Infiniti
noi di
Parsifal
Il paesaggio che si offre agli occhi
di Hyoga è talmente bello da togliere il fiato.
La neve ricopre ogni cosa dando un aspetto irreale, dal gelo che ricama
arabeschi argentati con i rami degli alberi al laghetto ghiacciato,
circondato dai pini secolari completamente innevati.
E lui se ne sta li in assoluto e religioso silenzio, davanti all'ampia
finestra della sua camera.
Della "loro" camera.
Si volta a guardare la figura sottile di Shun che dorme disteso sul letto,
il cuscino abbracciato al petto e i suoi splendidi capelli verdi che
ricoprono completamente il viso, celandolo ad occhi indiscreti.
Un sorriso dolcissimo illumina per un attimo i suoi occhi azzurri
rendendoli simili a due topazi purissimi,
il suo amante,
il suo cucciolo.
Non credeva di essere capace di amare in questo modo assoluto e totale, di
perdersi così tra le braccia di quello che è pur sempre suo fratello.
Il suo migliore amico.
Torna a voltarsi verso la finestra e lo sguardo è catturato di nuovo dagli
alberi carichi di neve.
Voleva tornare in Russia con Shun, vedere quei posti a lui tanto cari
accanto alla persona che più ama ma questo è un sogno impossibile.
Tutto quello che gli hanno concesso è questa vacanza tra le nevi, tre
giorni insieme, loro due da soli senza nessun' altro.
Gli basteranno? In fondo non è questo quello che voleva quando ha espresso
il desiderio di andare in Russia, non ricercava la solitudine per amare
Shun senza essere interrotto da nessuno né la magia della neve e del
ghiaccio accanto al suo amato.
Oh no, quello che lui cercava era un'altra cosa... voleva rivedere quei
luoghi dove il ricordo di sua madre era più vivo che mai con la persona
che aveva colmato di nuovo il suo cuore d'amore.
Con colui che aveva saputo sciogliere il ghiaccio in cui aveva ibernato il
suo cuore.
Quel cuore che era rimasto sepolto con sua madre in quella bara di acqua e
di ghiaccio.
Shun è riuscito a ridargli la gioia di amare di nuovo.
Si perché amare lui è una gioia sempre nuova, ti riempie e ti rinnova ogni
giorno, ogni attimo, ogni istante.
All'improvviso un movimento dietro di se lo scuote dai suoi pensieri, si
volta velocemente per vedere il corpo del suo amante che si stende
completamente sul letto, lasciando il cuscino che aveva abbracciato e
allargando le braccia in una muta offerta.
Così non sa resistergli... si avvicina al letto e si stende accanto a lui,
scostandogli i capelli dalla fronte e scoprendo la pelle candida che si
offre ai suoi baci, deliziosa e tentatrice.
La sfiora con le labbra, leggere e veloci, non vuole ancora svegliarlo, è
meraviglioso vederlo dormire così fiducioso e innocente.
E' sempre lo stesso ragazzo che si tormenta per capire il mondo, per dare
una giustificazione a tutto ciò che succede, anche all'orrore più grande
che giustificazione non ha.
Anche all'azione più vile fatta con odio e disprezzo.
Si fa soffiare dentro da ogni vento cercando di imprigionarlo e di farlo
suo, di cambiarlo senza toccare le armi, senza fargli del male.
Piccolo amore mio... non c'è nulla che valga il tuo sgomento, sai?
Nulla e nessuno.
Non piangere per il nemico che ti sta davanti e che, sottovalutando la tua
potenza, si offre ai tuoi colpi con incoscienza.
Guarda invece noi.
Piangi per l'amore se si perde.
Se sentirai che mi sto allontanando da te.
Se sentirai che ti stai allontanando da me.
Odiami se sei messo da parte, se ti accorgi che la mia mente sta
scivolando via lontano da te,
se il mio passato mi riafferra di nuovo riempiendomi la mente di immagini
che non sono tue.
Ma questo è impossibile.
Percorro con lo sguardo il tuo corpo rilassato, abbandonato come dopo aver
fatto l'amore e le membra dolcemente stanche e indolenzite agognano un
meritato riposo, riposo che ci concediamo l'uno nelle braccia dell'altro.
E se dovrai gridare anima mia... se nella vita qualcuno ti farà gridare fa
che sia stato io.
Soltanto io.
E saranno grida d'amore, grida di piacere assoluto quando tocco quel punto
particolare dentro di te che ti fa andare in estasi, che ti fa urlare
senza inibizioni, facendomi impazzire dal piacere.
Perché soltanto fra le tue braccia sento di far parte dell'infinito, ogni
cosa va al suo posto e la mia anima si sente finalmente in pace.
Guardandoti mentre dormi tra le mie braccia mi rendo conto che siamo noi
il tempo innocente che nasce dal silenzio del mondo intorno a noi.
Silenzio che soltanto qui, in questo luogo a contatto con la natura,
isolati da tutto e da tutti, sentiamo come non mai.
Il silenzio di un bambino che non ha mai conosciuto il sorriso ma che
continua a sperare.
Il silenzio di una madre che ha perso suo figlio ma che continua a
sentirsi madre.
Il silenzio del mio respiro che si mescola al tuo e che diventa un tutt'uno.
Chi ti ascolterà mai in questo mondo che corre disperato alla ricerca
affannosa del piacere più grande e assoluto?
Del potere, del denaro... della guerra ad ogni costo intesa come mezzo per
dominare gli altri?
Chi ascolterà la tua voce dolce e disperata che cerca di far cessare tutto
ciò?
Che cerca di convincere chi ha davanti che la violenza genera soltanto
altra violenza?
Che i figli dell'odio e della distruzione non potranno mai dare la
felicità?
Le tue mani, se non stringono la tua catena, sono respinte perché ciò che
non è tuo non vale niente.
E' questa la misura del mondo.
Ma non qui, non con me.
Io e te insieme saremo il rifugio l'uno dell'altro.
Fra le tue braccia io ritroverò la pace dell'anima e tu fra le mie ti
sentirai finalmente al sicuro, amato e ascoltato.
Io sarò il tuo tempo in un momento, soltanto con me ritroverai la tua vera
dimensione che non è quella di un ragazzo né quella del guerriero di
Andromeda... ma semplicemente quella di Shun innamorato di Hyoga.
A sua volta pazzo di Shun.
Con l'orgoglio di dormirti accanto.
Esiste forse orgoglio più giusto e desiderato?
Nessuno riuscirà a dividerci, ne Ikki ne la Dea Athena, tu sei mio così
come io sono tuo... per l'eternità.
Due smeraldi purissimi si fissano nei miei occhi, due smeraldi assonnati
ma pur sempre bellissimi.
< Hyoga... da quanto sei sveglio?>
mi chino a sfiorarti le labbra mentre le tue braccia si alzano
immediatamente circondandomi il collo.
Scivolo lungo il tuo mento fino alla curva dolce della gola e li mormoro
contro la pelle:
< hmmm... era ancora buio fuori...>
un gemito prolungato esce dalla tua gola, ti inarchi contro di me mentre
le tua mani affondano fra i miei capelli.
< Non... non è giusto... hai visto l'alba...ohhhhh... senza di me...
siiiii>
le tue parole si sciolgono in un singhiozzo di piacere mentre trovo la
vena e comincio a leccarla con brevi movimenti rotatori per poi succhiarla
con calma, senza nessuna fretta.
Abbiamo tutto il giorno a disposizione, nessuno ci fermerà.
Il mio corpo nudo reagisce al tuo calore eccitandosi immediatamente e
mentre scivolo con la bocca lungo la clavicola seguendo con la lingua la
linea delicata della spalla ti stendi completamente sotto di me,
allargando le gambe per permettermi di scivolare meglio nelle tue curve.
Nel tuo calore intossicante.
Intanto nel mio incessante viaggio alla ricerca del tuo piacere la mia
lingua arriva sui tuoi capezzoli che incomincio a succhiare con
ingordigia, come fa un neonato affamato appena si attacca al seno gonfio
di latte.
< Hyoga... ti prego... >
che cosa amore mio?
Per che cosa mi preghi?
Perché ti prenda adesso facendoti urlare dal piacere oppure per prolungare
all'infinito questo momento?
Non importa, alzo la testa e il tuo viso annullato nel piacere è quanto di
più bello ci sia sulla faccia della terra, risalgo lentamente dal tuo
corpo per giungere sulla tua bocca e violarla dolcemente, cercando la tua
lingua in una danza antica quanto il mondo stesso.
Senza neanche rendermene conto incomincio a muovermi ritmicamente sopra di
te, sono al massimo delle mie possibilità.
Ti voglio così tanto da star male... ma non ancora, prima ci sei tu e
soltanto quando avrò assaggiato il tuo piacere entrerò nel tuo corpo per
farti di nuovo mio.
Lascio la tua bocca mentre la mia mano scende per impossessarsi del tuo
sesso, la muovo velocemente su e giù strappandoti gemiti sempre più alti
mentre alzi convulsamente il bacino, in un'offerta di te così assoluta da
lasciarmi senza fiato.
Abbasso la testa deciso e mi fermo proprio davanti al tuo membro, lo
faccio scivolare lentamente fino a che scompare nella mia gola.
Basta poco per farti sciogliere completamente, la tua eccitazione era
ormai giunta al massimo e mentre ingoio ogni più piccola goccia della tua
essenza sento che non ce la faccio più... devo averti, devo prenderti
adesso e placare così la fame che ho di tè.
Ma, come sempre, tu mi precedi ancora una volta allacciando le gambe
attorno ai miei fianchi alzando il bacino in un'offerta così innocente e
profonda da valicare ogni mia più fervida speranza e immaginazione.
<Adesso... prendimi adesso Hyoga...>
entro nel tuo corpo con un unico movimento e finalmente la fame
incredibile che mi divora si placa un po'.
Si placa nel tuo calore, nella tua dolcezza. Iniziamo a muoverci insieme
cercando lo stesso piacere mentre le tue braccia mi stringono sempre più
forte.
Raggiungiamo l'orgasmo nello stesso momento e lacrime assurde si
affacciano nei tuoi occhi purissimi, lacrime d'amore, di felicità che io
mi affretto a bere per far mia anche la tua gioia.
Non sapevo di essere così possessivo, così assolutamente possessivo con te
che sei la vita mia.
Con te con cui dividerò tutto il resto della mia vita.
Ti rotolo accanto e ti abbraccio, facendoti finire sopra il mio torace, la
tua guancia sulla mia pelle, la tua bocca che mi bacia dolcemente.
Ti amo mio piccolo Shun,
infinito amante mio,
e mentre afferro la coperta per stenderla sopra di noi la tua voce chiara
e delicata penetra le mie già inesistenti difese, frantumandole:
<ti amo, infinito amante mio...>
Le mie stesse parole... i miei stessi pensieri.
E sarà così fino a quando il sangue continuerà a scorrere nelle mie vene.
Per te.
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