Disclaimer:
Tutti i personaggi appartengono (Purtroppo aggiugerei... ma non possiamo
fare un'eccezione per Mitchi? Lo tengo io, provvedendo ad ogni sua
necessità! *__* NdCioppys- Scordatelo! Io sono solo di Inoue! NdMitchi-
Cattivo... U.U NdCioppys) al grande, mitico e immenso Inoue-sensei.
Note :
I primi due capitoli di questa ff erano inizialmente nate come Side Story di
una ff non yaoi, scritta in comune con un'altra persona. Siccome l'idea mi
piaceva un sacco, volevo continuare la storia, quindi li ho 'reciclati'
modificandoli un po' qua e un po' là... della serie: non si butta mai via
niente!^^'... Tra l'altro, durante il corso della storia, riprendo anche un
paio di altri spunti da questa ff di ispirazione.
Un ringraziamento particolare va a Vege che ha scritto con me quella ff!
^__^
Premetto una cosa^^: i nomi degli istituti citati sono di invenzione e se
non lo sono ed esistono, non ho la più pallida idea di dove siano...
Insieme...
per sempre
di Cioppys
Capitolo 1
POV.MITSUI
Respinto. Ecco la prima cosa che ricordo di quell'anno.
Respinto e costretto a ripetere il terzo anno. Non sono mai stato uno
studente modello, anzi. Nei primi due anni delle superiori, passati da
teppista, sono stato fortunato e sono sempre riuscito a cavarmela in
quanche modo con la scuola, ma quell'anno, putroppo no. L'aver ripreso a
giocare a basket mi aveva anche portato via molto tempo, ma sono comunque
felice per questo: avevo ritrovato la principale ragione della mia vita
che avevo perso.
Così, riiniziai il terzo anno delle superiori, continuando, è ovvio, a far
parte del club di basket. Quell'anno avevamo buone possibilità di arrivare
nuovamente ai campionati nazionali e di rifarci, nonostante la perdita del
gorilla, che insieme a Kogure, si era iscritto all'università. In fondo
anche le altre squadre della prefettura (e non) avevano perso, per la fine
del triennio, alcuni tra i loro migliori componenti: Maki il Kainan,
Uozumi il Ryonan, Fuijima lo Shoyo.
Praticamente tutti i vecchi capitani erano usciti di scena.
Putroppo non fui io a prendere il posto di Akagi come capitano dello
Shohoku... ma non importa. A me importava solo vincere il campionato
nazionale.
La squadra, come ogni anno, si rinfoltì di matricole, alcune delle quali
erano ottimi elementi e valide speranze per il futuro del Club. Ci
allenavamo con entusiamo sotto le direttive del nostro allenatore Anzai,
abituati ormai alle baruffe tra Sakuragi e Rukawa, ma quelle volte a
farmarli non c'era il pugno del gorilla, ma il ventaglio di Ayako!
In fondo, devo ammettere, che era divertente avere in squadra quei due,
almeno ci facevamo tutti due risate.
Era davvero bella l'armonia che si era venuta a creare in squadra...
Purtroppo non sapevamo cosa ci riservava il futuro...
Quel giorno. Quel maledetto giorno non lo potrò mai scordare. La persona
grazie alla quale alle medie avevo vinto il campionato e conquistato il
titolo di MVP, grazie alla quale, dopo il periodo di sbandamento avuto,
ero ritornato a giocare a basket, ero ritornato alla mia vita, era...
"...morto" fu l'ultima parola di Miyagi.
Non ci potevo credere. Tutta la squadra non ci poteva credere. Eravamo
alle finali del campionato nazionale e la semifinale contro il Toyotama
era a poche ore...
Come era ovvio, perdemmo con un distacco enorme.
Io, durante quella partita, praticamente non riuscii proprio a giocare:
non feci neppure un canestro, non azzeccai neanche un passaggio, non ero
lì, c'era solo il mio corpo che si muoveva senza nessun comando perchè la
mia testa, la mia mente era altrove, stava pensando al nostro allenatore
Anzai appena scomparso...
"Tutto bene Mitsui?" mi chiese Miyagi negli spogliatoi.
'Secondo te va tutto bene? No... non va per niente bene' pensai,
guardandolo senza rispondegli, perchè se l'avessi fatto, gli avrei
risposto in modo brusco, offendendolo. In fondo lui si stava preoccupando
per me... che strano, e pensare che fino a qualche anno prima non lo
potevo vedere a causa di quello che rappresentava per la squadra di
basket, tutto quello che io non ero mai riuscito a rappresentare, e invece
è diventato uno dei miei migliori amici, quell'anno eravamo anche nella
stessa classe.
Presi le mie cose e me ne andai senza salutare nessuno.
Camminai per ore, girovagando senza meta, fino all'imbrunire. Passando
davanti a un campo da basket, mi fermai a guardare dei ragazzi che
giocavano. Non so cosa mi successe, ma senza accorgermi le lacrime
iniziarono a scendere sulle mie guance...
Mi sentivo a terra, anzi sottoterra, completamente a pezzi, la persona per
la quale avevo un'ammirazione enorme non c'era più, non era più con noi, e
in fondo al cuore sapevo che le cose non sarebbero state più le stesse...
E avevo ragione.
La squadra da allora cambiò radicalmente.
L'armonia interna che c'era all'inizio di quell'anno, era soltanto un vago
ricordo. Non facevamo altro che litigare tra di noi. Vista la situazione,
lasciai il Club prima del previsto per dedicarmi allo studio, non potevo
permettermi a scuola di essere respinto un'altra volta (o__O E' una
battuta vero?! NdCioppys- ... NdMitchi)
Comunque continuai ad allenarmi, a volte da solo, a volte con Kogure, in
un campetto sul lungomare. Volevo diventare un professionista, la mia
tecnica e la mia abilità nei tiri da tre punti non dovevano avere rivali
in tutto il Giappone. Questo era il mio sogno...
E già! Poi c'è anche Kogure... o meglio Kiminobu.
E' stato sempre quell'anno che abbiamo scoperto di amarci l'un l'altro.
Me lo ricordo molto bene...
Era il giorno della consegna dei diplomi per quelli del terzo anno. La
cerimonia stava per iniziare ma Kogure non era ancora arrivato. Akagi,
come al solito, stava imprecando, ma stavolta non contro Sakuragi, ma
contro il suo migliore amico. Fu così che ci chiese di chiamare a casa, ma
sua madre ci disse che il figlio era già uscito da più di un'ora. Lo
cercammo praticamente per tutta la scuola, finchè io non lo trovai negli
spogliatoi della palestra.
"Kogure... Ma che ci fai qui? La cerimonia sta per iniziare..."
Era seduto sulla panca e teneva uno dei palloni da basket tra le mani,
facendola rigirare. La bloccò e mi guardò: fu allora che notai i suoi
occhi lucidi...
"Pensavo..." la sua risposta. Mi sedetti di fianco a lui.
"C'è qualcosa che non va? Sembri triste..." gli domandai.
"Mi mancherà questo posto, ma soprattutto..." la frase non terminò, e le
sue guance si colorarono leggermente di rosso mentre i suoi occhi
divennero ancora più tristi...
"'Ma soprattutto' cosa?"
Lui si alzò, posò la palla nella cesta insieme alle altre, apri la porta
per uscire, ma prima di varcare la soglia si voltò verso di me e mi
sorrise.
"Sono contento di averti conosciuto Hisashi..."
In quel momento sentii una fitta al cuore. Fortissima. La sua frase
suonava come un'addio... e io volevo che fosse un'arrivederci... no, un
semplice saluto tra due persone che sanno che si rivedranno presto, molto
presto, due persone che non fossero solo dei semplici amici...
Lo seguii fuori dagli spogliatoi. Fortunatamente si era fermato a fissare
il canestro in mezzo alla palestra, perso nuovamente nei suoi pensieri e,
ancora, con lo sguardo triste. Mi avvicinai.
"Mi ricordo ancora della prima partita tra i ragazzi del primo anno,
quando ci siamo iscritti a questo club. I tuoi canestri erano fantastici:
tutti rimasero impressionati dalla sua bravura, e io ti ammiravo come non
avevo mai fatto con nessuno... ma poi, col passare dei giorni, capii che
non era semplice ammirazione quella che provavo per te..." le mie braccia
gli cinsero la vita. Stupito del mio gesto, Kogure voltò la sua testa
verso di me, e io lo baciai.
Il nostro primo bacio.
Kiminobu, senza mai staccarsi dalle mie labbra, si girò completamente e
mise le sue braccia dietro al mio collo, cominciando con una mano ad
accarezzarmi i capelli. La sua lingua, invece, chiese di poter entrare
nella mia bocca. La lasciai passare e il bacio divenne subito
appassionato.
Mi sembrava incredibile che il ragazzo che stavo stringendo nelle mie
braccia e che mi stava baciando in quel modo, fosse proprio il giocatore
più calmo e pacifico della nostra squadra. E, se devo essere sincero,
questo suo aspetto molto nascosto, del quale penso che solo io sono a
conoscenza, mi fa sempre impazzire.
Mi lasciai coinvolgere da ogni sorta di emozione che quel momento mi stava
regalando. Peccato che qualcuno decise di interromperlo...
"Ehm Ehm..."
Di malavoglia, ci staccammo e, girandoci verso il luogo da dove era
arrivata la voce di disturbo, vedemmo Akagi. Alla sua vista, mi ricordo,
impallidii. Pensavo che la sua reazione sarebbe stata tremenda, non so
neanche io perchè, ma era quello che pensavo in quel momento. Kogure gli
andò incontro, si scambiaro alcune parole che non riuscii ad udire, dopo
di che Kiminobu mi chiese, con il suo bellissimo sorriso, di aspettarlo
dopo la cerimonia e uscii dalla palestra.
Fu allora che Akagi si avvicino a me. Mi sembrò di rivivere il giorno
della rissa in palestra, quando mi diede quei tre schiaffi. Stavolta,
però, mi prese per il colletto della casacca della divisa scolastica...
"Se lo vedo solo una volta piangere a causa tua, te la dovrai vedere con
me..."
Fu Kogure a spiegarmi che lui sapeva dei suoi sentimenti verso di me.
Un giorno ebbe la necessità di parlarne con qualcuno, e lo fece proprio
con il capitano di allora. Mi raccontò che Akagi all'inizio non l'aveva
presa bene, non perchè avesse qualcosa da ridire sul fatto che si fosse
innamorato di un ragazzo, ma perchè quel ragazzo ero proprio io, e aveva
paura che l'avrei fatto soffrire. Lui rispose all'amico che non gli
importava, che l'amore non guarda in faccia a nessuno, e che poi era
sicuro che sotto la mia indole di ex-teppista si nascondeva un ragazzo
veramente speciale...
Adesso, anche se non frequentiamo più la stessa scuola, riusciamo a
vederci spesso. Non potrei mai separarmi da lui: insieme al basket, è
l'altra ragione della mia vita. E lo stesso vale per lui.
Kogure si iscrisse, insieme ad Akagi, all'universita Seimei di Kanagawa,
ed entrambi entrarono nella squadra di basket dell'istituto. Appena potevo
andavo a vedere le sue partite, e lo stesso faceva lui con le mie.
Era presente anche alla partita quel giorno in cui morì il nostro
allenatore Anzai. Fu lui che mi ritrovo in quel campetto da basket.
Quella fu l'unica volta in vita mia che vidi Kiminobu veramente
arrabbiato.
Era stato in giro ore e ore a cercarmi, preoccupatissimo che potesse
essermi successo qualcosa. Sapeva quanto fossi sconvolto, aveva visto la
partita e come avevo giocato, ovvero da schifo, ma questo non la considerò
affatto una giustificazione del mio comportamento: mi rimproverò del fatto
che se avevo qualunque problema, lui era disposto ad ascoltarmi, a
consolarmi, a stare anche con me senza dire una parola, perchè io potessi
sapere che non ero solo nella mia vita, che lui c'era sempre e comunque,
qualsiasi fosse la situazione, dalla più felice alla più triste. Non
dovevo escluderlo dalla mia vita.
Le sue parole mi toccarono nel profondo.
Gettai le braccia intorno al suo collo e lo strisi a me. Piansi come non
avevo più fatto dalla morte di mia madre: quel giorno avevo perso una
persona cara, ma avevo scoperto che c'era qualcuno su cui potevo contare
veramente sempre...
E' stata la prima volta in vita mia che mi sentii veramente amato.
*
E' passato un'anno da quei giorni e ora sono qui davanti alla mia futura
università.
Purtroppo quella che ho scelto non è la stessa di Kiminobu: lui ci è
rimasto un po' male quando gliel'ho detto, soprattutto perchè mi sarei
trasferito al campus dell'isituto e quindi non ci potremo vedere più così
spesso. Però, sa quanto ci tenga alla mia carriera cestistica, e sa che la
squadra di questa università è una delle migliori di tutto il Giappone. In
fondo non è l'unico che sentirà la mancanza dell'altro.
Bene. E' ora di andare.
Fine Primo Capitolo
*Owari Primo Capitolo*
Mitchi: Senti un po'... ma perchè io devo fare la parte di quello
ignorante che si fa bocciare?!?
Cioppys: Perchè lo sei...
Mitchi: MA COME TI PERMETTI? >.<
Cioppys: Su, su, non te la prendere... hai ben altre qualità...
Mitchi: Sentiamo...
Cioppys: ...
Mitchi: Embè?!
Cioppys: Sto pensando, sto pensando... solo che sono così nascoste ^///^'
*Mitchi inizia a inseguire Cioppys*
Mitchi: MA IO TI AMMAZZO!!!
Cioppys: AIUTO!!! Non si può neanche scherzare^^!!!
Sendoh: Ma il mio turno quando arriva? ^__^
Cioppys: Arriva subito se fermi sta furia scatenata!
Sendoh: Posso fare quello che voglio per fermarlo? ^__^
Cioppys: Fai quello che ti pare, basta che io sopravvivo!
*Sendoh abbraccia Mitchi, lo atterra e inizia a baciarlo
appassionatamente*
Cioppys: Io non ho parole... -.-'
Kogure: O__O Ma... ma... ma non ero io insieme a Hisashi?
Cioppys: Mi dispiace Kiminobu... leggi bene in alto: questa ff è una
MitSen!^^'''
Kogure: T.T
***
Capitolo 2
POV.SENDOH
Ieri, finalmente, è finita la scuola.
Non ho ancora deciso che università fare, anche se ho già qualche idea. Mi
dovrò informare, soprattutto sulla squadra di basket... è chiaro che ho
intenzione di continuare! Spero di avere fortuna e di riuscire a diventare
un professionista, in fondo so di avere le qualità per farcela...
Stamattina mi sono recato alla prima università, l'istituto Hiragi. E'
davvero ottima come scuola e mi hanno detto che il suo club di basket è
uno dei migliori di tutto il Giappone. Se riuscissi a giocare in una
squadra così sarei molto soddisfatto di me stesso.
Appena entrato nella hall, ho chiesto a uno studente dove fosse possibile
richiedere informazioni per l'iscrizione. Il ragazzo mi ha indicato la
strada per la segreteria e mi sono incamminato.
Apro la porta dell'ufficio, forse con un po' troppa energia, e...
"AHIO!!!" ...ecco! Sono appena arrivato e ho già combinato qualcosa...
Guardo dietro la porta e vedo un ragazzo a seduto terra che si tiene con
entrambe le mani la testa, mi chino per scusarmi.
"Mi dispiace, tutto a posto?"
"Veramente mi fa un male can..." Il ragazzo si blocca e mi guarda
meravigliato...
"Ma tu sei Sendoh!" dice indicandomi.
Lo conosco? Certo che lo conosco, come potrei non ricordarmi uno dei
migliori giocatori dello Shohoku, Hisashi Mitsui...
Gli tengo la mano e lo aiuto a rialzarsi.
"Ciao Mitsui! Cosa ci fai qui?"
"Suppongo la stessa cosa che stai per fare tu..."
"Ero venuto a chiedere informazioni per l'iscrizione e per il club di
basket"
"Infatti, io ho appena finito. Se vuoi posso darti io le informazioni
necessarie visto che c'è un po' fila... ho dovuto aspettare quasi un'ora!"
dice indicando gli studenti presenti nella sala...
"Se per te non è di disturbo, accetto volentieri!" rispondo io, sfoderando
il mio solito sorriso.
Così usciamo dallo stabile e ci sediamo sotto un'albero nel parco davanti
all'università. Mitsui mi disse tutto quello che volevo sapere e devo dire
che avevo ragione sulla squadra di basket, era proprio ottima. In passato
aveva anche partecipato diverse volte ai campionati nazionali e, in alcuni
casi aveva anche vinto. Inoltre la squadra era composta da ottimi
elementi.
"Eh così, Mitsui, tu hai deciso di iscriverti a questa università?"
"Bhe, si. Sono stato in altri istituti, ma devo dire che questo è quello
che preferisco. E tu invece non hai ancora deciso?"
"Ho iniziato oggi il mio giro, ma quello che mi hai detto della squadra è
molto interessante... comunque ci penserò su. Cambiando discorso... ho
saputo quello che è successo all'allenatore Anzai, mi dispiace..."
Mi stupii la reazione di Mitsui. La sua faccia si scuri di colpo. Forse
avevo toccato un argomento che era meglio lasciar perdere. Stavo per
scusarmi, quando lui invece mi sorprese e rispose. Mi raccontò di come
avevano preso male la notizia il giorno della semifinale, e della partita
stessa, di come poi la squadra si fosse disgregata e del giorno in cui
lasciò la squadra con la scusa di doversi impegnare di più nella scuola
(Ah ecco... era tutta una scusa... NdCioppys- ò__ò NdMitchi): per lui,
come per tutti, la situazione era divenuta insostenibile.
Solo adesso che aveva soddisfatto la mia curiosità, si rilassò.
"Questo è tutto. Purtroppo degli altri componenti dello Shohoku non so
molto, sono rimasto in contatto solo con Kogure, con cui a volte mi
alleno. E da voi invece?"
Da noi... mi ricordo ancora bene il giorno che fummo eliminati dal
torneo...
*Flashback*
Terzo anno delle superiori. Finali della Prefettura di Kanagawa.
Ormai mancavano pochi secondi e il distacco dal Kainan era di ben 12
punti... troppo per poterli recuperare in così poco tempo. Però non
volevamo sfigurare, lasciarci andare non sarebbe stato corretto nè nei
nostri confronti nè nei confronti degli avversari, dovevamo batterci fino
alla fine.
L'ultima azione toccava a noi.
Avanzai verso la metà campo palleggiado. Kyota mi venne incontro per
rubarmi palla e andare a canestro. Intanto Koshino si era liberato alla
destra dell'area con uno scatto. Scartai l'avversario e gli lanciai la
palla, ma il passaggio risultò un po' troppo alto, nonostante lui avesse
saltato per prenderla. Acc... nella fretta avevo calcolato male la
traiettoria. Fukuda, però, intuendo il mio errore, si era già appostato in
fondo al campo per recuperare la palla. con un salto la bloccò e si portò
al limite dell'aria, in attesa di decidere sul da farsi. Liberatomi
nuovamente di Kyota che era tornato a marcarmi, ricevetti la palla dal mio
compagno, che intanto si spostò verso il centro dell'area. Io ero qualche
centrimetro dietro la riga dei tre punti, stavo per tirare, quando Jin mi
si parò davanti. Lui saltò, io invece con una finta lo passai e alzai la
palla a campanile (o__O A campanile?!? Ma che razza di tiro è?!? NdSendoh-
Sinceramente non lo so neanch'io, non sapevo come descrivere il passaggio
NdCioppys- Dire che passava la palla e basta? NdFukky- Mi sembrava troppo
semplice^^ NdCioppys- ... NdSendoh&Fukuda) Fukuda, con un salto, prese la
palla al volo e la infilò nel canestro. Il palazzetto esplose in un boato
di acclamazione. La palla venne rimessa in gioco da Kyota, ma subito dopo
il primo passaggio il tempo terminò... La vittoria era del Kaynan.
Anche quest'anno eliminati. E pensare che avevamo dato tutto, ci eravamo
allenati come dei matti, volevamo partecipare alle finali nazionali e
invece niente. Ancora una volta hanno avuto la meglio il Kainan e lo
Shohoku. Rispettivamente le partite si sono concluse con il risultato di
80 a 72 e 79 a 70 nonostante avessimo dato il meglio di noi stessi.
Entrambe sono state entusiasmanti, ma questa è solo una magra consolazione
per noi...
Il destino a volte è proprio avverso...
Io e i miei compagni ci ritirammo negli spoiatori ancora increduli della
disfatta. Il nostro morale era basso, anzi bassissimo. Nessuno osava
proferire parola. Nello spogliatoio regnava un silenzio irreale, rotto
solo dallo scroscio dell'acqua delle doccie e dalla chiusura degli
armadetti di metallo. Ogni tanto mi fermavo ad osservare i miei compagni:
tutti quelli del terzo anno erano avviliti, non che io non lo fossi, però,
anche se avevamo perso, sapevo che prima o poi, per me, sarebbe arrivato
il giorno del riscatto, vista l'intenzione di continuare a giocare. Quello
più a terra di tutti era Koshino, il quale non si sarebbe iscritto
all'università, ma avrebbe iniziato a lavorare nell'azienda del padre.
Lui, purtorppo, questa possibilità non poteva averla e l'ultima
opportunità era andata sprecata. Io ero il capitano quell'anno, nonchè il
suo ragazzo: avrei dovuto trovare qualcosa da dire per consolarlo, ma non
mi veniva niente che non fosse scontato, niente che non potesse abbatterlo
ancora di più. Proprio mentre lo fissavo, Koshino alzo lo sguardo verso di
me, cogliendomi impreparato. Mi stupii quando sulla sua faccia apparve un
lieve sorriso, al quale io risposi prontamente (Se non rispondeva, non
sarebbe stato Akira Sendoh, ma il suo sosia... NdCioppys ò__ò NdSendoh).
Senza parole.
*Fine Flashback*
"Sendoh? ...ehi Sendoh! Ci sei?"
La voce di Mitsui mi riportò alla realtà, strappandomi dai miei ricordi...
"Si si... scusa! Stavo pensando..."
"Tu sei proprio un tipo con la testa fra le nuvole eh?" mi disse
sorridendo.
"Chi io?" risposi sorridendo a mia volta, provocando così la risata
generale di entrambi.
"Ora però devo andare" disse Mitsui interrompendo il momento di ilarità
"Comunque se ti iscriverai a questo istituto sarò felice di concederti
l'opportunità di sfidarmi in un One o One!"
"Allora dovrai prepararti alla sconfitta!"
"Ne dubito proprio! Ciao!" e corse via.
Rimasi ancora un po', seduto all'ombra dell'albero, ad assaporare quella
stupenda giornata, e intanto pensavo. Pensavo al fatto che, in fondo,
giocare in squadra con Mitsui non mi sarebbe dispiaciuto. Prima di
lasciare quel luogo, però, il mio ultimo pensiero fu per lui, Hiroaki.
Chissà che cosa stava combinando... mi dispiace che non ci sia anche lui.
Mi sarebbe piaciuto ancora giocare insieme, nella stessa squadra... fare
l'università con lui... e condividere anche la stessa camera al campus!
Peccato, davvero un peccato che suo padre abbia insistito tanto a entrare
subito nella sua azienda...
*Flashback*
Era una domenica qualunque, e mancavano pochi giorni all'inizio dei
campionati prefetturali... o meglio, sarebbe stata una domenica qualunque
se non avessi ricevuto quella telefonata: Hiro era strano, sembrava che
stesse piangendo. Lui non voleva che ci vedessimo, ma io ho insistito
tanto che alla fine ha ceduto.
Ed eccomi qui che sto correndo verso il nostro solito luogo di incontro,
sul lungomare. Quando arrivo, lo trovo rannicchiato sul parapetto che
divide la strada dalla spiaggia, rivolto verso il mare. Lui non si accorge
di me, quindi mi avvicino e gli appoggio una mano sulla spalla.
"Hiro..."
Lui però rimane fermo. Decido allora di sedermi di fianco: salgo a
cavalcioni sul parapetto e rimango un po' a fissarlo.
Koshino è seduto con le gambe raccolte al petto, la testa abbassata in
mezzo alle ginocchia, a nascondere il volto. I suoi capelli neri vengono
mossi dalla leggera brezza che si alza dal mare, tra i quali cerco di
intravedere gli occhi del mio Koibito. Solo grazie ad una folata più
forte, che fa alzare i suoi capelli al di sopra della fronte, riesco a
vedere delle gemme trasparenti scorrere sul suo viso.
Alla loro vista mi si stringe il cuore: sta piangendo.
Mi avvicino e lo abbraccio. Con le mie labbra gli sfioro il lato destro
della sua fronte con piccoli baci. A volte mi rendo conto di quanto ci si
possa sentire inutili: vorrei aiutarlo in qualche maniera, ma se lui non
mi racconta cosa è successo, non servo praticamente a niente! Per adesso
non posso fare altro che stargli vicino, senza proferire parola.
Dopo qualche minuto, finalmente Hiro alza la testa: i suoi occhi rossi,
colmi di tristezza che mi guardano, la sua pelle morbida segnata dalle
scie delle lacrime...
"L'anno prossimo non giocherò più a basket..."
Poche parole che però mi gelano. Come sarebbe a dire che non giocherà più?
A inizio anno avevamo deciso che ci saremmo iscritti alla stessa
università, così da stare insieme e continuare a giocare insieme...
"...purtroppo l'univeristà non me la posso permettere, e mio padre mi ha
già detto che dovrò iniziare a lavorare nella sua ditta..."
Sul suo viso ancora lacrime, lacrime che istintivamente lecco via: non
volevo più vederlo piangere... I suoi occhi mi guardavano come per
chiedermi se, alla fine di quell'anno, tra noi due sarebbe cambiato
qualcosa, e io gli rispori con un bacio profondo ed appassionato.
No... non sarebbe cambiato niente...
*Fine Flashback*
Piccole gocce d'acqua cadono sul mio viso... cavolo! Sta iniziando a
piovere!!! Penso proprio che sia ora di andare, visto che non ho con me
l'ombrello e non vorrei buscarmi un raffreddore!
Fine Secondo Capitolo
*Owari Secondo Capitolo*
Koshino: Ma... ma... se questa è una MitSen... allora anch'io...
Cioppys: Mi dispiace... è la vita! ^///^
Koshino: ...e la tua morte!
Cioppys: U__U
Sendoh: Dai Hiro... lo sai che in fondo voglio solo te! ^__^
Mitchi: EHM EHM...
Sendoh: Eh? *Sendoh si gira e vede Mitchi* Ah! ...volgio ANCHE te! ^__^
Koshino: Si certo... però qui sono quello che viene scaricato!
Cioppys: E tu chennesai? Non ho ancora scritto niente di quello che viene
dopo!
Koshino: Ah... Fantastico! Allora sarò cornuto!!!
Cioppys: Ti ho detto che non ho ancora scritto niente, e quindi non lo so!
Koshino: Bhe... non è che ci siano tante soluzioni! O scaricato o cornuto
sono!
Cioppys: Sai... non hai tutti i torti!^^'
Koshino: -.-
***
Capitolo 3
POV.MITSUI
*biip biip biip*
Alzo una mano per spegnere la stupida sveglia che sta suonando. E pensare
che stavo dormendo così bene... Sento le braccia del mio Koibito che mi
stringono ancora di più a lui, come a non volermi lasciare andare, e, in
fondo, è proprio quello che vuole. Purtroppo il momento della partenza è
arrivato. Oggi mi trasferisco al campus dell'università Hiragi, a Tokyo.
Rimango ancora sdraiato sul letto a farmi coccolare dal suo abbraccio, ma,
anche se di malavoglia, sono costretto ad alzarmi o perderò il treno.
Appena accenno a questa mia intenzione però...
"Rimani qui con me Hisashi... ancora un po', per favore..."
Le sue parole hanno su di me un controllo totale. Rimango fermo nella
posizione in cui ero. Con le mie mani vado in cerca delle sue e le
stringo. Anche se non lo vedo negli occhi, so che tra un po' inizierà a
piangere. Di scatto mi libero e mi volto affondando il mio viso
nell'incavo tra la spalla e il collo...
"Ti prego Kiminobu... non rendere la cosa ancora più difficile di quello
che è..."
Le sue mani raggiungono i miei capelli e iniziano ad accarezzarli. Io
inizio a baciargli il collo teneramente, avvicinandomi pian piano, prima
al mento, poi alle guance, fino ad arrivare alle bocca, impossessandomi
della sua lingua con la mia...
Vorrà dire che oggi arriverò in ritardo...
*
Sono arrivato all'universita, non in ritardo, in super-ritardo! Certo che
quando Kiminobu ci si mette è davvero un Hentai! A volte mi stupisco del
fatto che sia la stessa persona calma, pacifica e tranquilla che ho
conosciuto allo Shohoku... non che questo suo lato non mi piaccia, anzi!
Entro nella hall e mi dirigo al banco informazioni per sapere la camera
che mi è stata assegnata. La ragazza mi consegna un modulo da firmare e
l'elenco delle stanze con gli occupanti. Trovo la mia e... Akira Sendoh? A
quanto pare, alla fine, l'asso del Ryonan si è iscritto allo Hiragi, e
sarà addirittura il mio compagno di stanza! Riconsegno il tutto alla
ragazza e mi avvio verso la mia nuova dimora.
Quando arrivo a destinazione, entro ma non trovo nessuno. Comunque il mio
coinquilino è già arrivato: le sue cose, infatti, sono già tutte
sparpagliate per la camera! Non che io sia molto ordinato, ma sicuramente
più di lui...
Prendo posto sul letto di sinistra e inizio a disfare la mia borsa. Non
avendo portato molta roba, finisco abbastanza in fretta, faccio una doccia
rinfrescante ed esco. Sono proprio curioso di vedere la palestra...
Non mi dovrei stupire del fatto di averlo trovato proprio qui, già intento
a fare quattro tiri. Effettua un tiro ma lo sbaglia: il pallone rimbarla
sul ferro e rotola verso il sottoscritto.
"Siamo un po' fuori forma, Sendoh?" gli dico dopo aver raccolto la palla.
"Mitsui! Finalmente sei arrivato! Dormito troppo stamattina?"
See proprio... altro che dormire stamattina! Forse non si nota, ma sono
letteralmente spompato! Comunque meglio che la pensi così: non so che idea
abbia dei gay, ma preferisco che per ora non sappia, almeno evito che
pensi male tutte le volte che lo guardo. Non posso certo negare che Akira
non sia un bel ragazzo... certo che se Kiminobu in questo momento mi
leggesse nei pensieri, mi ucciderebbe!
"Spero che a te non dispiaccia se stiamo nella stessa stanza... l'ho
chiesto io al momento dell'iscrizione... sei l'unica matricola che
conosco!" mi dice imbarazzato, con il solito sorriso sul volto. Sono
sorpreso da questa sua richiesta, ma non posso dire che mi dispiaccia...
"No... non ti preoccupare... anche perchè per me è la stessa cosa!" gli
rispondo lanciandogli la palla.
"Vedo che tra le nuove leve c'è gente che ha molta voglia di giocare... ma
da voi due che cosa potevo aspettarmi?" questa voce mi suona familiare,
quindi non dovrei stupirmi di verdere la persona che ha parlato, e invece
lo sono eccome. Nessuno mi aveva detto che allo Hiragi c'era...
"Maki?!?" diciamo all'unisono io e Sendoh.
"Ciao ragazzi! Quando ho letto i vostri nomi tra le matricole non ci
credevo! E invece eccovi qui!" ci dice l'ex-capitano del Kainan "Vi vedo
sorpresi... non sapevate che mi ero iscritto qui?"
"Secondo te? No che non lo sapevamo! Nella lista dei principali giocatori
non figurava il tuo nome!" gli dico un po' stizzito... pensa che sia
scemo?
"Ah! Ho capito... in quella lista non c'è semplicemente perchè l'anno
scorso ero solo una matricola, ed era già tanto se stavo in panchina!"
Io e Sendoh ci guardiamo stupiti! In panchina? Se uno come Maki avrà
giocato una o due partite, non oso pensare quale sia il livello della
squadra titolare! Sarà dura, ma voglio farcela... anzi, devo assolutamente
farcela!
"...quindi non sapete che c'è anche un'altra vecchia conoscenza in questa
squadra..." continua Maki, e io mi chiedo chi possa essere... Di sicuro
nessuno del Ryonan o dello Shohoku perchè, altrimenti, uno di noi due
l'avrebbe saputo. O è qualcun'altro del Kainan oppure...
"E' un giocatore dello Shoyo, vero?" Sendoh ha anticipato la mia domanda.
"Venite... così vi faccio conoscere il resto della squadra..."
Seguiamo il playmaker fuori dalla palestra e torniamo verso il dormitorio.
Ci dirigiamo verso una saletta nella quale ci sono diverse persone dove
vediamo di chi stava parlando. La persona in questione, appena ci vede, si
alza per venirci a salutare...
"Ecco qui l'artefice dell'eliminazione dal torneo scolastico della mia
squadra delle superiori..." mi dice, poco prima di stringermi la mano "e
uno dei migliori giocatori che, sfortunatamente, non è mai riuscito con la
propria squadra a raggiungere le finali nazionali" rivolgendosi a Sendoh.
"Hanagata... certo che è proprio una bella sorpresa!" gli risponde il mio
compagno di stanza, salutandolo.
Il nostro arrivo, accompagnati da Maki, ha attirato l'attenzione degli
altri presenti in sala. L'ex-capitano del Kainan allora fa le
presentazioni, e così veniamo a conoscenza praticamente di tutti i
componenti della squadra, matricole escluse. Tra di loro riconosco alcuni
giocatori di quella famosa lista: ora capisco il perchè della panchina di
Shini'chi. Non deve essere per niente facile stare al loro livello,
comunque non vedo l'ora di vederli all'opera...
*
Io e Sendoh ritorniamo in camera che è già quasi ora di cena. Domani
mattina ci saranno le presentazioni ufficiali delle matricole alla
squadra, e noi non possiamo di certo fare brutta figura, soprattutto dopo
quello che è stato detto questo pomeriggio.
Entriamo in camera e io mi lascio cadere sul letto, esausto per il viaggio
e per quello che ho fatto stamattina... chissà Kogure che sta facendo...
Prendo il cellulare in mano e noto subito la bustina dei messaggi.
Sicuramente sarà lui. Leggo il messaggio e sorrido a quello che ha
scritto: non vede l'ora di riverdermi e ripetere l'esperienza della
mattina...
"Che hai da sorridere? La tua ragazza ti ha mandato un messaggio un po'
spinto?" Sendoh, appoggiato alla scrivania, che si trova in centro alla
stanza di fianco alla finestra, mi osserva divertito.
La mia ragazza... e che gli rispondo adesso? E poi? Subito a pensare a
quelle cose! Certo che anche lui... un po' di delicatezza! Arrosisco
lievemente, ma basta perchè lui se ne accorge comunque...
"Ho indovinato vero? E che ti ha scritto?" il numero sette del Ryonan si
avvicina al mio letto e tenta di sbirciare sul display del cellulare,
riuscendoci benissimo. Non ho fatto in tempo a coprire la sua visuale, e
lui ha letto tutto. Lo capisco perchè ha iniziato a ridere come un matto.
Se ci fosse stato Sakuragi di fianco a me, non ci sarebbe stata alcuna
differenza tra i suoi capelli e la mia faccia.
"AH AH AH! Adesso ho capito perchè stamattina hai fatto tardi! AH AH AH!
Eri impegnato con lei!" dice continuando a ridere, e, dopo essersi calmato
un'attimo, aggiunge "Kimi... è il suo nome?"
"N... no... è il diminutivo..." rispondo senza rendermene conto, sono
ancora troppo imbarazzato per ragionare!
"Ah davvero? E dove l'hai conosciuta? A scuola?" ora, dopo essersi
ripreso, si è seduto per terra con le gambe incrociate, proprio di fianco
al mio letto.
"Eh... s...si... l'ho conosciut...a a scuola" qui va a finire che alla
prossima risposta adesso mi frego da solo e gli dico che è un lui!
"Era in classe insieme a te?"
"No... ma mi stai facendo il terzo grado?" rispondo arrabbiato. Finalmente
sono riuscito a riprendere il controllo della situazione.
"Scusa, scusa... non volevo impicciarmi degli affari tuoi... è che mi
piacerebbe conoscerti meglio, visto che, oltre a giocare nella stessa
squadra, dovremmo dividere la stessa stanza... scusa ancora, davvero..." e
detto questo, si alza, prende il suo asciugamano ed entra in bagno con
l'intento di fare una bella doccia.
Sendoh è sicuramente un ragazzo molto socievole e sono sicuro che con lui
andrò d'accordo. Il suo problema è che, a volte, diventa troppo invadente!
Anche la sera ha dato prova di questa sua qualità. Fortunatamente mi ha
lasciato fuori dai suoi discorsi, anche perchè quando ha tentato di
tirarmi dentro, ho detto che avevo troppa fame per discutere, ma sia Maki
che Hanagata sono stati bersagliati dalle sue domande! Alcune sono state
anche molto personali... se le avesse fatte a me mentre mangiavo, mi sarei
strozzato dall'imbarazzo!
*
"Cavolo, Sendoh! Non ti sembra di aver esagerato stasera con le domande?
Quando hai iniziato con quelle sulle ragazze, sei riuscito a far perdere
ad entrambi la loro solita faccia seria, mettendoli in imbarazzo totale!"
lo ammunisco mentre saliamo in camera.
"Però, se il discorso gli dava fastidio potevano anche dirlo! E poi, non
hanno detto più di tanto... solo che sono fidanzati..." risponde lui.
"Se ha me hai provato a fare il terzo grado, a loro hai fatto il quarto o
il quinto! Comunque, di te invece non hai detto una parola..." gli faccio
notare.
"Vediamo... ti posso dire che sono fidanzato da più di due anni... e
comunque ricordati che non ho ancora finito di farti il terzo grado..."
Una sua mano mi passa nei capelli e avvicina il mio viso al suo. Mi guarda
intensamente negli occhi e mi sorride, dopo di che lascia la presa e va
avanti a me di qualche passo, mentre io mi fermo.
In quel momento, una strana sensazione mi ha invaso il corpo, una
sensazione che è durata un'attimo, meno del tempo che è durata quella
vicinanza...
Il mio coinquilino si è fermato ad aspettarmi con sguardo interrogativo,
come a chiedersi che cosa mi sia preso... è la stessa domanda che mi sto
ponendo anch'io, Akira.
Fine Terzo Capitolo
*Owari Terzo Capitolo*
Maki&Toru: Noooo! Ci siamo anche noi!!! E adesso, spiegaci immediatamente
il perchè!
Mitchi: Me lo stavo chiedendo anch'io...
Cioppys: In effetti, la vostra presenza non eravate prevista... però ho
pensato di movimentare un po' la situazione^^... siete contenti?
Maki&Toru: No!
Cioppys: Ma come 'no'? Siete pure felicemente fidanzati! Ma che volete di
più dalla vita?
Maki&Toru: Un lucano!
Cioppys: Piantatela di fare gli spiritosi, che vi faccio passare io la
voglia di scherzare...
Maki&Toru: Ma... secondo te?!? Nobu e Kenji! Ovvio... no?
Cioppys: Certo, certo... Hentai che non siete altro...
Sendoh: Mi hai chiamato?
Cioppys: -.-'
***
Capitolo 4
POV.SENDOH
I giorni trascorrevano tranquilli, tra le lezioni e gli allenamenti.
Già dal primo giorno, sul campo da basket, io e Mitsui ci eravamo fatti
notare parecchio tra le molte matricole che si presentarono. Durante la
partita di allenamento riservata solo a noi del primo anno per verificare
le nostre capacità, Mitsui si era dato da fare, tanto da non sbagliare
nemmeno uno dei suoi tiri da tre punti e da dare filo da torcere agli
avversari in difesa. Per quanto mi riguarda, invece, feci alcune delle mie
migliori azioni, come da manuale.
Alla fine di quell'allenamento Maki ci disse che avevamo fatto un'ottima
impressione sui senpai, e Hanagata ci confermo quanto detto, dicendoci che
soprattutto il capitano era contento di avere in squadra due promesse come
noi.
Peccato che a volte gli allenamenti erano veramente massacranti! C'erano
giorni che, a fatica, riuscivamo a trascinarci fino in camera, e poi,
appena ci buttavamo sul letto, dormivamo fino al giorno seguente. Gli
altri ci dicevano che era questione di abitudine, che piano piano, anche
noi ci saremmo abituati ai loro ritmi... certo, però, che fatica ragazzi!
Quasi tutte le matricole, durante il primo mese, abbandonaro la squadra, e
alla fine rimanemmo solo in cinque.
Gli allenamenti portavano via parecchio del nostro tempo. Il resto era
pressocchè tutto occupato dallo studio e dalle lezioni della facoltà. Io
ero iscritto a Ingegneria Informatica, mentre lui ad Architettura.
Il poco tempo libero che ci rimaneva lo trascorrevamo insieme a
chiaccerare per conoscerci meglio. E devo dire che Mitsui è un ragazzo
completamente diverso da come mi aspettavo...
Mi ha raccantato molto di se.
Dell'anno in cui vinse i campionati e fu nominato MVP alle medie, in
quella partita davvero spettacolare, lo so perchè la vidi anch'io, e mi
ricordo il carisma con cui lui giocò. Del perchè scelse lo Shohoku
piuttosto che un'altro istituto, ovvero per ringraziare l'allenatore
Anzai. Dell'abbandono della squadra, dei due anni da teppista e del
burrascoso rientro. Quando mi ha raccontato della rissa in palestra ero
allibito! Pensavo che fosse una testa calda, ma non così calda!
E infine mi raccontò anche della morte di sua madre, avvenuto all'inizio
del secondo anno delle superiori, e del rapporto inesistente con suo
padre, motivo per il quale scelse di non andare all'università Seimei di
Kanagawa, troppo vicino a casa, luogo da dove, invece, voleva andarsene ad
ogni costo.
Dopo aver ascoltato molte cose, episodi e fatti della sua vita ora riesco
a comprendere e capire sia lui che il suo carattere: Hisashi è una persona
con una grande stima di sè, è testardo, molto più di Hiro che a
testardaggine pensavo non avesse rivali, e molto orgoglioso. Nonostante
tutto, però, è anche insicuro: nei momenti difficili cerca sempre qualcuno
che lo rassicuri...
C'è una cosa, però, su cui non si lascia mai sfuggire niente: la sua
ragazza.
Più volte ho provato a spingere il discorso su di lei, ma lui riesce tutte
le volte a sviarlo magistralmente. Quando si sentono al telefono, poi, non
sta mai in camera a parlare, esce sempre... Al contrario, io gli parlo a
volte di Hiro... certo, gli ho fatto credere che Hiro fosse una ragazza...
Questo suo comportamento è molto strano...
*
Una sera eravamo in camera a leggere, ognuno sdariato sul suo letto.
Ad un tratto Mitsui si è alzato dicendo che andava a prendere da bere, e
mi ha chiesto se volevo qualcosa. Pochi secondi dopo che è uscito, il suo
cellulare ha iniziato a suonare. Mi sono alzato e, quando ho visto sul
display 'Kimi', non ho resistito: ho preso in mano il telefono e ho
risposto. E sono rimasto sconvolto. La voce che ho sentito quando ho detto
'pronto' non era quella di una ragazza ma... quella di un RAGAZZO!
"Hisashi? Hisashi... ci sei?" mi chiedeva quella voce.
"No, guardi... deve avere sbagliato numero..."
"Ah! Mi scusi... Buonasera" e la persona riattaccò.
Adesso era tutto chiaro! Mitsui è come me... è gay!
Rimetto il cellulare dov'era e mi sdraio nuovamente sul letto. Pochi
minuti dopo il telefono risuona, ma nello stesso momento, Mitsui entra in
camera. Mi guarda un'attimo, dopo di che prende il cellulare, si scusa ed
esce in corridoio.
Non ci avevo pensato a questa possibilità. Purtroppo, c'è molta gente che
non tollera gli omosessuali e, come me, penso abbia voluto evitare di
dirlo per non cadere in spiacevoli equivoci. Ma penso che ora sia arrivato
il momento di scoprirci, tanto sicuramente nessuno dei due ha pregiudizi
idioti sull'altro!
Dopo una decina di minuti, lo vedo rientrare. Lo guardo bene e non mi
sembra ancora vero quello che ho appena scoperto!
"Mitsui... senti io ti devo dire una cosa importante..."
A queste parole lo vedo che si ferma davanti alla scrivania, poi sospira e
ci si siede sopra. Non capisco perchè, ma sembra preoccupato...
"Si tratta di Hiro..." un sopracciglio si alza, come se non avesse
capito...
"Scusa?" mi chiede.
"Ecco, vedi... Hiro è Hiroaki Koshino, e non penso ti debba dire altro,
visto che hai giocato anche contro di LUI a basket..." ...Mitsui mi fissa
un'attimo, poi scoppia a ridere.
"Guarda che non c'è niente da ridere!" lo rimprovero.
"Deficente! Non sto ridendo per quello che mi hai detto... sto ridendo
perchè tu hai ammesso questa cosa, solo perchè prima hai risposto al mio
telefono..." mi dice dopo essersi calmato.
"Te l'ha detto lui vero?"
"Si, me l'ha detto lui... era sicuro di aver fatto il numero giusto! Mi
sono sentito mancare quando hai detto che mi volevi parlare: avevo paura
che non mi volevi più come compagno di stanza, anche perchè quando sono
entrato mi hai guardato in un modo strano... Cavolo, quando dirò a
Kiminobu che anche tu sei gay, inizierà ad essere geloso..."
"Apetta un attimo! Hai detto Kiminobu? Kiminobu Kogure?"
"Si... proprio lui!"
Non ci posso credere! Il teppista insieme al ragazzo più calmo e
tranquillo della sua ex-squadra! Non mi sembra affatto il tipo per lui e
invece...
"Comunque prima ti guardavo perchè non credevo che un ragazzo così carino
come te fosse gay..." queste mie parole lo fanno arrossire...
"Ehi! Non ti mettere in testa strane idee..." mi risponde, ancora
imbarazzato "e sappi che la stessa cosa l'ho pensata io di te, quindi..."
aggiunge a bassa voce, ma io riesco a sentire lo stesso, e non so perchè,
sono molto contento di questo...
*
Da quel giorno il nostro rapporto di amicizia è migliorato ancora di più,
e la cosa si riflette anche sul nostro gioco in squadra. I nostri compagni
si stupiscono sempre di più di quanto ci intendiamo in campo. E' bello
perchè parliamo di ogni cosa, anche delle nostre relazioni nei minimi
dettagli, scambiandoci consigli.
Una volta è successo che ho litigato con Hiro, e Mitsui mi ha fatto notare
di essere in torto. Lui e Hiro sono tanto simili quanto diversi...
Però... si perchè c'è un però... qualcosa sta cambiando...
Una sera, come sempre eravamo in stanza e stavamo parlando. Mitsui mi
stava raccontando di quando si era accorto dei sentimenti verso Kogure, e
di cosa era successo il giorno della consegna dei diplomi...
"...e lo baciai. Quello che ho provato in quel momento con lui è stata la
sensazione più bella che ho provato in una vita intera. E ogni volta che
lo bacio la riprovo... è semplicemente stupendo stargli vicino. Se
qualcuno mi avesse che io e lui eravamo fatti l'uno per l'altro, penso che
gli avrei riso in faccia... adesso non riesco ad immaginarmi una vita
senza di lui..."
Quelle parole... quelle parole provocarono in me una reazione che mai
avrei immaginato... in quel momento ero geloso, geloso di Kogure! In fondo
al cuore avrei voluto che quelle parole fossero rivolte a me e non a
lui...
Che cosa mi stava succedendo?
Da quella sera iniziai a guardare Mitsui sotto un'altro aspetto...
Ogni cosa che faceva, ogni cosa che diceva, ogni suo minimo tocco su di
me, provocava strane sensazioni... forse le definisco strane nonostante
sappia benissimo cosa significano, ma non voglio ammetterlo a me stesso,
perchè fino ad oggi sensazioni simili le avevo provate solo con Hiro,
simili perchè con Hisashi sono... sono comunque diverse, ma non so
spiegarmi come...
*
La prima sessione dell'anno è quasi al termine.
In questi giorni siamo parecchio impegnati con gli esami, ma dopo domani
saremo in vacanza per due lunghe settimane, e ne approfitteremo per
tornare a casa.
Hiro non sta più nella pelle da quanto ha voglia di riverdermi, mentre
invece io... io non ho il suo stesso entusiamo, anzi mi sento parecchio
triste al pensiero... al solo pensiero di dovermi separare per due
settimane da Mitsui... e mi sento male al pensiero che lui torni tra le
braccia di Kogure...
Che... che mi stia innamorando di Hisashi?
Fine Quarto Capitolo
*Owari Quarto Capitolo*
Koshino: O__O
Cioppys: ^///^
Koshino: T__T
Cioppys: ^///^'
Koshino: è__é
Cioppys: ^///^''
Koshino: ...Sei una STRON*A!!!
Cioppys: Non è vero... Sei cattivo!!! T.T
Maki&Toru: E Nobu e Kenji dove sono?!?
Cioppys: Ma non rompete le scatole voi... siete solo due comparse!
Maki&Toru: AH! E' COSIII? Vorrà dire che ti rovineremo questa ff...
Cioppys: Non potete... perchè sono io a scrivere!^^
Maki&Toru: Mannaggia... è vero...
***
Capitolo 5
POV.MITSUI
Oggi sono contento... contento perchè finalmente rivedrò Kiminobu!
Io e Sendoh siamo in stazione e stiamo per prendere in treno. Però c'è
qualcosa di strano: ho notato che in questi giorni Akira è diverso dal
solito. Sembra che ci sia qualcosa che lo sta turbando. Ho provato a
chiedere se andava tutto bene, se c'erano problemi con Koshino, ma lui mi
ha sempre risposto che era tutto a posto e che le cose non potevano andare
meglio... io però ho parecchi dubbi su questo.
Siamo seduti su una panchina di fronte al binario, quando vediamo Maki e
Hanagata uscire dalla biglietteria della stazione. Anche loro ci hanno
visto, ne sono sicuro, ma sembra che vogliano ignoraci, facendo finta di
niente... quando però alzo una mano per salutarli, si incamminano un po'
di malavoglia verso di noi, parlottando tra di loro... facciamo così il
viaggio tutti e quattro insieme.
Mentre siamo sul treno, parliamo del più e del meno, ma anche di basket,
mi sembra ovvio! Le partite del prossimo campionato sono ormai
imminenti... la nostra università è una delle teste di serie e quindi non
giocherà le eliminatorie, come invece capiterà per quella di Kiminobu...
se poi ci incontremo sarà solo alle finali nazionali, visto che noi non
facciamo parte della prefettura di Kanagawa...
Quando arriviamo alla nostra stazione, scendiamo. Ad attenderci troviamo
Kiminobu e Koshino sorridenti... e dietro di loro... Fujima e Kyota?!?
Così sorridenti anche loro? Sono un po' sorpreso e perplesso al tempo
stesso...
Mi volto verso Maki e Hanagata che stanno fissando leggermente imbarazzati
il terreno... leggermente imbarazzati? Sono rossi come il sole al
tramonto!
Guardo Sendoh che a sua volta mi sta guardando... e scoppio a ridere!
Non ci credo! Anche Maki e Hanagata sono gay! E guarda un po' con chi
stanno insieme: la scimmia e il principino! Non ci posso credere!
Quando mi riprendo, i componenti delle due coppie appena scoperte mi
guardano un po' irritate, mentre Sendoh se la ride sotto i baffi...
"EHI! Che cavolo hai da ridere! Brutto deficente!!!" Kyota mi sta venendo
addosso, pronto a pestarmi, quando Maki lo blocca con un tenero abbraccio
alle spalle.
"Dai Nobu... non è successo niente di grave..." gli dice, e poi rivolto
verso di me "Comunque, anch'io devo dire di essere abbastanza sorpreso!"
"Bhe... alla fine ognuono di noi pensava la stessa cosa Maki..." gli
rispondo mentre mi avvio verso il mio Koibito. Quando gli sono davanti gli
dò un tenero bacio sulle labbra.
"Sono contento di vederti sai? Mi sei mancato molto..." mi dice lui
sorridendo, quando ci stacchiamo.
"Anche tu..." rispondendo al suo sorriso "Bene, ragazzi, divertitevi mi
raccomando! Ci vediamo tra due settimane!" e cingo le spalle di Kiminobu
con un braccio, avviandoci verso l'uscita.
*
Io e Kiminobu stiamo camminando mano nella mano verso casa sua, visto che
queste due settimane le trascorrerò lì... io non volevo creare disturbo,
ho il mio appartamento, però la signora Kogure ha insistito tanto e alla
fine ho dovuto cedere. Ormai mi considerano uno di famiglia... Penso che
da mio padre non ci andrò neanche... o forse una domenica passo per fargli
sapere che il suo figlio 'degenero' è ancora vivo...
Però che bello ritornare in questi luoghi pieni di ricordi. Avrei tanto
voglia di rivedere lo Shohoku, e vedere che cavolo combinano Sakuragi e
Rukawa... lasciare la squadra in mano a quei due... posso capire alla
volpe, ma alla testa rossa! Chissà se riusciranno ad andare alle finali
nazionali...
Chiedo a Kogure se gli va di passare dal nostro vecchio istituto ma...
"Veramente io pensavo che avremmo fatto altro, visto che sono a casa da
solo..."
Quando mi guarda con quella luce degli occhi, carichi di malizia, e mi
parla in questo modo, con quella voce sensuale, mi viene una voglia
irrefrenabile di prenderlo subito, così a freddo, e di fargli urlare per
il piacere il mio nome, in modo che lo possa sentire tutta Kanagawa...
Senza pensarci due volte, anche perchè non c'è niente da pensare, inizio a
correre verso casa sua tirandolo per un braccio...
Quando arriviamo, Kiminobu apre la porta e mi fa entrare, dopo di che mi
segue e, appena si chiude l'uscio alle spalle, mi blocca alla parete di
sinistra e si impossessa delle mie labbra. Il bacio ci mette poco a
diventare più passionale, in un gioco frenetico di lingue. Io lascio
cadere il borsone con i vestiti che tenevo in mano e lo abbraccio. Le sue
mani allora mi scivolano sul collo e, con un leggero balzo, mi cinge la
vita con le sue gambe.
Tenendolo sollevato, mi dirigo verso la sua camera. Quando sono davanti al
suo letto, mi lascio cadere su di esso, facendo in modo che il mio Koibito
resti sotto di me. Lui, appena sente il contatto con il materasso, fa
passare le mani da dietro il mio collo a sotto la maglietta, iniziando ad
esplorare scrupolosamente ogni parte del mio petto e della mia schiena.
Non penserà che io invece rimanga qui fermo ad assaporare il suo tocco
sulla mia pelle? Le mie mani, prima gli massaggiano un po' l'interno
coscia, stando bene attento a sfiorare solo leggermente la sua
eccitazione, dopo di che passano ad alzare la maglietta che lo copre,
anche troppo per i miei gusti, fino a levarglierla definitivamente.
Lascio la sua bocca e piano piano discendo lungo una linea immaginaria,
segnadola con una scia di saliva. Dapprima mi soffermo per un po' sui suoi
capezzoli, mordicchiandoli e succhiandoli avidamente, dopo discendo
all'ombelico, dove affondo la mia lingua, e poi più giù fino ad arrivare
ai jeans, diventati per me un oscacolo da togliere immediatamente. Piano
piano inizio a sfilare i bottoni delle asole, con lentezza incredibile,
una lentezza che fa implorare il mio Koibito di andare avanti.
Non ti devi preoccupare, mio piccolo Kiminobu, la sento la tua erezione
premere contro il mio petto, premere così tanto da voler uscire da quella
gabbia che sono i tuoi boxer e i tuoi jeans.
Una volta finito il lavoro con in bottoni, gli sfilo l'indumento. Prima di
levare anche l'ultimo ostacolo, poso dei piccoli baci sulla sua
eccitazione, attraverso la stoffa. A questi piccoli contatti nella sua
parte più sensibile, lo sento gemere sempre di più...
"Hisa... ah... Hisashi... ti pre... Aaaah!"
Sono stato così veloce che non si è neanche accorto... gli ho spostato
quel che basta i boxer per stuzzicargli la punta con la mia lingua.
Penso che ora sia arrivato il momento di smettere di giocare.
Mentre continuo la lenta tortura di prima, gli sfilo completamente
l'ultimo indumento, dopo di che le mie mani passano a massaggiargli i
glutei, spingendo sempre di più la sua parte intima verso la mia bocca. I
suoi gemiti sono sempre più irregolari e una sua mano si è posata sulla
mia testa, fra i miei capelli, nella muta richiesta di maggiore contatto.
Non resisto più e lo prendo in bocca completamente. Inizio a pompare a
intervalli regolari, fino a che, all'apice del piacere, mi inonda con il
suo seme, che io ingoio avidamente. Risalgo verso la sua bocca e lo bacio,
facendogli assaggiare il suo sapore.
Intanto lui, prima mi sfila la maglietta, poi denuda completamente la
parte inferiore del corpo, liberandomi da quegli indumenti fastidiosi.
Infine mi prende una mano e inizia a succhiare le mie dita, inumidendole
con la sua saliva. Il suo sguardo malizioso, mentre porta a termine questo
lavoro, mi fa letteralmente impazzire. Non resisto più...
Tolgo con violenza le mie dita dalla sua bocca e le porto verso la sua
apertura, passandole delicatamente sulla schiena. Infilo un dito e,
vedendolo stringere lievemente i denti, attendo un'attimo che si sia
abituato a questa intrusione, prima di passare al secondo, e poi al terzo.
Quando lo sento completamente rilassato e con il bacino ha iniziato a
spingere verso la mia mano, esco per far posto alla mia erezione che, ora,
vuole essere soddisfatta.
Il vuoto che ho lasciato, viene subito ricolmato. Kiminobu inarca la
schiena e lancia un urlo di puro piacere. Mentre inizio a spingere dentro
di lui, a ritmi sempre più forti e con spinte sempre più profonde, la mia
mano scende tra i nostri corpi e inizia a stimolare il sesso del mio
Koibito. Poco dopo veniamo riversando, io il mio seme dentro di lui, e lui
su di noi.
Lentamente esco da lui, per evitare di fargli male, ed esausto mi accascio
al suo fianco. Kogure si gira verso di me e mi posa un bacio sulle labbra.
"Ti amo Hisashi"
"Anch'io Kiminobu"
...e ci addormentiamo cullati dal nostro abbraccio e dal calore dei nostri
corpi.
Fine Quinto Capitolo
*Owari Quinto Capitolo*
Sendoh: Scusa Cioppys... Ma questo non era una MitSen? ^__^
Cioppys: Si... perchè?^^'
Sendoh: Non fare la finta tonta... perchè hai scritto la lemon tra Hisashi
e Kogure? ^__^
Cioppys: Ecco... vedi... siccome sto scrivendo un'atra ff, e anche lì
Kiminobu, alla fine, non viene ricambiato da Hisashi, dovevo pur
sdebidarmi in qualche modo... tra l'altro, vorrei far notare che è la
prima lemon che scrivo, quindi se fa schifo non vi lamentate!^^
Sendoh: Ok, per questa volta ti perdono... ^__^
Kogure: Io sono contentissimo!!! *__*
Mitchi: Anch'io non mi lamento, anzi!!! *__*
Koshino: Io invece mi lamento eccome! è__é
Cioppys: Sempre a rompere tu...
***
Capitolo 6
POV.SENDOH
Mi sento a terra... anzi sotto terra.
Al solo pensiero che, adesso, quei due possano essere in un letto morbito
a fare l'amore, mi sento morire. Come del resto mi son sentito quando ho
visto Hisashi baciare Kogure. Avevo dentro di me una tale gelosia, che mi
stava scoppiando la testa. Ho dovuto distogliere lo sguardo da loro per
calmarmi...
"Che cos'hai Akira? Hai la testa fra le nuvole..."
Ecco. Hiro si è accorto che c'è qualcosa che non va. E ora che gli
rispondo? Che mi sono reso conto che, forse, amo un'altro e non lui? Non
ho idea di cosa potrebbe fare... è sempre stato molto geloso di me e ha
sempre avuto paura che prima o poi lo lasciassi, il problema è che questa
sua paura potrebbe divenire realtà, se capisco che quello che provo non è
una cosa passeggera. Già, passeggera... non l'ho ancora capito se il
sentimento verso Hisashi è profondo come quello per Hiro, o addirittura
più intenso. Ma come posso capirlo? Io sto benissimo con Hiro, ma dopo
aver visto Hisashi con un'altro, mi sento da buttare...
"AKIRA! Ci sei o ci fai?!?"
"Eh? Ah... Scusa... Hai detto qualcosa?" Sentivo che parlava, ma,
sinceramente, non stavo ascoltando una parola di quello che diceva, preso
com'ero...
"Certo che ho detto qualcosa!!! Ma si può sapere che ti prende? E' da
quando sei arrivato che fai finta che non ci sono..."
Ecco. Adesso mi ha messo il broncio. E come dargli torto? Non ci vediamo
da mesi e io lo sto ignorando completamente... ma se sapesse quali sono i
miei pensieri capirebbe perchè mi sto comportando così...
Sto ancora pensando a cosa rispondergli, quando lui si allontana da me,
borbottando un 'Ci vediamo quando ritorni sul pianeta terra'. Mi sento un
verme: vederlo così mi fa star male... Non realizzo neanche cosa sto
facendo quando le mie braccia gli cingono il collo.
"Scusami..." gli sussurro nell'orecchio.
Lui rimane, per un attimo, fermo ad assaporare quell'abbraccio. Le sue
mani coprono le mie e le stringe forte, come a non volermi perdere per
strada. Ma quello che mi chiede subito dopo, mi lascia spiazzato.
"Akira... mi ami?"
Lo amo? Questa è la domanda che mi faccio in mente...
Penso agli ultimi mesi passati con Hisashi, a quanto ci siamo divertiti e
a quanto siamo stati bene insieme, anche se solo come compagni di squadra,
di stanza e anche amici...
Penso agli ultimi due anni passasati con Hiroaki, a quanto ci siamo amati
e aiutati reciprocamente, a quanto vederlo triste mi faceva stare male, a
quanto volevo renderlo la persona più felice di questo mondo...
E la risposta arriva... Si, lo amo. Lo amo come non ho mai amato
nessun'altro.
Sto per rispondergli quando...
"Lo sapevo... c'entra Mitsui, vero?"
Lascia le mie mani, esce dal mio abbraccio e s'incammina nuovamente...
mentre... mentre io mi sento morire. Ora penserà che voglia lasciarlo...
ma non è così! Forse quello che provo per Mitsui è solo attrazione fisica,
ma non l'ho amo!
"...io amo solo te Hiro!" gli dico.
Lui si blocca, ma non si volta. Io lo raggiungo nuovamente e mi metto
davanti a lui. Alzo il suo volto e gli dò un bacio sulle labbra. Hiro mi
getta le braccia al collo e il nostro bacio si fa più prodondo.
*
Entriamo in casa mia che ci stiamo ancora baciando. Appena chiusa la porta
dell'ingresso, inizia una veloce svestizione: il tragitto verso la camera
viene segnato dai vestiti che indossiamo. Quando cadiamo sul letto,
addosso ci ritroviamo solo i boxer.
Il mio Koibito geme sotto i baci che stanno esplorando i suoi pettorali, i
suoi addominali, l'ombelico e, naturalmente, i suoi capezzoli, già
induriti per l'eccitazione. Durante questo accurato lavoro, gli sfilo i
boxer, dopo di che passo a sfilare i miei. Le nostre eccitazioni si
sfiorano e Hiro geme ancora di più, inarcando la schiena in una richiesta
di maggiore soddisfazione. Vorrei aspettare ancora un po' a soddisfarlo
completamente, ma come dire di no a questa creatura?
Piano piano scendo verso il basso, continuando a baciarlo e sfiorando la
sua erezione con il mio corpo. Quando arrivo alla mia metà, lo stuzzico un
po' baciandogli l'intera asta e la punta.
"Akira... Ti... prego! Fallo e ... Ahhhh!"
Non gli faccio finire la frase che sto già assaporando la sua eccitazione
dentro la mia bocca. Con una mano raggiungo la sua di bocca, e gli infilo
le dita. Lui inizia a succhiarle avidamente. Ad ogni pompata sento che i
suoi gemiti aumentano, fino a che il suo seme non mi inonda. Ingoio
avidamente il prezioso liquido e faccio assaggiare il sapore al suo
proprietario.
Mentre lo bacio esplorando ogni anfratto con la lingua, le mie dita hanno
già raggiunto la sua apertura, ed, una ad una si stanno facendo strada fra
le sue carni. Quando sento che è pronto, le sostituisco con la mia
erezione, ormai al limite. Con un'unica spinta lo penetro fino in fondo...
"Ahia! ...Ca**o Akira! Mi... mi hai fatto... male!"
Hiro si è irrigidito e io non avevo intenzione di provocargli dolore. Con
dei piccoli baci sul volto e sul collo, cerco di farmi perdonare e di
rilassarlo, asciugando con la mia lingua le piccole lacrime che solcano il
viso. Piano piano inizio a muovermi dentro di lui, e quando capisco che al
dolore è subentrato il piacere, spingo sempre più forte. Intanto con la
mano ho iniziato a stimolare la sua eccitazione. Quando arrivo al culmine,
con un urlo di piacere, mi scioglo dentro di lui e lui, poco dopo, fa
altrettando su di noi.
Mi accascio al suo fianco e lo bacio sulla fronte. Lui mi guarda con
quegli occhi pieni di amore, uno sguardo che solo lui mi sa regalare. Lo
bacio sulle labbra appassionatamente.
"Cos'è... non ne hai avuto abbastanza Aki?"
Sorrido maliziosamente. Penso che la risposta la sappia già...
Fine Sesto Capitolo
*Owari Sesto Capitolo*
Mitchi: CIOPPYS!!!
Cioppys: Si, Hisashi? Cosa c'è?^^
Mitchi: Come sarebbe a dire 'cosa c'è'?!? Ma leggi quello che scrivi?
Cioppys: Certo che lo leggo! Ma per chi mi hai preso?
Mitchi: Per una che dice una cosa e ne fa un'altra!
Cioppys: Ti riferisci alla lemon tra Akira e Hiroaki?
Mitchi: No... mi riferisco a quello che hai fatto l'altro ieri!
Cioppys: L'altro ieri? Ma di che stai parlando?
Mitchi: Lasciamo perdere... -.-
Koshino: Io non lascio perdere! Mi hai dato il contentino per caso?
Cioppys: Ma... come? Non era forse quello che volevi? Io ho fatto la mia
parte...
Koshino: Se questa è la tua parte, meglio che non la scrivevi... fa
pena...
Sendoh: Ma dai Hiro... dillo che in fondo ti è piaciuto... ^__^
Koshino: Ecco... io... *__*
***
Capitolo 7
POV.MITSUI
Non pensavo che Kiminobu insistesse così tanto. Voleva venire con me a
tutti i costi, ma io gli ho detto che preferivo andarci da solo. Volevo
restare solo con lei. So che è preoccupato per me, sapendo che, in fondo,
ci soffro ancora molto, nonostante siano passati tre anni da quel giorno.
Alla fine ha dovuto cedere e guardarmi, appoggiato alla porta, mentre mi
incamminavo verso questo luogo.
Appena varco l'ingresso, mi ritornano alla mente tanti ricordi.
Mia madre, mio padre, i miei nonni materni, la casa di campagna dove
trascorrevamo le vacanze estive tutti insieme. Io che correvo in mezzo
all'erba alta e mi nascondevo, mentre mia madre che mi cercava ridendo. La
sua risata, un suono che ti riempiva l'anima di gioia. Le sere che
passavamo tutti insieme davanti al fuoco, a raccontarci le storie e gli
episodi di infanzia di mia madre e dei miei nonni.
Il primo pallone da basket che lei mi ha regalato. Le prime partite con il
minibasket. Lei le seguiva sempre, veniva a vedermi tutte le volte, ed era
orgogliosa di me. Quando vinsi il titolo di MVP mi regalò un paio di
scarpe da basket professionali dell'ASICS. Erano le mie preferite.
Il ritiro dal basket, ritiro dovuto a uno stupido infortunio. Lei mi
incitava a curarmi, mi diceva che tra un anno sarei guarito perfettamente
e che sarei tornato a giocare, sarei tornato il giocatore che ero. Io a
quel tempo, però, non ci credevo...
Purtroppo, poi, la sua morte. La leucemia l'ha portata via da me.
Da allora le cose sono solo peggiorate, almeno fino a che non sono
rientrato in squadra allo Shohoku. Nonostante avessi fatto di tutto per
dimenticarmi del basket, alla fine sono ricaduto in questo gioco, che era
una delle cose più importanti della mia vita. Avrei voluto che lei ci
fosse ancora. Avrei voluto che lei fosse ancora su quegli spalti a
guardarmi, ad incitarmi, ad essere orgogliosa di me. Perchè io sono
ritornato quello di un tempo, il figlio che tanto amava.
Solo mio padre non ha capito quello che ho passato. Lui mi ha giudicato
quando ho lasciato la squadra. Lui mi ha giudicato quando è morta mia
madre. Lui mi ha giudicato quando ho iniziato a fare il teppista, e da
scuola chiamavano quasi ogni giorno per lamentarsi del mio comportamento.
Lui mi ha giudicato anche quando in squadra ci sono rientrato, quando sono
andato ai campionati nazionali e anche quando non li abbiamo vinti. Lui mi
ha giudicato quando sono stato bocciato. Lui mi ha giudicato,
pesantemente, quando ha scoperto che stavo insieme ad un ragazzo. Non ha
fatto altro che giudicarmi, invece di comprendermi, come avrebbe fatto un
qualsiasi padre...
Mia madre non avrebbe mai fatto niente di tutto ciò...
Lei mi voleva bene per quello che ero.
Mi manca. Mi manca tanto...
Mi incammino verso la sua tomba, quando vedo una persona chinata davanti
ad essa. Il cuore mi salta in gola. Speravo di non incontrarlo, ma si vede
che non è la mia giornata fortunata...
Quando mi avvicino, la persona in questione si alza, e allora capisco che
ho preso uno di quesgli abbagli grandi come una casa... ma mi chiedo che
cavolo ci faccia Akira Sendoh davanti alla tomba di mia madre!
"Ciao..." gli dico quando sono praticamente alle sue spalle.
"Ciao... scusa se mi trovo qui, adesso me ne vado..." mi risponde dopo
essersi girato.
Lo guardo bene. E' un po imbarazzato per la situazione che si è creata.
Comunque non riesco ancora a capire che diavolo ci faccia qui e glielo
chiedo...
"Sono passato a trovare i miei nonni... stavo uscendo, ma quando ho notato
la tomba con il tuo cognome e mi sono fermato... immaginavo che fosse
quella di tua madre, e così..."
Sono sorpreso. Sapevo che Sendoh era un bravo ragazzo, ma non immaginavo
che fosse coì gentile e sensibile. Bhe... in fondo non posso dire di
conoscerlo bene...
"Ora è meglio che me ne vado..." mi dice mentre si sta incamminando.
"Se vuoi restare non è un problema... anzi... a me fa piacere..." ma che
cavolo dico? Non ho fatto venire Kiminobu perchè non lo volevo con me in
questo momento e chiedo a Sendoh di restare? Devo essere ammattito...
"Se ti fa piacere... rimango... ma sei sicuro?"
"Si..." si... sono ammattito!!!
Mentre Sendoh rimane dietro di me, prendo il vaso che sta davanti alla
lapide, levo i fiori ormai secchi che si trovano al suo interno e metto i
gigli bianchi che ho portato... erano i suoi fiori preferiti...
Mi alzo e un rumore di passi alla mia destra attira la mia attenzione.
Quando mi volto avrei un unico desiderio da esaudire: quello di essere nel
posto più lontano a quello dove mi trovo adesso.
Mio padre.
Impallidisco, ma nello stesso momento sento dentro di me crescere una
rabbia infnita. Paura e timore. Odio e disprezzo. Rabbia e dolore. E' un
continuo susseguirsi di emozioni, a causa delle quali potrei perdere il
controllo...
Senza dire una parola, mi passa davanti e si inginocchia davanti alla
tomba. Prende il vaso di fiori che ho appena sistemato, e getta il
contenuto sopra quelli secchi che ho appena estratto io.
Non credo ai miei occhi... come si permette di farmi un affronto simile!
In fondo è mia madre! E quelli sono i fiori che io ho portato per lei... i
suoi fiori preferiti!
"Che diavolo stai facendo... papà..." quello che esce dalla mia bocca non
sono parole, ma un ringhio di un cane rabbioso, pronto ad azzannare tutto
quello che si avvicina...
"Non osare chiamarmi in quel modo..."
La sua risposta non fa altro che alimentare il sentimento di odio profondo
che ho in me... sto veramente per scoppiare... io non dovrei chiamarlo
'papà'? Io? Dopo tutto quello che mi ha fatto passare in questi anni,
sarebbe lui che non dovrebbe più chiamarmi 'figlio'!
"Quei fiori sono per la mamma! Li ho portati IO per la mamma!" il tono
della mia voce si sta alzando sempre di più...
"Proprio perchè li hai portati tu, non li voglio vedere..." Si alza e si
volta verso di me, e, guardandomi dritto negli occhi, schiaccia con il
piede i gigli bianchi, facendolo roteare per distruggerli meglio "Qui non
sei il benvenuto... quindi cerca di non farti più vedere!"
Guardo i gigli bianchi... schiacciati, come i miei sentimenti.
"Poi... hai anche un bel coraggio! Presentarsi qui con il tuo ragazzO!"
continua mio padre, indicando Sendoh.
"Veramente io..." l'ex-giocatore del Ryonan sta per rispondere ma io lo
blocco...
"Lascia perdere Akira... tanto lui non capisce, non è in grado di capire a
causa della sua mentalità così chiusa, a causa del suo egoismo così
grande, a causa della sua arroganza così imponente... tu non hai mai
capito niente di me, non hai mai voluto capire... e non hai mai capito
niente nemmeno della mamma..."
Le ultime parole sono state decisive. Una mano ricade violentemente sulla
mia guancia. Vengo spostato leggermente verso destra, ma non cado.
"Se qui c'è uno che non capisce, quello sei tu Hisashi! Non sai quanto
sofferenza hai dato all'intera famiglia per quello che sei, per come ti
comporti... e tu pretendi di capire tua madre? Sono io che le sono stato
vicino per tutta la vita e tu? Tu pretendi di saperne più di me?"
Si... io so più di te...
"...Tu non hai fatto altro che deluderla..."
No... non è vero...
"...Tu non hai fatto altro che ferirla..."
NO... non è vero...
"...Tu non sei degno di essere suo figlio..."
NO... NON E' VERO!
Perchè sto correndo? Perchè sto scappando per l'ennisima volta di fronte a
lui? Perchè tutte le volte che mi dice di non essere degno di te, mamma,
io sto così male? Perchè sento il mio cuore spaccarsi e il rumore dei suoi
cocci cadere a terra? Perchè? PERCHE'?
Io da lui chiedevo solo affetto... invece non fa altro che insultamri,
denigrarmi e giudicarmi... perchè mi tratta così? Perchè mi odia così
tanto?
Mi fermo e mi accorgo che sono sulla spiaggia. Davanti a me il sole sta
tramontando, colorando di innumerevoli sfumature di rosso e arancione il
cielo...
Mia madre adorava tanto il tramonto...
Fine Settimo Capitolo
*Owari Settimo Capitolo*
Mitchi: Che bel padre che ho... un vero bastardo...
Cioppys: Dai... tua madre ti adorava...
Mitchi: Grazie tante! E' morta!
Cioppys: Dai... Kiminobu ti ama alla follia...
Mitchi: E io lo scaricherò sicuramente, visto che sta ff è una MitSen!
Cioppys: Dai... Akira si è quasi innamorato di te...
Mitchi: E intanto sta con un'altro! Che bella soddisfazione!
Cioppys: Ma sta ff ti fa così schifo...
Mitchi: Per me puoi buttare tutto, a parte dove io e Kiminobu...
Kogure: *__*
Cioppys: U__U
***
Capitolo 8
POV.SENDOH
Non credo alle mie orecchie... non può avergli detto quelle cose...
Kami! E' pur sempre suo figlio!
Mitsui è appena corso via. Io continuo a fissare allibito l'uomo che ho
davanti. Si vede che è suo padre: un signore sui quaranta, quarantacinque
anni, gli occhi con lo stesso colore e taglio, alto con folti capelli
neri, rigati da alcuni bianchi, uno sguardo aggressivo che ho ritrovato
anche in Hisashi qualche volta...
"Non pensa di avere esagerato?" non so neanche perchè parlo, in fondo...
"Non mi sembra siano affari tuoi ragazzo..." infatti, non sono affari
miei... ma vedere Hisashi in quello stato...
"Sarà vero... ma Hisashi non merita di essere trattato così"
"E tu che ne sai? Lui merita di essere trattato ancora peggio..."
"Si vede che suo figlio non lo conosce affatto, altrimenti non parlerebbe
in quel modo..." e mi incammino vesto l'uscita, mentre lui mi dice che
sicuramente io lo conosco bene sotto le coperte... non merita neanche una
risposta...
Quando esco dal cimitero, mi trovo davanti a un grosso problema: devo
trovare Mitsui, ma non ho la più pallida idea di dove cercarlo! E adesso?
Inizio a girare per la città pensando a dove possa essere...
Casa sua penso proprio di no, visto il rapporto con il padre... Casa di
Kogure, peccato non sappia dove abiti, ma comunque dubito che voglia farsi
vedere in quello stato da lui... Forse lo Shohoku, potrebbe essere
un'idea, ma sicuramente c'è troppa gente... Ecco! Posso iniziare dal
campetto vicino alla spiaggia dove diceva di allenarsi spesso...
Quando arrivo però, rimango deluso. Qui non c'è. Inizio a pensare ad un
altro posto dove andare, ma non mi viene in mente niente di niente. Esco
sulla strada ed osservo il mare. Ormai il sole sta tramontando. I suoi
raggi illuminano la spiaggia rendendola dorata, facendo risaltare una
persona seduta sulla sabbia...
Una persona? Ma quella non è una persona qualunque... è Mitsui!
Attraverso la strada e lo raggiungo. E' seduto con le ginocchia a petto e
la fronte appoggiate sopra di esse. Mi inginocchio e lo abbraccio da
dietro la schiena. Sento la sua testa che si alza leggermente, le sue mani
che si avvicinano alle mie e le stringono.
A questo contatto un leggero brivido mi scorre la schiena e strane
sensazioni sento nel mio cuore. Voglio bene ad Hisashi e mi fa star male
vederlo soffrire...
Se solo potessi fare veramente qualcosa per lui, la farei immediatamente,
ma oltre che dargli il mio sostegno, fargli capire che se vuole io sono
qui, non posso fare e mi sento inutile...
Rimaniamo in questa posizione per non so quanto tempo, fino a quando non
decido di sciogliere l'abbraccio che ci legava. Mi sposto davanti a lui e
con le mani gli sollevo il viso, per costringerlo a guardarmi negli occhi.
Lui tenta di evitare che lo veda, cercando di liberarsi dalla mia presa,
ma non glielo permetto... così, per la prima volta, vedo il suo volto
rigato dalle lacrime...
...e il cuore mi fa male, tanto male.
Mi sbagliavo. Quello che provo per Hisashi non è solo attrazione fisica
come pensavo, ma un sentimento vero e profondo. Ho mentito a me stesso e
anche a tutti quelli che mi stanno intorno. Ho mentito a Hiro prioprio
cinque giorni fa... e mi sento un verme! Perchè quello che provo in questo
non può essere altro che...
...Amore...
Non sopporto... non sopporto di vederlo piangere!
Con le labbra gli sfioro la guancia destra bagnata con piccoli baci per
asciugarla, poi faccio lo stesso con l'altra. Quando finisco, appoggio la
mia fronte contro la sua, ed entrambi chiudiamo gli occhi...
Inconsciamente, spinto da un forte desiderio ti avere un contatto intimo
con lui, sposto il volto verso il basso, e le mie labbra incontrano le
sue...
Il contatto dura pochissimi secondi, durante i quali però, riesco ad
assaporare quelle labbra di seta, e il suo sapore, inebriante ai miei
sensi...
Mi stacco da lui e vedo che mi fissa sorpreso del mio gesto. Forse non
dovevo farlo... anzi non dovevo farlo e basta! Ma che mi è saltato in
mente? Lui è innamorato di Kogure... come potrebbe mai ricambiarmi?
Distolgo il mio sguardo dai suoi occhi neri...
"Scusa... non dovevo... pensavo che fosse il modo migliore per farti
capire che puoi contare su di me... sempre..." certo che una scusa più
assurda non potevo inverntarmela... ma come potevo dirgli che avevo voglia
di baciarlo e basta? Non che quello che ho detto sia falso... lui può
contare su di me... sempre...
"Grazie..."
A queste parole lo guardo, e sul suo viso appare un magnifico sorriso...
un sorriso solo per me, al quale rispondo prontamente...
"Non credere a quello che ti dice tuo padre... sono sicuro che lei ti
abbia voluto bene, te ne voglia ancora e, soprattutto, sia fiera di te..."
Certo che io la potrei anche tenere chiusa la bocca! I suoi occhi si
rifanno lucidi, le lacrime scendono e inizia a singhiozzare... Le mie
parole lo hanno fatto piangere di nuovo... certo che sono deficente!
Delicatezza a volte, Akira, zero!
Lo abbraccio nuovamente, incitandolo a sfogarsi. Sento le sue mani che
fanno presa sulla mia maglietta, e stringe forte, tanto che rischia di
strapparmela, ma non mi importa... Continuo a cullarlo nel mio abbraccio,
fino a che non smette...
"E' meglio che andiamo... Kiminobu sarà sicuramente preoccupato..." dice
alzandosi.
Il sole alle nostre spalle è quasi scomparso dietro l'orizzonte, e la sera
incombe sulla spiaggia sfiorata dal vento freddo proveniente dal mare. Noi
due camminiamo uno di fianco all'altro, ammirando lo spettacolo che la
natura in questo momento ci offre. L'unico rumore che si sente è quello
delle onde che si riversano sulla riva, e quello del vento che ci passa in
mezzo ai capelli... poi, una voce... la sua...
"Akira... Grazie ancora di tutto... Veramente..."
Fine Ottavo Capitolo
*Owari Ottavo Capitolo*
Mitchi: Un bacio? Solo un semplicissimo bacio? Ma quando arriva la parte
interessante? Quando io e Akira stiamo insieme?!?
Cioppys: Certo che sei proprio impaziente...
Mitchi: Tu non sai quanto...
Sendoh: Naturalmente lo sono anch'io... ^__^
Cioppys: E tepareva...
Kogure&Koshino: E voi siete così impazienti di scaricarci? è__é
Mitchi&Sendoh: Ecco... noi... ^///^'
Kogure&Koshino: Vi faremo passare le pene dell'inferno per questo...
Mitchi&Sendoh: °__°
Cioppys: E mo' son cavoli vostri...
***
Capitolo 9
POV.MITSUI
Appena imbcchiamo il vialetto di casa Kogure, Kiminobu esce dalla porta
chiamandomi. Viene verso di me e mi getta le braccia al collo.
"Hisashi! Ma dove sei stato? Mi stavo preoccupando... pensavo ti fosse
successo qualcosa!" mi dice, stringendomi forte a se.
Intanto sulla porta si sono affacciati i signori Kogure. Li guardo
un'attimo e penso a quanto è fortunato il mio koibito: come genitori ha
due persone fantastiche, che amano il proprio figlio per come è, senza
giudicare in continuazoine la sua intera vita, e, in particolare, la sua
omosessualità... invece io...
Le lacrime stanno per riaffiorare...
"Hisashi... ma che cos'hai?" mi chiede Kiminobu ancora più preoccupato,
quando nota i miei occhi lucidi. Io però non riesco a dire una sola
parola...
Una mano si appoggia sulla mia testa. Vedo Sendoh che mi sorride come
sempre. Mi dice di stare tranquillo, che ora sono tra persone che tengono
a me. Saluta tutti e si avvia verso casa.
Mentre lo guardo allontanarsi, mi ritorna alla mente quel leggero bacio
sulla spiaggia. Quando le sue labbra si sono posate sulle mie ho sentito
la schiena percossa da forti brividi... ero molto tentato ad
approfondirlo, a gettagli le braccia al collo ed assaporare il suo sapore,
ma non l'ho fatto... i sentimenti per Kiminobu hanno prevarlso
sull'istinto... oppure... cosa?
"Hisashi... posso sapere che cos'è successo?" Le braccia che mi
stringevano si sono allontanate e il volto del mio koibito si è scurito.
"Scusami... ma quando ero da mia madre, l'ho incontrato e..."
"Tu eri in giro con Sendoh... mentre io ero a casa preoccupato che ti
fosse successo qualcosa!" è arrabbiato... e molto geloso al pensiero che
io ero con Akira... la cosa mi fa sorridere. Irritato da questo Kiminobu,
si volta per rientrare in casa. Ma alle mie parole si blocca...
"Ho incontrato mio padre..." il sorriso sparisce dal viso e sto per
passargli di lato, quando lui mi abbraccia e mi sussurra nell'orecchio
'scusa'.
*
Queste due settimane sono letteralmente volate. Purtroppo è ora di tornare
all'università. Io e Kiminobu stiamo camminando verso la stazione, mano
nella mano. Lui è triste, glielo leggo in faccia. Anch'io non vorrei
lasciarlo però...
Arriviamo a destinazione e troviamo Maki e Hanagata. Stranamente Sendoh
non è ancora arrivato... stranamente... quello è perennemente in ritardo!
O arriva all'ultimo oppure il treno lo perde...
...E infatti lo perde.
Il treno ha appena lasciato la banchina della stazione. Io ero davanti al
finestrino e osservavo Kiminobu che mi salutava con un sorriso, ma il suo
non era sorriso felice, lo stava facendo solo per nascondere il dolore di
questa nuova separazione. So che appena il treno sarà sparito dalla sua
visuale, luccicanti lacrime scenderanno sulle sue guance...
Sospiro. Sono decisamente a terra. Non mi piace farlo soffrire...
Hanagata mi posa una mano sulla spalla dicendomi che non mi devo
preoccupare del mio ragazzo. Purtroppo è il prezzo che entrambi dobbiamo
pagare per il mio sogno. La separazione è un momento difficile per due
persone, ed è per quello che loro non vogliono che Kyota e Fujima vengano
alla stazione a salutarli...
*
Arrivati all'università ci separiamo. Io mi dirigo subito in camera. Ho
prorio voglia di fare una bella doccia rinfrescante. Appena apro la porta
però, noto che il mio compagno di stanza è già arrivato: le sue cose sono
tutte in ordine sulla scrivania, sul letto e negli armadi. Strano,
soprattutto per l'ordine che ha avuto nel sistemare la sua roba... ma non
ci faccio molto caso e vado dritto sotto il getto d'acqua.
Quando esco mi trovo Sendoh seduto sulla finestra, la schiena appoggiata
ad un lato, una gamba piegata e incastrata sull'altro e lo sguardo rivolto
verso l'esterno.
Rimango come incantato da quella visione... dalla finestra entra una
flebile luce dorata, che filtra attraverso le foglie degli alberi che si
trovano proprio davanti ad essa, e lo illumina in tutto il suo splendore.
Un leggero venticello fa svolazzare lentamente le tende appese ai lati e
passa nei i suoi capelli a punta, bloccati in quella posizione dal gel,
facendoli ondulare leggermente. Osservo meglio il suo viso. La serietà che
ha in questo momento e lo sguardo deciso lo rendono ancora più bello del
solito...
Mi sembra di ammirare una statua greca...
Lui si accorge della mia presenza. Punta lo sguardo su di me, ma non dice
una parola. Continua a tenere l'espressione seria di prima e mi osserva,
prima fissandomi negli iridi scuri, poi mi scruta dalla testa ai piedi,
letteralmente, posando i suoi bellissimi occhi azzurri su ogni piccolo
particolare del mio corpo, e alla fine torna a perdersi nei miei pozzi
neri e io nei suoi. Mi sento imbarazzato. In questo momento sto indossando
solo l'aciugamano legato alla vita...
Faccio per spostarmi e per vestirmi, ma lui mi chiede con tono deciso di
non muovermi... mi chiede... da come l'ha detto è praticamente un ordine
che io eseguo senza battere ciglio...
Si alza dal luogo dove era seduto e, sempre fissandomi negli occhi, si
avvicina a me, fermandosi a pochi centrimeti.
E' incredibile quello sguardo che effetto abbia in questo momento su di
me. Non riesco a muovermi, non riesco a distogliere i miei occhi dai suoi,
non riesco a dire niente, neanche per chiedergli che cosa abbia o che cosa
sia successo... sono qui davanti a lui, a pochissimi millimetri da lui, in
sua completa balia...
Il suo volto si avvicina al mio. Istintivamente faccio per indietreggiare,
ma con un braccio mi cinge dietro la schiena e mi attira a sè. I nostri
corpi attaccati l'uno all'altro, i nostri volti sempre più vicini, i
nostri occhi sempre fissi su quelli dell'altro. Lui sposta leggermente il
suo volto a sinistra e punta al mio orecchio. Sento il suo respiro che me
lo accarezza. Poi, cinque parole...
"Ti voglio dentro di me..."
Sussulto... con un movimento esco dalla sua presa e inditreggio,
incontrando il muro freddo alle mie spalle. Lo fisso sbigottito... e sono
sbigottito!
Lui vuole... mi vuole... dentro di se...
Non credo ancora a quello che mi ha appena detto, non ci voglio credere,
anche se dentro di me qualcosa sta esultando, sta esultando per questa
proposta, come se, da quando sono in camera con lui, non avessi desiderato
altro... ma perchè? PERCHE'?
Cerco di chiederglielo, ma dalla bocca non esce altro che aria... la apro
e la chiudo, ma non si ode nessun suono...
"Ti stai chiedendo il perchè, vero Hisashi?"
Nuovamente cerco di rispondere, ma... niente. Neanche una sillaba riesco a
dire, un semplice, semplicissimo 'si'... no, neanche quello. Allora faccio
un piccolo cenno con il capo e lui si avvicina a me, imprigionandomi
contro il muro, appoggiando una mano di fianco alla mia spalla e l'altra
dalla parte opposta, nella stessa posizione... Il tutto senza aver mai
staccato i suoi occhi dai miei...
"Perchè io sono innamorato di te..."
COSA?!? Lui... è... innamorato... di... me...
Non riesco ancora a capacitarmi di ciò che mi ha appena rivelato, che le
sue labbra si posano sulle mie, o meglio, si impossessano delle mie... La
sua lingua si fa subito strada nella mia bocca e inizia ad esplorare ogni
anfratto di essa, per poi passare a giocare con la mia. Le sue braccia
intanto mi hanno cinto la vita e stretto a lui, facendo in modo che le
nostre eccitazioni vengano in contatto.
La scarica elettrica che avverto in tutto il corpo è indescrivibile...
Le mie mani si posano sul suo petto ancora vestito, ma dai tessuti riesco
già a distinguere i suoi muscoli ben scolpiti. Intanto le sue iniziano a
massaggiarmi la schiena in una sinuosa danza... Piano piano inizio a
rispondere al suo bacio, sempre con maggiore passione, e lentamente le mie
mani risalgono il petto, le spalle, fino ad arrivare nei capelli dove
affondano...
Quando ci stacchiamo, respiriamo affannosamente tutti e due.
Ci fissiamo nuovamente negli occhi, e io mi chiedo se voglio veramente
fare quello che tra poco succederà... si, perchè nei suoi occhi lo leggo
chiaramente: lui mi vuole, vuole farlo con me, vuole fare l'amore con
me... e se non mi fermo adesso lo faremo, ne sono sicuro... ma io? Cosa
volgio veramente? Lo voglio veramente? Posso solo rispondere di essere
tremendamente attratto da Akira, ma dire che lo amo... anche perchè non
sono forse innamorato di Kiminobu? Si, sono innamorato di lui... ma allora
perchè sto ancora abbracciando Akira? Perchè non mi allontano da lui?
Semplicemente perchè in fondo al cuore non voglio... ma non sò la vera
ragione, o se la so non la volgio ammettere a me stesso...
Akira non mi lascia il tempo per finire questi miei ragionamenti, perchè
mi è già di nuovo addosso. Dopo avermi baciato nuovamente, mi posa una
serie di baci molto sensuali sul collo, per poi passare a torturare il mio
orecchio, e in particolare il lobo, succhiandolo avidamente... Io inizio a
non capire più niente. I gemiti mi escono dalla bocca senza che riesca a
controllarli, e la mia erezione sta crescendo a dismisura, premendo sulla
sua...
Le sue mani lentamente scivolano sotto l'asciugamano che indosso e lo
lasciano cadere a terra. Poi, una delle due, passa davanti e inizia a
massaggiare il mio sesso per tutta la sua lunghezza... e io perdo
totalmente il controllo...
Sposto la testa, staccandolo così dal mio lobo che ancora stava
torturando, e lo bacio, senza più freni. Lui è parecchio stupito dal mio
gesto, ma dopo il primo momento di sorpresa, mi segue...
In qualche modo riusciamo a raggiungere il mio letto, il mio perchè è
quello più vicino. Mentre faccio sdraiare Akira, gli levo la maglietta, e
con le mani inizio a giocare con i suoi capezzoli, ormai già inturgiditi
dall'eccitazione generale. Lasciati i capezzoli, esploro i pettorali, gli
addominali, per arrivare poi all'orlo dei pantaloni. Lentamente inizio a
sfilarli, insieme ai boxer che indossa, lasciandolo così completamente
nudo. Lui mi afferra dietro il collo e fa ricongiungere nuovamente le
nostre bocche... e nello spostamento del mio corpo, le nostre erezioni
vengono a contatto, strofinandosi una contro l'altra... entrambi gemiamo
nella bocca dell'altro...
Inizio ad accarezzare con la mano il sesso del mio Koibito, percorrendo
tutta l'asta, dalla punta fino ai testitoli, e fermandomi poi a giocare un
po' con essi, per poi ripercorrere all'indietro il percorso e concentrarmi
sulla punta...
Quando apro gli occhi, dopo essermi staccato dalla sua bocca, mi ritrovo
davanti l'essere più bello che abbia mai visto in vita mia... Akira è
sotto di me, con gli occhi leggermente socchiusi, che ansima e che geme ad
ogni mio tocco, sotto il mio completo controllo... e la voglia di
possedere questo essere sta crescendo sempre di più...
La mia mano si chiude sulla sua eccitazione e inizia a pompare lentamente,
mentre con la bocca scendo verso la mia meta, lasciando dietro al suo
passaggio una scia di saliva...
"Hi... Hisa... shi..."
Quando sono davanti al suo membro, inizio a baciargli la punta, passandovi
la lingua intorno. La sua mano affonda nei miei capelli, a chiedere di
essere soddisfatto... io non lo faccio attendere e lo prendo totalmente in
bocca. Inizio a pompare, aumentando sempre più la velocità, accompagnando
i miei movimenti con la mano. Il mio Koibito raggiunge il piacere, e
inonda la mia bocca con il suo seme, che io ingoio avidamente. Ritorno
verso il suo viso arrossato e gli faccio assaggiare il suo stesso sapore.
Ora sono io che voglio essere soddisfatto.
Mi stacco dalla sua bocca e gli offro le dita della mia mano, che inizia a
succhiare intensamente, guardandomi con malizia. Questa visione mi fa
impazzire letteralmente...
Con l'altra mano riprendo la sua eccitazione e inizio a stimolarla
nuovamente. Poi, faccio uscire le mie dita dalla sua bocca e le porto in
mezzo alle natiche, le allargo e inizio a spingere al suo interno con il
primo dito, per poi raggiungerlo con un secondo e un terzo. Poco dopo
sento Akira spingere contro di essi con il bacino, e capisco che è
arrivato il momento.
Sento un gemito contrariato, quando prendo la decisione di levare le dita,
ma il vuoto lasciato viene subito riempito da qualcosa di più grosso. Con
un'unica spinta, penetro al suo interno, e mi fermo un'attimo aspettando
che lui si abitui alla mia presenza.
Mentre siamo fermi in questa posizione, il mio Koibito mi allaccia le
braccia dietro il collo e mi porta a biaciarlo con passione, non prima di
avermi detto...
"Prendimi Hisashi... sono tuo..."
Inizio ad affondare dentro di lui con spinte regolari e forti,
accompagnando il movimento con la stimolazione della sua eccitazione. I
nostri respiri si fanno sempre più affannosi, ma continuiamo a baciarci,
lottando lingua contro lingua, fino a che entrambi non raggiungiamo il
piacere, io venendo dentro di lui e lui fra di noi.
Stremato mi accascio sul suo petto. Sto per uscire dalla sua apertura,
quando le sue mani si appoggiano sui miei glutei bloccandomi ogni
movimento...
"Aspetta... ti prego... mi piace sentirti dentro di me..."
A questa affermazione arrossisco, ma forzo il suo blocco ed esco. Non
voglio fargli male e, perchè non fraintenda il mio gesto, glielo dico. Lui
mi abbraccia, facendomi accomodare ancora meglio sul suo petto.
Lentamente mi sto addormentando, ma poco prima di cadere nel mondo dei
sogni, mi sembra di sentire delle parole...
"Ti amo Hisashi"
Fine Nono Capitolo
*Owari Nono Capitolo*
Cioppys: Allora... siete contenti piccioncini?^^
Mitchi&Sendoh: SIIII!!!! *__*
Kogure&Koshino: ...e i sensi di colpa per noi quando arrivano?
Mitchi&Sendoh: °__°
Cioppys: Arrivano, arrivano... ma...
Mitchi&Sendoh&Kogure&Koshino: Ma...
Cioppys: Leggete il prossimo capitolo e lo scoprirete^^
Mitchi&Sendoh&Kogure&Koshino: Mai una volta che si riesca a scucirgli
qualcosa a questa...
***
Capitolo 10
POV.SENDOH
Un rumore sommesso mi desta dal mio sonno profondo. Non apro ancora gli
occhi, non perchè ho ancora voglia di dormire un'altro po', ma perchè non
voglio che quelle immagini svaniscano d'incanto dalla mia mente...
Ho fatto un sogno magnifico questa notte...
Di nuovo quel rumore. Ora lo percepito meglio, ma ancora non apro gli
occhi. Annuso l'aria e magicamente sento il suo profumo addosso a me... è
un profumo magnifico il suo... sa di vaniglia... stringo le lenzuona al
petto e le porto al naso per setirlo ancora meglio...
E' come se lui fosse stato veramente qui con me...
Ancora quel rumore. Inizio a socchiudere gli occhi e qualcosa non mi
torna... guardo il soffitto sopra il muro, la parete al mio fianco...
questo non è il mio letto, è il SUO!
Forse non era un sogno... forse era la realtà...
Ora distinguo bene il rumore che mi ha svegliato. Qualcuno sta bussando
alla porta. Mi alzo, ancora un po' intorbidito dal sonno, e mi guardo un
po' in giro. Davanti al letto ci sono i miei vestiti sparsi per terra e
vicino alla porta del bagno l'asciugamano che indossava Hisashi...
No, non era un sogno... Era la realta!
Ancora pugni contro la porta. Forse è meglio che apra, ma prima sarà
meglio che mi copra un po'... sono nudo! Prendo l'asciugamano che il mio
Koibito indossava. Socchiudo l'uscio quel tanto per vedere chi è che
bussa, e mi trovo davanti Hanagata.
"Oh... Buongiorno Sendoh! E' mezz'ora che vorrei avere la vostra
attenzione... si può sapere che stavate combinando?"
"Ehm... io mi sono appena svegliato..." rispondo.
"Volevo solo dirvi che alle nove c'è la riunione del club di basket... non
mancate mi raccomando..." e detto questo, mi saluta e se ne va.
Chiudo la porta e mi chiedo dove sia Hisashi... Un rumore in sottofondo mi
da la risposta. L'acqua della doccia. E' in bagno. Poco dopo sento finire
lo scroscio dell'acqua e, dopo qualche attimo, lui appare dalla porta,
ancora grondante di gocce cristalline, in tutto il suo splendore...
Sorrido. Sorrido perchè ancora non credo a quello che è successo.... ma il
mio sorriso muore sulle labbra dove era appena nato.
Lui ha alzato lo sguardo verso di me, gli occhi che mi guardano sono
tristi, molto tristi... e io ho paura, paura che sia pentito di quello che
è successo tra di noi, che ora non mi voglia più tra i piedi, che mi getti
via come un mozzicone di una sigaretta fumata tutta in una volta...
Mi avvicino e lui inditreggia. Ecco lo sapevo...
"Perchè ti allontani da me?" gli chiedo, tentendo gli occhi fissi sul
pavimento... non ho il coraggio di guardarlo mentre mi dice...
"Perchè quello che è successo è stato un grosso errore..." e io sento i
frammenti del mio cuore cadere a terra...
"Perchè? ...dimmi almeno il perchè..." sento i miei occhi riempirsi di
lacrime, lacrime che vogliono uscire a tutti i costi, che spingono verso
l'esterno, e io cerco di trattenerle il più possibile... ma so che tutto
sarà inutile, che presto loro si faranno strada sulle mie guance...
"Perchè io sono innamorato di Kiminobu... e tu di Koshino!" una ragione
più assurda non poteva trovarla... se era veramente innamorato di lui non
si sarebbe lasciato andare così tanto, non lo avrebbe mai fatto...
"Ti sbagli, io non sono innamorato di Koshino... perchè l'ho lasciato
quattro giorni fa... l'ho lasciato perchè sono innamorato di te... te l'ho
detto, non ricordi?"
Alzo lo sguardo e lo guardo dritto negli occhi... lui mi fissa, ma non
riesco a capire la sua espressione, perchè non la vedo bene... sto per
piangere e non lo voglio fare davanti a lui. Cammino e gli passo di lato,
sto per entrare in bagno e mi fermo...
"...e tu non sei innamorato di Kiminobu... non più..."
Entro e chiudo la porta alle mie spalle. Mi appoggio con la schiena ad
essa, e lascio che finalmente le lacrime escano dai miei occhi... mi
accascio a terra e mi rannicchio, portando le ginocchia al petto. Inizio a
singhiozzare, sempre più forte...
Sono davvero convinto dell'ultima frase detta a Hisashi? Se sono davvero
convinto di quello che gli ho detto, perchè allora piango? Perchè allora
sento un forte dolore al petto? Perchè? Perchè ho paura che quello che gli
ho detto sia una mia mera illusione e non la realtà dei fatti...
In fondo quello che sto passando io, è esattamente quello che ha passato
prima di me Hiro, ma forse per lui, dopo due anni insieme, è stata ancora
più dura...
*Flashback*
Sono passati due giorni da quando ho incontrato Mitsui, da quando c'è
stato quel leggero, leggerissmo bacio, e non faccio altro che pensare a
lui...
Mi volevo convincere di avere solo un'attrazione puramente fisica verso
Hisashi, ma mi sbagliavo di grosso. Me ne rendo conto solo adesso, perchè
mi manca come non mi è mai mancato nessuno in vita mia. Il sentimento che
provo è forte e profondo, forse anche più forte e profondo di quello che
ho mai provato per Hiro...
Hiroaki...
Potrai mai perdonarmi per quello che farò oggi? Potrai mai perdonarmi per
il dolore che ti causerò? Potrai mai perdonarmi per la sofferenza che le
mie parole ti porteranno? Io spero di si, ma la decisione spetta solo a
te...
Oggi sarà il giorno in cui ti lascerò.
Non posso più baciarti, perchè mentre lo faccio penso ad un'altra persona.
Non posso più fare l'amore con te, perchè non è più amore per me, ma solo
sesso, perchè immagino di essere con un'altro, di avere un'altro tra le
mie braccia che geme ai miei tocchi...
Non posso più essere il tuo ragazzo, sarebbe come prenderti in giro...
Tu hai capito che c'è qualcosa che non va, hai intuito che io ho dei
pensieri su di noi, ma per ora non mi chiedi niente, perchè hai capito che
se il sentimento che provo per te è reale, vero, allora non ti lascerò.
Ma, purtroppo ho scoperto il contrario, ovvero che io non ti amo più.
"Mi dispiace Hiroaki... perdonami..."
Sono qui davanti a te. Ti ho appena detto che amo un'altro. Tu non mi stai
guardando, fissi il terreno incredulo alle mie parole. Dicevi sempre che
un giorno ti avrei lasciato, che le cose tra di noi sarebbero cambiate, e
io ti rassicuravo sempre che non sarebbe mai accaduto... e invece...
"Mitsui..."
Il tuo è un sussurro che però riesco benissimo a percepire. Lo avevi
capito fin dal primo giorno che sono tornato. Io cercando di convincere
te, volevo convincere me stesso che non era vero. Purtroppo è così...
"Si..."
Una sillaba. Una sola e unica sillaba. E tu crolli a terra iniziando a
piangere, iniziando a chiedere che cosa lui abbia più di te, che cosa può
mai avere lui di così importate che tu non hai... ma cosa ti posso
rispondere?
L'amore non si comanda Hiro. L'amore nasce e muore e a volte nemmeno te ne
accorgi. Ma penso che se sia amore vero, bhe... quello non muore mai. O
almeno spero, questo è quello che io spero.
Quando hai davanti la persona 'giusta' qualcosa, e nessuno sa cosa, scatta
e inserisce una reazione a catena che va in crescendo: quando vedi quella
persona sei contento, feilice, quando ci parli ti senti completamente a
tuo agio e senti di poter contare e confidarti con di lei, quando non c'è
ti manca terribilmente, tanto come ti potrebbe mancare l'aria che respiri,
e inizi a volerla tutta per te, a volere che le sue attenzioni siano
esclusivamente per te...
"Io non posso vivere senza di te Akira..."
Forse è vero e forse no Hiro... questo solo tu potrai stabilirlo con il
tempo. Le cose però passano e si cancellano, passano e si dimenticano,
passano e si superano. Io sono sicuro che tu supererai anche questo
momento. Sei un ragazzo forte, molto sensibile nonostante le apparenze, ma
forte...
"Hiro... mi dispiace... non posso mentire al mio cuore..."
No. Non potrei mai farlo. Mentire al mio cuore, è mentire a se stessi, è
mentire agli altri. Non ne sarei in grado... e comunque adesso che so che
cosa c'è nel mio cuore, non potrei fare altro che seguire il sentimento
che c'è, perchè se non le seguissi mi sentirei irrealizzato, una
nullità...
"Lui non ti ricambierà mai..."
Forse è vero. Forse no. Ma i fatti non cambiano. Io sono innamorato di
lui.
Lo hai detto con un sorriso strano, come se ci speri che lui non ricambi
il mio sentimento, magari poi tornando da te... e cosa saresti? Un
ripiego? Io non vorrei mai esserlo...
"Non importa..."
Soffrirò, non importa. Quando lui mi manderà via soffrirò. Ma io comunque
lo amerò. Non cambierà il sentimento che provo. Non potrei mai cambiarlo.
Forse un giorno lo dimenticherò, come tu dimenticherai me Hiro, ma adesso
come adesso, non posso assolutamente farlo.
Io, Akira Sendoh, amo Hisashi Mitsui.
Ti lascio mentre stai ancora piangendo e mi supplichi di non andarmene. Ma
non posso restare. Il mio posto non è questo. Io lo so. E anche tu in
fondo al cuore lo sai. Lo sai e un giorno capirai che lo fatto
esclusivamente per il tuo bene Hiro... Ti prego, ricordati che anche se
non ti amo più, non vuol dire che tu non sia più niente per me.
Ti vorrò sempre bene, Hiroaki Koshino.
*Fine Flashback*
E adesso... che cosa succederà?
Fine Decimo Capitolo
*Owari Decimo Capitolo*
Koshino: Ma... ma... mi ha mollato prima che succedesse il tutto?!?
Cioppys: Si!^^'
Koshino: Ma che razza di sensi di colpa vuoi che abbia allora?!?
Cioppys: Era questo il 'ma' di prima... nel senso che per te niente sensi
di colpa Hiro...
Koshino: Alla fine mi ha molltato U.U
Sendoh: Non che io sia messo meglio... Hisashi non mi vuole più! T.T
Mitchi: No, questo non è vero!
Kogure: Quindi non vuoi più me... T.T
Mitchi: Ecco io...
Sendoh&Kogure: Allora? Deciditi! O uno o l'altro...
Cioppys: Ehi ehi... qui sono io che scrivo quindi, decido io!
Mitchi: Grazie... per una volta mi hai salvato^^
Cioppys: Aspetta a ringraziarmi... hi hi hi...
Mitchi: °__°
***
Capitolo 11
POV.MITSUI
Una fascio di luce, filtrato dalle tende davanti alla finestra, si posa
delicatamente sul mio viso, risvegliandomi leggermente dal profondo sonno
che mi aveva catturato. Mi sento caldo e protetto in questo momento. E'
una sensazione bella, anzi, bellissima. Non mi ero mai sentito così in
vita mia...
Piano piano, però, mi accorgo di non essere solo letto. Due braccia mi
cingono la vita da dietro la schiena. Una testa è appoggiata sopra la mia
spalla. il respiro di un'altra persona mi accarezza il collo.
Mi guardo in giro e capisco di essere nella stanza del campus
universitario... nella stanza del campus universitario?!? Guardo il letto
dall'altra parte della camera: vuoto... quindi la persona che si trova
alle mie spalle è... Sendoh? Lentamente i ricordi mi affiorano nella
mente...
Ieri sera io e Akira abbiamo fatto l'amore...
Scosto le sue braccia dalla vita e riesco ad alzarmi a sedere sul letto.
Lo osservo un'attimo. Dorme placido come un bambino. Istintivamente, una
mia mano si posa sulla sua guancia per accarezzaglierla... e sorrido...
Mi alzo di colpo. Ma che sto facendo? Che diavolo sto facendo?
Nessuna risposta mi arriva, o se arriva, la ignoro completamente.
Vado in bagno e mi ficco sotto lo scroscio d'acqua gelata della doccia.
Devo rinfrescarmi le idee per capire perchè è successo tutto questo...
Ieri Akira mi ha detto di essere innamorato di me. Me lo ricordo bene. Ma
di sicuro non è così, non può essere così visto che è insieme a Koshino da
due anni e le cose tra di loro vanno a gonfie vele... sicuramente si è
preso gioco di me. Voleva solo quello che è successo, voleva solo portarmi
a letto, voleva solo fare sesso... esattamente quello che volevo io, ecco.
Non può esserci altra spiegazione. Io sono fortemente attratto da Akira,
ma non lo amo. No, non lo amo affatto... Io amo Kiminobu...
Kimi... Cavolo, e adesso che faccio? Glielo dico a lui quello che è
successo ieri notte? Forse non sarebbe una buona idea, lo farei solo
soffrire, e il pensiero che me e Akira che dividiamo la stanza non lo
farebbe dormire la notte... conoscendolo continuerebbe a domandarsi
'chissà se stanno facendo sesso...', e non voglio certo che si rovini la
salute a causa mia! Si, questa è la soluzione migliore...
Sento qualcuno bussare alla porta diverse volte, ma non mi scomodo ad
andare ad aprire, è Akira a farlo poco dopo. Quando sento la porta
richiudersi, spengo l'acqua e mi preparo ad uscire.
Lo devo affrontare.
Risultato?
Ora lui è dietro la porta del bagno a singhiozzare, dopo avermi detto di
aver lasciato Koshino per me... perchè è veramente innamorato di me!
Non riesco ancora a credere che sia vero. Sento un campanello che suona,
per avvertirmi che c'è qualcosa in me, che proprio non va... perchè
desidero così intensamente andarlo a consolare? Andare da lui, dirgli che
lo amo anch'io e baciarlo? Perchè mi fa così male sentirlo piangere?
Perchè mi sento così verme per averlo trattato in quel modo?
Kami! Ma che diavolo mi sta succedendo?!?
Mi vesto ed esco. Ho bisogno di non vederlo per un po'. Forse, se mi
allontano da lui, questa sensazione insistente se ne andrà da sola...
Purtroppo, non faccio in tempo neanche ad uscire dall'atrio del dormitorio
che Maki mi prende e mi trascina alla riunione del club di basket,
chiedendomi insistentemente dove si sia cacciato Sendoh... e che gli
rispondo adesso? Mi invento che non si sentiva bene e rimaneva in
camera... spero che all'ultimo momento non decida di presentarsi davanti a
tutti, non ho la più pallida idea di come potrei reagire a incrociare
nuovamente i suoi occhi... peccato che lo dovrò comunque fare, visto che
dormo nella stessa stanza!
*
La riunione è durata poco più di un'oretta. Si è parlato principalmente
dei prossimi campionati. La nostra squadra sarà una delle teste di serie
della prefettura di Tokyo e quindi non giocheremo le eliminatorie, non per
questo gli allenamenti saranno meno intensi... infatti, da qui ai
campionati verranno disputate anche diverse partite amichevoli. Il
capitano ci ha dato le date degli incontri, dicendo che nella rosa,
titolari e panchine, verranno presi in considerazione anche le
matricole...
Dovrei essere contento a questa affermazione, visto che mi riguarda da
molto vicino... perrò altri pensieri mi assillano la testa e non ho
proprio la forza di esultare...
Usciamo dalla sala e Hanagata mi chiede cosa ha avuto Sendoh, visto che
stamattina gli sembrava più in forma del solito. Sospiro, gli rispondo che
non lo so e mi avvio verso la camera. Volgio vedere come sta e parlare
nuovamente con lui...
Entro in camera e trovo Akira che traffica con i suoi vestiti
nell'armadio.
"Che stai facendo?" gli chiedo, nonostante sappia già la risposta.
"Non lo vedi? Sto facendo i bagagli... cambio stanza..." risponde.
Sono sconsolato nel vederlo riempire la borsa con tutti i suoi vestiti: i
pantaloni bianchi, che quando li indossa gli modellano il sedere in una
maniera fantastica, le quattro magliette sbracciate, che mettono in
risalto i suoi pettorali e i muscoli della braccia, gli altri pantaloni
neri a zampa...
"Perchè vuoi andartene?"
Si ferma e sospira, spazientito dalla mia domanda. Poi, si gira.
"Hai anche il coraggio di chiedermelo? Come... come faccio a rimanere in
camera con te? Me lo spieghi? Non ce la faccio... non ce la faccio
proprio..."
Ha ragione. Ho proprio un bel coraggio a chiederglielo. Era ovvio che
sarebbe successo, penso che mi sarei comportato nello stesso modo anch'io,
però... però non volgio che se ne vada!
"Mi dispiace che tu abbia preso questa decisione Akira... davvero... gran
parte della colpa di quello che è successo è mia, e ti chiedo scusa se ti
ho ferito, però... vorrei tanto che tu rimanessi ancora il mio
coinquilino... ma la decisione spetta solo a te..."
Esco dalla stanza senza neanche salutarlo.
*
Sono seduto sulla panchina del parco dietro all'università, e non faccio
altro che pensare a lui. Quando torno non ci sarà più? Se ne sarà andato
veramente? Oppure ha deciso di restare comunque? Inutile farsi domande di
cui non posso sapere la risposta, tanto la scoprirò appena ritornerò in
camera...
"Come mai Sendoh vuole cambiare camera?"
La voce che mi desta dai miei pensieri è quella di Maki, è qui davanti a
me insieme ad Hanagata... a quanto vedo le voci girano in fretta...
Io appoggio i gomiti sulle ginocchia e mi massaggio la tempia, pensando a
cosa gli posso rispondere. Loro invece si siedono, uno alla mia destra e
l'altro alla mia sinistra...
"Problemi?" mi chiede Hanagata, scrutando per la mia espressione che non
lascia spazio a dubbi...
"Se vuoi puoi confidarti con noi... ci dispiace che abbiate litigato, in
fondo eravate ottimi amici e tra voi due c'era un buon feeling..."
aggiunge Maki.
Ma come faccio? Non posso mica andargli a raccontare quello che è successo
ieri sera! No... non posso farlo... e allora?
"C'è stato qualcosa tra di voi, vero?"
Un mio sussulto da conferma ai loro dubbi. Poi scende il silenzio.
Rimaniamo alcuni minuti in ascolto dei rumori del parco, fatto di fruscii
di foglie mosse dal leggero vento che soffia, e dalle parole di qualche
stundente, che parla mentre passeggia per il prato...
"Non so che fare... e non so neanche più cosa volgio veramente..."
esordisco.
"Putroppo quello che vuoi, lo puoi sapere solo tu Mitsui..." mi risponde
Hanagata "l'unica cosa che ti posso consigliare è quello di ascoltare il
tuo cuore, solo così potrai essere sicuro della scelta che farai..."
"Si... però... non volgio far soffrire nè uno nè l'altro..."
"Qualunque decisione tu prenda, qualcuno soffrirà... su questo non puoi
farci proprio niente..." dice Maki, che nel frattempo si è alzato, seguito
a ruota da Hanagata.
Li osservo mentre si allontanano. Certo che sono proprio perspicaci, hanno
capito subito quale fosse il problema... ora, però, devo veramente
prendere una decisione. Devo pensare ai sentimenti che mi legano ad
entrambi, e capire quale dei due sia più forte, quale dei due sia per me
più importante...
*
Entro nella sala per la cena e mi dirigo verso il mio solito posto. Noto
subito che il porcospino manca all'appello. Un velo di tristezza passa nei
miei occhi, lo so per certo, perchè Maki e Hanagata lo notano e mi
osservano. Io mi guardo in giro per la sala, sperando di scorgere i suoi
capelli a punta, ma non li vedo e, rassegnato, mi siedo. Non ho per nulla
fame questa sera... Mi alzo a metà della cena e risalgo in camera.
Ora saprò se sono rimasto solo oppure...
Quando apro la porta vedo la sua borsa sotto l'armadio chiuso,
completamente fatta. Il suo letto intatto, la finestra semichiusa a
lasciar filtrare l'aria... ma lui? Guardo il mio di letto e lo vedo lì
disteso. Faccia rivolta verso il muro, con i suoi capelli incredibilmente
liberi dal gel, che ricadono come seta sul cuscino e sulla fronte. Gli
occhi chiusi, arrossati da un pianto appena finito, con le scie delle
lacrime sulle guance ancora ben visibili. Le mani a stringere, una le
lenzuola, l'altra il cuscino. Le ginocchia quasi completamente al petto,
come a proteggersi il cuore...
Mi avvicino a lui e mi siedo sul letto. Con una mano sposto delicatamente
una ciocca di capelli che è andata a coprirli gli occhi...
"Hisashi..."
Un surrurro leggero esce dalle sue morbide labbra, seguito da una lacrima
che percorre la via già segnata dalle precedenti. Lentamente però, leggeri
singhiozzi iniziano a scuotere il suo corpo e, alla lacrima di prima se ne
aggiungono altre, che corrono come impazzite sul suo volto candido...
No... non piangere, ti prego...
Mi distendo di fianco a lui e gli cingo la vita con le braccia. Questo gli
provoca un lento risveglio. Si rigira nel letto per vedere chi sia lo
sconosciuto che lo abbraccia. Alla mia vista i suoi occhi sorridono di un
sorriso malinconico...
"Sei tu..."
Mi guarda incantato e si accoccola nel mio abbraccio, appoggiando la testa
contro il mio petto. Io, con una mano, gli accrezzo i capelli cercando di
calmare la sua inquietudine, ma, nonostante questo, continua a piangere...
"Vi prego... vi prego... se questo è un sogno, non svegliatemi..."
Lo bacio tra i capelli e lentamente scivoliamo in un sonno profondo...
Fine Undicesimo Capitolo
*Owari Undicesimo Capitolo*
Mitchi&Sendoh: *__*
Cioppys: Guardate che non è successo niente di particolare...
Mitchi: Ma succederà... vero?!?
Cioppys: Forse si, forse no... non ho ancora deciso...
Sendoh: ...e allora decidi per una bella nottata di passione... ^__^
Mitchi : *__*
Cioppys: Tanto per cambiare...
Sendoh: Qualcosa in contrario? ^__^
Cioppys: Discutere con te su questo argomento non ha senso... -.-
***
Capitolo 12
POV.SENDOH
Da quanto tempo sono qui accovacciato contro questa porta? Non lo so più
nemmeno io... forse un'ora, forse di più, forse di meno... ma cosa mi
importa? Ormai il tempo non ha più importanta, niente ha più importanza...
Lui non mi ama... e non mi amerà mai. Solo questo conta.
Mi alzo dal mio giacilio improvvisato sul pavimento freddo del bagno.
Quando apro la porta, vedo la nostra stanza vuota... nostra... io non
posso rimanere qui in questa stanza, non dopo quello che è successo. Per
me sarebbe una lenta agonia che mi porterebbe a morte certa, non una morte
fisica, ma una morte spirituale...
Io mi devo allontanare dal lui.
Inizio a fare i bagagli, prendendo tutti i vestiti dall'armadio. Durante
questa operazione, però, entra proprio lui. Non gli bado e continuo quello
che stavo facendo. Mi rivolge qualche domanda alla quale rispondo un po'
spazientito... ma secondo lui perchè volgio cambiare stanza?
Non ci arriva da solo che non riesco a stare nella stessa camera con lui,
mentre studia, mentre legge, mentre osserva fuori dalla finestra, mentre
entra ed esce dalla porta, mentre si sta facendo la doccia, mentre esce
dal bagno con solo l'asciugamano, mentre si cambia, mentre dorme in quel
letto... quel letto dove io e lui abbiamo fatto l'amore...
"Mi dispiace che tu abbia preso questa decisione Akira... davvero... gran
parte della colpa di quello che è successo è mia, e ti chiedo scusa se ti
ho ferito, però... vorrei tanto che tu rimanessi ancora il mio
coinquilino... ma la decisione spetta solo a te..." mi dice e poi esce...
Lui vorrebbe tanto che rimanessi? Perchè? Perchè mi chiedi questo Hisashi?
Io non posso assolutamente rimanere qui con te... non capisci che il
sentimento che provo è così forte da soffocarmi se non riesco ad averti,
se tu non sei mio? No... non posso rimanere...
Finisco di fare la borsa e scendo nell'atrio del dormitorio, diretto alla
segreteria. Devo chiedere se c'è una stanza libera...
Quando arrivo al temine delle scale, mi sento chiamare alle spalle. E'
Hanagata che mi raggiunge e mi chiede come sto. Non capisco il perchè di
questa domanda... non è che Hisashi...
"Stamattina Mitsui ha detto che non ti sentivi bene... mi è sembrato
strano perchè quando ti ho visto eri in ottima forma... ma è successo
qualcosa? Hai una faccia..."
"Cambio stanza..." gli dico e me ne vado, senza dargli il tempo di
chiedermi altro...
*
Rientro in camera con in mano le nuove chiavi. Fortunatamente, in fondo al
corridoio del piano superiore, c'è una stanza vuota... così resterò
solo...
Prendo la borsa e faccio per uscire, ma esito un'attimo, un'attimo che
basta a farmi voltare di nuovo verso quel letto... Lascio cadere la borsa
per terra e mi avvicino. Mi siedo e accarezzo le coperte...
Stamattina ero qui abbracciato a lui e adesso...
Le lacrime mi scendono insistentemente sul volto e non riesco più a
trattenere i singhiozzi. Inizio a piangere, un pianto disperato...
Solo ora mi rendo conto di quanto era importante per me Hisashi, solo ora
me ne rendo conto perchè l'ho perso...
*
"Hisashi..."
Due braccia mi avvolgono la vita. Lentamente mi volto a vedere lo
sconosciuto che mi abbraccia e...
"Sei tu..."
Non posso credere ai miei occhi. Hisashi è qui e mi sta abbracciando. No,
non può essere vero, questo è sicuramente un sogno... un sogno magnifico
dal quale non voglio destarmi per nessuna ragione, quindi...
"Vi prego... vi prego... se questo è un sogno, non svegliatemi..."
Mi lascio accogliere dal calore del suo corpo e chiudo gli occhi...
*
Quando la mattina seguente mi sveglio, mi ritrovo a pochi millimetri dal
viso spendido di Hisashi... ma com'è possibile? Che ci faccio qui
abbracciato a lui nel suo letto? Non è che sto ancora sognando? Con una
mano gli accarezzo una guancia... no, questo non è un sogno, il tocco
della sua pelle è troppo reale...
Lentamente mi metto a sedere. Mi guardo intorno e capisco. Sono ancora
nella mia vecchia stanza. Mi devo essere addormentato sul suo letto ieri
sera, prima di uscire... ma quello che non capisco è cosa ci faccia Mitsui
qui di fianco a me...
Cercando di non svegliarlo, tento di alzarmi, ma quando penso di avercela
fatta...
"Akira... dove stai andando?"
Mi volto e vedo i suoi occhi neri come la notte più buia che mi fissano...
Kami! Se non mi muovo rischio di perdermi dentro! Con uno sforzo, mi
costringo a guardare in direzione della mia borsa fatta sotto l'armadio...
"Scusa per stanotte... tolgo subito il disturbo..."
"NO! Non andartene!"
A quelle parole mi blocco e mi volto. Pochi secondi e mi ritrovo Hisashi
che mi abbraccia. I suoi occhi fissi sui miei, la sua bocca sempre più
vicina alla mia, uno spazio che si riduce sempre di più, fino ad
annullarsi... di nuovo sento quelle sue labbra morbide sulle mie, e io
assaporo il più possibile questo momento...
Come vorrei che il tempo si fermasse adesso...
Ci stacchiamo e io non capisco più niente! Ma che diavolo significa ora
questo atteggiamento? Non era un errore per lui quello che era successo?
Perchè ora mi stringe così forte a se e mi ha baciato? Lo guardo,
speranzoso di avere ogni risposta a questa moltitudine di domande,
speranzoso sul fatto che lui abbia ripensato a noi due...
"Io... io ho finalmente capito che cosa volgio... e volgio te Aki..."
Non gli faccio dire altro perchè gli chiudo la bocca con la mia... Mentre
continuo a baciarlo con passione travolgente, lo faccio indietreggiare
verso il letto, fino a che non ci cadiamo sopra. Lentamente inizio a
sfilargli la maglietta ma...
"Aki, aspetta io... io non posso..."
Lo guardo stupito... ma che diavolo sta dicendo? Prima mi dice che vuole
me e poi mi dice che non può fare l'amore con me, il suo ragazzo? Kami,
non ci sto più capendo niente!
Mi sposto da sopra di lui ed entrambi ci sediamo, uno di fianco all'altro,
sul bordo del letto, rimanendo in attesa delle sue spiegazioni.
"Ecco... io ho ancora delle cose da sistemare..."
Ci penso un'attimo, faccio per chiedergli di cosa sta parlando quando
squilla il suo cellulare. Lo osservo mentre si alza e si appresta a
rispondere. Quando sento nominare il nome di Kiminobu, capisco a cosa si
stava riferendo... Mitsui mi fa segno di aspettare un'attimo ed esce dalla
stanza.
Passano cinque minuti e non è ancora rientrato. Ma che cavolo gli sta
dicendo al telefono? Gli deve solo dire che tra loro è finita e basta...
ci volgiono cinque secondi, non cinque minuti!
Dopo nenche un minuto, la porta si apre e lui rientra. La sua faccia però
non mi dice niente di buono. Sicuramente c'è qualche problema...
"Domenica vado a Kanagawa... e parlerò con Kiminobu di noi due...."
"Perchè non glielo dici per telefono?" gli dico, con tono seccato, e lui
mi guarda stupito della mia richiesta...
"Cosa? Non vorrei farlo soffrire e gli dico che tra noi due è finita...
per telefono?!? Ma che razza di persona sarei?!? Mi spieghi che idee ti
passano per la testa Akira?"
E' arrabbiato, e molto... in fondo è vero quello che dice, sarebbe da
vigliacchi comportarsi così, però... ho paura al pensiero che si
incontreranno di nuovo, ho paura che lui possa cambiare nuovamente idea e
non tornare più da me... ne morirei...
"Guarda che non cambio idea..." mi dice, dopo essersi avvicinato e avermi
posato un bacio sulla fronte...
"Ci conto su quello che mi hai appena detto.. tu non sai neanche
quanto..." rispondo
*
I giorni seguenti passarono tranquillamente, ed arrivò presto domenica.
Se devo essere sincero non vedevo l'ora di questo giorno, in quanto fino
ad oggi Mitsui non si era ancora lasciato andare completamente con me,
proprio a causa della presenza del suo futuro ex-ragazzo. La cosa che mi
dava più fastidio era che si sentivano comunque tutti i giorni, come se
niente fosse, anche se Hisashi mi ha raccontato che Kogure aveva intuito
che c'era qualcosa che non andava. D'altra parte Mitsui si sentiva sempre
più inquieto all'idea di questo incontro... e, se devo essere sincero
anch'io, visto che l'idea di un ripensamento da parte sua non mi aveva
abbandonato...
Quando l'ho accompagnato in stazione stamattina, mi ha rassicurato
nuovamente, dicendomi di non preoccuparmi, che presto sarebbe tornato da
me... queste parole avrebbero dovuto tranquillizzarmi, e invece mi hanno
reso ancora più nervoso di prima...
Ora sono davanti alla finestra e penso in continuazione al loro
incontro...
Chissà come sta andando, ma sopratutto, cosa sta succedendo...
Fine Dodicesimo Capitolo
*Owari Dodicesimo Capitolo*
Sendoh: Ma la notte di passione? ^__^
Cioppys: Non c'è nessuna notte di passione, Akira...
Sendoh: Peccato! Io ci speravo tanto...^__^
Cioppys: Su questo non avevo dubbi...
Mitchi: Anch'io ci speravo tanto...
Cioppys: Ma... che cos'è questo? Il circolo degli Hentai?!? -.-
***
Capitolo 13
POV.MITSUI
Arrivo a Kanagawa che è l'una del pomeriggio. Come sempre Kiminobu è sulla
banchina ad aspettarmi, peccato che questa giornata sarà completamente
diversa dalle altre.
Mi avvicino e lo saluto, come se fossi un semplice amico, cercando di
mostrarmi il più sorridente possibile, solo che il mio sorriso risulta
così falso alla sua vista. Infatti, lui rimane un'attimo titubante
difronte al mio strano comportamento, decidendo alla fine di evitare il
nostro solito bacio, per prendere invece timoroso la mia mano.
Stiamo camminiamo in direzione di casa sua, in silenzio, quando gli chiedo
se ha voglia di passere dalla nostra vecchia scuola, a trovare quei due
menteccatti di Rukawa e Sakuragi. L'ultima volta questa tappa l'avevamo
saltata per impegni più urgenti... a questo pensiero sorrido, di un
sorriso molto triste...
Dopo un'attimo di esitazione, mi accontenta e cambiamo strada,
destinzione: Shohoku.
Arriviamo che la squadra si sta allenando. Fortunatamente, con l'arrivo
del nuovo anno, sono ritornati gli equilibri persi dopo la morte di Anzai.
Devo ammettere che quei due hanno fatto un'ottimo lavoro...
Salutiamo tutti e ci fermiamo ad osservare gli allenamenti. Rukawa, come
al solito, ha un talento eccezionale, e non poteva essere che lui il nuovo
capitano. E' severo quanto basta con le matricole per spronarle, e bravo
per guidare la squadra. Poi, da quando ha preso il posto di Miyagi, si è
aperto con gli altri un po' di più... ma forse il cambiamento di carattere
è tutto merito di quella testa rossa. Da quando sono insieme, Kaede sembra
un'altra persona... Sakuragi ha accettato che fosse il suo ragazzo a
ricoprire la carica maggiore in squadra con il solito trambusto, ma anche
lui sa benissimo che è meglio così... Hanamici è migliorato moltissimo da
quando, tre anni fa, aveva fatto il suo ingresso in squadra. Che avesse
talento l'avevano capito tutti, il suo problema è che è troppo una testa
calda e non ammette facilmente le sue carenze!
Finiti gli allenamenti, entrambi si fermano a chiaccherare un po' con noi,
del più e del meno, dopo di che tornano a casa, comportandosi come sempre,
ovvero insultandosi a vicenda!
Non cambieranno proprio mai...
Io e Kogure rimaniamo così soli in palestra. Tra di noi è calato
nuovamente il silenzio. Kiminobu ha capito che gli devo parlare
seriamente, ha capito che c'è qualcosa che non va tra di noi, non ne sa
ancora il motivo e aspetta pazientemente che io glielo dica...
Penso che ora sia arrivato il momento di svelare il vero motivo della mia
visita...
"Kiminobu..." gli dico, mentre osservo la palestra dal centro del campo di
gioco, il luogo dove è inziata la nostra storia...
"S..si..." mi risponde lui titubante, rimanendo dietro di me...
"Suppongo tu abbia capito che ti devo parlare, vero?" mi volto per
osservarlo, e quello che vedo mi stringe il cuore. Nei suoi occhi scorgo
la consapevolezza che tra noi due è finita... lui annuisce muovendo
leggermente la testa, abbassando lo sguardo verso il palquet, ed io faccio
lo stesso...
"Ecco... io... io... mi sono innamorato di un'altra persona... mi
dispiace..."
Piccole gocce cadono ai suoi piedi. Quando rialzo il capo, lo vedo che mi
guarda, sorridente con gli occhi chiusi, dai quali scorrono
incessantemente le lacrime...
"Lo sapevo... era troppo bello per durare a lungo..."
Lentamente indietreggia, allontanandosi da me, poi di scatto si gira e fa
per correre fuori dalla palestra. Io, avendo intuito in anticipo le sue
mosse, gli sono addosso e lo fermo, contro la parete di fianco alla porta.
Lui, vedendosi ogni via d'uscita sbarrata, si lascia scivolare a terra,
rannicchiandosi con le ginocchia la petto e nascondendo la faccia fra di
esse. I singhiozzi diventano sempre più forti e io mi abbasso per
abbracciarlo...
"Mi dispiace... davvero..." gli sussurro prima che lui si aggrappi a me
continuando a piangere...
*
Siamo seduti uno di fianco all'altro, appoggiati alla parete. Da quando
Kiminobu ha smesso di piangere, nessuno dei due ha detto una parola. Ormai
è passata più di mezz'ora da allora...
"Con Sendoh come ti trovi?"
EH? Ma lui come fa a sapere di me e Akira? Non che fosse così difficile
arrivarci, in fondo all'università è il mio compagno di stanza... bastava
fare due più due...
"Bene..." rispondo un po' imbarazzato. Sarebbe meglio cambiare discorso,
ma sembra che lui non voglia parlare d'altro...
"Quando l'hai capito?"
"Ecco... lunedì, quando ci siamo rivisti..." forse è meglio evitare di
raccontare cosa è successo lunedì quando ci siamo rivisti... lo ferirei e
basta...
"Siete già stati a letto insieme, vero?"
Non ho bisogno di rispondere a questa domanda, tanto il rossore in volto
lo fa per me! Ma io dico! Perchè alle persone vengono in mente sempre le
domande che si vorrebbero evitare? Sembra che le facciano apposta!
"...non ti preoccupare, è normale tra due persone innamorate avere
rapporti intimi..." mi guarda e mi sorride, un sorriso sincero.
"Kiminobu, mi dispiace, davvero... io..."
"Hisashi, non ti devi giustificare... sono cose che succedono... in fondo
voglio che tu sia felice, e se con me non puoi esserlo completamente..."
"Io stavo bene insieme a te..." intervengo, non voglio mica che pensi che
per un anno mi sono divertito e basta con lui!
"Lo so... lo so, Hisashi..." mi risponde con un altro sorriso, prima di
alzarsi e avviarsi verso l'uscita della palestra.
*
Sono alla stazione e vedo il treno arrivare verso di noi. Durante il
tragitto dallo Shohoku, nessuno dei due ha più detto una parola. So che
sta soffrendo, e molto, ma vuole a tutti i costi mostrarsi tranquillo per
non farmi pesare la mia decisione...
Il treno si ferma sulla banchina davanti a noi, e io mi volto a salutare
Kogure. Lo guardo dritto negli occhi, e il velo di tristezza, tristezza
immensa che vi scorgo, mi dilania il cuore. Io sono la causa della sua
sofferenza. Mi avvicino a lui e gli sfioro le sue labbra con le mie, poi
faccio per salire sul treno, ma prima di sparire nel corridoio mi giro
nuovamente, e sfoggio un sorriso...
"Ti volgio bene Kiminobu..."
Le porte si chiudono e il treno inizia il suo nuovo viaggio...
Una stroria finiscie, un'altra inizia.
La vita è un continuo cambiamento, un continuo susseguirsi di scelte,
scelte che devono essere fatte per forza. Uno può dire di essere padrone
del proprio destino, decidendo quale strada scegliere. Ma bisogna
ricordarsi che qualunque scelta fatta, influenza il destino degli altri,
in modo diretto o indiretto. Bisogna quindi anche preoccuparsi di queste
conseguenze, conseguenze derivanti dalle nostre decisioni...
E io spero che tu, Kiminobu, riesca a trovare la strada giusta nella tua
vita...
Fine Tredicesimo Capitolo
*Owari Trecidicesimo Capitolo*
Kogure: T.T
Cioppys: ^///^'
Kogure: T.T
Cioppys: ^///^''
Kogure: T.T
Cioppys: Ehm... ti prego, puoi smettere di piangere? Mi stai allagando
casa!!!
Kogure: Mi ha lasciato...
Mitchi: Mi dispiace Kiminobu... ma Cioppys ha scelto così!
Kogure: Cattiva...
Cioppys: Tse... sempre colpa mia... Ehm... Kiminobu, ti prego non
riniziare!
Kogure: T.T
Cioppys: Ok, ho capito... vado in cantina a prendere il canotto... -.-
***
Capitlo 14
POV.SENDOH
Sono nella saletta insieme a Maki e Hanagata, che stanno parlando
tranquillamente di non so neanche cosa... infatti non sto ascoltando
minimamente i loro discorsi, i miei pensiri sono rivolti altrove, a
Kanagawa, ad un'altra persona, ovvero Mitsui.
Chissà che cosa sta facendo con Kogure... e se...
Scaccio quel pensiero, continuando a picchiettare nervosamente le dita sul
tavolo, mentre osservo fuori dalla finestra il tempo che sta cambiando...
"Ehi Sendoh! Se non la smetti con quelle dita, tra un po' farai i buchi
nel legno..." Hanagata mi guarda divertito, ma se lui fosse al mio posto,
penso si comporterebbe nello stesso modo...
"Nervosetti oggi, eh?" mi dice Maki, sorridendo divertito da quel mio
comportamento...
"Un po'..." gli rispondo, senza voltarmi, continuando ad osservare le
nuvole che si muovono nel cielo sospinte dal vento...
"UN PO'?!?" rispondono in coro...
"Ma ti sei visto? E' tutto il giorno che non riesci a stare un'attimo
fermo..." aggiunge poi Hanagata.
"Bhe... ecco..." dico prendendo una mano nell'altra, intrecciando le
dita...
"Ti dovresti fidare di più di Mitsui..."
Guardo Hanagata e gli sorrido per ringraziarlo. Ha perfettamente ragione.
Anche Hisashi stamattina mi ha detto di restare tranquillo, ma la cosa è
più forte di me... non riesco a non pensare che potrebbe cambiare idea. In
fondo lui e Kogure sono stati insieme per un anno, e stavano perfettamente
insieme prima che arrivassi io a dividerli. Magari gli chiede di pensarci
nuovamente prima di prendere una decisione così definitiva... magari lui
ha ceduto a queste richieste e ora sono in giro a divertirsi, come se
nulla fosse... o magari sono andati a casa sua a...
Prendo il cellulare e lo fisso un'attimo. Mi ha detto di non chiamarlo,
che mi avrebbe avvisato lui di come fossero andate le cose, però... però
non riesco più a resistere! E il pensiero di poco fa continua a girarmi
vorticosamente in testa...
Sto per fare il numero, quando il telefono mi squilla in mano... Hisashi!
Mi alzo scusandomi con gli altri e mi allontano. Rispondo e la sua voce mi
invade la mente... è in treno e sta tornando al campus!
*
Quando entra in camera, è pomeriggio inoltrato. Mi avvicino che sta
chiudendo la porta, lo abbraccio alle spalle e gli poso un bacio sulla
guancia. Tempo un secondo e capisco che c'è qualcosa che non va. Infatti
il mio Koibito ha richiuso la porta ma non accenna a voltarsi, e allora lo
costringo io a farlo. La tristezza che vedo nei suoi occhi è immensa. Io
lo fisso nei suoi pozzi neri, mentre lui osserva il lato destro della
stanza, evitando accuratamente il mio sguardo.
"Mi sento uno schifo..." dice ad un tratto, ma non capisco il senso della
frase... finchè non decide di spiegarmelo... "L'ho ferito, l'ho ferito e
non volevo, non volevo assolutamente... non volevo che soffrisse a causa
mia... non volevo..."
Perchè ti stai colpevolizzando in questo modo Hisashi? Non è colpa tua...
non è assolutamente colpa tua... sono cose che succedono e lui supererà
anche questa fase... è solo questione di tempo...
Ti guardo e sorrido. Tu non sai quanto, questo tuo lato così sensibile, mi
piaccia. Fai sempre il duro e quello sicuro di sè, ma sotto sotto sei così
fragile a volte...
"Perchè sorridi? E' forse così divertente quello che ho detto?" sei
irritato dal mio comportamento, perchè pensi che io stia ridendo della
sofferenza di Kogure... ma non è affatto così, sai...
"Sorrido perchè mi rendo conto, minuto dopo minuto, di quanto sia
fortunato ad avere al mio fianco una persona straordinaria come te,
Hisashi..." e prendo il tuo viso tra le mani e poso le mie labbra sulle
tue...
Sento le tue braccia cingermi le vita, e la tua bocca che lentamente si
apre per lasciare libero accesso alla mia lingua. Io entro nell'anfratto
caldo che mi accoglie, e inizia un lungo duello al suo interno. Abbasso le
mie mani sui tuoi glutei e ti sollevo. Tu capendo le mie intenzioni, prima
ti aggrappi la mio collo e poi con un salto porti le gambe dietro la mia
schiena. Durante questo movimento, le nostre virilità vengono in stretto
contanto, ed entrambi emettiamo un gemito che soffoca nel nostro bacio. Mi
lascio cadere sul letto con te sotto, e inizio la lenta svestizione,
cominciando dalla tua maglietta bianca, che fascia aderente i muscoli del
tuo petto, mettendoli in risalto. Una visione per i miei occhi, mentre,
sfilandoti l'indumento, lo osservo alzarsi ed abbassarsi sempre più in
modo irregolare, a causa del respiro rotto dall'eccitazione crescente.
Mentre io mi occupo dei tuoi vestiti, tu pensi ai miei. Rimaniamo a petto
nudo, e prima che tu giunga ai bottoni dei miei jeans, faccio aderire la
nostra pelle, annullando completamente lo spazio che intercorreva tra i
nostri corpi per baciarti. Le tue mani scendono sulla mia schiena in una
danza sensuale, percorrendomi tutta la spina dorsale, arrivando al bordo
dei pantaloni. Le infili sotto il tessuto per raggiungere il mio anfratto,
ma l'indumento stretto ti impedisce di arrivare a destinazione. Sei
leggermente contrariato per questo, e cerchi immediatamente di liberarti
dell'ostacolo... Afferro i tuoi polsi e li blocco sopra la tua testa,
continuando a impossessarmi delle tue labbra. Quando l'abbandono per
concentrami sul lobo destro del tuo orecchio, tra i gemiti, in qualche
modo, riesci a chiedermi che intenzioni io abbia... Io lascio il mio
lavoro a metà per osservarti nei tuoi occhi neri. Un sorriso molto
malizioso appare sul mio volto e i tuoi occhi luccicano... ma non è
passione quella che scorgo, è stupore per quello che ho intenzione di
fare...
"Tu... tu hai intenzione di... di invertire i ruoli?!?" un leggero rossore
appare sulle tue guance...
Ti guardo un'attimo... non capisco questo atteggiamento... in fondo che
cosa c'è di strano a invertirci i ruoli? Anche a me piace fare la parte
attiva della coppia! Scruto ancora il tuo sguardo sfuggente ai miei occhi,
per capire finalmente il motivo...
"Tu non hai mai fatto..." e le tue guance sempre più rosse mi danno la
risposta che cercavo... sei vergine... e io sarò il primo a violare il
posto dove nessuno è mai stato...
Sorrido, mentre riprendo il lavoro al tuo orecchio, che avevo sospeso poco
prima, iniziando a sussurrarti parole dolci...
"Non ti preoccupare amore... sarò il più gentile possibile per non farti
male..."
Appena lascio i tuoi polsi per liberarti dai pantaloni, sento le tue mani
appoggiarsi al mio petto e spingere. Non aspettandomi questa tua reazione,
mi ritrovo culo a terra ai piedi del letto. Certo che il pavimento è
proprio duro!
"Ma che cavolo ti prende?!?" Ti guardo stupefatto per il tuo
comportamento, mentre tu ti metti a sedere sul letto, evitando
accuratamente di fissarmi negli occhi...
"EHI! Hisashi! Ti ho chiesto che ti è preso!" Mi alzo avvicinandomi e tu
indietreggi... ma cosa...
Mi siedo sul letto e aspetto una tua risposta, una qualsiasi risposta che
mi spieghi il perchè di questo comportamento. Passano cinque minuti e tu
continui a fissare il muro di fianco al letto restando in religioso
silenzio...
"Cos'è? Sei troppo orgoglioso per essere passivo?" ti chiedo e tu
sussulti. Ho indovinato vero? Dalla tua reazione si direbbe proprio di
si...
"Se non lo vuoi fare, basta dirlo... di certo non ti costringo..."
aggiungo, mentre mi dirigo in bagno chiudendomi la porta alle spalle...
Quando arrivo al lavandino, apro il rubinetto dell'acqua fredda e metto la
testa sotto il getto gelido che ne fuoriesce...
Non riesco ancora a credere che mi abbia rifiutato in quel modo,
soprattutto per stupido orgoglio! Pensavo che l'amore che provasse nei
miei confronti andasse al di là di queste congetture! In fondo cosa c'è di
più bello che donarsi completamente alla persona che si ama? Secondo me...
niente...
Quando rialzo il capo, riflesso nello specchio, oltre al mio volto, vedo
Hisashi sulla porta, una mano appoggiata allo stipite, lo sguardo rivolto
verso il basso...
"Scusa..."
Una semplice parola riesce a cancellare così facilmente la rabbia di poco
fa? Si, ci riesce eccome... quello sguardo, quello sguardo colpevole e
pentito che hai, mi segna profondamente il cuore, perchè sono io che l'ho
provocato, io con le mie parole... sorrido per rassicurarti che non sono
arrabbiato, e tu vedendolo, ti avvicini e mi abbracci stretto, prima di
fissarmi intensamente negli occhi...
"Non volevo rifiutarti Akira... è solo che... ecco io..."
"...non ti senti pronto..." finisco la frase io per lui.
"Scusami..." dici ancora, appoggiando il capo tra l'incavo del collo e la
spalla.
*
E' pomeriggio tardi e sto tornando da lezione. Osservo il paesaggio
intorno a me, mentre faccio ritorno in camera. L'aria è fresca, si sta
bene. Chiudo gli occhi e assaporo il leggero vento passarmi attraversi i
capelli tenuti dritti dal gel, e il mio pensiero ritorna a lui...
Il mese appena trascorso è stato il mese più bello della mai vita.
Sono semplicemente la persona più fortunata del mondo. Amo Hisashi e lui
mi ricambia. Con lui sto bene sempre e comunque, mi sento completo e
felice. E poi... sotto le coperte ci intendiamo a meraviglia! Lui non si è
ancora concesso completamente, però quando lo farà non potrà pentirsi,
parola di Akira Sendoh!
Non vedo l'ora di arrivare in camera per gettergli le braccia al collo,
baciarlo e, magari, fare anche dell'altro...
Apro la porta della mia stanza, pronto a salutare il mio Koibito, ma la
trovo stranamente vuota. Chissà dove è andato... un biglietto sulla
scrivania, bloccato tra le pagine del libro che sta leggendo, mi da la
risposta.
'Sono in palestra, Tuo Hisa'
Prendo il libro che imprigionava il biglietto. Il Miglio Verde di Stephen
King. Il suo autore preferito... da cosa lo deduco? Sullo scaffale sopra
il letto ha almeno una ventina di libri suoi! Ecco una delle pochissime
cose non sopporto di Hisashi: quando è immerso nella lettura non è
assolutamente disturbabile... però, adesso, mentre è in palestra, solo
soletto, lo è sicuramente...
Poso tutta la roba che non mi serve e velocemente esco e scendo le
scale...
Arrivo a destinazione ed entro dal corridoio laterale che porta agli
spogliatoi. Quando sono però davanti alla porta che dà sul campo, odo la
voce del mio Koibito... che fa? Parla da solo adesso? No, non parla da
solo, perchè alla sua si aggiunge un'atra voce, che mi suona famigliare...
apro leggermente la porta e quello che vedo mi gela il sangue...
Kogure e Mitsui.
Ma che cavolo ci fa qui? E soprattutto che ci fa con Hisashi?!? Resto dove
sono ad osservarli, indeciso se varcare o meno quella soglia e fargli
presente chi è il suo ragazzo adesso... però, non faccio in tempo a
prendere nessuna decisione, che i miei occhi si spalancano alla scena che
mi si presenta...
Kogure si avvicina a Mitsui, si guardano un'attimo negli occhi, poi il
primo allaccia le braccia dietro il collo del secondo e... lo bacia... e
Hisashi non lo allontana, anzi, risponde al bacio cingendolo alla vita!
Mi sento morire...
Esco da quel luogo maledetto, e mi accascio spalle al muro della palestra.
Era troppo bello per essere vero, era troppo bello per durare a lungo, ma
io ci credevo veramente che tra noi due potesse funzionare, perchè io ti
amo, ti amo più di ogni altra cosa Hisashi, e pensavo che tu mi
ricambiassi, che il tuo sentimento fosse sincero... alle parole che mi
dicevi mentre facevamo l'amore, io ci credevo, anche quando mi hai detto
che non mi avresti mai lasciato, perchè io ero tutto per te, come del
resto tu sei tutto per me... e invece... invece ora sei di nuovo tra le
sue braccia, tra le braccia del tuo ex-ragazzo! Non l'hai mai dimenticato?
Il sentimento che ti lega a lui è così forte? Io non ho nessuna speranza?
Non ho mai avuto nessuna speranza con te Hisashi? Allora... allora perchè
l'hai lasciato e sei venuto da me? Perchè? Kami sama! Un perchè ci sarà!
Volevi solo divertirti... ecco cosa volevi veramente...
Le lacrime scendono incessanti sul mio volto...
No... non voglio rinunciare a te, non voglio rinunciare a questo mese
passato insieme, non voglio rinunciare alla mia vita, perchè non posso
rinuciarvi!
Hisashi, nessuno si può permettere di allonarti da me, semplicente
perchè...
...TU SEI MIO...
Fine Quattordicesimo Capitolo
*Owari Quattordicesimo Capitolo*
Kogure: Ma io e Hisashi torniamo insieme? *__*
Sendoh: Scordatelo! ^__^
Kogure: Ma perchè?!?
Sendoh: Leggi bene le ultime tre parole del capitolo: LUI E' MIO! ^__^
Kogure: E io intanto me lo bacio...
Sendoh: E io adesso mi arrabbio... ^__^
Cioppys: E io vi seppellisco entrambi sotto un metro di terra, se non la
piantate...
***
Capitolo 15
POV.MITSUI
Mi rigiro nelle coperte e con una mano cerco il mio Koibito di fianco a
me, ma tocco solo il lenzuolo... apro piano piano gli occhi per abituarmi
alla luce del giorno che filtra dalla finestra. Quando riesco a vedere
bene, butto un'occhio sull'orologio appeso di fianco alla porta... sono le
tre del pomeriggio...
Certo che ho dormito parecchio... forse è perchè, ieri sera, qualcuno non
ha voluto farmi dormire... e per di più a provato nuovamente a farmi fare
quello passivo, e io non ci riesco, cavolo! E' più forte di me... e poi fa
male! Due dita e sentivo un dolore lancinante! Il punto è che Akira ci
tiene parecchio a questa cosa, e non vorrei deluderlo...
Sospiro e mi metto a sedere sul letto. Mi stiro la schiena, portando le
braccia sopra di me. Ci voleva proprio. A furia di stare sdraiato sul
letto mi si era intorpidito tutto il corpo.
Vado in bagno e mi faccio una bella doccia gelata, così mi sveglio
definitivamente. Quando esco, mi fermo sulla soglia del bagno: che faccio
di bello oggi? Akira ha lezione fino alle quattro, mentre io ho la
giornata libera. Di mettermi a studiare non ho proprio voglia, e neanche a
leggere tutto il giorno... quasi quasi vado in palestra a farmi due tiri.
Le amichevoli organizzate le abbiamo giocate tutte, ma il campionato è
ormai imminente, e anche se quasi sicuramente quest'anno non giocherò in
squadra neanche come panchinaro, è bene tenersi in allenamento... sia mai
che un giorno abbiano bisogno del mio talento e io non sono in forma!
Mi cambio, prendo la borsa degli allenamenti e vado in palestra, ma prima
di varcare la porta della stanza, lascio tra le pagine del libro che sto
leggendo, un biglietto per Akira. Speriamo che mi raggiunga in palestra
quando torna, così lo sfido a uno One o One... è tanto che non ne facciamo
uno... il tempo libero insieme lo occupiamo totalmente in altro modo!
Arrivo a destinazione e inizio subito a mettermi al lavoro. Passo
praticamente un'ora a fare tiri su tiri per migliorare la mia precisione,
finchè, a un certo punto, dalla stanchezza non sento più le braccia, e
decido di fermarmi un'attimo.
Alle mie spalle, però sento qualcuno che applaude... mi volto sperando di
vedere il magnifico sorriso del mio Koibito, ma resto deluso... forse
sarebbe meglio dire sorpreso, visto che mi sto chiedendo cosa ci faccia
Kogure qui!
"Sei bravo come sempre Hisashi..." mi dice avvicinandosi
"Kogure... ma che ci fai qui?" gli chiedo, convinto che stia avendo
un'allucinazione...
"Kogure? Adesso non mi chiami più Kiminobu, visto che sei insieme a
Sendoh... o meglio, ad Akira..."
Il suo sguardo triste mi fa capire che questo piccolo cambiamento lo
ferisce... allora gli rifaccio la stessa domanda, stavolta chiamandolo con
il suo nome e facendogli un sorriso, per scusarmi... Così scopro che
Kiminobu è qui vicino in visita presso parenti, e stasera rientrerà a
Kanagawa. Siccome però aveva ancora un po' di tempo prima del rientro, ha
pensato di venirmi a trovare.
Sono contento di questa sua visita, anche perchè lo trovo bene, anche se
quando lo guardo attentamente negli occhi, posso scorgere un velo di
tristezza nell'essere lì con me come semplice amico e non come il mio
ragazzo.
Parliamo del più e del meno. Dell'università, di basket, dei nostri vecchi
compagni. Kogure mi fa anche sapere che i due mentecatti dello Shohoku
sono riusciti a portare la squadra ai campionati nazionali per il terzo
anno consecutivo. E' incredibile, se penso che a guidare la squadra ci
siano Rukawa e Sakuragi... Purtoppo però sono stati eliminati al secondo
turno... un vero peccato.
A un certo punto, Kogure si avvicina a me, fissandomi intensamente negli
occhi. Io non risco a distogliere lo sguardo, è come se avessi le pupille
fatte di ferro lui fosse una calamita. Mi cince il collo con le braccia,
avvicinandosi sempre di più, finchè non annulla definitivamente lo spazio
tra le nostre labbra. All'inizio rimango immobile, sorpreso
dall'iniziativa presa. Quando però sento la sua lingua chiedere accesso
fra le mie labbra, apro la bocca per lasciarlo passare, chiudendo gli
occhi e completando il suo abbraccio. Mi ero dimenticato di come Kiminobu
baciasse bene... e a quel calore mi lascio completamente andare. Porto una
mano sui suoi capelli per approfondire il contatto e lui si avvinghia
ancora di più a me... però... un'immagine mi passa davanti agli occhi
chiusi... Akira...
Mi allontano da lui che rimane contrariato dal mio gesto, ma poi capisce
il perchè l'ho fatto...
"Scusa Hisashi... non dovevo... ma è stato più forte di me... io sono
anc..." con un dito sulle labbra lo zittisco...
"Lo so... però sai anche quali sono i miei di sentimenti..." gli rispondo
abbassando gli occhi sul palquet... spero di non averlo ferito e di non
vederlo piangere di nuovo... non lo sopporterei.
"Si... conosco i tuoi sentimenti, anche se per un attimo, prima, ho
creduto che ci avresti ripensato... sono stato uno stupido, scusami..."
Mi saluta ed esce dalla palestra... I suoi occhi erano lucidi, ma non
versa nemmeno una lacrima in mia presenza. Forse è per non farmi pesare
tutta questa situazione...
*
Rientro in camera un po' a terra per quello che è successo. Sono stato un
deficente a rispondere al suo bacio... ma che cosa cavolo mi è venuto in
mente? Dovevo allontanarlo subito... facendo così, invece, ho illuso e
ferito Kogure e anche tradito Akira... due piccioni con una fava! Meno
male che il mio Koibito non mi ha raggiunto in palestra... sarebbe stato
un macello se mi avesse trovato tra le braccia del mio ex-ragazzo!
Quando apro la porta, trovo Akira seduto sulla scrivania. Faccio per
salutarlo, ma il suo sguardo mi fulmina. E' arrabbiato, molto
arrabbiato... ed è la prima volta in vita mia che lo vedo in questo
stato...
Noto che tra le mani tiene il mio biglietto e un dubbio mi assale: vuoi
vedere che il salto in palestra l'ha fatto e...
"Aki, io..."
"STA ZITTO!"
Scende dalla scrivania e si fionda su di me, sferrandomi un pugno con cui
mi colpisce in piena faccia... io carambolo a terra addosso all'armadio,
pestando la testa contro l'anta leggermente aperta. Mi porto la mano suoi
capelli, nel punto di contatto, e quando la osservo è sporca di sangue.
Alzo lo sguardo verso Akira. E' completamente fuori di se...
Vorrei spiegargli tutto ma non me ne lascia il tempo. Mi afferra per il
colletto della magliatta e mi solleva in piedi di peso da terra. Io,
ancora un po' intorpidito dal pugno e dalla botta in testa, non riesco a
oppormi in modo convincente.
Mi appoggia, non proprio delicatamente, sul suo letto, sdraiandosi
successivamente su di me. Mi leva la maglietta, quasi strappandomela di
dosso, e inizia a succhiarmi i capezzoli. Dalla mia bocca escono gemiti di
piacere che non riesco a trattanere.
Non capisco, non capisco che cosa gli sia preso... prima mi scaraventa a
terra con un pugno e poi inizia con questa piacevole tortura... no, devo
bloccarlo e capire che cosa gli sta passando per la testa...
Appoggio le mie mani sulle spalle per spingerlo via, ma lui me le afferra,
bloccandole contro il cuscino, sopra la testa. Però almeno adesso ha
smesso di farmi impazzire...
"Aki, aspetta un'atti...Mph"
Con un bacio molto appassionato mi chiude la bocca, impedendomi così di
parlare. Sento che sta armeggiando con le mie mani, ma non ci faccio molto
caso perchè i miei sensi sono concentrati su altro: con un ginocchio mi ha
allargato le gambe e ora sta strusciando la sua coscia sulla mia
erezione...
Quando si stacca dalle mie labbra, sul suo viso appare un sorriso, ma non
uno dei soliti a cui il mio Koibito mi ha abituato... il suo sembra un
ghigno malizioso...
"Ricordati Hisashi... Tu sei solo MIO..."
Lui si alza, ma quando sono io a tentare di fare la stessa cosa, sento le
braccia bloccate. Piegando la testa di lato, alzo lo sguardo sopra di me e
i miei occhi si spalancano a quello che vedo: i miei polsi sono legati con
un foulard bianco allo schienale del letto. Riporto la visuale su Akira e
vedo che si è completamente svestito. Ora è nudo ai piedi del letto,
sempre con quel sorriso sulle labbra.
Un brivido di terrore mi percorre la schiena...
"AKIRA! Che ca**o credi di fare! Slegami subito!"
Non ottenendo risposta, strattono il foulard nella speranza che si
strappi, in modo da liberarmi, ma nulla da fare, sembra più resistente di
quanto sembri. Il mio respiro si fa sempre più affannoso, mentre sento i
battiti del cuore accelerare. Ho paura, in questo momento ho paura di
quello che potrebbe farmi...
Lui risale sul letto, mettendosi a cavalcioni su di me, in modo da
bloccare ogni mio movimento delle gambe. Ritorna con prepotenza sulle mie
labbra, mentre sento che una mano entra all'interno dei pantaloni. Quando
arriva a toccare la mia erezione, un gemito mi esce dalla gola, ma subito
muore nella bocca del mio compagno, ancora preso a baciarmi. Lentamente la
mano inizia a massagiare il membro già gonfio per l'eccitazione. Quando
libera le sue labbra si spostano a torturare il mio orecchio, ansiti di
piacere escono incontrollati dalla mia bocca.
"Aki... Ti prego... fermati..."
La mia richiesta rimane completamente inascoltata. Intanto lui ha iniziato
la sua discesa verso il basso, abbandonando la mia virilità per
concentrarsi con il completamento della svestizione, senza mai però
lasciarmi spazio di movimento...
Dopo avermi sfilato pantaloni e boxer, inizia la sua lenta suizione sul
mio membro, passando la lingua su tutta la lunghezza dell'asta, avanti e
indietro, avanti e indietro...
Ormai sono nel pallone più completo. Non capisco proprio più niente. Sento
solo il ritmo veloce del mio cuore e il respiro affannoso che esce dalla
mia gola, rotto dagli ansiti e dai gemiti che mi provoca il tocco della
lingua del mio compagno.
Ad un tratto però tutto si ferma. Quando volgo gli occhi verso il basso,
incrocio lo sguardo di Akira, fermo immobile davanti alla mia erezione,
sul volto ancora quel suo ghigno malizioso...
E' un'attimo, e la sua bocca si chiude su di me, iniziando a pompare ad un
ritmo vertiginoso, facendomi inarcare la schiena, scossa da violenti
brividi, quasi a spezzarla... il piacere che mi sta dando in questo
momento il mio Koibito è immenso, tanto che non mi rendo conto che
qualcosa si sta insinuando nella mia apertura...
Raggiugno l'orgasmo, riempiendo con il mio seme la bocca del mio compagno,
che ingoia il tutto avidamente, ripulendo con la lingua le poche gocce
cadute.
Sono completamente sponpato, ma Akira sembra invece non aver ancora
finito.
Risale alle mie labbra, baciandole e facendomi assaggiare il mio stesso
sapore, mentre mi allarga le gambe quanto basta per posizionarsi
all'interno di esse.
"Hai un sapore così buono Hisashi... ora voglio vedere quanto tu sia
stretto..."
Il suo sussurro giunge al mio orecchio, pochi secondi prima che mi
morsichi violentemente il lobo. Il dolore che provo, però, non deriva solo
da qui, ma anche dal mio anfratto, dove la sua erezione penetra
completamente in un sola spinta. Un urlo, che non riesco a soffocare, esce
dalla gola. Nonostante le mie suppliche a smettere, Akira affonda dentro
di me sempre più in profondità, con spinte sempre più forti. Fa male, fa
dannatamente male, e ad ogni spinta sento il mio corpo dilaniarsi e il mio
cuore rompersi in mille pezzi...
Perchè mi stai facendo questo Akira? Perchè mi stai possedendo con questa
violenza? Il mio volto si bagna delle lacrime che scendono interrottamente
dai miei occhi...
Con un'ultima potente spinta, sento che ti sciogli dentro di me. Poi ti
abbandoni sul mio corpo sfinito dall'amplesso appena avuto. Il tuo respiro
caldo, vicino al mio orecchio, viene rotto dalle tue parole....
"Sei MIO... solo MIO... e di nessun'altro... ricordalo..."
Esci da me senza un minimo di delicatezza, strappandomi un leggero grido
di dolore. Inizio a singhiozzare, mentre tu ti alzi dal letto e scompari
dietro la porta del bagno. Ostacolato dalle mani legate, cerco in qualche
modo di rannicchiarmi su me stesso, continuando il mio pianto disperato...
Perchè Akira? Perchè? Pensavo che mi amassi... se mi ami come hai sempre
detto fin dal primo giorno che siamo stati insieme, perchè mi hai fatto
questo? Perchè? Mi volevi così tanto a tutti i costi? E volevi farmela
pagare per quello che, sicuramente, hai visto in palestra? Non avevi
nessun diritto di farmi questo! No, non lo avevi... ma l'hai fatto...
l'hai fatto nonostante io ti continuavo a chiedere di smettere, nonostante
io ti stessi supplicando di smettere! E ora? Ora che cosa hai ottenuto? il
mio dispezzo per te... e il mio disprezzo per me stesso...
Esci dal bagno già vestito e ti avvicini al letto. Con una mano mi sfiori
i capelli in una carezza, ma io sposto la testa... non voglio essere
toccato da te, non voglio più essere toccato da te! Piango, piango ancora,
sperando che le lacrime lavino via tutto questo dolore che mi attanaglia
il cuore...
Sento la stretta sui miei polsi liberarsi. Hai sciolto il nodo che li
legava, lasciandomi libero di chiudermi in me stesso, afferrando le gambe
e portandomele al petto...
"Ti amo Hisashi... ti amo più di ogni altra cosa... e non ci lasceremo
mai..."
Ti incammini verso la porta che dà sul corridoio, la apri ed esci dalla
stanza, lasciandomi nella mia disperazione, una disperazione che
lentamente mi uccide...
*
Non so quanto tempo sia passato da quando sono qui sdraiato sul questo
letto a piangere. E' calata ormai la sera. L'ho capisco perchè dalla
finestra non filtrano più i raggi del sole.
Lentamente mi alzo da questo giacilio e guardo il cuscino che ha ospitato
la mia testa fino a pochi istanti prima. Il sangue che mi usciva dalla
ferita procurata dall'armadio l'ha macchiato. Quando mi alzo e riguardo il
letto, però, mi accorgo che non è la sola parte sporca di sangue. La
violenza subita da Akira, ha fatto sì che si macchiasse pure il centro del
letto, dove io ero sdraiato. A quella vista, le lacrime tornano
prepotentemente a scorrermi sul viso...
Entro velocemente nel bagno e mi infilo sotto la doccia. L'acqua che
scorre ai miei piedi si tinge di rosso. La guardo e ancora non credo a
quello che è successo... Akira, il mio ragazzo, colui che ha detto di
amarmi più di ogni altra cosa, e che io ricambio... mi ha violentato...
Io devo andarmene... non posso restare qui... non posso restare insieme a
lui...
Esco dal bagno e osservo l'orologio. Sono le sette di sera. Tra un po'
inizierà la cena... forse ho ancora un po' di tempo prima che il mio
aggressore rientri in camera. Mi vesto velocemente, notanto, quando lo
tolgo, che l'asciugamano è macchiato anch'esso di sangue... l'emorraggia
che ho non si è ancora fermata... non ci faccio molto caso e preparo la
borsa, riempiendola con il minimo indispensabile.
Esco e scendo le scale di fretta, con la speranza di non incontrare
nessuno... che cosa risponderei se qualcuno mi chiedesse dove stia
andando? 'Scappo dal ragazzo che dice di amarmi ma mi ha violentato...'
non penso sarebbe una risposta da dare, anche se la pura verità...
Decido di non passare dalla porta principale, ma di fare il giro da
dietro. Sono davanti alla porta quando sento qualcuno che mi chiama.
Riconosco immediatamente la voce di Maki, non mi volto, anzi, mi fiondo
letteralmente verso l'uscita come un razzo, per evitare che mi veda in
questo stato, e fortunatamente riesco a sfuggirgli...
Arrivo in stazione e, dopo solo pochi minuti di attesa, giunge il mio
treno. Salgo. Le porte dietro di me si chiudono, e io dico addio ad
Akira...
Fine Quindicesimo Capitolo
*Owari Quindicesimo Capitolo*
Mitchi&Sendoh: O__O
*Cioppys si avvicina ai due e passa davanti ai loro occhi una mano*
Cioppys: Mi sa che sono ancora troppo sconvolti per commentare^^'
Kogure: Stavolta hai esagerato...
Cioppys: Tu dici?^^'
Kogure: Io direi proprio di si...
Cioppys: Allora spero rimangano in trans per molto... almeno ho il tempo
per emigrare al polo sud...
Kogure: Ma cosa fa Hisashi adesso? Torna da me? ^__^
Cioppys: ...
Kogure: Allora?
Cioppys: ...Se vuoi un 'si' o un 'no', la risposta è no!
Kogure: T.T
*Cioppys rigonfia il canotto*
Cioppys: Perchè non me ne sto zitta una volta tanto... -.-
***
Capitolo 16
POV.SENDOH
Rientro nell'edificio, quando è ormai ora di cena. Ho passato le ultime
due ore su una panchina nel parco, ad osservare gli studenti intenti nelle
loro attività del tempo libero. Però non ho fatto che pensare a lui... e
alle sue lacrime...
Forse ho esagerato...
Oggi quando l'ho visto insieme a Kogure, non ho capito più niente...
volevo fargli capire a chi appartiene, perchè lui è mio, è il mio ragazzo,
e nessuno si deve permettere di mettersi fra noi...
Ma ho comunque esagerato...
Quelle lacrime che non ho asciugato con i miei baci, quelle suppliche di
smettere da me inascoltate, quella violenza con cui l'ho voluto, con cui
l'ho violato per la prima volta... cavolo! Non doveva essere così la sua
prima volta da passivo!
Mi fermo e penso... penso al fatto che l'ho violentato...
Salgo velocemente le scale. Voglio arrivare da lui il prima possibile,
volgio chiedergli scusa, voglio farmi perdonare per la ca**ata tremenda
che ho fatto! Sempre che sia disposto a perdonarmi... e se non lo facesse?
Se non volesse più saperne di me? Non lo pèotrei di certo biasimare, ma io
non avrei più motivo di vivere...
Arrivo davanti alla porta della nostra stanza e la trovo leggermente
socchiusa. Mi chiedo perchè, e la risposta mi arriva non appena la apro
completamente. All'interno della camera trovo Hanagata e Maki che guardano
allibiti il mio letto. Lo osservo anch'io, rendendomi conto solo ora del
sangue sul cuscino, ma soprattutto di quello che c'è sulla parte centrale
delle lenzuola...
Kami... che cosa ho fatto?
"Sendoh... ma che cavolo è successo qui?"
La domanda di Hanagata rimane senza risposta, perchè io sono ancora
intento a contemplare il sangue... il suo sangue...
"Sendoh, vuoi risponderci o no?" mi chiede Maki scuotendomi violentamente.
Io continuo a guardare quel letto, quel maledetto letto sul quale ho fatto
una cosa che definire orribile è poco... ma che cosa mi è passato nella
mente in quei momenti? Mi divertivo così tanto a vederlo piangere e
soffrire?
"SENDOH! CHE CAVOLO E' SUCCESSO A MITSUI?!?"
Guardo Shini'chi che è davanti a me... Lenmtamente mi accascio sulle
ginocchia e inizio a singhiozzare, mentre copiose scendono le lacrime sul
mio viso...
Kami! Che cosa ho fatto? Che cosa ho fatto? CHE COSA DIAVOLO HO FATTO?!?
"Io... l'ho violentato..."
Più che una risposta per i miei due compagni di squadra, è una conferma
per me stesso.
Continuo a piangere pensando al dolore che gli ho provocato... io, la
persona che doveva amarlo più di chiunque altro, la persona che doveva
proteggerlo, la persona che doveva stargli sempre vicino... la persona che
era la più importate per lui... era... perchè sicuramente di me non ne
vorrà più sapere...
"Tu... tu l'hai..." ma la frase di Maki non finisce, rimane sospesa
nell'aria, così, inconclusa...
Hanagata si avvicina a me e mi chiede che cosa ho intenzione di fare
adesso... Io lo guardo non capendo, ma appena mi dice che hanno visto
Hisashi uscire dall'edificio con la sua borsa, intuisco che cosa vuole
sapere: 'Mitsui se n'è andato e adesso, Sendoh, lo seguirai oppure lo
lascierai andare, per sempre?'
Sinceramente la risposta mi sembra assai ovvia... lo seguirò ovunque sia
andato, e mi farò perdonare, fosse l'ultima cosa che faccio in vita mia!
*
Arrivo a Kanagawa con il primo treno della mattina.
Io avrei voluto partire subito ieri sera, ma i miei due compagni di
squadra me l'hanno impedito. Mi hanno fatto sedere, e mi hanno detto di
calmarmi. Ma come cavolo facevo a rimanere calmo? Non facevo altro che
pensare a Hisashi, a cosa potesse fare, a cosa potesse pensare... poi mi
hanno fatto ragionare e, soprattutto, pensare a come l'avrei potuto
affrontare. Sicuramente lui non vorrà vedermi... e poi, dove cavolo lo
cerco? Non ho la più pallida idea di dove abiti! L'ultima volta l'ho
accompagnato a casa di Kogure e non a casa sua... così ho deciso che
quello sarà il punto di partenza per la ricerca del mio Koibito...
Arrivo all'abitazione del suo ex-ragazzo. Sto per suonare il campanello
quando mi blocco: e cosa gli dico io a Kogure? E perchè mai poi dovrebbe
aiutare proprio me? Magari mi sbatte la porta in faccia mandandomi a quel
paese, anche se non mi sembra proprio il tipo che farebbe una cosa
simile... Però, gli ho pur sempre soffiato il ragazzo!
"...e tu cosa ci fai qui?"
Mi volto e vedo Kogure insieme ad Akagi. Da come sono vestiti sembra siano
andati a fare una corsetta mattutina. Li guardo senza sapere cosa
rispondere alla domanda di Kiminobu... se gli dicessi la verità penso mi
ucciderebbe all'istante...
"Ehi Sendoh! Cos'è? Ti sei mangiato la lingua?" mi chiede spazientito
Akagi
"Hisashi..." dico, ma non riesco a continuare la frase, perchè Kogure mi
si è già fiondato addosso prendendomi con entrambe le mani il colletto
della maglia che indosso. Nei suoi occhi scorgo preoccupazione, un'immensa
preoccupazione per quello che potrebbe uscire dalla mia bocca...
"CHE GLI E' SUCCESSO?!?" mi urla. E' ancora innamorato di lui...
Fortunatamente interviene Akagi, che afferra i polsi del suo compagno, in
modo che molli la presa. Gli dice di calmarsi e di non allarmarsi, prima
di aver ascoltato quello che io ho da dire... e così arriviamo al punto
che praticamente pendono dalle mie labbra...
"Ecco..." inizio, facendo mente locale a cosa dire esattamente "...ieri
sera Hisashi se n'è andato dall'università... io non so dove trovarlo...
mi chiedevo se tu, Kogure..."
"...potessi aiutarti? Ma... con che coraggio mi vieni a chiedere una cosa
come questa?!? Ti ricordo che io e lui eravamo insieme... e tu me l'hai
portato via!" i suoi occhi lucidi, la rabbia che traspare da essi, e
l'odio profondo che prova nei miei confronti...
"Sono disperato..." dico abbassando lo sguardo "...ho fatto una cosa che
non dovevo assolutamente fare... e ho paura faccia qualche stupidata..."
Passano diversi secondi, per me interminabili, di silenzio. Chissà che
cosa stanno decidendo, li sento parlare tra di loro, ma non ascolto quello
che dicono... penso che se dovessero rifiutarmi il loro aiuto, potrei
impazzire dalla disperazione...
"Ok... ti aiuteremo... ma non lo facciamo per te! lo stiamo facendo solo
ed esclusivamente per Mitsui! Tienilo bene a mente..." dice Akagi.
Li guardo un'attimo, e sorrido.
"Grazie..."
*
Il primo posto dove andiamo è il suo appartamento, un piccolo monolocale
non molto distante dallo Shohoku. Hisashi mi ha raccontato che era andato
a vivere da solo, all'inizio della terza superiore, ma non avevo idea del
dove potessse abitare... Fortunatamente i soldi per mantenerlo glieli
passa suo padre, felicissimo di essersi sbarazzato di lui.
Arriviamo a destinazione e Kogure suona il campanello, ma non otteniamo
risposta. Lui riprova, ma ancora niente. Sembra che non ci sia nessuno. O
è uscito oppure si trova da qualche altra parte.
Ci incamminiamo così verso il secondo luogo, casa Hatta. Norio è un suo
amico delle superiori, e l'unico della sua vecchia banda con cui abbia
mantenuto i contatti. Putroppo ci dice che lui non vede Mitsui da mesi.
Nuova destianzione, altra delusione. Proviamo ad andare al campetto vicino
a casa sua, sperando che fosse lì, magari a fare qualche tiro per
distrarsi. Ma niente...
Ritorniamo al suo appartamento e riproviamo a suonare. Non c'è ancora
nessuno.
L'ultima possibilità che rimane sarebbe casa di suo padre... ma dubito
fortemente che sia lì, soprattutto dopo aver visto al cimetero come ha
trattato il figlio.
Hisashi... dove diavolo ti sei cacciato?
Facciamo ritorno a casa di Kogure, stanchi e sconsolati. Quando entriamo
nel vialetto di casa sua, notiamo davanti a noi una testa rossa seduta
sugli scalini dell'entrata.
"E' più di un'ora che vi aspetto! Si può sapere dove vi eravate cacciati?"
Sakuragi?!? Ma che cosa ci fa qui?
Non c'è bisogno che gli ponga io questa domanda, perchè è Akagi a farlo.
Hanamici si alza in piedi e viene verso di noi, fermandosi proprio davanti
a me...
"Io non so che cosa tu abbia combinato porcospino..." mi dice indicandomi
"ma deve essere sicuramente grossa per aver ridotto Mitchi in quello
stato!"
Mitchi?!? Vuol dire che lui... lui sa dove si trova Hisashi?!?
"Adesso è a casa di Rukawa..."
*
Durante il tragitto, Sakuragi ci racconta quello che è successo la
mattina.
Lui e Kaede, come tutti i giorni, si stavano recando di buon'ora al solito
campetto da basket, quello dove eravamo stati anche noi cercando
disperatamente il mio Koibito, per fare il loro consueto allenamento
mattutino. Quando sono arrivati hanno trovato Mitsui seduto per terra
sotto il canestro. Era completamente fradicio. Sicuramente aveva preso in
pieno il diluvio della notte precedente. Hanno provato a parlare con lui,
ma Hisashi non rispondeva, anzi, sembrava completamente assente, come se
il suo corpo fosse lì, ma la sua mente completamente altrove... Hanno
provato a cercare di svegliarlo dallo stato in cui si trovava, ma non c'è
stato niente da fare. Quando poi si sono resi conto che aveva anche un po'
di influenza, Hanamici se l'è caricato sulle spalle e l'hanno portato a
casa del volpino.
Arriviamo a destinazione. Entriamo. Hanamici ci fa accomodare in salotto e
va a chiamare Kaede. Poco dopo, il padrone di casa fa il suo ingresso
dalle scale, solo che mi sembra strano. Il suo sguardo non mi piace
proprio per niente, e sopratutto non promette nulla di buono. Appena mi
vede mi si pone davanti. Senza neanche rendermene conto, mi ritrovo a
terra, sul freddo pavimento. con la mascella dolorante per il pugno appena
ricevuto...
"MALEDETTO BASTA*DO!" mi grida dietro Rukawa. Quando poi tenta di
aggredirmi di nuovo, Sakuragi lo blocca prontamente.
"Hai anche il coraggio di presentarti qui dopo quello che hai osato
fare?!?"
Il volpino è arrabbiato, molto arrabbiato. Sinceramente è la prima volta
che lo vedo perdere le staffe... sicuramente ha scoperto che cosa è
successo a Mitsui... e non posso certo biasimare per il suo stato
d'animo... io mi sento uno schifo...
"Kaede! Adesso calmati! Ci vuoi spiegare che cosa è successo?"
Sakuragi stava ancora trattenendo Rukawa. Poi, quando quest'ultimo si
calma, lo lascia andare, chiedendo nuovamente di spiegare a tutti che
diavolo sia successo...
"Lo vuoi sapere che ha fatto quel maledetto porcospino?"
Mentre parla mi guarda dritto negli occhi. E quello che scorgo è odio,
odio allo stato puro. Se potesse, mi fulminerebbe all'istante, riducendomi
a un mucchietto di cenere senza vita... non riesco a reggere quello
sguardo e distolgo i miei occhi dai suoi... e questo mio gesto lo rende
semplicemente furibondo.
"Cos'è? Non hai il coraggio di guardarmi in faccia? Perchè sai che io
so... vero?"
Si... è vero. Tu sai. Se non sapessi, non avresti un motivo per essere
così arrabbiato nei miei confronti. Ma credi che io non sia arrabbiato con
me stesso per quello che ho fatto? Lo sono eccome... perchè sono stato uno
stupido! Un imbecille! Un idiota! Un cretino! Un bastardo! Lo st*onzo più
st*onzo che abbia mai conosciuto in vita mia!!!
Rukawa si avvicina nuovamente a me e mi solleva di peso da terra per il
colletto.
"Perchè non dici tu quello che hai fatto a Mitsui..."
Hanamici piomba nuovamente su Kaede per cercare di fermare la sua furia
cieca... ma quando sente la fine della frase del suo Koibito si blocca,
spalanca la bocca e mi fissa allibito... e lo stesso fanno gli altri
due...
"...perchè non dici tu a tutti che L'HAI VIOLENTATO?!?"
Silenzio. Nessuno ha il coraggio di dire una sola parola. Nessuno dei
presenti nella sala riesce a credere a quello che Rukawa ha appena detto.
Lo capisco dalle loro facce, dalla loro espressione. Si chiedono come io,
che dicevo di amarlo, abbia potuto fare una cosa così orribile... me lo
sono chiesto anch'io, ragazzi. Me lo continuo a chiedere da ieri sera. Se
solo potessi tornare indietro e rimediare a questo mio errore...
"Stai scherzando... vero?" chiede Kogure con un filo di voce.
"No... non sta scherzando..." Quella voce... quella voce è la SUA voce!
"Hisashi!" dico, e tutti si girano nella sua direzione...
Lo vedo... E' a piedi nudi sul primo gradino della scala che concude al
secondo piano, vestito con un pigiama di seta blu... sicuramente è della
volpe, perchè non gliel'ho mai visto... Una mano appoggiata la muro
bianco, lo sguardo perso e il viso molto pallido...
Faccio nuovamente per parlare ma...
"VATTENE!" urla nel silenzio della stanza.
Vedo la mano appoggiata sul muro che si stringe in un pugno, gli occhi che
si serrano e la bocca che si piega in un smorfia di dolore e sofferenza...
Con un movimento brusco mi libero dalla stretta presa di Rukawa, che, come
gli altri, era rimasto immobile a fissare il mio Koibito, distraendosi
così da me. Mi avvicino velocemente a lui ma prima che lo raggiunga
aggiunge...
"Ti ho detto vattene... non volgio vederti... mai più..."
Quelle parole sono come un proiettile che entra a tutta velocità nel mio
cuore, perforandolo e uccidendolo all'istante. Diagnosi: morto sul colpo.
Lui si gira e risale di corsa le scale, scomparendo velocemente dalla mia
visuale...
"Hisashi! Ti prego... Aspetta! Ti devo parlare!"
Mi fermo nel punto in cui poco prima si trovava lui. Il poco profumo della
sua pelle presente nell'aria mi arriva alle narici, inebriandomi la mente.
Con la mano sfioro il muro dove si trovava il suo pugno. Continuo ad
osservare dove l'ho visto l'ultima volta, ma presto mi rendo conto che non
tornenerà mai indietro, e che non tornerà sulla sua decisione...
Se solo potessi parlare con lui, anche un minuto, no... mi basterebbero
pochi secondi... forse se salissi e andassi...
Una mano si appoggia sul mio braccio, impedendomi anche di iniziare quello
che stavo pensando...
"Non credi sia ora di andartene, porcospino?"
Sakuragi non mi lascia neanche il tempo di rispondere, che mi sta già
accompagnando alla porta... o meglio, trascinandomi di peso alla porta.
Durante tutto il tragitto non stacco un secondo gli occhi da quelle scale,
rischiando anche più volte di cadere. Mentre indietreggio contro la mia
volontà, la vista mi si appanna. Le lacrime prepotentemente stanno per
uscire per farsi strada sulle mie guance...
Quando Hanamici apre la porta per farmi uscire, mi giro e inizio a
correre, liberandomi dal braccio del rosso... però non sto correndo verso
la stanza dove si trova lui, sto correndo fuori da quella casa, dove mi ha
praticamente detto addio...
Solo quando sono fuori lascio libero sfogo alle mie lacrime...
Hisashi... io non posso vivere senza di te...
E' come chiedere al giorno di esistere senza la notte, alle piante di
crescere senza il sole, ai pesci di vivere senza acqua, agli esseri umani
di respirare senza aria... è una cosa impossibile...
Neanche io credevo all'inizio di potermi affezionarmi così tanto ad una
persona, di provare un amore così intenso...
Ma è successo...
E adesso esserne privato, è come morire lentamente...
Dissanguato, come se il sangue presente nel mio corpo defluisse
all'esterno senza porter essere fermato...
Soffocato, come se i miei polmoni non riuscissero più a inspirare
l'ossigeno...
Strozzato, come se un laccio mi stringesse il collo fino a impedirmi di
respirare...
Annegato, come se l'acqua invedesse completamente i miei polmoni
rendendoli inutilizzabili...
Arrivo alla spiaggia in cui ci siamo dati quel primo bacio, che io ho
spacciato per semplice amicizia, ma in realtà già conteneva tutto il mio
amore per te...
Come vorrei avere solo un'altra possibilità...
Fine Sedicesimo Capitolo
*Owari Sedicesimo Capitolo*
Rukawa: Finalmente! Sedici capitoli per farmi dire la prima battuta!!!
Hana: A chi lo dici! Non sarebbe stato giusta la presenza del
'Vecchiaccio' e di 'Mr.Quattrocchi' e non del Tensai! Sono pur sempre io
il protagaonista di Slam Dunk!
Sendoh&Mitchi: Mi dispiace dirtelo... ma qui gli unici protagonisti siamo
NOI! Sei solo una comparsa Hanamici...
Hana: Come vi permettere a darmi della comparsa? A ME? AL TENSAI?!?
Kogure: Hisashi! Ti sei ripreso! Sono contento! ^__^
Mitchi: In effetti abbiamo avuto bisogno dei sali... ma, sbaglio, o manca
qualcuno?
Sendoh: E' vero... Dov'è Cioppys? Oltre che per TUTTO il capitolo
quindici, la devo ringraziare anche per il capitolo sedici, in particolare
per il pugno che ricevo da Kaede... ^__^
Kogure: Ecco... momentaneamente si è trasferita...
Mitchi: Akira! Quella basta*da è scappata!!! è.é
Sendoh: Vorrà dire che le prepareremo una bella festicciola per il
rientro... ^__^
*Intanto, al Polo Sud, in un piccolo Igloo...*
Cioppys: Ah! Ci volveva proprio un po' di bel fresco! A Milano si
schiattava dal caldo in questi giorni! Adesso mi faccio una bella
cioccolata calda e poi mi rimetto a scrivere!^^
***
Capitolo 17
POV.MITSUI
Dove Sono? Apro gli occhi lentamente e osservo il luogo in cui mi trovo...
E' una stanza che non conosco. Io sono sdraiato su un letto occidentale da
una piazza e mezza. Di fianco a me c'è una scrivania sulla quale si
trovano diverse risviste di basket e una pila di libri di scuola. Sopra
c'è uno scaffale con uno stereo e una lunga fila di cd musicali. I muri
intorno sono tappezzati di poster di campioni dell'NBA. Attaccata alla
porta noto una felpa nera e rossa, con scritto sulla schiena 'Shohoku'...
Ma di chi è questa stanza?
Cerco di ricordare gli eventi accaduti dopo essere sceso dal treno a
Kanagawa, ma ho solo ricordi molto vaghi...
Se non sbaglio mi stavo incamminando verso il mio appartamento, quello che
mi ha messo a disposizione mio padre, per farmi uscire di casa. Ricordo di
essermi fermato al campetto vicino a casa mia. Chissà per quanto tempo
sono rimasto lì... Poi ha piovuto, ma non mi sono mosso di un
centrimetro...
Chissenefrega se mi son bagnato da capo a piedi! Forse la pioggià ha
lavato via dal mio corpo la tristezza che era impregnata nella pelle,
insieme al senso di violenza che ha subito...
Dopo una voce, ma non ho la più pallida idea di chi possa essere,
sicuramente una persona che mi conosce... qualcuno mi prende sulle spalle
e mi trasporta...
Poi, il buio...
Sento il cigolio della porta che si apre e guardo l'ingresso della
camera...
"Finalmente ti sei svegliato Mitchi..."
Sakuragi entra nella stanza portando un vassoio, con sopra una tazza di
the fumante. Appoggia il tutto sulla scrivania e poi mi porge quello che
trasportava. Io la prendo in mano. Lui si siede sulla seggiola che estrae
da sotto il tavolo e mi guarda, con un velo di preoccupazione...
"E' camera tua questa?" gli chiedo.
"Questa? No, non è la mia!" risponde divertito "Sei a casa di Rukawa..."
Pochi attimi e anche il padrone di casa fa il suo ingresso nella stanza.
Ci raggiunge vicino al letto e si siede ai piedi di esso.
"Come va?" mi chiede Kaede. Anche il suo sguardo è preoccupato...
"Meglio... Grazie..."
"Ti va di dirci cosa è successo, Mitsui?"
Io non rispondo e passo ad osservare il liquido nel contenitore che
stringo tra le mani... piccole gocce rompono la sua superfice prima
immobile. Al solo pensiero di quello che è successo il giorno precedente,
le lacrime scendono di nuovo dal viso...
Sakuragi si sposta sul letto di fianco a me. Con un braccio mi cinge le
spalle, con l'altro mi accarezza i capelli spettinati, mentre dolcemente
mi sussura nell'orecchio di stare calmo, che adesso è tra amici...
Anch'io ieri pensavo di essere tra amici... e invece...
Inizio a singhiozzare. Kaede mi prende dalle mani la tazza prima che ma la
possa rovesciare addosso. Hanamici invece mi offre il suo petto per
piangere, e io non riesco a rifiutare la sua l'offerta...
*
Rukawa è ancora qui in camera con me, seduto nello stesso punto di prima.
Sakuragi, invece, non si vede da quasi un'ora... deve essere uscito.
Chissà dove è andato...
Il mio ex-compagno di squadra continua a fissarmi, sempre con una certa
preoccupazione negli occhi. Sta aspettando che io gli racconti il perchè
del mio stato, ma non vuole forzare la conversazione. Dovrei essere io a
cominciare, ma da una parte non me la sento, e dall'altra non so neanche
cosa iniziare a raccontargli!
"Kogure ci ha detto che vi siete lasciati... o melgio, che tu l'hai
lasciato... per Sendoh..." mi dice Kaede, e io lo guardo, annuendo.
"...Suppongo che c'entri lui in tutta questa storia..." aggiunge poi, e,
vedendo che non rispondo, continua "...Avete litigato?"
Abbiamo litigato? No... non proprio... non è stato uno di quei litigi
normalissimi dove due persone che hanno qualcosa da dirsi, discutono più o
meno civilmente... no, è stata di più una punizione da parte sua per
avermi 'beccato' tra le braccia di Kiminobu... ma per dire qualcosa,
possiamo comunque dire...
"Ecco... Più o meno..."
Rukawa alza un sopracciglio. Non capisce. Bhe, non posso dargli tutti i
torti! Che cavolo vuol dire che due persone hanno più o meno litigato? O
hanno litigato o no...
Così, senza nemmeno rendermene conto, inizio a parlare...
"Vedi... ieri Kiminobu è venuto a trovarmi in università. Me lo sono
ritrovato in palestra mentre mi allenavo. Non chiedermi come, ma ci siamo
baciati... e Akira ci ha visto... quando sono tornato in camera, era
veramente arrabbiato... ma non è che abbiamo proprio litigato... lui...
lui..." ma non riesco a finire la frase perchè ho iniziato a tremare, e
gli occhi si sono riempiti nuovamente di lacrime...
"Mitsui! Lui... COSA?" mi chiede dopo essersi avvicinato a me ed aver
appoggiato le sue mani sulle mie spalle. La sua vece trema... forse
perchè, per la prima volta dopo la rissa in palestra, mi vede così a
pezzi, e ha capito che quello che è successo è una cosa grave...
"Lui... Lui mi ha violentato..." dico con un filo di voce...
Sento le mani sulle mie spalle stringersi in una morsa...
"Io... io gli dicevo di smettere, ma... lui continuava, facendomi ancora
più male... e io... io non potevo fare niente... mi aveva legato le mani
al letto... non potevo muovermi... ha continuato anche quando ho iniziato
a piangere..."
Sono riuscito a dirglielo. Sono riuscito a dire a qualcuno quello che mi è
successo... e ora mi sento già meglio, se devo essere sincero. Parlare con
qualcuno serve, sempre. Ti aiuta ad alleggerirti la coscienza e le
sofferenze...
Ad un tratto la porta si apre e Hanamici fa il suo ingresso. Quando vede
il volto di Kaede, rimane per un istante fermo sulla soglia. Rukawa non
vuole credere a quello che ha sentito, lo capisco dall'espressione che ha:
gli occhi spalancati e fissi su di me e la bocca leggermente aperta...
"Kaede?"
Alla voce di Hanamici, si riprende un'attimo e chiede al suo compagno se
ha trovato la persona che stava cercando...
"Non ho trovato solo Kogure, ma anche Akagi e... Sendoh!"
COSA?!? Akira... Akira è qui?!?
Non faccio in tempo a pensare ad altro che Rukawa è già corso giù per le
scale. In lontananza odo la sua voce urlare 'MALEDETTO BASTA*DO!' e poi il
rumore di qualcuno che cade a terra. Nel frattempo anche Sakuragi è sceso
di sotto.
E ora? Che faccio?
Il mio cuore ferito e la mia mente arrabbiata combattono una lotta
all'ultimo colpo. Dovrei scendere e affrontarlo comunque, ma che dirgli?
Se ascoltassi il mio cuore, dovrei sentire cos'ha da dirmi. Se invece
ascoltassi la mia ragione, dovrei mandarlo subito a quel paese e dirgli di
non tornare mai più...
Lentamente mi alzo e mi incammino verso le scale...
*
Risalgo velocemente in camera chiudendomi la porta alle spalle. Mi
accascio a terra, contro di essa, riniziando a piangere.
Alla fine ha prevalso la ragione... ma non so dire se ho fatto la cosa
giusta. Mentre salivo sentivo la voce di Akira che mi pregava di tornare
da lui, perchè doveva parlarmi... ma cosa può dirmi poi? 'Mi dispiace di
essermi comportato così'? Non cambierebbe i fatti! Non cambierebbe
assolutamente niente! Il dolore che mi ha provocato non andrà via solo con
un frase! E se poi dovesse risuccedere? Se lo facesse ancora? Morirei...
"Mitsui... Possiamo entrare?"
E' la voce di Rukawa. Non vorrei vedere nessuno, vorrei rimanere da solo,
ma la mia mente agisce da sola e, abbassando la maniglia, socchiude
leggermente la porta, mentre io mi appoggio al muro di fianco. Kaede
infila la testa per vedere come sto. Quando incontra i miei occhi rossi,
nei suoi intravedo un velo di tristezza.
Rukawa entra nella stanza, seguito a ruota da un Kogure sconvolto. Quando
quest'ultimo mi vede rimane un'attimo titubante sul da farsi, poi si
avvicina e mi abbraccia... e... ma che diavolo fa? Piange?!?
"E' tutta colpa mia... se... se io non fossi venuto a trovarti..."
"Kiminobu... smettila di dire cretinate!" lo ammonisco, ricambiando il suo
abbraccio "Non è colpa tua se Akira... è uno stupido..."
*
La mattina seguente, quando mi sveglio nel letto, mi accorgo di non essere
solo. Davanti a me dorme beatamente quella scimmia rossa di Hanamici,
mentre dietro di me si trova Kaede. Non capisco che cosa ci facciano
qui... in fondo la camera è la stessa dove mi sono svegliato ieri
mattina... ma allora perchè sto dormendo in mezzo a loro?!? Forse è meglio
che mi alzi...
Appena mi muovo però, due occhi nocciala si aprono al nuovo giorno...
"Dove stai andando, Mitchi?"
E dove vuoi che vada?!? Non lo so neanche io dove devo andare!
L'importante è che mi levi da dove sono! Mi sento così imbarazzatato a
stare in mezzo a questi due...
"Ehi... Perchè adesso sei diventato tutto rosso?"
Ma? Secondo lui? Al mio posto non si sentirebbe imbarazzato? Ah... già!
Sto parlando con Hanamici Sakuragi, il Tensai! Dimenticavo che lui è più
lento di chiunque altro a far girare le rotelline nel cervello! Forse sarà
melgio che gli chieda una cosa...
"Ti posso chiedere perchè siete qui con me? Non dormivate nell'altra
stanza?"
"Bhe... si... noi stavamo dormendo nell'altra stanza... ma stanotte ti
abbiamo sentito piangere, così siamo venuti a vedere... io e Kaede abbiamo
poi deciso di farti compagnia... Appena ci siamo sdraiati ti sei calmato,
sai?"
Cavolo... negli ultimi due giorni ho pianto di più che in tutto il resto
della mia vita! Adesso piango anche mentre dormo! Assurdo...
Decido di alzarmi definitivamente, anche perchè il mio fisico chiama...
devo andare in bagno! Scendo dal letto, stando attento a non svegliare la
volpe, ma Hanamici mi fa presente che anche se camminassi sopra il suo
corpo, lui non si accorgerebbe di niente! Arrivo alla porta, ma quando sto
per uscire...
"Mitchi... durante il sonno chiamavi Akira..."
Io, durante il sonno chiamavo... Akira?
"Nonostante quello che ti ha fatto... tu sei ancora innamorato di lui..."
E' vero... io lo amo ancora, ma nello stesso momento ho paura di lui.
Nonostante tutto quello che gli ho detto ieri, ovvero di non farsi più
vedere da me, non è quello che voglio veramente. Solo adesso, dopo averci
dormito sopra, me ne rendo conto. Mi chiedo però, se mai riuscirò a dargli
nuovamente fiducia...
Senza dire niene, esco dalla porta e mi dirigo verso il bagno, situato in
fondo al corridoio. Quando arrivo faccio quello che devo fare, poi mi lavo
mani e faccia. Mi osservo allo specchio e scopro quanto il mio viso sia
tirato. Gli occhi sono stanchi e irritati dalle continue lacrime, mentre
le borse sotto di loro sono semplicemente enormi. Il viso è pallidissimo,
e i capelli fanno semplicemente pena! Sono tutti spettinati e arruffati.
Cerco di sistemarli un po' con l'acqua, ma con scarsi risultati...
Prima di andare in cucina a preparare la colazione per tutti, sposto la
tenda e guardo fuori dalla finestra. E' una splendida giornata! Il cielo è
limpido e il sole caldo. Le fronde degli alberi sono spostate dal un
leggero vento. Sulla strada... sulla strada...
Chiudo velocemente la tenda e torno in stanza. Spalanco la porta, facendo
così sussultare e allontanare i due piccioncini che si stavano baciando
nel letto... mi fissiano come a chiedermi cosa sia successo...
"Appoggiato al muro, dall'altra parte della strada c'è... Akira!"
Fine Capitolo Diciassettesimo
*Owari Capitolo Diciassettesimo*
Cioppys: Bene ragazzi! Ormai siamo giunti alla resa dei conti... nonchè
alla fine!
Mitchi: Oh! To'... guarda chi si vede...
Sendoh: Bentornata Autrice! ^__^
Cioppys: Grazie Akira! Sei sempre così gentile tu!^^
Sendoh: Per il suo rientro abbiamo preparato una bella festicciola! ^__^
Cioppys: Oooooh! Checcarini che siete!!!^^
Mitchi *sussurrato all'orecchio di Sendoh*: Se solo sapesse cosa c'è nella
torta...
Sendoh *sussurrato all'orecchio di Mitchi*: Speriamo non si accorga del
cianuro...
Cioppys: Ehi teppista e porcospino! Che avete da confabulare? è.é
Mitchi: NOI? Niente, niente! ^__^
*Cioppys guarda con molto sospetto Mitchi e Sendoh*
Cioppys: C'è qualcosa che non mi torna... mi devo fidare di questi qui?
Micthi&Sendoh: Perchè non ti dovresti fidare? ^___^ *sorriso
innocentissimo*
Cioppys: Il mio sesto senso, mi dice di non fidarmi di quel sorriso ebete
che avete stampato in faccia... soprattutto del tuo, Hisashi... mi sa che
non toccherò cibo...
Mitchi: Mannaggia...
Hana: Allora mi mangio tutto io! Il Tensai farà piazza pulita! AH AH AH!
Mitchi&Sendoh: O__O ...No! Hanamici... FERMATI!!!
Cioppys: L'avevo detto io che non mi dovevo fidare... erano troppo
schifosamente gentili... -.-
***
Capitolo 18
POV.SENDOH
Sono davanti a casa di Rukawa da quasi un'ora.
Ieri sera, quando mi sono presentato a casa, mia madre mi ha riempito di
domande su domande, appena ha visto che faccia avessi. Fortunatamente,
quando ha capito che non avrei risposto a nessuna di esse, mi ha lasciato
in pace. Peccato che abbia iniziato mia sorella... quando ci si mette è
una vera rompic*glioni! Alla fine sono salito in camera e gli ho chiuso la
porta in faccia!
Ho telefonato ad Hanagata, dicendogli che avevo trovato Mitsui, che stava
bene ed era a casa di Rukawa. L'ho avvertito che non sarei tornato fino a
che non fossi riuscito a parlare con lui.
Mentre sono qui appoggiato a questo muro, perso nei miei pensieri,
continuo ad osservare la casa del mio vecchio rivale in campo, fino a
quando, finalmente, la mia pazienza viene premiata.
Dalla finestra posta sull'angolo della casa scorgo il suo volto. E' una
stupenda visione per me, nonostante il viso sia tirato dalla stanchezza e
dalla sofferenza. Osserva il cielo prima di portare il suo sguardo verso
la strada dove sono io... peccato che appena mi veda, richiuda velocemente
la tenda...
Sospiro... penso che parlargli sarà più difficile di quanto pensi...
Dopo qualche minuto, da una delle finestre centrali, suppongo quella della
camera di Kaede, vedo il volto di Hanamici fissarmi per qualche istante,
prima di sparire.
Adesso che sanno che sono qui, non posso fare altro che attendere la loro
mossa...
*
Sono passate due ore da quando si sono accorti della mia presenza, ma da
allora non è successo niente. Continuo imperterrito ad attendere una loro
decisione sul da farsi, anche se sto diventando sempre più impaziente.
Vorrei tanto sapere che cosa ha in mente Hisashi...
Pochi minuti dopo Rukawa esce dal vialetto...
Ecco... adesso mi dirà di andarmene perchè lui non vuole più saperne di me
e, sopratutto, non mi vuole vedere... ma io ho preso una decisione: non mi
muovo da qui finchè il mio Koibito non vorrà ascoltare quello che ho da
dire...
"Sei sempre stato una persona molto decisa, Sendoh..." mi dice, quando
arriva davanti ai miei piedi.
"Per paralare con Hisashi, sarei pronto a fare qualsiasi cosa..." gli
rispondo, guardandolo fisso negli occhi per fargli capire che non demordo.
"Hm"
Sempre di molte parole vedo...
Quando fa per rientrare in casa, le mie speranze vengono distrutte sempre
di più, ma arrivato al cancelletto di casa sua, si volta verso di me...
"Che fai? Non entri? Mitsui vuole parlare con te..."
A quelle parole, il cuore mi balza in gola, e il battito inizia ad
accellerare. Sono così agiatato che, quando tento di camminare, le mie
gambe si rifiutano di farlo. Ho paura... adesso ho paura di affrontarlo,
perchè se mi dicesse di odiarmi, non lo sopporterei...
"Ehi... ti vuoi muovere?"
"S...si..." deglutisco a vuoto e le mie gambe, finalmente, decidono di
obbedirmi.
*
Seguo il padrone di casa nel salotto, dove ci attende Hanamici seduto sul
divano, con le gambe accavallate una sull'altra. Il suo sguardo mi provoca
dei brividi sulla schiena... ma mica di piacere! Di paura! il rosso si
alza e mi viene incontro...
"Prova solo a toccarlo con un dito, a fargli qualcos'altro, e giuro che ti
ammazzo con le mie mani!" nei suoi occhi leggo che non sta dicendo una
cosa detta così, solo per spaventarmi... sarebbe capece di farlo
veramente...
"Do'aho... smettila e lascialo passare" interviene Rukawa "Mitsui ti sta
aspettando di sopra..." e s'incammina su per le scale.
Arriviamo in un lungo corridoio, con diverse porte che danno su di esso.
Certo che Kaede ha proprio una casa bella grande. Probabilmente sarà ricco
di famiglia... chissà che lavoro fanno i suoi...
Siccome sto osservando l'ambiente, naso all'aria, non mi accorgo che il
padrone di casa si è fermato davanti ad una delle porte, così gli finisco
addosso. Il suo sguardo glaciale si posa su di me, mentre con una mano
abbassa la maniglia.
Hisashi è seduto sul letto di spalle all'entrata. Le mani strette sul
lenzuolo. La testa china in avanti. La finestra davanti con le tende
tirate, lo illumina soffusamente. Mi sembra di avere un'apparizione...
"Mitsui... se c'è qualche problema chiamaci, ok?"
Rukawa non aspetta nemmeno la risposta, mi gela nuovamente con il suo
sguardo ed esce dalla stanza, chiudendosi la porta dopo il suo passaggio.
Ora siamo noi due da soli.
Passano alcuni minuti di silenzio. Io sono troppo nervorso per prendere la
parola, anche se dovrei essere io a farlo per primo! In fondo sono io in
grave torto...
"Non dovevi parlarmi?"
La voce di Hisashi trema. Le sue mani si stringono ancora di più sul
lenzuolo. Penso velocemente a cosa dirgli. Faccio un profondo sospiro... o
la va o la spacca...
"Hai ragione... sono io che dovevo parlarti... ma qualunque parola io
dica, non potrà cancellare quello che ho fatto. Un semplice 'mi dispiace'
non serve a molto, anche se io sono veramente dispiacito e pentito. Ho
fatto una cosa orribile e me ne vergogno... ma quel che è peggio è che
l'ho fatta alla persona che amo, ferendola nel profondo. Non ti biasimo
affatto se ti stai comportando così, se non mi vuoi più vedere e se non
vuoi più saperne di me, sappilo... ma, anche se so che per te sarà
difficile, ti chiedo di darmi un'altra possibilità... di darmi nuovamente
fiducia, anche se non la merito affatto..."
"Infatti... TU NON LA MERITI AFFATTO LA MIA FIDUCIA! COME NON MERITI ALTRO
DA ME!"
Ora che si è voltato, vedo bene il suo viso. E mi sento male, molto
male... perchè la causa di tutta quella sofferenza che vi leggo sono io...
sono solo io...
"Ti prego Hisashi... Perdonami..." sussurro abbassando lo sguardo.
"Cos'hai detto? Tu mi stai pregando di perdonarti? E quando ero io a
pregarti di smetterla... che cosa hai fatto tu? Hai continuato
fregandotene di quello che potessi provare, fregandotene di quello che mi
stavi facendo... non ti importava affatto di me, non ti importava niente
di me!"
Ora siamo uno di fronte all'altro. Hisashi si è alzato e ha scavalcato il
letto. I suoi occhi sono piedi di rabbia e odio. Io rimango in silenzio a
guardarlo, nella speranza che questi sentimenti si plachino e che tutto
tra noi, possa ritornare come prima... ma la mia forse non è altro che
un'utopia lontana...
Un violento pugno parte, affondando nei miei addominali. Io mi accascio
sulle ginocchia, ma cerco di trattenere il gemito di dolore che vorrebbe
uscire dalla mia bocca. Alzo la testa verso Hisashi, il quale fa partire
un'altro pugno, che mi prende in piena faccia. Stramazzo letteralmente a
terra, stordito. In qualche modo mi resco a girare sulla schiena e
continuo ad osservare il compagno che voglio per la vita... poi chiudo gli
occhi, aspettando che ti sfoghi nuovamente su di me...
Se quello che stai facendo Hisashi, se picchiarmi serve a placare la tua
rabbia e il tuo odio nei miei confronti, continua... continua finchè
questi sentimenti ti abbandoneranno e lascieranno il posto all'amore...
Sento piccole goccie cadere sul mio volto. Lentamente riapro gli occhi e
mi ritrovo il tuo volto a pochi centrimetri dal mio. Stai piangendo, ma,
sinceramente, non capisco il perchè. Un leggero bacio unisce per qualche
secondo le nostre bocche...
"Perchè non reagisci stupido! Così... così non è divertente..." sussurri a
pochi centimetri dalle mie labbra, mentre un sorriso ironico appare sulle
tue.
"Non sarebbe giusto che io approfitto di te, quando tu non puoi reagire, e
tu approfitti di me, quando io invece posso reagire..." rispondo
ricambiando il sorriso...
"Sei proprio deficente Aki... ma ti amo anche per questo..." dici,
stavolta con uno dei tuoi sorrisi più belli, quelli che mi hanno fatto
innamorare di te...
Le nostre labbra stanno nuovamente per unirsi, quando la porta si
spalanca. Rukawa e Sakuragi fanno il loro ingresso trionfale.
"Cavoli! Dovevate interromperci proprio adesso?" dico cercando di
rialzarmi, ma i risultati sono decisamente scarsi. Il primo pugno di
Mitsui ha fatto proprio un bel lavoro: il mio addome è un dolore unico. Il
mio Koibito, vedendomi in difficoltà, mi da una mano.
"Ma che cavolo avete combinato?" ci domanda Hanamici, grattandosi la testa
e arruffando i capelli rossi.
Io e Hisashi ci guardiamo negli occhi un momento, dopo di che scoppiamo a
ridere... solo che... ridendo mi fa male dappertutto! Ma posso dire una
cosa? Chissenefrega!
L'importante è che, adesso, io e Hisashi stiamo di nuovo insieme... e per
sempre.
Fine Capitolo Diciottesimo
*Owari Capitolo Diciottesimo*
Sendoh: Ma... non facciamo niente niente dopo? ^__^
Cioppys: °__° ...Eh?
Mitchi: La lemon finale... Dove sta?
Cioppys: °__° ...Ma quale lemon finale?
Sendoh: Due persone che si amano fanno pace e poi... zac! ^__^
Mitchi: Esatto! Mica può finire così!
Cioppys: E' vero, la ff non finisce mica così...
Sendoh&Mitchi: *__*
***
Epilogo
Kanagawa. Sette anni dopo.
Un gruppo cospicuo di ragazzi è fermo sul lungomare, in attesa dei
ritardatari all'appuntamento. Infatti, per quel giorno, una calda domenica
d'estate, avevano organizzato una gita al mare.
Akagi e Kogure erano stati i primi ad arrivare sul luogo. Puntali come
sempre.
Akagi era diventato istruttore di educazione fisica, e allenava il club di
basket dello Shohoku. Da quando la squadra era passata sotto guida del
gorilla, aveva sempre partecipato ai campionati nazionali, riuscendo una
volta anche a vincerli. Il suo sogno, anche se non da giocatore, era
riuscito a coronarlo da allenatore.
Kogure lavorava presso una agenzia di viaggi. Quando i suoi amici doveva
andare da qualche parte in vacanza, era a lui che si rivolgevano per
prenotare. Sapeva sempre organizzare tutto in modo perfetto, oltre che a
consigliare i posti migliori a seconda del periodo dell'anno.
Poco dopo di loro erano sopraggiunti Uozumi, Fukuda e Koshino.
Uozumi, per poter aggregarsi alla compagnia, aveva dovuto chiedere un
giorno di permesso nel ristorante dove lavorava ormai da più di cinque
anni. Era diventato uno dei migliori cuochi di tutta la prefettura, e il
locale era anche stato insignito di un premio per la qualità e il
servizio.
Fukuda, invece, era impiegato in una ditta di import-export, caporeparto
del settore europeo. Questo lo portava spesso in quel continente.
Principalmete si occupava della commercializzazione di beni alimentari.
Koshino, da un paio di anni, aveva preso in mano le redini della ditta del
padre, un azienda produttrice di parti di ricambio in acciaio, piombo e
alluminio, per macchinari industriali.
Miyagi e Ayako erano arrivati pochi minuti prima dell'orario concordato.
I due piccioncini si erano sposati l'anno prima, con una festa che era
stata a dir poco stupenda. Ayako con il vestito da sposa era magnifica e
Ryota non staccava gli occhi di dosso dalla sua neo-moglie! I due avevano
poi aperto una piccola libreria nel centro e gli affari non gli andavano
affatto male.
Un po' in ritardo rispetto agli altri arrivarono Maki, Kyota e Jin da una
parte della strada, mentre dall'altra sopraggiunsero Hanagata, Fujima e
Hasegawa.
Maki, dopo aver concluso l'università, si era dato alla pallacanestro
professionistica. Non aveva avuto problemi a trovare una squadra che lo
prendesse nella rosa: aver giocato e capitanato squadre del calibro del
Kainan e dello Hiragi, lo avevano reso un giocatore di fama nazionale.
Hanagata, al contrario del compagno di università, si era ritirato,
iniziando a lavorare presso una banca, come gestore patrimoniale di fondi
di investimento.
Kyota aveva seguito il suo ex-capitano, nonchè ancora attuale compagno di
vita, nel basket professionistico, riuscendo ad entrare nella sua stessa
squadra.
Jin era invece diventato professore di matematica, materia che gli era
sempre piaciuta fin dalle elementari. Dopo un anno di gavetta come
suplette, era riuscito ad avere la cattedra presso una scuola privata a
Tokyo.
Fujima, invece, dopo aver lasciato il basket alla fine delle superiori,
lavorava presso uno studio commercialista, come impiegato.
Hasegawa lavorava come medico presso uno studio privato. Avendo un chirugo
come padre, per lui non fu difficile entrare nell'ambiente. Piuttosto
però, che lavorare presso l'ospedale dove prestava servizio il genitore,
entrò in una clinica privata.
Con ben mezz'ora di ritardo arrivarono anche Rukawa e Sakuragi.
Entrambi avevano intrapeso insieme la carriera sportiva.
Rukawa aveva rinunciato ad andare in America per rimanere con il suo
Koibito. Il basket era imporante per lui, ma Hanamici lo era ancora di
più. Così, finite le superiori, si era iscritto all'università Hitonari di
Tokyo, che l'aveva letteralmente lanciato nel professionismo. Laureatosi,
fu subito chiamato da numero squadre, compresa quella di Maki e Kyota. Lui
però ne scelse un'altra, per un motivo ben preciso: era la stessa che
aveva preso in rosa Hanamici.
Sakuragi, non essendosi iscritto a nessuna università, entrò come promessa
in una squadra sconosciuta per fare un po' di esperienza. Dopo alcuni
anni, si mise in luce e iniziarono a fioccare le richieste di altre
squadre. Fu così che si ritrovò in squadra con Kaede. Presto divennero i
veri trascinatori della propria squadra, facendola diventare una delle
migliori in campo nazionale.
Ora mancavano solo due persone all'appello. Indovinate un po' chi?
"Dove cavolo sono quei due imbecilli!!!" tuonò l'ex-capitano dello
Shohoku, ormai spazientito dalla loro 'quasi' ora di ritardo...
"Su... non arrabbiarti... avranno avuto qualche contrattempo..." disse
Kogure, cercando di calmare l'ira di Takenori...
"Il contrattempo ce l'hanno avuto alla nascita... erano prematuri e il
loro cervello è rimasto sottosviluppato!"
"Nobu... smettila di dire cretinate!" l'ammuni il suo capitano Maki, con
un pugno sulla testa.
"AHIO! Mi hai fatto male Shini'chi!" piagnucolò il ragazzo...
"AH AH AH! Ti sta bene Nobu-scimmia! AH AH AH!" Hanamici era piegato in
due dalle risate...
"Do'aho..." disse il moretto dagli occhi di ghiaccio accanto a lui.
"Baka Kitsune! Smettila di darmi dell'idiota!" rispose il rosso...
Un sorriso malizioso apparve sul volto del suo Koibito...
"Ma come? Ti piace tanto quando ti chiamo così durante 'quei' momenti..."
"KAEDEEEEEEEEEEEEEE!!!"
Hanamici aveva oramai il viso della stessa tonalità dei capelli, mentre
tutti gli altri ragazzi erano scoppiati in una fragorosa risata...
"Certo che anche loro... organizzano l'uscita e poi arrivano con un'ora di
ritardo! Non sono cambitati di una virgola dall'università..." disse
l'alto ragazzo con gli occhiali e i capelli scuri...
"Bhe... Toru... non sono mai stati tanto diligenti, da quel che ho
capito..." gli rispore il suo ragazzo Kenji...
"Parlando di quella testa a punta... NO! Proprio per niente!" disse
Uozumi...
"E neanche di quel teppista..." aggiunse Akagi...
"Due personcine che davano i loro problemi, a quanto vedo..." sentenziò
Hasegawa...
"Esatto!" Risposero all'unisono Fukuda e Miyagi, che si guardarono e
scoppiarono a ridere...
"Forse forse arrivano..."
Jin era salito in piedi sul muretto, e vedeva in lontananza una moto nera
sfrecciare a tutta velocità nella loro direzione. Tempo due minuti e il
mezzo si fermò proprio davanti a loro... I due passeggeri si tolsero i
rispettivi caschi, rivelando così la loro identità. Mitsui stava alla
guida del bolide, mentre seduto dietro e avvinghiato a lui c'era Sendoh.
Mitsui, dopo essersi laureato in Architettura allo Hiragi, provò la
carriera cestistica. E dire che ebbe successo è poco. Considerato il
miglior tiratore da tre punti di tutto il Giappone, venne nominato MVP nel
campionato appena terminato. Questo era senz'altro il suo periodo
migliore.
Sendoh, laureatosi anche lui in Ingegneria Informatica, segui il suo
compagno nel professionismo. Il primo anno giocò in una squadra diversa da
quella del suo Koibito, prima di venire acquistato da quest'ultima. L'anno
prima era diventato il capitano della squadra vincitrice dell'ultimo
campionato nazionale.
"ERA ORA AKIRA!" urlo Koshino "Possibile che devi sempre essere in ritardo
ad ogni appuntamento? Questo tuo brutto vizio non lo perderai mai vero?"
"Veramente stavolta io non c'entro niente!" rispose l'intepellato
sorridendo come al solito "E' colpa di Hisashi che stamattina non mi
lasciava più uscire dal letto!"
"AKIRAAAAAAAAAAAAA!!!" urlò un imbarazzatissimo Mitsui, voltandosi verso
di lui...
Sendoh, con una mano, prese il viso del suo Koibito e posò le sue labbra
su quelle del compagno, in un leggero bacio, che presto si trasformò e
divenne più appassionato...
"Ehm... ragazzi, non pensate sia ora di andare?" chiese Hanamici
avvicinandosi ai due "Ehi... Mitchi... Sendoh... EHIII! STO PARLANDO CON
VOI DUEEEE!!!"
...ma, a lungo, rimase inascoltato!
FINE!
*Owari*
Mitchi&Sendoh: EHI! Dov'è la nostra lemon?
Cioppys: Io non ho promesso nessuna lemon... ho detto solo che non finiva
così^^...
Mitchi&Sendoh: Ci hai ingannato!
Cioppys: No... siete voi che interpretate male le mie parole! E'
diverso...
Mitchi&Sendoh: -.-
Cioppys: Guardate che cho fatto anche una fatica a scrivere sto pezzo!
Mica è facile inventarsi una quindicina di futuri e possibili lavori!
Spero che almeno gli altri siano soddisfatti!
Akagi: Ma... perchè da allenatore lo vinco il campionato nazionale? Io
volevo vincerlo da giocatore!!!
Kogure: Da dove ti è venuta l'idea di farmi lavorare in un'agenzia di
viaggi? Anch'io volevo continuare con il professionismo!
Uozumi: E io? Guarda che uno come me non poteva lasciare il basket! Sono
sempre uno dei migliori!!! E poi perchè il cuoco? Mi ci vedi bene con il
cappello in testa?!?
Fukuda: Io non faccio altro che fare avanti e inditro tra Giappone ed
Europa... un lavoro meno impegnativo che mi permettesse di continuare no?
Koshino: Io mi sono rotto di lavorare nella ditta di mio padre! -.-
Miyagi: Ok... sono sposato con la mia Ayako *__* ... ma... apro una
libreria?!? Sono uno dei giocatori più veloci di tutto io Giappone!!! Non
puoi lasciarmi fuori così!
Hanagata: Io ho lasciato la mia carriera per diventare gestore di fondi di
investimento?!?!?
Fujima: Di che ti lamenti Toru? Io sono un semplice impiegato, manco un
commercialista! E pensare che avevo tanto talento alle superiori...
Hasegawa: Io mi do alla medicina... ma non ti piaceva proprio come
giocavo?!? Ero bravo!
Jin: Io ho lasciato il basket... per fare il prof di matematica?!? Ma...
mi spieghi dove cavolo l'hai letto che mi è sempre piaciuta fin dalle
elementari?!?! A ME FA PROPRIO SCHIFO LA MATEMATICA!!! -.-
Kyota: E io invece continuo a giocare con il mio Shini'chi!!! *__* ...ma
non viene detto da nessuna parte che sono più forte di quella mezza sega
di Rukawa...
Rukawa: Ha parlato la schiappa... qui sono io il campione...
Maki: Sei solo un pivellino... lascia fare a chi ha più esperienza di
te...
Hana: EHI! Vecchiaccia! Non ti permetto di insultare il mio Kaede!
Mitchi: La volete piantare?!? Tanto siamo io e il mio Akira i campioni!
Sendoh: Infatti la nostra squadra ha vinto il campionato! E Hisashi è
l'MVP!
Rukawa&Hana&Kyota&Maki: Motivo in più per lamentarsi con l'autrice!!! >.<
*Tutti si guardano in giro alla ricerca di Cioppys*
Mitchi: Ehi... dov'è scappata questa volta?
Sendoh: Non lo so e non mi importa... andiamo Hisashi... ci aspetta quello
che non abbiamo ricevuto alla fine di questa storia... e tu sai di cosa
sto parlando vero? ^__-
Mitchi: *__*
*Molto lontano dal luogo precedente*
Cioppys: *mentre sta scappando* Oddio... mi stavano sommergendo!!!
***
Cioppy's Notes (Ovvero appunti ultra mega poco importanti^^')
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Anche questa è finita! C'è voluta la bellezza di due mesi, ma non fa
niente! Io mi sono divertita moltissimo a scriverla e spero che vi sia
piaciuta! Vi ringrazio di essere arrivati fino alla fine!^^
L'idea principale di questa storia l'avevo in mente fin dall'inizio, ma
nello sviluppo sono entrati più personaggi di quello che mi ero
prefissata. Infatti Maki e Hanagata non ci sarebbero dovuti essere... poi
però, piuttosto che inventarmi personaggi miei, che sicuramente avrei
fatto fatica a gestire visto che non avevo un'idea precisa in testa di
loro, ho preferito inserire qualcun'altro di SD!
Mentre Hanagata come personaggio mi piace, Maki mi sono sopresa di
utilizzarlo qui, perchè non è che mi vada molto a genio: sarà per il suo
carattere un po' autoritario o perchè riesce ad avere la meglio sempre su
tutti? Mah!
Comunque scriverò ancora molte ff con Mitsui/Sendoh perchè è la coppia che
preferisco, oltre ad essere quella che mi riesce meglio (o almeno
penso^^;). Ho già qualche bella idea in testa... vedremo in futuro cosa
uscirà!
Ringrazio ancora Vege, perchè senza di lei, gran parte dei primi due
capitoli non sarebbero mai nati (e di conseguenza manco tutto il resto)
visto che l'idea di far morire il povero Anzai, idea dalla quale è partito
il primo POV di Mitchi, è stata sua!^^
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