In
questa ff sono tutti un po’ OOC, ma poi capirete perché.
I
colori distinguono i diversi POV:rosso
per Hanamichi, verde
per Sendo e blu
per Rukawa. In
nero saranno le eventuali parti narrate in terza persona.
Buona
lettura a tutte/i!!!
(
I disclaimers già li sapete..)
In fondo al
cuore capitolo
I di
Hikaru
Eccomi.
Dopo
solo un anno di lontananza mi ritrovo di nuovo qui.
Ho
fallito.
Io,
Kaede Rukawa, ho fallito.
Me
ne sono andato rinunciando a quello che avevo di più caro per il mio
stupido egoismo, senza pensare ad altri che a me.
E
ora ritorno con una valigia piena di rimpianti e di rimorsi.
Ho
buttato via tutto, tutto quello che d’importante ho avuto dalla vita.
Ho
perso la mia felicità.
Ho
perso Lui.
E
ora sono solo.
Solo.
Per
queste strade così familiari.
Solo.
Guardando
sorgere il sole.
Solo.
Osservando
la brezza primaverile accarezzare dolcemente le foglie sui rami fioriti
dei ciliegi.
Accarezzare…
Le
sue mani avranno accarezzato qualcun altro?
Al
solo pensiero mi sento scuotere il cuore da un vento gelido.
E
poi tutto questo silenzio…
Fino
a poco tempo fa il silenzio e il basket erano i miei unici amici, la mia
ragione di vita, il mio rifugio dal mondo.
Eppure
Lui mi ha convinto ad uscire dal gelido torpore dell’indifferenza e ad
affrontare la vita con tutti i suoi dolori e i suoi momenti di felicità.
Ma
io ho rinnegato tutto per un sogno che avrei dovuto condividere con Lui.
Un
sogno ormai infranto…
Senza
rendermene conto mi ritrovo vicino a quel campo da basket che ha visto
nascere il nostro amore.
E’
come se una forza misteriosa mi attraesse.
E
poi quel rumore.
Una
palla da basket.
Qualcuno
sta giocando.
Ho
paura di sapere di chi è quel corpo che si staglia contro il cielo del
mattino.
Ho
paura di sapere che è Lui.
Ho
paura di vedere l’odio nei suoi occhi.
Eppure
mi decido a guardare.
E
lo vedo.
Lui.
Hanamichi
Sakuragi.
Ha
tormentato le mie notti e i miei giorni.
Mi
ha spronato a combattere.
Mi
ha fatto ridere.
Mi
ha fatto piangere.
Ogni
attimo, ogni respiro, ogni cosa che facevo, lui era accanto a me.
E’
ancora più bello.
Più
alto.
Più
muscoloso.
I
suoi capelli sono corti, un po’ a punta.
Eppure
il suo sguardo è freddo, coperto da un velo di tristezza.
Vorrei
affrontarlo, ma sono ancora troppo debole, troppo vulnerabile.
Rimango
ad osservarlo a lungo, riscoprendo quei semplici gesti che mi hanno fatto
innamorare.
Poi
un rumore mi distrae e mi costringe a girarmi.
Akira
Sendo.
E’
qui, davanti a me.
Gli
occhi colmi di rabbia e di rancore.
Perché?
Kaede
Rukawa.
Così
è ritornato.
Noto
il suo sguardo stupito e sento la rabbia crescere sempre di più.
Non
sai che le cose sono cambiate, vero?
Credi
che tutto sia rimasto come quando te ne sei andato.
E’
così, ti leggo negli occhi questa assurda fantasia.
Ma
niente è più come prima.
Ci
sono stati tanti, troppi cambiamenti.
Presto
te ne accorgerai.
Ma
voglio mettere in chiaro una cosa.
Non
ti chiederò di stargli lontano.
Non
sarebbe giusto.
Non
sta a me decidere.
Ma…
“
Non fargli del male o te la farò pagare ”
Spero
di essere stato chiaro.
Non
mi piacciono i giri di parole.
Non
spreco tempo con uno come te.
Mi
giro e me ne vado.
Domani
dovrò affrontarlo di nuovo e per farlo devo calmarmi e riconquistare la
mia solita aria tranquilla e sicura.
Per
Lui.
Per
Hanamichi.
Sento
la sua presenza.
So
che è lui.
Ormai
riesco a percepire chiaramente la sua vicinanza, il suo sguardo su di me,
riesco persino a capire se sta sorridendo.
Mi
volto.
E’
lui.
Lo
sapevo.
C’è
preoccupazione nei suoi occhi e anche un po’ di timore, anche se riesce
a nasconderlo molto bene dietro il suo solito sorriso.
Gli
altri non se ne accorgeranno.
Ma
io lo conosco troppo bene ormai.
Non
può nascondermi niente.
“
Cosa c’è? ” gli chiedo cercando di parlare con tono neutro, anche se
so di non riuscirci completamente con lui.
“
Niente ” cerca di rassicurarmi.
Akira
Perché
non vuoi confidarti con me?
Tu
mi sei stato accanto nei momenti più difficili e mi hai aiutato a non
chiudermi completamente in me stesso, ma non mi hai mai permesso di
contraccambiare.
Sei
eccezionale e nemmeno te ne accorgi.
“
Ok ”
Non
insisto, non servirebbe a niente.
Ma
ti starò vicino.
Spero
che la mia vicinanza ti infonda coraggio e ti dia conforto.
Potrai
sempre contare su di me.
Non
posso crederci.
Prima
negli spogliatoi Hanamichi mi ha sorpreso.
Non
credevo che riuscisse a capirmi così bene.
Sembra
quasi che riesca a leggermi negli occhi ciò che provo.
Ci
stiamo allenando in palestra da un po’, ma sento che sta per succedere
qualcosa di
spiacevole.
Improvvisamente
il signor Anzai ci chiama e noi ci riuniamo tutti attorno a lui.
“
Ragazzi, ho una notizia per voi. Oggi si allenerà con voi un ragazzo che
potrebbe unirsi alla nostra squadra e che voi ben conoscete ”
Anzai
si voltò verso la porta
“
Vieni pure avanti ”
No,
ti prego Dio, fa che non sia Lui.
Non
Lui.
Kaede
Rukawa.
Eccolo
lì, con la palla in mano e il suo sguardo arrogante, anche se più
aperto.
Istintivamente
mi volto verso Hanamichi.
E’
pallidissimo.
I
suoi occhi sono pieni di dolore e di rabbia, ma presto il suo sguardo
torna freddo e distaccato.
Nessuna
reazione.
Perché?
Perché
hai soppresso il tuo carattere così solare per diventare una copia
imperfetta di Rukawa?
Perché
hai annientato te stesso cancellando il tuo modo di essere?
E’
da tanto che aspetto questo momento.
L’ho
temuto e sognato centinaia di volte, ma non avrei mai pensato che il mio
do’aho reagisse in questo modo.
Il
suo sguardo è completamente vuoto, privo di qualsiasi emozione.
O
almeno, io non riesco a leggere alcun sentimento in quegli occhi ormai
spenti.
Però,
quando ti guardo…
Hanamichi…
E’
come se avessi vissuto a lungo nell’oscurità e adesso non riesco più a
guardarti tanto è accecante la luce che emani.
E’
così intensa, gentile, violenta, calda, carezzevole…
Non
sono più abituato a sentire la tua presenza, a perdermi nei tuoi
splendidi occhi, a guardare i riflessi dorati dei tuoi capelli di fuoco, a
fantasticare sulle tue mani grandi, forti, eppure capaci di un’infinita
dolcezza.
Quanto
ho desiderato rivederti, anche solo per un istante, ma ora che ti ho
davanti a me, tu ti nascondi dietro una barriera di fredda indifferenza.
Quasi
non ti riconosco nel giovane uomo che ho di fronte.
Sei
così diverso.
Cosa
ti ha fatto cambiare così?
Sono
stato io?
E’
rimasto qualcosa di quella testa rossa che ho tanto amato o hai cancellato
ogni traccia di quello che eri?
Hai
cancellato anche me?
Tutto
mi sarei aspettato tranne di vedere di nuovo Lui.
Kaede
Rukawa.
Il
ragazzo che ho amato più di me stesso.
Il
ragazzo che mi ha fatto soffrire.
Il
ragazzo che mi ha annientato.
Eppure
dovrei ringraziarlo.
Sembra
un controsenso, ma è così.
Grazie
a lui sono diventato più forte, ancora più motivato e determinato.
Ora
sono un vero giocatore di basket.
In
un solo anno sono migliorato moltissimo, grazie soprattutto al signor
Anzai e all’aiuto di Sendo.
Se
non ci fossero stati loro…
Se
non ci fosse stato Akira…
…ora
di me non esisterebbe più nulla.
Che
strana sensazione.
Riesco
ancora a percepire lo sguardo di Rukawa su di me.
Kaede
Cosa
vuoi da me?
Perché
quello sguardo pieno d’attesa?
Cosa
ti aspetti che faccia?
Tu
non sei più niente per me, non fai più parte del mio mondo.
La
mia vita è diversa, sei tu che l’hai resa tale.
Il
mio mondo è diverso, è cambiato per colpa tua.
Non
c’è più spazio per te, non ora che ho tutto ciò di cui ho bisogno.
Non
sei più niente.
Niente.
Vattene.
Torna
da dove sei venuto.
O
resta, se vuoi, ma non metterti più sulla mia strada.
Stavolta
non subirò.
E’
la prima volta che mi sento fuori posto su un campo da basket.
Eppure
è così.
Non
riesco ad entrare in sintonia con la squadra e il mio gioco ne risente.
A
complicare tutto è la presenza di Sendo.
Vederlo
giocare in modo così spontaneo e naturale con Hanamichi non fa che
peggiorare le cose.
E’
come se uno prevedesse le mosse dell’altro.
Il
loro gioco è brillante, veloce ed imprevedibile.
Tecnica
e istinto.
Precisione
e velocità.
Un’accoppiata
vincente.
Mi
sento tagliato fuori.
Dal
gioco.
Dalla
squadra.
Dalla
vita di Hanamichi.
Potrò
mai riavere ciò che ho perso?
Non
nutro molte speranze, ma lotterò.
Per
me.
Per
il mio do’aho.
Per
noi.
Per
la nostra storia.
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