DISCLAIMER: QUESTI PERSONAGGI SONO MIEI!!!!!!!
In blue parte
I
di Nino
"Il campo da gioco scintillava alla luce del sole. E tu eri là.
L'espressione di chi vuole vincere sul tuo viso bagnato dal sudore, non la
dimenticherò mai. Perché da quando mi hai lasciato ho capito di aver
perso qualcosa di troppo importante."
Capitolo 1. Forgiven not
forgotten
Lorenzo si era svegliato
tristissimo. Il solito sogno in cui rivedeva Davide giocare a rugby, dopo
alcuni mesi di assenza, era tornato a tormentarlo.
"Sono quattro anni.quattro. che ci siamo lasciati: perché cavolo
devo continuare a sognarlo?"
Lavarsi i denti. Vestirsi. Lorenzo lo faceva ogni mattina. Ed ogni mattina
tutto scorreva uguale a tutte le altre mattine.
Non ne poteva più di legarsi a persone che lo avrebbero lasciato nel giro
di pochi giorni o che lui avrebbe lasciato. Non riusciva più ad avere una
storia seria e, anche se non lo avrebbe ammesso neppure a sé stesso,
sapeva il perchè: la sua mente ed il suo cuore erano, ancora, dopo
quattro anni, legati a Davide Manetti.
Chissà che fine aveva fatto Davide, si chiedeva spesso.
A Bologna, l'estate era insopportabile: non c'era nessuno in giro ed il
caldo umido ti torturava. Era appena arrivato Settembre ma, probabilmente,
gli abitanti della città delle tette, delle torri e dei tortellini, non
erano ancora pronti per rientrare dalle vacanze. L'unica fortuna era il
poter prendere l'autobus per andare in ufficio e trovarlo completamente
libero e pieno di comodi posti a sedere.
Lorenzo era una persona realizzata: era carino (così dicevano tutti),
gentile e con un lavoro ottimo: redattore di una rivista. Non di una
rivista qualsiasi ma di "Man's men", una delle più importanti
riviste gay d'Italia.
Arrivò in ufficio che già alcuni dei suoi colleghi erano al lavoro.
Enrico, il segretario, lo salutò baciandolo.
"Dov'è Luciano?"chiese Lorenzo.
Diego, il ragazzo di Enrico e che era uno dei grafici, si voltò di scatto
mentre stava preparandosi un caffè.
"Luciano è impegnato! Non è il caso che tu vada a
disturbarlo!"
Luciano, l'editore della rivista e proprietario della Petrunia edizioni,
conosceva Lorenzo da molti anni, 12 per la precisione, e per Lorenzo lui
era come un padre.
"Non fa niente! Ho un urgente bisogno di parlargli!"
Diego ed Enrico si scambiarono un occhiata preoccupata.
"Lascia stare." Ma Enrico non fece in tempo a finire la frase
che già Lorenzo era sgusciato verso l'ufficio dell'editore.
"OK! Guai in vista!"
La porta dell'ufficio di Luciano si aprì di scatto.
"Luciano, devo assolutamente parlarti..!"
Luciano era seduto sulla poltrona del suo ufficio. Di fronte a lui, di
spalle, c'era un uomo. I due stavano parlando di lavoro.
"Ormai bussare è passato di moda!"
" Perdonami, Luciano, non sapevo che fossi in compagnia.".
Lorenzo mentì spudoratamente.
L'uomo si voltò verso di lui ed in quel momento Lorenzo si accorse che
era Davide.
Cosa ci faceva Davide in redazione? E perché stava parlando con Luciano?
Dopo un intenso sguardo, tutti e due abbassarono gli occhi. Lorenzo andò
via chiudendosi la porta dietro. Vi si accostò.
Il suo cuore andava a cinquemila battiti al secondo ed il dolore era
insopportabile. Si portò le mani sul petto e cominciò a piangere.
Non aveva più pianto da quando lui e Davide si erano lasciati, ma il
dolore che aveva provato nel rincrociare i suoi splendidi occhi era
identico a quello provato allora.
Ritornò, allora, nell'atrio della redazione per chiudersi nel suo
ufficio. Diego, Enrico e gli altri componenti della redazione lo stravano
aspettando.
" Che diavolo ci fa Davide qui?" gridò furiosamente.
Tutti scrollarono le spalle.
***
Un'altra giornata di lavoro era finita, Lorenzo tornò a casa
insieme ai suoi coinquilini: Fabio Chiappara,altro segretario di
redazione, Alex Caruso, il ragioniere di redazione, il cui studio si
trovava proprio sotto l'ufficio dei ragazzi con tutte le conseguenze che
ne derivano, ed infine Benji, il ragazzo di Fabio, che abitava con i tre (
a scrocco) da tre mesi.
Lorenzo, Fabio ed Alex si conoscevano da 10 anni e la loro amicizia era
stata minata da tantissimi avvenimenti ma i tre erano comunque rimasti
amici nonostante le difficoltà.
Dopo una bella doccia ristoratrice, Benji uscì per incontrare sua madre
che era venuta a fargli visita dalla Puglia.
I tre amici si sdraiarono sul parquet del salotto uno con la testa
appoggiata a quella dell'altro formando una specie di triangolo.
"Uff!!! I miei ex compaiono sempre nei momenti sbagliati!"
"Rassegnati"rispose Fabio "E' una legge universale:gli
incubi tornano sempre!"
"Già" fece Alex " E poi che vuoi che sia? Prima o poi
incontrerai uno che te li fa dimenticare tutti!"
"Alex. Lorenzo li ha già dimenticati tutti: è impossibile
ricordarseli, sono troppi!"
"Voi non mi capite." si lamentò Lorenzo.
"Ti capiamo! Oh, se ti capiamo!"fecero gli altri due in coro.
***
L'indomani mattina tutti i componenti della redazione si ritrovarono
nell'ufficio di Luciano a causa di "una riunione
speciale". E Davide era là con lui.
"Vi annuncio che da oggi il sig. Davide Manetti lavorerà con noi. Si
occuperà della sezione grafica insieme a Dario, Diego e Thomas. Ma, visto
che il loro ufficio è già abbastanza stretto per tre, Davide dividerà
l'ufficio con Lorenzo"
"Ma." Lorenzo ebbe un tuffo al cuore.
"Sono stato chiaro? Fuori da qui, adesso" I ragazzi uscirono.
Lorenzo era ancora là "Ho detto tutti!"
***
L'ufficio di Lorenzo era abbastanza grande per contenere due persone, ma
stare solo in una stanza, con Davide, dopo tanti anni, era come se due
tigri avessero diviso la stessa gabbia.
Davide appoggiò un bicchierino di caffè sulla scrivania di Lorenzo.
"Ne vuoi?" chiese con il suo solito tono di voce calmo. La sua
voce si diffuse per tutta la stanza.
Lorenzo non rispose.
"Ti ho chiesto se vuoi del caffè."
"No, grazie!"
"Ehi!" il viso di Davide era vicinissimo a quello di Lorenzo ed
i loro sguardi si incrociarono ancora. "Cosa c'è? Non siamo più
amici?"
Lorenzo sbattè violentemente le mani sulla scrivania.
"AMICI!?" gridò " Quand'è che siamo stati amici? Io e te
stavamo insieme una volta!"
"Ma. Sono passati quattro anni."
"Quattro anni, dieci, cento anche!" Lorenzo afferrò Davide,
nonostante l'evidente differenza di forza e d'altezza fra i due , e lo
sbattè contro il muro "Io non ho dimenticato quello che mi hai
fatto!!! Noi non siamo amici e non lo saremo mai!"
Lasciò le braccia del ragazzo e corse fuori.
"Enrico vado a casa! Salutami gli altri!"
Davide lo aveva seguito ma Lorenzo fù più veloce di lui.
Quella notte Lorenzo capì che non poteva fuggire da questo suo
sentimento. Era ancora innamorato di Davide e lo sapeva. Sì, decise,
anche se non sarebbe stato facile lo avrebbe riconquistato.
TO BE CONTINUED!!!!!!
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