di Amberyl

"Bene ragazzi, visto che ci siamo tutti, direi che possiamo cominciare."
Cid li aveva convocati in presidenza di buon ora.
La guerra era finita e la vita stava tornando alla normalità, impegni compresi.
Lui, Zell, Irvine e Selphie, ok.
Quistis aveva ripreso il suo posto da insegnante, ma restava comunque una di loro, ok.
Ma Seifer? Che ci faceva a una riunione di SeeD?
"Come sapete, la SeeD era stata creata da mia moglie, Edea Kramer, allo scopo di contrastare i piani di Artemisia. Adesso che la strega è stata sconfitta, è nostro compito assicurarci che la pace conquistata a prezzo di tanti sacrifici non vada perduta. Non ci è possibile escludere a priori che un giorno non si ripresenti davanti a noi una minaccia pari, se non addirittura maggiore, ai nemici del passato. Per questo, ho deciso di ricostruire i garden di Galbadia e di Trabia e di aprire un nuovo centro di addestramento nei pressi di Esthar: per consentire a voi SeeD di crescere, sia di numero, sia come qualità di tecnica. Ho giusto qui la lettera del presidente Loire che invita a Esthar City una rappresentanza del nostro garden per discutere del progetto. Partirete domattina dal porto di Balamb su una nave diretta a Centra e.dimmi Squall."
"Che ci andiamo a fare con una nave a Centra se in tutto il continente non c 'è uno straccio di spiaggia su cui sbarcare?"
"Giusto!!!" gli fece subito eco Selphie dalla fila di sedie dietro di lui.
"Preside, perché non ci fa usare la Ragnarock? La prego, mi diverto così tanto a pilotarla e poi è anche più veloce.per favoreee!!!"
Cid sorrise imbarazzato, mentre Irvine e Zell ridacchiavano divertiti e Quistis si voltava con fare indifferente dall'altra parte.
"Vedi, Selphie, la Ragnarock è un'astronave della Repubblica di Esthar e non possiamo usarla a nostro piacimento."
"Ma se Squall e Rinoa non la recuperavano quelli la lasciavano ad arrugginire nello spazio! L'abbiamo trovata e ce la teniamo, no?"
Squall intanto si appuntò mentalmente di spiegare a Selphie, con calma e tanta, tanta pazienza, di come fosse stata la Ragnarock a recuperare loro e non il contrario.
".e poiché l'argomento è stato toccato ne approfitto per anticiparvi che uno degli scopi del vostro viaggio sarà di restituirla."
"Noooooo! Non voglio ridargliela! No, no e no!"
".ai legittimi proprietari." concluse Cid.
Che situazione assurda! Seifer però trovava ancora più assurdo che una ragazzina infantile come Selphie fosse riuscita a diventare SeeD.guardala, come scoppiava a piangere tra le braccia del rossino per quel catorcio.ma chi glielo aveva fatto l'esame a quella, i chocobo?
"La vostra nave farà scalo su una piccola isola a est di Centra dove verrà a prelevarvi l'aereo presidenziale. Mi appello al vostro onore di guerrieri (sperando che la piccolina se lo ricordi, di essere un guerriero-^__^") per la riuscita della missione. Bene, per il momento è tutto! Potete andare a prepararvi per il viaggio, ulteriori istruzioni vi verranno fornite nel pomeriggio e all'imbarco di domattina. Squall, Seifer.voi due restate. Ho bisogno di voi per definire un paio di.questioni della massima importanza." 
Gli altri uscirono dalla sala chiedendosi a che genere di 'questioni' si riferisse il preside.
"Eddai, Quistis! A te deve averne parlato per forza.sputa il rospo."
"Te lo giuro su quello che ho di più caro! Non ne ho la più pallida idea."
"Non dovresti mettere a repentaglio il fondoschiena del bell'Irvine per così poco, Quistis!" la rimproverò una vocetta femminile.
"Ciao Rinoa.come mai da queste parti, bellezza?"
"Ah, Irvine, sei sempre il solito! Niente, ho saputo da mio padre che domani andate in gita ed eccomi qua."
"Che bello!" cominciò a saltellare Selphie "Viene anche Rinoa. Che bello che bello che bello!!!
Irvine mosse un passo avanti.
"Non vorrei rubare al caro Seifer il ruolo di guastafeste ufficiale del Garden, ma il nostro sarà un viaggio di lavoro e dubito che tu."
"Non ti preoccupare. Sono o non sono la ragazza del comandante dei Seed? Vedrai che Squall mi lascerà venire!"
"Ragazzi, tutti questi discorsi mi hanno messo una fame.chi viene con me in mensa?"
Quistis non sapeva se ridere o piangere.
"Ma se hai appena fatto colazione! Possibile che pensi solo a mangiare?"
"No!" si difese Zell "Penso anche ad altre cose.vuoi venire in camera mia che te le illustro una per una, bambola?" e paff!!, una sonora pacca sul sedere.
La ragazza rimase immobile per un attimo, il tempo di diventare rossa come un'aragosta, di voltarsi verso il biondo con un braccio alzato.per scoppiare a ridere nell'assistere alla scena più improbabile della sua vita.
Irvine aveva circondato la vita di Zell con un braccio stringendolo a sé, con lo sguardo languido, la voce stentorea, il tutto accompagnato da una dolce manina che gli carezzava amorevolmente la faccia.
"Luce dei miei occhi, ti scongiuro, dimmi che non è veeeero.ti sei già stancato di me.e mi lasci.oh.per una donna."
Stavolta toccò a Zell restare impietrito dalla sorpresa, con le ragazze che si piegavano in due dalle risate.
"Ti prego."continuava imperterrito il cowboy ".di' qualcosa.parlami!" E Zell gli parlò.
Oh, se parlò, a cominciare da un "Pussa via, brutto finocchio!", continuando con una serie di esclamazioni che non si erano mai sentite nemmeno nelle peggiori osterie di Dollet.
Ancora con le lacrime agli occhi, Selphie ,Quistis e Rinoa si scambiarono un 'occhiata d'intesa.
"Noi andiamo a preparare i bagagli, piccioncini."
"Non restate qua in mezzo. Vedete almeno di raggiungere una camera.per fare pace."
"Sì.ora si chiama 'fare pace'." e giù a ridere di nuovo.
Irvine le seguì con lo sguardo fino allo svoltare dell'angolo prima di mollare la presa.
"Ma che ti è preso, idiota?"
"Bell'ingrato che sei! Io ti salvo il tuo bel visino e invece di ringraziarmi me ne dici di tutti i colori."
"Cos'è che avresti salvato al sottoscritto?"
"Oi, Zell, sveglia! Quistis voleva farti una copia del tatuaggio a suon di pugni, e ne avrebbe avute tutte le ragioni, visto come l'hai trattata. Per te è un'amica e tra amici succede che scherzando qualcuno calchi un po' troppo la mano, ma questo lo so io, lo sa lei, lo sai tu, ma non tutti lo sanno, ed è pur sempre una professoressa. Come pensi che i suoi studenti la possano rispettare se assistono a scene del genere? Ok, è una splendida ragazza, anzi no, è da paura e non ti biasimo se ti piace o anche qualcosa di più, ma fa' le cose nel modo e nel momento giusto, mi sono spiegato?"


"Allora, Seifer, non hai nulla da dire?"
"M.mi scusi, preside, non sono sicuro di aver capito bene."
Aveva capito più che bene.
Il difficile era credere a quello che aveva sentito.
"Non mi pare troppo complicato" intervenne Squall "Sbarchiamo sull'isola, tu combatti contro il Morlboro, io ti faccio da supporto e se vinci superi l'esame. Chiaro, no?"
"Io.non lo so." balbettò il ragazzo "non so che dire.dopo tutto quello che è successo.non me l'aspettavo, ecco!"
Il preside gli sorrise.
Anche Squall sorrideva.
Chiunque conoscesse la sua fama di duro avrebbe sorriso davanti al pietoso spettacolo che stava dando di sé.
Lui, il terribile Seifer, il bullo del garden, fino a un mese prima la nemesi dei SeeD, spaventato all'idea di non riuscire a diventare uno di loro.
Forse non era neanche paura di fallire.
Più una miscela di emozioni e su di esse spiccava un sentimento che non ricordava aver mai provato prima di quel momento, prima che Cid gli desse fiducia, prima che Squall gli dimostrasse di considerarlo un compagno, di volerlo aiutare.
Squall, con la sua fierezza, il suo coraggio, la sua lealtà lo trattava da pari a pari. Nonostante gli antichi rancori era disposto a combattere al suo fianco, ad offrirgli il suo appoggio.
E con un semplice, sincero sorriso che scaturiva dal cuore era riuscito a farlo vergognare di tutte le azioni commesse nei suoi diciassette anni di vita buttati al vento.
"Ok, ci proverò" rispose semplicemente, ricambiando il sorriso. "Anche se non dovessi farcela, potrò sempre lasciare il garden a testa alta." 
<continua...>

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