Disclaimers: i personaggi che appaiono in questa storia sono stati creati dal genio di papà Inoue, quindi appartengono a lui e a lui soltanto (anche un po' alle case editrici).
Io non ci guadagno nulla, solo una bella dose di divertimento!!!

Dedico questa fic alla mia amica Maria aka Nicola, ringraziandola per il supporto e per le splendide lettere che mi scrive!!! KISS KISS bimba bella!!



Inner Smile

di Kitsune


Sensazioni.
Solo sensazioni, belle, calde, che accarezzano il mio cuore.
Chi l'avrebbe mai detto?
Amo.
E il mio cuore batte.
Cose normali, ora.
Il mio cuore batteva anche prima, ma ora batte forte, mi rimbomba nelle orecchie, lo sento pulsare nella pancia, nella testa.
Sento la pelle che si colora, il calore che mi sale dallo stomaco in gola e mi strozza e non riesco a respirare e non riesco a capire se è una sensazione dolorosa o meno.
No. non è dolorosa, è una sensazione bellissima. perché amo.

Ed è per colpa sua. quella scimmia.
Mi ha insegnato ad amare, quella scimmia.
Lui e i suoi ridicoli capelli rossi.
E' successo tutto all'improvviso, sì, lo giuro, all'improvviso: ha preso i sentimenti che io così gelosamente nascondevo dentro di me e li ha portati allo scoperto e poi me li ha sbattuti in faccia e io non ho potuto dire nulla, solo annuire e poi tirarmelo addosso e chiudergli quella bocca boriosa con la mia.
E adesso sono pronto.
Sì, tutto mi è diventato chiaro come il sole di un pomeriggio d'agosto.
Tutto è inondato di calda luce e sono pronto.
Sono pronto a mostrarmi a te, sono pronto a fidarmi, sono pronto.

Ma lo sai che è successo?
Sei riuscito a tirare fuori il sorriso che avevo dentro.
Nessuno c'era riuscito prima, brutto rosso.
E mi fai incazzare, mi fai incazzare davvero, perché non capisco come tu abbia fatto.
Mi fai incazzare e mi fai sentire libero, come se mi avessi tolto un gran peso.
Come hai fatto, scimmia?
Mi fai sentire a mio agio perché mi leggi dentro.
Sei l'unico che ha visto il sorriso che ho dentro, scimmia.
Come hai fatto?
Come hai fatto a trovare il mio punto debole?
Quel sorriso. che mi illumina solo quando gioco, che esplode quando vado a canestro, che irradia tutti quando corriamo insieme sudati e ansimanti sul parquet lucido facendo stridere le scarpe e toccandoci in un modo che potrebbe sembrare quasi sensuale.
Non sorrido mai vero scimmia?
Solo tu vedi quella luce che ho dentro. Solo tu.
È per quello che m'incazzo così tanto.
E che ti amo così tanto.
Vorrei scappare da queste sensazioni così estreme e tornare nei miei silenzi, ma ormai non posso più fare a meno della luce che mi hai fatto scoprire. mi piace.
Mi piace quando mi fai perdere la pazienza, mi piace punire la tua arroganza immobilizzandoti su un muro un materasso un tappeto sull'erba sul parquet della palestra.
Credi di essere tu a dettare le regole qui?
No. No.
Sono io che decido.
Se voglio baciarti ti bacio.
Se voglio strapparti i vestiti di dosso te li strappo.
E tu ti arrabbi e diventi rosso, ma mi lasci fare.
E io mi sento così libero.
Libero di fissarti negli occhi o di tirarti un pugno.
Libero di leccarti il collo.
Libero di intrufolarmi nella tua doccia e toccarti facendoti miagolare come un micetto.
Perché mi sento così?
Mi piaceva stare solo, adesso mi piace sentire lo squillo del telefono, potresti essere tu.
Prima lo odiavo, mi disturbava.
Adesso. Il cuore batte a mille.
Ma non mi sento debole, no.
Solo pazzo, e felice.
E quando ti sento balbettare dall'altro capo del filo mi diverto a prenderti in giro, è tutto come prima eh scimmia?
Solo che ora sono consapevole delle sensazioni che provo.
So da dove nascono, sei stato tu ad indicarmi il punto preciso.


<<Oi kitsune, che fai prendi il sole?>>

Eccola, la mia nemesi. Irruento e invadente come al suo solito.

<<Sto facendo un riposino.>>

Solleva un angolo di quella bocca carnosa nella buffa imitazione di un ghigno.

<<Hehe. sai che novità.>>

Non è diventato più dolce.
Non sono diventato più affettuoso.
Tra noi le cose sono sempre le stesse, però c'è la consapevolezza.
Adesso so perché mi metteva sempre le mani addosso.
So perché, nonostante la mia indole solitaria e tranquilla, gliele mettevo addosso di rimando.
Solitamente mi sarei limitato a sbuffare, se qualcuno mi avesse rotto le palle.
Con lui no.
Diverso.
Lo dovevo toccare. E non capivo il perché di questi miei comportamenti, finchè lui non ha scoperto il mio sorriso interiore.
Il sorriso che nascondevo dentro me.
Il sorriso che solo lui ha visto.

<<A cosa pensi, kitsune?>>

Lo fisso per un istante sollevando un sopracciglio.
Poi distolgo lo sguardo dal suo viso bello come quello di un guerriero e lo porto di fronte a me, perdendolo nel verde dell'erba, nel bruno dei tronchi.

<<A quanto sei idiota.>>

Non mi scappa da ridere, non mi è mai scappato da ridere.
Fa quella faccia indignata e comincia coi suoi 'teme' o 'come osi chiamare idiota il tensai' e amenità del genere.
Non sono cose che mi fanno ridere, ci sono troppo abituato.
E i sorrisi sono troppo preziosi per sprecarli inutilmente per una frase che sento milioni di volte al giorno.

<<Ma mi ascolti, cazzo?!>>

Se ti ascolto?
Ti ascolto così tanto che la tua voce me la sogno di notte e sogno anche te e mi sveglio bagnato.
E con una gran voglia di rendere realtà quei sogni.
E' come un bambino: vede che non gli do corda e si calma.
E' come un bambino perché è puro e ingenuo. Forse per questo ha scoperto il mio segreto.

<<Ho fame, andiamo?>>

Mi alzo e lo sovrasto, facendo ombra al suo corpo col mio.
E non gli tendo la mano per aiutarlo ad alzarsi, non l'ho mai fatto.
Lui mi guarda, tace.
Mi guarda e i suoi occhi sono belli.
Grandi, espressivi, color nocciola.
Gli piace tenermi il broncio e a me piace vederlo imbronciato.
Si alza e mi urta la spalla con la sua.

<<Andiamo.>>

Mentre camminiamo lui parla, o meglio, blatera.
Passiamo un chiosco di ramen, una paninoteca, un venditore di takoyaki.

<<Oi kitsune, ma non avevi fame? Perché non ci siamo fermati neanche là?>>

E così dicendo gesticola ampiamente in direzione della bancarella di takoyaki.

<<E' un altro tipo di fame.>>

Sul mio viso non passa nemmeno l'ombra di un'espressione.
E perché dovrebbe, poi?
Lui invece si fa paonazzo.
Si blocca.
Trattiene il fiato.
Io continuo imperterrito, tanto so che mi seguirà.

Infatti mi raggiunge, ansima e non per aver dovuto allungare il passo.
Hai scoperto il mio sorriso?
Io ho scoperto quant'è dolce la tua pelle.
Hai scardinato la porta del mio cuore e l'hai riempito di luce e adesso io mi sento fuori di testa e voglio solo affondare i denti nella tua pelle, le dita tra i tuoi capelli, la carne nella tua carne.
Mi hai fatto diventare tuo, allora tu devi essere mio.
Sento già il calore irradiarsi dentro di me.
Sento il mio corpo cambiare.

Arriviamo a casa mia in silenzio.
Apro la porta in silenzio.
Entriamo in silenzio.

<<Spogliati.>>

Beh, che c'è da guardare?
Lo sai chi è che comanda, no?
Sei così bello, mi fai voglia di toccarmi guardandoti, credo che mi basterebbe per venire vergognosamente con i pantaloni ancora abbottonati.
I capelli tagliati così corti ti fanno sembrare un cucciolo tosato.
Gli occhi stretti in uno sguardo di sfida, la bocca serrata in una linea sottile.
Non sfidarmi scimmia. lo sai già chi è che vince sempre.
Appoggi la borsa per terra.
Appoggi la giacca sull'attaccapanni.
Ti sbottoni la camicia. Lentamente. No.

<<Più piano Hanamichi.>>

Le tue dita accarezzano la tua stessa pelle.
Ci guardiamo negli occhi mentre sensualmente fai scivolare la camicia bianca dalle spalle.
Poi il mio sguardo viene rapito dalla tua mano che s'intrufola nei pantaloni.
Ti mordi il labbro inferiore e chiudi gli occhi.
E' troppo.
Il respiro che sto trattenendo da tempo indefinito esce tutto in una volta insieme ad un gemito.
Liberi il gonfiore che era imprigionato nei pantaloni diventati ormai troppo stretti e io mi avvicino.
I pantaloni scivolano, accarezzandoti le gambe.
Con un calcio li fai arrivare ai miei piedi.
Appoggi le spalle al muro e spingi l'inguine nella mia direzione, come in una danza rituale.
Ancora più vicino.
Arrivo da te.
Ti sfilo quei calzoncini grigi che non lasciano nulla all'immaginazione.
Sono caldi e umidi.
Hanno un profumo che mi inebria.
La tua pelle mi inebria.
Sei nudo Hanamichi.. e sei alla mia mercè, come sempre.

Solo una volta hai avuto la meglio su di me, ricordi scimmia?
Quando hai scoperto il sorriso che nascondevo dentro di me e che ha fatto cambiare tante cose tra noi.
Mi ha fatto scoprire tante cose che prima non immaginavo, o non ammettevo.
Mi hai fatto scoprire cosa significa amare.
E ti sto amando, adesso.
Con ogni fibra del mio corpo.
Il mio cuore è messo a nudo come il tuo corpo, è esposto e solo tu sei riuscito a rendermi così vulnerabile.
Quando siamo così io non capisco più niente, so solo che ti voglio perché non riesco più a fare a meno di te.
Lo sai, vero?
Lo hai capito.
E' il mio punto debole.
Non riuscire a fare a meno di te.
Anche se mi comporto come sempre, tu lo sai che dentro c'è qualcosa di più.
E lo so anch'io.
Ecco. Adesso sì che mi vien voglia di sorridere.
Adesso che la mia mano è sul tuo sesso e tu gemi e sospiri.
Adesso che la mia bocca è sul tuo collo e la mia mano si muove piano.
Non ti bacio, voglio sentirti gemere.

<<Mh.. Ru.. io.>>

Sì, lo so... vuoi toccarmi anche tu. Vuoi baciarmi, vuoi sentirmi.
Appoggio la mia bocca sulla tua e ti guido in un bacio profondo e caldo, mentre mi libero della camicia a mia volta e mi slaccio i pantaloni.
Sento la tua lingua assalire la mia, le tue mani afferrarmi i capelli.
Lo so cosa provi, quello che provo io.
Vuoi liberarti.
Tu mi hai già liberato mostrandomi quanta luce c'è dentro al cuore.
Hai ragione, te lo devo.

Ti afferro un braccio e ti trascino in camera mia.
Getto i pantaloni sulla sedia e ti spingo sul letto.
Sei indifeso, eh?
E sai cosa ti aspetta.
E so che ti piace, anche se fai quella faccia spaventata.
E' il tuo ruolo, no?
Incazzarti quando non ti rispondo.
Spaventarti quando sto per entrare dentro di te.
Si sta bene dentro di te Hanamichi.
Sei caldo, accogliente e deliziosamente dolce.
Non essere teso. Rilassati.
Mi sembra di impazzire dentro di te.
Tutto di te mi fa impazzire.
Le tue espressioni erotiche.
Il tuo profumo pungente di maschio e di sudore.
Il tuo sapore dolciastro, la tua saliva, le tue lacrime salate.
Il tuo corpo che si muove insieme al mio.
La tua voce roca e sensuale, i tuoi gemiti soffocati.
Solo io ti vedo quando sei così.
Solo tu hai visto il mio sorriso e solo io vedo quando vieni chiamandomi.
Io respiro affannosamente.
Vederti così sfinito e molle e vuoto ed estasiato e sexy mi fa gridare.
Un grido inarticolato.
Un 'sì' senza significato.
E poi ancora la tua pelle, sudata come quando giochiamo, ma con un altro sapore che non è solo quello del sudore, è anche quello del sesso.
E sai?
E' un sapore delizioso.
Delizioso come te.
Non ti ho mai detto che ti amo, ma ti amo.
Non sono bravo a parlare, ma ti amo. Lo sai questo, vero?
E quando siamo così, svuotati, stanchi, appagati, vorrei dirtelo.
Ma non lo faccio. perderebbe il suo significato.
Devi scoprirle da solo quelle due parole, c'è tanta luce nel mio cuore e l'hai portata tu.
Ti amo, Hanamichi.
Hai scoperto il mio sorriso interiore.
Hai scoperto la mia luce.
Hai scoperto il mio punto debole.
Sei tu il mio punto debole, sei tu il mio sorriso.
Ti amo Hanamichi.

**OWARI**

Note: Lo so, è breve. ma è la mia PRIMISSIMISSIMA lemon.
Siate clementi, abbiate pietà.

Il titolo è preso pari pari da una canzone dei Texas che non smetto di ascoltare da quando la mia collega Anna mi ha prestato il CD. è questa canzone che mi ha ispirata!!!!
(La sto ascoltando anche in questo momento con il winamp!!!!)

Un bacio al cioccobiscotto a chiunque leggerà questa mia fic..






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