A chi si rifiuta di mantenere vicino a sé chi ama, credendo stupidamente che così l’altro soffra meno


I'm with you

parte II - With you

di Elyxyz


 

Capitolo II: With you.

 

 

POV di Hana.

 

Controvoglia mi sciolgo dal tuo abbraccio, ma non fai niente per prolungarlo.

Mi guardi smarrito, mentre mi rialzo da terra.

È un silenzio carico d'attesa, lo sento.

Mi arrischio a guardarti. Sei ancora seduto e aspetti.

Aspetti me.

Allungo una mano per aiutarti a risollevarti. La fissi pensieroso e poi ti ci aggrappi con una stretta vigorosa.

"Forza, su!"

Appena sei in piedi, mi ringrazi impacciato e poi mi sorprendi...

 

 

POV di Ru.

 

Un bel gancio sinistro come quelli di un tempo. Te lo dovevo.

Ti vedo pericolosamente sbilanciato all'indietro. Ma, se stessi per cadere, ti salverei io.

Te lo sei meritato, Do'aho. Niente di più.

"E adesso voglio delle spiegazioni".

Fai una faccia sbigottita, mentre incredulo ti massaggi il mento.

"Ok, Kitsune. Non qui. Entriamo."

 

 

POV di Hana.

 

Tanto è inutile procrastinare all'infinito.

La Kitsune non si schioderà da qui, se non sarà soddisfatta.

"Mia madre non c'è. Ha il turno di notte. Rientrerà domattina.

Mettiti comodo. Sarà una lunga notte.”

E una lunga storia.                   

 

Siamo seduti per terra sul tappeto, con la schiena appoggiata al divano.

Kaede, al mio fianco, ha la testa reclinata all'indietro sul cuscino, gli occhi chiusi.

Ma non l'ho mai visto così attento.

Forse non mi guarda per non mettermi a disagio, ma non mi sfugge che, di tanto in tanto, strizzi le palpebre per scacciare qualcosa di sgradevole.

 

 

POV di Ru.

 

"Sai cos'è una 'malattia autoimmunitaria'?"

Accenno ad un 'no' con la testa e Hana inizia il suo viaggio all'indietro ed io non vorrei essere salito su questo treno di ricordi.

So che sarà un percorso spiacevole e doloroso.

E mi dispiace che lo debba rifare per me.

"Sai cos'è una 'malattia autoimmunitaria'?"

No. Non lo so. Ma non mi piace neanche un po' il nome che ha.

"Avviene quando, ad un certo punto, il nostro sistema di difesa immunitario 'impazzisce' e inizia a riconoscere le cellule del nostro corpo come 'nemiche' e decide di combatterle.

In pratica, il nostro organismo combatte contro sé stesso.

Io mi sono ammalato da piccolo.

Ma ho ancora davanti agli occhi il giorno in cui mia madre mi portò, con la febbre alta, all'ospedale e ci rimasi per quasi un mese.

Mi rovesciarono come un calzino.

Alla fine mi dissero che avevo una rara malattia cronica che, nei casi più gravi, porta alla degenerazione dei tessuti e alla compromissione degli organi, fino alla morte... - prosegue con tono ironico- poi dissero che io ero stato in qualche modo 'fortunato', perché la mia malattia era al primo stadio.

Cominciai una cura di diversi medicinali, che a conti fatti, erano quasi peggio della malattia in sé.- la sua voce si riduce ad un sussurro- e la notte, mentre facevo finta di dormire, sentivo mia madre piangere e chiedere perché fosse successo proprio a me...”

Ti fermi.

Per riprendere fiato.

Per riordinare le idee.

Per ritrovare coraggio.

Mi muovo lentamente e cerco la tua mano.

Quando la trovo, diventa un tutt’uno con la mia.

“Dopo qualche anno di cura, la situazione si era stabilizzata, ma mentre la mia famiglia nutriva pallide speranze di guarigione, ebbi una grave ricaduta.

In una notte, si erano cancellate le cure di anni; ed io, ero ancora solo un bambino.

Per un breve periodo, ho attraversato l'inferno.

E lì, ho perso la fede, la fiducia e la voglia di lottare.

Mi svegliavo, la notte, in preda a dolori lancinanti su tutto il corpo. Ero a malapena autosufficiente.

Ma, mentre il mio corpo diveniva sempre meno autonomo, sono cresciuto in fretta, dentro.

Poi è avvenuto una specie di 'miracolo'.

La malattia è rimasta a lungo 'in fase di controllo clinico' come lo chiamavano i medici.

Finché- le analisi parlarono chiaro- non risultai guarito.

Non te l'ho mai detto, Kaede, ma ero in cura da tuo padre.

E' stato lui, il mio medico.

E non mi fece illusioni: se la malattia fosse scomparsa per due anni, solo allora, si sarebbe potuto parlare di effettiva guarigione.

Abbiamo trattenuto il fiato per 740 giorni.

Poi ho iniziato di nuovo a respirare.

E avevo talmente tanta rabbia dentro!

Così tanta voglia di 'rifarmi' su quello che avevo perso, volevo riscattarmi contro la vita, prendermi tutto quello che mi aveva rubato. Tutto e subito.

E mi sono costruito una buona corazza.

Ed ho iniziato a fare il bullo.

Perché, anche se avevo avuto un'infanzia diversa dai miei amici, volevo una rivincita su tutto.

E sono diventato capo di una banda, poi di un quartiere. Poi ho conosciuto la mia armata.

Il resto, lo sai già..."

 

Nh. Ricordo bene la prima volta che ti incontrai, sulla terrazza dello Shohoku...

e per un attimo, mi concedo di vagare nei ricordi dei tre anni di superiori: le nostre liti, i pugni, gli scherzi, le rivalità, la solidarietà, l'amicizia e poi l'amore.

Riprendi a parlare e catturi di nuovo la mia attenzione.

"Andava tutto bene, fino ad una settimana fa. Ho cominciato ad avvertire i sintomi di qualcosa che conoscevo fin troppo bene. E tuo padre ha confermato le mie paure. La malattia si è ripresentata. Ma stavolta, è matematicamente impossibile sperare di guarire.

Credimi, ho letto praticamente tutto ciò che esiste a riguardo. Ci sono pochissimi casi di guarigione definitiva, in tutto il mondo. Ma chi si riammala dopo i due anni, non ha praticamente speranze".

"Ma non potremmo sentire altri pareri, avere ulteriori consulti... contattare diversi specialisti?!" Chiedo speranzoso.

Mi stai guardando come se dicessi un’ ovvietà.

"Già fatto. Hanno discusso il mio caso persino a Filadelfia, durante un convegno con i migliori luminari in questo campo.

Non mi resta che rassegnarmi".

È caduto il silenzio su di noi.

Ed è pesante, soffocante.

Mi giro lentamente e ti guardo.

Vedo una dolcezza infinita nei tuoi occhi. In questo momento, hai paura per me.

 

E me lo tiro dolcemente contro, in un abbraccio caldo protettivo e inizio una carezza balsamica sulla sua schiena.

Lo sento iniziare singhiozzare, o forse sono io.

Prima, Hana ha detto che sarebbe stata una lunga notte.

Ha ragione.

Devo trovare la forza di far morire le mie paure e di far nascere un nuovo coraggio.

"Io ci sono, Do'aho. Io ci sarò" sussurro.

Lui strofina il viso sulla mia spalla, poi risponde: "No".

E per un attimo, credo di aver capito male.

Ma quando lui lo ripete, in tono più deciso, capisco che non mi ero sbagliato. Sono sconcertato.

 

 

POV di Hana.

 

Non voglio avere Kaede al mio fianco. Non voglio sentire più nessuno piangere vicino al mio letto, mentre fingo di dormire.

Non voglio dover mentire a lui sulle mie condizioni, per non spaventarlo. Perché non si preoccupi.

Non voglio sentirmi obbligato a continuare una lotta per non deluderlo, se non avrò più voglia di andare avanti. Non voglio.

"Non ti voglio con me". Il tono è basso e calmo, ma estremamente determinato.

Deve capire che non è materia di discussione, questa.

Io ho già deciso.

"Non voglio che tu sia costretto a sopportarmi. Hai una vita davanti e una carriera promettente. E non avrai tempo per me. Dai, Kitsune! - Sto improvvisando un tono pseudoallegro che stride con questo contesto- il Tensai ti sta dicendo che il tuo talento è qualcosa di eccezionale e che non puoi rifiutare il contratto in America….

Ovviamente, qui lo dico e qui lo nego. Il Genio non dirà mai più, che sei più bravo di lui!.... consideralo un regalo d'addio..."

E sorrido, stanco.

Mi arrischio a sbirciare il suo viso. Per poco non mi prende un colpo!

Kitsune, sei tutto rosso e stai tremando.

Sta arrivando un uragano...

 

"MA SEI SCEMO, O COSA??!!" ecco, appunto...              

"Chi ti dà il diritto di scegliere per me, per entrambi?!

La mia vita è mia, e decido io, come usarla.

Fosse anche per passarla su una sedia vicino ad un letto d'ospedale. Idiota! Ci tieni così tanto a levarti presto dalle scatole?!"

Da un lato lo capisco, davvero. Kaede ha sempre odiato che si interferisse sulle sue scelte.

Persino sulle cose marginali. E stavolta l'ho fatta grossa. Ma deve capire.

"Ascolta, Kitsune...

ci sono persone con la mia stessa malattia, che sono bloccate da anni in un letto.

O che sono costrette a fare la dialisi, perché i reni sono compromessi.

E finora mi è andata bene, ma fra un anno o due, che succederà?! Come pretendi che io ti tenga al mio fianco, sacrificando la tua vita?!

Forse il mio è un gesto egoista.

Ma devo già fare i conti con i miei sensi di colpa, per le sofferenze che sopporterà mia madre; averne anche per te, sarebbe troppo..."

Senza rendercene conto, litigando, ci siamo rialzati da terra e ci stiamo fronteggiando.

Uno scatto di nervosismo, misto a impotenza, percorre Kaede e con un gesto fulmineo vedo le sue mani alzarsi.

Di riflesso chiudo gli occhi, aspettando due pugni in successione.

Che però non arrivano.

Mi prende il viso tra le mani e lo avvicina al suo; poi conficca i suoi occhi nei miei: sono liquidi, sta trattenendo le lacrime, lo so.

Sfiora le mie labbra con le sue, e mi sussurra in un soffio "Io sto con te" e mi bacia.

Con dolcezza, con calore, con disperazione.                 

 

 

 

 

 

I'm With You / Io sto con te



I'm Standing on a bridge / Sono su un ponte
I'm waitin in the dark / sto aspettando nell'oscurità
I thought that you'd be here by now / pensavo di trovarti qui ora
Theres nothing but the rain / non c'é niente se non la pioggia
No footsteps on the ground / non si sentono rumore di passi
I'm listening but theres no sound / sto ascoltando ma non sento niente

Coro
Isn't anyone tryin to find me? / non c'é nessuno che mi sta cercando?
Won't somebody come take me home / Nessuno vuole portarmi a casa?
It's a damn cold night / é una notte dannatamente fredda
Trying to figure out this life / cercando di riuscire a capire questa vita
Wont you take me by the hand / non vuoi tenermi per mano?
take me somewhere new / portarmi in qualche posto nuovo
I dont know who you are / non so chi sei
but I... I'm with you / ma io.. io sto con te
I'm with you / Io sto con te

im looking for a place / sto cercando un posto
searching for a face / sto cercando un viso
is anybody here i know / c'é qualcuno qui ora?
cause nothings going right / perché niente va per il verso giusto
and everythigns a mess / e tutto é un casino
and no one likes to be alone / e nessuno ama restare da solo

Coro

oh why is everything so confusing / Oh perché tutto é cosi confuso
maybe I'm just out of my mind / forse sto solo impazzendo
yea yea yea / yea yea yea

It's a damn cold night / é una notte dannatamente fredda
Trying to figure out this life / cercando di riuscire a capire questa vita
Wont you take me by the hand / non vuoi tenermi per mano?
take me somewhere new / portarmi in qualche posto nuovo
I dont know who you are / non so chi sei
but I... I'm with you / ma io.. io sto con te
I'm with you / Io sto con te

Take me by the hand / tienimi per mano
take me somewhere new / portami in qualche posto nuovo
I dont know who you are / non so chi sei
but I... I'm with you / ma io... io sto con te
I'm with you / io sto con te

Take me by the hand / tienimi per mano
take me somewhere new / portami in qualche posto nuovo
I dont know who you are / non so chi sei
but I...
I'm with you / ma io... io sto con te
I'm with you / io sto con te
I'm with you... /
io sto con te...

 

 

 

“Nessuno ha il diritto di decidere come dobbiamo vivere la nostra vita.

Nella vita, bisogna essere pronti a fare sacrifici, se serve.

Nella vita, esistono delle priorità e l’amore è la prima.

Il tempo che avremo, poco o molto, sarà sempre comunque meglio di niente”.

 

 

 

~OWARI~

 

 

Disclaimers: I personaggi e la canzone non sono miei, ma degli aventi diritto…

 

Special thanks:

A N, la mia mentore, che legge, corregge, consiglia e rimprovera.

A Voce del Silenzio, perché mi dà sempre una carica di positività.

A tutti i Webmasters e Webmistress, per la pazienza, la gentilezza, e l’impegno che hanno, per farci felici.

Grazie.

 

Gradirei davvero molto che qualcuno esprimesse eventuali opinioni sul mio lavoro, magari anche consigli, che sono ben accetti…



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