Impazzire
per amore prologo
di Neko
Il sole fa presenza fissa nel cielo, nessuna nuvola osa oscurare la sua
potenza.
Il sole come Hanamichi.
Lui è forte, bello e risplende di luce propria, una luce che nessuno è
ancora riuscito a mutare in oscurità.
L'amore che racchiude nel suo cuore è potente, capace di sciogliere anche
la parete più fitta di ghiaccio. E così è stato.
Ho perso.
Ma il suo cuore, il suo amore ormai non mi appartiene più. E a dire la
verità credo non mi sia mai appartenuto. Credo sia sempre stato legato da
un filo sottile ad un'altro cuore.
Però non capisco. Non riesco a spiegarmi come sia potuta accadere una
cosa simile.
Eravamo felici.
Finalmente consci dei nostri sentimenti e poi tutto si è distrutto come
un castello di carta che vine spazzato via da una folata di vento.
Come? Perchè?
Queste sono domande che mi pongo molto spesso da quando mi hai lasciato e
a cui non riesco ancor oggi a darmi una risposta. Lo sò è passato poco
tempo, solo un piccolo ed insignificante mese. Ma per me è stato come un
inferno che mi si spalancava davanti agli occhi.
Mi hai usato? Ti sei divertito con i miei sentimenti?
Voglio una risposta, ora la pretendo. Forse non da te ma da me. Ma la
risposta a questa mia stessa domanda arriva ed è una sola e semplice
parola.
NO. Perchè tu sei puro ed innocente. Non sei mai stato capace di far
soffrire volontariamente una persona. E se per caso è successo non te ne
sei nemmeno reso conto.
Ma io soffro.
E questo tu lo sai. E è per questo che da quando ti sei accorto di amare
lui e non me non mi hai più rivolto un sorriso, una parola, uno sguardo.
Sì una volta sì ci hai provato, ma nei tuoi occhi ho visto mille paure,
troppi dolori ed ho voltato io stessa il viso.
Lo odio.
Non pensavo di poter provare un sentimento simile. Mille e mille volte mi
son domandata se valeva la pena soffrire per te.
Certo.
Sì. Tu sei speciale... unico. E lui lo sà bene. L'ho visto sorridere una
volta mentre passavo per caso vicino alla palestra. Sì quello era proprio
un sorriso.
Una volta lo desideravo.
Quel sorriso dolce e pieno di amore l'avrei voluto ricevere io, tempo fa.
Quando ero convinta di amarlo. Ed invece era solo una stupida infatuazione
per un ragazzo o meglio un idolo della scuola.
Ti amo.
Non l'ho amato, credevo di amarlo. Ma quello che veramente mi ha
trapassato il cuore, mi ha catturato l'anima, sei tu. Io amo tutto di te.
La tua spontaneità. La maschera che usi per non soffrire. Alla fine ci
sono arrivata, il tuo essere spavaldo è solo una maschera per non far
capire quale sia il vero te stesso. Ma io l'ho colto, l'ho trovato e
ora...
Ti ho perso...
Non voglio pensare. Almeno per ora che sono davanti a scuola dove tutti mi
guardano e si stupiscono del mio ritorno. Lo sò dovrei essere a casa a
riposare, ma io non stò male, è lui.
-Haruko... stai bene?-
Ancora quella domanda? Ma come fanno ad essere così cieche io stò bene.
Avrei voglia di gridare che non sono io quella in fin di vita, che non
sono io quella che dovrebbe essere qui.
-Stò bene, grazie-
Rispondo. La mia voce è priva di ogni emozione. Il mio cuore, il mio
pensiero imprigionati da lui. Dove sei ora, perchè non ti decidi una
buona volta a svegliarti e a tornare.
Sento delle grida. Eccolo è lui. I suoi capelli scuri che si muovono
accompagnati dalla leggera brezza primaverile. Il suo corpo che si muove
come se avesse un peso addosso. I suoi occhi scuri vuoti. E quella piccola
benda che gli copre la mano destra.
-Come ti senti Rukawa... stai bene?-
Ayako gli si avvicina. Sembra davvero preoccupata per lui. Tutta la
squadra è attorno a lui. Tutta l'attenzione dei ragazzi presenti nel
cortile è per lui.
Non è giusto.
Non è di lui che si dorrebbero preoccupare in questo modo. Lui si è solo
fatto male al braccio.
Fa come se niente fosse. Mi passa accanto e io non ce la faccio. Voglio
sapere come stà, voglio sapere in che condizioni è stato ridotto, per
causa mia.
Gli afferro il braccio. Noto che nonostante gli abbia toccato il braccio
ferito non fa una piega, come se non sentisse dolore.
-Come stà?-
Riesco a chiedergli finalmente. La mia voce trema, ma non perchè sono
riuscita a parlargli ma solo perchè ho paura di una sua risposta.
-..............-
Non mi risponde. Ho paura. Mio dio che cosa vuol dire questo suo silenzio.
-Dimmelo... che gli è successo-
Alzo la voce. Il mio cuore batte come impazzito. La paura si impadronisce
di me.
E solo una parola viaggia impazzita nella mia mente.
Dimmelo...dimmelo...dimmelo...dimmelo...
-Non c'è più...-
La sua voce è fredda mentre mi dice quelle tre parole. Cos'ha detto? Non
capisco, non devo aver sentito bene.
Ma tutto d'un tratto la verità cala su di me come un pesante masso che mi
fa sprofondare nel suolo.
Non respiro.
Non sento più.
Non batte più il mio cuore.
Sono distrutta.
Non capisco perchè sento come il vuoto attorno. Mi sento male, le forze
mi mancano. Lui non c'è più. Devo avere una conferma di tutto ciò. E
deve darmela lui, che me l'ha portato via... per sempre.
Alzo il viso mentre sento qualcosa di bagnato percorrermi il volto. E i
suoi occhi più gelidi del ghiaccio mi fissano. Ho paura, il suo sguardo
mi fa paura e come se volesse che io sparissi.
Le sue labbra si muovono.
-Almeno per te...-
Che cavolo stà dicendo. Io non capisco, ma voglio capire. Dov'è il mio
Hanamichi. E il mio pensiero si tramuta in una frase piena di dolore che
esce dalle mie labbra.
-Dov'è il mio Hanamichi-
Si ferma.
Si gira.
Mi fissa ancora una volta con quegli occhi ghiacciati.
-Se ti avvicinerai ancora una volta a lui giuro che ti ucciderò con le
mie mani-
Rimango senza dire nulla, senza ribattere. Mentre lui si allontana sotto
lo sguardo stupito di tutti. Certo come posso biasimare quello che provano
ora.
Loro non sanno cos'è successo.
Loro non sanno cosa ho fatto.
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