Io, tu, gli altri. E poi noi

parte II

di Hymeko


Rukawa uscì dalla sua camera con indosso dei jeans neri e una maglietta turchese. 
Saltò sulla bicicletta diretto al bar della metropolitana in cui aveva fissato l'appuntamento. 
Non sarebbe rimasto con le mani in mano. 
Lui doveva diventare il numero uno! 
Si sedette e ordinò un caffè, rimanendo poi a rimirare la folla che passava. 
Presto la persona che aspettava arrivò. 
"Eccomi qui, di cosa volevi parlarmi? Ammetto che mi sono stupito quando ho riconosciuto la tua voce all'altro capo della cornetta" 
"Grazie per essere venuto, Maki" 
"Figurati. Ma non ho molto tempo, o Takato mi scuoierà" 
"Volevo chiederti se puoi fare qualcosa per farmi entrare nel Kainan...in fretta" 
Maki lo guardò dal bordo della tazza di tè che aveva ordinato. 
"No" 
Rukawa spalancò gli occhi: gli aveva risposto di no! E senza sapere altro! 
"Ma perché?!" 
Era sicuro che non sarebbe mai stato rifiutato! Lui era la promessa del basket! 
"Venendo qui ho incontrato Miyagi con una faccia da far paura" 
Rukawa si accasciò sulla sedia. Era fritto. 
"Così ti ha raccontato la sua bella versione dei fatti, eh?" 
Quel tono sprezzante non piacque a Maki. 
"Già, poi ho incontrato Ayako, che mi ha raccontato la sua bella versione dei fatti" 
Lo sguardo di Rukawa si vivacizzò 
"E, dopo averle sentite entrambe, ho ripensato alla tua telefonata e ne ho tratto la mia conclusione. Ne ho parlato all'allenatore al telefono e la nostra risposta è la stessa di prima: no" 
Rukawa afferrò il bordo del tavolo, aggrappandosi a esso fino a bloccare il flusso del sangue nelle dita. 
"Ma perché?" 
"Perché non vogliamo piantagrane nel Kainan" 
"E io sarei un piantagrane?" 
"Sì. Lo Shohoku ha fatto bene a sbatterti fuori per una settimana. Anzi, se uno dei miei giocatori osasse fare una cosa simile, lo sospenderei per un mese, altro che sette giorni!" 
"Ma..." 
"No, Rukawa. Non ti avremmo accettato comunque, anche se la pensassimo in un altro modo. Ma permettimi di darti un consiglio che risolverà questa brutta situazione: ripensa a quello che hai fatto, e chiedi aiuto a qualcuno...smettila con questo atteggiamento da super uomo che sta bene da solo. Lasciati sorprendere" 
Infilò la mano in tasca, ne trasse alcune monete per il tè e lo lasciò a pensare. 
.................. 

Un tuono più forte degli altri fece saltare il ragazzo giù dal suo letto. 
"Merda!!!!!!!!" 
Hanamichi si era appisolato, e non si era accorto della tempesta che aveva iniziato a stendere i suoi artigli sulla città. 
Allungò la mano verso l'interruttore e accese la luce. 
La sveglia segnava le otto e mezza. 
"Merda!!!!!!! Non ho neanche mangiato!" 
Un fulmine si schiantò poco distante, facendolo sobbalzare. 
A quanto pare gli dei si stavano dando battaglia, su nel cielo. Stranamente non pioveva ancora. 
La luce si spense all'improvviso. 
"No!!!!!!!! Ma anche la corrente doveva partire? Su, è meglio darci da fare, o mi ritroverò la casa mezza allagata se non mi muovo!" 
Entrò in ogni camera e chiuse persiane e finestre. 
Toc toc 
Entrò nel bagno, e chiuse i vetri. 
Toc toc 
Entrò nella camera da letto di sua madre. 
Tutto era chiuso. 
Toc toc 
Si rigirò un paio di altre stanze, cercando di capire da dove venisse quel rumore. 
Toc toc 
Hanamichi inchiodò. 
Era in corridoio, diretto in cucina, e se non aveva sentito male... 
"Rukawa?!" 
Fuori dalla porta, intirizzita dal vento gelido che trapassava i vestiti come la lama di un coltello, la volpe lo guardava un po' arrabbiata. 
"Sei proprio un idiota! Ma quanto ti ci voleva ad aprire questa stupida porta?!" 
"Stupida porta?" 
Hanamichi gliela chiuse in faccia, e fece per andarsene in cucina. 
Di colpo, la luce si riaccese. 
'Meno male'
Toc toc 
Il rossino si fermò appoggiandosi al muro, fissando l'ingresso in legno massiccio. 
Toc toc 
Il ragazzo sbadigliò, mentre un altro fulmine squarciava il cielo sopra di loro. 
Toc toc 
Soddisfatto, Sakuragi socchiuse l'uscio, appoggiandosi allo stipite e impedendogli la visione dell'interno. 
Rukawa tremava dal freddo. 
Aveva addosso un paio di pantaloni e una maglietta estiva. 
Una raffica di vento lo investì in pieno, modellando la stoffa leggera sul corpo che la indossava. 
Hanamichi indovinò tutte le linee dei suoi muscoli e intravide anche un capezzolo inturgidito dal freddo. 
Immaginò quella pelle candida rabbrividire, e fu tentato di accarezzargli il viso per saggiare quanto fosse intirizzito. 
"Posso entrare?" 
Il rossino si riscosse, e lo guardò inespressivo: 
"Perché?" 
Vedere la volpe fuori dalla sua porta battere i denti dal freddo gli stava dando alla testa. 
Sbadigliò con noncuranza. 
'Soffri e trema, bast...' 
Il vocabolo "tremare" gli procurò una scarica lungo la spina dorsale: se tremava, lo si doveva anche riscaldare... 
"H-ho bisogno di parlare con...te" 
Era un soffio più potente dei tuoni che coprivano gli altri suoni. 
Hanamichi lo fissò. 
Poi si spostò e lo lasciò passare. 
"Grazie" 
'Mi ha ringraziato?' 
"Vieni, è meglio se ti faccia una tazza di tè. Hai già mangiato?" 
Il volpacchiotto scosse la testa, sedendosi su una poltrona. 
"Ti va una crema di pollo coi crostini? È un piatto occidentale" 
"...sì" 
Un lampo terribilmente vicino, e poi il buio. 
"Merda, è saltata ancora la luce! Aspettami qui, vado a cercare le candele" 
"Hn" 
Rukawa chiuse gli occhi, appoggiandosi allo schienale. 
Non era sicuro di aver fatto la cosa giusta, però...non era riuscito a pensare a nulla di meglio. 
Ricordò le parole di Maki, e tentò di convincersi che aveva fatto bene. 
In fondo, quel ragazzo l'aveva difeso, prima di parlare con lui...e questo gli aveva messo un fastidioso tarlo che il capitano del Kainan aveva risvegliato... 
Vagabondare per la città non gli era servito a molto, a parte farsi venire un gran freddo. Aveva pensato di rivolgersi ad Ayako, però poi la curiosità l'aveva avuta vinta...desiderava scoprire la fonte delle premure di Sakuragi per lui, e se possibile...esserne ancora l'oggetto. In fondo, che male c'era a essere aiutato dal proprio nemico, ogni tanto? 
Poco dopo il rossino rientrò con dei candelabri. 
Ne accese un po', e li sistemò su varie mensole, senza parlare. 
Rukawa lo intravide andare in cucina, e sentì vari rumori di utensili. 
Poco dopo gli porse una tazza di tè fumante. 
La fiamma di una candela posata poco distante si rifletteva danzando sulla superficie del liquido ambrato...Rukawa ne seguì il movimento lento, ipnotico... 
............... 
Hanamichi lo svegliò circa mezz'ora dopo. 
Il moro sbadigliò, sbattendo le palpebre e guardando il ragazzo. 
"Andiamo, è pronto" 
"Hn" 
Mangiarono in silenzio, senza dare troppo peso ai fulmini che correvano in cielo, poi il rossino sparecchiò. 
Un lampo inondò la sala da pranzo, e una pioggia battente si unì al tuono. 
Hanamichi fissò l'esterno, poi senza dire nulla, tornò in cucina e lavò i piatti. 
Rukawa guardò l'ora. 
Erano le dieci meno un quarto, e non avevano scambiato più di tre parole. 

"Andiamo" 
Rukawa sobbalzò. Non si era accorto che Sakuragi lo stesse osservando. Il rossino fece finta di niente, e spense tutte le candele a parte una. 
"Dove?" 
"In camera mia. Dormi qui. Non ti posso certo lasciare andare a casa con 'sto tempo. E poi dovevi parlarmi, no?" 
"Hn" 
Rukawa seguì l'altro ragazzo su per le scale. 
Entrarono in una bella stanza con un una grande scrivania su cui troneggiava un computer, un'altra sotto la finestra colma di libri e manga vari; su un lato c'era una libreria piena di libri di scuola e sulla parete di fronte un grosso armadio di noce chiara. 
Una piccola porta in un angolo completava la parete. 
Hanamichi aprì la finestra, che era protetta dagli insetti da una zanzariera. 
Un flusso di aria frizzante rinfrescò la stanza. La pioggia non cadeva direttamente su quel lato, e i fulmini si stavano prendendo un po' di riposo. 
Non faceva più molto freddo. 
"Tieni, lì c'è il bagno" 
Rukawa si trovò in mano un pigiama estivo, e si diresse come un automa verso la porta. 
Il pigiama era di cotone leggero, e aveva i pantaloncini bianchi e la maglietta a grossi quadri bianchi e verde cupo. Se lo infilò curioso, impaziente di scoprire come ci si sentisse in un suo pigiama . Si strofinò le braccia, soddisfatto. 
Gli piaceva il profumo di quell'involucro che aveva racchiuso anche il corpo del rossino...sapeva di...miele. 
"Rukawa ti sei addormentato?" 
"Hn" 
"Il futon a destra è mio" 
Sakuragi gli sfilò accanto senza guardarlo. 
Rukawa si infilò nel suo futon, cercando di trovare un'idea per iniziare quella conversazione. 
Il padrone di casa tornò in stanza subito dopo, riaccostò la finestra, spense la candela e si infilò a letto. 
............... 
Un tuono rimbombò nella stanza. Senza preavviso, la pioggia ricominciò a scrosciare, suonando colla zanzariera della finestra una strana sinfonia. 
Hanamichi si alzò e chiuse il serramento. 
Rukawa guardò l'orologio. 
Erano le undici e mezza, e non avevano ancora detto una parola. Se andavano avanti così, non avrebbe risolto nulla. 
Si voltò verso il rossino. Il ragazzo era steso su un fianco, e gli dava la schiena. 
Sembrava leggermente raggomitolato. 
Un fulmine cadde vicino...troppo vicino, e diede alla volpe un'idea. 
Prese il suo cuscino e lo gettò adagio accanto a quello di Sakuragi. 
Hanamichi sentì lo spostamento d'aria vicino al collo, e si volse giusto per vedere Rukawa che si alzava e si infilava a letto accanto a lui. 
"Che stai facendo?" 
chiese il ragazzo senza gentilezza. 
Come risposta, il compagno gli si accoccolò contro. 
"Odio i fulmini" 
"Cosa?!" 
"...li odio" 
"Non dirmi che hai paura dei temporali!" 
"No, ma non li sopporto. Disturbano il mio sonno, ma non posso certo prenderli a pugni!" 
"-____-;;;;;;;" 
"E mi rendono nervoso, irritato...non riesco mai a sfogare la mia rabbia, quando ci sono i acquazzoni" 
"Basta che non te la prendi con me..." 
"No, voglio solo qualcuno accanto..." 
"............" 
Hanamichi sospirando cambiò posizione, stendendosi sulla schiena, e mentre un boato faceva tremare i vetri la volpe ne approfittò per affondare il viso contro il collo di Hanamichi. 
La prima reazione del ragazzo, a parte arrossire furiosamente, fu quella di allontanarlo bruscamente, ma appena ne sentì la rigidezza posò esitando le mani sulla sua schiena e iniziò ad accarezzarlo. 
Rukawa chiuse gli occhi, stupito da quel calore nuovo per lui. Assaporò con curiosità ogni movimento delle mani gentilmente sapienti del rossino, e lentamente si perse in quell'ondeggiare ipnotico. Stava per addormentarsi, quando un altro schianto lo riportò bruscamente alla realtà. 
Gettò senza pensare le braccia attorno al collo del compagno, e attese. 

Hanamichi continuò a sfiorarlo anche quando lo sentì rilassarsi. I muscoli delle sue braccia si distesero, e il suo respiro si fece più regolare. 
Sorrise, quando lo sentì strofinare la fronte contro il suo collo. Sembrava davvero un volpacchiotto! 
Si rigirò un po', cercando una posizione migliore. Rukawa fece scivolare un braccio fino al suo fianco, e lui, dopo un momento di titubanza, ricambiò a quell'abbraccio. 
Ormai non avrebbero più parlato, per quella notte. Se si stava per addormentare lui, figuriamoci l'altro! 
Chiuse gli occhi, preparandosi ad esplorare il mondo dei sogni. 
Un fulmine cadde vicino, e si trovò le braccia di Rukawa strette attorno al collo. Sentiva il battere forsennato del suo cuore stretto al torace, frenetico come un tamburo suonato troppo in fretta. 
Hanamichi spostò le labbra accanto al suo orecchio: 
"Stai tranquillo, non è successo nulla" 
Sentì un cenno del capo contro la sua nuca, ma la tensione non sparì dai suoi muscoli. 
Lo strinse a sé con più forza, trasmettendogli parte del suo calore. 
............... 
Rukawa si sciolse dal suo abbraccio, e iniziò a spogliarsi. 
Hanamichi lo fissò estrefatto: 
"Ma che fai?" 
"Ho caldo..." 
"-_-;;;;;; chissà come mai..." 
"Do'hao!" 
Il rossino rise, poi decise di imitarlo, con la scusa del caldo...benché sapesse con certezza quale fosse il vero motivo...non sapeva se avrebbe avuto un'altra simile occasione... 
Il suo animo si sciolse appena le parti di pelle nuda vennero a contatto. 
Hanamichi strinse i denti. Non poteva permettersi di rovinare quei pochi momenti di idillio che la fortuna gli aveva concesso. 
............ 
"Do'hao...dove ho sbagliato?" 
"Cosa?" 
'E adesso che ha?' 
"Dove ho sbagliato, con voi? Perché mi avete mandato via?" 
Il rossino sbarrò gli occhi. 
'È qui per questo?' 
Cercò di trovare una posizione più comoda. A quanto pare, quella sarebbe stata una notte molto lunga... 
"Dimmi la verità...cosa pensi di noi?" 
............ 
"Non lo so più..." 
"Noi pensiamo che tu sia un ingrato opportunista e calcolatore" 
Il viso di Rukawa si sollevò fino a trovarsi poco sopra quello di Hanamichi. 
Il ragazzo sostenne il suo sguardo, anche se il calore lo invase. 
"Perché?" 
"Davvero non lo capisci da solo?" 
Il viso si mosse appena, e Hanamichi seppe che aveva scosso il capo solo grazie al movimento dei suoi capelli. Nei suoi occhi vi leggeva incapacità di comprendere. 
"Tu stavi per andare negli Stati Uniti" 
"...sì" 
"E non hai mai minimamente pensato a noi?" 
............ 
"Non capisco...cosa c'entrate voi? E perché adesso ridi?" 
"Davvero non lo capisci? La tua cecità è davvero comica" 
Hanamichi si rifece serio 
"Noi non siamo qui per i tuoi comodi, Rukawa" 
"I miei comodi?" 
"Esatto. Tu ci hai usati per diventare un bravo giocatore. E cosa ne ricaviamo come ringraziamento? La tua partenza per l'estero! Non siamo pezze da piedi!" 
"Io non ho mai pensato a voi in questi termini!" 
"Eppure il tuo comportamento dimostra il contrario!" 
............... 
"Che male c'è a voler realizzare i propri sogni?" 
"Di nuovo? Te l'ho già detto oggi!" 
"Intendi Kogure, e gli altri del terzo anno?" 
"Sì. Loro non avranno un'altra possibilità. Hanno bisogno di tutti, anche di te per realizzare il loro sogno. Ma tu prima li hai illusi, e poi stavi per andartene infrangendo la speranza per cui avevano lottato tanto. Capisci adesso?" 
......... 
Rukawa riappoggiò la testa alla spalla di Hanamichi. 
"Un po'...voi mi considerate un traditore, vero?" 
"Sì...come ti saresti comportato tu se ad esempio Mitsui dopo la partita con lo Shoyo se ne fosse tornato dai suoi amici?" 
............ 
"L'avrei preso a pugni" 
"Già...sei sempre il solito irascibile" 
............ 
"Io...non volevo farvi questo...ma non sono capace di prevedere le conseguenze del mio comportamento" 
"Non è difficile...basta essere meno egoisti" 
"Io sono egoista?" 
"In questo occasione lo sei stato" 
"Hn...forse inizio a capire...mettendomi nei panni di Kogure, posso comprendere la sua rabbia...mi sono comportato da stronzo, vero?" 
"Un po'...tanto, ma è un buon segno che tu lo riconosca, significa che stai maturando" 
"Perché mi hai detto quella frase?" 
"Quale?" 
"Quella sul fatto che non ho amici..." 
"È la stessa cosa, kitsune" 
"Aiutami a capire..." 
"Nell'amicizia bisogna scendere a compromessi, valutare anche i gusti altrui, senza comportarsi egoisticamente...da bambino, cosa facevi con gli altri?" 
"Non c'erano altri...io ho sempre voluto solo giocare a basket, ma loro...non hanno mai giocato con me" 
"Sii sincero...mai mai?" 
.................. 
"Non lo ricordo...forse l'ho rimosso... " 
Hanamichi lo strinse con più forza. 
"Che cosa stai facendo al mio animo?" 
"...adesso sono io a non capire..." 
"Prima non mi importava nulla della solitudine, mi bastavano un pallone e un canestro, ma adesso che riguardo il mio passato, mi rendo conto che ero sempre solo, e quando passava un gruppo di ragazzi io mi lanciavo in un allenamento massacrante per non vederli...perché sento un tale freddo?" 
"È la tua amicizia, che reclama di essere presa in considerazione. Prima non le hai mai permesso di raggiungere la superficie della tua persona, mentre ora...non ce la fai più, e desideri...sperimentarla" 
"...........................mi piace, questa interpretazione...ma come si fa?" 
"Bè...dovrai andare per gradi...non credo che sopporterei di vederti sorridere come Sendo..." 
"Mai nella vita..." 
"E meno male, perché ti ucciderei prima; ma come inizio...potresti chiederti come reagirebbero gli altri dopo le tue azioni, ad esempio" 
"Come quello che ho fatto?" 
"Sì...se avessi saputo che ci avresti tanto feriti, l'avresti fatto lo stesso?" 
"...no. 
.................. 
Non è una frase falsa, per accaparrarmi il tuo sostegno, ma la verità...non voglio essere causa di dolore" 
"Visto? Non è difficile" 
"Già..." 
.................. 
Rukawa alzò il viso, guardò Hanamichi negli occhi e lo baciò. 
Si staccò dopo qualche secondo, e riappoggiò il volto sulla sua spalla. 
Passarono parecchi secondi, ma non percepì un movimento nel compagno. Era rimasto rigido come mentre lui lo baciava. 
Rukawa se ne preoccupò, e si sollevò. 
"Che cosa c'è?" 
"P-p-p-perché?" 
"Per ringraziarti per avermi difeso oggi, e aiutato adesso" 
"Ringraziarmi?" 
"Era il mio primo bacio, e io l'ho donato a te" 
Il rossino gemette, massaggiandosi gli occhi. Era tutto il contrario di ciò che il cuore gli urlava di fare, ma non riusciva ancora a scoprirsi. 
Rukawa sentì puzza di bruciato. 
"Che cosa c'è?" 
Il ragazzo lo guardò affranto: 
"Era anche il mio primo bacio" 
"Non capisco" 
"Se avessi voluto darlo a qualcun altro?" 
.................. 
Rukawa affondò il volto nel cuscino, senza trattenere un gemito. 
"Ho sbagliato di nuovo, vero?" 
"Hn" 
"Scusami, mi rendo conto che...non dovrei avere contatti col resto del mondo, a questo punto" 
"Ma che dici?" 
"È inutile, io non sono in grado di vivere in mezzo agli altri. Io volevo solo ringraziarti, dandoti ciò che non potrò dare a nessun altro, ma ho combinato un altro guaio. Non essere arrabbiato con me, per favore" 
"Smettila di disprezzarti così. E poi...non sono arrabbiato" 
"No?" 
"Non mi sembra di averti preso a pugni..." 
"Perché no? Eppure eri così rigido..." 
Hanamichi arrossì, giocherellò con il lenzuolo e sussurrò: 
"Ero rigido perché ero scioccato, e non sono arrabbiato perché...mi piaci, volpacchiotto" 
e lo baciò di nuovo, continuando a guardarlo. 
'L'ho fatto!!!!!' 
............ 
Rukawa non si mosse, ma non rispose neppure al bacio. Poi scosse la testa. 
"Mi spiace, ma non posso accettare il tuo sentimento. Non fraintendermi, ne sono onorato, ma io...non sono in grado di ricambiarlo. Non potrei darti nulla. Io non ho sentimenti" 
"Non dire così...semplicemente credo che tu non sappia più ascoltarli. Posso comprendere che tu non mi ricambi, ma non credo che un bacio non ti dia nulla" 
e gli posò dolcemente le labbra sulle sue, a occhi chiusi, stavolta. 
Rukawa rimase in attesa. Maki gli aveva detto di lasciarsi sorprendere. Bene, quella era l'occasione giusta. 
Davanti a sé vedeva gli occhi chiusi del rossino, poteva sentire il suo profumo, e quelle labbra morbide che gli serravano dolcemente la bocca...iniziò piano a reagire, e decise di volere di più da lui... 
Gli succhiò prima il labbro superiore, poi scese lentamente all'altro, tracciandone i contorni con la lingua, assaggiandone gli angoli e leccandone l'interno. 
Hanamichi gli lasciò il controllo del bacio, e alla prima richiesta gli permise l'accesso alla sua bocca. 
............... 
Si erano appena staccati, e lui gli era di fronte. Abbronzato, luminoso, ansimante, gli occhi brucianti di desiderio...allungò le dita, e iniziò a giocare coi suoi capelli. 
Sakuragi non si oppose. 
Discese lungo l'asse del suo corpo, avvertendo il calore della sue pelle, scaldata da imbarazzo e desiderio; scivolò lungo il naso ben modellato e ricevette un bacio tenero sui polpastrelli quando arrivò alle labbra...il rossino gettò indietro la testa e lui scese dal mento fino all'unione delle sue scapole, solleticando la pelle delicata del collo. 
Sul suo petto si scontrò col bordo della canottiera. 
Hanamichi si morse l'interno della guancia, per resistere al desiderio che lo stava implacabilmente conquistando. 
Rukawa giocò indeciso con quella stoffa leggera, poi la afferrò all'altezza dei fianchi e con un movimento secco gliela tolse. 
Il rossino fu troppo sorpreso per opporsi, e rimase in boxer. 
Rukawa deglutì, mentre riprendeva ad accarezzargli il petto. Lo sentiva trattenere il respiro. 
"Io...non so che fare, adesso" 
Hanamichi si morse le labbra: era una tortura per lui che si interrompesse proprio a quel punto, però non voleva spaventarlo. 
Abbandonò momentaneamente ogni proposito impudico e gli sorrise: 
"Allora non fare nulla. Non voglio che ti spaventi, né tantomeno che faccia qualcosa di cui tu possa pentirtene" 
"Però..." 
"Hn?" 
La volpe arrossì: 
"Dormiremo abbracciati questa notte? Come prima?" 
Anche l'altro ragazzo cambiò colore: 
"C-c-certo..." 
Hanamichi si ridistese sul futon, e Rukawa gli si adagiò accanto, senza imbarazzo. 
Perché non ne provava. Rukawa stava bene con lui accanto. L'aveva scoperto quella sera, e rimpiangeva i non facili rapporti che erano intercorsi tra loro da quando si erano conosciuti. 
Nessuno l'aveva mai coccolato come aveva fatto lui. Tutti, dai suoi genitori agli altri allenatori, lo aveva sempre viziato coprendolo di regali o invitandolo con tante moine a giocare nella loro squadra, ma mai lo avevano allettato offrendogli affetto vero e amicizia...lui non li aveva certo incoraggiati, ma non aveva mai trovato nessuno disposto a fare il primo passo, e poi un altro, e a continuare ad avanzare per raggiunge il vero Kaede...Hanamichi invece lo faceva perché era stato conquistato da lui, dal suo carattere ombroso ma desideroso di luce, il suo animo poteva essere paragonato al fiore notturno che si apre ai raggi scintillanti della luna...il rossino non l'aveva vezzeggiato solo per il suo talento o per farsi perdonare parecchie mancanze, ma lo faceva per lui in quanto individuo, e basta. 
"Sei davvero innamorato di me?" 
"...sì" 
"Allora aiutami" 
"Aiutarti?" 
"Sì...a far crescere quel sentimento che adesso scopro di provare per te...non farlo morire...salvalo...e salva anche me dall'indifferenza...sei l'unico che possa farlo" 
"Kaede..." 
Le sue parole furono bloccate dalle labbra della volpe. 

"Sei sicuro?" 
"Sì" 
"Ma perché? Potrei tranquillamente convincere Yasuda a votare a tuo favore..." 
"No, lascia stare" 
"Non fare così, non mi va di lasciarti fuori da solo esposto agli sguardi famelici di tutte le ragazze (e non solo) che passano" 
"Geloso?" 
Rukawa gli strofinò la punta del naso con la propria. 
"Secondo te? Vorrei ricordarti che tu sei Mister "Ma_che_fico_mi_ci_ficco"!" 
"Dai, me lo merito, in fondo...sono stato proprio stronzo...poi chiederò anche scusa, ma penso che questa lezione mi servirà. E poi non ti preoccupare, non mi accadrà nulla...è solo per cinque pomeriggi, sabato e domenica non ci sono gli allenamenti...mi sono allenato sempre da solo, non cambieranno nulla" 
Rukawa non poté non notare il suo volto rabbuiarsi leggermente: 
"Oh...l'ho fatto ancora...scusa. Non ho pensato a te...mi spiace..." 
Hanamichi sorrise e gli scompigliò i capelli. 
"Mi farò perdonare...ti va di allenarti con me dopo?" 
"Allenarci o baciarci, bella volpe?" 
"Mmmm...50 e 50? No? 30 e 70? Neanche? Ma sei impossibile! 100% baciarci ti basta?" 
"Direi che mi posso accontentare..." 
"Do'hao!" 
"Baka kitsune! Dai, mangiamo o qui facciamo sera!" 
"Non si sta male qui sulla terrazza, vero?" 
"Già, inizio a capire la tua predilezione per essa" 
"Non so...forse era dovuta al mio auto isolarsi..." 
"Ehi, non ci pensare più! Adesso...ti assicuro che non potrai più starci solo, qui!" 
"Lo spero bene..." 
............

Fine 

Disclaimers: tutti i personaggi, nomi etc appartengono agli aventi diritto. Non vi è alcuno scopo di lucro. La trama è mia. 
e fa schifo; n.d.Hana 
lo so...per questo non la dedico a nessuno...n.d.Hymeko ç_____ç 
perché mi hai fatto fare la figura da stronzo forte? n.d.Ru 
perché lo sei stato? n.d.Hymeko 
non ci hai scritto neanche una lemon...n.d.Hana 
perché non ci stava bene! n.d.Hymeko 
una lemon tra noi due sta sempre bene! n.d.Ru+Hana 
sempre peggio...n.d.Hymeko T__T 
che c'entra il titolo? n.d.Hana 
non ne ho trovato uno migliore...n.d.Hymeko ç____________ç 
e poi siamo noi quelli che vanno sempre peggio, eh? n.d.Ru+Hana 
ç____________________ç n.d.Hymeko 





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