Ciao! Questa mia nuova storia è molto più
leggera delle altre, però contiene comunque il tema che tratto di solito,
quello dell'amore.
Indifference
1.Primo Incontro
di Vikysweetgirl
Punto di vista di Andrea
La sveglia a quest’ora mi uccide ogni giorno! Come se non bastasse mia madre contribuisce al mio malumore urlando uno “SVEGLIA ANDREA!” da rottura di vetri e non solo di quelli. Mi vesto con i jeans chiari e la mia maglia preferita, azzurra come gli occhi di Claudio.
L’ho conosciuto nella palestra della scuola, ero stato incaricato di rimettere a posto i palloni da calcio.
_Ehi tu. _ mi voltai sentendomi chiamare_ puoi
andare se vuoi li sistemo io i palloni. Credo di averlo amato da subito, inconsciamente. Non l’avevo mai notato, eppure doveva essere uno studente della mia stessa scuola. Però sembrava più grande di un liceale. Praticamente, Claudio ha il viso di un angelo e gli occhi di un demone. Ha la pelle chiara, lineamenti affilati e delicati e occhi azzurri, così intensi e limpidi da disarmare al primo sguardo! Chiunque guardi quegli occhi non può rimanere indifferente, oppure sono solo io a pensarla così, non so. So solo che osservando la sua figura slanciata, i suoi capelli neri e i suoi occhi demoniaci mi sentii travolgere e persi il senso di tutto. _Ah… ma il professore ha detto… Mi sorrise.
Cazzo perché sorrideva a quel modo?! Non sapendo più cos’altro dire e rimanendo lì a guardarlo, con la bocca aperta e lo sguardo da idiota, mi decisi –finalmente!- a muovere qualche passo verso l’uscita della palestra. Però mi voltai un’ultima volta e decisi di tornare indietro, una strana forza mi tratteneva e mi diceva di non andarmene…
Punto di vista di Claudio
La mia ragazza mi sveglia. Stanotte abbiamo potuto dormire assieme visto che mio padre non c’è. Chissà dove sarà. Ma alla fin fine non mi interessa nemmeno saperlo. Guardo Michela che dorme scompostamente sopra le coperte. Come fa, caspita, io morirei di freddo, per di più calcolando il fatto che è totalmente nuda! Guardo la linea dolce del suo seno e sorrido senza accorgermene. Oggi la lascerò. Mi alzo per prepararmi. Cazzo domani ho la verifica di matematica. Guardo il libro sopra il comodino, è di Andrea. Andrea è pazzo di me. Si lo so, è un maschio. E con ciò? Il mio fascino non si ferma alle barriere sessuali. L’ho conosciuto nella palestra scolastica. Avevo litigato con mio padre, come al solito ed ero incazzato nero. Visto che avevo un’ora buca decisi di andare a far qualcosa in palestra, tanto per distrarmi. E lui stava li, chino per terra, che tentava di prendere in braccio più palloni di quanto sia umanamente possibile. E’ un ragazzo goffo e impacciato, molto timido. Non ha nulla che attiri l’attenzione, ciò nonostante non è per niente un brutto ragazzo. Ha corti capelli di un castano scuro anonimo e occhi marroni ed empatici, occhioni da cucciolo. _Ehi tu. _ si voltò sentendosi chiamare_ puoi andare se vuoi li sistemo io i palloni.
La prima volta che mi guardò spalancò le labbra
rosse e sgranò quasi impercettibilmente gli occhi. Mi fece quasi ridere il suo corpo minuto, tipico di un ragazzo innocuo. _Ah… ma il professore ha detto… Non riuscii a trattenere un sorriso sentendo il suo tono sorpreso e imbarazzato, non sapeva cosa dire. _Va pure, ho bisogno di distrarmi, ci penso io. Davvero. Dissi tentando di essere il più gentile possibile nonostante la brutta giornata. Lui dopo un po’ d’esitazione fece per andarsene, ma poi tornò indietro. Pensai che aveva un senso del dovere esagerato, ma molto dopo scoprii che la sua non era stata mera gentilezza…
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