E' la fine, ci ho messo un sacco di tempo
per finire questa fic, ma spero che almeno a qualcuno sia piaciuta. Nel
caso qualcuno volesse farmi sapere cosa ne pensa può scrivermi a: apapa@getnet.it
Di nuovo grazie ad Antares che ha corretto i miei innumerevoli errori, e a
Ria che mi ha sopportato in questi mesi ^*^
Incubo epilogo
di Alessia
Dieci anni più tardi
L'applauso scrosciante, il pubblico si era alzato in piedi. Gli altri musicisti che lo applaudivano battendo i propri archetti su leggio, il direttore d'orchestra che gli stringeva la mano e gli faceva i propri complimenti.
Se tutto questo era solo una fantasia non voleva che qualcuno gliela portasse via.
Con un ultimo inchino si accomiatò e raggiunse il proprio camerino dietro le quinte. Il suo cuore batteva all'impazzata, temeva che da un momento all'altro decidesse di scoppiare e stroncare così la sua giovane vita.
Non appena entrò notò un vaso di cristallo ricolmo di rose rosse e bianche. Alle sue spalle delle mani iniziarono a battere.
Si girò di scatto, sorpreso, fissandolo sorpreso "Co... cosa ci fai qui..?"
Il ragazzo gli prese una mano baciandone il palmo "Sei stato fantastico..."
Occhi sgranati e increduli "Ma... ma la partita..?"
Rukawa si strinse nelle spalle "Ci saranno altre finali di campionato, ma non ci sarà mai più un'altra tua prima volta come primo violoncellista alla Royal Albert Hall"
Seiji gli mise le braccia sulle spalle, intrecciandogli le mani dietro la nuca "Te l'ho mai detto che ti detesto?"
Fece finta di pensarci un po' su, poi scosse la testa "Non oggi..." rispose posando le proprie labbra su quelle dell'altro.
Il taxi si sta allontanando, vedo le luci rosse posteriori divenire sempre più piccole e fioche.
Infilando le mani nelle tasche del cappotto mi avvicino al bagnasciuga, in questa totale oscurità non è facile capire e lo sciabordio delle onde sembra avvolgermi, ma quando sento l'acqua lambirmi i piedi mi fermo.
Guarito.
Secondo loro io sono guarito.
In fondo è stato relativamente semplice uscire di lì, è bastato far loro credere che non io non ti amassi più. Certo, ci ho messo quasi dieci anni per capirlo, ma l'importante è il risultato, no?
Non amarti più... sorrido di un sorriso sincero quali non ne avevo più fatti da molto tempo.
Come potrei non amarti più? Tu che sei la mia vita? Tu che mi sei destinato dal fato come io lo sono per te.
E' passato tanto tempo... sono sicuro che adesso tu abbia capito quali sono i tuoi reali sentimenti.
Non mi hanno mai voluto dire nulla su di te, ma io l'ho scoperto ugualmente: vivi in America dove giochi in una delle squadre più prestigiose dell'NBA. Hai realizzato il tuo sogno, sono orgoglioso di te.
Voglio raggiungerti.
Voglio venire dove sei e giocare di nuovo con te.
Coppia nella vita e nel gioco.
Oramai non ho altri che te.
Mia madre è morta due anni fa. Dicono che sia stato un colpo di sonno, ma io sono convinto che sia andata fuori strada intenzionalmente. Era stata licenziata e probabilmente non riusciva più a sostenere l'umiliazione di un figlio, il suo unico figlio, ricoverato in un ospedale psichiatrico.
Mi dispiace mamma...
Non ho più nulla, mi sei rimasto solo tu, ma mi chiedo come farò a raggiungerti, ad oltrepassare questo oceano che ci separa.
L'oceano... un'enorme piscina, non credi?
Faccio un paio di passi in avanti, l'acqua mi arriva poco più su delle caviglie.
Chissà cosa stai facendo adesso?
Forse stai pensando anche tu a me? O più probabilmente ti stai allenando?
Chissà se sei cresciuto, se sei diventato ancora più bello?
Scuoto la testa ridacchiando.
Gli angeli non possono divenire più belli di quanto già non siano perché sono perfetti.
L'oceano... io so nuotare molto bene, sai? D'altronde sono pur sempre il genio incontrastato...
Secondo te quanto potrei impiegare ad attraversarlo?
Mi sfilò il cappotto, cominciando ad entrare in acqua. Nuotare... stile libero, dorso, rana, farfalla...
Sto arrivando Kaede...
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