Indifference

Parte VI

di Vickysweetgirl

 

6. Fiore appena nato


Claudio
Chissà cos’ho ultimamente.
Mi sento dolce, anche troppo. Non esco con una ragazza da due settimane ma oggi ho il mio terzo appuntamento con Andrea.
Posso considerarlo un appuntamento?
Beh sì, trovarsi ad un’ora precisa, in un posto preciso, con una persona… precisa è un appuntamento.
Scuoto la testa, mi guardo fugacemente allo specchio ed esco di casa.

E’ in ritardo. Non è da lui.
Mi siedo sulla panchina e lo aspetto. Avrà avuto problemi con sua madre?
Perché lo sto pensando così tanto? Non vedo l’ora che sia qui.
Sì, sto bene con lui. Mi ascolta, è dolce, tranquillo, tutto ciò che io non sono mai stato.
E’ questo quando dicono: essere completati da una persona?
Sta diventando importante e un po’ mi scoccia.
Non mi piace voler bene a qualcuno, del resto non ne sono nemmeno capace. Finirò per farlo soffrire, come è già avvenuto in passato.
Ultimamente sembra felice. Sì, forse perché anch’io mi sento cambiato. Mi sento buono, meno orgoglioso. Lui allevia la mia solitudine, appaga i miei sensi e addolcisce il mio cuore.
_Claudio!
Non l’ho nemmeno sentito arrivare, talmente preso com’ero dai miei pensieri.
_Finalmente!_ dico alzandomi e indicando con il dito il mio orologio e guardandolo severo_ ti aspetto da mezz’ora.
Lui si china con la schiena, guardandomi mortificato, sorride. Ha le guance arrossate, deve aver corso venendo qui. Indossa una bella camicia nera, ma ha il colletto sgualcito e i capelli scompigliati. Stanno già ricrescendo. Sorrido.
Piccoli ribelli, ci penso io a rimettervi a posto.
_Scusa, scusa, scusa! Mi sono addormentato e la sveglia non ha suonato… assurdo, non è mai successo!
Allungo un braccio e gli sistemo il colletto della camicia e poi mi metto a sistemargli i capelli, appiattendoli, accarezzandoli, approfittandone per coccolarlo un po’ in maniera velata.
_Allora, andiamo o no a vedere questo benedetto film? Grazie al tuo ritardo dobbiamo sbrigarci a fare i biglietti.
_ Mi dispiace. Dai andiamo!
Si mette a correre e nel passarmi accanto mi da una pacca sulla schiena.
Ci metto poco a rincorrerlo e ancor meno ad afferrarlo e a rigirarmelo tra le braccia, stringendolo contro il mio petto, sentendolo tutto ansimante e caldo.
Cazzo, credo di essermi innamorato.
La mia indifferenza è diventata un’assurda ossessione che non riesco a nascondere più, né a lui né a me stesso.
Gli sorrido tra il dolce e il vittorioso e lo stringo di più, portando a contatto i nostri petti, dimentico di ogni occhio e di ogni pregiudizio.
_Beh, credo che il film possa aspettare.
Lo bacio dolcemente, gli bacio quelle labbra, prestando particolare attenzione al suo labbro inferiore, il più carnoso e pieno, quello che adoro, che mi fa diventare matto!
Sì, hai vinto Andrea.
Sono tuo, contento? Il mio cuore ti appartiene!
Non posso più fare a meno di vederti e di cercare di donarti un sorriso, perché non riuscirei mai più a sopportare un’altra tua lacrima.
Da quando è iniziato questo cambiamento? Ancora non lo so, ma mi sento piene di forze e le voglio usare tutte con te!
Da quando ti conosco mi hai sempre dato tutto, ora mi sdebiterò piccolo amore.
Non l’avrei mai creduto e nemmeno tu, ma sei riuscito a catturarmi.

Piccolo cacciatore, ora sono io la tua preda.


The End