Questa fic l'ho scritta per fare gli auguri a Rukawa, anche se so che sono un pochino in ritardo^^! Devo ovviamente specificare che i personaggi non mi appartengono, quindi rendo il mio tributo al grande genio di Inoue!

Provate a indovinare: è un'HanaRu^^! Ho molta fantasia, vero? Ma che posso farci, stanno troppo bene assieme...

Come fic è un po' idiota, la dedico a chi vorrà leggerla...

 


I need you cause I love you

di Dream


 

"...buon Capodanno, kitsune!"

 

Interrompo la registrazione e mi ridistendo a peso morto sul divano.

Beh, stavolta devo dire che è stato davvero squallido! O forse no...forse si è semplicemente appropriato del mio ruolo. Insomma, questa è una parte che dovrei essere io a fare, no? E' adatta a me! Non starà concludendo con l'assomigliarmi? Oddio, spero proprio di no! Io voglio che lui sia...semplicemente lui!

Comunque, ammetterete che solitamente non è certo il mio Hana a creare problemi nella nostra coppia. Sono io quello che seguita puntualmente a dimenticarsi delle ricorrenze, degli appuntamenti o delle stupide promesse che lui si ostina a farmi fare, anche quando sa benissimo che io non ho bisogno di giuramenti per rispettare ciò a cui tengo. Invece stavolta è stata la sua occasione di deludere le mie aspettative.

Ora capisco cosa si provi...credo che in futuro cercherò di non scordarmi mai delle nostre date importanti. E' veramente frustrante: dal modo in cui si è comportato sembra quasi che non gli importi nulla di 'noi', anche se invece io so perfettamente che per lui questo pronome è la cosa più importante. 

E' stato sufficiente uno stupido imprevisto a farmi diventare insicuro, insicuro di Hana e di quello che dovrebbe provare per me? Sì, direi che è stato invece addirittura più che sufficiente! Infatti non posso fare a meno di considerare che, se si è dimenticato del mio compleanno, o meglio, se non vuole trascorrerlo con me, allora forse lui non tiene a me come dice di fare...

Basta! Devo cessare di colpevolizzarlo, quando non fa altro che dimostrarmi i suoi sentimenti in ogni circostanza. Io, invece, non tento sempre di celarglieli il più possibile? Dovrebbe essere lui a lamentarsi, semmai...

Devo smetterla con queste stupide paranoie. Non dovrei provare incertezze nei suoi confronti, quando lo rimprovero sempre per i suoi insensati sospetti e dubbi su di me. Dimostrati coerente con te stesso, Kaede! E poi, non ti sarai ridotto ad essere talmente dipendente da lui da non poter resistere una notte solo, anche se si tratta della notte di Capodanno? Che bisogno c'è di tutte queste scene? Ti rendi esclusivamente ridicolo ai tuoi stessi occhi...

Sospiro con un lieve sorrisetto di commiserazione verso me stesso, mentre mi tendo dal divano per afferrare il registratore vocale appoggiato sul tavolino. Riavvolgo il nastro ed ascolto per l'ennesima volta il suo messaggio che la testa rossa vi ha inciso.

 

"Kaede, so che ti dispiacerà...o almeno me lo auguro per te! Se verrò invece a sapere che hai fatto i salti di gioia per esserti liberato di me stasera, o se qualcuno mi riferirà che un certo porcospino è stato visto aggirarsi con aria sospetta attorno  alla tua tana (o addirittura nella tua tana!), giuro che ti squarterò attuando una spedizione punitiva! Quindi stai attento, perchè la tua abitazione è sorvegliata: prova a fare un passo falso..."

 

La sua voce, fino ad adesso insopportabilmente canzonatoria, per un attimo abbassa il suo tono. Si fa quasi seria.

 

"Voglio chiederti scusa. Stasera non potrò venire a festeggiare il Capodanno con te come ti avevo promesso...

Mia zia ha avuto la grandiosa idea di fare un raduno con tutti i componenti della grande famiglia Sakuragi!! Si prospetta un'affluenza da ogni parte del Giappone! Hanno perfino invitato dei vigili appositamente per disciplinare il traffico...

Probabilmente vedrò persone di cui nemmeno sospetto l'esistenza. MA PERCHE'!!!!? Perchè quell'arpia si è fatta venire questa splendida trovata, e proprio oggi?! Insomma, con tutti i 365 giorni di cui è composto un anno...stasera?!!! Ti giuro che ho cercato di svincolare appena saputa la notizia, ma mia madre mi ha agguantato prima che riuscissi a fuggire dalla finestra. La sua minaccia è stata esemplare: se non mi fossi presentato al raduno, facendole così fare un'assai magra figura di madre degenere, avrebbe affidato alla nostra custodia la mia sorellina per una settimana intera!! Immagini l'inferno?! Sopportare i suoi piagnistei, darle da mangiare, soddisfare i suoi capricci...senza contare che sicuramente ci sarebbe capitata fra i piedi in ogni momento 'interessante'! E tutte le altre rompiture che ci darebbe, poi?! Orrido orrore!!

Siiiiiiiiiiiiiiiigh!! Mia madre non si è impietosita nemmeno vedendomi strisciare! Non l'ha smossa dalla sua convinzione neppure la mia promessa di farti conoscere (non molto) presto. Sembra che tenga davvero a farmi pagare lo scotto di tutte le afflizioni che le ho dato nella mia grama esistenza!! Come può essere tanto sadica?

Ricorda che mi sono dovuto sacrificare anche per la tua incolumità! Spero che mi dimostrerai un po' di gratitudine! Pretendo che domani notte mi venga restituito il favore...non è necessario che ti dica il 'come', no?"

 

Ma sentitelo! Continua a blaterare, ed io non posso nemmeno freddarlo con un "Do'aho!" per intimargli di tacere!

Però...effettivamente il pensiero di quella peste di sua sorella fra i piedi è a dir poco agghiacciante! Ma che diamine...una risoluzione, una via d'uscita a questa situazione ci sarà pur stata, no? Vabbè, ma che mi posso aspettare da un do'aho? Lui è così: si fa sempre fregare fin troppo facilmente! Ne so qualcosa...

Chiudo gli occhi e tento di ignorare lo sfrigolio prodotto dal nastro. Posso quasi immaginare che sia qui, seduto accanto a me...

Sì, è qui e mi sta parlando con la sua voce spontanea ed avvolgente. Mi sta assordando con la sua risata schietta ed allegra, procurandomi inconsciamente il desiderio di sorridere. Quanto vorrei poterlo prendere in giro! Mi risponderebbe per le rime, io continuerei a provocarlo, volerebbero immancabilmente i primi pugni, che presto però degenererebbero in appassionate carezze, e...dannazione! Credo che dovrò fare una doccia gelata anche se fuori ci sono perlomeno cinque gradi sotto lo zero...

Come se avesse stranamente intuito, nel momento della registrazione, la piega che avrebbero preso i miei pensieri, Hana abbassa il suo tono di voce, che ora si tramuta in un mormorio roco e sensuale. Mio malgrado mi sento scuotere da mille incessanti brividi...

 

"...vorrei essere lì con te, Kaede...non immagini nemmeno quanto! Vorrei impadronirmi delle tue labbra e vederti arreso davanti al desiderio...arreso a me, finalmente! Ansimante e passionale come solo io so che tu sei in grado di essere...vorrei mordere la tua pelle, accarezzare il tuo corpo caldo e perfetto e sentirti gemere...vorrei farti urlare e prenderti ancora ed ancora, fino a quando entrambi capiremmo di non farcela più...e vorrei stringerti fra le braccia ed avvertire il tuo respiro rallentare ed i tuoi splendidi lineamenti rilassarsi nell'abbandono del sonno. Ti voglio e ti amo...ma non credere che io ti ami perchè ho bisogno di te! Io ho bisogno di te perchè ti amo...lo capisci, amore? Comprendi quanto sia diverso?"

 

Non avrei mai creduto che qualcuno mi avrebbe parlato in questo modo, che mi avrebbe fatto provare una felicità così straziante e dolorosamente avvolgente. Mi rendo conto di aver ricevuto la cosa più bella del mondo senza aver fatto nulla per cercarla o meritarla...e non mi sembra vero. Ho avuto tutto quanto inconsciamente ho sempre desiderato...

Vorrei dirgli che gli sono grato per avermi cambiato, per aver stravolto la mia esistenza ed aver forzato le mie barriere. Non si è arreso di fronte alla mia ritrosia, davanti al mio rifiuto di conoscere veramente la vita e di permettergli di farmi capire ciò che volevo veramente. So che questa è veramente vita! Questo significa viverla, Hanamichi: percorrerla con te. Sappi che io non sono uno fra quegli stolti che sono felici, ma al contempo non se ne rendono conto. Io so di non aver mai provato niente di simile: mi limito ad assaporare la mia gioia attimo per attimo...non me ne sazierò mai.

Strano! Per una volta provo il desiderio di parlare, di esprimere ciò che sento. E' in questo modo che và il mondo: ora vorrei aprirmi davanti a lui...ma lui non c'è!! Immancabile situazione! Del resto so perfettamente che, quando lo rivedrò, non riuscirà a cavarmi una sillaba di bocca, perchè in quel momento io non avrò assolutamente voglia di dialogare. E' sempre così...il do'aho è piuttosto sfortunato, devo ammetterlo.

 

"Dì un po', volpe...scommetto che ti sei addormentato a metà della mia frase introduttiva! Io sono qui a parlare mentre probabilmente tu stai sonnecchiando da chissà quanto tempo! Mi prendi per una ninna nanna?! Mi sembra pure di vederti, beato e tranquillo, disteso sul letto o sul divano! Grrrrrr!! Io ti disintegrerei! Immagina tutto il fiato che sto sprecando e la fatica che faccio per concentrare in queste parole ciò che sento...mentre tu stai sicuramente dormendo! Tipico, direi!     Infatti tu non hai mai preso in giusta considerazione le considerazioni dell'eccelso Tensai! Ma chi me l'ha fatto fare di invischiarmi con uno psicopatico come te?"

 

Sbagli, Hana! Io non ho mai perso una sola sillaba di ciò che tu mi hai detto, fossero anche state solamente le tue quotidiane insulsaggini. Se talvolta mi sono finto distratto...beh, è stato solo perchè era veramente divertente fartelo credere!

Sai che anche io, adesso, riesco a vederti? Mi figuro le volute di fumo che stavano fuoriuscendo dalle tue orecchie o i lampi di rabbia che rispledevano nei tuoi occhi, mentre parlavi!

Comunque, la prima cosa che farò quando tornerai sarà di chiederti cosa voglia dire il termine 'psicopatico'! Qualcosa mi suggerisce (le tue croniche insufficienze?) che tu non ne abbia la minima idea...

 

"Prometto che verrò da te il prima possibile, ma tu non aspettarmi sveglio! Potrei veramente fare tardi. Ma figurati, che lo dico a fare? Anche se te lo avessi appositamente chiesto, tu sicuramente non saresti riuscito ad attendermi desto...nemmeno volendolo! Comunque mi dispiace, Kaede. Non ti sei arrabbiato con me, vero? So che ti avevo promesso che avremmo atteso la mezzanotte ed il nuovo anno assieme. Giuro che mi farò perdonare...eheheheheh!!"

 

Uhm...questa sua risata maniacale mi piace molto, ma molto poco. Immagino perfettamente che razza di pensieri da hentai gli stessero attraversando quel cervello da brachiocefalo, mentre stava pronunciando tale frase! Non credo però che siano stati molto dissimili da quelli che sto formulando io ora...

Perchè si ostina ad usare sempre il verbo 'prometto', il verbo 'giuro'? Quante volte gli ho detto che io non ho bisogno delle sue assicurazioni, così come non dovrebbe sentirne la necessità lui? Ho vissuto troppe promesse infrante, per provare la voglia di udirne altre. Tutto ciò che voglio è lui, è la sicurezza del suo amore. Non mi interessa null'altro...

 

"Ti amo, Kaede. Sai, è bellissimo dirtelo così, senza la tua voce sepolcrale che mi rimprovera costantemente per il mio insulso romanticismo!! Potrei anche illudermi che tu mi possa rispondere per una volta adeguatamente! Mai porre limiti al fato...

Buon Capodanno, kitsune!"

 

Il nastro seguita a scorrere a vuoto, dato che la voce si interrompe. Riascolterei nuovamente la registrazione, ma la mia razionalità mi suggerisce invece che questo mi renderebbe veramente patetico, dal momento che l'ho già avvolta e fatta ripartire per ben cinque volte consecutive!

Mmhh...devo prendere questi suoi auguri radiofonici come regalo? Spero di no! Però il modo in cui mi ha tirato il pacco è stato veramente grandioso!

Ero già pronto per la serata preventivamente progettata ed attesa con ansia manifesta, da lui, con celata impazienza, da me. Avevo perfino rispolverato la tovaglia ricamata e le candele, oggetti che giacevano in soffitta dai tempi che furono! Sdolcinate assurdità...però sapevo che gli avrebbero fatto piacere, e che dargli gioia avrebbe fatto piacere a me.

Avevo inoltre indossato il maglione blu in grado di farlo andare in visibilio, acceso poi le luci dell'albero di Natale fatto assieme...il camino scoppiettava, si diffondeva la musica di sottofondo...era tutto perfetto. Fin troppo perfetto! Infatti qualcosa avrebbe pur dovuto andare storto. Non mi direte che me la sarei cavata così bene!

Improvvisamente trillò il campanello. Mi diressi ad aprire, già pronto e rassegnato a ritrovarmelo abbarbicato addosso senza che avesse quasi avuto il tempo necessario per avermi guardato. Come avrei potuto staccarlo da me? Del resto, avrei davvero voluto farlo?

Spalancai la porta e...mi ritrovai invece davanti un Mito imbaccuccato e coperto da sciarpa, giubbotto, guanti ed altri indumenti non meglio definibili che aumentavano il volume della sua circonferenza vita di perlomeno due volte e mezza. Beh, che novità era questa? Cosa aveva in mente il do'aho? Tonto com'era, poteva aver scambiato Capodanno per carnevale ed essersi travestito per farmi uno scherzo! Mmhh...no, era veramente Yohei! Dovetti ammetterlo, riconoscendo che lo sguardo del mio do'aho non aveva una luce così intelligente e che non poteva dunque essere lui.

Mascherando il mio disappunto ascoltai Mito, che mi stava riferendo di avere per me un pacco da parte di Hanamichi.

La cosa non mi piaceva per nulla...avrei dovuto preoccuparmi? Probabilmente quello squilibrato del mio ragazzo stava macchinando qualcosa, ed è cosa nota il modo in cui vanno a concludersi i suoi piani...

Anche se un po' inquieto per la situazione imprevista, invitai comunque Yohei ad entrare (beh, non sono certo il maleducato bastardo che tutti pensano! In fondo è stato Mito, da quanto ho capito, a far comprendere al do'aho cosa sentisse per me. Un po' di gratitudine gliela devo! Chissà quanto tempo avrebbe impiegato a comprenderlo da solo, quell'idiota!), ma lui mi rispose di aver promesso a quella banda di pazzi scatenati dei suoi amici di trascorrere con loro il Veglione. Mi fece gli auguri di buon anno, prima di andarsene salutandomi con un cenno della mano.

Io allora mi diressi in salotto ad aprire il pacchetto, ritrovandomi davanti tale apparecchio. La cosa mi parve più che sospetta...

Già immaginavo che capire cosa avrebbe comportato questo fuori programma da parte di Hana non mi sarebbe affatto piaciuto...infatti! Cosa vengo a sapere? Che il do'aho mi ha tirato un bel bidone! Ossia, definirlo così non è bello e non è gentile...ma io ci sono rimasto veramente male!

Davvero Hanamichi può aver invece pensato che la notizia di non trascorrere con lui questa serata mi avrebbe fatto piacere? E' così che mi ha detto nella registrazione...

No, so che stava scherzando.

Del resto, mi sento costretto ad ammettere che non mi aggradava stare lontano da lui nemmeno quando ancora non eravamo insieme, nemmeno quando non facevamo altro che accapigliarci continuamente! In un modo o nell'altro, lo cercavo sempre...noi ci siamo sempre cercati e scontrati.

Però, a dir la verità, il motivo per cui desideravo averlo costantemente a portata di sguardo all'inizio non mi era ovviamente del tutto chiaro. Per niente chiaro, se vogliamo dirla giusta! Lui mi odiava, ed anch'io ero convinto in buona fede di non sopportarlo.

Perchè diamine allora desideravo sempre sentire la sua voce?

L'arcano l'ho svelato molto dopo! Certo, ho impiegato parecchio tempo a capirlo...ma, come ho detto anche al do'aho, il ritardo è da attribuirsi solo al fatto che per me è stato molto umiliante dover ammettere di essermi innamorato di una scimmia rossa!

Ok...non sono credibile, eh? Ma non riesco più ad essere cinico come una volta! No, non può avermi cambiato fino questo punto: mi rifiuto di crederlo! Ma non importa, perchè lui casca comunque nelle trappole che gli tendo, credendo sempre a quelle che sono palesi prese in giro! E' l'ingenuità impersonificata, ed è così divertente stuzzicarlo...

Sono arrabbiato con Hana? No. Sono solo triste e amareggiato, ed è fondalmentalmente diverso.

Osservare la tavola imbandita per due, la bottiglia di champagne con cui avremmo dovuto festeggiare...non mi richiama certo ira alla mente. Solo una punta di malinconia, o forse di desolazione, perchè avrei voluto trascorrere assieme a lui questi momenti. Invece...mi ritrovo solo. Come sempre.

Ma non posso permettermi di provare del risentimento per lui solo perchè stavolta si è scontrato con i miei progetti. Se uno di noi due desidera fare qualcosa, l'altro non deve di certo limitare quelle aspirazioni per le proprie egoistiche pretese!

Il rapporto che siamo riusciti ad instaurare fa parte di noi, ma non deve assolutamente diventare un obbligo formale da rispettare. Non deve limitare le nostre vite! E' inserito in esse, però non può pretendere di monopolizzarle o di avere la precedenza su tutto il resto! Se ciò che proviamo iniziasse a condizionare sempre e comunque, in ogni occasione, qualsiasi nostra scelta, allora...diventerebbe necessariamente qualcosa che vivremmo con insofferenza.

I miei desideri devono rimanere tali per lui, non tramutarsi in ordini.

Non potrei sopportare che lui mi potesse impedire di fare ciò che voglio per una sua pretesa personale: potrebbe incrinare tutto! Allo stesso modo io non interferisco nelle sue scelte e nelle sue decisioni, dato che sento di non avere alcun diritto di farlo: è la sua vita. Io posso condividerla ed essergli grato per avermi permesso di farne parte, ma non ho nulla che mi legittimi di monopolizzargliela. Se diventassimo un ostacolo l'uno per l'altro, tutto finirebbe.

Noi dobbiamo sostenerci a vicenda nelle decisioni altrui. Rispettarle, non cercare di impedirle! Che amore sarebbe, se lo usassimo per costringere l'altro a piegarsi di fronte ai nostri voleri?

Così ora non posso pretendere che posponga qualcosa di importante solo perchè io desidero così. Non devo incolparlo per la scelta che ha fatto di trascorrere il Capodanno con la sua famiglia, considerando anche che, praticamente, gli altri 364 giorni li dividerà SEMPRE con me a partire da quest'anno! E badate a dare un tono autoritario alla mia ultima frase...

In fondo, questa è una data come tutte le altre! E' solo una pura e squallida convenzione a fare di essa un giorno diverso...oggi è una giornata come lo è stata ieri, e come lo sarà domani.

Ma qualcosa mi dice che sto mentendo a me stesso. Innanzitutto perchè fra un paio di ore sarà il mio compleanno, ed io vorrei udire i primi auguri dalla voce calda del mio do'aho, non da quella gracchiante della segretaria di mio padre...poi perchè per me questo giorno ha sempre assunto un significato particolare.

E' sempre stata la data in cui io ho sentito più che mai pressante ed avvolgente la mia solitudine. Solitamente non mi ha mai dato fastidio appartarmi e rimanere solo con me stesso: è insito nel mio stesso carattere cercare di isolarmi.

Eppure...eppure talvolta il silenzio mi sembrava soffocante. Pesante. Opprimente.

Soprattutto a Capodanno. Questo perchè proprio il clima di festa mi rendeva perfettamente e lucidamente consapevole di essere solo in un'enorme villa fredda, ricca ma vuota. Di essere solo come nessun altro.

Da tutte le abitazioni provenivano risate, luci, rumori di musiche e di fuochi d'artificio...calore, amicizia, affetto, amore. Cose che io ignoravo, che non avevo mai avuto!

Di mio padre ricordavo a malapena la perenne espressione accigliata, dato che potevo vederlo dal vivo sì e no un paio di volte all'anno. Non avevo mai conosciuto mia madre, e se sapevo come fosse fatto il suo viso, questo era solo grazie alle fotografie che la ritraevano nel periodo antecedente alla sua  morte. Il mio tutore era palesemente interessato alla corrispondenza biunivoca fra il mio cognome ed il mio conto in banca...ma molto meno a me stesso.

Chi mai fra questi avrebbe potuto darmi ciò di cui mi rendevo conto, pur non ammettendolo, di avere bisogno? Forse pretendevo troppo, chiedendo che qualcuno mi potesse far capire di non essere solo un inutile intralcio da lasciare in un angolo, con la tacita richiesta di non dare troppi problemi?

Avrei potuto farmi degli amici...ma era colpa mia se non vi riuscivo? Beh, suppongo di sì. Eppure non sapevo cosa farci! Come cambiare la situazione? Avrei dovuto mutare anche me stesso, e sapevo che non ci sarei mai riuscito da solo.

Non mi era facile farmi avanti, parlare, esternare le mie emozioni: mi risultava molto più semplice chiudermi dietro una barriera di indifferenza e sperare che un giorno forse qualcosa sarebbe mutato. Ma come avrebbe potuto, se io non prendevo mai di prima persona l'iniziativa per cambiare? Se solo qualcuno mi avesse cercato, allora forse...ma io non vivevo per i forse. O meglio...non vivevo proprio.

Ora però una certa testa rossa mi sta aiutando ad interagire con il mondo circostante, ed ammetto che sto riscontrando dei mutamenti notevoli nel mio carattere! Ad esempio, quello che una volta era un: "...ao!", ora sta diventando un: "...iao!". Hanamichi afferma che forse fra un paio di anni potrei riuscire a pronunciare anche la 'c', ed allora si comprenderebbe l'effettiva natura del saluto!

Eppure, stasera, mi sembra di essere ritornato indietro: come per tanti anni ho fatto ora andrò a dormire alle undici e mezza spaccate, ignorando il clima di festività ed il rumore degli scoppiettanti fuochi artificiali, fingendo che questo sia un giorno come gli altri...ed ammettendo invece dentro di me che no, non è così. Mi rigirerò invano fra le coperte fredde e forse mi dirò che io, da solo, mi basto. Che non ho bisogno di nessuno e che non ne avrò bisogno mai.

Già, gli anni scorsi ci credevo veramente. Ma stanotte come potrei, sapendo cosa voglia dire dare e ricevere amore?

Vorrei avere Hana qui con me, vorrei che mi dicesse di desiderarmi...che mi stringesse in uno dei suoi abbracci da 'tritarifiuti' e che mi mormorasse che non mi lascerà mai...vorrei poterlo prendere in giro per queste sue mielasaggini, ed al contempo pregare segretamente perchè le sue parole siano vere.

Dannazione, do'aho! Perchè devi essere sempre un tale guastafeste? Io sono qui a torturarmi come il peggiore degli imbecilli pensando a te, e tu invece probabilmente ti starai divertendo...fregandotene totalmente di me!

 

 

Voglio la mia kitsuneeeeeee!!!!!!!! Non è giusto, non è giusto!!!! Ma perchè tutte le sfighe a me! Ditemi p-e-r-c-h-è!!! Sto fumando di rabbia e le mie condizioni degradano ulteriormente se considero che Kaede, in questo preciso istante, probabilmente sta dormendo placidamente nel suo letto senza aver sollevato anche solo una mezza questione per essere stato lasciato solo. Figurarsi se questo gli avrà creato problemi!! Forse non si sarebbe nemmeno accorto della mia assenza! Il messaggio che gli ho fatto recapitare è stato sicuramente superfluo...probabilmente neppure rammentava che oggi fosse Capodanno, o che avremmo dovuto trascorrerlo assieme!!

E io che faccio? Me ne sto qui, tormentato dal desiderio di poterlo stringere, baciare, possedere, strapazzare...uaaahhhhh!!!! Voglio il MIO Kaede!!! Invece di essere lì, invece di trascorrere ed afferrare con lui ogni secondo di questa notte speciale e magica, dove mi ritrovo?! Allegramente coinvolto dalla sarabanda di una turba di pazzi, per la maggior parte ubriachi, mentre cerco disperatamente di passare inosservato e di non venire coinvolto da qualche vecchia prozia (di terzo grado) a ballare il tango.

Finora me la sono cavata abbastanza bene! Niente terzi gradi, nessuna discussione sui miei profitti scolastici, non ci sono state amiche di mia madre a ricordarmi le mie figuracce da piccolo...prego disperatamente che la situazione si mantenga tranquilla e che a nessuno salti in mente di venire ad attaccare bottone con me! Ho intenzione di uscire illeso da questo posto, e quindi di entrare in contatto con meno gente possibile! Non è però molto facile passare inosservato...se solo i miei capelli fossero di un colore diverso!!

Oddio, no!! Ecco una tizia che si è voltata verso di me dopo aver conversato un po' con mia madre! Ditemi che non sono io quello che sta salutando...

Deglutisco e mi addosso al muro, tentando di mimetizzarmi con la tappezzeria. Purtroppo quest'operazione non mi riesce molto bene, considerando che le pareti sono di un bianco fiammante. Beh, forse ora se ne andrà...oh, no! Non verso di me!! Quella specie di mummia è pericolosamente sulla mia traiettoria! Pondero velocemente una via di fuga...sotto il tavolo? Dietro una tenda? Sul lampadario? Getto un'occhiata implorante a mia madre, supplicando soccorso, ma lei a quanto pare non vuole captarla perchè mi sorride con fare innocentemente minaccioso, intimandomi silenziosamente di essere gentile.

Ma cosa vuole da me questa tipa? Chi è, poi? Avrà perlomeno cinquant'anni suonati, e la cosa peggiore è che si comporta ed è truccata e vestita come se ne avesse venti! E, dulcis in fundo, ostenta addirittura un fare che dovrebbe apparire provocante! Mio Dio, non vorrà violentarmi?! Prego il cielo che sia sposata...

"Hanamichi, pulcino mio!" squittisce allegra questa befana, ormai posizionata di fronte a me, precludendomi qualsiasi ritirata "Da quanto tempo non ci vediamo! Ma lo sai che sei cresciuto? Sei diventato proprio un bell'ometto!!"

Come sospettavo...scruto le sue mani, ma...NESSUN ANELLO!!

Aiuto...! Qualcuno mi salvi, vi prego!!

No! Calma, niente panico!

Uhm...la prima cosa da fare è ricordare come si chiami questa qui, se sia mia parente, un'amica di mia madre o che so io. Cosa ha a che fare con me, dove l'ho già vista? Da come si è rivolta a me, sembra che mi conosca bene...ma chi accidenti è?

Sembra facile a voi capirlo, vero?!! Provate però a calcolare che qui, nella villa della mia cara prozia, che non vuole mai starsene tranquilla a sferruzzare i ferri o a filare la lana come ogni arzilla nonnetta dovrebbe fare, ci sono più o meno qualche centinaio di individui, e poi...ditemi voi! Si sono aggregate pure persone che con la famiglia Sakuragi non hanno alcun legame: hanno visto un sacco di confusione, musica, cibo gratis...ed hanno immediatamente pensato di confondersi alla folla! In fondo nemmeno noi parenti ci conosciamo tutti, la loro presenza quindi non risulta evidente: si confondono benissimo!

Più che una rimpatriata familiare questa sembra piuttosto una mandria di gente che razzola amenamente facendosi i fatti suoi! E il peggio è che, più ne arrivano, più altri vengono avvisati e si aggregano! Ho incontrato, in una sala da qualche parte del piano di sopra, nell'ala ovest (questa villa è enorme!! Potrebbe rivaleggiare con la Casa Bianca!), Hiroshi Morishige! Ma qualcuno mi vuole spiegare che ci fa quel brutto muso qui?! Comunque, anche se roso dalla curiosità, ho preferito non chiedere spiegazioni e tenermi debitamente alla larga dalla sua infausta presenza! Pensate se avessi scoperto casualmente che, per qualche nuora della nonna della zia della suocera del fratello della cugina della figlia della sorella di mia madre, io e lui siamo parenti!! Mi butterei dalla finestra!!!!!! Brrrr...molto meglio credere che sia capitato qui per caso e non indagare oltre!

Comunque, ora devo cercare di liberarmi da questa piovra dagli occhi impiastricciati di ombretto e dalle guance della tinta di un pallone da basket (la volpe direbbe che la cromatura in realtà sarebbe quella dei miei capelli!), che ostenta un fare civettuolo a cinquant'anni suonati! Mmh...mi sono distratto con lei in stile kitsune: sono rimasto indietro rispetto ai suoi pettegolezzi, e più precisamente alla sua relazione sulle torte allo yogurt. Che cosa sta dicendo, adesso?

"...ma dimmi, caro, ti stai divertendo? E...a proposito, che ne dici del mio taillieur?!" Cinguetta, facendo un giro su se stessa con la leggiadria di una farfalla agonizzante.

Che devo dirle? Che sembra che abbiano cercato di strizzarcela dentro? E poi...come devo chiamarla? Il suo nome non lo conosco proprio...ma non importa, perchè ha già riiniziato a parlare a raffica senza aver nemmeno atteso la mia risposta: forse ha dato per scontato che io avrei replicato galantemente: "Splendido! Vi sta a meraviglia!"...

Frattanto mi si avvicina, dandomi un pizzicotto amichevole sulla guancia che comprometterà per sempre la mia possibilità di usare la mandibola. Ed io che mi lamentavo dei pugni della volpe...

"...ma la cugina di Yukari non ha superato l'esame e...lo zio della sorella di Hiroshi si è slogato una gamba...il figlio di mia cognata è caduto dal seggiolone...a proposito, ce l'hai una ragazza?"

Io, che stavo già tranquillamente cadendo in trance mistica e rivolgendo i miei pensieri a una 'certa' persona, fantasticando di trovarmi con lui (ma perchèèèèè!!!!! Io voglio la volpeeee!!!), mi risveglio.

Che ha detto? Io? Una ragazza?! E adesso, cosa rispondo?

Mamma, perchè non ci sei mai quando servi?

"No, non ce l'ho!" Affermo deciso, sperando di chiudere il discorso qui.

La tipa mi guarda un po' dubbiosa, anche se intenzionata a sorvolare, quando, orrido orrore!, avverto provenire dal basso una voce infantile che non mi piace per niente e di cui vorrei volentieri strozzare la proprietria!

"No, Hana non ha una ragazza! Infatti lui ha un ragaz..."

Schiaffo una mano davanti alla bocca di quella bertuccia di mia sorella, che ha sempre l'innata dote di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato intervenendo per giunta in modo sbagliato, bloccandola prima che abbia avuto il tempo di completare il sostantivo con un'inequivocabile desinenza maschile!

"Ahahahahahah...!!!!" rido sguaiatamente, continuando a tenerle tappato quel forno e ficcandomela con noncuranza sotto il braccio desto, incurante dei suoi calci e dei suoi mugugni. Cerco disperatamente un modo per ritirarmi onorevolmente.

"Mi scusi, ma a Marika piace scherzare...è una bambina piena di fantasia, non la stia a sentire...oltretutto, ora è anche..." oddio, che dico per trarmi dai guai?.......illuminazione!!! "E' anche...stanca!! E' molto tardi per lei. Non è abituata a rimanere alzata così a lungo...credo che la porterò a casa a riposare!!"

La vecchiaccia mi guarda compiaciuta, cinguettando convinta: "Oh, che fratello premuroso! Hai proprio ragione, si vede che sta crollando dal sonno, povera piccina...vai pure, avverto io tua madre!!"

Io mi inchino per salutarla (mentre mia sorella, tutt'altro che apatica, mi sta mordendo la mano!) e me la filo a razzo prima che la tipa ci ripensi e riattacchi a parlare. Divoro di corsa il pavimento, senza fermarmi prima di aver imboccato la porta di uscita ed aver guadagnato l'esterno!

Dopo aver percorso come minimo un paio di isolati mi fermo, finalmente sicuro di aver guadagnato la tanto agognata libertà e di essere riuscito ad uscire da quella bolgia infernale! Mi guardo con circospezione in giro, alla ricerca di altre eventuali megere che mi vogliano attaccare alle spalle...non c'è nessuno.

Sono salvo!!

Allora finalmente piazzo a terra mia sorella (che immediatamente inizia a piangere!), incominciando ad urlare di gioia come un pazzo!

"CHE IDEA GRANDIOSA! AVREI POTUTO PENSARCI PRIMA!!! Ahahahhah! Sono libero, sono un tensai!!! Grazie, Marika! Merito tuo!"

Lei, che ovviamente stava accompagnando il mio vocalizzo strillando come una sirena fra le lacrime, improvvisamente tace e mi guarda stupita. Beh, la capisco! E' raro che io la chiami per nome! Di solito gli appellativi migliori che le do sono 'bertuccia' o, se proprio proprio devo essere magnanimo, 'tartaruga'...

Ma stasera mi sento clemente perchè, grazie a lei, ho trovato una scusa plausibile atta a salvarmi. Sono stato sollevato dalla tortura senza subire gli altrimenti certi rimbrotti di mia madre!

Unico problema...ora a chi la rifilo? A casa mia non posso portarla, poichè là non c'è nessuno ed io non posso certo lasciarla da sola...dal mio Kaede non se ne parla! Nessuno dovrà romperci, stanotte...

E allora che faccio? Mumble mumble...ma si!!! Trovato! Ho avuto un ennesimo lampo di genio!!

"Marika!" faccio con il mio tono più gentile, inginocchiandomi davanti a lei, "Che ne dici se ti portassi da Yohei?"

Lei immediatamente si illumina tutta ed urla: "Sì, sì, da Mito! Voglio Mito!"

Per chi non lo abbia capito, la bert...mia sorella si è presa la sua prima cotta per il mio migliore amico (tutto questo per lo sconforto del medesimo...). Vabbè, per stasera Yohei potrà sacrificarsi per me e tenersela, no? A quei quattro pazzi dell'Armata potrei affidarla ad occhi chiusi: mi fido di loro! Oddio, se si trattasse di una ragazza un po' più sviluppata, no! Ma essendo mia sorella...metterei la mano sul fuoco per loro!

Tutto sta nel convincerli ad accettare remissivamente la compagnia di tale piaga...ma io sono un Tensai! Male che vada, potrò sempre ricorrere al mio 'sguardo-che-uccide', o a qualche sonora capocciata...bene! In assenza di idee migliori, è andata!

Mi chino a prenderla in braccio, sfiorandola con le mie mani gelate. Ma quanto freddo fa? Vabbè, fra un po' mi riscalderò a modo mio...ehehehehehehe!

"Maniaco!" mi sento riprendere da una vocetta, che con grande intuito ha compreso il perchè della mia espressione beota.

Si è capito che mia sorella è molto precoce per i suoi sei anni? Tutta sua fratello! Ma solo in questo siamo simili, sia chiaro!

Ok, la piglio in spalla, per fare prima, e la porto nel luogo di raduno della mia banda. Poi, una piccola deviazione a casa mia per prendere una cosa, e finalmente...Kaede!

 

 

Uhm...ma che succede? Stavo dormendo...cioè, sognando così bene! Qualcuno è qui...avverto qualcosa morbido e caldo sfiorarmi ripetutamente il collo ed il viso. Ma sono davvero sveglio? Ho qualche dubbio, in proposito...

Forse dovrei cercare di fare un piccolo sforzo per ritornare completamente alla realtà e capire cosa stia succedendo...ma non mi va! Perchè dovrei destarmi? Per rendermi nuovamente conto della desolazione del mio appartamento vuoto? Per continuare a torturarmi pensando ad una certa testa rossa che non è qui con me, dove invece avrebbe dovuto trovarsi?

No.

Mi dispiace, non voglio. Ora come ora, nulla e nessuno potrebbe distogliermi dal mio sonno.

Improvvisamente...un mormorio quasi indistinto: "Kaede...amore, guardami! Sono qui..."

Mmh...ok, quasi nessuno potrebbe destarmi! Solamente una persona è autorizzata a pronunciare il mio nome, solamente una persona si rivolge a me con tale dolcezza. Ma che ci fa lui qui?!

Immediatamente socchiudo gli occhi, timoroso di essermi immaginato tutto. Anche se immerso nell'oscurità che avvolge la mia camera, percepisco comunque la presenza di una figura estranea, distesa accanto a me sul vasto letto a due piazze posto al centro della stanza.

E' calmo e silenzioso: avverto il rumore del suo lieve respiro spezzare il silenzio altrimenti completo della stanza. Trattenendo il respiro allungo un braccio nella sua direzione. Esitante, accarezzo la camicia che indossa, attraverso la quale posso percepire il profilo degli addominali, dei muscoli scolpiti. Lui non si muove, seguita a mantenersi immobile. Non risponde al mio tocco leggero, ma non lo respinge.

La mia mano sale, sfiora il collo per poi passare dietro la nuca e affondare in quei capelli morbidi e sbarazzini che io tanto spesso mi diverto ad arruffare. Poi...le mie dita indagano il suo viso, la fronte ampia, le sopracciglia, la linea degli zigomi e le labbra incurvate in un lievissimo sorriso che non so se interpretare come dolce o beffardo. Tuttavia, nonostante questo dubbio irresoluto, posso con certezza affermare che questo è il suo sorriso!

"Hana..." sussurro, incredulo. Ma perchè diamine è già qui? Non avrebbe dovuto trovarsi a quel famoso esodo familiare?

"Felice di vedermi, eh, kitsune?" mi canzona, sicuro di sè. Forse lo è anche troppo, dato che non è preparato a ricevere il pugno che scatta istantaneo e repentino verso di lui e che lo manda a ruzzolare scompostamente per terra.

La mia voce, pur tentando di mostrarsi fredda e risentita, tradisce tuttavia una nota di piacevole sorpresa: "Io non perdono chi disturba il mio sonno. Non credo di averti precedentemente concesso il permesso di svegliarmi, do'aho."

Come replica è piuttosto idiota, però! Quando avrei potuto darglielo, il permesso, se dormivo? Ma non è un problema: il do'aho sicuramente non è in grado di rilevare queste incoerenze. Lui vive di incoerenze!

La sua voce si eleva furibonda nel buio, mentre avverto il fruscio dei suoi vestiti e qualche suo gemito sommesso: "Volpeeee!!! Come hai osato colpirmi! E poi, scusa...ti pare il momento di dormire? Va bene che ti avevo chiesto di non aspettarmi in piedi, ma insomma! Manca poco alla mezzanotte, almeno fino a quel momento avresti potuto sforzarti di tenere gli occhi aperti!!"

Ah, bene! Ora vorrebbe anche criticare il mio modo di essere? Non capirà mai che questo può portare solo a guai?!

Immediatamente lo rimbecco infastidito: "Non permetterti di dirmi cosa devo fare! Se il mio comportamento ti dà fastidio, torna pure alla tua allegra compagnia e lasciami dormire in pace! Potevi rimanere dov'eri, non ti ho certo chiesto io di venire! Mi sembra che tu decida tutto da solo..."

E' inutile! Nonostante i miei proponimenti, non riesco a non dimostrarmi arrabbiato ed amareggiato con lui: la mia voce non può celare una nota di risentimento per le mie aspettative deluse...e non sono neppure in grado di conservare un atteggiamento freddo!

Ora è qui, è vero...ma non riesco a sopportare che il passare la serata con me per lui sia stato meno importante di una vuota adunanza familiare! Avrebbe dovuto trovarsi con me sin dall'inizio...o non venire affatto! Così mi sento solamente come un impegno inserito fra la sua lista delle cose da fare...e per di più al secondo posto! E' giunto il mio turno, finalmente? Dovrei anche essergli grato, per aver trovato del tempo da dedicarmi? Quale enorme concessione per me, il suo ragazzo...

Però, sono veramente egoista. Ma mi sento amareggiato, altrimenti non avrei parlato così: non mi trovo più bene, da solo. Anzi, no! Non mi trovo più bene...lontano da lui.

Ma ora è qui.

"Bella gratitudine, kitsune, non c'è che diraaauhhhgg!!!!!!!!!"

Termina le sue rimostranze con un urlo che scade lentamente, trasformandosi in un gemito sovrumano e raccapricciante.

Ma che ha combinato, adesso?

Subito balzo dal letto ed avanzo a tentoni: "Hana? Che c'è, ti sei fatto male? Hana, dove sei?"

Con questo buio avrà sicuramente inciampato, oppure sarà franato su qualcosa! Ho sentito dei rumori strani e, impedito com'è, non stento a credere che addirittura abbia piazzato un piede sul mio pallone da basket, frantumandosi a terra! Ma sarà imbecille...comunque, perchè non risponde? Questo silenzio non mi piace! Che si sia fatto male sul serio? No, non può essere così do'aho...

"Hana..." tento di nuovo, tendendo l'orecchio "Ma dove s..."

Improvvisamente un paio di braccia mi afferrano per la vita, ed io mi ritrovo rovesciato a terra con un corpo che pesa sul mio ed una voce che mi sussurra rocamente all'orecchio: "Preso...ora non hai scampo, Rukawa!"

Tento di ignorare questo brivido traditore che mi serpeggia lungo tutto il corpo e che mi fa provare una ben nota sensazione di calore...mi divincolo con foga: non posso permettergli di avere la meglio! Crede che basti così poco per ingraziarsi il mio favore, per far scomparire il mio risentimento? Ritiene che io abbia già dimenticato il modo in cui ho trascorso questa serata (ossia malissimo), per causa sua? Che razza di scemo! Mi ha addirittura spaventato: pensavo che si fosse fatto male! Ma gli sembrano scherzi da fare? E adesso, cosa spera? Che gli conceda il controllo della situazione, che riconosca la sua superiorità, che lo lasci fare come gli aggrada?

Io non perdo mai. Ficcatelo in testa, do'aho!

"Mollami, idiota! Mollami o mordo!" gli intimo, apprestandomi ad usare le maniere forti.

"Arrenditi, volpastra, sei in mio potere!"

Mpf! Questo è tutto da dimostrare! Immediatamente iniziamo ad accapigliarci al buio, rotolandoci come due disperati sul pavimento. Ognuno cerca di intrappolare e costringere l'altro sotto di sè. Volano pugni alla cieca, mentre sbattiamo contro mobili e sedie, avvinghiati l'uno all'altro. Non riesco a non notare, tuttavia, che sto ansimando...ma non per l'ira o lo sforzo della lotta.

Improvvisamente, lui si immobilizza: "Kitsune, aspetta!"

L'urgenza e lo strano tono della sua voce mi inducono a bloccare il mio pugno a mezz'aria. Perchè si è fermato? Cosa vuole combinare, adesso?

"Che ti piglia, do'aho?" lo interpello piuttosto bruscamente, cercando di contenere il mio respiro affannoso ed i battiti furibondi del mio cuore.

Una mano mi si posa leggera sul volto e, compiendo una leggera pressione, induce il mio viso a fissare lo sguardo sul quadrante luminoso della radiosveglia.

Ore 00:02.

"Auguri, Kaede...buon compleanno." Sussurra la sua voce, fattasi repentinamente bassa e profonda. Appassionata. Irresistibile.

Delle labbra sfiorano delicatamente le mie, supplicandomi tacitamente a concedere loro l'accesso alla bocca...io abbasso il pugno e avvolgo le mie braccia attorno a lui, stringendomi al suo corpo e rispondendo con dolcezza e passione al suo bacio lento e sensuale. In fondo, che mi frega di quello che è successo, del ritardo, delle sterili liti? Tu sei l'unica cosa che ora importi...

Dopo breve tempo ci stacchiamo ed io riporto la mia attenzione sul quadrante che indica l'ora.

00:17.

Beh! Breve tempo...dipende dai punti di vista! Quindici minuti...ma per me si è trattato effettivamente un attimo!

"Grazie, Hanamichi. Credevo che te ne fossi dimenticato..."

Già! E' stato il mio primo pensiero, dopo aver appreso che non avremmo trascorso questa notte assieme. Mi aveva fatto gli auguri per il Capodanno nella registrazione, questo è vero...ma basta così! SI ERA FERMATO LI'!

Davvero non se ne era rammentato? Il pensiero che lui, proprio lui!, potesse aver scordato il mio compleanno...mi aveva fatto...un male cane. Aveva aumentato la mia sottile e malcelata sofferenza. Non tanto per il fatto in sè, ma per quello che questo significava! avrei potuto capire mio padre, avrei potuto capire il resto del mondo per cui io non sono nulla e che non è nulla per me...ma se valevo così poco anche per l'unica persona di cui mi importasse veramente, allora era veramente il caso di chiedermi che cosa vivessi a fare!

Ed invece...invece tu ora mi stai stringendo come se io fossi l'ultima cosa che ti rimanesse al mondo.

"Dimenticato? Ma hai bevuto champagne senza di me, volpe? Che ti salta in testa? Come avrei potuto! Se ricordo perfino quell'occasione in cui mi avevi detto di non avere mai ricevuto altri auguri al di fuori di quelli di tuo padre e delle tue fans. Avevi dichiarato anche che quelli non erano veri auguri per te! Bene...visto e considerato questo, ho voluto essere il primo!"

Il primo...primo ad augurarmi veramente 'buon compleanno', primo ad accendere il mio cuore, primo a strapparmi un bacio, primo a possedere il mio corpo, a vedere il mio volto illuminarsi, la mia bocca aprirsi a un sorriso o a una risata...ma non ti avrò concesso troppo, Hanamichi? Non mi avrai preso troppo?

Perchè proprio io?

"Hana...come puoi amarmi?"

Sussulta improvvisamente, quasi sorpreso di questa mia uscita imprevista, eppure non ribatte subito come avevo immaginato. Esita un po', prima di replicare in un tono quasi amaro: "E tu, Kaede? Tu, come puoi? Cosa hai trovato in me, cosa ti ha fatto desiderare di avermi per te? Io non ho nulla, non sono nessuno. Tu sei speciale, sei splendido, sei...unico. E' impossibile che proprio tu mi possa amare semplicemente per quello che sono. Io non sono perfetto..."

Eppure è così. Ti amo PROPRIO per quello che sei...e solo per questo. Quando lo capirai? Quando smetterai di essere insicuro e di comprendere che io amo Hanamichi Sakuragi, e solo lui?

Tu dici di non essere 'perfetto'. Ma cos'è la perfezione, se ogni caratteristica umana è relativa, se un carattere varia da persona a persona? La perfezione non esiste se non nelle nostre menti...un termine da rinchiudere nel cassetto 'irrisolti', assieme a 'sempre' e 'infinito'.

Eppure, pensandoci, noi non siamo forse in parte i nostri difetti? Essi indicano l'inizio della nostra strada, non tanto limiti ma punti di partenza, ciò che ci rende unici ed irripetibili, PERFETTI come nessun altro è. Perfetti a modo nostro.

Come potrei giudicare una persona, come potrei definire i suoi 'difetti'? Su ciò che avrebbe dovuto essere e non è? E basandomi su cosa? Su me stesso, forse? E chi mi dice che quelli che io considero miei pregi agli occhi di altri invece non lo siano?

La tua perfezione, Hanamichi, sta nel non aver paura di essere semplicemente te stesso...anche con le tue mancanze. Nel renderti indispensabile ed incomparabilmente te stesso, ovvero la persona che amo.

"Non potrei...non avrei mai potuto amare nessun altro. Non amerò mai nessun altro...e tu sai che questa non è una promessa, non è un giuramento. E' una volontà!"

...e sai altrettanto bene che le mie volontà valgono ben di più, concludo mentalmente.

La sua stretta si fa più possessiva e mi dà modo di capire che ha udito...che ha compreso. Veramente.

"Kitsune, se mai dovessi offenderti, ferirti, farti soffrire...Ti do la licenza di uccidermi! Ma non abusare di questo diritto, ok?" conclude minaccioso, mordicchiandomi un orecchio.

Perchè, crede forse che non lo avrei fatto anche senza il suo permesso? Non ti conviene rischiare, Hana. Non ti conviene proprio!

Mi impossesso delle sue labbra, coinvolgendolo in un bacio quasi violento e infilando le mie mani sotto il suo maglione...

Improvvisamente lui si alza in piedi, incurante di un mio gemito di protesta, accende la lampada del comodino ed afferra una coperta. Ma cosa vuole fare? Si stava così bene qui, e la situazione stava piacevolmente degenerando...

Tuttavia lui impietosamente mi solleva, sorreggendomi senza curarsi della mia scarsa intenzione di collaborare. Mi trascina, tentando di dominare la mia ritrosia, fino alla porta finestra che dà sul terrazzo, aprendola.

"Do'aho, cosa diamine..." borbotto, rabbrividendo per il vento tagliente.

Ma lui blocca sul nascere le mie proteste: "Voglio vedere i fuochi artificiali, Kaede! Daaaaiiiiiiiii!!!! Sono così belli!!! Su, non fare il difficile!!! Vieni, per favoreeee!"

Io sbuffo, ma gli permetto di condurmi all'esterno e di avvolgermi nella coperta. Mi porta davanti a sè e si avviluppa a sua volta, facendo aderire il suo torace alla mia schiena e posando il viso sulla mia spalla sinistra.

Ha ragione, è veramente uno spettacolo stupendo. Le sue mani scivolano sul mio petto, intrecciandosi ed attirandomi ancora più stretto a lui, mentre in silenzio ammiriamo questo baluginio di colori e stelle scintillanti che si sollevano, scompaiono, cadono, scoppiano e svaniscono nelle sfumature dell'oro, del rosso rubino e del scintillante verde smeraldo.

Sono splendidi...ma questo non mi impedisce di chiudere senza rammarico gli occhi ed arrovesciare il capo all'indietro, abbandonandolo sulla sua spalla destra. Le sue labbra mi baciano a lungo la gola candida, mentre io sorrido in silenzio ringraziando il buio che opportunamente cela il mio viso: in questo momento devo avere senz'altro un'espressione molto cretina...

"Ho freddo, Hana..."

"E' un invito a scaldarti, kitsune?"

"Veramente perspicace, do'aho!"

 

 

Lo spoglio lentamente. In silenzio. Senza fretta. Percorro la sua pelle con carezze lente e sensuali. E' così bello...bello al punto da mozzarmi il fiato! Possibile che questa creatura tanto eterea e stupenda abbia scelto me, possibile che voglia proprio me?

Eppure è così! Perchè è me che sta baciando, me che sta incoraggiando silenziosamente con lo sguardo, con gli occhi blu ricolmi di impaziente attesa...e sono io che lo sto adagiando lentamente sul letto e che mi inarco contro di lui, sono io che subito mi unirò a lui e che vedrò il suo viso sconvolgersi di piacere, di passione...

"Hana..." geme in modo febbrile...chiama ed invoca il mio nome. Vuole me! Mi vuole, forse quasi con la stessa intensità con cui io lo desidero e lo desidererò sempre...

Entro in lui con un'unica spinta e getto il capo all'indietro, mordendomi le labbra e cercando di mantenermi immobile per dargli il tempo di abituarsi alla mia presenza. Quasi immediatamente avverto delle mani scivolarmi lungo le spalle, accarezzandomele, e delle lunghe dita sottili e delicate intrecciarsi alle mie.

"Muoviti...fammi urlare...che ti prende, non ce la fai? Il Tensai...ha già smarrito il suo ardore?" Ansima in un sorriso provocante.

Ma prova davvero tanto gusto a cercare di farmi impazzire? Però, devo ammettere che non mi dispiace molto che sia lui a farmi andare fuori di testa...

"Se è questo che vuoi..." sussurro, fra le spinte che si fanno sempre più violente "Ma bada che non accetterò lamenti e proteste, dopo!"

"E chi si è mai lagnato, do'aho..." mi fa notare lui. In effetti...

I suoi gemiti aumentano di volume, di intensità...ora si tramutano in urla. Il piacere è evidente sul suo viso ed amplifica il mio. Mi colma di gioia per la consapevolezza di poter essere il solo a vederlo così: indifeso e privo di maschere, ma allo stesso tempo incredibilmente forte, incredibilmente orgoglioso e capace di donarsi, di dare la propria completa fiducia a qualcuno...ed è questa, proprio questa la tua più grande prova di forza.

Ti amo, Kaede. Come puoi essere sempre così stupendo, così eccitante, desiderabile e...come puoi renderti necessario sino a questo punto? Senza di te...io ora non avrei nessun motivo per esistere. Come ho potuto vivere, prima? Prima di averti, prima di guardarti e poterti dire: "Mio!"?

Mi hai liberato dalle catene di un'esistenza vuota.

Urli più forte, ed anche io grido il tuo nome mentre mi sciolgo dentro di te. Per un attimo rimaniamo immobili, poi, con un sospiro frustrato, mi costringo a separarmi da te.

Mi sento triste, quando lo faccio, perchè ho sempre il terrore che questa possa essere stata l'ultima volta e che forse potrà succedere qualcosa indipendentemente da me e dai miei desideri, qualcosa che mi impedirà di unirmi di nuovo a te. Potresti accorgerti di non volermi più, di desiderare un altro...ed io ti avrei perso per sempre! E' irrazionale, lo so...ma io ho paura. Come puoi rendermi così insicuro? Una volta temevo che tu non mi avresti mai ricambiato...ora sono terrorizzato dal pensiero che tu possa abbandonarmi!

"Stringimi, Hanamichi. Stringimi forte, per favore..."

Il cuore batte all'impazzata nel mio petto, mentre queste parole mi gelano, immobile. Per un attimo...nella tua voce...mi è sembrato di avvertire il mio stesso timore. Possibile?

Ti avvolgo fra le mie braccia, e qualcosa mi spinge a dirti: "Io non potrò mai lasciarti..."

Silenzio totale.

Mi viene da ridere! Ma come ho fatto ad immaginare che lui possa essere insicuro, che possa condividere le mie ansie e che abbia bisogno di queste mie assicurazioni? Stupido, sono un idiota...lui non conosce la debolezza, lui non è come me. Kaede non ha bisogno delle mie dichiarazioni di amore, non ha bisogno di sentirsi rassicurato...lui non ha mai paura. Ma ha veramente bisogno del mio amore? Fino a che punto si spinge la sua indipendenza? Io...che ruolo ho per lui?

"Non ti permetterò mai di lasciarmi!" Sussurra, calmo e deciso.

Sorrido, caustico. Suona più come un avvertimento, come una minaccia di coercizione o, ancor peggio, un ordine! Ma, anche se il tono che ha usato non è stato dei più romantici, ha saputo spazzare via i miei dubbi.

Cosa senti per me? Non posso rispondermi, perchè prima dovrei definire esattamente ciò che io sento per te...e questo, questo non può essere espresso. Non a parole, nemmeno con pensieri coerenti. Solo le mie sensazioni potrebbero descriverlo, ma esse non hanno voce, nè razionalità...

 

 

Il Tensai ha indubbiamente molte meritevoli doti, ma il tempismo evidentemente non è da annoverarsi fra queste!

Il mio Kaede ora è rannicchiato addosso a me, con il capo annidato nell'incavo della mia gola ed un braccio possessivamente allacciato alla mia vita. Percepisco le sue labbra fresche e morbide sfiorarmi il collo e procurarmi piccoli brividi a fior di pelle, accarezzo lentamente i suoi capelli e le spalle nude lasciando scorrere lentamente le mani sulle clavicole, sulle scapole, sulla nuca...non comprendo quando mi senta più felice: ora, in questo istante di tenerezza, o prima, il momento della pura passione? Non posso rispondere, perchè non rinuncerei a nessuno di questi due attimi...

Ma, in questa situazione di puro idillio...si fa udire un rumore vagamente inquietante.

Una sorta di "Grooomble" prolungato e rieccheggiante. Purtroppo non è nè un tuono, nè un boing 747, nè un mega fuoco artificiale del tipo 'bomba di Hiroshima' o un qualsiasi altro suono proveniente dall'esterno...ebbene sì! E' il mio stomaco!

Mi rendo conto che forse non è l'occasione propizia per mangiare...devo resistere alla fame! Faccio spudoratamente finta di nulla, pregando che la volpe non abbia sentito...fiuuuu!! Kaede non ha fatto alcun commento e non si è mosso! Sembra essere tutto andato bene, constato sollevato rilasciando il fiato.

Mi rilasso di nuovo, quando, purtroppo...il rimbombo si ripete amplificato, senza alcuna possibilità di venire ignorato!

Rukawa, che deve aver capito tutto, stranamente non si muove di un millimetro. Ma sento una sorta di strano solletico sulla gola...che combina? Lo scosto, per scoprire...che sta ridendo!!

Ma non è possibile! Vi rendete conto che le uniche volte in cui posso vedere la sua risata sono quelle in cui si sente in vena di deridermi? Perchè, PERCHE' deve sempre farmi sentire il pagliaccio di turno? Insomma, potrebbe ferire il mio orgoglio, no? Un po' di comprensione, chiedo troppo? Per quale motivo non cerca mai di prendermi sul serio? Se io adesso morissi di fame, riderebbe ancora? Va bene che risulta piuttosto improbabile come eventualità, ma...

"Kitsune, smettila immediatamente di sghignazzare o ti consegnerò ad uno scuoiatore di pellicce!!"

Ma come mai le mie terribili minacce su di lui non fanno mai effetto? Siiiiiiiiiiigh!!!!

"Do'aho...sei un caso disperato! Perchè riesci sempre a rovinare tutte le situazioni importanti? Ti rendi conto che in tutti, e sottolineo tutti, i momenti cruciali che noi abbiamo vissuto assieme, tu hai combinato qualcosa di ridicolo? E' incredibile!"

No! Non può riferirsi di nuovo a 'quello'!! Lo fisso attentamente, analizzo la luce ironica dei suoi occhi e comprendo che...sì, si sta riferendo proprio a 'quello'! Per l'ennesima volta sta ripensando nuovamente alla mia dichiarazione d'amore per lui!! E dovrebbe trattarsi di un ricordo romantico! Figuriamoci...

Gemo frustrato, sollevando gli occhi al cielo con aria esasperata: "Hai intenzione di rammentarmelo per sempre, volpastra? SMETTILA!!"

"Perchè dovrei?" replica con tono innocente "E' così divertente contemplare la tua faccia, quando ci ripensi..."

Ahhhhhhh!!!! Mi seppellirei cinquanta metri sottoterra per il solo ricordo! Che vergogna!!! Nascondo il viso sotto il cuscino, bofonchiando: "Ti ripeto che non ero stato io a comprarle! Me le aveva regalate mia madre!!"

"Sì, sì..."

Beh...in effetti le avevo acquistate proprio io...ma almeno questo lui non lo dovrebbe sospettare!!

 

 

Sorrido al semplice ricordo della faccia sgomenta che aveva fatto, dopo avermi visto in quel pomeriggio: mi aveva fissato per un attimo, quasi incredulo e palesemente sgomento, per poi portare uno sguardo terrorizzato verso il basso...

Era stato troppo divertente! Io ero andato a trovarlo con intenzioni più che serie: la mia mente era in un'altalena di ansia e di incertezza. E poi? Poi mi ero ritrovato a sghignazzare come un cretino, mentre lui stava minacciando di farmi lo scalpo con un viso più rosso dei suoi capelli! Non avevo mai riso tanto in vita mia, ero giunto perfino a credere che sarei morto: non riuscivo quasi a respirare...

Nh. La prima, memorabile volta in cui Kaede Rukawa aveva perso il proprio ferreo controllo di sè! Mitico...

Ma andiamo per gradi, torniamo al giorno precedente a quella scena: un pomeriggio di più o meno cinque mesi fa.

Gli allenamenti erano terminati da un pezzo, ma ovviamente io ero ancora alle prese con il mio solito supplemento quotidiano di duecento tiri. Si era fatto molto tardi però, e siccome avevo promesso ad Akagi che avrei chiuso presto, avevo chiuso la sequenza a centocinquanta canestri. Rivestito, dopo essermi fatto una rapida doccia, mi stavo dirigendo verso la porta che conduceva all'esterno della palestra, soffocando a malapena uno sbadiglio.

Sollevai la mano con l'intenzione di aprire l'uscio ed uscire all'esterno del palazzetto, pregustando il tanto atteso sonnellino sulla mia bici, quando questo venne spalancato violentemente ed io mi ritrovai faccia a faccia con un Sakuragi dal fiato corto ed i capelli (che ormai gli erano ricresciuti) alquanto scarmigliati.

I nostri visi, in quell'occasione, si ritrovarono a meno cinque centimetri di distanza.

Io mi limitai a sollevare un sopracciglio, perplesso più per il fatto che il mio cuore avesse lievemente accelerato il suo battito, che non per la situazione in sè.

Il do'aho, invece, impallidì violentemente, cacciò un urlo (quasi avesse visto un ectoplasma!), e fece un balzo all'indietro di più o meno due metri con un'espressione vagamente terrorizzata, trattenendosi il petto con una mano come se avesse temuto che il suo cuore dovesse improvvisamente sbalzargli all'esterno.

Ma che gli pigliava? Va bene, di certo non si sarebbe aspettato di trovarsi faccia a faccia con me, ma una reazione del genere...la giudicavo piuttosto eccessiva!

"Schifo o paura?" indagai...non sapevo neanch'io perchè. In fondo, era un fatto risaputo che quell'idiota fosse del tutto anormale, quindi ormai le sue reazioni anomale non avrebbero dovuto stupirmi più di tanto! Ma il suo comportamento mi aveva incuriosito...e forse, in quell'occasione, anche un po' rattristato. Davvero provava un simile ribrezzo alla mia vicinanza? Mi odiava a tal punto da detestare in quel modo esagerato la mia presenza?

"Non...non credevo che tu fossi ancora qui, Rukawa." balbettò con voce un po' flebile e malferma, ancora provato per il mezzo infarto subito.

Sempre più strano! Niente 'baka kitsune', sfottimenti o ingiurie varie? A dir la verità, però, era da un po' che mi stava trattando in modo diverso: il suo comportamento si rivelava più amichevole...no, diciamo piuttosto che mi detestava con meno plateale ostentazione.

"Cosa ci fai qui?" Domandai, con voce impersonale.

"Eh?"

Ma aveva bisogno di una cura al fosforo? Decisamente quella sera non era totalmente in sè! Perchè mi fissava in quel modo, se non mi stava ascoltando?

Sbuffando, mi accinsi a spiegargli pazientemente le mie intenzioni: "Devo chiudere la palestra, adesso. Sei venuto a prendere qualcosa?"

Finalmente parve riscuotersi...

"Ah, sì! La maglia della tuta! Mi sono ricordato di averla lasciata sulla panca."

"Proprio un deficiente..." Sbuffai io, appoggiandomi pesantemente allo stipite della porta e lasciandogli libero l'ingresso, in modo da fargli capire che avrei aspettato che la recuperasse.

"Ha parlato quello che è ancora convinto che il cavallo bianco di Napoleone sia nero..." borbottò di rimando, precipitandosi all'interno e scapicollandosi negli spogliatoi.

La mano.

Passando, mi aveva sfiorato la mano. La sollevai e la fissai con un'attenzione rigorosa, in fondo profondamente stupito di me stesso, come se il mio arto avesse per caso potuto dirmi la ragione del tremito che mi aveva scosso a quel semplice ed accidentale contatto.

Stavo impazzendo...oppure ero forse semplicemente stanco! Già, doveva essere così...

Mi lasciai scivolare a terra, sul parquet: ma quell'idiota era riuscito a perdersi perfino negli spogliatoi? Non doveva semplicemente recuperare una felpa? Io mi stavo addormentando...anzi, no! Errata corrige: mi ero già addormentato...

Mi riscosse una carezza leggera sul viso. Uno sfioramento esitante, quasi timoroso, accompagnato dalla pressione di uno sguardo che sentivo fisso su di me.

Non sollevai le palpebre: provavo una strana sensazione, qualcosa che fino ad allora non avevo mai sperimentato...e non volevo che finisse...non volevo accorgermi che si trattasse solamente un sogno.

Qualcuno mi stava scostando con delicatezza i capelli che spiovevano sul viso. Io riconoscevo quel profumo...ma non poteva essere lui! Lui mi...lui mi odiava! Quello che stavo vivendo era palesemente impossibile.

Il mio cuore, che batteva ad un ritmo irregolare e convulso, si torse in uno spasmo a quell'ammissione facendomi provare una fitta lancinante.

No, non dovevo aprire gli occhi! Non volevo farlo. Avrei spezzato quell'attimo irreale...perdendo forse per sempre la possibilità di provare di nuovo quelle sensazioni. Avrei scoperto che non si trattava d'altro che di una mia stupida e puerile fantasia!

Tremavo, ma di freddo o di caldo? Non riuscivo a capire. O forse...per nessuna di queste due cause? Avrei dovuto arrossire, credo che sarebbe stato normale. Invece ero impallidito. Il sangue pulsava violentemente nelle tempie, nella gola...più veloce, più forte, più ardente. Non capivo se quella che sentivo fosse paura...ero convinto che no, non si trattasse di questo. Ma allora perchè mi pareva che mi si attorcigliasse lo stomaco? Non comprendevo il motivo di quelle inspiegabili sensazioni...mi sentivo a disagio, quasi...quasi esposto e vulnerabile.

Per la prima volta.

Questo però mi dava fastidio. Riconoscere della debolezza in me era qualcosa che non potevo accettare!

Socchiusi le ciglia, per poi sollevare il mio sguardo lievemente offuscato, anche se finalmente deciso, e trovarmi specchiato in due occhi castani rilucenti di una fiamma selvaggia e disperata: dolore, preghiera, invocazione, paura e smarrimento...tutto questo, in quegli abissi scuri. E desiderio. Bruciante e devastante desiderio.

Mi sentii avvinto in una trappola...da cui non avrei potuto (o voluto?) liberarmi. Non mi scostai, quando vidi il suo viso accostarsi al mio con lentezza esasperante, quasi a volermi offrire la possibilità di ritrarmi. Ma io non avrei indietreggiato...non ne sarei stato in grado nemmeno se lo avessi desiderato. E, in quel momento, non vi era intenzione più lontana, nei miei pensieri.

Uno sfioramento leggero, quasi impercettibile...un'eternità o una frazione di secondo? So solo che percepii perfettamente il calore bruciante delle sue labbra...prima che lui scattasse in piedi e se ne andasse correndo, perdendosi fra le ombre della sera.

 

 

Dovevo capire. Dovevo assolutamente capire!

Perchè lo aveva fatto? Solo per divertirsi? Forse il suo obbiettivo era davvero stato solamente quello di cercare di destare in me incertezze e paure che io credevo di non poter conoscere!

Beh, allora ci era riuscito benissimo...

Avrei voluto che la mia mente fosse una 'tabula rasa'. Avrei voluto non essere in grado di riflettere...ed invece non riuscivo a distogliere la mente da quanto era avvenuto! Non riuscivo più ad ad impormi il predominio della razionalità, non ero in grado di ristabilire la mia indifferenza...non potevo essere veramente io, quel ragazzo riverso in un letto con gli occhi sbarrati ad interrogare il vuoto.

Sakuragi...mi aveva baciato!! Il mio...primo bacio.

Se solo vi ripensavo, il mio cuore riiniziava a battere con un'intensità tale da ricoprire le (già fioche) ingiunzioni del mio essere razionale. Risentivo quel calore bruciante premuto sulla mia bocca, quegli occhi intensi in grado di ribaltarmi e sconvolgermi dentro, quel respiro accarezzarmi il viso. Chiudevo gli occhi...e le mie labbra sembravano bruciare, pulsare. Io stesso andavo a fuoco e mi dimenavo sul letto, dando pugni contro il cuscino per la frustrazione e la rabbia di sentirmi così indifeso, così confuso.

Che cavolo mi prendeva?! Dove erano andati a finire la mia freddezza e il mio desiderio di venire ignorato, lasciato stare...ero sempre stato convinto di non poter provare emozioni, di non poter perdere il controllo e lasciarmi andare!! Ero giunto, un tempo, perfino a vantarmi con me stesso di questo, a compiangere quegli stupidi che si lamentavano in giro per il loro cuore infranto. Io non avevo questi problemi, non ne avrei mai avuti: il mio cuore non batteva che per il basket!

Ma in quel preciso momento...avrei trovato la faccia tosta sufficiente per poter ripetere una simile frase? Mi rendevo conto di non sapere quale nome dare a ciò che stavo provando.

Desideravo...che succedesse ancora? Che mi accarezzasse ancora, che mi...che mi stringesse, che mi...baciasse ancora?

Perchè diamine l'aveva fatto, poi? Per prendersi gioco di me? Per una scommessa, per un gioco? O forse...per semplice desiderio?!

Quale motivo faceva sì che quest'ultima eventualità mi ghiacciasse il sangue nelle vene? Perchè non mi sentivo in grado di accettare la possibilità che lui da me volesse...il mio corpo e basta? Per una volta la mia razionalità respingeva quella che sarebbe stata la soluzione più ovvia, preferendo ad essa supposizioni più che campate in aria. Eppure sarebbe stato normale: nessun altro aveva mai preteso da me qualcos'altro oltre alla conquista della mia avvenenza, nè io mi ero atteso che aspirassero ad andare oltre.

Non mi importava, non mi sfiorava minimamente...

Ma la probabilità che lui potesse essere stato spinto solo da una semplice brama di possedere il mio involucro vuoto, senza il minimo interesse per ciò che racchiudeva...mi lacerava il cuore! Soffrivo, ed odiavo doverlo riconoscere.

Perchè non mi era concesso di sapere cosa provasse? Ed io...cosa provavo? Non poteva essere proprio 'quel' sentimento! Non io, e non con Sakuragi!

Ma era decisamente ridicolo continuare così! Non mi riconoscevo più! Mi accapponivo tanto per ciò che forse per lui era stato una semplice stupidaggine! Perchè mi tormentavo tanto, poi? Non avrei potuto semplicemente fregarmene, dimenticare quel bacio, che era stato evidentemente solo un incidente, ed andare avanti come se nulla fosse successo?

Beh........no, non potevo.

Dovevo sapere perchè, dovevo capire cosa lo avesse spinto a farmi questo, cosa sentisse per me (ammesso che sentissse qualcosa per me!), cosa volesse ottenere da me! E dovevo comprendere...perchè diamine lui non si decidesse ad abbandonare i miei pensieri indipendentemente dalla mia volontà! Avevo un sospetto, ma non osavo riconoscerlo...non riuscivo a tollerare di poter provare qualcosa di simile per qualcuno. E non aspiravo a venire ricambiato...sarebbe stato impossibile.

Nella realtà è necessario abbandonare le illusioni. Possono solo ferirti. Quanto prima avessi affrontato la verità, tanto prima avrei spazzato via quelle assurde speranze che già faticavo a tenere a bada.

 

 

Mi ero rivolto ad Ayako per avere il suo indirizzo, anche se chiedere il suo aiuto la domenica mattina per un informazione riguardante Sakuragi mi aveva comportato un sacco di domande e frecciatine che, nonostante il mio abituale riserbo, avevo faticato molto ad ignorare. In fondo, però, era l'unica persona con cui avessi un po' di confidenza.

La villetta in questione era piccola ma appariva confortevole, circondata da un piccolo giardinetto e recintata da un muretto di cemento.

Ero capitato lì piuttosto presto, o questo almeno secondo i miei canoni: le nove e mezza di mattina. Io non mi sarei alzato, in situazioni normali, che alle undici, per fare poi un paio di orette di allenamento al campetto vicino a casa mia.

Non sarei stato importuno, a quest'ora? Vabbè, forse lui era un tipo mattiniero! Comunque, se dovevo proprio essere totalmente sincero, non me ne fregava nulla del rischio di poterlo infastidire! Lui mi aveva sconvolto l'esistenza con quel bacio del giorno prima, ed io avrei anche dovuto preoccuparmi di non disturbarlo?! Del resto, non aveva fatto altro che seccarmi con i suoi insulti ed i suoi tentativi di rissa sin da quando l'avevo conosciuto! Avrei forse dovuto avere qualche scrupolo?!

Premetti deciso il dito sul campanello tendendo l'orecchio. In breve provenne dall'interno un urlo disumano seguito da una serie di colorite imprecazioni.

No, non era un tipo mattiniero...

E ora, cosa mi avrebbe detto, dopo avermi ovviamente preso a pugni per aver disturbato il suo riposo? Che ciò che era successo fra noi per lui non significava nulla?

Non avrei mai ammesso di avere paura...ed infatti non ne avevo! Ero solo un po' teso...ma pronto a tutto, anche ad ammazzarlo di botte, nel caso avesse confessato di avermi solo preso in giro! Mi ripetevo che non mi importava nulla di ciò che avrebbe potuto dirmi, che ero lì solo per curiosità, per sistemare un problema fastidioso, un inconveniente. Non per altro.

Ma...incognita! Perchè diamine il mio cuore stava battendo così forte? Non avevo corso, venendo lì...

La porta si aprì lentamente, mentre io inconsapevolmente trattenni il fiato...e mi trovai davanti Sakuragi in boxer, che soffocava uno sbadiglio borbottando indistintamente e stropicciandosi un occhio. Rimase per un attimo immobile, mettendomi a fuoco, come incredulo che io potessi trovarmi lì...e poi, dopo aver preso coscienza della mia effettiva presenza davanti a lui, spalancò gli occhi castani con un lampo di panico. Immediatamente, essendosi reso conto dell'identità del suo visitatore, rivolse i suoi occhi al pavimento.

Io non potei non seguire la direzione del suo sguardo...ed ebbi l'occasione di ammirare le più splendide calzature che avessi mai visto nella storia dei capi di abbigliamento: un paio di pantofole-peluche raffiguranti ciascuna una volpe! Già, una stupida palla di pelo marrone per ciascun piede: quei ridicoli orrori che si scorgono talora nei negozi...sottospecie di pupazzi che rappresentano solitamente le varietà faunistiche dello zoo e che mi sono sempre chiesto come possano essere in commercio e chi le compri, permettendo ai loro produttori di non fallire.

Beh, Sakuragi era veramente uno spettacolo! Rosso in viso come una peonia, un'espressione magistralmente terrorizzata e quelle 'cose' ai piedi...lui! Il duro, il teppista, il megalomane, l'egocentrico, "l'uomo che non deve chiedere mai"...con delle idiotissime pantofole come quelle!

Oddio! Nonostante il mio ferreo autocontrollo iniziai ad avvertire gli angoli della bocca tendersi in un vano tentativo di reprimere un sorriso...no, dovevo rimanere impassibile!

"AHHHHH!!!!! NON OSARE GUARDARMI, KITSUNE! PROVA A DERIDERMI E TE LE FARO' MANGIARE!!!!"

Incominciò a saltellare da un piede all'altro come un cosacco, quasi gli fosse stato possibile in quel modo celarle, sbraitando a più non posso e minacciandomi di morte se solo avessi osato sfotterlo!

Oh, no! Non avrei resistito ancora a lungo...no!!

Ma non ci fu niente da fare. Per la prima volta in vita mia, e mio malgrado, scoppiai in una risata liberatoria dovuta all'assurdità della situazione: il bacio ininterpretabile, le mie ridicole ansie notturne, il mio non riuscire a dormire (IO! Come mi ero ridotto, ve ne rendete conto!), le stupide battute di Ayako fin troppo azzeccate, ed ora...quelle ciabatte, lui indeciso se avventarsi su di me o seppellirsi sottoterra ed io che continuavo a sganasciarmi come un deficiente! Avrei dovuto cercare di controllarmi o mi avrebbero spedito al più presto in una casa di cura!

"Kitsune, vuoi darci un taglio?"

Queste parole ebbero la miracolosa capacità di calmarmi anche se il loro tono, un incredibile misto di imbarazzo ed irritazione, logicamente avrebbe invece dovuto spronarmi a continuare.

Come mi aveva chiamato? Beh, ovvio: kitsune! Sì, ma le ciabatte...erano dei pupazzi che raffiguravano...un animale particolare: la volpe. La volpe, e dunque...IO!!

Avrebbe potuto significare qualcosa? Sicuramente no, a meno che non le usasse come bersaglio su cui infilzare spilli in riti di magia nera.

Riportai la mia attenzione su Sakuragi, che stava cercando in tutti i modi di darsi un contegno, ovviamente fallendo clamorosamente. Osservandolo negli occhi rammentai il vero motivo che mi aveva condotto lì e che per un attimo avevo cercato di dimenticare, lasciandomi trasportare da quella che avrei potuto definire tranquillamente 'crisi nervosa', se non avesse coinvolto proprio me.

"Perchè?" L'unica domanda che avrei voluto formulargli sin da quando era fuggito da me, la sera prima. Da quando mi aveva...

"Cosa?" Non capiva oppure non desiderava capire.

"Ieri..."

Il suo volto assunse un espressione amara: "Sei qui per deridermi? Cosa ti aspetti che io dica? Forse, per salvarmi la faccia, dovrei affermare che ciò che ho fatto sia stata una stupidaggine, che sia stato un errore, una cavolata madornale...dovrei pregarti di dimenticare. E' questo che vuoi? Vuoi che ti rassicuri dicendoti che non è successo niente, che tutto è come prima e che puoi tornare senza rimpianti e senza problemi nel tuo guscio, nella tua indifferenza? Posso dirtelo. Non ho nessuna difficoltà a dichiarare che ho già scordato tutto, che per me averti avuto fra le braccia non abbia cambiato nulla..."

Non avevo più voglia di ridere. Improvvisamente mi era sembrato che il cuore mi si fosse congelato nel petto.

"...ma sarebbe una falsità, Rukawa. La verità è che io non saprei mai fingere che nulla sia mutato. Come farei a comportarmi come prima, dopo aver conosciuto la felicità di averti visto diverso, di averti stretto col desiderio di non lasciarti andare più, di aver...assaggiato le tue labbra? Tu mi piaci, Rukawa. Mi piaci veramente, e mi rendo conto che dicendotelo così non riuscirò mai ad esprimerti sul serio ciò che sento. Per capirlo, dovresti anche tu provare ciò che provo io ora: il desiderio di abbracciarti e perdermi in te, con te...ma tu non sai cosa voglia dire, vero?"

Dopo avermi lanciato un'ultima occhiata mesta, si allontanò di nuovo verso la sua abitazione senza l'intenzione darmi possibilità di replica.

Ed io? Che facevo? Ero semplicemente lì, fermo come uno stoccafisso, a riascoltare quelle parole che ancora vorticavano nella mia mente.

"A...aspetta!!" Avevo sussurrato, in un bisbiglio angosciato.

Mi aveva sentito. Senza voltarsi, dandomi la schiena, si era fermato, invitandomi tacitamente a parlare con la mano già posata sulla maniglia della porta.

Cosa avrei dovuto dirgli? Io non avevo mai provato ad esprimere con le parole ciò che sentissi, prima. Non ne avevo avuto bisogno...nessuno mi avrebbe mai ascoltato. Ma ora, da ciò che avrei ammesso sarebbe dipeso tutto. Avrei potuto rovinare ogni cosa, e mi rendevo conto che sarebbe stato estremamente semplice farlo. Stavo rischiando il mio futuro per una manciata di parole?

Tacendo mi avvicinai a lui e, da dietro, lo cinsi con le braccia, posando il capo sulla sua spalla destra.

"Voglio che tu stia con me...voglio stare con te." Decisi di mormorare, senza riflettere, ciò che desideravo di più in quel preciso istante...gettai il cuore oltre l'ostacolo, come dice un famoso proverbio arabo. Perlomeno non avrei potuto rimproverarmi di nulla, comunque fosse andata. Se solo lui avesse letto dietro le righe...

Hana si voltò nel mio abbraccio, ricambiando possessivamente la mia stretta. E, non so se rendo l'idea, sogghignando come l'ultimo dei deficienti!!

"Ora che me l'hai detto, non ti lascerò andare! Sei in trappola, kitsune!!"

Mpf...

"A parte il fatto che non mi pare di aver detto nulla di poi così compromettente...chi è che vuole andarsene? Solo, ti prego, quelle ciabatte...usale come tana per i criceti, piuttosto, ma non mettertele più..."

Un ansito sulle mie labbra: "Qualcuno dovrebbe decisamente insegnarti a chiudere questa boccaccia, volpastra..."

"Fallo tu..." Suggerii io. Venendo immediatamente preso in parola.

Quando...

Un improvviso e commosso scroscio di applausi ed ovazioni scoppiò come un boato alle mie spalle, condendosi di numerosi fischi acuti.

"Fnalmente si sono decisi!! Ma ce ne avete messo di tempo, debosciati!!"

"Secondo voi, si staccherrebbero se gli gettassimo la grondaia in testa?"

"Ahhhh, come sono carini..."

"Ma non dovrebbero esserci i confetti...io ho fame!"

"Taci, Takamiya..."

"Kimi-kun...e se li imitassimo? In fondo, dobbiamo difendere il nostro primato di apnea!"

Io, senza scompormi, ed Hana, con una tinta rosso aragosta, ci voltammo per contemplare l'intera squadra Shohoku appollaiata sul muretto a godersi lo spettacolo, ingurgitando pop-corn e riscuotendo scommesse, accompagnata da quei quattro idioti dei suoi amici.

"Te l'avevo detto che questo sarebbe stato il mese buono!"

"Mah...io credevo che sarebbero stati meno precoci! Sai, conoscendo quelle loro menti da brachiocefali..."

"A quanto era salita la quota, dall'ultima rissa...?"

Immediatamente puntai Ayako, che stava sorridendo innocentemente facendoci il segno della vittoria con la mano. Evidentemente aveva avvertito in precedenza, dopo la mia chiamata, tutto il circondario di conoscenti...

Tentò di scusarsi con un'espressione molto (falsamente) contrita: "Non prendertela, Ru! Non appena mi hai telefonato, ho subito capito che sarebbe stata la volta buona! Non ho proprio resistito a renderne partecipi anche gli altri...sapessi da quanto tempo stavamo aspettando! Avete impiegato veramente un sacco di tempo!!"

Immancabile il commento di Mitsui: "Era ora che vi decideste! Da due anni non fate l'altro che rincorrervi come gli elettroni attorno all'atomo di Rutherford!!"

Osservando di sottecchi Hanamichi notai che stava per esplodere. Come se non avessimo già fornito uno spettacolo più che sufficiente...

Lo afferrai per il braccio e lo trascinai in casa, zittendo tutti con un: "Scusate, ma abbiamo parecchio tempo perso da recuperare!" prima di chiudere la porta, appoggiarmi ad essa dopo aver dato tre giri di chiave e tirare un sospiro profondo di sollievo, godendomi la sua espressione scandalizzata.

"Ru...Rukawa...ma cosa intendevi...? Non...'quello', vero?"

"Perchè, non ne hai voglia? Potevi dirmelo subito! Allora forse farei meglio a rivolgermi a qualcun altro..."

Immediatamente mi ritrovai addossato al muro con la camicia sbottonata a mezzo, travolto da un'ondata di calore e di piacere che mi diede solamente il tempo di affondare una mano nei suoi capelli e di sussurrare sarcastico. "Comunque...le tue ciabatte ti danno un'aria veramente sexy..."

"KITSUNEEEEEE!!!!"

 

 

"Smettila di sfoggiare quel tuo sorrisetto sarcastico o giuro che ti farò ingoiare i denti!"

Ma guarda con che aria angelica mi sta fissando! Come se non sapessi a cosa sta pensando...anzi, no! Cosa sta ricordando! Mannaggia! Che ne sapevo io, che sarebbe piombato a casa mia così? Avevo già progettato una settimana di assenza strategica da scuola per non doverlo incontrare, e lui invece aveva avuto la grande idea di sventare tutti i miei piani!! Se lo avessi immaginato, avrei cercato...di rendermi, se non introvabile, perlomeno un po' più presentabile!!

Ma potrebbe anche smetterla di sfottermi per quelle stramaledettissime ciabatte! Considerando che, in fondo in fondo, a me anche piacciono...

Le avevo subito occhieggiate, in quel negozio di scarpe: eccolo lì, il musetto della mia kitsune! Se non potevo averlo sul serio, almeno potessi rimpiazzarlo allora con qualcosa che me lo ricordasse...ma questo è meglio che non glielo dica! Non so perchè, ma non credo che gradirebbe un paragone con un paio di calzature...anche se probabilmente ha capito da solo che il fatto che io abbia scelto proprio la volpe come animale, anzichè un orso o una zebra, non sia stato proprio casuale...

Ma mi sono stufato di essere solo io lo zimbello dei tuoi scherzi, Rukawa! Fra poco toccherà a te...eheheheh!!!

"Oi, kitsune! Io ho fame!!" Mugolo, sperando di impietosirlo.

"La solita pattumiera..." E' il suo ovvio commento.

Non credo che trucidarlo sia il modo migliore per iniziare il nuovo anno, però!

"Kaedeeeee...ho fameeeee!!!!!!" Mia madre non riusciva mai a resistere per più di cinque minuti a questo tono lagnoso! Ok, consideriamo che Kaede Rukawa è un caso a parte...ma non sarà proprio di marmo!!

"Vai a mangiare...non te lo sto mica impedendo!" Mi gela con tono lapidario e semiassonnato.

Mi correggo...è di granito.

"Potrei perdermi, se mi lasci andare da solo...accompagnami, per favoreeee!!"

Come replica ricevo solo un grugnito. Ehi! Ma se si addormenta chi lo sveglierà più, poi?! Urge prevenire questa eventualità!

"Kaede...prima di salire ho bucato per sbaglio il tuo pallone da basket preferito..."

Vediamo un po' che succede adesso! Aspettiamo che il senso della frase venga captato dal suo cervello: tre, due, uno...

Un improvviso ruggito mi fa sobbalzare: "DO'AHO!!! CHE HAI FATTO!?!"

Più sveglio di così...oh, no!! Forse anche troppo! Decisamente troppo!!!

Schizzo immediatamente fuori dal letto e mi fiondo al piano di sotto, tallonato da un infuriato erede di Jack lo Squartatore, anche se assai più pericoloso! Riesco a malapena a guadagnare il pianerottolo (vorrei farvi notare che tutte le luci sono spente, quindi sto correndo seriamente il rischio di fratturarmi qualche costola!!), prima di venire atterrato e finire spalmato a terra con un Kaede steso sopra la mia schiena, che sta bloccando le mie braccia a terra tramite una presa ferrea e decisa. Ma le volpi vedono anche al buio? Come fa ad avermi agguantato in modo così sicuro? Mah...

Comunque non mi sembra il caso di abbandonarmi a queste considerazioni, dato che rischio la vita!!

"Cosa hai fatto, do'aho?" Ripete, con un tono gelido e minaccioso.

Oddio, e adesso chi ha il coraggio di dirgli che stavo bleffando solo per farlo uscire dal letto?

"Stavo scherzando..." Mormoro, recitando le mie ultime preghiere "Prima però posso esprimere il mio ultimo desiderio?"

Un sibilo raggelante: "No..."

Addio, mondo crudele...

 

 

Dieci minuti dopo e parecchi scambi di opinioni in più accendiamo la luce in cucina ed apriamo la nostra ennesima scatola di cerotti. Stiamo ampliando il mercato, sul serio! Non è normale che la nostra media sia di sei, sette confezioni di bende e disinfettanti vari per settimana!

Comunque, terminata l'operazione reciproca di medicamento (che fra l'altro non mi dispiace affatto! Se esagero un po' con i mugugni di dolore, la volpe si intenerisce un pochino -anche se poco poco!- ed il suo sguardo si fa lievemente ironico...adoro vederlo sorridere! Sempre che non lo faccia per le mie ciabatte, beninteso!) vado a spalancare l'anta del frigo e ne estraggo una confezione con dei rimasugli di torta, che sono riuscito a sgraffignare dalla festa di mia zia infilandoli quatto quatto nelle tasche interne del giubbino.

"Kaede...preferisci la fetta col cioccolato o quella con la crema? Kaede...Kaede?"

Ma no!! Non è possibile che si sia addormentato di nuovo! Ed invece eccolo lì, con la testa arrovesciata sul tavolo e la tipica aria innocente che ha (solo) quando sogna!

Mi siedo di fronte a lui. Quasi mi dispiace svegliarlo...non credo che possiate immaginare quanto sia bello! Ok, splendido lo è sempre, ma nel sonno ha un'espressione così rilassata, così fiduciosa...non mi stancherei mai di ammirarlo estasiato con un'aria ebete!

Passo un dito sui lineamenti cesellati del suo viso: la fronte, il naso, le labbra...mi mordicchia lievemente la falange! Ma sta dormendo o no? Mmh!! Un attimo! Immergo il dito nella torta alla crema e lo riporto sulla sua bocca. Immediatamente esso viene lambito ed accarezzato da una lingua vellutata, prima di essere morso scherzosamente e trattenuto fra i suoi denti. Ripeto l'operazione, e vedo finalmente i suoi occhi socchiudersi, mentre un blu topazio dardeggia come un miraggio fra le folte ciglia scure.

Rukawa cattura la mia mano e scorre con le labbra su di essa, mentre mi fissa con quel suo sguardo metallico ed attraente.

"Non è male, la torta...ovviamente non l'hai fatta tu!" Constata tranquillissimo, sporgendosi verso di me e donandomi un bacio intenso e passionale.

"Ovviamente..." Replico io, staccandomi (con somma forza di volontà) da lui.

Che faccio? Glielo dò o non glielo dò (e non mi sto riferendo a 'quello'!!! Hentai...altro che Sendoh!)? Beh, mi sembra idiota tentennare così! Ormai l'ho comprato, non posso certo tenerlo io, no?!

Infilo una mano sotto il tavolo e prendo il regalo che avevo precedentemente nascosto sotto la sedia accanto alla mia.

"Tieni kitsune!" esclamo, notando i suoi occhi spalancarsi per lo stupore "Aprilo con calma, mi raccomando. Voglio avere tutto il tempo per poter inglobare anche la tua fetta di torta in tutta tranquillità!"

Mantengo lo sguardo fisso sulla mia porzione di dolce, apparentemente concentratissimo a sminuzzarlo in fettine perfettamente perfettamente identiche, mentre invece la mia attenzione è completamente rivolta al rumore della carta che viene tirata e scartata con un'attenzione quasi meticolosa.

Al termine di quest'operazione segue un profondo silenzio che io non esiterei a definire allibito. Mantengo comunque lo sguardo fisso sul tavolo, resistendo alla tentazione di sollevarlo per scoprire quale espressione possa essere ora impressa sul suo splendido volto.

"Hanamichi..." Il tono della sua voce è colmo di qualcosa che appare simile alla disperata incredulità.

"Si?" Replico io, con aria totalmente innocente.

Ora viene il bello...

"Queste...queste cose...sarebbero il tuo regalo?" Mi interroga, calcando pericolosamente sul termine 'cose'.

Si tratta di una domanda retorica che ovviamente sta supplicando una smentita! Dovrei dargliela? Mmhh...naahhhh!! Rovinerei tutto il divertimento!!

Sollevo finalmente lo sguardo per posarlo su di lui, e....devo mordermi le labbra per frenare un profondo accesso di risa, dinnanzi all'aria tremendamente incredula e quasi schifata con cui le sta sollevando per ammirarle meglio.

"Belle, vero?" Rimarco io, con l'espressione di uno che è totalmente ed ingenuamente convinto di ciò che sta dicendo.

Lui non mi risponde, ma inizia a fissarmi chiuso in un silenzio che forse dovrebbe preoccuparmi.

Ma io proseguo imperterrito: "Non serve che tu mi ringrazi, ho sempre saputo quanto le desideravi...non trovi che siano stupende? Mi hanno colpito appena le ho viste! All'inizio pensavo di regalarti un nuovo pallone da basket, dato che il tuo è piuttosto malridotto, ma quando le ho scorte nella vetrina di quel negozio non ho proprio potuto resistermppfff..."

 

 

Non riesce ovvimente a concludere dato che io, glaciale come sempre, gliene ho ficcata una in bocca per risparmiarmi la tortura dell'esaltata glorificazione del suo regalo!

Ma come?!! Sento che sto per arrabbiarmi, e sento che non riuscirò ad evitarmi dall'ammazzarlo, stavolta.

Ditemi voi! Lui stava per comprarmi un pallone da basket...ed invece di proseguire con questa sua decisione per una volta azzeccata, dato che ne ho davvero bisogno, ha ripiegato su tali stupide ciabatte-peluche raffiguranti inequivocabilmente una scimmia?! E secondo i suoi piani io dovrei pure indossarle?! MA E' TOTALMENTE IMPAZZITO????

Figuriamoci se io potrei acconsentire a calzare questi obbrobri!!

Glielo dico esplicitamente mentre lui, dopo aver appoggiato la pantofola sul tavolo, è ancora impegnato a sputare il pelo finitogli in bocca.

"Piuttosto che mettere queste, pattino sul ghiaccio a piedi nudi!" Esclamo, con tono fermamente ed improrogabilmente deciso, di modo che capisca che non sto affatto scherzando.

Ok! Ogni regalo si dovrebbe ricevere con gratitudine, perchè questo significa che la persona che te l'ha offerto ha pensato a te, a cosa avrebbe potuto piacerti...ha voluto cercare di farti felice.

Però...qualsiasi cosa sarebbe andata bene, ma non queste schifezze!! E so che oltretutto lo ha fatto di proposito per provocarmi! Non dovrei affatto dargli la soddisfazione di alterarmi: ora le prendo e le ficco direttamente nella pattumiera!

La sua voce lamentosa mi distoglie dalle mie recriminazioni: "Ma come! Non ti piacciono?"

Sembra seriamente sorpreso della mia reazione! Ma cosa si aspettava? Pensava davvero che io avrei fatto i salti di gioia?! Non posso crederlo...

"Ma come potrebbero piacermi, scusa? Ed inoltre, guarda! La loro espressione è troppo sveglia ed intelligente per poter essere paragonata alla tua!!" Asserisco seriamente, avvicinando una calzatura al viso del mio do'aho (che ora sta assumendo, per la collera, una calda tonalità rosso aragosta), ed effettuando una comparazione con distacco scientifico.

"No!" Affermo alla conclusione del mio esame minuzioso "Decisamente non ti assomigliano! Oltre ad essere evidentemente più intellettualmente dotate, hanno anche un aria decisamente più sexy della tua!"

"Ah, sì?" Salta su Hana fumando di rabbia "Beh, devi sapere che le mie ciabatte da volpe sono assai meno scorbutiche e molto più affettuose della tua persona!!"

"Perfetto, allora!! Tu dici dunque di preferire le tue pantofole a me?"

"Senza alcun dubbio, kitsune! Anzi, non è nemmeno possibile effettuare un paragone!!" Replica immediatamente lui "Perlomeno non hanno la pretesa di usare del sarcasmo su di me in ogni cosa io faccia!"

Io colgo la palla al balzo: "Suppongo che quindi non ti darebbe fastidio se io andassi a festeggiare il mio compleanno da Sendoh...rimarrebbero comunque le ciabatte a tenerti compagnia, giusto?" Come ragionamento non fa una piega...

Ho appena concluso la mia orazione, ma non ho nemmeno quasi il tempo sufficiente per respirare e riprendermi dal mio sforzo vocale, perchè le sua labbra roventi si sigillano sulle mie ponendo fine a questa polemica insensata. Una fra le tante che scombinano le nostre giornate...

Alla fine ci separiamo con il respiro affannoso.

"Ritira tutto quello che hai detto, volpe!!"

Io fingo di pensarci un po' su, e dopo qualche secondo rispondo con un'espressione mortalmente seria, tesa a nascondere un sorriso canzonatorio: "Posso ritrattare tutto, se vuoi e se ti fa piacere, ma non la verità...hanno davvero un'espressione più intelligente della tua!"

"Ma non sono più sexy di me..." Sussurra lui soddisfatto mordicchiandomi la gola, mentre si trova quasi semisdraiato a pancia in giù sul tavolo. Infatti il suo posto è di fronte al mio, al di là di questo fastidioso ingombro di legno a quattro zampe!

Io sento un lungo brivido attraversarmi tutto il corpo e mi trovo mio malgrado costretto ad ammettere: "No, in effetti..."

Lui si stacca da me per sedersi a gambe incrociate sulla tavola, con lo sguardo che gli scintilla di malizia ed orgoglio: "Eheheheh!!! Non puoi negarlo, volpastra!! Il Tensai è un davvero un genio in materia di 'come soddisfare le volpi in calore'! Del resto, anche le mie pantofole sono davvero più espansive di te..."

Lascia un attimo la frase in sospeso, prima di continuare fissandomi negli occhi: "Ma questo particolare non ha nessuna importanza. Io non ti voglio diverso da come sei..."

Io non ti voglio diverso da come sei...

Questa frase mi pugnala il cuore con una sensazione di felicità troppo dolorosa per poter essere provata. Io ho sempre temuto che nessuno avrebbe mai potuto volermi proprio per il mio carattere chiuso, misantropo...per il mio volermi sempre dimostrare forte, indipendente...per la mia convinzione di non aver bisogno di nessuno. E' questa la realtà, l'essenza di ciò che provo per Hana: io non ho bisogno di nessun altro accanto a me e sarei perfettamente in grado di proseguire da solo la mia vita, senza problemi...

...ma non voglio più farlo. Una volta desideravo questo, di conseguenza cercavo la solitudine e la rivendicavo per me come mia esclusiva compagna. Mi ripetevo che ero forte, che il mio carattere era abbastanza tenace da poter abbattere qualsiasi ostacolo senza l'aiuto di nessuno.

Io non ho bisogno del sostegno di Hanamichi per poter andare avanti...eppure lo voglio comunque accanto a me. Proprio per questo il nostro è un legame indistruttibile. Se mi tenessi legato a lui per cercare sostegno ed aiuto in questa nostra unione, allora...non sarebbe più amore, ed Hana diventerebbe un semplice mezzo per me.

Il vero amore è la mia consapevolezza di essere in grado di affrontare la vita da solo...ma di volere comunque lui al mio fianco. Ma non perchè ho bisogno di lui. Solo perchè lo amo.

E mi ricordo della frase che lui mi aveva lasciato, incisa sul nastro: "...non credere che io ti ami perchè ho bisogno di te. Io ho bisogno di te perchè ti amo..."

So che entrambi abbiamo perfettamente compreso cosa ci leghi, come so con lucente convinzione che non potremmo mai fare a meno l'uno dell'altro...proprio perchè in realtà il nostro legame non è necessario per la nostra vita: non potremmo farne a meno perchè non vogliamo farne a meno. Perchè ci amiamo.

E' il nostro desiderio di condividerci sempre e comunque l'uno con l'altro che rende indistruttibile il nostro amore.

Vengo strappato dalle mie riflessioni dalla voce del mio do'aho, che ovviamente non ha mai il tempismo ed il tatto sufficiente per comprendere quando non è il momento di sparare cavolate.

"Ma davvero non hai intenzione di provare quelle pantofole?"

Ancora!! Quanto tardo è?

"Apri le orecchie, idiota, perchè non ho intenzione di ripetermi: quei-cosi-non-li-indosserò-mai!"

Spero che la mia voce palesemente esasperata lo convinca a desistere! Ma dimentico sempre che la tenacia (io la definirei piuttosto cocciutaggine) è una delle peculiarità caratteristiche del mio do'aho!

"Ma non puoi farmi questo!! Io te le avevo regalate apposta per poterti prendere in giro!! Insomma, ero stufo di essere l'unico a venire deriso...e tu mi rompi così le uova nel paniere?! Avevo già progettato di scattarti una foto con indosso quelle magnifiche calzature e di farle fare il giro di Kanagawa..."

Spero che stia scherzando!!! Ad ogni modo, visto che con lui non si può mai essere sicuri e che notoriamente è meglio prevenire piuttosto che curare, come per un riflesso incondizionato il mio pugno scatta indipendentemente da me e fa ruzzolare scompostamente Hana giù dalla tavola.

Segue un silenzio piuttosto preoccupante. E' ancora vivo? Non sarò riuscito davvero a liberarmi finalmente di lui?

Le mie speranze vengono disingannate quando mi sento afferrare per un piede e trascinare giù. Finisco a terra, mentre Hanamichi immediatamente mi blocca i polsi sul pavimento e si stende su di me. A dir la verità non mi sembra poi così arrabbiato...anzi! Nei suoi occhi brilla la luce caratteristica che mi avverte che ha in mente di combinarne qualcuna delle sue! Strano, eppure l'ho appena colpito...avrebbe perlomeno dovuto rispondermi, no? Aiuto! Quando fa così, ho sempre l'irresistibile impulso di chiamare i pompieri...

"Kaede...non hai ancora capito il perchè del mio regalo?"

"Nh?" Che c'è? Si mette a fare gli indovinelli, adesso? A me sta pure venendo sonno...

"Così ho l'occasione di poterti prendere in giro...per tutta la vita."

Quest'ultimo spezzone di frase congela tutti i miei frenetici tentativi di liberarmi. Cosa...cosa sta cercando di dirmi?

'Per tutta la vita'.

...eh?

Mi trovo ancora immobile, mentre vedo che nella sua mano destra compare un braccialetto d'argento lavorato. Lentamente solleva un mio braccio e me lo aggancia al polso, senza cessare di mantenere il suo sguardo incatenato al mio.

Io lentamente avvicino la mano al mio viso e noto la targhetta con su incise queste parole: "Everlasting love H&K".

La mia voce trema leggermente, mentre lo interrogo con una pallida imitazione del mio solito tono canzonatorio: "Non vorrai farmi credere che, scarso come sei in inglese, sai cosa voglia dire..."

Lui mi solleva da terra e mi spinge sul divano, prendendomi fra le braccia e stendendosi accanto a me, mentre asserisce distrattamente, con noncuranza: "Yohei mi ha assicurato che significa 'stupida volpe'..."

Beh, nemmeno stavolta posso esimermi dal dargli un bel cazzotto!

"KITSUNEEEE!!!!! La vuoi finire!!!! Se si litiga a Capodanno, si litiga tutto l'anno!!!"

E' davvero uno stupido superstizioso...ma io non sono da meno, visto che non posso trattenermi dal rispondergli: "Allora ci conviene fare la pace in fretta..."

Ma anche dopo la nostra giornaliera 'operazione pacificatoria' lui riprende a blaterare: "Sai volpe..." mormora con gli occhi chiusi "Mi piace talmente tanto questo modo di fare la pace, che credo ti provocherò di nuovo!"

Io gli tiro scherzosamente i capelli, borbottando tra uno sbadiglio e l'altro: "Non ti conviene...potrei regalare le tue ciabatte ad una mia fan in un impeto di vendetta..."

Lui pare decidersi a tacere (finalmente!!!). Prima che io scivoli nel sonno, però, mi raggiunge il suo mormorio: "Kaede, il mio regalo non è certo un obbligo. Non preoccuparti...si tratta solo di una mia speranza, di un modo per farti comprendere ciò che sento. Non devi sentirti costretto, non è mia intenzione limitare la tua indipendenza, la tua libertà. Io voglio da te solo quello che tu ti senti in grado di darmi, non ti forzerò mai...ti amo troppo, per poterlo fare. Quando...quando sentirai di non amarmi più, me lo restituirai ed io capirò..." Il sussurro svanisce in un silenzio sofferente.

Intuisco immediatamente che si sta riferendo al bracciale che ora mi cinge il polso.

Sorrido tranquillo, mentre replico: "No, mi piace troppo...non credo che me ne libererò mai."

Lui comprende altrettanto bene che io, invece, non mi sto affatto riferendo al bracciale...

Anche se ho gli occhi chiusi, intuisco lo stesso che sta ricambiando il mio sorriso.

 

 

Chi diamine suona il campanello a quest'ora di mattina!!!??? Oltretutto è Capodanno, ed è cosa nota che in questo giorno prima delle undici e mezza (come minimo!) non ci si alza!!!

"Do'aho...vai ad aprire!!" Ingiungo, sperando che il mio mugugno sia risultato comprensibile.

Al mio fianco però non avverto nessun movimento.

"Do'aho...MUOVITI!!!!"

Ancora nulla!!

"DO'AHO!!!! TI HO DETTO DI ANDARE AD APRIRE!!!!!"

Non sopporto che non vengano rispettate le mie richieste!! Ormai sono completamente sveglio e pronto a far comprendere ad Hanamichi le conseguenze che porta una mia volontà non rispettata.

Mi sollevo a sedere sul divano (infatti non ci siamo scostati da qui, ieri notte!!), ma non vedo nessuno accanto a me!! Dov'è andato quel deficiente?? Ancora colmo di sonno mi sollevo in piedi, lasciando cadere a terra la coperta (coperta? E da dove spunta, scusate?!) e mi accingo a recarmi a tributare la degna accoglienza allo scocciatore mattiniero. Qui qualcuno ha bisogno di venire rinfrescato sul mio motto...

Ma chi ha messo un tappeto nell'atrio di casa mia o cose simili? No, perchè mi sembra di camminare sul morbido...ma sono ancora piuttosto rincoglionito per il brusco risveglio, e non mi rendo pienamente conto della stranezza di tale pensiero. Sorrido appena, quando sento il freddo braccialetto scorrermi sul polso sinistro. Sono stupidamente felice. Talmente felice da sentirmi in obbligo di darmi del deficiente fra me e me.

Apro la porta, emettendo con voce sepolcrale: "Io non perdono chi osa disturbare il mio s..."

"AUGURI RUKAWA!!!!!"

Allibito, vedo davanti a me una mandria urlante con trombette, striscioni, fuochi d'artificio (sì, anche quelli!!) e coriandoli che mi vengono lanciati addosso.

Cerco di mettere a fuoco...noto lo Shohoku al completo, Sendoh e parte del Ryonan...perfino qualcuno del Kainan!! Che è venuto a fare qui quel decerebrato di Kyota? Ma chi lo vuole? E quello...non è Fujima con Hanagata? Non mi sembra addirittura di aver mai parlato con loro! C'è pure l'Armata Sakuragi!!

Ma che ci fanno tutti qua?!

Noto che Ayako si fa avanti ed attacca con le spiegazioni in tono malizioso: "Ciao, Kaede! Abbiamo per caso interrotto qualcosa? Oddio, speriamo di no! Siamo venuti tutti di comune accordo per poterti fare gli auguri di buon comp..."

Improvvisamente si interrompe guardando verso i miei piedi. Anche gli altri la smettono di fare casino, ed il loro sguardo assume la stessa direzione di quello di Ayako. Ma cosa stanno fissando con quell'esprtessione da carciofi lessi? Hanno un'aria che definire allibita sarebbe un eufemismo!

Cerco con gli occhi quanto ha attratto così prepotentemente la loro attenzione...

AAARGGGHHH!!!! Quell'idiota, quel deficiente, quell'imbecille, quel maledetto decerebrato...QUEL DO'AHO!!!!!!!! Mi ha infilato le ciabatte da scimmia mentre dormivo!! Non c'è altra spiegazione, dato che le ho ai piedi!!!

Ed ora sono qui con queste ridicole pantofole!!! Sono sicuro che, tempo un paio d'ore, lo saprà tutta Kanagawa ed oltre!! Il freddo, duro, distante, insensibile Kaede Rukawa...con questa imitazione distorta di calzature ai piedi!! Mi ha visto perfino il mio peggiore rivale, Sendoh!!! Che fine farà la mia reputazione? Adesso con che faccia di bronzo potrò uscire da casa? Come riuscirò a presentarmi alle partite o a scuola??!! La mia immagine distrutta!!

Mentre tutti crollano dalle risate davanti a casa mia, odo una voce alle mie spalle. "Che succede, kitsune? Chi c'è alla porta?"

Mi volto con sguardo omicida e fiammeggiante.
"Do'aho" Sibilo, riducendo i miei occhi a due fessure colme di fuoco "Preferisci essere squartato o affogato?"

"AAHHHHHH!!!!! Pietàààààà!!!!!!!!"

 

 

 

Fine^^

 

 

Un grazie a Calipso che mi ha suggerito di porre l'episodio delle pantofole, fatto tratto da una mia esperienza personale (non vi dico la figuraccia -__-) e riadattato su Hana e Ru, in una mia fic.

 

 

 




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