La fic si svolge in un immaginario medioevo dove è possibile e plausibile il matrimonio tra due uomini, è l’unica eccezione che ho fatto, per il resto cercherò di rimanere coerente all’ambientazione. Spero che i personaggi non risultino ooc ç___ç, ma nel caso di Kaede, se lo trovate più uke di quanto lo sia mai stato nelle mie fic, è perfettamente voluto! Stavolta mi accanisco contro Sawakita e non contro Sendoh, perché mi ha stufato anche farlo morire!!^___^ La dedico a Nausicaa e Greta, perché insieme a me l’hanno concepita sul treno di ritorno da casa di Ria, a cui mando un bacione grandissimo.
Ius
primae noctis di Calypso
Domani è il giorno stabilito per il mio matrimonio, precisamente domani a quest’ora le famiglie Rukawa e Sawakita si uniranno tramite me e Eiji….io non sono né contento né scontento, sapevo che prima o poi sarebbe successo, sono stato cresciuto nella consapevolezza del mio ruolo all’interno della famiglia e nei doveri che comporta il farne parte, quindi ero preparato, però ora che quel momento è arrivato mi sento un po’ triste……Quando mio padre mi ha comunicato la notizia, non ho detto nulla, del resto nessuno si aspettava che lo facessi, mi sono limitato ad annuire e a tornare nella mia camera, cercando di ricordarmi la faccia di Eiji Sawakita. Mia sorella invece, non appena lo ha saputo si è precipitata a casa nostra come una furia con l’intenzione di convincere mio padre a cambiare idea, cosa che ovviamente non è stata possibile, ormai tutti gli accordi erano stati presi e mio padre è un uomo di parola, non tornerebbe mai indietro sui suoi passi, se non altro perché questa unione porta dei grandi vantaggi alla nostra famiglia. Nonostante tutto, mia sorella ha tentato, credo che lo avrebbe fatto chiunque fosse stata la persona scelta da nostro padre, ma nel caso specifico era a dir poco inorridita. Ho sentito la sua voce alterata chiedere al nostro genitore come potesse darmi a una persona come Sawakita, di ottima famiglia sì, ma le voci che corrono sul suo conto sono tali da reputarlo una persona spregevole e assolutamente inadatta a me. Ha ottenuto come unica risposta che visto il mio carattere non esiste nessuno di adatto a me! A quel punto Ayako è uscita inorridita dalla stanza e vedendomi lì fuori mi ha preso per mano portandomi in giardino per parlare. È stata sempre molto protettiva nei miei confronti, forse perché essendo la più grande tra noi due si sente sempre un po’ responsabile anche per me. Mi ha chiesto cosa ne pensassi di quello che mi stava per capitare, se per caso ci fosse qualcuno a cui fossi interessato, ma io ho scrollato le spalle in segno di diniego e lei ha sospirato preoccupata, guardandomi con affetto e comprensione, poi mi ha raccontato del suo matrimonio: anche lei è stata data in sposa ad un ragazzo che conosceva poco solo per ragioni di stato, chiamiamole così, ma se da parte sua non c’era alcun sentimento nei confronti del marito, Ryota era già innamorato di lei, è stato lui a chiedere alla sua e alla mia famiglia di averla in moglie e con il tempo anche Ayako si è innamorata di lui e ora sono molto felici. ‘Ma tu potresti non essere così fortunato, Kaede, e sinceramente con Sawakita nessuno potrebbe essere felice!!’ In quel momento non ho compreso appieno le parole di mia sorella, ma ho potuto farlo qualche giorno dopo, quando la famiglia Sawakita è venuta al nostro castello per l’accordo formale sul matrimonio. Eiji ha voluto parlarmi da solo e così siamo andati nel giardino: immaginavo volesse dirmi cosa si aspettasse dalla nostra unione, ma quello che ho sentito uscire dalla sua bocca è stata una voce infastidita ed arrogante che si è limitata a dettare le SUE condizioni! ‘Senti, voglio essere chiaro con te: a me non importa niente di te, ti sposo solo perché la mia famiglia me lo impone! Io ho la mia vita e non ho nessuna intenzione di rinunciarci, quindi continuerò a comportarmi come ho sempre fatto finora. Non ti voglio nemmeno nel mio letto ( è matto!!! NdC ) significherebbe comunque avere un legame con te che io non voglio, quindi sei libero di regolarti come meglio credi a questo riguardo, l’unica cosa che pretendo è di non sentire mai una voce sconveniente su di te, va’ a letto con chi ti pare, ma non suscitare neanche un pettegolezzo, capito? L’apparenza che il nostro rango ci impone deve essere perfetta, quindi andremo alle feste insieme e in tutte quelle occasioni in cui è indispensabile presenziare, per il resto voglio vederti il meno possibile!’ Detto questo mi ha dato le spalle e se ne è andato, senza neanche aspettare una mia possibile replica, che in sincerità non ci sarebbe stata. A parte una leggera sensazione di umiliazione per il completo rifiuto che avevo ricevuto, mi sono sentito rassicurato dal sapere che Eiji non mi avrebbe preteso nel suo letto, io non amo essere toccato soprattutto da gente estranea e l’idea di dover concedere molto di più a qualcuno che conoscevo appena mi dava dei problemi, ma almeno di questo non dovevo più preoccuparmi. Per il resto, era ovvio che Eiji ed io non saremmo mai stati una coppia……Non ho fatto parola di questa conversazione ad Ayako, non voglio farla preoccupare, so già che mi direbbe che non si può vivere con qualcuno che ti vuole vedere il meno possibile e che non vuole neanche provare a far funzionare questo matrimonio, ma io preferisco che tra noi ci sia questa indifferenza piuttosto che sopportare un rapporto imposto. Probabilmente lei mi direbbe che non si può condurre una vita senza amore, ma per ora mi è possibilissimo, perché non l’ho mai conosciuto….. Dovrebbe essere tutto a posto, ma appunto, dovrebbe…… mi ritrovo a passeggiare sulla spiaggia, dopo aver assicurato il mio cavallo ad un albero sulla scogliera ed essere sceso fino al mare, perso in pensieri cupi e con un senso di malessere che non mi ha più lasciato da quel pomeriggio in cui ho parlato con Eiji. Domani lascerò la mia casa per andare a vivere con un uomo estraneo, lontano da mia sorella e con nessuna speranza per il futuro…… I miei stivali affondano nella sabbia, il vento mi scompiglia i capelli mandandomeli negli occhi, li scosto con la mano cercando di fermarli dietro le orecchie, ma è inutile. Il nitrito di un cavallo appena dietro di me, mi fa voltare e vedere qualcuno che sinceramente non mi aspettavo di incontrare qui, il signore del feudo da cui dipende anche la mia famiglia: Hanamichi Sakuragi. È un ragazzo della mia età e non siamo mai andati particolarmente d’accordo, anzi da ragazzini, quando abbiamo avuto a che fare, è finita sempre che siamo venuti alle mani. Ora ci vediamo solo nelle rare volte in cui accompagno mio padre alle feste che si tengono al suo castello e non abbiamo mai avuto modo di parlare molto. Lui è diventato il signore del feudo da pochi anni, dopo la prematura scomparsa del padre, me lo ricordo al funerale chiuso nel suo dolore e serio come non lo avevo mai visto……cosa ci farà qui?! Cosa lo ha portato a scendere qui sulla spiaggia dato che non può non avermi visto dalla scogliera? Lui resta fermo sul suo cavallo, non accenna neanche a scendere, ma il suo sguardo è fisso su di me e ne rimango sorpreso, perché sembra arrabbiato e nello stesso tempo vi leggo qualcosa di molto simile a desiderio represso…..non so proprio cosa pensare….. I suoi occhi indugiano su di me per un po’, non dice una sola parola, soltanto prima di voltarsi e spronare il suo cavallo, le sue labbra si aprono e ne esce una sola frase o dovrei dire un bisbiglio, perché io non riesco a cogliere il significato delle sue parole e poi sparisce al galoppo, lasciandomi nuovamente solo……
Il vento mi sferza il viso mentre lancio il cavallo al galoppo, lasciandomi alle spalle il mio castello che rimpicciolisce man mano che mi allontano. Non ho una vera e propria meta, lo scopo di questa corsa a perdifiato è quello di non farmi pensare, di smaltire in qualche modo la rabbia che mi corrode dentro……. ‘ Domani pomeriggio Eiji Sawakita e Kaede Rukawa si sposeranno, lo sapevi, Hanamichi?’ Le parole di Yohei mi vorticano nella testa incessantemente, affondo i talloni nei fianchi del cavallo per farlo correre più forte. Kaede Rukawa……..non siamo mai andati d’accordo, da ragazzini ci siamo azzuffati spesso e volentieri. Eravamo cane e gatto, eppure ero contento quando veniva con la sua famiglia al mio castello, perché era l’unico che aveva il coraggio di contraddirmi senza avere paura per il fatto che fossi il figlio del signore del feudo. Ricordo ancora adesso sua madre, una donna splendida, dal sorriso dolcissimo che rimproverava suo figlio con modi gentili per essersi accapigliato con me. Quando mi dissero che era morta ci rimasi molto male, Kaede non venne per molto tempo al mio castello e quando lo rividi c’era un’ombra nei suoi occhi che ancora oggi non è scomparsa. Crescendo è diventato uno splendido ragazzo: pelle pallida, occhi di zaffiro e capelli scuri come la notte. Non parla molto, ma quando lo fa la sua voce è morbida e vellutata, potrei ascoltarla per ore….. Kaede…… Kaede domani si sposa con Eiji Sawakita, non ci posso credere!!!! Era presumibile che prima o poi sarebbe successo, ormai ha raggiunto l’età giusta e sua sorella si è sposata non più di due anni fa e ha soltanto un anno di più di Kaede, però……. Quando Yohei mi ha portato la notizia sono letteralmente esploso di rabbia!! Mi sono sentito tradito, come se qualcuno avesse dovuto chiedermi il permesso per quello che stava per succedere!! Come se mi stessero portando via qualcuno che mi spettasse di diritto quando, in realtà, tra Kaede e me non c’è mai stato niente, non siamo neanche amici!! Eppure ora sono furioso con lui che inconsapevolmente mi sta facendo un male cane!! La mia corsa termina violentemente in cima alla scogliera, quando tiro con vigore le redini del mio cavallo, facendolo impennare ( questo è un omaggio a Greta e Nausicaa che volevano assolutamente questa cosa!! ^^ ) e poi fermare con un nitrito un po’ stizzito. Perdo il mio sguardo verso il mare aperto, sulle onde che si infrangono sugli scogli sottostanti, sperando che il loro rumore riesca a coprire la voce della mia mente che continua a ripetermi che lo sto perdendo, lo sto perdendo per sempre e non posso farci assolutamente niente!! Un pensiero mi attraversa velocemente la mente, un fulmine che mi lascia quasi senza fiato per le conseguenze che comporterebbe il dare seguito con le azioni a questa idea. Non vi avevo mai pensato finora, non sono mai stato neanche tentato di usare questo mio privilegio….. Prendo fiato per tornare a pensare con lucidità, fisso il mio sguardo verso l’orizzonte, rosso per il tramonto ormai imminente e con gentilezza, per farmi perdonare di averlo strapazzato fin qui, induco il cavallo a muoversi verso gli alberi che costeggiano la scogliera e lì vedo un cavallo con le redini fissate ad un ramo, evidentemente il padrone è sceso giù alla spiaggia. Non so perché, ma si impadronisce di me una sensazione strana, come se fosse necessario per me vedere chi sia il proprietario del cavallo, come se fosse importante……mi avvicino al limite della scogliera e guardo giù: un ragazzo è fermo davanti all’oceano, il viso rivolto al sole rosso fuoco. Accarezzo la sua figura rivestita degli usuali pantaloni aderenti, la casacca blu agitata dal vento marino, sembra quasi un sogno……e con un brivido mi rendo conto che QUELLO è il mio sogno!!! È Kaede, Kaede Rukawa……..è un attimo, giro il cavallo e mi incammino per lo stretto sentiero che porta fino al mare. Non so nemmeno io quello che voglio fare, so solo che devo vederlo!! Lui sente il nitrito del mio cavallo e si gira verso di me: resto per un attimo abbagliato dalla sua bellezza che lo fa apparire come una creatura di un altro mondo, una di quelle che abitano i racconti popolari che raccontano di elfi e folletti…..Kaede alza lo sguardo verso di me, che non accenno neanche a scendere da cavallo, incontro i suoi occhi che mi sembrano infinitamente tristi e smetto di respirare quando penso che lui è destinato ad un altro, che sta per legarsi per sempre a qualcun altro!! Dentro di me monta una rabbia che cancella l’emozione di avere davanti a me il padrone dei miei sogni, stringo in modo spasmodico le redini tra le mani e temo che tutti i miei sentimenti diventino visibili sul mio viso, ma non mi importa perché ormai ho deciso…….lo guardo fisso un ultimo attimo negli occhi e apro la bocca per parlare, ma ne esce un bisbiglio di cui lui non può intendere il significato, ma non è importante, perché quello che conta è che sia chiaro alla mia mente, al mio cuore: " non finisce qui, non PUO’ finire così!!! " Faccio voltare il mio cavallo e torno al mio castello con una calma e determinazione che ho provato raramente nella mia vita.
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Il castello dei Sawakita è una costruzione maestosa in pietra scura, ha un aspetto vagamente inquietante ( come i suoi proprietari, registra la mia mente ) e si staglia nella penombra della sera con i suoi contorni duri e decisi. Ci sono diverse fiaccole all’entrata e nel cortile interno dove arrivo direttamente con il mio cavallo. Il matrimonio è stato celebrato da un paio di ore, ma io non ho presenziato, anche se avrei dovuto. Credo che avrei urlato se avessi visto Kaede e Eiji ricevere i braccialetti (*), simboli dell’avvenuta unione, e scambiarsi le promesse, non avrei potuto sopportare di sentire la sua voce sensuale e morbida pronunciare le parole che, per qualche strana ragione, il mio cuore ha sempre considerato destinate a sé! Se fossi stato presente avrei impedito che le proferisse chiudendogli la bocca con la mia!! Solo che a quel punto sarebbe successo un putiferio! È vero che io sono il signore del feudo e sinceramente avrei anche potuto farlo, ma non sono un despota, ho proseguito la politica illuminata e giusta di mio padre, non ho mai interferito su queste faccende, soprattutto per un mio vantaggio e i miei sudditi ne sono contenti e anche io. Se oggi ho deciso di usufruire di un privilegio di cui, sia mio padre prima di me che io, non ci siamo mai arrogati, è perché non so che altro potrei fare a questo punto…..entro nelle sale interne del castello dove la festa per le nozze è già cominciata da qualche ora. Ho preferito arrivare verso la fine, quando gli ospiti cominciano ad andare via e c’è un po’ più di tranquillità……ci sono candele un po’ ovunque, che illuminano gli arazzi alle pareti, composizioni di fiori e frutta che adornano le tavole imbandite, è una festa molto elegante, indubbiamente merito dei Rukawa, perché il gusto dei Sawakita non è certo dei migliori! La mia presenza viene ovviamente notata, ma nessuno vi trova niente di strano, solitamente partecipo sempre a queste cose, anche se per poco tempo…..giro un po’ per la grande sala, poi lo vedo e sarebbe impossibile non notarlo, è semplicemente stupendo: è in piedi vicino ad una delle grandi finestre, vicino a lui c’è sua sorella Ayako, tiene la sua mano sul suo braccio e guarda suo fratello con affetto e preoccupazione: li invidio un po’, perché io non ho mai avuto nessuno su cui poter contare dopo la morte di mio padre, a parte mia madre. Torno a guardare Kaede: è vestito di blu, di questo colore sono sia i pantaloni che la casacca di velluto con degli intarsi preziosi lungo i bordi e sotto indossa una camicia bianca dalle larghe maniche. I nostri occhi si incontrano per una frazione di secondo e non riesco a leggervi alcuna emozione per quello che gli sta accadendo intorno, come se non lo riguardasse……poi torna a rivolgersi a sua sorella e a non curarsi più di me, in fondo, come ho già detto, la mia presenza qui è quasi scontata, vista anche l’importanza delle due famiglie che si sono oggi unite. Volgo lo sguardo nuovamente alla sala e scorgo Sawakita preso dalla conversazione con alcuni invitati. Mi sento cogliere da un impeto di rabbia per il suo atteggiamento, non degna Kaede nemmeno di un’occhiata!! Non sopporto questa sua evidente indifferenza per qualcuno che io desidero più di ogni altra cosa! Io darei tutto quello che ho, ricchezza, potere, per avere Kaede come mio compagno e lui, LUI è lì che tranquillamente perde tempo con altra gente!! Perché ho lasciato che le cose arrivassero a questo punto?! Perché non ho chiesto IO di sposarlo?! Cosa stavo aspettando?! Kaede ha diciotto anni era ovvio che suo padre gli trovasse una sistemazione e io, come uno stupido non ho fatto niente per farlo mio!! Sono infuriato con me stesso e con la situazione perché mi ritrovo nella condizione di fare qualcosa di cui non vado certo fiero! Rivolgo nuovamente e per un attimo uno sguardo a Kaede, poi mi muovo verso Sawakita, per accordargli la gentilezza di fargli sapere quello che sto per fare, potrei semplicemente agire, ma non è nel mio stile. "Mio signore, quale onore averti al mio matrimonio." Mi saluta lui con fare cerimonioso, in cui vi leggo tutta la falsità di cui so è capace! "Le mie felicitazioni – sono costretto a dire tra i denti – possiamo parlare un attimo da soli?" "Oh, certo….scusate." dice, rivolgendosi a quelli che erano i suoi interlocutori fino a poco fa e facendomi segno di andare vicino alla finestra poco distante. Mi guarda interrogativo, invitandomi a parlare con uno sguardo che mi sembra anche un po’ annoiato, come qualcuno che saprebbe come usufruire in modo migliore del tempo che sta sprecando qui! Sento di odiarlo con tutto me stesso…… "Ho intenzione di esercitare il mio diritto allo ius primae noctis su Kaede." gli dico in tono asciutto, già pronto a tacitare le sue rimostranze con qualcosa di particolarmente odioso come ‘non ho bisogno del tuo permesso, ti ho solo preventivamente informato!’, ma Sawakita si limita a scrollare le spalle completamente apatico di fronte alle mie parole che gli stanno negando la prima notte di nozze con il suo compagno! "Vorrei solo che aspettassi la fine della festa per portarlo via, non voglio assolutamente scenate in casa mia!" e con un leggero inchino di congedo, torna alle sue chiacchiere! Ma che razza di persona è?! Domanda molto sciocca effettivamente, perché, conoscendo quello che si dice su di lui, non dovrei né stupirmi né meravigliarmi. Mi avvicino ad un tavolo dove un servitore distribuisce del vino speziato caldo, me ne faccio servire uno, che vado a sorseggiare vicino ad uno dei grandi camini e torno ovviamente a cercare con gli occhi Kaede: sua sorella si sta congedando dalla festa, lui si china sulla sua guancia e le sorride dolcemente. Resto estasiato di fronte al suo viso illuminato da quel piccolo sorriso, bramando di essere io il suo destinatario…….è piuttosto tardi ormai e gli invitati sono andati quasi tutti via, gli ultimi stanno salutando i Sawakita, recuperando le spade lasciate in custodia all’entrata ai servitori che ora si affannano a renderle ai rispettivi proprietari. Con la coda dell’occhio vedo Kaede avvicinarsi alle scale con l’evidente intenzione di ritirarsi nelle sue stanze, è il momento di agire. Lo raggiungo con pochi passi e, ignorando la presenza di altri due ragazzi vicini a lui, poggio una mano sul suo braccio, inducendolo a fermarsi sul primo gradino. Ho il cuore che mi batte violentemente nel petto per la consapevolezza che quello che sto per imporre a Kaede è una sopraffazione, anche se è il gesto disperato di qualcuno che sa bene che è l’unico modo che gli resta per poterlo amare, anche se per una notte sola. Una notte che deve bastare una vita intera….. "E’ inutile che raggiungi le tue stanze, stanotte la passerai nel mio castello." lo dico in modo esplicito e diretto, non c’è un modo migliore per comunicargli le mie intenzioni. I suoi occhi sono inizialmente stupiti, come se non avesse capito quello che gli ho appena detto, poi si spalancano un po’, evidentemente quando coglie appieno il senso delle mie parole. Si volta leggermente per guardare qualcuno alle mie spalle e non avrei bisogno di girarmi per sapere che sta cercando una qualche reazione o aiuto in Sawakita, ma ugualmente mi giro, per non dover continuare a vedere quegli occhi troppo belli ed emozionanti come l’oceano in tempesta, ma in cui ora scorgo anche la confusione. "Senza fare scenate, per favore." Sawakita lo guarda appena, mentre sorseggia del vino da un calice, come se non fosse così importante da meritare la sua completa attenzione! Kaede stringe le labbra con forza di fronte all’assenso dato con fin troppa tranquillità dal suo legittimo compagno, ma vengo distratto da un movimento brusco vicino a lui. Riconosco Hisashi Mitsui in uno dei ragazzi che avevo visto vicino a lui: è suo cugino e al suo fianco il suo compagno, Kiminobu Kogure. Mi sta guardando con odio e ha la mano sull’elsa della spada, con l’evidente intenzione di sguainarla per difendere il cugino visto che chi dovrebbe non fa nulla! Kaede però posa la sua mano sulla sua, facendogli riporre l’arma e la sua voce si leva in un sussurro: "Non metterti nei guai per me, Hisashi." "Ma, Kaede, io….." Lui scuote la testa leggermente, poi con un ordine secco manda un servitore a prendere il suo mantello bordato di pelliccia e lo indossa con gesti lenti e misurati, senza tradire alcuna emozione e, come io muovo i primi passi verso l’uscita, lui mi segue. Sento gli occhi di Mitsui sulla mia schiena e so che stasera mi sono procurato il mio primo nemico….. Nel cortile trovo la mia carrozza ad aspettarci, non voglio esibire Kaede come un trofeo per le strade, perché, incontrandoci insieme la notte delle sue nozze, tutti capirebbero. Voglio risparmiargli l’umiliazione che tutti sappiano…… Apro lo sportello prima del servitore perché voglio essere io a farlo per lui, che a malapena credo se ne accorga. Si sistema al suo interno e dopo aver sollevato il cappuccio del mantello, si ritira in un angolo guardando all’esterno, le sue mani chiuse a pugno sono posate sulle ginocchia, ammiro il pallore della sua pelle mentre la carrozza si incammina verso il mio castello. Continuo a guardare la sua figura per tutta la durata del tragitto, incapace di proferire parola e poi, cosa dovrei dire?! Che mi dispiace impormi così, ma che ormai non avevo altra scelta?! E cosa cambierebbe per lui?! Questa notte per me è più importante anche della mia stessa vita, ma per lui…….ci penserà sempre come a un capriccio del suo signore a cui non ha potuto opporsi per non mettere in pericolo la sua famiglia, i suoi amici…..non potrebbe essere altrimenti, ciò nonostante cercherò di renderla il meno spiacevole possibile…….. Quando la carrozza si ferma e lo sportello viene aperto, appare il cortile del mio castello illuminato da una fiaccola che indica la porta di entrata. Scendo, offrendo la mia mano a Kaede che compostamente rifiuta, limitandosi ad aspettare che io lo conduca all’interno. Congedo la servitù non appena entro per non imbarazzare ulteriormente Kaede e lo guido verso le scale fino alle mie stanze. Mi libero del mantello poggiandolo sulla poltrona di fronte al camino, lui apre la fibbia che tiene chiuso il suo e vedo le sue mani tremare leggermente, mentre abbassa il cappuccio che ancora teneva sollevato. Mi schiarisco la voce prima di chiedergli se desideri qualcosa, magari del vino per riscaldarsi, ma lui scuote leggermente la testa in segno di diniego e a questo punto apro la porta che dà sulla mia camera da letto. Lui entra senza aspettare che sia io a dirgli di farlo. Io lo seguo e, per calmarmi un attimo, aggiungo un ciocco al fuoco che già arde nel camino della stanza, poi tendo la mano verso di lui, invitandolo a venire vicino a me, con un paio di passi è sul tappeto anche lui. Mi decido finalmente a guardarlo in viso e lui fissa nei miei due occhi imperturbabili, troppo tranquilli per reputarli sinceri……mi porto davanti a lui, solo poco spazio ci separa ormai e sento il sangue scorrermi velocemente nelle vene cogliendo il profumo buonissimo che emana da lui, guardando il gioco di luci e ombre che la luce del fuoco disegna sul suo viso stupendo. Cingo la sua vita con un braccio attirandomelo addosso con delicatezza, ma lui istintivamente si irrigidisce abbassando la testa. "Rilassati, Kaede….." gli sussurro e mi do mentalmente un pugno da solo, perché mi rendo benissimo conto di quanto sia stupida questa mia frase! Come pretendo che si rilassi se quello che gli sto facendo è l’imposizione di un mio diritto?! E dovrei avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome: questa è una violenza consensuale, né più né meno! Eppure……se solo potessi dirgli quanto lo ami! Se solo potessi confidargli quello che provo quando lo guardo, se solo…….lui non mi crederebbe mai, non potrebbe farlo adesso e non lo farà dopo che questa notte sarà passata……. Lui è ancora rigido tra le mie braccia e io, cercando di essere gentile, gli prendo il mento con le dita facendogli alzare il viso e chinandomi sulla sua bocca dalle labbra piccole e piene che anelo da un’eternità, ma lui me le nega, chiudendole con forza e voltando la testa di scatto. Sospiro rassegnato all’idea che ha deciso di negarmi i suoi baci e non faccio niente per forzarlo. Accarezzo le sue guance con i polpastrelli, sentendole lisce e morbide, i capelli soffici della nuca, le ciocche che gli accarezzano le fronte…….ovunque lo tocchi scopro solo perfezione e sono già totalmente perso in lui…….poso le labbra sul suo viso, facendole scorrere sulla pelle, con la mano che ho tra i suoi capelli gli faccio inclinare la testa per accedere al suo collo candido. Continuo a tenerlo stretto a me, ma non c’è alcun segno di rilassamento in lui: non si ribella ai miei tocchi, ma lo vedo martoriarsi le labbra con i denti. Distolgo lo sguardo e armeggio per sfilargli la casacca ricamata, poi, con enorme emozione, comincio a sciogliere i lacci della sua camicia, scoprendo il suo petto bianco dai muscoli perfetti. Il mio respiro si fa affannoso contemplando la nudità della sua pelle, lo guardo incantato mentre lui, in un modo che a me pare dolcissimo, china la testa, nascondendo con la frangia i suoi occhi. Immagino che nessuno abbia mai potuto vederlo come ora sto facendo io, così come non ho bisogno di chiedergli se sia o meno la sua prima volta: conosco l’educazione della sua famiglia per esserne quasi certo e quello che credo di aver capito di lui in questi anni me ne dà maggior convinzione. Sarà con me che perderà la sua verginità, ma non è uno stupido orgoglio virile a farmi parlare così, è solo il pensiero che devo avere ogni possibile cautela con lui. Tenendolo per il polso lo conduco vicino al letto e, dopo aver scostato le lenzuola, lo faccio sedere, inginocchiandomi davanti a lui per toglierli gli stivali. Kaede non dice una parola, non l’ha più fatto da quando abbiamo lasciato il castello di Sawakita. Sta semplicemente lasciandomi fare, senza partecipare in alcun modo a quello che sto facendo……quando tocco il bordo dei suoi pantaloni però, alza il viso di scatto e il mio stomaco si contrae dolorosamente nel constatare che è spaventato a morte! Che diavolo sto facendo?! Dovrei alzarmi e andarmene lasciandolo in pace o avvolgerlo tra le coperte e vegliare il suo sonno, contento solo di poterlo guardare per tutta la notte!! Kaede non si muove, le mani stringono con forza le lenzuola, il mio sguardo va al polso su cui c’è il braccialetto lucente che lo identifica come un uomo sposato e penso a Sawakita, all’uomo che potrà svegliarsi la mattina trovando a fianco a sé una creatura meravigliosa come solo Kaede è, mentre io non potrò averlo mai più, MAI PIU’ , dopo questa notte e mi sento morire! È la mia unica possibilità di conoscere la gioia di amarlo, di stringerlo contro di me e passare delle ore con lui, ho solo questo……. Baciandogli il mento, lo faccio distendere finendo di spogliarlo e mi libero anche io dei vestiti, mentre lui guarda dalla parte opposta della stanza. Mi sdraio al suo fianco, puntandomi su un gomito, poggio la mano sul suo torace e avverto il battito del suo cuore contro il mio palmo: è un suono così bello….. "Kaede – lo chiamo per avere la sua attenzione – io non voglio farti troppo male, aiutami a non fartene, per favore." ma lui non mi risponde, continuando a guardare fissamente verso la parete, è come se fosse qui solo con il corpo e la sua mente stesse cercando rifugio lontano da qui e da me…..essendo evidente che non avrò nessun aiuto da parte sua, riprendo a baciare la sua pelle, non limitandomi più al suo viso, ma scendendo sul suo petto, sul suo ventre piatto, non oso andare oltre anche se vorrei tanto, perché credo che per lui sarebbe veramente troppo da sopportare la mia presunzione di fargli provare piacere. Mi sposto sopra di lui, che chiude gli occhi non appena si accorge del mio movimento e, senza che io debba dirgli qualcosa a riguardo, apre le gambe per farmi sistemare meglio. Io credo di vivere in un sogno, perché posso toccarlo, sentire il calore della sua pelle contro la mia e sto per fare l’amore con lui…….inumidisco le mie dita portandomele alla bocca e scendendo a preparare, per quanto possibile, il suo corpo a ricevere il mio. So che sarà solo un palliativo, ma voglio almeno provarci……lui reagisce alla mia carezza intima irrigidendosi ancora di più e a questo punto mi risolvo a cercare di convincerlo con le parole a provare a lasciarsi andare. Mi sdraio su di lui e avvicino la bocca al suo orecchio sussurrando: "Rilassati…..ti farai solo male opponendomi resistenza…….provaci almeno….." ricevo nuovo silenzio e confidando nel fatto che mi dia ascolto, entro con tutta la delicatezza di cui sono capace dentro di lui un po’ alla volta per farlo abituare, ma non credo serva molto, visto che cerca di allontanarmi da sé piantandomi le mani sul petto. Si morde un labbro fino a farlo sanguinare pur di non urlare di dolore, non vuole condividere nemmeno quello con me………io resto fermo in ascolto del suo respiro affannoso, lo bacio sulla fronte ricoperta di sudore, scostando le ciocche umide che vi si sono appiccicate, lui con un piccolo gemito sofferente si lascia andare contro il cuscino. "Shhhh…..tra un po’ andrà meglio……te lo prometto……." riesco a trovare il respiro per parlare anche se non resisto più nell’immobilità in cui mi sono costretto, lo sento così caldo intorno a me che non riesco a non pensare a quando debba essere stupendo spingersi fino in fondo. Con enorme cautela comincio a muovermi, affondando un po’ di più ad ogni nuova spinta e aumento leggermente il ritmo quando sento i muscoli di Kaede non offrirmi più la resistenza dell’inizio, il dolore dovrebbe essere diventato sopportabile e proverebbe anche piacere se soltanto volesse…….io dopo un po’ vengo coinvolto totalmente dall’estasi di poterlo amare e continuo a baciarlo sulla pelle umida fin quando non vengo dentro di lui con un lungo gemito……mi separo da lui non appena mi riprendo dal piacere che ho provato in lui e, come esco dal suo corpo, si volta su un fianco, dandomi le spalle. Sulle lenzuola, lì dove era lui fino a un momento fa, ora ci sono delle macchie di sangue, la prova della sua verginità ormai perduta…… Forse non dovrei toccarlo adesso, ma voglio solo abbracciarlo per fargli capire che non è solo quello che gli ho appena fatto a volere da lui, no, io voglio poterlo coccolare e amare per tutto il tempo che ho a disposizione: fino a domani mattina……. Molte ore più tardi, dopo aver posseduto Kaede altre volte, lui è addormentato al mio fianco e abbandonato al sonno riesco finalmente a rivedere i suoi lineamenti rilassati. Sono stanco, stravolto per il piacere che ho provato, ma stanotte non dormirò, ho troppo poco tempo a disposizione da poter passare con Kaede per farlo. Nella stanza illuminata dagli ultimi resti del fuoco e con l’alba che già avanza, sorrido lievemente perché ripenso a pochi minuti fa, mentre facevo nuovamente l’amore con lui e per un attimo, una frazione brevissima, ho avvertito un cambiamento in Kaede: ha abbandonato il suo distacco e ho sentito le sue mani posarsi sulle mie braccia e quando mi sono chinato su di lui per baciarlo, catturato da quegli occhi finalmente aperti su di me, lui non si è ritirato, mi ha lasciato assaporare il suo respiro, il suo sapore e per quello che è stato un secondo di felicità assoluta, la sua lingua ha accarezzato la mia……..il mio sorriso si dilegua sulle mie labbra, consapevole che lui sta per uscire dal mio letto, dalla mia vita tra pochissimo tempo e ora che so che forse avremmo avuto una possibilità, che ci sarebbe potuto essere un futuro per noi, devo lasciarlo tornare da un uomo che, senza battere ciglio, ha permesso ad un altro di prendersi la prima volta del compagno appena sposato. Scuoto la testa sull’orlo della disperazione, ma mi basta tornare a guardare l’angelo che dorme accanto a me per sentirmi nuovamente felice. Prendendolo tra le braccia, ricomincio la mia contemplazione di lui…….
Vengo svegliato da un suono basso e ritmato che avverto direttamente nel mio orecchio: non è fastidioso, anzi è rassicurante……c’è una sensazione piacevole di calore tutto intorno a me e continuo a tenere gli occhi chiusi, ancora preso dagli strascichi del sonno……un tocco leggero sulla mia guancia mi rende consapevole che c’è qualcuno con me e mi decido a tornare nel mondo reale. La prima cosa di cui mi rendo conto è che la mia testa si posa sul petto di qualcuno che tiene le sue braccia intorno alle mie spalle e che mi tiene stretto contro di sé…..apro gli occhi e ne incrocio altri due scuri e profondi che mi fissano, ciocche rosse che scendono a lambirli, in un attimo tutti i ricordi della notte appena passata mi travolgono. Mi sollevo di scatto da lui, non riuscendo ad evitare un basso gemito di dolore per il mio movimento brusco e improvviso. Inoltre il freddo pungente della stanza mi fa rabbrividire. Hanamichi si solleva recuperando le lenzuola e la pelliccia che io, alzandomi in fretta, ho fatto scivolare in basso. Mi rivolge un sorriso un po’ incerto. "Prenderai freddo se non ti copri e poi è ancora presto, torna a sdraiarti……" Io guardo fuori dalla finestra, dove il sole, che illumina debolmente il cielo, segna le prime ore del mattino e penso che in realtà i suoi diritti su di me siano ormai terminati, ma sono anche tanto stanco…..lui capisce che sto valutando la situazione e con un sospiro aggiunge: "Resta un altro poco con me, ti chiedo solo di farti abbracciare, non voglio altro…." Parole cariche di sarcasmo mi salgono alle labbra, pensando che tanto si è già preso quello che voleva da me, ma non dico nulla e torno tra le coperte solo perché mi rendo conto che ho bisogno ancora di un po’ di riposo per trovare le forze per uscire da questo letto e tornarmene a casa. Hanamichi mantiene quello che ha detto e si limita a stringermi tra le sue braccia, dopo avermi coperto con attenzione. Io a occhi chiusi ripenso alla notte appena trascorsa con lui: il dolore che ho sentito quando mi ha preso la prima volta è stato così profondo e lacerante da sembrare che mi trapassasse tutto il corpo, facendomi mordere a sangue un labbro per impedirmi di implorarlo di smetterla, poi fortunatamente si è attenuato ed è diventato quasi sopportabile…… mi ha posseduto altre volte dopo quella, non era mai stanco e con vergogna ricordo che, per una frazione di secondo, gli ho permesso di baciarmi. Non so spiegarmi quel momento di debolezza da parte mia verso chi mi ha preteso come un suo diritto! Non aveva mai esercitato lo ius primae noctis prima di ieri sera, credo che fossero decenni che non venisse usato nel nostro feudo, al punto che quando ieri sera mi si è avvicinato, rivelandomi le sue intenzioni, inizialmente non ho capito cosa intendesse con quel ‘stanotte dormirai al mio castello’, ma poi è diventato tutto molto chiaro nella mia mente e, ingenuamente, ho cercato un qualche aiuto nel mio compagno che ha liquidato il tutto con la richiesta di non fare tante scene! So che non avrebbe potuto far niente per fermare Hanamichi, ma almeno poteva fingere che la cosa lo riguardasse in qualche modo! Solo Hisashi ha provato a fermare questa pazzia, ma non avrei mai permesso che si mettesse nei guai con il nostro signore a causa mia….. Mi sciolgo dall’abbraccio possessivo di Hanamichi tirandomi a sedere: non resisto più in questa situazione, voglio andare a casa, lontano da lui e da qui…..guardo un po’ sconsolato i miei vestiti sparsi sul tappeto vicino al camino, non voglio dover uscire nudo dal letto per recuperarli, non voglio che lui mi veda così! Lo so che è stupido come pensiero, vista la notte appena trascorsa, ma non sono abituato a mostrarmi in questo modo. Lui sembra cogliere i miei pensieri, perché si alza lui ( senza mettersi niente addosso!! ) e, raccolti, me li porge dopo aver indossato i suoi pantaloni. "Vuoi che ti faccia preparare la colazione?" Scuoto la testa per rifiutare e lui va alla finestra per darmi la possibilità di vestirmi con tranquillità, solo che quando provo ad alzarmi vengo trafitto da una fitta di dolore che mi induce a sedermi nuovamente. Hanamichi mi si accosta con espressione preoccupata e, capito quale sia il problema, vorrebbe aiutarmi ad alzarmi, ma io rifiuto in modo brusco, non voglio essere toccato ancora da lui! Accompagno il mio gesto con uno sguardo gelido che lo fa ritrarre come se lo avessi colpito e, abbassando gli occhi fa qualche passo indietro. Io riesco finalmente ad alzarmi, ma anche camminare non è che sia piacevole! Lui nel frattempo si è finito di vestire: " Do ordine di preparare la carrozza, così potrai…..andartene." conclude un po’ a fatica senza neanche guardarmi. Quando torna io sono pronto, ho già indossato anche il mantello che ho trovato nell’altra stanza. Mi guardo intorno un’ultima volta, non saprei dire il perché, prima di avviarmi con decisione verso la porta, ma prima che tocchi la maniglia, mi ritrovo premuto contro il suo petto, i capelli che mi solleticano le guance. "Vorrei non doverti lasciar andare via….." Mi divincolo con il cuore che mi batte furiosamente….la sua voce…..sembrava…sembrava disperata. Non lo guardo in viso, apro la porta e scendo le scale con quanta velocità mi consente la mia condizione, per poi salire sulla carrozza dopo essermi tirato il cappuccio sulla testa. Mi accorgo solo adesso che stavo trattenendo il respiro, mi rilascio contro lo schienale del sedile, cercando di dare un corso fluido ai miei pensieri: che voleva dire con quelle parole?! Non ha già avuto quello che voleva da me?! Quando arrivo al castello di Sawakita, il sole spunta tra le nuvole spesse e grigie, si prospetta una giornata piovigginosa e un’ondata improvvisa di tristezza mi fa sospirare: nonostante quello che ho passato stanotte, non sono contento di tornare in quella che dovrei ormai considerare come casa mia e non ho nessuna voglia di incontrare Eiji! Fedele a questo proposito, non appena varco l’entrata, mi dirigo nelle stanze che mi sono state destinate e chiamo i servitori per farmi preparare un bagno caldo, mentre io mi libero dei vestiti che indosso da ieri sera, riponendoli su una poltrona della mia camera da letto. Mentre aspetto di poter cancellare la stanchezza nell’acqua calda, sento delle voci e delle risa provenire dal corridoio e, riconosciuta in una delle due la voce di Eiji, mi azzardo ad accostarmi alla porta, dischiudendola un poco per poter vedere cosa sia a suscitare tanta allegria in lui. Riesco a vederlo piuttosto bene: è davanti la porta delle sue stanze, che sono in fondo al corridoio, tiene un braccio intorno alla vita di una donna, in modo piuttosto intimo direi, e stanno parlando di una festa che avrebbe seguito quella delle nostre nozze e da quanto dicono, si è protratta fino ad adesso!! Ne fanno commenti piuttosto entusiasti e da certe loro affermazioni, capisco anche quale deve essere stato il tono, mi basta l’occhiata lasciva che intravedo sul viso della donna, quando si gira appena dalla mia parte…… Richiudo la porta disgustato, non ha esitato un attimo a mettere in pratica il suo discorso: ognuno per la sua strada e per la sua vita….. Lui a gozzovigliare mentre io ero nel letto di un altro, ottimo inizio di matrimonio, non c’è che dire! Mi stupisco io per primo del sarcasmo delle mie parole, innanzitutto perché a me non importa nulla di quello che lui fa e poi, perché mi aveva preventivamente informato che avrebbe continuato a vivere come ha sempre fatto e le voci sulla sua condotta non mi lasciavano presagire nulla di diverso! Solo……non so, una maggiore discrezione……un maggior senso dell’opportunità……doveva proprio farlo sin dalla prima notte?! Decido di non curarmi più di questa cosa e con sollievo mi immergo nell’acqua calda dopo pochi minuti. Mi strofino leggermente la pelle, cancellando anche le tracce di sangue che mi sono rimaste tra le gambe, poi cerco di rilassarmi un po’, avvolto dal vapore e dal calore che c’è nella stanza……quando ne esco mi sento un po’ meglio e mi faccio portare qualcosa di leggero da mangiare, dopodiché mi sdraio a letto per cercare di dormire un po’ e al mio risveglio mi accorgo di aver dormito per svariate ore, perché è pomeriggio inoltrato! Considerando che l’unica posizione in cui non provo dolore, è quando sono sdraiato, decido di rimanermene a letto, d’altronde non ho niente altro da fare e la cosa che mi piace di più, andare a cavallo, adesso sarebbe una tortura! Provo anche a leggere un po’ ( mia sorella sarebbe sconvolta da questa mia azione, ho fatto impazzire tutti i precettori con la mia apatia verso lo studio! ) ma non resisto più di una pagina, così lascio vagare la mia mente, che inesorabilmente mi riporta a ieri sera……quando Hanamichi è venuto alla festa, mi ricordo di averlo guardato per una frazione di secondi, distogliendo poi lo sguardo per tornare a conversare con mia sorella e suo marito, non avevo motivo di domandarmi perché fosse lì e non avevo certo mai pensato che volesse esercitare un diritto come quello dello ius primae noctis! So di ripetermi, ma non era stato usato da tantissimo tempo e se, prima dei Sakuragi, chiunque avrebbe capito vedendo intervenire il signore del feudo ad una festa di nozze, ieri sera nessuno l’ha fatto! Eiji stesso doveva esserne stato informato prima di me, ha capito senza che ci fosse bisogno di parole e ha dato il suo assenso senza battere ciglio, preoccupandosi solo delle apparenze…… Consumo la mia cena in camera e sto per andare a letto, quando un servitore bussa alla porta e, avuto il permesso di entrare, mi riferisce che Eiji chiede se posso andare nelle sue stanze per qualche minuto. Parole taglienti mi salgono alle labbra, ma non trovo corretto sfogare su qualcun altro il mio malumore e non mando neanche a dire che non posso o non voglio. Se ha qualcosa da dirmi, che lo faccia subito…. Dopo pochi minuti busso alla sua porta ed entro quasi subito, in fondo mi sta aspettando…..è seduto ad un tavolino vicino al camino, sopra vi sono posati due calici e una brocca. Si alza in piedi al mio ingresso e con la mano mi fa cenno di avvicinarmi. Io cerco di muovermi con la maggior disinvoltura possibile, ma lui nota la mia andatura un po’ dolorante e il suo sguardo si incupisce. "Va tutto bene?" mi chiede mentre mi siedo e non so se si rende conto dell’evidente controsenso di quello che dice, considerando che sa cosa mi è stato fatto!! "Certamente." Eiji versa il vino nei calici e me ne porge uno, prima di parlare nuovamente. "C’è una cosa che volevo dirti e io non sono tipo da giri di parole, credo che tu lo abbia capito. Mi dispiace per quello che è successo, ma era nei suoi diritti, non avrei potuto far nulla per impedirglielo e oppormi, avrebbe solo creato dei problemi, senza contare che avrei messo a repentaglio le mie prospettive future." Rimango impassibile di fronte alle sue parole, non so cosa si aspetti da me, ma io non faccio e dico nulla a riguardo. Bevo un sorso del vino nel mio calice, poi decido che è il momento di andarmene. "Se dovevi dirmi solo questo, io tornerei nelle mie stanze. Buonanotte." Mi dirigo verso la porta, ma lui si alza e mi prende per un braccio. "Io ti avevo avvertito, ricordi? Niente legami tra di noi, niente sentimenti….tu con la tua vita, io con la mia!" Libero il braccio dalla presa della sua mano. "Sei stato chiarissimo." gli rispondo prima di lasciare la stanza per tornare nella mia e di mettermi a letto subito dopo. Impiego diversi giorni per rimettermi del tutto, giorni in cui Eiji ed io ci siamo volutamente evitati ed ignorati. Per quello che riguarda la sua famiglia, si limitano ad una fredda e composta gentilezza. Fortunatamente, essendo in inverno, gli impegni mondani sono pochi e di scarsa importanza, al punto che ho potuto evitare delle feste organizzate da altri nobili nei loro castelli. Credo sia stato detto che mi sentivo poco bene per giustificare la mia assenza. Non ho voglia di stare in mezzo alle persone, non amo trovarmi in posti chiusi troppo affollati e soprattutto volevo evitare di rivedere lui, Hanamichi! So che prima o poi dovrà capitare, ma sono ancora piuttosto scosso dal nostro ultimo ‘incontro’ e non so se sarei capace di celare il mio rancore nei suoi confronti! Quella notte è impressa a fuoco nella mia mente e nei momenti di solitudine nella mia camera, sprazzi di ricordi affiorano e al di là di ogni logica e buonsenso, non è soltanto il dolore che mi è stato inflitto ad essere rimasto vivido nella mente, no, ci sono la passione che trasudava da ogni suo gesto e poi….poi c’è quell’attimo in cui ho ricambiato il suo bacio…….avevo deciso che almeno quelli non li avrebbe avuti, poteva costringermi a tutto il resto, ma non a far quello e invece……. Scuoto la testa un po’ sconsolato, perché, per quanto esamini il mio comportamento, non riesco proprio a spiegarmi cosa possa essermi preso da lasciarmi coinvolgere! Mi rendo anche conto che è inutile continuare a pensarci, ma il fatto è che la vita al castello di Eiji è noiosissima e cerco di starci il meno possibile, così quando le condizioni climatiche lo permettono, faccio sellare il mio cavallo e mi concedo lunghe passeggiate nella brughiera, nella sua solitudine silenziosa, dove però, inevitabilmente i miei pensieri tornano a quella sera……. È così anche adesso……ho raggiunto il mio posto preferito, quello dove lancio il mio cavallo al galoppo, lasciando che la mente vaghi libera, senza controllo…..l’aria ancora fredda di gennaio mi scosta i capelli dal viso, portando l’odore intenso e pungente dell’oceano fin qui……mi piace sentire nelle orecchie solo il mio respiro e il battito del mio cuore, unito agli sbuffi del cavallo e al rumore degli zoccoli che calpestano l’erica……mi fermo dopo una lunga corsa, dando pacche affettuose sul collo del mio fedele compagno, che mi ringrazia con un nitrito…..la mattina seguente il mio matrimonio, credevo di voler dimenticare tutto quello che era successo nel più breve tempo possibile, ora non solo non ci riesco ancora, ma non so neanche se lo vorrei…… man mano che i giorni passano, è come se togliessero un alone ai ricordi che ho e non vedessi solo la prevaricazione in quello che mi è stato fatto, ma anche tanti particolari che prima non risaltavano, ma ora……mi scopro a cercare di ricordare la luce che vedevo nei suoi occhi, come se, in qualche modo oscuro anche a me, io sapessi che vi avevo visto qualcosa di bello e al di là di queste fantasticherie, che tra l’altro non avevano mai fatto parte di me prima di adesso, ora mi risaltano certi gesti, certi sguardi….forse sto permettendo alla fantasia di dare un tocco particolare a un qualcosa che ancora rifiuto possa essere capitata a me e per questo perdo tempo a ricordare cose che esistono solo nella mia testa, però…….pur non avendo familiarità con certi sentimenti, so che non è un frutto della mia immaginazione se nei suoi gesti ora riesco a vedere più di quello che coglievo inizialmente. Non c’è stata traccia di violenza o di prepotenza in lui e avrebbe potuto non avere quelle accortezze che ha avuto in realtà. Io ero un suo diritto, non potevo ribellarmi a quello che voleva farmi, qualunque cosa essa fosse…… Il sole ormai basso sull’orizzonte, mi fa voltare il cavallo verso casa, non voglio tardare, anche perchè oggi è il mio compleanno e ho invitato mia sorella con suo marito a cenare da noi e ovviamente anche mio padre. Quando arrivo Ayako mi viene incontro. "Kaede, finalmente! Ti aspetto da due ore!" sono rimproveri scherzosi i suoi, perché mi conosce bene e sa che non rinuncio ai miei pomeriggi fuori, neanche con il cattivo tempo. Mi bacia le guance, facendomi gli auguri e io la abbraccio lievemente, prima di salire nelle mie stanze e cambiarmi per la cena. Mi bastano pochi minuti per essere pronto, non amo l’abbigliamento troppo ricercato, sono più per una sobria eleganza, cosa sconosciuta in questa casa….. Mi avvio verso le scale per raggiungere Ayako, ma vengo fermato da qualcuno che inizialmente non riconosco, ma di cui poi, mi ricordo il nome, Yohei e il lavoro: segretario di Hanamichi Sakuragi! "E’ una fortuna incontrarti, devo darti questo e ho avuto l’ordine di farlo solo nelle tue mani: questo è per te!" Mi porge un cestino, ma io non mi muovo per prenderlo, così lui lo poggia ai miei piedi. "Io non lo voglio!" gli sibilo gelidamente, ma lui scuote le spalle con un sorrisetto divertito. "Oh bè, puoi sempre ridarglielo la prossima volta che vai a corte." Si allontana diretto nella stanza dove Eiji riceve gli ospiti, evidentemente atteso. Io sono terribilmente irritato da quanto accaduto e con malagrazia afferro il cestino intenzionato a farlo volare dalla finestra senza neanche vedere che cosa contiene, ma dal suo interno sento provenire un miagolio spaventato. Mi guardo intorno un attimo per essere sicuro che sia venuto proprio da lì, poi torno nelle mie stanze e mi decido ad aprire il fantomatico regalo: ne esce un gattino grigio, con il mantello tigrato e due occhi arancioni bellissimi! Scuote la testa evidentemente ancora intontito per gli scossoni che involontariamente gli ho inflitto, solo che nel farlo, perde l’equilibrio, gli cedono le zampette e finisce lungo sul mio tappeto, è dolcissimo e ….ed un regalo SUO! Aggiungo mentalmente…..ora non so che fare, perché è ovvio che IO non vado certo a renderglielo, disfarmene non se ne parla proprio, quindi……lo prendo per la collottola e lo poggio sulla pelliccia che ricopre il mio letto, chinandomi su di lui con il viso. "Che dovrei fare con te adesso, eh?" lui per tutta risposta mi lecca il naso!! Ormai è deciso, non si muove di qui! Però adesso io devo scendere per la cena, così lo lascio sul letto al caldo e raggiungo la sala con la grande tavola apparecchiata: mio padre parla amabilmente con quello di Eiji, mentre mia sorella cerca di conversare con la signora Sawakita, mentre il povero Ryota è stato catturato dalle chiacchiere di Eiji che non perde occasione per sapere cosa succede a corte e visto che lui ci lavora, ora viene interrogato. Quando entro nella stanza, Eiji mi viene incontro come se non avesse fatto altro che pensare al perché non scendessi, figurarsi! "Kaede, finalmente!" mi prende per un braccio accompagnandomi vicino agli altri: saluto rispettosamente, ma freddamente mio padre, poi finalmente ci sediamo a tavola, ma prima che comincino a servire, Eiji mi porge un involucro di velluto. "Un dono per il tuo compleanno, Kaede." Fingendo interesse per quello che sto per scoprire, apro i lembi della stoffa, rivelando un fermaglio di quelli che si usano per chiudere i mantelli, solo che questo è interamente d’oro e delle pietre preziose ricreano lo stemma della famiglia Sawakita: una di quelle cose che io non metterei mai!! "E’ bellissimo non trovi? Così potrai indossarlo quando andremo a corte….." Ah ecco, è un gioiello da appuntare sul trofeo! La mia famiglia è più nobile della sua, ma meno ricca, così lui ha cercato di conquistare un lignaggio adeguato sposando me, ma non va dimenticato chi appartiene a chi…..ho una gran voglia di alzarmi e andarmene, ma la mano di Ayako, seduta vicino a me, si posa sulla mia, ha capito perfettamente cosa sto provando. Riesco a trovare la calma per rispondere un grazie che mi costa tantissimo……il pensiero va a quel piccolo gattino che dorme placidamente sul mio letto, penso alla dolcezza che mi ha subito evocato la sua vista e considero che mi è stato donato da chi, tecnicamente, mi ha violentato, ma che riesce a capire cosa possa piacermi e cosa no…..qualcuno che ha intuito la mia solitudine e che ha cercato di alleviarla…… La serata scorre via velocemente e piacevolmente, perché riesco a passare del tempo con mia sorella dopo tanto tempo, sento nuovamente un po’ di calore dentro di me e mi basta non guardare Eiji per illudermi che niente sia mutato, che Ayako e io siamo ancora a casa nostra godendo della reciproca compagnia e affetto, senza essere costretti a fare svariate miglia per incontrarci! Dopo l’iniziale interessamento di Eiji per me, ora è tornato beatamente alla sua totale, fredda indifferenza, come se avesse portato a termine la parte della serata e io non sia più affar suo. Questo suo atteggiamento mi è di sollievo, perché ora che so cosa comporta dividere il letto con qualcuno, mi rendo conto che mi sarebbe stato impossibile farlo con lui! Purtroppo però, arriva presto il momento dei congedi, Ayako e Ryota devono tornare a corte, mio padre al suo castello. Mia sorella mi abbraccia forte, salutandomi, promettendomi che verrà a trovarmi presto, anche se sappiamo entrambi che questo sarà poco probabile visto gli impegni che ha a corte come consorte di Ryota. "E comunque – dice lei sulla scia dei miei pensieri – tra non molto ci sarà il matrimonio di Hisashi con Kiminobou e lì ci saremo entrambi, no?!" mia sorella mi lancia un’occhiataccia per farmi capire che in quel caso non accetterà scuse e che quindi devo andare. "Certamente." le prometto, prima che suo marito le porga il braccio per uscire. Quando mi giro vedo Eiji che da istruzione ai servitori su dove far accomodare gli ospiti che stanno per arrivare: stanotte ci sarà un’altra delle sue feste…. Me ne torno nelle mie camere e dal mio gattino che dorme acciambellato sul letto: domani dovrò pensare ad un nome da dargli e chiedere ai servitori di pensare ai suoi pasti. Indosso velocemente la lunga camicia bianca e mi sdraio sotto le coperte, stasera sono stranamente e particolarmente malinconico, sento che la solitudine che ho qui non è quella che ho sempre cercato. Quando ero a casa mia, capitava che me ne stessi per conto mio per delle ore, ma era una mia scelta, avevo bisogno di quel tempo solo con me stesso, invece qui mi è imposta e comincia a pesarmi terribilmente. Non mi è importato quando Eiji mi ha detto che non avremmo diviso il letto, torno a ripetere che ne sono stato sollevato e lo sono ancora, solo che….deve essere bello avere qualcuno a cui stringersi, sentire il battito del suo cuore e magari le sue mani che ti accarezzano…..sento le guance andare a fuoco, i miei pensieri stanno prendendo strani percorsi e io non voglio andare oltre! Il gattino apre un occhio, evidentemente disturbato dal mio movimento nel letto e io lo avvicino a me, passandogli la mano sulla testolina e pensando che ora però non sono più completamente solo…….
Fine della prima parte (*) L’ idea dei braccialetti mi è stata data dai libri di M. Zimmer Bradley.
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