Ciao! Questa mia nuova storia è molto più
leggera delle altre, però contiene comunque il tema che tratto di solito,
quello dell'amore.
Indifference
5.Emozioni
di
Vikysweetgirl
Claudio
Come mai non c’è nessuno in cortile?
Solitamente pullula di coppiette e ragazzine poco vestite che è un piacere
guardare. Bevo svogliatamente il mio succo di frutta e il mio occhio cade su
una ragazza parecchio formosa, con lunghi capelli biondi, che le incorniciano
il volto magro; ha le labbra carnose e un culo da favola!
Butto il succo nel cestino e mi avvicino famelico.
Quando le sono vicino abbastanza, lei mi nota e mi fa una lastra da capo a
piedi e il suo sguardo dice “ok baby”.
Sorrido piacente, la lingua che passa sulle labbra.
_Ciao.
_Ciao.
Mi risponde decisa, storcendo la bocca in una piccola smorfia compiaciuta.
Porto le mani sui fianchi e dal mio sguardo lei capisce che mi arrapa un
casino.
_Sembra che oggi sia la mia giornata fortunata.
_E perché mai?
Mi chiede curiosa, alzando un sopracciglio.
Ha grandi occhi azzurri, languidi e intensi; una cerbiattina, perfetto.
_Beh una visione come te! Hai focalizzato la mia attenzione su di te; da prima
che ti osservo.
_Oh, mi fa piacere. E’ bello chiacchierare con chi sa apprezzare ogni tanto…
_Chi non apprezzerebbe.
Le si illuminano gli occhi e apre la bocca.
Ok è una tipa facile, perfetto.
Andrea
Esco correndo dalla scuola.
Il professore mi cercava, ma io non ho proprio voglia di starlo a sentire!
Devo cercare Claudio, la ricreazione è l’unico momento in cui posso parlarci
un po’, visto che quando vado a casa sua facciamo tutto tranne parlare.
Mi fermo improvvisamente. Chi è quella? Ah, si è quella che l’anno scorso
litigò con la sua compagna di classe per via di quelle scarpe trovare
distrutte in cortile.
Ma guardatelo… come si mette in posa per lei. Sembra un pavone nel periodo
dell’accoppiamento!
Mi imbrunisco, non oso avvicinarmi. Non amo fare il terzo incomodo, perché
tanto è questo che sarei se ora andassi lì da lui.
Mi fa male il cuore. Fa troppo male. Credevo di potergli stare vicino solo
come amico? Chi voglio prendere in giro? Finché gli resto accanto in questo
modo non farò altro che soffrire. Sono stanco di piangere… eppure…
Quanto è bello cavolo, che classe…
Come fa ad essere così figo? Si distingue totalmente da quegli altri zotici!
Mi mordo il labbro. Lui presto si fidanzerà seriamente, suppongo. I ragazzi
come lui presto trovano la felicità. E’ così intelligente e affascinante.
Magari ti inviterà al suo matrimonio Andrea…
Il suo sguardo si posa su di me; sussulto. Non so cosa fare. Lui mi ignora.
Scappo via da questa situazione. Corro in classe, sto piangendo come uno
scemo.
Oh, perché questo amore non corrisposto fa così male? Perché sono destinato
all’infelicità? Sono brutto lo so. Sono infantile e stupido. E pure
masochista.
La classe è deserta per fortuna, mi siedo al mio posto e nascondo la testa
nelle braccia, sul banco.
Sto male…
Claudio
La tipa sta parlando ma nemmeno l’ascolto.
Ha iniziato col raccontarmi della sua prima esperienza come modella, tutta
elettrizzata perché presto farà un provino per non so quale reality.
Ma vedo Andrea correre nell’edificio e non riesco a trattenermi dall’impulso
di corrergli dietro, liquidando la ragazza con poche parole di scusa.
Lo trovo nella sua classe, seduto al banco, chino, col viso nascosto. Mi
avvicino a lui.
_Andrea.
Lo chiamo e lui trasale ma senza alzare la testa.
_Claudio…
La sua voce soffocata è rotta.
_Andiamo, tirati su, che hai?_ gli dico inginocchiandomi accanto a lui,
scuotendolo per le spalle, riuscendo con un po’ di forza a staccarlo dal
banco. Rimango di sasso quando vedo la sua faccia_ Andrea che…
Piange. Ha il viso arrossato e bagnato di lacrime, gli occhi lucidi, una
smorfia di dolore sul viso.
_Non ce la faccio più_ dice pigolando; tira su con il naso_ non ce la faccio
più…
Ripete e si appoggia piano al mio petto, tutto rannicchiato contro esso,
stringendo gli occhi, mugolando, tentando di trattenere i singhiozzi. E’così
piccolo e patetico che lo stringo, poggiando la testa sulla sua, sentendo che
i singhiozzi trattenuti lo scuotono tutto.
E’ per me che stai così male, piccolo? E’ per me che i tuoi begli occhi dolci
sono arrossati di lacrime? E’ a causa mia che questo corpicino che ho
posseduto tante volte e che so essere così fragile, sta tremando? Lo stringo
di più, tentando di placare quei tremori che mi fanno orrore.
_Avanti, smettila di piangere. Ti rovini tutti gli occhi, non vedi?
Cerco di consolarlo, lo stacco da me e gli asciugo le lacrime con le dita.
_Non ci riesco… sono…
_Su.
Ma lui si ributta contro il mio petto e ci strofina sopra il viso.
_Claudio…
Disperato.
_Mi bagni tutto così.
_Scusa.
Sospiro e gli passo una mano tra i capelli, l’altra gliela poso sulla nuca. So
che le carezze in quel punto lo tranquillizzano, infatti mugola e smette di
singhiozzare. Gli accarezzo il viso e sento che ha residui di lacrime sulle
guance. Sembra addormentato.
_Ehi. Ci andiamo a mangiare insieme dopo la scuola?
Lui si tira su, guardandomi incredulo.
_Dici davvero?
Mi chiede sospirando.
_Te lo direi se non fosse vero?
Gli sorrido e lui ricambia raggiante; mi abbraccia buttandomi le braccia al
collo, stringendomi forte. Non l’ho mai visto così felice.
In realtà volevo chiedere alla piccola bomba mozzafiato di venire con me a
pranzo.
Ma sono più importanti gli amici che le ragazze, no?
Andrea
Cazzo cazzo cazzo Dio esiste!
Ops, perdonami le parolacce e ti giuro che ogni domenica verrò in chiesa a
pregare, davvero, mi faccio chierichetto, pregherò ogni sera, sarò un santo!
Claudio mi ha chiesto di uscire! E’ un appuntamento?!?!Dio, sembra che la
pelle sia l’unica cosa che mi trattenga dall’esplodere!
E’ laggiù.
E’ laggiù che aspetta ME!
Me, me, me!!!
Il mio cuore batte forte come un tamburo, nemmeno quando facciamo l’amore fa
così!
Mi vede arrivare e inizia a incamminarsi; io lo raggiungo correndo.
Siamo in un fast food. Claudio mi ha detto di ordinare tutto quello che
voglio; ho provato a ribellarmi ma con lui non si ragiona: o si fa come dice o
niente.
E sì, forse anche questo mi ha fatto diventare pazzo di lui.
Ho ordinato poche cose per fargli spendere il meno possibile, ma lui l’ha
capito subito e ha ordinato altre 300 cose per saziarmi. In questo senso è
premuroso.
Addento il mio hamburger e della maionese mi cola sulla maglia.
_Ops.
_Sei peggio di un bambino.
Ridacchia e mi pulisce la macchia con un tovagliolo, strofinandolo sul mio
petto. Il mio cuore batte forte, forse lui lo sente perché apre la mano e la
posa sulla parte sinistra del mio torace e sorride.
Mangiamo insieme, chiacchierando, come poche volte ci è capitato di fare e io
mi sento bene, felice. Però il tempo maledetto passa così veloce quando si sta
bene! Vorrei afferrarlo e rinchiuderlo in una scatola per poter rimanere per
sempre qui, col mio Claudio.
_Si è fatto un po’ tardi.
Mi dice mentre mangiucchia l’ultima patatina.
_Eh si.
Dico rassegnato.
Lui mi guarda e si alza.
_Ci andiamo al parco?
Io mi alzo di scatto sorridendo.
_Diamo da mangiare ai cigni?!
Lui mi osserva un po’ sorpreso, poi annuisce.
I cigni sono incantevoli, così maestosi ed eleganti! E’ bello stare qui a
dargli da mangiare, con lui accanto a me, che sorride e mi parla di quando da
bambino lì ha visti per la prima volta e si spaventò.
Rido e lui finge di arrabbiarsi e mi scompiglia i capelli.
Claudio
Quanto è infantile.
Sembra un bambino al luna park. Guarda i cigni con occhi curiosi e gioiosi e
ci parla, come fossero suoi amici. Oggi non riesco a staccargli gli occhi di
dosso. Lo trovo sexy nella sua tenerezza. Sarà che ho preso quel corpo così
tante volte che ormai mi trasmette sesso al solo stargli accanto. Però oggi
non glielo chiederò. È troppo felice e so che è per merito mio. Ha un viso
così aperto e sereno, privo di ombre, che mi fa provare quasi invidia!
Io non so se ho mai avuto quegli occhi limpidi, quello sguardo sincero, quel
sorriso puro.
Forse non sono mai stato così nemmeno da bambino. Beh, in quel periodo ci sono
stati quei problemi con papà, la droga e tutto il resto… mi hanno messo sulle
spalle dei pesi più grandi di me.
I capelli di Andrea svolazzano al vento; ora dietro li ha corti e ha ciuffi
più lunghi davanti. Nonostante il disastro combinato non sono male. Sono
forti, gli stanno bene.
Gli poso una mano sui capelli e mi godo la loro morbidezza. Lui alza gli occhi
su di me, sognanti, le labbra semiaperte, rosse e umide come ciliegie mature.
Non posso trattenermi dal sorridere. Accarezzo quei suoi capelli dolcemente,
poi preso da chissà quale forza lo attiro a me, passandogli un braccio intorno
alle spalle. E’ mio, come non pensavo potesse essere nessuno. Né le donne che
vengono a letto con me, né mia madre, che mi ama incondizionatamente solo
perché sono suo figlio. Lui è mio perché ha bisogno di me, perché è attratto
dal mio corpo, dal mio viso, dai miei occhi, perché mi trova bello e
intelligente.
So bene con che occhi mi guarda, gliela leggo in faccia l’ammirazione che ha
per me.
Mi piace stringerlo, non lo nego.
Andrea
Mi sento in paradiso.
Claudio mi sta abbracciando, un vero abbraccio! Ed io sono il ragazzo più
felice del mondo. Come sono forti le sue braccia, come sono rassicuranti. È
bello sentire il suo viso a contatto con il mio, la sua pelle calda e liscia,
i capelli che sprigionano essenza di muschio grazie al venticello che ci
accarezza gentile, simile al suo abbraccio.
Chiudo gli occhi; mi sembra di impazzire.
Il suo profumo è così inebriante, la sua sola vicinanza mi rende appagato.
Alzò lo sguardo e incontro il suo, serio.
_Grazie di essere dolce con me oggi.
Mi guarda in modo strano, sembra arrabbiato o turbato. Mi strattona con forza
e mi bacia.
In un attimo mi passano in testa mille pensieri: siamo in un parco, la gente
ci guarda, perché mi ha baciato così???
Domande, domande, domande…
Ma quel caos passa presto, perché mi lascio subito andare e passo le dita tra
i capelli sulla sua nuca e lui non si sposta, baciandomi appassionatamente,
tanto intensamente da farmi scorrere brividi incessanti lungo tutta la
schiena.
Mi succede anche nel momento che precede l’orgasmo: il mio corpo si tende e
inizia a tremare, scosso da luuuunghissimi brividi di piacere, simili ad onde,
che mi fanno godere come non mai.
Ci stacchiamo, rimanendo a guardarci ancora ubriachi di quel bacio.
Arrossisco un po’ e lui mi sorride malizioso, complice.
Mi prende per mano e ci mettiamo a camminare.
Mi sembra di sognare, di impazzire, di morire! Non svegliatemi se è un sogno,
vi prego, lasciatemi dormire per sempre.
E’ il mio apice, credo; per sempre ricorderò questo giorno.
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