La
vicenda di questa fic mi è stata ispirata da una dj delle No-ten che mi è
piaciuta tantissimo, perché esprime tutta la dolcezza e l’innocenza di due
ragazzini alle prese con la scoperta del mondo dei sensi. La mia fic vuole
essere un omaggio a Greta ( che condivide con me e Nausicaa questa visione
di Hana e Ru ) per il suo compleanno: tanti auguri!!!!
I need you
di Calypso
La
situazione non sarebbe delle peggiori considerando che io e la kitsune ce ne
stiamo soli soletti sulla terrazza della scuola, ma appunto, sarebbe! Già,
perché in realtà aleggia una strana tensione, al punto che stiamo seduti
vicini, ma nessuno di noi due ha neanche provato a toccare l’altro e a dire
il vero, saremmo venuti qui per parlare, ma se aspetto che il
volpacchiotto cominci, qui sopra ci finiamo la scuola!!!
Il
fatto è che noi stiamo insieme da un po’ e le cose vanno bene, più
che bene, solo che abbiamo un problemino con la sfera più intima per così
dire……vabbè, siamo onesti, il fatto è che io da un po’ provo a sondare il
terreno con Kaede, per vedere se anche lui sente il desiderio di andare
oltre quello che c’è già stato tra di noi, solo che lui è sfuggente
sull’argomento e vorrei che mi spiegasse il perché, per affrontare insieme
la cosa, anche perché non è che io mi senta propriamente tranquillo a
riguardo! Nessuno dei due ha avuto esperienze in quel campo e credo che sia
normale sentirsi agitati, però se ne parlassimo potremo aiutarci
vicendevolmente, no? Lui invece mi risponde sempre con mezze frasi che ormai
mi fanno venire l’ansia, perché non capisco se il problema sono i ruoli che
dovremmo avere in questa cosa o se è la cosa in sé che non lo convince
ancora! Io già non sono sicuro di mio e il suo atteggiamento non mi aiuta
davvero! Intendiamoci, non sono né arrabbiato con lui né penso che sia
esagerata questa sua ritrosia ad affrontare l’argomento, anzi adoro questo
lato più dolce e innocente che ho scoperto in lui, però vorrei tanto
potergli dimostrare il mio amore più concretamente. Appoggio la guancia
sulla mano e comincio a parlare, per vedere se stavolta esce qualche parola
di più da quella bocca adorabile.
“Vuoi venire a dormire da me, stasera? Mia madre non c’è e potremo starcene
da soli, magari proviamo a capire cos’è che ci blocca ogni volta che….che…..bè,
hai capito, no?!”
Lui
guarda fisso davanti a sé mentre mi risponde.
“Avevi detto che non saresti stato insistente, mi pare, invece finisci
sempre con il parlare di ‘quello’, mi fai sentire sotto pressione così!”
“Hai ragione, magari sono insistente, ma non lo faccio per pressarti, per
convincerti ad accelerare i tempi o a prendere decisioni affrettate, però…..ecco….se
tu riuscissi a spiegarmi che ne pensi di questa cosa, magari insieme capiamo
come fare per….per….” è il colmo! Io chiedo a lui di parlare chiaramente e
non riesco neanche a dirgli che voglio fare l’amore con lui! Io non credo
che il panico sia la sensazione da associare a una cosa tanto bella, ma la
verità è che non ho la più pallida idea di come ci si debba sentire! Ho
solo sedici anni ed è la prima volta che sono innamorato, la prima volta che
sento questo desiderio di fondermi con qualcuno…….Kaede non mi risponde e io
continuo: “C’è qualcosa che non ti convince? Magari quello che ti ho fatto
capire che vorrei da te non è quello a cui avevi pensato?”
“Hai tanta fretta, Hana?! Ormai è un’ossessione, ogni volta che siamo soli
ricominci a parlare del come, quando e perché……non potremmo semplicemente
aspettare che la cosa venga da sé?!”
Sono emozionato, perché anche se non è quello che volevo sentirmi dire,
almeno ha espresso chiaramente qualcosa sull’argomento! Questo non toglie
che è successo già più di una volta che i nostri baci e le nostre carezze
stessero per degenerare piacevolmente e lui si sia tirato indietro!
“Non credo che questo potrà avvenire se non arriviamo a capire cos’è che ti
blocca!” ecco l’ho detto……
Kaede mi guarda rabbuiato.
“Perché, tu sai esattamente cosa e come farlo, tensai?!
“Può darsi….” gli rispondo per uno stupido orgoglio e lui mi rifila un
sonoro pugno, prima di alzarsi e andarsene……non ho risolto granchè con
questa uscita cretina, eh?! Mestamente torno in classe sedendomi al mio
banco che è dietro a quello di Yohei.
“Credevo che avresti passato tutto il tempo del pranzo con Rukawa sulla
terrazza, invece l’ho visto poco fa che rientrava nella sua classe e
sembrava arrabbiato, che gli hai fatto, Hana?”
“Niente!” rispondo prontamente.
Lui
mi scruta bene in viso: “Niente non direi, hai ancora la sua mano stampata
sulla faccia!!”
Appoggio la testa sulle braccia incrociate e penso che almeno a Yohei posso
dirlo, in fondo è il mio migliore amico, anzi, magari ha qualche consiglio
da darmi a riguardo.
Mi
avvicino maggiormente a lui, sporgendomi sul banco per non farmi sentire da
nessuno.
“Il
fatto è che quando parliamo di una cosa, lui non mi spiega cosa c’è che non
va, io divento un po’ pressante e finiamo con il litigare! Niente di che,
però……”
“Ha
a che fare con il sesso?” chiede diretto come sempre e io mi sento
arrossire come un cretino.
“Sì.” gli borbotto imbarazzato.
"Rukawa
non vuole farlo?”
“No, non è quello, se fosse così, aspetterei. Invece, va tutto bene fino ad
un certo punto e poi…guarda, sono sincero, non si tira indietro solo lui,
Kaede lo fa materialmente, ma devo ammettere che non ho mai cercato di
convincerlo a continuare in quel momento…..la verità, Yohei è che forse so
cosa devo fare, ma appunto, forse!!!”
“Capisco.” annuisce didatticamente e mi fa venire un po’ i nervi, devo
dire, perché noi due abbiamo la stessa età e mi parla come se il sesso non
avesse più segreti per lui!
“Che faccio?” mi viene comunque spontaneo da chiedergli.
“Io
sono uno di quelli che pensa che la pratica sia una buona soluzione, ma in
questo caso, direi che avete bisogno di un po’ di teoria, quindi, perché non
vi affittate una bella cassetta e ve la guardate insieme?”
Credo di non stramazzare al suolo solo perché afferro il bordo del banco con
molta decisione!!
“EHHHHHH?!” urlo, per poi accorgermi di aver attirato l’attenzione di tutti
e tapparmi la bocca da solo!
“Scusa, se ho capito correttamente, voi non sapete bene cosa fare e cosa
aspettarvi da questa cosa, dopo aver visto concretamente il tutto, non
dovreste avere problemi. Fidati, funziona!” e mi strizza un occhio convinto,
evidentemente è il metodo usato da lui e a pensarci bene, sotto il suo
letto, ho intravisto delle cassette che per tenerle lì non devono essere
trovate da nessuno, solo che non credo di potergliene chiedere in prestito
una, non deve essere del genere che serve a me! Penso un attimo al suo
suggerimento e potrebbe funzionare, devo solo dirlo a Kaede…….
…….arrivo alla sua classe, mancano pochi minuti alla fine dell’intervallo
per il pranzo, ma DEVO dirglielo adesso, prima di perdere il coraggio!
Entro, lo afferro per un braccio e lo trascino fuori davanti agli sguardi
attoniti dei suoi compagni e alle occhiate assassine delle compagne, perché
guai a chi glie lo tocca, tanto è MIO, galline!!! Giusto il tempo di girare
l’angolo del corridoio, fare un paio di gradini, sedercisi sopra e gli dico
quello che ho intenzione di fare, omettendo che è un’idea di Yohei.
“Vorresti affittare una cassetta pornografica?!”
Ma
che urla?! Gli tappo la bocca con la mano per impedirgli di far sapere a
tutta la scuola quello che voglio fare, lui me la scosta con un gesto
brusco.
“Che diavolo ti è venuto in mente, do’aho?! Io non voglio vedere niente di
simile!” è tremendamente scocciato dalla mia idea, si alza con tutta
l’intenzione di andarsene, ma io lo trattengo, chiamandolo.
“Sto solo cercando una soluzione che possa aiutarci, non volevo mancarti di
rispetto, ma a questo punto devo credere che per te non è così importante
fare l’amore con me.” mi sento i suoi occhi addosso, ma non lo guardo, sono
anche ancora seduto e aspetto solo di sentire i suoi passi allontanarsi,
invece mi ritrovo il suo indice piantato sul torace e il suo viso
vicinissimo al mio.
“Sia chiaro che ci vai tu alla videoteca!!”
E
così dopo la scuola e gli allenamenti mi ritrovo fuori dalla videoteca
camuffato con un paio di occhiali scuri, cerco di assumere un atteggiamento
sicuro e baldanzoso e entro: mi aggiro tra gli scaffali, senza decidermi ad
andare nel reparto giusto, poi mi decido e comincio a guardare tra quelle
che potrebbero interessarmi……..ma che razza di titoli hanno ‘ste cose?! Mi
imbarazzano solo quelli, come faccio?! Ma veramente c’è gente che affitta
cassette con questi titoli?! Roba come ‘chi mi accontenta, gode’ ?! (*) Cose
da pazzi, io non posso, io non ce la faccio! Ora piglio e me ne vado …..sì,
e con che faccia mi presento da Kaede?! Gli dico che non ho avuto il
coraggio di affittarla perché mi facevano impressione i titoli?! Che
figuraccia farei?! No, devo affrontare la cosa da vero uomo, vediamo…….i
miei occhi vagano sugli scaffali alla ricerca di qualcosa che abbia almeno
un’apparenza innocua e ho una folgorazione: non devo per forza prendere un
film, potrei optare per un anime di quelli hentai! Ma certo, come ho fatto a
non pensarci prima?! Sarà sicuramente meno traumatico, magari anche i
titoli……mi sposto di pochi passi e comincio a visionare il materiale….bè,
pare che questi siano meglio, ne prendo uno e vado a pagare il noleggio. Le
ragazze che lavorano nel negozio mi guardano un po’ strane o magari è solo
una mia impressione, però mentre sto per uscire una di loro, mi augura una
buona visione!!! Sento che le mie guance vanno a fuoco e me ne vado senza
neanche rispondere!
Ok,
questa è fatta, ora vado da Kaede. Arrivo a casa sua, suono il campanello
della porta dopo aver varcato il cancelletto e non appena lui apre gli metto
sotto il muso ( un’adorabile musetto da volpe! ) la cassetta. Lui la guarda,
poi sposta l’attenzione su di me.
“Begli occhiali, Hana…”
Ops,
ho dimenticato di togliermeli!! Vabbè, ormai…andiamo nel salotto di casa
sua, ( possiamo tranquillamente guardarla qui, tanto suo padre torna tra un
paio di giorni ) Kaede accende la televisione, io metto la cassetta nel
videoregistratore e impadronitomi del telecomando, mi siedo sulla sedia
vicino a lui e spingo play………….
………oddio, oddio, oddio!!!!! (**)
Sono incollato alla sedia, non riesco neanche a respirare, devo anche avere
gli occhi di fuori e la mia espressione credo che non sia dissimile da
quella che, con la coda dell’occhio, intravedo sul viso di Kaede, che
tiene una mano contro la guancia: completamente attonita!!! Che diavolo stiamo
guardando?! Qui si vedono solo corpi aggrovigliati e si sentono solo
gemiti!! Trovo il pulsante dello stop sul telecomando che stringevo talmente
forte da meravigliarmi che non mi sia esploso in mano e lo premo: fine di un
incubo!!!
Non
ho neanche il coraggio di guardare negli occhi Kaede mentre mi alzo, sono
troppo imbarazzato per dire alcunché e poi che dovrei dire?! Ho come la
sensazione che ho peggiorato le cose invece di migliorarle, mannaggia Yohei
e i suoi consigli, ma dopo mi sente!
“Ehm, io vado a casa, Kaede, ci vediamo domani, ok? Ricordati che tocca a te
riportarla in videoteca, questa è la tessera, ciao.”
Schizzo fuori da casa sua, sperando che continui almeno a parlarmi!!
La
visione di quella cassetta mi ha definitivamente terrorizzato, non ho
problemi ad ammetterlo ( tanto lo sto dicendo nel mio cervello! ). Pensavo
che al di là dell’imbarazzo che mi suscitava l’idea di Hana, non fosse tanto
stupida come proposta: nessuno di noi due ha avuto esperienze in quel campo
e avere qualche informazione in più sembrava la cosa migliore, per sapere
bene cosa fare, ma io non mi immaginavo di vedere quello che ho visto!!
Preferivo scoprirli sul momento certi particolari! Non che non avessi capito
cosa comportava il ruolo che voglio avere nella cosa, ma sinceramente
immaginarlo nella mia mente è una cosa, vederlo…….
Oltretutto, lo choc deve essere stato peggiore di quello che credevo, perché
stamattina non mi sono svegliato come sempre stiracchiandomi e crogiolandomi
nelle coperte, no! Ho aperto gli occhi di scatto, per svegliarmi dal sogno
in cui stavo rivedendo quelle scene!!!
Ora
sono qui, seduto ancora in mezzo alle lenzuola che mi tengo la testa con una
mano, pensando a tutto quello che ci ha portato a ieri sera: Hanamichi ed io
vogliamo fare l’amore, non ce lo siamo detti a parole, ma sappiamo che è
così, gli approcci di entrambi sono stati chiari e poi, stiamo insieme da un
po’ e credo sia normale desiderarlo, solo che siamo inesperti entrambi e
quando le nostre effusioni prendono quella direzione, io vengo preso dal
panico e credo che Hana sia nella mia stessa situazione. Non riesco a
parlargli di quello che mi succede quando penso che da lì a un minuto
perderemo il controllo, anche perché nemmeno io so bene cosa mi piglia! Non
è generica paura del dolore che inevitabilmente la cosa comporterà, no, è
qualcosa di più profondo, che riguarda quello che sento quando sono tra le
braccia di Hana. So che sembra sciocco e terribilmente melenso, ma quando
sono con lui provo delle sensazioni che prima neanche immaginavo esistessero e ne sono
un po’ spaventato, perché sono così forti e coinvolgenti che ho quasi la
certezza che, dopo averle vissute fino in fondo, non riuscirò più a farne a
meno e ho un po’ paura: per una persona come me, sentirsi così parte di
qualcosa, di qualcuno è strano….. io sono sempre stato bene da solo, non ho
mai provato questo desiderio bruciante di condivisione che ora invece sento
crescere ogni giorno di più in me, inoltre quando le mani di Hana mi
sfiorano carezzevoli e possessive, sento di perdere ogni controllo sul mio
corpo e sulla mia mente, altra sensazione a me estranea…..insomma, è tutta
una serie di cose che mi porta a non riuscire a lasciarmi andare.
Mi
alzo dal letto, tanto mi è ormai evidente che non riuscirei comunque a
dormire ancora, anche se è domenica e potrei starmene qui fino a tarda
mattinata, perché quelle immagini mi perseguitano anche nei sogni!! Scendo
in cucina dove la signora che si occupa della casa sta preparando la
colazione, dopo aver fatto la doccia e indossato i jeans e una felpa con il
cappuccio. Vorrei uscire subito dopo per andare a riportare quella cosa
in videoteca! Mentre mi lavo i denti, Midori – san risistema la mia camera.
“Kaede, ho trovato questa videocassetta, dove la metto?”
La
sua mano con la videocassetta in questione, QUELLA videocassetta!!! spunta
sulla porta del bagno. Dopo essermi ripreso dallo choc ed evitato di
strozzarmi con il dentifricio, mi precipito con ancora lo spazzolino in
bocca in camera mia, sperando che Midori – san non sbirci il titolo, sarebbe
troppo imbarazzante!! Strappo la videocassetta dalle sue mani non troppo
gentilmente, me ne rendo conto, ma sono troppo preso dall’impedire che si
accorga di cosa ha in mano! Lei mi guarda attonita, credo che non mi abbia
mai visto fare una cosa tanto impulsiva in tutti gli anni che mi conosce.
“Scusa, ma il fatto è che non è mia e devo riportarla e…..”
“Allora non dovresti lasciarla in giro – mi riprende lei dolcemente – stai
diventando disordinato.” Prende la cesta con i panni e se ne va,
permettendomi di riprendermi dal colpo che mi è preso, mi siedo un attimo
sulla scrivania: pericolo scampato, ma è meglio che me ne liberi, al più
presto!!! Finisco di prepararmi, prendo la videocassetta, la tessera che mi
ha lasciato Hana e cerco nel cassetto i miei occhiali da sole: per andare in
videoteca!! Sto allacciandomi le scarpe ormai pronto ad uscire, che Midori –
san mi raggiunge all’ingresso per chiedermi se voglio qualcosa di
particolare per il pranzo. Io devo voltarmi per risponderle e lei mi guarda
attonita, le mani sui fianchi.
“Perché ti sei messo gli occhiali da sole?! Fuori è nuvoloso, rischia di
piovere…..su, lasciali qui e poi, hai un faccino troppo carino per
nasconderlo!”
A
malincuore faccio come mi dice, non posso certo spiegarle perché li vorrei
tenere!!
Entro in videoteca e riconsegno finalmente la cassetta alle due ragazze che
ci lavorano e che mi guardano incuriosite, non so perché…..comincio a girare
tra gli scaffali, reparto cose normali! e vedo una specie di documentario
sull’NBA che dovrebbe essere molto interessante, ma mentre leggo dietro la
scatola di cosa tratta in specifico, mi arrivano le voci delle due ragazze.
“Questa non l’ha noleggiata ieri quel ragazzo dai capelli rossi? Ti ricordi,
quello che è stato tanto tempo a scegliere….”
“Ah, quello! Sì, hai ragione, ma allora….”
“Già, quello deve essere il ragazzo con cui l’ha vista!!!”
Le
voci si spengono in una risatina: devo uscire di qui!!!!! Grato per
l’autocontrollo che ho, mi avvio con naturalezza all’uscita e appunto
mentalmente il nome della videoteca: non metterò mai più piede qui
dentro!!!!
A
questo punto, non mi resta che andare da Hanamichi a rendergli la tessera.
Il
suono del campanello interrompe un sogno bellissimo e, anche se i
particolari sono stati portati via dal brusco risveglio, mi ricordo
perfettamente che Kaede c’era! Mi volto dall’altra parte, con tutta
l’intenzione di non andare ad aprire al rompiscatole che ha osato disturbare
il mio sonno e …..cavoli, comincio a parlare come la volpe dal sonno
perenne!! Mi sistemo meglio nel mio futon, concentrandomi per richiamare il
sogno e….NIENTE!!! ‘STO ROMPISCATOLE SUONA DI NUOVO, MA ORA IO SUONO
LUI!!!!! Butto le lenzuola da un lato e con cipiglio assassino raggiungo la
porta.
“ORA MI HAI STUFATO GRANDISS…..Kaede!!!” il volpacchiotto è davanti a me che
mi mette sotto il naso la tessera della videoteca, deve essere andato a
riconsegnare la cosa!!
“Stavi dormendo, do’aho?”
“Ehm, sì, ma non importa…dai, entra!”
Lui
si toglie le scarpe e mi raggiunge in camera mia: poggio il cartone del
latte, che ho preso dalla cucina, sulla mia scrivania.
“Siediti, vado a prendere due bicchieri…”
Quando torno lui è tranquillamente seduto sul mio futon a gambe incrociate e
per quanto io tenti di concentrarmi sul latte che sto versando nei
bicchieri, non riesco a staccare lo sguardo da lui tra le mie lenzuola!
Nella mia mente si forma rapidamente un’immagine: un futon, due testoline,
la mia e la sua!!! Finisce che ci fissiamo negli occhi entrambi senza dire
niente, io però sento un po’ di calore sulle mie guance: la vista di lui,
seduto nel mio letto…..poggio il cartone del latte e lo raggiungo, mi
inginocchio davanti a Kaede e lui inaspettatamente incrocia le sue belle
mani dietro la mia nuca. Sono un po’ stupito da questa sua mossa, non me la
aspettavo….cominciamo a baciarci ed è meraviglioso cominciare la giornata
con il sapore della sua bocca…mi faccio più vicino a lui, faccio scivolare
le mie mani lungo le sue cosce ricoperte dai jeans fin sotto la felpa…..accarezzo
la sua pelle morbida e il nostro bacio si fa più infuocato e passionale, sto
per farlo sdraiare sotto di me e……mi tornano in mente le scene di quell’anime
di ieri sera, maledizione!!!! Lo stesso deve capitare a Kaede perché
entrambi ci tiriamo indietro nello stesso momento, io gli sistemo la felpa
lisciandola con la mano e non riusciamo a guardarci in viso, entrambi
imbarazzatissimi……
Stessa scena un paio di giorni dopo, cambia solo lo scenario: gli spogliatoi
della palestra! Gli allenamenti sono finiti, tutti si sono preparati e
usciti, Kaede ed io siamo soli e ci siamo appena finiti di rivestire dopo la
doccia, dobbiamo solo uscire ed andare a casa, solo che……solo che ho una
gran voglia di baciarlo e io non sono tipo da resistere alle tentazioni,
quelle che riguardano SOLO Kaede ovviamente!! Arrivo alle sue spalle e lo
abbraccio, lui si gira e io posso chinarmi sulla sua bocca; come tutte le
volte in cui posso stare così con lui, mi perdo nel suo sapore…..lo faccio
poggiare contro il muro, Kaede vi scivola leggermente contro, io lo tengo
stretto per le spalle, una delle sue mani gioca con i miei capelli, mentre
l’altra afferra il lembo della giacca della mia divisa……le nostre lingue si
rincorrono e si intrecciano, stare in piedi comincia a diventare
problematico e poi….voglio assaporare la sua pelle. Mi sfilo la giacca e la
camicia lanciandole lontano da qualche parte e comincio a sbottonare quella
di Kaede mentre lo faccio sdraiare sul pavimento….siamo stretti l’uno
all’altro, i respiri affannosi e le mani che scorrono sui reciproci
corpi…….sono così preso da lui, da quello che provo per lui che agisco più
per istinto che altro…..slaccio i pantaloni di Kaede, mentre lo bacio sul
collo, sul petto e faccio qualcosa che finora avevo solo sognato senza
trovare il coraggio di agire: mi chino su uno dei suoi capezzoli,
succhiandolo delicatamente. Kaede si tende contro di me e per la prima volta
dalle sue labbra sento fuoriuscire un gemito che mi scombussola tutto. Mi
stacco da lui guardandolo in viso, il mio deve essere come al solito in
situazioni simili, arrossito. Lui invece ha un’espressione buffa: con gli
occhi un po’ spalancati ed una mano a coprirsi la bocca, immagino che sia un
po’ imbarazzato e cerco di sdrammatizzare la situazione.
“Ti
piace, kitsune?” gli chiedo innocentemente, ma lui non gradisce, prima
abbassa lo sguardo, le guance colorate di un gradevole rosso, poi mi pianta
una mano in faccia dandomi del do’aho, alla fine si alza e comincia a
rivestirsi!! Eh no, così non può andare!! Ogni volta che si affronta questo
argomento, Kaede si dà alla fuga, neanche avessi proclamato aperta la
caccia alla volpe!!!
“Kaede, aspetta un attimo, che stai facendo?!” cerco di tenere bassa la
voce, ma è una fatica immensa perché ho una gran voglia di urlare dalla
frustrazione!!!
“Devo andare a casa….”
“A
fare che, scusa?!” io sono ancora seduto sul pavimento a guardare lui che si
sistema la camicia nei pantaloni.
“Devo dare da mangiare al gatto…….ci vediamo domani.”
“……MA CHE CAVOLO DICI, KITSUNEEEEEEEE, TORNA QUIIIIIII!!!!” niente, se ne è
andato, non ci posso credere!!!! Recupero i miei vestiti sparsi per la
stanza e mi vesto con una tale furia che mi partono un paio di bottoni
della camicia, ma ditemi voi se io posso stare calmo!!! Non è cattiveria, ma
io così divento matto, esplodo!! Io e la volpe dobbiamo trovare una
soluzione e anche alla svelta! Ora vado da lui e stavolta dobbiamo
parlare!!! Considero però che è meglio darsi una calmata prima, così passo
da casa mia, lascio la borsa, mi faccio una doccia fredda, mi cambio ed esco
nuovamente. Decido di contare fino a dieci prima di suonare, poi convengo
che forse venti è meglio! Ok, fatto! Un bel respiro e pigio il dito sul
campanello: Kaede viene ad aprirmi e non sembra stupito di vedermi. Saliamo
in silenzio in camera sua e una volta lì, decido di andare dritto al punto.
“Kaede, ora che ho sbollito la rabbia di essere stato mollato in quel modo
negli spogliatoi, vuoi dirmi che ti piglia ogni volta?! Per favore…..”
aggiungo più gentilmente, perché io voglio veramente capire cosa gli
succede, non costringerlo a fare qualcosa che non vuole.
Lui
si ferma un attimo davanti alla finestra, mi dà le spalle, ma so benissimo che
non sta guardando fuori, poi si volta verso di me mordicchiandosi un labbro,
ma come faccio a non adorarlo?! Kaede è un insieme di sensualità e tenerezza
che mi fa deglutire a fatica …….
“Mi
dispiace per prima, non dovevo andarmene in quel modo……”
Gli
sorrido esortandolo con lo sguardo ad andare avanti, non devo fermarlo, non
ora che pare aver deciso di confidarmi cosa c’è che lo fa agire così!
“….mi piaceva quello che stavamo facendo – riprende arrossendo un po' – ma mi
sento strano in quelle situazioni, non è usuale per me sentirmi in balia
delle sensazioni…..ne ho un po’ paura e poi non volevo che la nostra prima
volta fosse sul pavimento di uno spogliatoio!”
Mi
alzo arrivandogli addosso e stringendomelo forte contro, non deve aggiungere
altro, ho capito quello che vuole dire e sento di amarlo più di quanto
abbia mai fatto finora: si è aperto con me, mi ha parlato di quello che
prova e ne sono contentissimo. Kaede si rilassa nel mio abbraccio e gli
sussurro all’orecchio che ho capito, baciandogli poi il lobo dell’orecchio……
ci sediamo sul suo letto e ce ne stiamo stretti l’uno all’altro, come se non
potessimo stare lontani neanche pochi centimetri e sarà per quello che
finalmente mi è chiaro o il silenzio della casa di Kaede che induce
all’intimità, ma cominciamo a baciarci prima teneramente poi sempre più
appassionatamente e quando lascio scivolare le mie mani sotto la sua felpa,
non mi respinge, ma incredibilmente fa lo stesso su di me!
Tutto avviene con un po’ di goffaggine iniziale, tante incertezze…….non
posso impedire che Kaede soffra un po’ all’inizio, ma poi ci sono solo i
nostri respiri, i nostri gemiti, i nostri nomi invocati come preghiere……
Accarezzo la sua pelle umida di sudore e forse sarà la presunzione degli
amanti, ma sono sicuro di sentire il mio odore quando mi chino a posare le
mie labbra là dove sento battere il cuore del mio amore. Kaede si muove nel
mio abbraccio, strusciando la guancia contro il mio collo e il suo gesto mi
riempie di tenerezza….apre gli occhi che teneva chiusi, c’è una luce
speciale dentro, qualcosa che ancora non vi avevo mai visto prima: una
morbida sensualità sopita…..
“Tutto questo non c’era in quel video……” sussurra con la sua voce da brividi
lungo la schiena.
“Cosa?” gli domando incerto: non voglio ripensare a quello che abbiamo
visto, mai più!!!
“La
bellezza di starsene semplicemente abbracciati dopo aver fatto l’amore……”
Bè,
ha ragione, ma mi pare evidente che noi siamo un’altra cosa…….lo bacio sulla
bocca per sussurrargli il primo ti amo: ho intenzione di ripeterglielo
spesso, perché non credo di poterne fare a meno……chiudo gli occhi e sorrido
quando Kaede risponde alla mia dichiarazione di amore con le mie stesse
identiche parole: ti amo.
fine
(*)
questa scritta è stata vista da Nausicaa su una maglietta in vendita in un
negozio!!
(**) questo è un omaggio
al dolcissimo Kogure di Greta nei 7 basketmen
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