Warning: Ci ho messo un po' di lime ed è la mia prima volta, quindi siate clementi.
Disclaimer: i soliti. tutti i personaggi sono di Inoue sensei




I nostri cuccioli

di Simos


Le partite delle fasi eliminatorie di un torneo mi annoiano a morte. Se le devo guardare, ovviamente. Se si tratta di giocare mi va bene pure un semplice allenamento!
Ma stare lì, fermo, ad osservare dieci giocatori che, in molti casi, non dovrò mai affrontare, di cui non ricordo i nomi mette a dura prova i miei nervi e porta al limite la mia capacità di sopportazione!
Però questa volta mi tocca e, se devo dire la verità, ero piuttosto curioso di vedere all'opera le matricoline dello Shohoku. non capisco perché non siano ancora scesi in campo!
Mi attardo alla macchinetta delle bevande scambiando quattro chicchere con Maki, il capitano del Kainan (probabilmente, devo ammettere, la squadra più forte della prefettura), ma poi mi affretto a tornare al mio posto sugli spalti. Ho due buoni motivi per farlo.
Motivo numero uno: tutti i miei compagni di squadra sono lì e mi staranno dando per disperso.
Motivo numero due (e più importante): anche se non mi ha detto niente, sono sicuro che Kaede ci tiene parecchio alla mia presenza qui.
Proprio mentre scendo gli scalini per raggiungere i miei compagni, in un momento in cui il gioco è fermo, i nostri sguardi si incrociano, io ti sorrido in segno di saluto mentre tu, in tutta risposta, abbassi lo sguardo e ti giri dall'altra parte!
Mi viene quasi da ridere se penso che questo tuo gesto non è affatto un rifiuto, bensì il tentativo di nascondere e controllare nel più breve tempo possibile il leggero rossore che ti è salito in viso! Non preoccuparti, cucciolo, sei bravissimo in questo. Solo davanti a me non hai più difese.
La voce di Hikoichi mi riscuote dai miei pensieri. cos'è che mi dice? Mi sono perso lo spettacolo di Rukawa? 
O no, Hikoichi, ti posso assicurare che di quel ragazzo non mi sono perso proprio nulla. solo che non posso dirtelo in questi termini.
Mi siedo al mio posto e riporto finalmente l'attenzione sulla partita.
E il mio cuore si ferma.
È  bastato un attimo perché anima e corpo lo riconoscessero. sì, perché è una vita che aspetto questo, il momento in cui lo avrei rincontrato e avrei avuto la certezza che esiste davvero.
Lui che mi ha salvato dal baratro.
Il mio angelo nero.
E ora ho la certezza che non era una proiezione della mia fantasia, ma un ragazzo in carne ed ossa, con un passato da cestista, mi dicono, ed un nome ed un cognome: Hisashi Mitsui.
Che cosa provo in questo momento? Gioia, completezza.
E come in un vortice c'è un pensiero esaltante che mi gira nella testa: anche lui ce l' ha fatta!

****
C'è l' ho fatta! È incredibile quello che ti può trasmettere il basket e la gioia di una vittoria. sono così felice di essere riuscito a riprendere in mano la mia vita, mi mancava tutto questo: il gioco, gli amici. ed ora ho trovato anche l'amore. cosa potrei voler d più?
Finisco di rivestirmi e me ne vado senza aspettarlo. So che si arrabbierà ma adoro provocarlo. per poi ammansirlo.
Mentre mi avvio verso l'uscita mi accorgo che qualche metro davanti  a me c'è Rukawa, ma ad un certo punto invece di proseguire imbocca un corridoio laterale. Tra me penso *che diavolo fa?*, ma non è che mi importi più di tanto, sono fatti suoi, o magari dorme di nuovo.
Però quando passo lì davanti non posso fare a meno di dare un'occhiata e quello che vedo mi gela: Rukawa, il freddo Rukawa, sta passando le braccia intorno al collo di un ragazzo, si ferma un attimo, giusto il tempo di sentire l'altro mormorare dolcemente "sei stato bravo" e lo bacia.
Ma non è la scena in sé a lasciarmi di sasso, bensì la persona oggetto delle attenzioni del suo compagno di squadra.
Anche se non fosse per la statura e la pettinatura, al mio cuore sarebbe bastato un secondo per riconoscere il ragazzo che aveva saputo donargli un po' di calore durante i suoi anni bui.
Ed ora che incrocio il suo sguardo so che anche lui mi ha riconosciuto e che anche per lui quello che è successo in quella notte lontana è stato importante.
Gratitudine e comprensione è ciò che ci unisce, qualcosa che non saprei esprimere a parole.
Rukawa si accorge di non avere più l'attenzione del suo amico e si stacca, quando mi vede si irrigidisce e impallidisce violentemente.
Nello stesso momento sento piombarmi alle spalle il mio uragano preferito che sbraita: "Mitchi, maledetto! Perché non mi hai aspettato? Ti sembra il modo di trattare il Tensai?" L'ultima frase me la dici urlandomi nell'orecchio, ma le tue braccia mi cingono la vita. Lo so che sei abbattuto perché la tua prestazione non è andata come volevi. altrimenti una testata non me la toglieva nessuno.
Io non ti rispondo e non mi muovo, così tu alzi lo sguardo e ti accorgi di chi c'è davanti a noi.
"Kitsune?. Sendo?. che diavolo ci fate qui?"
".Sendo?" mi sfugge. *quel Sendo? Il campione di basket?* penso tra me. 
"Sì, Akira Sendo del Ryonan. non lo conosci?" mi risponde, poi si rende conto della posizione compromettente in cui si è messo abbracciandomi. posso quasi immaginare le sue gote farsi di fuoco. Quindi fa per lasciarmi ma io, prevedendo il gesto, gli blocco le braccia con le mie contro il mio stomaco.
lo sento ansimare imbarazzato sulla mia nuca. vorrebbe sprofondare e sicuramente sta fissando la mia schiena quindi si perde lo spettacolo irripetibile di un Rukawa. sbalordito! Ora che si è ripreso dallo shock iniziale e comincia a capire la situazione il volpino si sta facendo più sicuro e riacquista la sua aria indifferente ma il suo ragazzo a quanto pare non è d'accordo, e lo abbraccia da dietro, proprio come sta facendo Hana con me. Rukawa cerca di divincolarsi ma poi cede. Lui e il rossino si fissano per qualche istante poi si rilassano. Hanno capito che in questa situazione sono alla pari, non c'è sfida.
Ma il moretto sembra ricordarsi all'improvviso di qualcosa e si volta scuro verso il suo compagno:
"Si può sapere perché stavi fissando Mitsui?"sibila.
Hanamichi non perde tempo ad intromettersi nel discorso con fare minaccioso:
"Cosa? Come? Quando? Non ti permettere brutto deficiente appuntito!"
"Dohao, guarda che è tutta colpa sua!" dice irrazionalmente additandomi.
Qui la situazione sta degenerando.
Io e Sendo ci sorridiamo prima di intervenire. a quanto pare abbiamo qualcos'altro che ci unisce, oltre al basket ed un ricordo del passato: due cuccioli testardi, tanto gelosi e molto poco mansueti!
"Kaede smettila, non hai niente di cui preoccuparti"
"Hana-chan non fare il bambino"
E prima che possano reagire, li trasciniamo via.

****
Stasera mi sono dovuto sorbire la scenata di Kaede. me l'aspettavo in fin dei conti e non mi dispiace ogni tanto, vederlo perdere il controllo delle sue emozioni. Però per me la questione è chiusa: lui non ha da preoccuparsi ma non deve pretendere ulteriori spiegazioni. Non sono fatti suoi e comunque, anche volendo, non saprei come descrivere ciò che mi lega a Mitsui.
Lo lascio strepitare ancora un po' e poi lo zittisco con un bacio e lo carezzo finche non lo sento abbandonarsi a me dimentico di ogni cosa estranea a noi due.
Lo adoro.

Nei giorni seguenti ha provato a tornare sull'argomento ma alla fine ha ceduto al mio ostinato silenzio con rassegnazione.

Un po' per cambiare discorso e un po' perché, lo ammetto, mi diverto, lo istigo a parlare di Sakuragi. È incredibile come lui, sempre così compassato, si scaldi facilmente quando parla del rossino: a volte mi chiedo se dovrei esserne geloso.
A volte penso di esserlo.
Non posso non accorgermi che quei due insieme sarebbero una coppia perfetta. esplosiva. E poi passano molto tempo insieme.
Per fortuna mi sono fatto avanti presto e l' ho legato a me. e sapere che anche Sakuragi sia già innamorato di qualcuno mi rende molto più tranquillo.

Così posso anche divertirmi a guardarli litigare e beccarsi come due galletti, anche se, sia a me che a Mitsui, questo comportamento sembra troppo infantile. Insomma sono esagerati, come in tutto quel che li riguarda.
Sono esageratamente bravi nel basket (ma Kaede di più).
Sono esageratamente belli (ma Kaede di più).
Sono esageratamente sensuali (ma Kaede di più).
Sono esageratamente infantili (.uguali-uguali).

Quindi in genere li osserviamo un po' stuzzicarsi ridendo sotto i baffi e poi li riportiamo all'ordine.  A volte ci guardiamo sconsolati: sembriamo delle mamme alle prese con i figlioletti discoli! Cosa ci tocca fare!

Comunque il punto è che noi quattro abbiamo cominciato a frequentarci spesso, qualche volta usciamo e qualche volta ci sfidiamo a basket e abbiamo imparato a conoscerci di più.
È bellissima l'intesa che si è creata fra me e Hisashi, un'amicizia alla quale ora non rinuncerei mai.
E anche i due galletti ogni tanto riescono a comportarsi in maniera civile.
secondo me però la scoperta di essere entrambi omosessuali ha contribuito parecchio all'allentamento della tensione tra loro: non lo ammetteranno mai ma secondo me avevano il sacro terrore di essere scoperti e quindi derisi o insultati.
Certe volte, però, diventano peggio di prima perché in fondo sono proprio due stupidi!

****
Anche questa sera siamo al solito campetto e ci sfidiamo in un due-contro-due.
Purtroppo in genere sono loro ad avere la meglio, Akira e Kaede, ma quando Hanamichi si impegna al massimo devo dire che riusciamo a dargli del filo da torcere.
Malauguratamente questo non è uno di quei giorni: fa un sacco di falli e sbraita continuamente soprattutto, ovviamente, contro il volpino. Che non si fa mi pregare.
Mi accorgo che anche Akira è piuttosto irritato: a noi piace giocare sempre al massimo della concentrazione, dimenticare ogni altra cosa che non sia la sfida.
E invece queste continue interruzioni ci stanno facendo saltare i nervi. 
Poi, inevitabilmente, la goccia che fa traboccare il vaso. Rukawa fa un fallo mooolto volontario sul mio rossino che reagisce con i soliti insulti, poi gli salta addosso e cominciano a picchiarsi.
Adesso basta.
All'inizio sia io che Akira siamo come imbambolati e non interveniamo.
Ma cosa possiamo fare?
Separarli con la forza e le parole?
Quante volte lo abbiamo fatto?
Quante volte lo abbiamo fatto? E non è mai servito a niente.
Qui ci vorrebbe qualcosa di speciale, una lezione coi fiocchi che si possano ricordare.
Guardo Akira. Il mio sguardo malizioso riflette il suo.
Ci sorridiamo, prima di avventarci sulle nostre prede.
Li separiamo tirandoli indietro con veemenza e bloccandogli le braccia, tanto che finiamo tutti e quattro a terra in una posizione simile: seduti in modo scomposto,io e Akira che abbracciamo da dietro, in una morsa di ferro, i nostri ragazzi, premendo la loro schiena al nostro petto.
Riporto subito la mia attenzione su Hanamichi che sta cominciando a divincolarsi e lo bacio nell'incavo del collo dove so che è tanto sensibile.
e infatti bastano pochi secondi per sentirlo perdere ogni intenzione bellicosa.
Mi alzo sulle ginocchia per gestire meglio la situazione, gli sfilo la maglietta dai calzoncini per andargli ad accarezzare il petto mentre continuo a baciarlo, leccarlo, mordicchiarlo sul collo.
Gli sfugge un gemito di piacere quando le mie dita arrivano a stuzzicare un capezzolo, quindi spalanca gli occhi e arrossisce violentemente rendendosi conto all'improvviso di essere in uno spazio aperto con altre persone e non nell'intimità della nostra camera.
Vorrebbe reagire in qualche modo ma l'attenzione di entrambi viene richiamata da un "No!" rauco e spaventato del volpino.
A quanto pare Akira è stato ben più audace di me. Infatti mentre "lavora" il collo del suo koibito come io ho fatto con il mio, la sua mano è scivolata all'interno dei pantaloncini di Kaede per "giocare" con il suo sesso.
Non avevo mai visto Rukawa arrossire e devo dire che la cosa mi impressiona. e poi quello sguardo così perso, diviso fra il piacere e l'umiliazione.
Mi decido anch'io ad approfondire il gioco e scendo ad accarezzare intimamente il fondoschiena di Hanamichi, sfiorandolo poi provocatoriamente nel modo in cui di solito faccio prima di prepararlo alla penetrazione.
Lui si irrigidisce, poi quando ritrova la voce mi sussurra, fissando il terreno:
"Basta Hisashi. ti prego. smettila, non qui!"
Fermo un momento le mie mani per godermi questo momento: non posso farci niente, adoro sentirmi pregare da lui.
E, per dire la verità, non so più che cosa fare. Non mi va di andare oltre. 
Mi volto verso Akira in cerca di aiuto, ma il suo sguardo è perso in quello di Rukawa, che si è girato nel suo abbraccio e lo supplica con gli occhi. ma Sendo lo ha portato ad un livello di eccitazione tale che non sa più se pregare il suo ragazzo di smetterla o di andare avanti e dargli soddisfazione fregandosene di tutto e tutti.
Ma sa anche che non tocca a lui decidere.
Infatti Akira toglie le mani dal suo corpo e lo fa alzare in piedi, si guardano un momento negli occhi poi Kaede lo abbraccia nascondendo il volto nel petto dell'altro e mormorando alcune parole che non riesco a sentire.
Anch'io faccio alzare Hanamichi e mentre gli do un casto bacio sulla fronte mi accorgo che era sul punto di piangere: è davvero troppo timido il mio cucciolo, forse stavolta ho esagerato.
Mentre raccolgo la nostra roba non posso fare a meno di dare un'occhiata in giro. è vero che questo posto è un po' isolato e che si sta già facendo buio, ma avere un pubblico estraneo non avrebbe fatto piacere nemmeno a me.
Hana mi passa un braccio intorno alla vita. è impaziente di tornare a casa per finire ciò che abbiamo iniziato qui. come me del resto, ho intenzione di rendere questa notte molto speciale.
Saluto con un cenno Akira che non deve avere intenzioni molto diverse dalle mie.
Sorridiamo entrambi guardando i nostri koi.
E non è vero che vogliamo dargli una lezione.
E non centra niente che il loro comportamento ci infastidisce.
È solo che non riusciamo a tenere le mani lontano da loro.
Perché io amo tantissimo Hanamichi.
Perché lui ama tantissimo Kaede.
Perché con loro, siamo completi.

Owari

Simos: "finito!"
Ru&Hana: cosa ti abbiamo fatto?
Simos: niente, . siete così carini tutti e due uke
Ru: ti rendi conto che questa storia non ha ne capo ne coda?
Simos: veramente ha sia l'uno che l'altro, solo che non legano molto, ma è stato divertente e quel che è fatto è fatto!




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