Avvertenza: i personaggi descritti in questa fanfiction non sono di mia invenzione, ma sono nati dalla mente di KOYASU TAKEHITO e dalla matita di TSUCHIYA KYOKO, e prodotti da © PROJECT WEIß.(tutti i diritti riservati).
Io non ci guadagno niente a scrivere testi di questo genere.
Si raccomanda la lettura ad un pubblico esclusivamente ADULTO.
UN INCONTRO INASPETTATO
by Kamuichan
Era una fresca mattina
primaverile, Brad Crawford stava facendo, come ogni mattina,
colazione sul balcone del suo appartamento.
In quel week-end, il suo capo Takatori Reiji, non gli aveva
affidato nessun incarico da svolgere. "Prenditi pure due
giorni liberi e riposati un po'. Te li sei meritati.", e
così si era ritrovato con due giorni liberi a propria
disposizione.
Aveva deciso di prendersela comoda in tutto, nel fare colazione,
nel farsi una doccia, poi verso mattina inoltrata scelse qualche
indumento casual da vestire (in fondo non gli dispiaceva; era
sempre costretto a vestire in giacca e cravatta), ed uscì a
farsi una passeggiata per la città.
Quella mattina Aya si era recato
in ospedale di buon'ora.
Almeno una mattina alla settimana, lasciava il lavoro e andava
all'ospedale per trovare sua sorella.
Ogni volta le portava un cestino di fiori. Non sarebbe stata una
bella sensazione, per lei, svegliarsi dal coma e ritrovarsi in
una anonima e squallida stanza d'ospedale. Quei fiori, per lo
meno, davano un po' di colore alla camera, ed era il chiaro
segnale che qualcuno periodicamente si recava a trovarla. Se Aya
si fosse svegliata mentre lui non c'era, vedendo i fiori non
avrebbe pensato di essere rimasta sola.
Ma quella mattina era differente da tutte le altre. Aya ne era
sicuro, se lo sentiva nel sangue.
"Io l'ho sempre saputo, che il mio Oniichan aveva qualche
potere ESP!" Aya glielo ripeteva ogni volta che qulache suo
presentimento si tramutava in realtà.
Gli venne da sorridere, ma voltandosi a guadare il corpo in coma
della sua cara sorellina, il sorriso gli morì sulle labbra,
lasciando il posto ad una profonda tristezza e ad un opprimente
senso d'impotenza.
La giornata era così splendida,
che Crawford decise di fermarsi in una libreria e di comprarsi un
libro, quando infine raggiunse il parco, si cercò una panchina
all'ombra di un albero.
*Ah! Che bello potersi finalmente comportare come una persona
qualsiasi!*
Era molto tempo che non si fermava più a leggere all'aria
aperta.
Ed era passato molto tempo da quando aveva cominciato a lavorare
per gli Schwarz, soprattutto da quando aveva iniziato a lavorare
per Takatori Reiji. E, se non doveva dedicarsi a Reijisan in
persona, doveva comunque sbrigare le pratiche burocratiche che
aveva ancora in sospeso.
Anche perchè, quando i suoi ragazzi erano all'opera, non
badavano affatto a ciò che distruggevano, così molti crolli di
palazzi o morti in circostanze particolari dovevano essere
occultati, e ricadeva tutto sulle sue spalle.
*Ah! Questi due giorni di riposo mi ci volevano proprio!* pensò
riprendendo a leggere il suo libro thriller.
Aya controllò l'orologio. Si era
fatto tardi, doveva tornare al negozio. Ma già mentre si avviava
a scendere le scale, un brivido sinistro gli salì su per la
schiena.
Perchè gli stava venendo freddo, nonostante la mite temperatura
della mattinata?
Non gli diede peso, probabilmente era solamente un po' di
stanchezza. In fondo negli ultimi tre giorni aveva dormito solo
due ore per notte.
Per quella sera non erano previste missioni. Perfetto, dopo aver
chiuso il negozio, sarebbe andato nel suo appartamento, avrebbe
sgranocchiato qualcosa e poi si sarebbe subito messo a letto.
Ammesso che gli altri non fossero piombati in casa come l'ultima
volta che, con la scusa che era l'unico con due
videoregistratori, lo avevano tenuto sveglio fino alle due del
mattino.
Quando uscì dall'ospedale, decise di tornare al negozio a piedi.
Passeggiare un poco all'aria aperta del mattino (invece che
vagabondare costantemente di notte), l'avrebbe sicuramente
aiutato a scaricare quella tensione che aveva in corpo.
Attraversò la strada, e decise di tagliare per il parco, non
amava perdere tempo, e di certo al Koneko Sumu Ie avevano già
cominciato a cristonargli dietro perchè non si decideva ad
arrivare.
Crawford continuò a leggere il
suo libro, finchè non sentì uno strano rumore alle proprie
spalle. Sembrava il suono di qualcosa che cadeva rovinosamente a
terra.
Il suo primo istinto fu quello di alzarsi di scatto e girarsi a
vedere cosa fosse successo.
Quando fu in piedi, vide che, dietro alla sua panchina, c'era il
corpo riverso di un ragazzo.
La prima cosa che notò di lui furono i suoi capelli rosso
accesso; gli ricordavano qualcosa, anzi no, qualcuno.
Poi si risolse a prestargli soccorso.
Aya stava sognando di nuovo. E,
di nuovo, si trovava di fronte a sua sorella. Non poteva
sentirla, non poteva parlarle, e, peggio ancora, non riusciva mai
a raggiungerla, per accarezzarle una guancia, per abbraciarla,
per farle, comunque, sapere che non era sola, che ci sarebe
sempre stato lui al suo fianco.
Poi tutto si faceva offuscato, e tornava nuovamente la voce di
Schurdich. "Perchè piangi?... Sei stato fortunato a non
morire anche tu, in quell'esplosione... Il tuo unico peccato è
essere sopravvissuto..."
*Uhm, però, il ragazzo si sta
agitando parechio! Chissà, forse avrà qualche incubo.* Crawford
osservava il corpo di Aya, che giaceva nel suo letto. Si agitava
molto, poi una perla lucente prese a scorrere su una sua guancia.
Brad si alzò dalla poltrona, che stava di fronte al suo letto, e
gli si avvicinò. Accarezzò i capelli del ragazzo,
sussurrandogli qualcosa per calmarlo. Lasciò scorrere le dita
sulla guancia, seguendo la stessa linea della lacrima, finchè
non sfiorò qualcosa accanto al suo viso. Era un orecchino.
*E' molto lungo! Che strano, non avrei mai creduto che un ragazzo
come lui potesse portare oggetti così appariscenti.* pesnò.
Quando il ragazzo si calmò, l'uomo decise di preparare del tè
per il suo ospite, ormai prossimo al risveglio, e per sè.
Quando Aya riaprì gli occhi, un
forte profumo di tè all'arancia e cannella gli invase le narici.
Che cosa era successo? Ricordava di essere uscito dall'ospedale,
di aver attraversato il parco, ma non ricordava di essere
arrivato a casa. Tanto meno di essersi preparato del tè alla...
un momento, Aya non teneva del tè all'arancia e cannella in
casa. Questo se lo ricordava benissimo.
Si dirzzò a sedere e diede un rapida occhiata alla stanza, in
cui si trovava.
Quello non era il suo appartamento, nè quello di Ken, nè quello
di Youji e neppure quello di Omi.
*Che diavolo di posto è questo?* pensò frastornato. Tutto ciò
che arredava quella stanza, dava l'idea di essere molto costoso,
ed anche le lenzuola del letto, in cui si era svegliato, dovevano
costare parecchio...
"Oh! Ma vedo che ti sei già
ripreso. Credevo che saresti rimasto addormentato per un paio
d'ore ancora."
E dalla porta della stanza entrò una figura conosciuta, con un
vassoio e del tè per entrambi.
"Dove sono?" chiese in tono secco Aya.
"Sei a casa mia. Sei svenuto al parco qui vicino, e così ti
ho portato qui. Probabilmente eri solo stanco." e concluse
con un sorriso.
"Ah."
"Bevi. Vuoi mica qualcosa da sgranocchiarci insieme. Ormai
è quasi ora di cena."
"No, grazie." rispose sempre con tono distaccato.
"Uhmm, una persona di poche parole, eh?"
Aya si portò la tazza del tè alla bocca, e nel frattempo cercò
di ricordarsi dove e prechè aveva già visto quell'uomo.
Poi un lampo, e nella sua mente si formarono due immagini: il
viso di Takatori Reiji e la missione Thunder.
Rischiò quasi di strozzarsi con il tè, quando si ricordò come
aveva già incontrato quell'uomo.
Erano in pieno svolgimento della
missione Thunder, e Aya, tra la folla aveva ricosciuto Takatori
Reiji.
*Al diavolo la missione. Questa volta ti ammazzo sul serio,
bastardo!* e, senza pensare più a niente, si slanciò su di lui
con la katana. Ma, mentre stava per ucciderlo con un fendente,
due mani forti e vigorose lo avevano afferrato per i polsi,
scaraventandolo al suolo.
Ricordava perfettamente il sorriso sardonico sul suo viso mentre
lo atterrava. Lo stesso di quando li aveva raggiunti sul tetto
del palazzo, e lui e Takatori stavano partendo in elicottero.
"Ehi calma!" e, così
dicendo, Crawford gli sì avvicinò, mettendogli una mano sulla
schiena.
"Lasciami stare! Non ho bisogno del tuo aiuto." e gli
scostò la mano in malomodo.
"Va bene, ma cerca di non strozzarti. Ok?"
"Perchè, lo vuoi tu questo onore?"
"Non capisco a cosa ti riferisci."
"Tu lavori per quel miserabile di Takatori Reiji. Mi ricordo
perfettamente di te."
"Se è per questo, anch'io mi ricordo perfettamente di te. E
poi mister Takatori non è un miserabile. Tira solo l'acqua al
suo mulino. Come tutti quanti." disse, prendendo la tazza
dalle mani di Aya.
"Tu, piuttosto, cosa ci facevi in quel palazzo quella sera?
"
"Non sono cose che ti riguardano." gli rispose Aya,
alzandosi dal letto; ma una mano lo prese per un braccio,
costringendolo così a voltarsi.
"Io so chi sei veramente." cominciò Crawford,
"Sei il figlio di Fujimiya. Dico bene? Mi dispiace per i
tuoi genitori e per tua sorella. Ma gli ordini sono ordini."
Negli occhi di Aya passò un'improvviso lampo di terrore e furore
insieme.
"Tu! Bastardo!..." e così dicendo si liberò dalla sua
presa.
Il ragazzo si spostò di qualche passo, assumendo una posizione
di difesa.
Brad, invece, posò la tazza del tè sul vassoio, incrociò le
braccia ed accavallò le gambe.
"I miei complimenti per la tua prontezza di riflessi. Ma ti
ricordo che qui siamo a casa mia. Terreno molto più congeniale a
me, conosco ogni angolo di questo appartamento, ogni possibile
nascondiglio. Quindi tanto vale che ti rilassi. Se avessi voluto
farti del male, lo avrei già fatto, non credi?"
In quell'istante squillò il telefono nel salotto.
Crawford, con aria tranquilla, si alzò da sedere, passò accanto
ad Aya facendo finta di niente, e andò a rispondere.
"Sì, sono io... No, ho due giorni liberi... Guarda che
potete farcela anche senza di me..."
E, mentre Brad dialogava animatamente al telefono, Aya decise di
tagliare la corda.
Ma, proprio mentre stava per aprire la porta d'ingresso ed
uscire, un respiro sul collo ed un braccio sulla porta, glielo
impedirono.
Il ragazzo rimase impietrito di fronte alla porta.
*Se mi giro adesso, è capace di infilarmi un coltello nello
stomaco, ma anche così sono comunque un bersaglio facile.
Dannazione!* pensò Aya.
Non successe nulla di quello che si era aspettato; anzi due mani
si posarono sulle sue spalle, mentre una voce gli sussurrò in un
orecchio: "Non è molto educato da parte tua, andartene
senza neache ringraziare e salutare."
Aya si sentì gelare il sangue nelle vene, quando si accorse che
le mani dell'uomo avevano cominciato a scendere giù per le
braccia.
"Dio come sei teso. Non riesci proprio a rilassarti per un
attimo." gli sussurrò di nuovo Crawford.
E, quando gli diede un leggerissimo bacio sul lobo dell'orecchio
destro, per Aya fu la classica goccia che fece traboccare il
vaso.
Con un'unica mossa lo allontanò da sè, aprì la porta
d'ingresso ed iniziò a correre giù per le scale.
Brad si affacciò sulla porta, e riuscì solamente a vedere la
figura del ragazzo che stava scomparendo, *Corri. Corri pure,
giovane Fujimiya. Tanto riuscirò a riprenderti.* e trattenne a
malapena una risata malefica.
Quel ragazzo con i capelli così rossi aveva sempre suscitato il
suo interese.
Suo padre, prima di morire, lavorava per Takatori Reiji, e lo
aveva visto diverse volte, quando, con mister Takatori, si
recavano a fargli visita a casa. E, quando aveva ricevuto
l'ordine di sterminare la famiglia Fujimiya, aveva obbedito con
amarezza.
Aveva anche pensato di salvare il ragazzo, e farlo diventare uno
Schwarz, ma sicuramente il suo capo si sarebbe opposto.
Poi, con la missione Thunder, aveva scoperto che il suo
"akai neko", come amava pensarlo, era diventato un
Weiß.
*Fantstico. Mi sarà più facile avvicinarlo.*
Ed immaginando il giorno in cui lo avrebbe avuto fra le mani,
richiuse la porta del suo appartamento.
Quando tornò nella stanza da letto, la sua attenzione fu
attirata da un foglietto bianco sul pavimento. Portava il nome e
l'indirizzo del Koneko noSumu Ie.
Bene, spero vi
sia piaciuto questo inizio.
Questa è la mia prima fiction sui Weiß, quindi non so ancora
bene cosa accadrà nel futuro di Aya e Crawford, so solo che mi
hanno chiesto un personaggio molto molto cattivo e sexy allo
stesso tempo.
Riuscirò in questa impresa?
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