Allora...Speriamo bene! Mi auguro che questa fic vi piaccia. 

Ennesima Hana-Ru (Adoro questa coppia!!), ma ho voluto variare un po' dalla norma, perchè mi è sembrato ingiusto che solo il povero Hanamichi debba essere geloso, e che siano sempre i meno belli a soffrire...E non so ancora bene come si evolverà la questione!

Ora, alcune precisazioni:

1)Forse la fic è in alcune parti un po' troppo melodrammatica... Datemela per buona! 

2)Non preoccupatevi se non troverete alcun nesso con il titolo, si spiegherà tutto alla fine, se riuscirete a giungerci (I protagonisti potrebbero ammazzarmi prima).

I personaggi purtroppo non sono miei, a esclusione di Ryo ( Ho tentato di sostituirlo occultamente a Rukawa, ma non ci sono riuscita T__T). 

Grazie a Ria ed a tutti voi,  e buona (Spero!) lettura!



L'innesto 

1 - Gelosia e segreti

di Dream


Con un balzo scendo dal treno e scandaglio con sguardo attento i dintorni, senza riuscire a mascherare del tutto l'ansia che mi sta opprimendo. 

Io! Proprio io non sono in grado di celare le mie emozioni! Pazzesco...

Prendo a percorrere su e giù il binario, in sua attesa. Sorrido, scorgendo finalmente da lontano una chioma rossa, e non mi trattengo dal correre in quella direzione, ma dopo appena una decina di metri mi fermo, deluso. Non è lui.

Aspetto un po', scrutando con impazienza il quadrante del mio orologio e la gente attorno a me, finchè non posso far altro che arrendermi all'evidenza: non è venuto ad accogliermi.

Mi rassegno a salire sul primo autobus che conduce al mio quartiere, e, mentre osservo le vie scorrere uniformi davanti al mio sguardo, non riesco ad evitare di domandarmi che cosa gli possa essere capitato. 

Mi sento irrazionalmente irritato, perchè sono costretto ad ammettere, perlomeno con me stesso, di essere amareggiato: credevo che lo avrei trovato pronto a saltare addosso al controllore del treno, per indurlo a fermare il mezzo e potermi balzare in braccio, ed invece...Non si è neppure fatto vedere.

Sono preoccupato, mi manca. 

Il ritiro della nazionale è durato solamente due settimane, e sono state un inferno, senza di lui. Possibile che mi sia rammollito a tal punto? Al punto da stringere il mio cuscino alla disperata ricerca del suo calore...Al punto da sussultare ad ogni squillo del telefonino, pregando affinchè si trattasse di lui...Al punto da rivolgere la mia mente verso quel do'aho persino durante le importantissime partite di allenamento? Questa lontananza forzata mi ha fatto capire quanto mi sia entrato ormai nel cuore, nel sangue, nella vita, e di come la mia esistenza risulti vuota e sterile, se non vi è la sua risata a rallegrarla... Cos'era la mia quotidianità, prima che vi facesse il suo ingresso lui? Un'insignificante pellicola in bianco e nero, una semplice ombra sbiadita. Perchè solo adesso VIVO davvero!

Ma ora c'è qualcosa che non va: uno screzio in questa felicità tanto perfetta da intimorirmi quasi: dopo i primi tre giorni di separazione in cui ci siamo mantenuti in contatto, non si è più fatto sentire. Nessuna telefonata, nessuna comunicazione...Niente di niente. Non è da lui questo silenzio, mi ha fatto star male, ed ho pure dovuto ignorare i sarcasmi di Akira, che ha prospettato un'eventuale crisi coniugale, e che, convinto della validità di questa sua poco probabile ipotesi, non ha mancato di approfittarne provandoci con me!

Comunque, mettendo faticosamente da parte il mio orgoglio, il mio ruolo di lupo solitario ed indipendente, ho tentato di rintracciarlo chiamando casa nostra (perchè ormai noi viviamo assieme), ma è sempre scattata la segreteria, ed ho dovuto limitarmi a lasciare qualche breve messaggio che non ha ricevuto alcuna risposta. Accantonando la mia proverbiale freddezza mi sono anche abbassato a telefonare a Kogure, per sapere se per caso fosse accaduto qualcosa di strano durante la mia assenza, che avesse potuto spiegarmi le ragioni di questo mutismo. 

Ho tentato di darmi un'aria indifferente, ma, dal comportamento discreto e riservato del Megane-kun, e dal suo evitare di pormi domande, intuisco che debba aver compreso che c'è qualche grattacapo che mi sta tormentando. Ad ogni modo, mi ha rassicurato: Hanamichi è quello di sempre, esce con gli amici, ride e scherza come da consuetudine...

Ma allora, perchè questo oblio, questo vuoto? Come mai non è venuto ad attendermi al mio ritorno? Eppure gli ho lasciato detto l'orario del treno che avrei preso! E' forse arrabbiato con me? E per cosa? So con certezza di non avergli fatto nulla per venire ignorato in questo modo: la mia coscienza è priva di macchie.

Ricordo ancora perfettamente l'espressione triste che ostentava, e di cui mi ero anche preso gioco, poco prima di lasciare Kanagawa!

"Non fare il vedovo per così poco...Saranno appena un paio di settimane, ci farà bene un po' di lontananza..."

A queste mie parole lui aveva messo il broncio, me lo rammento benissimo. Ma al momento della partenza, mentre il treno stava principiando a muoversi, Hana aveva iniziato a correre come un pazzo per prolungare il nostro contato visivo, ed io ero riuscito a leggere oltre le schermate, nel suo sguardo: pena, paura, ansia, impazienza...E, o forse mi illudo...Amore?

Suppongo che questi medesimi sentimenti si fossero potuti scorgere riflessi anche nei miei occhi, quando avevo rischiato di cadere dal mezzo per essermi sporto eccessivamente dal finestrino, tentando disperatamente di sfiorare la mano tesa che mi stava porgendo...

No, nel momento in cui ero partito fra noi tutto era come da copione: nessun diverbio in sospeso, nessuna questione spinosa. Solamente il timore della tristezza che ci avrebbe procurato la lontananza, e che ci aveva indotto a sfinirci facendo l'amore infinite volte la notte precedente. Che sia capitato qualcosa dopo? Mi inquieta il distacco che si è creato.

Tutto sommato credo che farei meglio a chiederglielo di persona, senza scervellarmi oltre, dal momento che ormai sono arrivato finalmente nei pressi di casa mia, col borsone in spalla e la mia consueta aria corrucciata. Estraggo le chiavi, scavalco senza problemi il cancelletto d'ingresso, supero il breve tratto di giardino ed apro l'uscio della villetta...

 

 

Sento la serratura scattare, e immediatamente comprendo che si deve trattare di lui. Odo il suo passo leggero e felpato attraversare l'atrio sino a raggiungermi in salotto. Mi alzo dalla poltrona su cui ero semisteso ad attenderlo e mi volto per incontrare il suo sguardo.

Il mio cuore balza nel petto, rivedendolo così bello, così affascinante e desiderabile...Mi sembra ancora più seducente, credete che sia possibile? Ho l'irresistibile impulso di gettarmi fra le sue braccia e rubargli un lunghissimo e profondo bacio, con cui rifarmi del periodo di lontananza, e poi strappargli tutti quegli inutili vestiti di dosso per colmare la distanza che c'è stata tra noi...Ma non lo faccio, mi impongo di trattenermi.

Rimango a fissarlo corrucciato, sperando che si sia accorto che c'è qualcosa che non và e che abbia tentato di intuire il motivo per cui sono palesemente irritato con lui. Non sarà poi così svampito, avrà provato a fare qualche congettura, poichè evidentemente avrà notato la mia voluta intenzione di evitare qualsiasi contatto in questi giorni, no? Vediamo se si è allora interrogato sulle possibili motivazioni.

Non verrete mica a dirmi che, immerso come era nel basket, non si è neppure ricordato di me, nè si è avveduto dell'interruzione delle mie chiamate...Perchè farebbe un volo dalla finestra per direttissima!

"Si può sapere che ti è preso? Troppo occupato in impegni mondani per rispondere alle mie telefonate, una volta ogni tanto?"

Suppongo che non sia allora così svanito: si è reso conto dell'anormalità del mio comportamento...

Il tono che ha usato è stato gelido, il medesimo che mi riservava quando ancora gli facevo credere di odiarlo. Rabbrividirei per la sua voce, se non fossi però tuttora troppo arrabbiato per quello che ho dovuto vedere.

"Divertito?" Ribatto, con sarcasmo un po' acido.

Solleva un sopracciglio: davvero, pare proprio non capire!

"Non spiegarti per enigmi, sfortunatamente non ho la dote della preveggenza. Se ho fatto qualcosa, dillo chiaramente!"

Respiro profondamente, prima di decidermi a parlare con tono misuratamente calmo e teso.

"Avevo deciso di venire ad assistere ai vostri allenamenti, il quarto giorno, credendo che la cosa avrebbe potuto farti piacere, ma evidentemente mi ero sbagliato! Non ti avevo avvertito, sperando di farti un'improvvisata, ed invece la sorpresa l'ho avuta io...Vedendoti camminare tranquillamente in compagnia del porcospino per le strade della cittadina! Ed eravate proprio assai affiatati, un bel quadretto, calcolando che lui ti appoggiava pure un braccio attorno alle spalle, in un atteggiamento molto amichevole!"

I miei occhi probabilmente stanno sprizzando scintille...E non contribuisce di certo a calmarmi l'aria di sufficienza che, nonostante tutto, questa stupida volpe continua a mantenere! Ho il presentimento che lui non afferri pienamente la gravità della situazione...

"Oltretutto, sono venuto a sapere che avete condiviso, voi due soli, la medesima camera! E mi hanno detto che eravate costantemente appiccati, che lui non ti mollava un secondo, e sembrava che la sua vicinanza ed i suoi comportamenti assai confidenziali non ti dessero affatto fastidio, e che..." 

Potrei continuare per ore con le mie accuse, ma qualcosa, nel viso di Rukawa, mi blocca. Ho la netta sensazione che stia trattenendo un sorriso! Spero MOLTO VIVAMENTE di ingannarmi!

"Perchè mai la sua compagnia avrebbe dovuto infastidirmi? Siamo amici. A-M-I-C-I. Il Tensai afferra il significato di questa parola?"

Il suo sarcasmo non migliora certo le condizioni del mio animo!

"Oh, io certamente sì, ma il carissimo porcospino sembra aver travisato questo termine: non mi pare che un rapporto di amicizia contempli strusciamenti continui e ripetuti tentativi di adescamento! Dovresti consigliargli di consultare il rispettivo lemma sul vocabolario!"

La mia kitsune mi si avvicina lentamente e mi abbraccia, nascondendo il volto nella mia spalla in un atteggiamento molto tenero. Ma io non mi lascio commuovere: deve capire che su questo non posso transigere, e che non accetto che lui incoraggi l'istrice a frequentarlo! Dovrebbe decidersi una buona volta a dimostrare con durezza alla testa di aculeo quale sia il suo ruolo legittimo, e di conseguenza il comportamento che è lecito che adotti, perchè forse la volpe riesce a tollerare tutte le licenze che prende, ma io no! E, dato che sono il suo ragazzo, credo di avere voce in capitolo, giusto?

"Hana, hai usato la parola esatta: tentativi. E nient'altro di più. Tu lo sai che non ho mai fatto nulla per assecondare l'attrazione che sente nei miei confronti. Anzi, ho messo le cose in chiaro tra noi, dicendogli di essere legato a te. Che vorresti più di così? Akira ha un tipo di comportamento espansivo, che comprende certe effusioni, come invece io sono chiuso, e tu impulsivo. Ma questo non vuol dire che io sia un misterioso killer, o tu un pazzo esibizionista. Sei paranoico! Non dovresti dare corda a queste tue assurde manie di persecuzione..."

Eeeeehhhhhh???? Le mie sarebbero manie adesso? Sono paranoico se constato che quel porcospino maledetto continua sfacciatamente a provarci col mio ragazzo, e che quest'ultimo non fa nulla per tenerselo alla larga??!! Ma perchè non cerca di mettersi nei miei panni, invece di essere sempre maledettamente convinto di avere ragione?!

Lo spintono via da me.

"Possibile che tu non cerchi di darci un taglio con le sue assurde proposte? Non riesci a capire che mi danno fastidio? O forse devo pensare che ti faccia piacere essere corteggiato, e che ti lusinghi vedermi soffrire per te? Te lo riservi buono per quando ti stancherai di me? Ti senti attirato da quel fottuto bastardo? Vai da lui allora!! Perchè, dì la verità, questo realizzerebbe le tue fantasie, no?!"

Vedo i suoi occhi diventare di ghiaccio, prima di venire schiaffeggiato con violenza. 

"Sei uno stronzo, Sakuragi!! Dimmi, ti ho dato motivo di dubitare della mia fedeltà, dei sentimenti che sento per te? Tu lo sai cosa provo, perchè cazzo non vuoi fidarti di me?!"

Abbasso lo sguardo di fronte alla sua furia...Credo proprio di aver combinato un bel casino!

"Non è di te che non mi fido, ma di tutti quelli che vogliono ad ogni costo strapparti a me!! E non sopporto che tu non cerchi di star loro alla larga!! E' tanto difficile da comprendere che ho paura di perderti??"

Ho paura di perderti, ho paura di rimanere solo, di nuovo solo! Non voglio incorrere in un altro abbandono, sopportare altra solitudine...

"Questo tuo timore è insensato!! Non è a te che ho concesso la mia prima volta?? E ti assicuro che sei e sarai sempre il primo e l'unico, nel mio corpo e nei miei pensieri!! Credo davvero che non in molti mi darebbero torto, se ora ti piantassi, per le insinuazioni che mi hai rivolto!! Non avrei difficoltà a comportarmi così verso un Sendoh...Tuttavia non lo faccio con te, e ci sarà una ragione, no?! Io ho scelto te, voglio solo te, è tanto difficile crederlo, razza di idiota??!!"

Vorrei...Vorrei davvero convincermi della verità delle sue parole! Ma ho paura!! Non resisterei a vedermelo svanire fra le mani! No! Non posso permettere che succeda!! 

Gli sono addosso in un attimo e lo spingo sul divano: "Tu sei mio!! Sarai sempre e solo mio!!" Urlo, stringendolo forsennatamente fra le mie braccia.

Non gli dò tempo di replica, coprendogli le labbra in un bacio famelico e possessivo. La rabbia che sento in corpo minaccia di farmi esplodere: devo assolutamente sfogarla! Ho l'impellente bisogno di sentirlo mio, per calmare questi tremiti d'ira e di desiderio che mi squassano, per sedare la mia gelosia...

 

 

Mi strappa quasi la camicia, ma non me ne curo, anche perchè la sua maglietta non fa una fine poi molto dissimile. Dal mio sguardo sprizzano lampi d'ira a stento trattenuti: gli mordo violentemente una spalla per comunicargli il mio sordo e preponderante desiderio, e il dolore del mio orgoglio oltraggiato. Quanto mi ha detto mi ha fatto male, mi ha ferito nel profondo dell'anima!

Come fa a non aver compreso che io non potrei MAI pensare di tradirlo? Il mio amore per lui è un caposaldo della mia vita: rinnegarlo sarebbe come tentare di invertire le posizioni del cielo e della terra...

Non capisci che sei tutto per me??!! Sendoh è solamente un avversario che stimo ed apprezzo...Un semplice amico! Ma non rinuncerei alla sua amicizia, una delle poche che abbiano occupato la mia vita, solo per soddisfare le tue egoistiche pretese! Devi capire che ciò che vuoi è inattuabile! Non potrai sempre conservarmi sotto sorveglianza in una campana di vetro! Devi fidarti di me...Come anche io cerco di fidarmi te. Ti ho accordato la mia fiducia, sai? E' una concessione enorme che ti ho fatto...

Ti rendi conto di come mi stai cambiando? Non riesco più a mantenermi freddo, con te...

Non ci attardiamo nei preliminari, la foga che abbiamo in corpo è più potente di qualsiasi cautela o precauzione, è simile all'energia di un vulcano pronto ad esplodere. Sono furioso per quanto ha insinuato, eppure non riesco a non darmi a lui, perchè non facendolo dovrei abiurare me stesso...Lo voglio, voglio quest'unione quanto e più di lui, e desidero dimostrargli, con questo mio totale abbandono, questa concessione di essere preso anche un po' brutalmente, che quanto vi è fra noi non può essere scalfito da nessuno, neppure dal mio orgoglio che in altre occasioni si sarebbe certamente sollevato...Ma so con certezza che lui non pensa realmente le accuse che mi ha rivolto.

Mi prende con un'unica spinta violenta che mi fa gridare di dolore. Avvertendo la mia tensione, Hana immediatamente muta atteggiamento, improvvisamente si fa dolce, depone un delicato bacio sulla mia tempia a mo' di scusa ed inizia a muoversi con lentezza, permettendomi di abituarmi al suo ritmo. Non appena ode i miei gemiti di piacere, prende ad accelerare il ritmo, facendomi sospirare ed urlare, ma non più per la sofferenza, ora.

In breve il godimento si fa talmente intenso, da non poter più essere contenuto. Veniamo assieme, invocando i reciproci nomi, stringendoci selvaggiamente l'uno all'altro come se questa fosse una questione di vita e di morte...

Riluttante, si separa infine da me e mi si adagia al fianco, traendomi vicino su questo angusto ed improvvisato giaciglio.

La nostra rabbia è svanita come neve al sole, mentre ci scambiamo brevi carezze ed intensi baci. Ma l'inquietudine persiste. Mi sento tremendamente triste, pensando alle frasi orribili che siamo giunti a dirci in un breve attimo di follia, per una cosa veramente senza importanza, poi...Mi spaventa quasi la sua estrema possessività! E ho come la sensazione che i suoi timori di rimanere solo siano legati anche a qualcos'altro, che ignoro, che mi sfugge...Che pesa fra noi.

"Scusami..." Sussurra nel mio orecchio, con tono intriso di un rammarico e un dolore che mi fanno stringere il cuore "Scusami...Sono uno stronzo...Ma non potrei sopportare che tu mi lasciassi! Ne morirei!!"

 

 

Non riuscirei veramente a tollerare di perdere anche te, come già ho smarrito lui!

Ed improvvisamente riaffiorano sbiaditi e vividi al contempo ricordi spezzati e sconnessi di capelli biondi e dorati, come spighe di grano mosse dal vento...Di occhi azzurri, pari al cielo più terso, e di una risata cristallina e vivace che mi faceva credere di aver trovato un angelo in terra...

Mi sento in colpa verso Kaede, a cui non ho detto nulla di questa storia che riassume tutto il mio passato, che rappresenta la mia vita trascorsa.

Lui non sa di non essere stato il primo per me: ignora che, quando mi sono perso in lui, nè il mio cuore nè il mio corpo erano più vergini. Ma non trovo il coraggio di confessarglielo, e nemmeno ho voglia di dare voce a queste rimembranze ancora così dolorose. Ignoro come potrebbe assimilare la notizia, e non accetterei che qualcosa ci facesse prendere le distanze o creasse crepe nel nostro rapporto, proprio ora che sento che non potrei per nessun motivo fare a meno di lui.

Ho paura, paura che possa non credere in me. Dovrò sempre vivere tormentato da queste ansie?

Lo stringo forte: non lo lascerò andare, non permetterò che anche lui si allontani dal mio fianco!

"Hanamichi..." Mi raggiunge il suo mormorio "Io non potrei mai abbandonarti... Nessuno è in grado di rinunciare a parte di sè, e tu ormai sei in me. Solo, ti prego, non accusarmi in questo modo, non evitarmi più come hai fatto...Non far sanguinare il mio cuore...Non farmi del male!"

Oh, Kaede, come ho potuto essere folle a tal punto, lasciando che questa irrazionale mia gelosia ti insultasse? Cercando di proteggere il nostro legame, ho quasi ottenuto l'effetto contrario. E' raro che tu mi parli così, e, quando lo fai, sento che scoperchierei cielo e terra per poterti rendere felice!

"Kae-chan, non accadrà mai più! E' solo che...Tu non sai cosa significhi vedere la persona che si ama circondata da altri che vorrebbero portartela via, e sapere che, se accadesse, tu non potresti evitarlo, poichè puoi solo pregare affinchè questo incubo costante non si avveri! Sono totalmente rimesso a te, e non accetto di avere le mani legate, di non poter fare qualcosa per interferire con gli eventi, nel caso che..."

"Hana, sappi che io non lo permetterei mai...mai!" 

Ora però, d'improvviso, i suoi occhi assumono un brillio sarcastico, e, sarò sincero, la cosa non mi piace granchè...So già cosa mi attende...

"Anche se, è vero, io non ho di questi problemi! Nessuno a parte me è tanto disturbato da andare ad impegolarsi con un simile do'aho...Geloso, per giunta!!" 

"Teeeeme kitsune! Fai attenzione a dove miri...Pochè potresti colpire il tuo obbiettivo!! Non sfidare troppo la sorte, potrebbe rivoltartisi contro!"

 

 

Ho riso, a questa pillola di saggezza del grande Tensai...Ho riso, mentre avrei dovuto riconoscervi un avvertimento a quanto sarebbe seguito!

 

 

Sto aspettando il mio Kaede davanti alla palestra, di spalle contro il muro dell'edificio, accanto alla porta d'ingresso. Abbiamo terminato l'allenamento da un pezzo, ma io e lui ci siamo fermati per una tortura supplementare. Adesso, però, anche noi potremo finalmente goderci la serata, ed ho già una mezza idea su come sfruttare la libertà che ci si prospetta dinnanzi...E d'istinto credo proprio che piacerà pure a lui! Uffa...Ma quanto accidenti ci mette a farsi una doccia, quella kitsune?! Non vorrei proprio che si sia addormentato sotto il getto dell'acqua! Ancora cinque minuti e vado a vedere!

Mi ha veramente massacrato stasera: non vedo l'ora di arrivare a casa. Socchiudo gli occhi, abbandonando il capo all'indietro contro il cemento, quando sento dei passi leggeri giungere dal cortile, ed una voce...Una voce che avevo rimosso dalla mia mente, fermamente convinto che ormai non l'avrei più risentita.

"Hana...Ti sono mancato?"

Lentamente, come a rallentatore, sollevo il volto e volgo lo sguardo verso una figura alta e snella che si staglia alla luce di un lampione...E mi colpiscono come un pugno allo stomaco i suoi capelli biondissimi, colore così inconsueto per un giapponese, e che è stato sempre il suo orgoglio, il ricordo fiero delle sue origini materne...Le sue labbra sottili atteggiate in quel solito sorriso dolce, dalla piega sempre un po' beffarda...Sono ormai calate le ombre della sera, ma io riesco ugualmente a figurarmi quei scintillanti occhi celesti in grado di mozzarmi il fiato.

Non...Non è possibile che lui sia qui! Quando...Perchè è tornato?! Io gli avevo chiesto di non farlo!! Mio Dio...Io...Non ci credo! Non so che fare, che pensare, sono impreparato e preso dal panico! 

Ho tentato di rimuoverli, ma non riesco ad evitare di ripercorrere gli infiniti ricordi di quei gesti che hanno costituito la nostra quotidianità, la nostra storia, mentre riprovo vividissimo il dolore della separazione, dell'attesa...Ma che ormai si è fatto distante, ed anch'esso ha assunto le sfumature di una rimembranza lontana.

"Sei...Sei proprio tu?"

Il mio cuore sta battendo ad un ritmo irregolare e sconclusionato: più veloce...O più forte? Immagino di essere arrossito, sentendo una vampata di calore salirmi al viso, e mi chiedo come dovrei agire adesso, cosa dovrei dirgli dopo più di due anni: penso poi all'ultima volta in cui ci siamo parlati, e mi sento morire riudendo la sua voce gravida di rabbia e disperazione.

Ryo tranquillamente si avvicina a me, che sto trattenendo il respiro e lo fisso come se si trattasse di un fantasma. Ora mi è di fronte e solleva una delle sue mani da pianista per accarezzarmi in un lieve tocco il volto.

"Perchè sei così spaventato? Non volevi vedermi? O forse pensavi che avrei scordato la nostra promessa? Credevi che sarebbero bastate le tue parole a dissuadermi? Non avrebbero mai potuto, non erano sincere, lo so! Così sono di nuovo qui...Per te..."

Ipnotizzato dai suoi occhi profondi che ora posso rimirare perfettamente, posti a così poca distanza dai miei, percepisco la sua bocca calare lentamente, inesorabilmente sulla mia. Il suo fiato caldo mi sfiora le labbra, i nostri respiri ormai si stanno confondendo...E si uniscono poi in un bacio che pare riportarci indietro, su quella spiaggia dorata in cui per la prima volta avevamo capito la profondità vera del legame che ci univa.

Il mio cervello è un caos di ordini impazziti e discordanti che non mi permettono di agire in alcun modo, o di ritrarmi dalla bocca rosata che si è sigillata con prepotenza sulla mia. Non penso più a nulla. Solo a lui ed a quel profumo di salsedine che ancora mi sembra di avvertire sulla sua pelle. Esattamente come quel giorno risento il suo corpo fragile e sottile premuto contro il mio...E' come se fossi andato a ritroso nel tempo, come se una sorta di incantesimo mi avesse spinto a scordarmi del presente, della realtà...

Ma all'improvviso la mia mente (o il mio cuore?) emerge dal vortice oscuro in cui era precipitata, allontana il mio smarrimento e questa inopportuna debolezza. Nei miei pensieri confusi si staglia uno sguardo magnetico, profondo, che vuole ricondurmi alla verità...Uno sguardo di cui ho imparato a memoria tutte le sfumature, le mille sfaccettature che me lo rendono così prezioso, più della più vivida gemma...Uno sguardo blu che si sovrappone ed eclissa questi occhi azzurri, e che mi riporta alla realtà, al mio amore per la mia volpe, alla mia vita per lui.

Allontano convulsamente Ryo, venendo colpito dalla sua espressione incredula e ferita, ma la mia attenzione non vi bada, catalizzata dalla figura sensuale ed inconfondibile di Kaede in piedi a meno di due metri da me. Dal suo viso comprendo che deve aver visto tutto. Gli altri lo reputerebbero ancora indifferente, ma io noto la sua maschera venire trafitta da lampi di dolore, di incredulità...  

 

 

Mi affretto a rivestirmi dopo la doccia con un'oscura impazienza, che fra me e me giustifico con il pretesto dell'ora tarda, pur sapendo bene che questa smania di uscire da qui è dovuta a tutt'altro. Tuttavia mi è quasi umiliante ammettere che una tale fretta è causata dall'ansia che ho di sbrigarmi per potermene andare, e passare quanto più tempo possibile in compagnia del mio do'aho, poichè ormai per me i momenti trascorsi lontano da lui equivalgono ad istanti sprecati.

Questa è la pura e semplice verità: non vedo l'ora di essergli di nuovo vicino per riscaldarmi coi suoi sorrisi e la sua voce calda. Attendo perennemente quasi con insofferenza di poter essere accarezzato dal suo sguardo implorante e rovente, dal momento che senza tutto ciò ho l'impressione ormai di essere incompleto.

E questa mia dipendenza da lui, quest'importanza che è giunto ad assumere per me, mi terrorizza, e mi porta talora a fingere di accettare ancora con fastidio i suoi gesti di tenerezza. Fingere...Non so più se verso di lui o verso di me.

Sono atterrito dal potere, dallo spazio che ha saputo conquistare in me nonostante la mia ritrosia e la mia resistenza nel concedergli me stesso, e non intendo il mio corpo, bensì la mia parte più intima: sogni, pensieri, aspirazioni e timori...

Ho cercato di mantenermi distaccato e di non farmi coinvolgere da questa relazione, ma lui, senza alcuna fatica o forzatura, semplicemente con la sua solarità ed il suo carattere aperto e buono, ha abbattuto tutte le barriere di indifferenza che mi ero eretto a difesa.

Ora non posso non prendere coscienza della vulnerabilità della situazione in cui mi trovo: senza che lui lo sappia, ha acquisito un potere immenso su di me. Il potere di farmi del male e di ferirmi, poichè io mi sento totalmente nudo ed indifeso di fronte a lui ed ai sentimenti che mi sono permesso di provare per lui, privato in tal modo della corazza di distacco che mi preservava dal dolore.

Se una persona non prova emozioni, essa non trae gioia dal vivere, è vero, ma nemmeno rischia di venire oppressa dalla sofferenza che un reale ingresso nella vita può causare. Io, fino ad ora, ho sempre rifiutato di pormi in gioco completamente, forse per vigliaccheria, o solo per paura stessa degli affanni, ed in tal modo non ho mai conosciuto la pena, ma neppure la parte positiva dei rapporti umani: sono stato racchiuso in un bozzolo, in un perenne letargo emotivo.

Ora invece quella testa rossa mi ha fatto sperimentare la gioia, la trepidazione dell'attesa, il piacere e la passione. Mi ha risvegliato dal torpore, donandomi una vera vita con la felicità che può procurare, ma anche, inevitabilmente, con il rischio di soffrire.

Non saprei come difendermi, se Hanamichi mi facesse qualcosa. E con questo "qualcosa", intendo "se mi privasse del suo amore". Prima ero avvezzo ad essere freddo e solo, non avevo ragione di desiderare ciò che non conoscevo. Il mio cuore non palpitava, non sperava, non attendeva...Ma ora che esso ha conosciuto il reale significato di questi verbi, le ansie e i dolorosi piaceri che implicano, potrebbe reggere a viverne senza o si spezzerebbe in due? Se il mio do'aho mi lasciasse, cosa farei io? Avanzerei senza di lui? Il mio orgoglio e la mia volontà mi imporrebbero di proseguire, ma io non vivrei VERAMENTE.

No. Non potrei permettermi di perderlo, perchè ho bisogno dei suoi baci, della sua tenacia, della sua passione e del suo calore. E' tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno!

Se lui volontariamente mi abbandonasse, mi ferisse, mi lasciasse, io...Non lo so. Ma non potrei permettere a qualcun altro di prendermi lui! Non lo accetterei mai, perchè lui è MIO! 

Se mi tradisse, credo che gli farei male in pari modo a quanto ne verrebbe fatto a me, perchè è stata la persona a cui ho concesso cose che non ho mai neppure pensato di avere, quello a cui ho dato tutto di me...E non reggerei venendo a sapere che di ciò non gli è mai realmente importato. Forse potrei odiarlo sul serio. Dico forse, perchè non posso saperlo con certezza. E neppure aspiro a venirne a conoscenza.

Questi pensieri cupi e tenebrosi moltiplicano la mia impazienza: desidero poterlo abbracciare al più presto, assaporare il gusto delle sue labbra e sentirmi mormorare dolcemente: "Ti voglio...". Perchè, nonostante la mia spavalderia e la mia forza, ho bisogno di essere rassicurato.

Si tratta anche di questo: solo a lui ho permesso di percepire della debolezza in me...Solo a lui, perchè di lui mi fido. Non voglio veder respinta e disprezzata questa fiducia.

Hanamichi talora può apparire molto geloso, quasi ossessivo. Ma anche io lo sono, e forse in misura maggiore, sebbene cerchi di celarglielo sempre per la medesima ragione: non accetto ancora che si renda conto di quanto profondamente ormai sia entrato in me.

 

 

Apro con precauzione la porta della palestra per uscire, cercando di fare meno rumore possibile, mentre progetto di assalirlo di sorpresa, e mi sporgo con cautela, con un sorriso nascosto dietro la barriera imperturbabile delle mie labbra imbronciate.

E ciò che vedo...Ciò che vedo mi gela.

Mi blocco immobile, lasciando che le mie braccia ricadano inermi mollemente lungo i fianchi e che il mio respiro si spezzi, mentre percepisco tutto il sangue defluirmi dal volto e confluire al cuore, che sta battendo con un'intensità assordante, che mi si ripercuote come un martello pneumatico nelle tempie, quasi a volerle sfondare. Deglutisco invano, con la gola disseccata, ed apro le labbra cercando di parlare, ma non riesco ad emettere alcun suono, così come non sono in grado di intimare al mio corpo di muoversi.

Hanamichi...Il mio adorato do'aho...La MIA testa rossa...Fra le braccia di un altro ragazzo...Un ragazzo che NON SONO IO...Hana che si muove in un altro abbraccio...Ansima e geme in preda ad un sentimento a me ignoto...Si perde in un altro respiro...Prova un piacere non mio!

E' vero? E' vero...

Dio! Darei tutto me stesso...Perchè questo non fosse, per non affrontare questa situazione, per non dover trarre delle conclusioni sofferte, per non comprendere una verità che temo. Vorrei chiudere gli occhi e risvegliarmi altrove, magari fra le sue braccia, e capire che si è trattato solo di un incubo...Ma che fare se la tua realtà si trasforma in quest'incubo? Non ho mai desiderato così tanto fuggire da qualcosa...

Fuggire...Ma io non sono mai stato un vigliacco! Io...Devo...Essere...Forte.

Dopo quella che a me pare un'eternità, ma che un osservatore imparziale valuterebbe come un breve attimo, Sakuragi pare avvertire la mia presenza, sussulta violentemente e spintona quel tipo via da lui, fissando su di me uno sguardo sgomento e smarrito.

"Kaede..."

Il suo sussurro tremante mi sferza con la violenza di una scudisciata. Serro fortemente i pugni, fino a conficcarmi le unghie nella pallida carne dei palmi. Il dolore pare riscuotermi, e allontana questo breve attimo di smarrimento e di sofferenza, che viene subito rimpiazzato da una rovente colata di rabbia, la quale ottenebra qualsiasi altro pensiero razionale e cancella, o perlomeno rimpiazza in grado di violenza, la debolezza.

Lui...Ha baciato un altro. Lui...Mi ha tradito. Mi ha preso in giro. Mi ha raggirato, e si è preso gioco del mio amore, calpestandolo distrattamente. Come ha potuto?Allora...Di me...Non gli importa nulla!

MALEDETTO!!

Il mio orgoglio esulta di fronte al risveglio della mia combattività, ed io stesso gioisco del furore che mi invade, perchè ciò vuol dire che, sinchè proverò ira, ancora non potrò avvertire il dolore che già tanto temo e presagisco...Tuttavia mi impongo di contenere la collera, e di mantenere un atteggiamento misuratamente calmo e freddo: non devo dargli la soddisfazione di vedermi soffrire per lui, se è questo che voleva, nè dargli modo di sentirsi importante con un'esplosione di gelosia.

"Chi è lui?" Interrogo, imprimendo nella mia voce quanta più gelida indifferenza sono in grado di accumularvi.

Al mio quesito risponde un pesante silenzio, che per la prima volta nella mia vita io reputo opprimente. Fisso il mio sguardo rovente su Hanamichi, sfidandolo a rispondermi, a discolparsi, ad inventare qualcosa...Ma lui pare non esserne in grado, e si limita a fissarmi agghiacciato, sconvolto al punto da non riuscire a rispondermi. 

Si eleva allora in luogo suo una voce, voce nuova e già invisa a me, ancor prima di essere udita. Il suo tono è molto deciso, e sicuro di sè: "Io sono Ryo Azaki e sono il ragazzo di Hana. Tu, piuttosto, con che diritto gli rivolgi tali domande? La mia identità non ti riguarda affatto."

Il mio cuore, ne sono sicuro, per un attimo cessa di battere. Cosa significa? E' uno scherzo per caso? Il ragazzo di Hana...Io, IO sono il suo ragazzo!! 

Emerge allora in me, incontrollabile e violenta, una volontà decisa che spazza il mio desiderio di mostrarmi freddo e distaccato: LUI E' MIO, SOLO MIO!

I miei tentativi di apparire indifferente, dettati dall'imperio del mio orgoglio, vengono soppressi da qualcosa di più forte di tutto: dalla gelosia. E nonostante mi renda conto che, permettendomi di esternare la mia possessività, accordo anche ad Hanamichi la facoltà di rendersi conto dell'infinito potere che ha acquistato su di me, non riesco ad impormi un freno: sono IO il suo ragazzo, l'unico che ha diritto di chiamarlo per nome, di assaporare le sue labbra e stringere il suo corpo, di farlo godere e di farlo anche soffrire. Sono il solo a cui deve concedere senza pudore la sua pelle e senza barriere i suoi pensieri!! Nessuno può frapporsi tra noi, nessuno può prendermi lui, perchè noi ci apparteniamo, e lui appartiene a ME!!

E' quasi ridicolo vedere ogni mio proponimento soppresso da una forza devastante, una furia accecante che scioglie la mia sostenuta freddezza e mi fa perdere il lume della ragione. A me! Vi rendete conto di cosa mi è successo, di come mi ha mutato? Ha stravolto la mia vita, ed ora questo qua vuole accampare assurde pretese su di lui? Non glielo permetto! 

"Che cazzo dici!" Urlo quasi, afferrandolo per la maglia "Hanamichi è mio, mio!! Noi stiamo insieme, ci apparteniamo!! Cosa diamine vuoi tu da noi?? Non sei nulla!! Nulla!!"

Ho già quasi scordato il bacio, da cui era evidente che Hana non fosse in una situazione di costrizione...Non mi sfiora il dubbio che possa essere stato consenziente: noi ci amiamo, chi mai potrebbe cambiare questo dato di fatto?! Nessuno può frapporsi tra noi, nessuno può prendermi lui! 

Gli occhi di questo tipo lampeggiano minacciosamente, ma non è certo ciò ad intimorirmi, quanto le parole sferzanti che sta per dire: "Taci! Non sai neppure ciò che dici! Tu non lo conosci nemmeno, Hanamichi, come puoi pretendere che sia tuo!? Noi siamo l'uno per l'altro praticamente da sempre! Da quando siamo nati non vi è stato un attimo delle nostre vite che non abbiamo affrontato assieme! Ci siamo amati ancor prima di rendercene conto! Mi ricordo ancora i suoi 'ti amo' sussurrati nella notte...E come potrei scordare la promessa che abbiamo fatto, il suo corpo fuso al mio, prima di separarci? Il giuramento di unirci di nuovo, in qualsiasi luogo, in ogni tempo? Come potresti tu, uno sconosciuto di passaggio nella sua esistenza, pretendere di occupare in lui un posto che mi appartiene? Dimmi come, Kaede Rukawa!"

Mi sento mio malgrado diventare di ghiaccio: "Cosa vuoi dire...Cosa c'è stato fra te e lui?" Ha usato il mio nome, ma io non lo conosco! Ha parlato come se lui e il mio do'aho si conoscessero da tempo...Come se fra loro ci sia stato qualcosa che io non so! C'è stato effettivamente qualcosa? Chi è lui?! Ha detto il vero? Hana...Lo ama?! No. Non...Non può essere! Non ci credo.

Alla mia domanda questo tipo sbarra gli occhi, stupito: "Come...Siete insieme...E non ti ha detto nulla di me?"

Immediatamente cerco lo sguardo di Sakuragi, e lui, non appena riesco ad incrociarne la visuale, abbassa il viso. La più chiara ammissione di colpa, la più evidente conferma alle frasi che sono state pronunciate ed a cui non vorrei credere.

Sento il biondino ridere: "E tu affermi che fra te ed Hana ci sia un legame, quando non ti ha confessato il sentimento che c'è stato, e c'è ancora, fra noi? Sei un illuso, ti sei fatto prendere in giro...Puoi dire ciò che vuoi, ma sicuramente uno come te non può cancellare l'amore fra me ed Hanamichi...Perchè noi ci amiamo, e lui mi ama!! Quello che sente per te può essere alla meno peggio attrazione fisica...Sarebbe meglio che tu lo lasciassi andare: eviteresti di soffrire!"

Mille echi nella mia testa, che non vorrei ascoltare e che si fanno sempre più assordanti, che si scavalcano, che mi comprimono, mi distruggono: "...Mi ricordo ancora i suoi 'ti amo'...", "...Tu, uno sconosciuto di passaggio nella sua esistenza...", "...Ti sei fatto prendere in giro...", "...Noi ci amiamo, e lui mi ama...", "...Quello che sente per te può essere alla meno peggio attrazione fisica...".

Mi allontano quasi inorridito...La testa sembra scoppiarmi e non mi abbandona l'orribile sensazione di vivere in un incubo da cui, anche se serro forte gli occhi, anche se lo vorrei con tutto me stesso, non mi posso risvegliare. Inizio ad indietreggiare lentamente.

Scorgo la testa rossa che tenta di avvicinarsi con cautela a me.

"Kaede...Lasciami spiegare...Ti dirò tutto, ascoltami..."

"TACI!"

Come può? Come può avermi fatto questo, essersi preso gioco della fiducia che nutrivo per lui, dell'amore da cui mi ero lasciato conquistare? Che fine hanno fatto tutte le promesse sincere che ci eravamo fatti, tutte le occasioni in cui aveva giurato di amarmi, di non desiderare altro che me, di volersi condividere con me? Cos'era la sua gelosia? Ha sempre finto? MI HA SEMPRE PRESO IN GIRO?

Riesco a emettere una breve supplica: "Dimmi che non lo conosci! Che ciò che ha affermato è solo una falsità!!"

"Io..."

"DIMMELO!!"

"Non posso..." Mormora, con la tipica espressione di chi vuol far credere la propria innocenza con tutte le prove contro di essa "Io e lui siamo stati veramente..."

"BASTA!" 

Lo rimiro a lungo, per concludere con una pacata affermazione, più che altro una constatazione: "Non sono mai stato nulla per te."

Davvero non sono mai stato io ciò che hai voluto sul serio? Mi ero illuso di aver incontrato la persona giusta per me, quella che non voleva fermarsi alle apparenze, ma conoscere la mia vera identità...Ed invece anche lui, come tutti del resto, non ha mai desiderato nulla di più del mio corpo! E si è comportato anche in maniera più ignobile di quelli che chiaramente mi hanno dichiarato di volere solo del sesso da me: loro almeno sono stati sinceri...Lui invece mi ha preso in giro! Mi ha fatto credere di amarmi per il mio modo di essere, per la mia stessa introversione e per ciò che sono, mentre in realtà voleva solo raggirarmi, circuirmi per poter giungere all'appagamento dei suoi desideri! Si è solo preso gioco di me, della mia buona fede, del mio sentimento profondo e infinito. Quanto avrà sghignazzato alle mie spalle?

Ero giunto a fidarmi ciecamente di lui, a rimettermi a qualcun altro senza difese...Io CREDEVO a ciò che diceva di sentire per me, non ne ho mai dubitato! Proprio questo fa più male! SONO STATO UN IDIOTA! Mi sono permesso di farmi raggirare come il peggiore degli ingenui, mentre avrei dovuto sapere che mi stava mentendo. Perchè...Chi mai può amare uno come me? 

Mi sentivo così solo da reputare stupidamente vere le prime dimostrazioni d'affetto che mi venivano fatte? 

In cambio di bugie, io gli ho dato tutto. E lui avrà riso di me.

Sakuragi mi incalza: "No...Non è così...Ho sbagliato, è vero, non avrei dovuto mentirti...Ma l'ho fatto perchè non volevo perderti...Io non volevo..."

"ZITTO! Non parlare, non ho ragioni per credere a ciò che dici! Sei un estraneo per me, io non so chi sei, non so nulla di te!! STRONZO! BASTARDO!"

La mia indifferenza è andata a farsi fottere, e, quel che è peggio, ora la mia furia è pregna di sofferenza. Sto male perchè, nonostante mi renda conto che è un maledetto, un coglione...Io LO AMO! Vorrei invece con tutto me stesso capire che anche di lui, come di tutti, non me ne frega niente...Ma non ci riesco! Non riesco a comandare al mio cuore, a mutare questa passione in indifferenza, nè tantomeno in odio. Eppure mi aiuterebbe. E questo è estremamente umiliante per me, dal momento che l'unica ragione del mio dolore sono esclusivamente io. Non avrei dovuto concedermi a lui senza riserve, a cuore aperto...Dandogli il potere di farmi del male!

Mi sta facendo del male...Per cosa? Per il semplice desiderio di farlo? Mi ha preso in giro...Perchè gli andava?

No! Non lo perdono!

Mi getto con cieca furia su di lui, tempestandolo con una furibonda gragnola di colpi da cui non si riesce nè si vuole difendere. 

Lo ferisco, quando vorrei tanto accarezzarlo, sentirmi consolare e dire che non è vero, che non sta succedendo, che mi vuole...

Ogni pugno, ogni livido rispecchia il dolore che sento, e lo moltiplica, aggiungendovi quello che sta ora sentendo lui. Tuttavia il mio cervello non riesce ad impartire ai miei muscoli l'ordine di fermarsi, ed io continuo a colpirlo, cercando di lenire ad ogni percossa il mio orgoglio che geme, il mio cuore che urla, il mio amore che nonostante tutto non vuole morire.

Ma ora basta. Basta! Mi ha già umiliato abbastanza, non voglio che continui, che lui e l'altro possano soddisfarsi compiacenti del travaglio in cui sono riusciti a gettarmi. Bell'impresa, davvero! Siete stati bravi, ve lo concedo!

Mi alzo da sopra di lui, dopo averlo gettato a terra con un colpo, e mi volto per allontanarmi cupo ed aggrondato, in silenzio, mentre la vergogna per essermi mostrato tanto vulnerabile mi opprime. Pagherai anche questa...

"KAEDE!" Mi richiama disperatamente il mio do'aho. No, non è più mio, nè lo è mai stato.

Mi blocco per un istante: "Non ti perdonerò mai per avermi fatto questo."

Spero che prenda sul serio la minaccia contenuta nella mia voce, perchè io non sono mai stato così sicuro...

 

 

Non tento neppure di fermarlo, annientato dall'astio che trapela dalle sue parole, e mi limito ad osservarlo, mentre si allontana in silenzio, ammantato da questa nebbia sottile.

Quando ormai è scomparso alla mia vista mi accascio a terra, appoggiando la fronte al suolo: chissà cosa starà pensando...Crederà che gli abbia solo mentito, sarà atterrito al pensiero di aver condiviso le proprie giornate con uno di cui ora ha scoperto ignoti ed oscuri segreti. Riterrà che io lo stia tradendo! Sarà convinto che non lo ami, o forse che nemmeno l'abbia mai veramente amato...Ma non è così! 

Io sono veramente colui che hai imparato a conoscere! Forse tu sei l'unico che davvero sia riuscito a intuire la mia vera natura! Mi dispiace di averti nascosto molte cose...Ma non pensavo di celartele per sempre! Mi sarei confidato quando avrei capito che la nostra relazione sarebbe stata forte a sufficienza da sopportarne il peso...Quando nessuno di noi due avrebbe più temuto di poter perdere l'altro!

Ma ora hai intuito l'esistenza di ombre attorno a me...Nel modo peggiore. Di nuovo ho ottenuto con il mio comportamento l'effetto contrario a quello voluto. Di nuovo ho paura...Sempre paura di perderti! E stavolta...Credo proprio che non si tratti più solo di un timore!

"Hana!"

Risollevo di scatto la fronte e poso lo sguardo su quel ragazzo che ora è inginocchiato qui, di fronte a me. Preso dall'angoscia, dal timore che Kaede possa aver travisato molte cose, mi sono dimenticato della fonte di tutti questi problemi, della persona che ho amato a lungo ma che ora sento lontana come non mai dal mio presente.

"Perchè sei tornato? Non capisci quello che hai fatto? Ti avevo contattato, annunciandoti a chiare lettere la notizia che ora un altro ha preso il tuo posto accanto a me, che non avrei più potuto rimanere fedele ai nostri patti! Perchè non hai rispettato le mie scelte?" Non poso fare a meno di riversare su di lui la responsabilità dell'accaduto, la mia rabbia.

Queste mie domande però sembrano offenderlo: "Mi chiedi il perchè? PERCHE'? Sei un pazzo, se pensi che possa credere davvero che tu ami quel tipo come hai amato me, e che lui abbia veramente cancellato quello che c'è stato fra noi!!"

Mi rialzo a fatica. Che strano, mi sembra che mi manchi l'equilibrio, ho come l'impressione di mantenermi in piedi per miracolo...E sono stanco, stanco di questo suo rifiutarsi di rispettare le mie decisioni!

"Ryo, io lo amo. Quanto e più di quanto abbia amato te. Non so spiegarmi il come ed il perchè, posso solo limitarmi ad accettare i fatti, ed è meglio che lo faccia anche tu."

Il mio ex ragazzo si porta le mani alle orecchie, come se non volesse sentire o conformarsi alla realtà che gli pongo di fronte: "No! NO! Non può essere vero, non credo a nulla di quello che dici...Non capisco perchè tu ti ostini a negare i sentimenti che sento ancora indistruttibili fra noi, ma non me ne andrò più, ora che sono tornato! Non respingermi, Hana!"

Mi fa male vederlo soffrire in questo modo...Ma non posso agire altrimenti. Deve rendersi conto che io ora ho dato il mio cuore a Kaede, che la passione che divampava fra noi si è spenta, lasciando solo cenere e ruggine. 

Ho sofferto, quando Ryo è partito, ed ho tentato di restargli fedele, come ci eravamo giurati di fare. Ho creduto che non sarebbe stato difficile attendere il suo ritorno...Ma questo è successo prima di essere avvolto dalle trame del mio Rukawa.

Dio mi è testimone: ho provato a odiare Kaede, perfino a negare me stesso, per non cedere all'attrazione che ci ha spinto e calamitato inesorabilmente l'uno all'altro. 

Mi sono detestato, poichè desideravo qualcuno che non fosse il mio ragazzo, ma non ho potuto fare a meno di volere quel qualcuno, di sognarlo, di bramarlo. Non sono riuscito ad evitare di legarmi a lui, pur avendo cercato di creare barriere fra noi. Ma le ha abbattute tutte, assieme ad ogni resistenza che il mio onore opponeva, ligio al dovere della fedeltà. 

Kaede mi ha letteralmente annientato.

"Avevi giurato che mi avresti atteso...Che nulla e nessuno avrebbe potuto frapporsi fra noi...Che ci saremmo riuniti! Che fine hanno fatto tutte queste belle parole?!"

Di fronte a queste accuse, che sento vere ed effettive come non mai, provo l'impulso di difendermi.

"Io...Credevo che noi fossimo destinati...Ne ero convinto! Ma ora ho capito che è un'altra la persona creata per me. Non ti ho mentito. Ti ho scritto e ti ho parlato, dicendoti sinceramente di essermi riinnamorato, di aver perso il sentimento che ci ha legati così a lungo. Non è colpa di nessuno dei due. Mi dispiace di non aver potuto rimaner fedele a noi, ma Kaede mi ha conquistato, mi ha cambiato e fatto rinascere. Non sono riuscito a respingere questo nuovo amore, per quanto ci abbia tentato. Ma non potevo nè prendere in giro me, credendo ancora in sensazioni perdute, nè te, facendoti illudere oltre."

"Però hai preso in giro lui, nascondendogli la mia esistenza!" Mi provoca pungente. Poi continua: "Hana, ciò che dici ed a cui pensi di credere è assurdo. Siamo cresciuti assieme, era destino che ci scoprissimo indissolubilmente legati...Ed ora vieni a dirmi che un ragazzo che conosci da meno di due anni abbia distrutto un 'noi' che ormai è un pilastro della mia vita, e che avrebbe dovuto sostenerla per sempre?"

Questa sua incredulità è legittima, tuttavia non può rifiutare la verità ancora per molto: "E' così."

Si allontana di qualche passo da me, fissandomi con tristezza: "Sono malato, Hana. Ho contratto la leucemia...Volevo trascorrere i miei ultimi mesi di vita assieme a te, con sola la persona che di diritto dovrebbe rimanermi al fianco ora..."

Spalanco gli occhi, sorpreso e terrorizzato, mentre avverto il dolore attanagliarmi il cuore, torcerlo come una morsa. Tento di colmare la distanza che c'è fra noi: vorrei confortarlo. Mi pare così solo, così indifeso...Voglio aiutarlo come lui ha tante volte soccorso me. Vorrei donargli parte della mia forza, ora che avverte il mondo crollargli addosso.

Ryo però mi tiene lontano con un gesto della mano: "Sono venuto qui per ricevere amore, non pietà. Tu mi vuoi ancora, Hanamichi. Non cercare di raggirarti, non mentire a te stesso, è la cosa peggiore che tu possa fare. Desidero che tu ripensi a quanto abbiamo condiviso, e decida se è proprio il caso di gettare tutto all'aria in questo modo..."

La sua voce si spezza, mentre inizia ad indietreggiare mantenendo i suoi occhi fissi nei miei. Il suo sguardo ferito, accusatorio e deluso, mi fa male. Provo un intenso dolore per lui, per la sorte che gli è toccata e che non augurerei a nessuno, tantomeno al mio compagno d'infanzia. Gli voglio ancora bene, è vero, ma ora l'affetto si è tramutato in un legame fraterno. E non voglio assolutamente perderlo!!

"Sai dove trovarmi, se vorrai dirmi qualcosa...Ti aspetto. Ti aspetterò sino alla fine."

Ora anche lui ha iniziato ad allontanarsi in silenzio. Sembra che stasera nessuno riesca a tollerare la mia presenza. Prima Kaede, ora Ryo. Ho paura che il mio mondo sia irrimediabilmente crollato a pezzi, e non so se sarò in grado di rimetterne assieme i cocci, e non smarrire l'amore del mio ragazzo e la stima e l'amicizia di quello che è stato il mio compagno. Tutto sembra irrimediabilmente compromesso: potrò rinsaldarlo?

Mi dirigo a passo stanco verso la casa di Rukawa: so benissimo che non sarà lì ora, ma so altrettanto bene che tornerà da me quando si sentirà in grado di affrontarmi, ed avrà deciso la mia sorte. Posso solo attendere, e pregare che riesca a perdonare i miei errori ed i segreti che gli ho celato, pur essendoci noi giurati lealtà assoluta, anche se non credo sia disposto a concedermi una seconda possibilità. L'ho deluso, l'ho ferito, l'ho ingannato. Immagino che sentirà tradita la sua fiducia, e questa è stata l'offesa peggiore che io potessi fargli...Se solo il suo amore vincesse le repressioni dell'orgoglio!

 

 

Continuo meccanicamente ad allontanarmi per inerzia sino a sparire totalmente dalla sua vista. Non bado alla mia direzione: perchè dovrebbe interessarmi una cosa tanto superflua? Si sta facendo buio...L'aria inizia a divenire umida e fresca, ormai l'estate volge al suo termine. Una folata di vento freddo mi fa rabbrividire: sembra che attraversi il mio cuore.

Prendo ad accelerare inconsapevolmente il passo, più veloce, ancora di più, finchè la mia andatura non si trasforma in una rapida corsa. Credo che sia il modo con cui la mente ha scelto di dissimulare a sè stessa il mio respiro oppresso ed irregolare ed il mio forsennato battito cardiaco per una volta non dovuti ad uno sforzo fisico. Ho il fiatone, sto correndo come una furia, come un pazzo per queste viottole deserte, senza avvertire un briciolo di fatica. 

Forse dovrei venire trattato in questo modo prima di una partita importante: servirebbe a darmi energie...Che idiota, riesco pure ad ironizzarci su! Come se ci fosse qualcosa da ridere...

Dentro di me avverto una presenza di confusi e discordanti sentimenti, i quali si fondono assieme in un amalgama che sembra volermi soffocare: rabbia, confusione, incomprensione, orgoglio calpestato, sofferenza...Miriadi di sensazioni che prevalgono a tratti, cercando ognuna di sovrastare le altre e prendere il controllo su di me.

Svolto a gomito infilandomi in un cupo vicolo deserto, dove l'oscurità non mi permette di intravedere l'ostacolo con cui mi scontro e che mi manda a ruzzolare a terra, sfinito. 

Chiudo gli occhi, e lo sento: è il dolore. Una fredda morsa spirituale che mi serra il cuore, pesa sul petto, facendomi male come una pena fisica. Il dolore ora finalmente è riuscito ad imporsi su ogni altra emozione, ed a spadroneggiare nel mio animo lacerato.

Percepisco il mio respiro farsi difficoltoso. Tento di inspirare profondamente: perchè mi risulta così difficile? Ho paura che siano dei singhiozzi, quelli che premono per uscire.

Hanamichi...Io lo amo, da impazzire, e proprio ora che temo di averlo perduto, comprendo QUANTO veramente io tenga a lui. In un modo che non sono neppure in grado di descrivere.

Ma lui non sente nulla per me. Probabilmente non ha MAI sentito nulla per me. Come ha potuto ingannarmi in questo modo, prendersi gioco di me, farmi male fino a questo punto? Io credevo che provasse sul serio qualcosa nei miei confronti, che mi amasse anche, pur non avendomelo mai espresso apertamente. Ed invece...

Cos'era allora lo sguardo dolce che mi rivolgeva, cosa esprimeva in realtà? Come ha fatto a fingere così bene, ed a che ragione? Solo per prendermi in giro? Ed io, io come ho potuto essere così cieco, e non avvedermi che non gliene fregava nulla di me? Non capire che amava, che ama, che ha SEMPRE amato un altro? Un altro di cui non ho mai sospettato l'esistenza, fra l'altro. Chi è quel Ryo Azaki? Cos'ha più di me, di diverso da me? 

E' opprimente: dagli spezzoni di frasi che quel maledetto ha detto mi è parso di capire che lui e la testa rossa si conoscessero da sempre, a fondo, e che lui sia stato una presenza importante e fondamentale per Hanamichi. Ed io ignoro tutto. Posso solo tentare di fare congetture campate in aria, ammettendo con amarezza che davvero il do'aho deve avermi tenuto in pochissimo conto, se non gli è neppure sembrato che valesse la pena parlarmene. Ma se è stato così importante per Hana, come ho fatto io a non avvertire che vi era un altro fra noi? No, davvero, non so nulla, e troppi tasselli mancano per una completa visione del quadro.

Vorrei conoscere tutto, avere ad ogni mia domanda una risposta, perchè forse così potrei consapevolmente e lucidamente giudicare questa situazione. Ma a chi chiedere? Credo che Hanamichi sarebbe disposto a parlarmene, ma è troppo interessato alla questione per essere imparziale, ed inoltre io non mi abbasserei mai a invocargli spiegazioni di alcun genere. Del resto, constato con amarezza, potrei fidarmi di quello che mi direbbe? Che tristezza essere privato della fiducia verso l'unica persona in cui riuscivo a sentirne: è come se il mio mondo di certezze, che ora identifico come castelli in aria, mi sia crollato addosso.

Potrei mai perdonarlo sapendo la verità, se questa mi fosse favorevole? Illusioni...Come potrebbe la realtà essere quella che io voglio? Non è mai così. E poi, ad Hanamichi importerebbe qualcosa, se io lo perdonassi? Se non mi ama, allora a che scopo? In fondo, mi ha ingannato volontariamente, facendomi per sua decisione del male...

No. Non posso scusarlo, non devo farlo! Non lo assolverò mai per come mi ha ferito, non dimenticherò mai come mi sono sentito, come mi sto sentendo ora.

Lui non può amarmi. Se mi amasse...Se mi amasse, non mi avrebbe fatto questo.

Mi rialzo a fatica, barcollando come un ubriaco, o, più semplicemente, come qualcuno che è stato bruscamente destato da un bel sogno. Ho sempre odiato chi disturbava il mio sonno, perchè la realtà che mi accoglieva poi non era mai come io la desideravo...Solo in questi ultimi tempi non mi dispiaceva essere svegliato, perchè sapevo che al mio fianco ci sarebbe stato lui, esattamente come nei miei sogni...Ed invece era solamente un incubo dei peggiori, ovvero di quelli che si mascherano di illusione.

Ho creduto...Che fosse mio. Ho creduto...Di essere suo. Tutto è stato spazzato via.

Improvvisamente, mi porto terrorizzato una mano al viso. Quando la ritraggo è umida. Io...Io sto piangendo!! Non è possibile: non ricordo nemmeno più da quanto non provavo questo bruciore agli occhi, questo nodo alla gola...Il mio orgoglio, la mia fierezza, che fine hanno fatto, perchè non mi aiutano più ad essere forte? Perchè risento ora queste sensazioni orribili, come mai proprio ora le lacrime scendono ad inumidire le mie guance? 

Solo perchè Hana mi ha mentito, mi ha usato, ha giocato con la fiducia che avevo in lui...? Sì. Solo per questo. "Solo"?

Io gli credevo ciecamente, è stata l'unica persona a cui io mi sarei affidato remissivamente...Ed adesso scopro che non è mai stato sincero nel rispondere a tante mie domande! Potrà tornare tutto come prima? E lui, lui lo vorrebbe?

Inizio a sferrare violenti pugni contro il muro, che poco dopo si chiazza di sangue. Ma, cosa incredibile, non sento dolore! Il mio corpo è come anestetizzato. 

"Rukawa, che ti prende?"

Sono così sconvolto da non identificare immediatamente il proprietario di questa voce preoccupata. Tento di mettere a fuoco il ragazzo che pare osservarmi perplesso a pochi metri da me, ma le lacrime offuscano i miei occhi, non mi permettono di distinguerne i lineamenti.

"Rukawa...Sono Mito, non mi riconosci? Cosa ti è successo?"

Mito...Yohei è il miglior amico di Hanamichi! Lui dovrebbe sapere, forse lui potrebbe spiegarmi...

"Mito...Devo parlarti!"

Lui mi si avvicina e mi scruta con sguardo scuro ed accigliato. Non fa commenti di fronte alla mia aria sconvolta, ma prende delicatamente la mia mano scorticata e la esamina con occhio critico.

"Vieni con me, casa mia è poco lontano da qui."

 

CONTINUA.

 Dream: Mmhh...A dir la verità sono un po' curiosa pure io di sapere che combineranno 'sti pazzi! Hana resterà fedele a Ru, oppure ci sarà un finale diverso, con un ritorno di fiamma? E Ru accetterà di perdonarlo? Hana-chan, dammi qualche anticipazione!

Hana: Mi dispiace, ma sono in silenzio stampa!

Dream: Ho capito, ho capito...Non mi resta che iniziare a scrivere da subito...

Ru: Ecco, lavora! Non voglio restare in questa situazione ancora per molto!

Dream: Ingrato!

 



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