inizio e raggiungo il castello dei Mitsui nel primo pomeriggio: gente elegantemente vestita gira per la sala dove i due sposi si scambieranno le promesse, il monumentale camino spande il suo calore fino agli angoli più lontani. Vengo avvicinato da più di una persona che mi viene incontro sorridente per salutarmi, anche i Kogure e i Mitsui ovviamente, che sembrano realmente contenti della mia presenza. Le note delle canzoni dei musici si spandono nell’aria e tutto l’insieme dà un’idea di felicità e di gioia che non ho avvertito al precedente matrimonio, ma da quanto so questo non è di interesse, ma di amore. I Mitsui sono ovviamente contenti della scelta fatta dal figlio, perché Kiminobu è un giovane di ottima famiglia e credo che gli siano anche grati per aver riportato un po’ di ordine nella vita del figlio che è stato un po’ scapestrato in passato. I due giovani non sono ancora presenti, faranno il loro ingresso solo al momento della cerimonia delle promesse e neanche Kaede è ancora arrivato. Aspetto solo pochi minuti però, poi mentre mi avvicino al camino, guardo fuori dalla sala e lo vedo fare il suo ingresso al fianco di Eiji. Si sta togliendo il mantello per darlo ai servitori e vi scorgo appuntata sopra una spilla che perfino da qui vedo ricoperta di pietre preziose e che ritrae lo stemma dei Sawakita, qualcosa di così cattivo gusto che non può che essere un dono di Eiji!! Quando entrano nella sala, molti occhi si girano dalla loro parte, sguardi ammirati che si posano sulla figura di Kaede, splendidamente vestito di velluto nero: cammina a fianco del suo compagno che si guarda intorno con aria soddisfatta, consapevole che quasi tutti gli uomini e le donne presenti gli stanno invidiando la persona che ha accanto, fiero di esibire il suo legame con una delle famiglie più antiche e nobili. Kaede guarda un attimo dalla mia parte e i nostri occhi si incontrano, ma il contatto dura solo qualche secondo, non ho neanche la certezza che lui mi abbia visto, non è passata alcuna emozione sul suo viso e continua a camminare fino alla sedia su cui è seduta sua sorella, che lo accoglie con un sorriso aperto e gentile. Io cerco di non fissarlo troppo per non attirare l’attenzione, ma mi è impossibile non rivolgere il mio sguardo nella sua direzione, è troppo tempo che volevo vederlo, troppo il desiderio di poter nuovamente ammirare la sua bellezza…. Gli sposi fanno la loro entrata, un lieve brusio si leva tra gli invitati e io mi volto a guardarli mentre percorrono il breve tratto che li porta al centro della sala, dove si mettono l’uno davanti all’altro: ora reciteranno le promesse di turno che li renderà sposi agli occhi della nobiltà e lo fanno con occhi scintillanti e volti sorridenti. Guardandoli mi viene da pensare che l’amore che provano l’uno per altro sia qualcosa di quasi tangibile, ogni loro gesto o parola conferma quello che penso e per un lungo attimo mi trovo ad invidiarli, perché loro si sono trovati, si sono innamorati….a loro è stata data la possibilità di essere felici, mentre io……..cerco Kaede con lo sguardo, anche lui sta guardando i due ragazzi che promettono di essere sempre fedele l’uno all’altro, di amarsi e rispettarsi…….chissà cosa sta pensando in questo momento…..lui alza il viso, nuovamente i nostri occhi si incontrano e questa volta ho la certezza che lui si accorga di me. I nostri sguardi sono incatenati l’uno all’altro, ma per quanto mi sforzi non riesco a leggere niente in quelle schegge di zaffiro, sono fredde e lontane, anche il suo viso è immobile e distaccato e questo mi fa male al cuore, un male terribile…..abbasso lo sguardo incapace di sostenere ancora il suo e quando riporto la mia attenzione su di lui, ormai guarda altrove…… Gli sposi finiscono di recitare le promesse, poi si rivolgono a noi invitati per informarci che vogliono seguire l’antico cerimoniale che prevede che tutti gli sposi presenti si prendano per mano e rinnovino il loro impegno verso il compagno o la compagna. È una scelta un po’ insolita, non la usa più nessuno, ma ammetto che ha il suo fascino. Rapidamente le coppie sposate si formano e si avvicinano a quella appena istituita: Miyagi stringe a sé la moglie, sorella di Kaede, e anche lui viene preso per mano dal suo compagno. La luce delle torce si riflette sul braccialetto che ha al polso, mentre nella sala, le parole delle promesse matrimoniali risuonano……..io stringo forte i pugni per tutto il tempo ed impedirmi così di gridare, è una tortura dover stare a guardare Kaede vicino ad Eiji, le sue dita che scompaiono in quelle dell’altro. Quando tutto finisce e ognuno torna al suo posto, sento di avere un gran bisogno di vino, così mi avvicino ad un tavolo dove un servitore ha appena portato un paio di brocche: me ne servo un bicchiere e poi un altro, cerco di recuperare un po’ di controllo per non andarmene di corsa da qui! Nel mio girovagare tra tavoli imbanditi di cibarie, cortigiani pedanti e gente felice mi ritrovo vicino ad Eiji senza neanche accorgermene. Inconsciamente cerco Kaede con lo sguardo: è vicino al camino che parla con Kiminobu. "Bel matrimonio, non trovi?" mi chiede con un sorriso ironico. "Già." Gli rispondo in tono asciutto, sperando che se ne vada e mi lasci in pace. "Pensi di esercitare il tuo ius primae noctis anche stavolta?" vuota il contenuto del bicchiere che ha in mano, prima di piantarmi addosso due occhi scintillanti di malizia. "No!" dico stizzito e lui si lascia andare ad una risatina. "Capisco…….è evidente che sono stato fortunato, lo hai esercitato solo al mio matrimonio……" Non riesco a decifrare il tono che usa per pronunciare queste parole: fastidio, rammarico……o si sta realmente divertendo?! "Qualcuno lo riterrebbe un onore…." dico per ripicca, non mi piace il tono con cui parla di quello che è successo. "Vedi di non cercare di scoprire se io lo riterrei tale!!!" una voce rabbiosa mi fa voltare verso la mia destra: è Hisashi che ha evidentemente seguito l’intero scambio di parole tra me ed Eiji. Ricordo bene il suo tentativo di difendere Kaede da me quella sera e lo ammiro, nessun altro avrebbe osato affrontarmi a viso aperto, allora come adesso. Mi limito a sostenere il suo sguardo senza dire nulla e quando raggiunge il suo compagno, chiamato da quest’ultimo, mi accorgo che Eiji ha raggiunto Kaede e gli sta dicendo qualcosa: lui annuisce e si dirige verso l’uscita della sala, stanno per andare via……decido che anche per me è arrivato il momento di lasciare questo castello e far ritorno alle mie stanze vuote e tristi……
L’inverno ha raggiunto l’apice in questi giorni: abbondanti nevicate si abbattono sulla scogliera e sulla brughiera sferzata da folate gelide. Nonostante il tempo non sia dei migliori, esco spesso a cavallo, non appena i miei impegni me lo permettono, ma in questo periodo non c’è molto da fare e posso tranquillamente delegare quel poco che c’è da sbrigare al fido Ryota. Durante uno dei miei pomeriggi fuori, mi ritrovo in una nevicata nel bel mezzo della brughiera e il mio cavallo ha un problema ad una zampa, sento che fa fatica a muoversi……mi stringo meglio il mantello addosso, guardandomi attorno, ma vedo solo la neve fitta e sibilante che scende tutta intorno a me. Con un sospiro mi decido a scendere e vedere cosa tormenta questa povera bestia, i piedi affondano nel manto morbido e soffice che ricopre la terra e le piante di erika. Mi chino a sollevare la zampa per esaminare se non si sia perso un ferro o magari una scheggia gli si sia infilata nello zoccolo….e infatti! Estraggo lo stiletto dalla cinta che tengo vicino alla spada e con il suo aiuto cerco di togliere questo sasso che si è incastrato vicino al ferro. "Serve aiuto?" Una voce supera il sibilo del vento, una voce dolcemente musicale….la SUA voce…..la voce di Kaede! Mi sollevo, lasciando andare la zampa del cavallo ormai a posto e mi giro lentamente. È davanti a me e si scosta una ciocca dalla fronte per guardarmi meglio, accorgendosi finalmente di chi sia la persona che voleva aiutare. A parte gli occhi che si socchiudono per un attimo, non noto nessun’altra reazione del trovarmisi di fronte….restiamo fermi per qualche secondo ancora, l’uno di fronte all’altro con solo il sibilare del vento a interrompere il nostro silenzio….vorrei chiedergli tante cose e magari fare la strada insieme verso le nostre dimore, ma non oso, so di non poter semplicemente lasciare via libera al mio cuore, lasciarmi guidare dalla gioia che provo nel rivederlo, perché so perfettamente che se lui si è fermato qui è solo perché non sapeva che fossi io. Mi ricordo comunque che lui mi ha posto una domanda e, anche per infrangere questa atmosfera particolare tra di noi, rispondo. "Il mio cavallo aveva una scheggia in uno zoccolo, ma ora va tutto bene……." Lui annuisce lievemente e risale in groppa al suo cavallo, anche questa volta non mi rivolge nemmeno una parola…….prima che se ne vada sento l’impulso tanto sciocco quanto prepotente di ringraziarlo per essersi fermato, ma non odo alcuna risposta, solo il rumore degli zoccoli che si allontanano nella neve……
Credo fosse inevitabile che dopo più di un paio di giorni in cui sono uscito sotto la neve, mi ammalassi…..solitamente non sono cagionevole, ma stavolta probabilmente ho esagerato, così mi ritrovo a dover stare a letto, confinato nelle mie stanze, annoiandomi non poco. Fino a ieri stavo troppo male per pensarci, devo aver avuto la febbre molto alta, perché ho passato la maggior parte del tempo in un torpore vicino al dormiveglia, non ricordo molto dello scorrere del tempo, però ricordo il mio piccolo Fuyu: mi è stato sempre vicino, ho anche avvertito la sua linguetta ruvida leccarmi una guancia ogni tanto. Comunque, oggi sto decisamente meglio, anche se il medico mi ha detto di non provare ad alzarmi….mph, se avessi qualcosa da fare, mi alzerei, eccome!! Invece, non posso far altro che star sdraiato, aspettando il trascorrere lento delle ore, ascoltando il sibilare del vento all’esterno e fissando le fiamme ardere nel caminetto e, mio malgrado, ripenso a qualche giorno fa, quando mi sono fermato nella brughiera per prestare aiuto a chi sembrava averne bisogno, per ritrovarmi a fissare i miei occhi in quelli castani di Hanamichi…… gioca strani scherzi il destino: con tutte le persone che potevo incontrare, proprio lui! Mi ha ringraziato quando sono andato via, eppure sapeva benissimo che se avessi saputo che era lui, avrei proseguito per la mia strada…..forse…. Nel pomeriggio, sul tardi, un lieve bussare alla porta mi fa abbandonare il mio torpore: do il permesso di entrare e, dopo pochi passi che separano la stanza da letto dall’anticamera, fa la sua comparsa Eiji …..strano, non è mai stato qui da quando siamo sposati…….si ferma un attimo sulla soglia, io mi sistemo con la schiena contro i cuscini, fissandolo interrogativo e lui si fa avanti, venendosi a sedere sul bordo del letto. Il suo gesto così intimo mi spiazza e ad essere sincero mi infastidisce un poco……mi porge un cestino con della frutta di stagione, fresca e profumata. "Mia madre mi ha detto che stai poco bene da qualche giorno……" Annuisco poggiando il cestino sulla pelliccia e subito il mio gatto si fa avanti per odorarne il contenuto, suscitando la curiosità di Eiji. "Non sapevo avessi un gatto….è carino." Allunga una mano verso Fuyu, ma lui non apprezza assolutamente il gesto e gli soffia arruffando anche il pelo! Eiji resta interdetto, però poi ride. "Che caratterino che ha! È piccolo, ma agguerrito…." Torna a rivolgere gli occhi su di me e mi scruta un attimo prima di chiedermi come mi senta oggi. Sono un po’ a disagio di fronte a questo suo interessamento, non capisco il motivo di questo cambiamento sinceramente……resta pochi altri minuti, poi si alza con l’intenzione di andar via. Si volta verso di me ancora una volta: " Se hai bisogno di qualsiasi cosa, devi soltanto farmelo sapere." "Vorrei che facessi avere a mia sorella un biglietto da parte mia, se è possibile….." visto che sarò costretto a letto per qualche altro giorno, vorrei godere un po’ della sua compagnia…..Eiji annuisce: "Tra un' ora il mio segretario andrà a corte, preparalo." Il mattino seguente Ayako arriva al castello dei Sawakita accompagnata da Ryota che si affaccia solo un attimo nella mia camera per avere notizie sulla mia salute e per salutarmi, poi ci lascia soli diretto alle stanza di Eiji. Mia sorella esamina subito la situazione, poggiando la sua mano fresca sulla mia fronte ancora un po’ accaldata, me ne rendo conto dalla differenza con la sua pelle. "Uhm, hai ancora un po’ di febbre…..stai mangiando, vero?" "Sì." La rassicuro, ma lei si ripromette di parlare con la servitù per farmi preparare dei pasti adeguati, poi la sua attenzione è catturata dal cestino che mi ha portato ieri Eiji e che è rimasto vicino al mio letto. "Questa frutta è bellissima, Kaede, chi te l’ha mandata?" "E’ un dono di Eiji…." Lei rimane un attimo interdetta, poi si lascia sfuggire un ‘ah, pensavo…’ lasciato a metà che mi insospettisce. "Chi altri poteva essere stato, secondo te?" mia sorella non è donna dai giri di parole e, guardandomi dritto negli occhi, mi risponde: "Hanamichi." Dirmi meravigliato non esprime pienamente quello che provo in questo momento, perché Ayako dovrebbe pensare che Hanamichi potrebbe mandarmi dei doni?! Ma non ho bisogno di formularle questa domanda, perché lei con un sospiro riprende a parlare. "Ieri quando mi è arrivato il biglietto mi sono preoccupata e agitata, sono andata a cercare Ryota che parlava nella sala grande del castello dei Sakuragi; Hanamichi mi ha visto arrivare un po’ trafelata e si è avvicinato chiedendomi cosa fosse capitato, ho risposto che tu non stavi bene e che mi avevi mandata a chiamare, così……" "Hai pensato che fosse stato lui, capisco….." non aggiungo altro, ma mi accorgo subito che mia sorella è sulle spine, deve dirmi qualcosa, ma esita e non è da lei. Mi limito a poggiare una mano sulla sua, chiedendole semplicemente che c’è che non va, perché è chiaro che vuole parlarmi di qualcosa, ma non sa come fare. Si mordicchia un labbro prima di cominciare a parlare. "Io non sapevo come dirtelo, avrei voluto parlartene prima, ma…..qualche settimana fa ho sorpreso Hisashi e Kiminobu, che parlavano nel nostro giardino un pomeriggio che erano venuti a far visita a nostro padre insieme a Ryota e me, si sono interrotti non appena sono arrivata, ma io avevo sentito pronunciare il tuo nome e quello di Hanamichi, così li ho tormentati fin quando non mi hanno raccontato ogni cosa e ho saputo, ho saputo quello che è successo alla festa delle tue nozze, dopo che me ne sono andata….." rimane in silenzio, forse per darmi il tempo di assorbire il fatto che lei sappia di quella notte……non trovo nulla da dire e in verità, mi sento anche un po’ in colpa per non aver trovato il coraggio di parlargliene, perché so che non è stata la volontà di non farla preoccupare a farmi tacere, piuttosto è stato l’orgoglio…….. "Non ti chiederò nulla a riguardo, immagino sia penoso per te parlarne, ma vorrei che sapessi che ieri quando mi si è avvicinato e mi ha chiesto di te, se non fosse niente di grave, ho sentito parole dure e taglienti affiorarmi alle labbra, ma poi ho incontrato il suo sguardo e vi ho letto della pena sincera, era veramente preoccupato per te e….." "Ayako che stai cercando di dirmi?! - mi rivolgo duramente a mia sorella, forse per la prima volta in vita mia – non hai forse appena detto che Hisashi e Kiminobu ti hanno raccontato quello che mi ha fatto?! Come puoi parlarmi così di lui, sapendo quello che ha preteso da me?! Mi ha voluto nel suo letto con la forza di un diritto odioso e tu, mia sorella, sei qui a dirmi che è preoccupato per me?! Pensi che possa interessarmi una cosa simile?!" riprendo fiato dopo questo sfogo che mi ha lasciato un gran vuoto dentro……sono in collera con mia sorella, non capisco perché mi stia dicendo queste cose!! "Non sei mai stato una persona impulsiva, Kaede, ed è un peccato che tu lo sia proprio adesso con me, non mi hai fatto finire il discorso!! Capisco benissimo quello che provi e immagino che non sia stato facile quello che hai passato a causa sua, mi stavo solo chiedendo se tu fossi a conoscenza di quale sia il motivo che lo ha spinto a comportarsi in quel modo; non aveva mai esercitato lo ius primae noctis prima e non lo ha più fatto dopo il tuo matrimonio, eppure ce ne sono stati altri…….prima di vederlo ieri sera, neanche io ero ben disposta nei suoi confronti, mi ripugnava quello che ti aveva fatto, ma quando ho visto i suoi occhi mentre parlava di te…..erano lucenti di passione e di preoccupazione per TE e mi chiedevo se non lo avessimo giudicato frettolosamente, se non ci sia stato e non ci sia ben altro dietro al suo comportamento." "Ossia?" chiedo quasi in un sussurro; il suo discorso ha fondamento, lo so benissimo, ho passato tanto tempo a chiedermi il significato dei suoi modi gentili di quella notte, di quella frase che mi ha sussurrato prima che lasciassi le sue stanze, il gattino che mi ha regalato…..ho incontrato i suoi occhi al matrimonio di Hisashi e Kiminobu, i miei sono rimasti impassibili, lo so bene, ma i suoi………non ho mai affrontato fino in fondo questi pensieri, ma ora Ayako mi ci sta costringendo,solo che non so se sono ancora pronto a considerare qualcosa d’altro di quella notte a parte il mio orgoglio andato in pezzi e l’umiliazione di sentirmi preteso come un oggetto…… "Forse lui ti ama e non ha saputo trovare il modo di dirtelo, non credi sia possibile? Talvolta capita che in una coppia uno dei due si innamori prima, guarda Ryota e me. Tu sai benissimo che non lo amavo quando ci siamo sposati, mentre ora non saprei immaginare la mia vita senza la sua e…… - si interrompe un attimo poggiandosi una mano sulla pancia, gli occhi accessi – sei il primo a saperlo, Kaede: aspetto un bambino." Sono felice della gioia di mia sorella, è incredibile quello che mi sta dicendo, ma la mia situazione è molto diversa dalla sua…..le bacio una guancia prima di farglielo notare. "Quello che sta succedendo a te e a Ryota è bellissimo, Ayako, ma non puoi assolutamente pensare che Hanamichi nutra per me gli stessi sentimenti che tuo marito ha per te; lui ha aspettato che fossi pronta, ha rispettato i tuoi tempi….. mi hai confidato tu stessa che il vostro matrimonio non è stato consumato da subito, mentre Hanamichi non si è fatto scrupolo di costringermi a piegarmi ai suoi voleri." "Dimentichi che Ryota mi aveva sposata, aveva tutto il tempo che voleva per suscitare il mio amore. Sapeva che nessuno poteva portami via da lui, che mi aveva comunque al suo fianco, perché ero sua moglie, mentre Hanamichi aveva a disposizione quell’unica notte, quell’unica occasione e se, come penso, nutre dei sentimenti nei tuoi riguardi, deve essere stato terribile, non credi? Essere consapevoli di avere una sola, unica occasione, solo poche ore a disposizione….è una situazione triste e penosa." Cala il silenzio nella stanza, mia sorella aspetta che io dica qualcosa a riguardo, ma che potrei dire? È passato abbastanza tempo da quella notte per poter cogliere altri ricordi oltre quelli che mi fanno più male, ma non sono sicuro di poter accettare quello che sta prospettando Ayako, non so se un ipotetico amore possa giustificare quello che mi è stato fatto, inoltre c’è un aspetto che lei non sta considerando: Eiji. "Che senso ha tutto questo, Ayako? Anche volendo credere a tutto quello che tu supponi, non avrebbe senso per me indugiare in simili pensieri, dimentichi che io sono sposato ad un altro. Non posso e non voglio sapere se per Hanamichi io sia stato solo il passatempo di una notte, un bel corpo da possedere o qualcosa di più…." Il tocco gentile della mano di mia sorella su una guancia mi fa alzare lo sguardo e incontrare il suo dolce sorriso. "Scusa, non avrei dovuto parlarti così, solo che avrei voluto qualcosa di meglio per te che non questo matrimonio con Eiji." Istintivamente mi sale alle labbra un ‘anche io’ che però rimane dentro di me, non oso pronunciarlo ad alta voce……implicherebbe ammettere che ho bisogno di quel qualcosa di cui sento la mancanza dentro di me, a cui ancora non so dare un nome, ma che incredibilmente mi riporta con la mente a quella notte con Hanamichi….. "Vorrei restare con te per qualche giorno, credi che sia possibile, Kaede?" Annuisco mentre le rispondo: " Parlerò con Eiji, ma tuo marito?" Ayako scuote la testa facendo ondeggiare i riccioli scuri raccolti sul capo: "Sarà d’accordo, non preoccuparti!" E così, grazie anche alle cure di mia sorella, guarisco nel giro di pochi giorni e ben presto torno alle mie passeggiate pomeridiane a cavallo, riappropriandomi delle mie abitudini. Durante gli altri giorni in cui sono stato costretto a letto, Eiji è venuto spesso a trovarmi, con grande meraviglia mia e di Ayako. Pensavo che si sentisse in dovere di farlo, che in qualche modo i suoi genitori glie lo avessero chiesto, invece il suo comportamento singolare è continuato anche adesso che sono guarito. Più di una volta l’ho sorpreso a guardarmi durante i pasti che ogni tanto consumiamo insieme ed è capitato che cercasse la mia compagnia…..questo suo nuovo modo di fare mi lascia perplesso, non so che pensare e soprattutto non capisco quando è avvenuto questo cambiamento e perché! Non sto dicendo che abbia rinunciato alla sua solita vita e alle solite compagnie, però ora sembra essersi accorto della mia presenza e non so se esserne contento, perché io non voglio che si interessi a me, non voglio trovarmi un giorno di fronte alla sua richiesta di far diventare il nostro matrimonio un vero matrimonio! Preferisco che continui ad ignorarmi come ha fatto finora, perché l’idea che mi chieda di dividere il letto con lui, mi è insopportabile! E la cosa peggiore è che di fronte a questa sua eventuale richiesta io non potrei oppormi….. Tutto però mi diventa chiaro quando, una notte, sul tardi, mentre sto chiedendo che mi portino del latte per il mio gatto, Eiji torna da una delle sue solite feste. Rientra al castello proprio mentre io sto aspettando che il servo che ho mandato nelle cucine ritorni e mi è subito chiaro che ha bevuto e anche parecchio, riesce a malapena a reggersi in piedi. Liquida con un gesto della mano lo scudiero che prontamente si è avvicinato per aiutarlo e si dirige verso le scale per raggiungere presumibilmente le sue stanze, ma al secondo gradino barcolla pericolosamente, riuscendosi a tenere in piedi aggrappandosi alla balaustra. Mi decido ad intervenire, avvicinandomi. "Lascia che il tuo scudiero ti aiuti, non sei in grado di fare da solo, permettergli di accompagnarti nelle tue stanze.…" Eiji mi rivolge uno sguardo un po’ vacuo, sembra quasi non riconoscermi, ma poi si rende conto di chi è che gli sta accanto e mi prende per un braccio. "Aiutami tu." La sua richiesta mi lascia basito, non so che pensarne, ma mi rendo conto che non posso rifiutarmi, non davanti allo scudiero e al servo che proprio in questo momento torna dalle cucine. Con un sospiro un po’ esasperato mi risolvo e muovermi, aiutando Eiji a tenersi in piedi e dirigendomi verso le sue stanze. Arrivati lì, lui si sdraia sul letto e, a questo punto, mi muovo per uscire, ma Eiji mi chiama indietro. "Aspetta un attimo, voglio parlarti." mi invita a sedermi accanto a lui e io, non troppo convinto, faccio come dice, almeno forse saprò il motivo del suo cambiamento di atteggiamento nei miei confronti, anche se potrebbe anche non piacermi quello che mi sta per dire….. "Ultimamente ti ho osservato…… ho visto delle cose in te che mi hanno fatto pensare che forse…..forse ci sarebbe una stata una possibilità per noi….." Sento un brivido gelato scendermi lungo la schiena, non voglio che parli così, che decida di cercare di fare un tentativo per far funzionare il nostro matrimonio, perché io non voglio!! Forse all’inizio avrebbe avuto senso, ma ora…….. "…..se soltanto fossi stata una ragazza….." Le sue parole mi tranquillizzano all’istante, ma non mi sorprendono, l’ho sempre visto in compagnia di donne e avevo capito che a lui interessavano solo quelle, ma ultimamente era stato così strano che ho finito con il credere che avesse cominciato a valutare le cose diversamente, invece…..respiro liberamente di fronte alla sua chiarificazione e gli permetto anche di stringermi in un casto abbraccio. "Ho desiderato spesso che tu fossi una ragazza…..ho cercato la tua bellezza in molte di esse, ma……nessuno è come te, Kaede....solo che la mia natura è un’altra….." (*) Si sdraia nuovamente contro i cuscini, chiudendo gli occhi. "Lasciami dormire adesso, sono stanco…..volevo solo dirti questo…." Torno nelle mie stanze e mi sdraio a letto, finalmente senza più sentire il peso della tensione che aveva maturato in questi giorni per via di Eiji e del suo comportamento verso di me, ma ora so che la mia vita con lui non subirà cambiamenti e per me è molto importante avere questa certezza.
La primavera è arrivata, l’erika è nuovamente l’unica padrona della brughiera, non deve più dividerla con la neve e, a parte qualche gelata notturna, la natura sta tornando lentamente allo splendore della bella stagione e io passo molto tempo fuori, più che durante il passato inverno. Dopo quella chiarificazione con Eiji, non abbiamo più affrontato discorsi personali, al punto da credere che se non fosse stata per quella sbornia probabilmente non avrei mai saputo cosa pensava veramente del nostro matrimonio….indubbiamente non ha più quell’atteggiamento scostante e infastidito dei primi tempi in cui eravamo sposati e credo che, se la mia indole fosse diversa, più aperta ed estroversa, troveremmo un rapporto tutto nostro, ma, appunto, io non lo sono, quindi non avverto più l’ostilità nei suoi atteggiamenti e da parte mia non mi sento così terribilmente infelice come i primi tempi. Ad essere pienamente sinceri, non è che ora sia particolarmente felice, ma almeno sono più tranquillo….. In un pomeriggio particolarmente assolato per la stagione ancora primaverile, torno alla spiaggia dove vado spesso in estate, un posto isolato che, per via della scomodità per raggiungerlo, è poco frequentato . Lego le briglie del cavallo al solito albero sulla scogliera e percorro il breve sentiero scosceso che porta alla spiaggia per accorgermi che non sono solo e soprattutto di CHI è la persona che sta seduta sulla battigia: Hanamichi!! Dove diavolo è il suo cavallo?! Se lo avessi visto avrei potuto accorgermi di non essere solo e me ne sarei andato!! La cosa peggiore è che, cercando di voltarmi per tornare indietro senza essere notato, calpesto un pezzetto di legno che la marea ha trascinato a riva, facendo rumore e attirando inevitabilmente la sua attenzione rivolta finora alle onde che si rincorrono sulla battigia. "Aspetta, non andartene!!" Sento i suoi passi veloci sulla sabbia alle mie spalle, io continuo a restare voltato, ma stupidamente non comincio a risalire prima che lui mi raggiunga. "Non è necessario che tu vada via, se vuoi restare solo qui, sarò io a farlo anche se….. vorrei tanto parlare un po’ con te….." Io non mi muovo continuo a dargli le spalle, indeciso su quale sia la cosa migliore da fare: il trovarlo qui mi ha sorpreso, non era previsto……è moltissimo tempo che non me lo trovo davanti, dal matrimonio di Hisashi e Kiminobu per la precisione, ma non so se sia questo l’unico motivo per cui sento il mio cuore battere forte nel petto o piuttosto non dipenda dall’incontrare chi, mio malgrado, occupa una parte dei miei pensieri, anche se io non vorrei, anche se ho cercato in tutti i modi di dimenticarmi di lui, di quella notte insieme……. "Hai sentito quello che ho detto?!" Avverto il tocco di una sua mano sulla spalla mentre pronuncia queste parole e io scatto sulla difensiva, voltandomi e scostando la sua mano da me. "Non mi toccare!" gli sibilo contro e lui accenna un sorriso ironico, ma anche un po’ triste. "Allora ce l’hai la voce!" Parole di scherno mi salgono alle labbra, ma le reprimo, non voglio dargli la soddisfazione di vedere l’effetto che riesce ad avere su di me. Per una persona come me, che difficilmente dimostra quello che prova, la sua capacità di suscitarmi reazioni ha dell’incredibile, anche se queste non sono positive…. "Hn." è l’unica cosa che ottiene da me come risposta. "Vuoi che vada via?" mi chiede seriamente ed io rispondo in modo un po’ sciocco, lo ammetto, perché invece di chiedergli chiaramente di andarsene per lasciarmi ai miei pensieri, ricorro ad una frase indisponente mentre mi sistemo sulla sabbia dorata, scaldata da questo sole tiepido e piacevole. "Fa' come vuoi.." che ovviamente lui intende con un ‘resta pure, non andartene’, perché per tutta risposta si viene a sedere accanto a me!! Spero se non altro che non pretenda che io faccia conversazione con lui, perché non ne ho la minima intenzione, ma perché non gli ho semplicemente detto di andarsene?! Lui si era offerto di farlo e io invece di mandarlo via……mah, forse la verità è che sento che vorrei che lui mi spiegasse perché ha voluto esercitare lo ius primae noctis con me, perché proprio io…..ma poi, voglio veramente saperlo?! Insomma, potrebbe anche rispondermi semplicemente che gli piaccio o che lo ha fatto per fare un dispetto a Eiji, so che non corre buon sangue tra loro, che hanno avuto qualche divergenza piuttosto accesa in passato, però……non ho mai pensato ad Hanamichi come a una persona vendicativa, che poi…..che ne so io di lui, di come è veramente?! La verità è che da bambini ci siamo azzuffati spesso e volentieri ( anche quando non eravamo più bambini, devo dire!!) abbiamo caratteri troppo diversi e in questi ultimi anni, da quando lui è divenuto il signore del nostro feudo, non ho frequentato abbastanza la corte per poter dire di aver almeno colto la sua apparenza….. "Posso chiederti come stai?" Sto per rispondere con un insolente ‘a te che importa’ che però mi si blocca in gola quando mi volto per rispondergli, perché leggo nel suo sguardo un interessamento vero e sincero, lui vuole veramente sapere come sto, non è un modo per rompere il ghiaccio!! Mi tornano alla mente le parole di Ayako, quando mi ha raccontato di come gli fosse sembrato preoccupato per me quando io la mandai a chiamare durante la mia breve malattia e mia sorella è una donna pragmatica, non facile ai romanticismi, so bene che non posso liquidare il tutto con ‘lo avrà immaginato’ anche se questo apre scenari poco chiari nella mia mente riguardo a lui….. "Mi sembri dimagrito dall’ultima volta che ti ho visto." Hanamichi continua a parlarmi, probabilmente certo che io non ho voglia di rispondergli. "Sono stato male, ora sto meglio." È tutto quello che riesco a dirgli, le parole mi escono con ancora più difficoltà del solito! Non riesco a sentirmi tranquillo con lui vicino e non perché tema che possa tentare chissà cosa, stavolta non avrebbe alcun diritto e non esiterei a usare la spada, no, ho molto più timore delle sue parole, di quello che potrebbe dire, scoprire che Ayako non aveva tutti i torti a parlarmi in quel modo tempo fa….. Torna il silenzio in questo lembo di spiaggia di fronte all’oceano: i gabbiani stridono volando in alto, sopra la scogliera, qualcuno di loro ogni tanto si tuffa tra le onde per catturare un pesce….il rumore della risacca non è troppo forte, anzi è quasi tranquillizzante……vedo Hanamichi raccogliere una conchiglia, rigirarla tra le dita, lisciando il guscio rosato, poi guardare i ciottoli che le onde fanno dondolare sul bagnasciuga….sospira debolmente prima di cominciare a parlare, non capendo se lo stia facendo solamente a se stesso o se possa aspettarsi una qualche mia risposta alle sue considerazioni. "Molti non si rendono conto di quante somiglianze ci siano tra la condizione umana e il mondo della natura: ci affanniamo tanto per avere delle cose, rincorriamo delle illusioni e poi, come i ciottoli portati su questa spiaggia dal mare o questa conchiglia, qualcosa ci trascina da tutt’altra parte e non si può fare assolutamente nulla per impedirlo…..ci ritroviamo a fare o dire cose che non vorremmo e siamo costretti ad ammettere, anche solo a noi stessi, che non sempre le cose vanno come ci si aspetta, come vorremmo….." Per un attimo il suo sguardo mi sfiora leggero e mi rendo conto che quello di cui sta parlando riguarda anche me in qualche modo, sembra una sorta di spiegazione a quello che è successo tra di noi e mi sento confuso o preferisco credere che sia così, piuttosto che dover ammettere che quello che dice potrebbe voler dire solo che…..ho un moto di insofferenza a questo pensiero, perché sì, le cose non sempre vanno come vorremmo, ma lui non si è arreso molto facilmente a questa eventualità e ha preteso, con l’arroganza di un diritto umiliante e mortificante, che le cose andassero come lui voleva! Ora sono anche disposto a credere che lui sia stato in qualche modo interessato a me, ma a maggior ragione non avrebbe dovuto fare quello che ha fatto!!! Volendo seguire il suo parallelismo, sono IO che dovrei sentirmi come quella conchiglia che continua a tenere in mano, perché lui non ha esitato a coinvolgermi nei SUOI desideri!!! "Kaede, voglio che tu sappia che quella notte per me ha significato molto più di quello che credi…" tace improvvisamente, forse rendendosi conto di quello che sta dicendo!! Arrossisce violentemente, ma non abbassa lo sguardo puntato su di me che lo squadro gelidamente. "Non voglio che mi parli di queste cose!!" non è la verità, non lo è assolutamente, ma mi rendo conto di non essere minimamente pronto per quello che vuole dirmi, qualunque cosa essa sia!! Il modo in cui mi guarda, quello che stava per dire…..no, non voglio che continui!! "Va bene, ho capito…." Hanamichi si alza spazzolando con le mani il mantello, evidentemente intenzionato ad andarsene, io respiro un po’ più liberamente, ma dura poco…… "Domani a quest’ora tornerò qui…..sarei felice se potessi e volessi esserci anche tu….non ti parlerò di quella notte, te lo prometto….." Si volta un attimo verso di me, poi si allontana verso il sentiero……. Contro ogni logica il giorno successivo torno veramente su quella spiaggia, dopo aver passato quasi tutta la notte a pensare a quello che vi è successo e decidendo che no, io non sarei andato e invece…..scendo da cavallo, assicurandolo al solito ramo e questa volta vi trovo anche lo stallone nero di Hanamichi. Per un attimo tentenno all’ inizio del sentiero, non lo so nemmeno io perché stia facendo quello che mi ha chiesto ieri, tornare qui sapendo che avrei trovato lui, non ha senso, eppure comincio a scendere lungo il sentiero. Hanamichi è seduto nello stesso punto di ieri, stretto nel suo mantello per ripararsi dal vento che oggi soffia impetuoso dal mare. "Sono contento che tu abbia deciso di venire." La sua voce mi fa involontariamente trasalire, non pensavo si fosse accorto del mio arrivo. Si volta a guardarmi con un sorriso che per la prima volta scorgo sul suo volto, pieno di calore e di vita, sembra veramente contento di vedermi…… Comincia così una sorta di tacito accordo che ci porta ogni giorno a trovarci su quella spiaggia alla stessa ora. Fedele alla promessa che mi ha fatto la prima volta, non ha più affrontato il discorso di quell’unica notte passata insieme, però parla molto quando ci ritroviamo seduti vicini sulla sabbia; mi racconta quello che succede a corte e a volte mi ha chiesto anche consiglio su delle decisioni da prendere e io le prime volte gli ho fatto notare che era il caso che ne parlasse con i suoi consiglieri, non con me! Lui però sembra tenere molto in considerazione quello che dico, il che lusinga il mio orgoglio….queste chiacchiere giornaliere mi hanno dato modo di conoscerlo meglio, di apprezzare certe sue qualità e ammetto che molto spesso riesco a guardarlo e a non pensare subito a lui come all’uomo che si è preso la mia verginità senza neanche chiedermi se a me andasse bene, ma non ho dimenticato e talvolta una sua frase o un suo gesto mi fanno ricordare di quella notte di mesi fa e lo avverte anche lui, perché cade un silenzio penoso tra noi che solitamente si risolve con uno di noi due che si alza per andarsene. Questi nostri incontri hanno anche la conseguenza di farmi sentire a disagio con Eiji; ieri quando sono tornato al castello ero particolarmente di buon umore, avevo passato delle ore piacevoli ascoltando le chiacchiere di Hanamichi, intervenendo a tratti con delle considerazioni nella valanga di parole che mi stava rovesciando addosso!! Sono entrato e ho incontrato Eij, mi ha scrutato un attimo prima di constatare che: " è la prima volta, da quando ti ho sposato, che ti vedo felice…" ha lasciato cadere lì il discorso e, dopo aver sfiorato la mia guancia con le dita, ha raggiunto la donna che lo aspettava davanti alle scale. Ho avuto la netta sensazione che sottintendesse molto con le sue parole, come se avesse capito che avevo trovato qualcuno capace di farmi star bene, ma non mi sono sentito bene dopo aver formulato questo pensiero, anche perché ho colto una nota di rimpianto nella sua voce…. Ripensando a questo, oggi sono stato indeciso se andare o meno, però alla fine ho fatto preparare il cavallo e sono andato alla spiaggia: è l’unico momento della giornata che aspetto con impazienza, non credo sia giusto che io ci rinunci…….arrivo un po’ ritardo per via della mia momentanea indecisione, Hanamichi è già seduto al solito posto e si volta non appena sente i miei passi sulla sabbia, ma non mi chiede perché arrivi solo ora, si limita a salutarmi, mi sembra strano……mi sistemo vicino a lui che invece di investirmi con le sue parole, come fa sempre, è silenzioso e fissa il mare, ma a me non importa, a me va bene anche stare qui a sentire insieme il rumore delle onde…..Hanamichi però non è della mia stessa idea, si agita nervosamente vicino a me, finché con uno scatto non si volta verso di me con espressione seria e tirata. "Kaede, io non posso mantenere la promessa che ti ho fatto, mi dispiace!! In queste settimane siamo stati bene insieme, abbiamo parlato di tante cose, però io la sento……sento quell’ombra che si stende tra noi ogni volta che per qualche motivo ripensi a quella notte! Torni ad allontanarti da me e non voglio che succeda più, tu devi sapere cosa mi ha spinto a comportarmi in quel modo, perché non sopporto più questa situazione! È come se continuamente costruissimo qualcosa e poi lo distruggessimo e questo solo perché finora non sono riuscito a spiegarti cosa rappresenti tu per me!!!" Interrompe il suo sfogo un attimo per prendermi una mano; io sono completamento spiazzato da quello che sta succedendo anche se credo che all’esterno non si veda la confusione che mi sta travolgendo. Non posso dire che non avessi capito che la cosa era nell’aria, c’erano state delle avvisaglie in questi ultimi giorni, ma non credevo che mi sarei sentito così!! Finora ho reagito rabbiosamente ai suoi tentativi di spiegarmi il suo comportamento, invece oggi…..vorrei finalmente dare un senso a quella notte, sento il bisogno di ascoltare le sue parole, come se ora mi fosse impossibile andare avanti senza….permetto ad Hanamichi di tenere la mia mano tra le sue, avverto il contrasto tra la mia pelle fredda e la sua incredibilmente calda….incoraggiato dal mio silenzio, che Hanamichi interpreta giustamente per un assenso ad ascoltare le sue parole, comincia a parlarmi con voce intensa e mortalmente seria. "Quando ho saputo del tuo matrimonio mi è sembrato di impazzire, fino a quel momento non avevo capito niente di quello che provavo per te o forse sì, ma ho mancato il momento giusto per agire, non saprei…..so solo che mi sono ritrovato di fronte all’irreparabile realtà del tuo matrimonio e ho perso la testa……non sapevo che altro fare per cercare almeno di farti sapere che io esistevo e che ti volevo, come mai niente prima di quel momento!! Sono stato odioso, lo so benissimo, io non avevo alcun diritto di fare quello che ho fatto, neanche se le nostre leggi dicono il contrario, perché non si possono pretendere certe attenzioni, bisogna meritarle e chissà, forse nel mio non parlarti prima che tu fossi impegnato con un altro, c’era anche la consapevolezza o la paura che io non ne ero degno, che non fossi abbastanza per te….mi sono convinto che non avevo altra scelta se non quella di amarti una sola notte e di farmi poi odiare per il resto della mia vita e credo che sarebbe, che sia!, la punizione che mi merito per quello che ho fatto, però…..in queste ultime settimane ho visto un cambiamento in te; tutte le volte che ho potuto posare gli occhi su di te, ho scorto solo tristezza, solitudine, ma in questi giorni ho visto tornare un po’ di quella luce bellissima che avevi tanti anni fa nello sguardo e che si era offuscata dopo la morte di tua madre…. Poi l’ho rivista debole solo quando posavi gli occhi su tua sorella e l’ho vista splendere nuovamente su questa spiaggia con me e ho pensato…..ho pensato che se mi è stata data questa possibilità, questa capacità, forse posso sperare che tu reputi degni i miei sentimenti per te, che tu capisca che quello che ho fatto è stato solo amore…." La sua voce si spegne in un sussurro e mi meraviglio di riuscire a cogliere un flebile rumore come il suo respiro, perché mi sembra di essere assordato dal suono delle sue parole, stordito dal loro significato, dalla passione che vi trasuda…….è come se in un momento tutte le tessere di un mosaico sparse ovunque si ricomponessero per rimandare l’immagine di un ragazzo nuovo, ma conosciuto……riconosco Hanamichi in lui, il bambino con cui mi azzuffavo, ma che con cui mi esercitavo nella spada con la passione che solo lui riusciva a trasmettermi, riconosco il ragazzo troppo giovane per diventare signore di un feudo, ma che caparbiamente segue la strada tracciata da suo padre, suscitando la mia ammirazione e il mio rispetto e riconosco lo stesso giovane uomo che mi ha preteso nel suo letto, usandomi ogni gentilezza possibile e per la prima volta tutte queste sfaccettature non contrastano, formano un’unica sola persona: lui. Eppure sono ancora confuso da quello che dice, da quello che vogliono dire le sue parole……l’alto stridio di un gabbiano mi rende di nuovo consapevole della realtà, di noi seduti qui sulla sabbia e di Hanamichi che prende il mio viso tra le mani sfiorando la pelle delle guance con i polpastrelli, il suo respiro ormai così vicino alle mie labbra……mi alzo di scatto, allontanandomi da lui quasi fossi terrorizzato dal suo gesto e questo è quello che lui pensa, vengo rincorso dalle sue parole di scusa mentre mi allontano velocemente sul sentiero che porta sopra la scogliera, ma non fa nulla per trattenermi. Libero le briglie del cavallo dal ramo a cui sono legate con mani tremanti, lo monto lanciandolo al galoppo per tornare velocemente al sicuro, nelle mie camere, lontano da lui e da quel qualcosa che mi sta stritolando l’anima. Le mie orecchie dovrebbero sentire solo il vento fischiare, e invece quest'ultimo riporta nuovamente a me le parole di Hanamichi, come se fosse ancora vicino a me e le stesse ripentendo e dopo un po’ si mescolano con la voce di mia sorella ‘non sappiamo cosa lo ha spinto a comportarsi in quel modo con te..’ ‘…l’abbiamo giudicato frettolosamente..’ ‘…forse c’è dell’altro…’….entro nel cortile che dà sulle scuderie con un gran rumore di zoccoli, lascio il cavallo nelle mani dello stalliere e, mantenendo un atteggiamento composto, raggiungo la mia camera, lasciandomi cadere pesantemente sul letto e improvvisamente è tutto molto chiaro, anche se mi ritrovo in uno stato d’animo non certo migliore, perché….perché….non posso essermi innamorato di lui, maledizione!! Gemo di frustrazione rannicchiandomi su un lato e cercando di regolarizzare il respiro….è tutto completamente sbagliato, io non posso amare proprio lui!! Non l’uomo che mi ha praticamente violentato, è pazzesco!! Eppure….se mi lascio andare un attimo, è tutto così semplice quello che sento dentro di me…….in questi giorni ho scoperto cose di lui che sono così facili da apprezzare, da amare ed è inutile stare qui a tormentarsi, perchè so bene che è solo la realtà, per quanto tutto questo mi angosci…….per uno scherzo tragico del destino, questa mia condizione non è certo migliore della precedente, perché superare definitivamente lo choc di quella notte e trovarmi a provare dei sentimenti per Hanamichi, non aiuterà la mia vita, ma la renderà solo più difficile; io sono sposato con un altro, non sono libero di amare Hanamichi e so di dover essere completamente onesto con me stesso: non accetterei mai di essere solo il suo amante, anche se ad Eiji non importa nulla di quello che faccio, anche se ho avuto il suo consenso alla mia libertà mesi fa, lo devo a me stesso e ai miei sentimenti per Hanamichi…. non c’è possibilità per me di vivere quest’amore, non nel modo che meriterebbe e non voglio svilirlo in qualcosa che non merita alcun rispetto……il rumore di un improvviso temporale primaverile mi scuote dal torpore in cui ero caduto, mi alzo avvicinandomi alla finestra per godermi lo spettacolo della pioggia che cade violenta sulla natura circostante e, nonostante tutto, sono risoluto a mantenere quello che ho detto e per cominciare non andrò più alla spiaggia……. Fine della seconda parte
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