In
questa ff sono tutti un po’ OOC, ma poi capirete perché.
I
colori distinguono i diversi POV:rosso
per Hanamichi, verde
per Sendo e blu
per Rukawa. In
nero saranno le eventuali parti narrate in terza persona.
Buona
lettura a tutte/i!!!
(
I disclaimers già li sapete..)
In fondo al
cuore capitolo
VI di
Hikaru
Sono di nuovo davanti a questa porta.
Quante volte sono stato qui, immobile, ad
aspettare che uscisse dal suo rifugio e riprendesse a vivere.
Quante volte ho sognato di varcare con lui la
soglia di quella porta.
Ma non è mai successo.
Nessuno è mai entrato a casa sua.
Soltanto Rukawa.
Mi sono sempre chiesto cosa nascondesse.
Forse sé stesso.
Quella parte di sè nascosta nel profondo che
non vuole mostrare a nessuno.
Chi sei Hanamichi?
Chi sei veramente?
Vorrei tanto avere la possibilità di
scoprirlo.
Sono così perso nei miei pensieri che non mi
accorgo della pioggia che comincia a cadere.
Mi avvicino all’entrata, ma non ho il coraggio
di suonare il campanello.
Mi appoggio alla porta e chiudo gli occhi.
Immagino di essere con lui.
Fra le sue braccia.
E di vederlo sorridere.
Sorridermi.
Ormai è tardi.
Prendo la via di casa.
Non ho l’ombrello, ma non m’importa.
Sto bene così.
La pioggia mi fa sentire stranamente vivo.
Forse perché riesco a percepire distintamente
lo scorrere incessante di mille gocce sulla mia pelle.
Cammino lentamente.
Non ho fretta.
Tanto non c’è nessuno ad aspettarmi a casa.
Ormai da tanto tempo.
Ancora una volta solo.
Sorrido.
Ormai non è una novità.
Svolto l’angolo e finalmente sono a casa.
Ma…??
Akira
E’ proprio lui.
E’ seduto sulla soglia di casa mia.
Ed è completamente fradicio.
Da quanto tempo è lì, sotto la pioggia?
Non capisco perché…
Non riesco più nemmeno a formulare una
domanda.
Sono troppo preso da ciò che vedo.
I capelli bagnati gli cadono mollemente sul
viso, nascondendo la sua espressione.
Le braccia intorno al corpo, in cerca di
calore.
La testa appoggiata alla porta.
Le labbra socchiuse, come in un gemito.
Non posso più trattenermi.
Non controllo più il mio corpo.
In un attimo sono accanto a lui.
Dorme.
Ma come…!!??!!
Io mi preoccupo e lui dorme.
Mah…
Lo prendo fra le braccia.
E’ gelato.
Lo stringo forte a me e lo porto in casa.
Dove sono?
Sento un dolce calore che m’invade,
rassicurandomi.
Un profumo di luce.
Non ho mai sentito un profumo così.
A chi appartiene?
Apro lentamente gli occhi.
Dove mi trovo?
Non ho mai visto questo posto.
E poi…
Sono nudo???
Dove sono i miei vestiti?
Mi passo la mano fra i capelli.
Sono umidi.
Ora ricordo…
Ero venuto per vedere Hanamichi e poi… poi…
Non ricordo più.
Mi metto a sedere e osservo la stanza.
E’ strana.
Mi trasmette un senso di calore, ma un calore
che sembra spegnersi.
E’ come se fosse stata abbandonata a sé
stessa.
Curata con fredda accuratezza.
E’ in stile occidentale.
Il letto su cui sono steso.
La scrivania.
La piccola libreria.
Le mensole.
C’è anche una poltroncina in un angolo.
Mi alzo.
Indosso un paio di boxer che non sono
certamente miei.
Mi stanno un po’ larghi.
Sto per mettermi a curiosare quando sento dei
passi.
Ritorno velocemente nel letto cercando di non
far rumore.
Mi stendo e chiudo gli occhi.
Appena in tempo.
La porta si apre.
Ancora qual profumo.
Mi confonde.
Mi stordisce.
Eppure non posso più farne a meno.
Sento i passi venire verso di me.
Una mano calda mi scosta i capelli dal viso.
Quanta dolcezza, quanta pace viene dalla sua
mano…
“ Akira… ”
Ma è…
Non posso ancora crederci.
Akira è qui.
Nella mia casa.
Nel mio letto.
Nessuno, nemmeno Kaede era mai riuscito a
varcare la soglia di casa mia.
“ Akira… ”
Non posso fare a meno di ripetere questo nome
all’infinito.
Come hai fatto a farmi innamorare?
Quando è successo?
Ero talmente preso dal dolore, che non mi ero
accorto di quel debole sentimento che cominciava a crescere dentro di me.
Era solo un germoglio, ma ora è cresciuto.
E’ diventato forte, saldamente ancorato alla
mia anima e per nulla intenzionato ad andarsene.
Ti accarezzo i capelli.
Sono ancora umidi.
Ti sfioro la guancia con le dita.
Hai la pelle così morbida…
Sospiro.
Chissà se c’è ancora un futuro per noi o se
ormai è tutto perduto.
Ti osservo un ultima volta e poi esco dalla
stanza.
Ho bisogno di stare solo.
La tua vicinanza mi confonde.
Hanamichi…
Quei tuoi gesti.
Quella tua dolcezza.
Quel tuo modo di mormorare il mio nome…
Forse… forse ho ancora una speranza.
Mi alzo.
Sul letto ci sono un paio di jeans e una
maglietta.
Li infilo e scendo le scale, cercando di fare
meno rumore possibile.
E tu sei lì.
Seduto sul divano.
Gli occhi chiusi.
A cosa stai pensando?
Resto a fissarti ancora un po’.
Non so quanto.
Poi mi avvicino lentamente e poso la mia mano
sulla tua spalla.
“ Hana… ”
E’ solo un sussurro, ma nel silenzio della
stanza è come se si espandesse.
Ti giri.
I tuoi occhi nei miei.
Mi siedo accanto a te e aspetto.
So che vuoi dirmi qualcosa.
Lo leggo nel tuo sguardo.
Ti prendo una mano fra le mie.
I miei occhi nei tuoi.
Lasciati andare.
Aprimi il tuo cuore.
Non so da dove cominciare.
Come posso fargli capire ciò che sono, ciò che
provo?
Prendo coraggio e comincio a parlare.
“ Mi sono sempre sentito solo. Sempre.
Mia madre è morta dandomi alla luce.
Mio padre ha avuto un infarto tre anni fa.
Nonostante tutto ho cercato di mantenere il
carattere allegro e spensierato che avevo sempre manifestato. Era così che
tutti mi conoscevano.
Solare, aperto, buffone, spaccone, sempre
pronto alle risse, ma anche forte e determinato.
Nessuno ha mai capito cosa nascondessi
veramente dentro di me.
Nemmeno Kaede.
Non ho mai raccontato niente a nessuno.
Yohei è l’unico che sa tutto di me.
L’unico che non mi ha mai abbandonato.
Che mi è stato vicino senza però compatirmi.
Per questo non ho mai fatto entrare nessuno
nella mia casa.
Non volevo che la mia maschera crollasse.
Solo qui io sono veramente indifeso ”
Questo non me l’ aspettavo.
Avevo intuito che in Hanamichi c’era più di
quanto volesse dare a vedere, ma non pensavo nascondesse dentro di sé tanto
dolore.
Istintivamente stringo di più la sua mano.
Poi una domanda mi sorge spontanea.
“ Come hai fatto a innamorarti di Rukawa, a
stare con lui senza mostrargli il vero te stesso? ”
Non sembra sorpreso.
Mi guarda un attimo, poi abbassa lo sguardo e
riprende a parlare.
“ Ero così confuso allora… non riuscivo a
capire ciò che provavo.
Le emozioni mi affollavano la mente
intrecciandosi e confondendomi.
Quando mi sono reso conto di provare qualcosa
per Kaede non sapevo cosa fosse, poi quando ho compreso di essermi
innamorato… sono entrato nel panico, soprattutto quando ho scoperto di
essere corrisposto.
E’ stata dura fingere con lui, ma non volevo
mostrarmi a lui per come ero veramente… in fondo lui si era innamorato di
quel Hanamichi che tutti conoscevano e non volevo deluderlo, non volevo che
mi abbandonasse… ”
Sorride tristemente.
“ …peccato che alla fine non sia cambiato
niente.
Mi ha abbandonato lo stesso.
Sono stato così stupido… ”
“ Non sei stato stupido – intervengo – è lui
che non ha capito quanto fosse fortunato ad averti… ”
Sento le guance andare in fiamme.
Mi sono scoperto troppo.
E adesso?
Non riesco ad alzare lo sguardo.
Che dolce!!!
Non credevo potesse arrossire.
Lui che è definito il re degli hentai.
Non capisco perché.
Lo costringo ad alzare il viso e i nostri
occhi s’incontrano di nuovo.
Akira
Non puoi neanche immaginare quanto ti amo.
“ Grazie ”
Mi sorride.
Un sorriso che non gli avevo mai visto.
Poi torna serio.
“ E’ per questo che sei cambiato tanto? E’ per
colpa di Rukawa che sei diventato freddo e indifferente come lui? ”
“ In un certo senso… è stata la delusione.
L’ennesima delusione.
Credevo che Kaede mi avesse lasciato perché si
era accorto che in me non c’era niente di speciale. Credevo di averlo
deluso, come ho sempre deluso tutti…
…mia madre, mio padre, gli insegnanti, quelli
che credevo amici…
Sono sempre stato considerato un fallito, un
perdente, uno che sarebbe sicuramente diventato un delinquente…
E questo a lungo andare mi ha impedito di
mostrarmi per come sono realmente, seguendo la parte che mi era stata
assegnata ”
Lo vedo irrigidirsi.
La rabbia nei suoi occhi.
“ Tu non sei un perdente ”
Mi guarda fisso.
Mi sento quasi a disagio.
Questo suo sguardo…
Akira
Come può solo pensare una cosa del genere?
Lui un fallito, un perdente???
Sta dicendo delle assurdità.
“ Tu non sei un perdente”
Lo guardo e cerco di far trasparire dai miei
occhi tutto l’amore che sento per lui.
“ Sei una persona meravigliosa, la migliore
che abbia mai incontrato.
Già dalla prima volta che ti ho visto ho
capito che in te c’era una forza, una luce, un soffio d’energia che poteva
travolgere chiunque.
E poi il tuo sguardo… così fiero e allo stesso
tempo dolce ed indifeso.
La tua forza… segno di coraggio e fragilità
insieme.
I tuoi capelli… simbolo stesso della passione
che metti in tutto quello che fai.
Tutto in te ispira energia e voglia di vivere…
la profondità del tuo sguardo, la luce e il calore emanati dalla tua pelle
abbronzata, la tua allegria mista a quel pizzico di tristezza insito nelle
profondità dei tuoi occhi, specchio della tua anima ferita…
Non ti rendi conto di quanto sei speciale… di
quanto… quanto… ”
Devo dirglielo, devo… assolutamente…
“ …di quanto ti amo ”
Ecco, l’ho detto.
E adesso cosa succederà?
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