Salve a tutti…
Lettori, lettrici, felini, canidi o chiunque voi siate per noi non fa differenza...
Perchè si usa la parola NOI?
Ma ve lo spieghiamo subito (brivido di terrore nei lettori e ghigno soddisfatto delle sottoscritte…), questa volta non è un'autrice folle che scrive bensì DUE!
Trattenete l'entusiasmo...oh che maleducate, ancora non ci siamo identificate...
Rullo di tamburi...

Ecco a voi direttamente dall'ospedale psichiatrico...ANTARES e FRA-chan!!!

Vi presentiamo commosse la nostra prima songfic… il testo della canzone è “Imbranato” di Tiziano Ferro.

Il pov di Hana lo gestisce Antares, mentre quello di Ru... [Ru(comparendo dal nulla): eccheppalle... fra: che vorresti dire... Ru: non c'è bisogno di fare questo casino...la fic fa schifo! Fra:COME FA SCHIFO?! Ru: la parte che mi riguarda è penosa... Fra: Davvero?!  Ru:Hn!  Fra: lo sai che l'ho scritta io vero?! Ru:Appunto....]

Speriamo vi piaccia!!

Fra&An


Imbranato 

di Antares & Fra-chan

 

E’ iniziato tutto per un tuo capriccio

Sei qui, appoggiato al mio petto, la tua testa si solleva e si abbassa piano, seguendo il ritmo lento del mio respiro…

E’ dolce restare così… è dolce averti così… 

Mi piace perdermi nel profumo dei tuoi capelli, che  mi solleticano il naso… 

E sentirti abbandonato.

E sentirmi prigioniero di te, del calore che sprigiona il tuo corpo vicino al mio…

 

Sai Kitsune, alle volte me lo domando davvero: se non ti fossi fatto avanti tu, che diavolo sarebbe successo?

Ti contorci nella mia stretta, e alzi lo sguardo e mi guardi, da sotto in su…

Non fissarmi così… e cerca di assumere un’espressione meno cadaverica per una volta!!

Ti sto facendo un complimento… bhè una specie…

Li vedo i punti di domanda che compaiono attorno al tuo musetto da volpe, che credi… ma si, in fondo se non fosse stato per te…

 

Ti sento muovere in modo strano mentre mi stringi e ti sento respirare il profumo dei miei capelli; buffo, non avevo mai notato questo particolare…

Allora decido di alzare il viso e per farlo devo contorcermi tra le tue braccia. 

Kami sama! 

Sei muscoloso davvero..

Ti fisso ma non riesco a tenere gli occhi aperti per trenta secondi di fila…

Allora li socchiudo e tu fai la tua tipica smorfia che sottintende la frase “Sei vivo o devo chiamare il medico legale?”

La cosa che più mi sorprende di te è che non sei capace nemmeno a pensare in silenzio, ma come ci riesci?!

Non ti viene il mal di testa ad ascoltare 24 ore al giorno le tue stronzate?!

Beh però devo ammettere che a volte quando non fai lo scemo, e va bene anche quando fai l’idiota (cioè sempre!!!), sei talmente sexy che ti salterei addosso in mezzo alla strada.

Ma non lo faccio anche perché ho paura di un tuo rifiuto in questo senso, nel rendere la nostra storia di dominio pubblico.

E poi non vorrei essere arrestato per atti osceni in luogo pubblico.

Mi chiedi cosa avremmo fatto se io non avessi fatto il primo passo…non lo so, davvero non so risponderti!

 

Probabilmente saremmo andati avanti a insultarci e a picchiarci fino alla fine dei tempi, entrambi troppo stupidi per capire.. no, non per capire… per accettare.

In fondo l’abbiamo sempre saputo, vero?

Fin dal nostro primo incontro, sulla terrazza… è stata una sensazione di pelle, io e te…

Non vorrei dire che era già tutto scritto, mi sembra banale, ma… Kami, è esattamente quello che provo.

E la cosa che mi rode è che il grande Tensai non sia stato quello che ha fatto la prima mossa… 

 

 Io non mi fidavo..era solo sesso

 

Già.. la prima mossa..

Te la ricordi, vero volpastro?

Fai bene a sbuffare, non credere che non abbia ancora capito che è il tuo modo per trattenere una risata…

Penso che se non sono morto di infarto quella volta non mi capiterà mai più…

Io, che tranquillo girovagavo per gli spogliatoi… e tu che mi fissavi, in silenzio.

Come al solito, mi verrebbe da aggiungere.

E’ inutile che aggrotti le sopracciglia volpacchiotto… che tu sia più silenzioso di un indiano muto è un fatto palese!

E neppure allora ti sei smentito, vero?

Hai aspettato che tutti uscissero e poi mi hai spinto contro gli armadietti e mi hai baciato.

Già.

Così, di punto in bianco.

Non mi hai mai detto che cosa ti ha spinto a farlo.

Mhhh.. forse è perché nessuno può resistere al fascino di Sakuragi il genio..

E piantala di ridere!!!!!

Accidenti a te… 

Viene da ridere pure a me…

No, non smettere.

Lo so, sono un ragazzo pieno di contraddizioni, ma mi piace sentirti ridere.

Continua.

Ti prego.

I tuoi occhi brillano… ti ho mai detto quanto sei bello?

Bhè, se non l’ho mai fatto, lo dico ora.. . sei bello, Kitsune.

Ahhhhhh… ti ho beccato… stai arrossendooooo!!!!!!!

Ah, ah, ah…. Il ghiacciolo che arrossis…

Ouch!

Perché questo pugno!

Bastardo.. io ti disintegro!!!!

Ricominciamo a lottare, solo che i pugni sembrano pericolosamente simili alle carezze… 

Ehi, dove diavolo credi di mettere quella mano?!?

Levala subito da lì!!!

Mi hai sentito?!

KAEDEEEEE!!!!

 Mi fai perdere il controllo… e’… assurdo… come tu riesca a far sparire il mondo d’intorno solo sfiorandomi.

All’inizio avevo paura… mi sembrava troppo intensa, la sensazione di stordimento che provavo accanto a te… 

Me lo sono chiesto miliardi di volte, se tra di noi ci sia solo sesso…

Non lo so… tu non mi dici mai nulla…

Ma io.. io…

 Kaede…

 

Mi chiedi se ricordo il mio primo passo?!

Me lo stai domandando davvero?!

Come potrei scordare un atto che mi sarebbe potuto costare la vita?!

Vorrei riderti in faccia ma con uno sforzo riesco a ricacciare indietro una risata mascherandola con un sapiente sbuffo, ma non ti ho convinto vero?!

Quel giorno semplicemente non sono riuscito a resistere. 

Eri lì sudato, poi bagnato da una miriade di microscopiche gocce d’acqua e io ho sentito il tuo respiro, il mio cuore e poi basta…il mio cervello è andato in stand by e ho fatto quello che ho fatto!

Mi sembra una spiegazione accettabile, e non dire che come al solito non ho parlato…

Sarebbe stato inutile. 

Non avevo voglia di dire cose senza senso e di spiegare qualcosa che non era perfettamente chiara nemmeno a me!

Che cosa stai dicendo?!

Oh…oh…che assurda teoria la tua “Nessuno può resistere al fascino del Tensai..”

Ma ti ascolti quando parli o non ne hai la capacità? 

Vorrei trattenermi davvero…ma non ci riesco, scoppio a ridere.

Vedo che fai fatica a rimanere serio, ti adoro quando cerchi di trattenerti ma poi sbotti pure tu in una fragorosa risata.

Io inizio a calmarmi anche perché vederti ridere ha risvegliato di nuovo tutti i miei “sensi di volpe lussuriosa” come ti piace definirmi. 

Credi davvero che sia solo sesso?!

O per TE è solo sesso?!

Non voglio saperlo, sinceramente.

Ora hai una faccia particolare, e asciugandoti gli occhi mi fissi e poi dici in un soffio che sono bello, affermi: kitsune sei davvero bello!

Sento le mie guance andare a fuoco, non è possibile che io stia arrossendo davanti a te, che ragazzina isterica che sono diventato!

Devo subito rimediare a questa mia debolezza e quale modo migliore per chiuderti quel maledetto forno che ti ritrovi al posto della bocca?!

Un bel pugno dritto in faccia. 

Non tanto forte, non vorrei rovinarti quel bel musetto…

Ti infervori, ma io continuo a “picchiarti” se così si può definire l’accarezzare la tua pelle liscia. 

Vedo che tu hai notato la differenza tra pugni e carezze…bene!

E’ il momento di agire e sposto la mia mano che si fa sempre più audace..

Ora è il tuo turno di arrossire, sei così timido koibito!

Fai finta di non volere che io continui, ma ormai ti conosco scimmietta mia.

Ora sei completamente in mio potere, potrei distruggerti sai? 

Eppure anche tu potresti farlo ma ancora non te ne sei reso conto, c’è sempre quella muta domanda negli occhi…come fai a non capire?! 

 

Ma il sesso è un'attitudine
Come l'arte in genere

 

Ti ho regalato la mia prima volta, lo sai questo, no?

Mhhh, se lo sai non lo dai a vedere.

Ma credo che tu lo abbia capito… anche se non sembra, sei un tipo sensibile…

Te l’ho regalata…  ma forse è meglio dire che non mi sono opposto al fatto che te la sei voluta prendere.

Credo che in quel momento le mie cellule celebrali fossero impossibilitate a connettere.

Ma… bhè, non mi è dispiaciuto.

Affatto.

Ti accarezzo piano i capelli.

Ti sei addormentato?

Di nuovo?

Hn, sei irrecuperabile volpastro, un caso clinico…

Però è bello sentire il tuo peso contro di me… è confortante.

Credevo che non avrei mai saputo cosa significasse sentirsi così legati ad una persona.

In fondo io ho sulle spalle il peso di 50 rifiuti.

E dico 50.

Non credo che tu in tutta la tua vita ne abbia ricevuto neppure mezzo.

 Con un dito seguo la linea della tua mascella e finisco sulle tue labbra.. ne disegno piano il contorno… Kami, come sono morbide, e calde … e dolci…

Ma tutto questo lo so solo io… e la cosa mi fa scoppiare di orgoglio.

Perché tra tutti tu sei con me.

Tu, la creatura più sensuale che ha mai messo piede sulla terra, tu sei con me.

Ora.

Non mi importa di domani, almeno non adesso.

Quando te ne sarai andato, magari morirò di gelosia, ma adesso no.

Perché sei qui.

Sei mio.

Ora.

Mi mordi piano il dito, sento la tua lingua che mi sfiora leggera l’unghia.

Ma allora non dormivi!!!

Piccolo imbroglione…

Mi verrebbe da coprirti di improperi, come al solito, ma tu apri gli occhi e mi guardi.

E la voce mi muore in gola.

Non ho la forza di fare nulla… solo osservarti e sorridere come un idiota.

Che mi importa di domani… adesso ti ho qui, e al diavolo il resto.

 

Ah, che bello!

Mi abbandono contro il tuo torace e sento di essere in pace con il mondo, ma soprattutto con me stesso.

Tu sei di nuovo perso nei tuoi pensieri, questa notte è strana, non ti avevo mai visto così assorto!

Beh…forse solo dopo la nostra prima volta. 

Si, nostra, perché non credere che io non mi sia accorto che per te era la prima volta e spero che tu abbia notato che era anche la mia prima volta!

Lo ammetto, avrò baciato qualche ragazza, ma l’amore l’ho fatto solo con te!

Mi accarezzi i capelli delicatamente, chi mai immaginerebbe la dolcezza e la delicatezza dei tuoi gesti?!

Nessuno, e nessuno mai ne godrà!

Tu riservi queste attenzioni solo a me. 

Non il ragazzo più ambito della scuola. 

Non il giocatore fenomenale. 

Non il semi-perennemente-addormentato studente.

Non la kitsune. 

Ma a me…KAEDE!

Faccio finta di dormire in modo da godere delle attenzioni che non mi riserveresti mai se fossi sveglio, mi piacciono le tue mani su di me.

Così, senza l’irruenza della passione.

Voglio rimanere ancora un po’ in silenzio, tra poco me ne dovrò andare, e questo mi pesa.

Ma che fai?!

Che diavolo stai facendo?!

Sento che segui il contorno della mia mascella e poi le mie labbra, non posso più resistere!

Abbandono la mia finzione e teneramente ti mordicchio la punta del dito lambendola anche con la lingua.

Ti sento trasalire.

Non ti aspettavi una mia reazione eh?!

Devo guardarti, allora apro gli occhi e mi ritrovo incatenato nel tuo sguardo caldo come una cioccolata gustata in silenzio, al buio, davanti ad uno scoppiettante camino.

Questo sei per me, una detonazione continua nel mio cuore.

Perché di questo si tratta, di cuore.

Nient’altro.

 

 

Te ne sei appena andato.

Stasera mia madre torna a casa presto, e di certo non posso farmi trovare nudo abbracciato a te.

Sarebbe problematico spiegarle tutto.

Neppure io mi capisco.

Ma una cosa la so.

Vorrei che fossi qui.

Non mi basta respirare il tuo profumo, che ancora impregna la coperta, anzi, mi fa male…

Se solo mi allungassi, riuscirei ad avvertire ancora la forma del tuo corpo impressa nel futon… ma …

Accidenti!!!

Credo che neppure stanotte riuscirò a dormire.

Tutte le mie considerazioni ragionate e ragionevoli scompaiono quando non ci sei.

E ho una paura tremenda di sapere il perché.

 

Me ne sto tornando a casa.

Cammino lentamente tanto so che per stanotte non ci sarà verso di addormentarsi.

Ogni volta che ci separiamo per me è così. 

E ti assicuro che sta diventando sempre peggio.

Sicuramente ora tu starai dormendo della grossa incurante di quello che fa il tuo compagno di letto.

Ma è davvero questo che sono per te?!

Uno con cui divertirsi fino a che non ti sarai stancato?!

O fino a quando quella ragazzina non si renderà conto della magnifica persona che sei?!

Devo aspettarmi questo da te?!

Cosa devo aspettarmi?!

Questo letto mi sembra troppo immenso, e continuo a rigirarmi cercando di ignorare tutti questi pensieri.

Ma perché sono così preoccupato?!

Non ci siamo mai fatti promesse.

Tu non hai mai voluto promesse.

Io non ho mai fatto promesse.

 

E forse l'ho capito e sono qui

 

Cammino piano verso la scuola.

La mancanza di sonno mi rende simile ad uno zombie, credo, visto che tutti quelli che incontro si scostano.

Meglio, così non rischio di finire addosso a nessuno.

Metto il pilota automatico, e mentre il mio corpo va a scuola, la mia mente pensa, per conto suo.

E ho da pensare, anche troppo.

Perché ho capito una cosa dannatamente importante.

 

Una frenata.

Un’ombra che si attorciglia alla mia, ugualmente grande.

Sento un formicolio nel petto.

Anche se non alzo gli occhi, so già chi mi è accanto.

Il suo braccio sfiora il mio, casualmente, ma è come se mi avessero acceso una fornace nelle stomaco.

Io non resisto.

E lo guardo.

Kitsune. Buongiorno.

Mi saluti con un cenno del capo, giusto un’occhiata e poi torni a dormire.

Ma porc…

Sospiro, e ti prendo per una manica, guidandoti verso la scuola.

Sempre che ci arriviamo, a scuola.

Tu, addormentato, che ti affidi a me, in piena tempesta ormonale.

Giuro che se trovo un vicolo buio dove infilarmi non rispondo di me.

Con la coda dell’occhio ti guardo.

Sbaglio, o è l’ombra di un sorriso quella che ti increspa le labbra?

Cosa darei per poterti leggere nel pensiero!!

Così almeno potrei sapere se…

 

Questa mattina sono più addormentato del solito.

Non mi importa anche perché tutta quella gente che mi fissa serve solo a distogliermi dai miei pensieri, più confusi che mai.

Le mie riflessioni durano una manciata di secondi, poi ti vedo.

O meglio dovrei dire che vedo la marea di studenti che si allarga come il Mar Rosso al passaggio di Mosè.

Chissà se Mosè aveva i capelli rossi.

Certo che stamattina sono più fuori di uno dei tuoi tiri a canestro!

Se mi sentissi mi ammazzeresti senza pensarci due volte!!!

Freno e “casualmente” ti do una botta con la spalla.

Dentro di me si scatenano una miriade di fuochi d’artificio che si concretizzano in una parte non propriamente mostrabile.

Devo di nuovo fingere di essere addormentato e dopo averti appena salutato lo faccio.

Capiscimi non potrei rispondere delle mie azioni.

Sospiri e mi guidi.

Sento una familiare urgenza nei tuoi movimenti e questo mi fa sorridere.

Sei stupendo.

 

Scusa sai se provo a insistere
Divento insopportabile

 

Meglio che mi dia una calmata.

Scuoto furiosamente la testa e comincio a camminare più veloce, sempre trascinandoti.

Non ti lascio andare volpastro, non ti preoccupare.

Al punto in cui sono credo davvero di non poterlo più fare.

E non solo parlando di questa strana passeggiata.

Sul serio.

E se te lo dicessi?

Che reazione avresti?

Un pugno? Uno sguardo disgustato?

O l’indifferenza?

Ho paura.

Per la prima volta in vita mia ho davvero paura.

Come vorrei smetterla di preoccuparmi, di incaponirmi su questo pensiero, ma non riesco.

Se tu solo sapessi quante volte me lo chiedo, quello che tu in realtà provi per me…

E ti giuro… mi sforzo di smetterla, ma qualcosa mi dice che tu sai la domanda che mi frulla per la testa…

Perché se tutto questo per te è solo sesso… 

No,no, no!!!

Mi ero ripromesso di smetterla!!

Tu sei qui adesso, il resto non conta.

Punto.

Sono già abbastanza fortunato a condividere un po’ della mia vita con la tua, devo finirla di aspettarmi di più…

 

Continui a trascinarmi e mi accorgo che stai di nuovo pensando come questa notte.

Vorrei spaccarti quella testa matta e scoprire una buona volta cosa ci frulla dentro.

Che strana questa passeggiata.

Che strani noi due.

Forse è questo il vero problema.

Siamo due persone strane. 

Che hanno comportamenti strani. 

E si ritrovano in situazioni strane.

So che a volte dovrei parlare, ma le parole sono pericolose perché sbagliarne una in un dato momento significherebbe distruggere le fatiche di una intera vita.

Anche per i silenzi vale la stessa cosa.

Dovrei riuscire a creare un equilibrio: parole e silenzi.

Forse un giorno ce la farò.

Forse per amore tuo.


Ma ti amo..ti amo..ti amo

 

MA NON RIESCO!!!!

Non ce la faccio…

 

Mi stringi forte il braccio, che cosa c’è che ti tormenta?!

Che cosa vuoi da me?!

 


Ci risiamo..vabbè, è antico, ma ti amo..

 

Io vorrei passare ogni singolo istante con te… ogni minuto… di ogni giorno.

 (Perché ti amo.)

 Siamo a scuola.

Ti lascio andare, e mi fa male il cuore.

 (Perché ti amo.)

 Tu vai a sistemare la bici sulla rastrelliera e io intanto ti aspetto.

Naturalmente faccio finta di nulla, zufolando spavaldo e esibendomi nelle mie solite spacconate.

E sembra che tutti ci caschino.

Nessuno si accorge che con la coda dell’occhio ti osservo…

 (Perché ti amo)

… Chiedendomi quanto cavolo di tempo ci metti… e quando mi tornerai vicino…

(Perché ti amo)

Ci incamminiamo verso le nostre rispettive aule.

Sussulto.

Kaede!

Sono troppo stupito per reagire.

Sbaglio o mi hai appena stretto la mano?

Era un saluto?

Rimango immobile a fissare la tua schiena, magari prima di entrare in classe ti volti ancora una volta…

No, non lo fai.

Mi dirigo verso la mia aula.

Mi hai stretto la mano.

Prima di entrare, hai infilato la tua mano nella mia, hai intrecciato le tue dita alle mie… e mi hai stretto.

Perché?

Non è da te un simile gesto.

E non è da me essere così felice.

 (perché ti amo)

 Fuochi artificiali mi esplodono nel petto… 

Solo perché mi hai accarezzato la mano…

 Kaede Rukawa, allora è proprio vero.

La vocina che mi parla dentro ha ragione…

 

Purtroppo siamo arrivati a scuola e io sono costretto a ritornare tra i vivi.

Mi allontano da te giusto il tempo di mettere la bici nella rastrelliera e chiudere il lucchetto, per evitare che qualche imbecille me la rubi.

Mentre compio queste azioni sento il tuo sguardo fisso su di me.

So che gli altri non lo sentono.

Nessuno lo nota.

Ma io lo so.

E’ come avere delle spine attorno al corpo, quasi come se fossi avvolto da un roseto che è il tuo amore.

La bellezza e la sofferenza fisica.

L’amore e il dolore.

Questo rappresenti.

Ma io cosa sono per te?!

Fingi con me come fai con tutti gli altri?!

Perché sento questo nodo stringermi improvvisamente la gola?

Devo fare qualcosa o altrimenti esploderò.

Allungo una mano quando arriviamo davanti alla mia classe, faccio scivolare le mie dita pallide tra le tue e stringo forte.

Sento una scossa elettrica lungo la spina dorsale.

Tu sussulti sorpreso.

Non è da me fare queste cose, ma non è da te nemmeno comportarti come ti stai comportando.

Volevo mostrarti la mia presenza e soprattutto sentire la tua.

Buona giornata scimmia rossa.

Ti sento allontanarti lentamente, forse ti aspetteresti che io mi voltassi dopo quello che ho fatto.

Non posso.

Sono arrossito di nuovo e devo precipitarmi ad affondare il viso sul banco.

Non voglio che gli altri mi vedano così, tanto meno tu!

 

 

Ciao..come stai?
Domanda inutile!

 

Finalmente le ore di lezione sono terminate.

Era ora.

Esco a razzo dalla scuola e corro, no, volo, verso la palestra.

Di norma odio gli allenamenti, ma…

Eccoti.

Ti stai già allenando??

Volpe stacanovista!!

Non ti stanchi mai, eh? 

Sbuffi e fingi di ignorarmi… ma sento il tuo sguardo che mi accompagna verso gli spogliatoi, lo sento bruciare sulla pelle.

Mi cambio a tempo di record e torno in palestra.

Da te.

Il gorillone mi osserva stupito.

Ci credo!!

Tutto questo nuovo entusiasmo deve stupirlo non poco.

Mi dirigo verso di te e comincio con le mie solite battutine sceme.

Perché rovinare una tradizione, giusto?

Parlo per parlare e quasi tutti i miei discorsi sono inutili.

Ma non riesco a stare zitto.

E’ una frenesia assurda, quella che mi prende quando ti vedo di fronte a me.

 

Sono in palestra gia da un po’. 

Non mi andava di ascoltare ancora le stronzate che quei vecchi bacucchi ci propinano ogni giorno!

Lo so che questa è mancanza di rispetto, ma dopo la notte che ho appena trascorso in preda ai più disparati pensieri vorrei scaricare un po’ la tensione giocando.

Non mi sembra di chiedere tanto!

Ah, inoltre ci sarai tu e questo è gia un motivo più che sufficiente a farmi correre in palestra prima che suoni la fine dell’ora.

Gli altri entrano e nessuno rimane sorpreso di trovarmi qui. 

Loro non mi interessano, dove sei?!

Arrivi trafelato come al solito. 

Sbuffo per farti notare la mia indisponenza nei tuoi confronti…o meglio per farla notare agli altri, ma la verità è che non riesco a staccarti gli occhi di dosso…

Kami sama!

Sei diventato davvero un gran…

Devo addirittura auto censurarmi mentre penso!

Esci quasi subito dagli spogliatoi e io mi ritrovo senza nemmeno accorgermene investito dai tuoi insulti, dalle tue cavolate, dalle tue auto proclamazioni di superiorità…

Stai fingendo davvero?!

Ma a me l'amore mi rende prevedibile

 

Non ribatti quasi mai, e quando lo fai continui a dirmi che sono un idiota.

Probabile.

PROBABILE?!?
Ma che diavolo sto dicendo?!

Volpastro, la tua vicinanza ha un sacco di effetti deleteri su di me.

E poi non riesco neppure ad inventarmi insulti fantasiosi… alla fin fine ricado sempre sul solito “stupida volpe”…

Mhhh…

Non va affatto bene…

 

Continui a parlare. 

Ormai mi sono reso conto che il tuo è un modo come un altro per farmi sentire la tua presenza.

Un linguaggio tutto nostro.

Un po’ colorito lo ammetto, ma pur sempre privato.

Perché non darti corda?!

“Idiota”

Bellissimo.

“Idiota”

Sensuale.

“Idiota”

Unico”

“Idiota”

Ti amo.

 

Finta a destra, ti smarchi e vai a canestro.

Punto.

Spero che nessuno mi stia guardando in questo momento, perché mi sarebbe veramente difficile mascherare l’ammirazione con la solita smorfia di disappunto.

Perché nonostante tutto, sono orgoglioso di quanto tu sia bravo.

Un altro punto.

Ancora tu.

Ancora quel nodo allo stomaco.

Sento le lacrime pungermi le palpebre.

Kami Sama!!!!

Cosa mi stai facendo, Kitsune??

Vedo che mi guardi in modo strano… spero che tu non ti sia accorto di nulla… sarebbe imbarazzante doverti spiegare.

Per fortuna gli allenamenti sono finiti.

Sono il primo a farmi la doccia e devo esercitare un ferro controllo su me stesso per non guardarti mentre lasci che l’acqua ti scorra addosso.

Respiro a fondo, ed è un miracolo che riesca a mantenermi impassibile, sapendoti così vicino a me.

Nudo.

Mi domando se tu hai i miei stessi problemi.

No, forse no.

Dopotutto, tu sei Kaede Rukawa.

 

Mmmm…

Canestro.

Sto giocando discretamente. 

Canestro.

Devo migliorare!

La colpa è tua Tensai.

Sento i tuoi occhi su di me e questo mi distrae, il mio corpo è accompagnato nei suoi movimenti dalla carezza del tuo sguardo!

Mi farai impazzire prima o poi, maledizione!

Mi volto e mi ritrovo immancabilmente perso in quelle schegge di cioccolato fuso, ma i tuoi occhi sono lucidi..

Che cosa c’è che non va?!

Il mio respiro accelera e il mio cuore impazzisce, ma perché ho sempre questa fottuta paura di qualcosa che nemmeno io riesco a definire?!

Meglio rilassarmi un po’ sotto la doccia.

Che sensazione paradisiaca. 

Certo, niente è paragonabile alle tue mani e alle tue labbra..

Di nuovo pensieri vietati ai minori. 

Sono proprio un porco!

Hai ragione tu.

Sorrido di me stesso, mi vergogno quasi a desiderare il mio ragazzo!

Che cosa ho detto?!

IL MIO RAGAZZO???

Sono completamente impazzito, e in più tu qui accanto a me, nudo, stai sospirando…

Aiutatemiiiiii…

 

Esco dal box, e mi asciugo, veloce.

Mi rivesto e, dopo aver raccolto la borsa, saluto tutti ed esco.

Ti aspetterò all’incrocio, questo già lo sai, vero?

Ma arrischio comunque un’occhiata, per rassicurarti, per rassicurarmi.

E ti becco proprio mentre ti togli l’asciugamano per indossare i pantaloni.

Mi pare logico.

Devo appoggiarmi allo stipite della porta, per non cadere, mentre osservo la tua pelle brillare, ancora umida.

Mi stupisce sempre la forza e la delicatezza che sprigionano dal tuo corpo.

Molti dicono che il tuo volto ha un che di femminile,,, può darsi, ma se vedessero il resto sarebbero costretti a ricredersi…

Osservo i tuoi muscoli guizzare sottopelle, scattanti ed elastici grazie allo sport e all’esercizio fisico.

Le tue lunghe mani rovistano nell’armadietto, impazienti, alla ricerca degli abiti… e questo mi dà abbastanza tempo per godermi una generosa visione del tuo fondoschiena.

Devo andare, prima di finire lungo disteso.

Chissà cosa diresti se mi sorprendessi in adorazione…

Vado.

 

Sei uscito dal box in fretta e furia, sei sempre più diverso dal solito!

Mi innervosisco perché avrei voluto far scorrere il mio sguardo lascivo sul tuo corpo nudo.

I tuoi muscoli scolpiti, la tua pelle color caffè…

Borbotto sempre dentro di me, sembro una pentola a pressione!

Non mi volto nemmeno a guardarti, sento solo che sei ancora qui.

Vai, tanto so che mi aspetterai all’incrocio!

Arrischio uno sguardo nella tua direzione mentre mi levo l’asciugamano…

Sembri un lupo che ha appena visto un bel coniglietto da sbranare.

BENE!

E ora continuiamo lo show per il mio amato pubblico, movimenti prima lenti poi veloci, percepisco la tua eccitazione e anche io non resisto più!

Devo assolutamente vestirmi in fretta!

Ma dove diavolo ho messo la maglietta?!

Prima che tu te ne vada ecco un altro assaggio da parte del tuo coniglietto, so che adori il mio fondoschiena!

Sento la porta sbattere dietro di me.

Sorrido.

 

Parlo poco, lo so..è strano, guido piano

 

Finalmente arrivi!!!

Ce ne hai messo di tempo!

E’ già buio ma ancora troppo presto perché i lampioni illuminino la stradina… a est il tramonto è solo una cupa striscia d’arancio.

Nell’aria della sera posso avvertire l’odore del mare.

Salto giù dal muretto dove mi ero appostato e mi affianco a te.

Strano, ancora non dormi.

Mi dai una leggera spinta, poi mi guardi, e curvi appena un angolo delle labbra.

Che buonumore volpacchiotto!!!

Dal canto mio non posso fare a meno di sorriderti a trentadue denti.

E’ troppo bello averti qui accanto.

Non mi trattengo.

Voglio farlo e lo faccio.

Getto a terra la borsa e la cartella e ti abbraccio.

Ti sento irrigidirti… non te lo  aspettavi, vero?

Ma tanto qui non passa nessuno, e anche se ci vedessero non me ne fregherebbe niente.

E’ per questo che non ricambi il mio gesto, vero?

Ti vergogni?

Vorrei chiedertelo, ma non oso…

La solita paura.. se mi scoprissi troppo potrei perderti…

E poi, all’improvviso, sento un tonfo, una borsa che cade a terra, e le tue braccia che mi circondano la vita.

Non riesco a respirare.

Il tuo profumo misto all’odore dell’aria di questa sera di aprile mi dà alla testa.

E il battito calmo del tuo cuore contro il mio petto… è una canzone che mi riempie di sorrisi.

Non ci credo, di essere qui in mezzo ad una strada, abbracciato al ragazzo che…

Al ragazzo che amo.

Dolcemente ti stacchi da me, riportando le distanze.

Mi manchi di già.

La luce è troppo fioca per distinguere le ombre dei tuo occhi, ma darei metà della mia vita per saper leggere nel pensiero.

Mi hai abbracciato.

Raccogliamo le nostre cose, e ci incamminiamo verso casa.

Tua.

Tanto i tuoi non ci sono, e ormai è un rito.

Non parlo, non voglio rovinare questo istante.

Ti stai chiedendo il perché del mio silenzio, vero?

Lo so, perché mi guardi di tanto in tanto.

Semplicemente credo che adesso come adesso non servano parole.

 

Esco con una strana frenesia dalla palestra.

Non so spiegarmela.

Il tuo sguardo su di me, forse non era solo desiderio.

Potrei mettermi a cantare ma poi rinsavisco e ti vedo seduto sul muretto, i lineamenti confusi con il tramonto, sei….sei una visione!

Salti giù con un movimento non proprio elegante e io sono investito dal tuo profumo, così particolare da non essere definibile, come te!

Ti do una spintarella e curvo un pochino l’angolo della bocca, non pretendere che io mi sbottoni troppo!

Ti vedo aprire le labbra e mi regali un sorriso talmente bello che credo di svenire.

Sono proprio da ricovero!

KAMI SAMAAAAAAA!

Se prima pensavo di svenire ora sono morto davvero!

Mi stai abbracciando.

Tu.

In mezzo alla strada.

TU!!!

Non mi sono reso conto di niente fino a quando non ho sentito le tue braccia circondarmi il corpo, devo essere un pezzo di ghiaccio in questo istante perché tutto si rifiuta di ubbidirmi.

Mi riscuoto e butto questa dannata borsa a terra e stringo a mia volta questo dono del cielo tra le braccia!

Sento il tuo respiro confondersi con il mio.

Il tuo cuore battere con il mio.

Tu sei mio.

Devo allontanarmi per accertarmi che tu sia Hanamichi e non una di quelle squilibrate del mio penoso fan club che si è camuffata.

Sei tu.

Non riesco a reggere il tuo sguardo.

Ho paura a farlo.

Ti amo così tanto in questo momento che vorrei urlarlo, ma raccolgo la mia borsa e mi incammino con te al mio fianco.

Sempre così ti vorrei.

Al mio fianco.

Come adesso, in silenzio.

Strana questa cosa, come mai non parli?!

Ti spio cercando di non farmi notare.

Hai forse capito che a volte i silenzi sono più importanti di mille frasi?!

Ma io in questo momento vorrei sentirti pronunciare solo un paio di parole.

 

Sarà il vento, sarà il tempo, sarà......fuoco!

 

Camminare con te, in questa sera di primavera, e saperti vicino, è tutto quello che voglio.

Sentire il tuo profumo, il rumore del giorno che muore… il battito calmo del mio cuore…

 

Ti sento vicino come mai prima d’ora.

Sento il tuo profumo, di nuovo…

Me ne rendo conto solo ora, sono come un drogato.

Sono assuefatto alla tua presenza.

Ti amo.

 

 E scusa se ti amo e se ci conosciamo
Da due mesi o poco più

 

Siamo già a casa tua.

Apri la porta e mi fai entrare.

Che silenzio.

Mi domando come tu riesca a sopportare tutto questo, quando sei solo.

Una volta mi hai detto che quando ci sono i temporali forti hai paura… mi sembravi troppo serio per mettermi a ridere.

Mi hai detto che se osavo farlo mi avresti picchiato… non l’ho fatto, ma non perché avessi paura di te, figuriamoci.

Più che altro sapere che pure tu temi qualcosa mi ha stupito.

E mi ha fatto piacere che tu ti sia confidato con me.

Non credo che questo lo sappiano neppure i tuoi.

Anzi, magari è davvero un controsenso, ma credo di conoscerti più io che le persone con cui stai da una vita.

Ti rintani in cucina, e ti sento trafficare con il bollitore del the.

Sorrido.

Il thè.

La prima volta che sono venuto qui me l’hai rovesciato addosso… ma credo fosse tutta una tecnica per costringermi a liberarmi dai vestiti bagnati e farmi fare una doccia.

Come poi tu sia riuscito ad infilarti nel box con me è ancora un mistero.

Ah, volpe, volpe…

Ti sei approfittato di me!

Tu torni in salotto e ti distendi nel divano, praticamente in braccio a me, con ancora le tazze di thè in mano.

Spero non avrai intenzione di rovesciarmelo ancora in grembo, perché potrei vendicarmi.

Non credere di potermi fregare una seconda volta.

Sogghigni… e spalanchi gli occhi… come a dire *Moi? Una persona così gentile?*

Certo, certo, raccontala ad un altro.. intanto preoccupati di appoggiare quelle tazze… su, veloce.

Mi sento più rilassato quando finalmente le posi sul tavolino.

Poi torni a distenderti contro di me.

Ti circondo la vita con le braccia e tu appoggi la tua testa contro il mio collo.

La giri piano, e avverto le tue labbra premere contro la giugulare.

Il mio sangue prende a scorrere più veloce.

Ti stiracchi, accoccolandoti poi come un gatto sul mio petto.

Strofini il viso sul mio collo, la tua bocca mi bacia piano la pelle, le tue mani salgono a coprire le mie.

Poi soffochi uno sbadiglio contro la mia spalla, e sento il lieve sfarfallio delle ciglia che si chiudono.

Vuoi dormire, eh?

Strano, non sono seccato.

Sentirti abbandonato così fiduciosamente a me, mi riempie di un calore che non avrei mai creduto possibile.

Il tuo respiro si fa lento, regolare.

Affondo il mio viso fra i tuoi capelli.

 

Arriviamo a casa mia e il silenzio ci investe, la fa da padrone.

Come sempre mi accorgo che la cosa ti disturba.

Forse ti chiedi come io possa vivere così.

E’ l’unico modo che conoscevo, fino a quando non ti ho permesso di entrare nella mia vita.

Forse troppo.

Devo allontanarmi da te, sono ancora in preda alle più irregolari sensazioni dopo il tuo abbraccio…”pubblico”.

Vado in cucina mentre tu ti allunghi sul divano.

Preparo il te.

Sghignazzo come un pazzo pensando a quella volta in cui il mio piano ha funzionato alla perfezione.

Volevo vederti svestito, ma poi mentre facevi la doccia non ho resistito.

Mi domando come diavolo abbiamo fatto ad entrare entrambi nel box e a fare poi le cose che abbiamo fatto.

La mia doccia non è spaziosa.

La forza della passione.

Forse dovrei riprovare ad “annaffiarti”.

Arrivo da te e tu mi guardi preoccupato.

Allora ci pensavi anche tu eh?!

“Innocentemente”mi siedo quasi su di te con le tazze fumanti ma tu mi lanci uno sguardo che lascia presagire la fine dei miei giorni se solo mi azzardo a ripetere la scena di poco tempo fa.

Desisto dal mio poco nobile intento e dopo aver posato le tazze mi stringo a te.

Bacio il tuo collo, so che ti piace.

Le mie palpebre si fanno improvvisamente pesanti, mi rannicchio ancora più contro di te e bacio di nuovo la tua pelle, è come assaporare un frammento di infinito.

Chiudo gli occhi del tutto e mi lascio completamente affondare in questo oblio di pace e sicurezza che solo le tue braccia sanno darmi.

Ora come ora non mi spaventerebbe nemmeno il diluvio universale.

E sai quanto temo i temporali.

Ti amo Hanamichi.

Forse non lo saprai mai.

 

“Ti amo, Kaede.”

 

E all’improvviso non sei più adagiato contro di me, ma ti alzi di scatto, voltandoti nel mio abbraccio.

E mi fissi, puntandomi addosso quelle schegge d’onice.

Gelo.

Te l’ho detto.

Non avrei voluto farlo ma…

E adesso?

Parlami, ti prego…

E’ tutto vero, quello che ti ho sussurrato, lo giuro.

 

“Ti amo, Kaede.”

NANI?!

Stavo facendo uno di quegli smielati sogni che accompagnano le mie notti da un po’ di tempo a questa parte?!

No.

Ho sentito davvero quel sussurro.

Non giocare con me Hanamichi.

Non essere crudele.

Mi volto e ti guardo, non riesco a parlare.

Sono congelato.

 

E scusa se non parlo piano
Ma se non urlo muoio
Non so se sai che ti amo..

 

Si, Kaede, hai capito benissimo.

Io ti amo.

Ti amo.

Ti amo.

Potrei ripetertelo all’infinito.

Mi accorgo di stare quasi urlando, ma non mi importa.

Non ce la faccio più a tenerlo dentro.

 

Continui a ripeterlo.

Stai quasi urlando ora.

Come se io non avessi sentito anche quel misero bisbiglio nel mio orecchio.

Il mio cuore cerca di riprendere a battere, forza amico ce la puoi fare!

Non abbandonarmi ora che il sogno della mia vita si sta avverando.

Mi guardi quasi disperato.

E continui a ripeterlo.

Erano le uniche parole che volevo sentirmi dire.

 

E scusami se rido, dall'imbarazzo cedo

 

Continui a fissarmi, e io mi sento come sotto esame…

Avverto la prima avvisaglia di panico montarmi dentro, e per reazione, tra una dichiarazione e l’altra scoppio a ridere… 

Cosa farò se mi dici che sono uno scemo senza speranza?

Se mi dirai che per te tutto questo non conta?

Smetto di ridere, e smetto di parlare.

 

Non riesco ancora a crederci.

Tu pensi che io sia uno svelto di comprendonio.

Dovrai ricrederti.

Solo ora le tue parole iniziano davvero ad avere un senso, ma non sono ancora in grado di parlare.

Vedo che sei quasi terrorizzato

Questo è uno di quei momenti in cui dovrei parlare.

Non ci riesco e tu scoppi a ridere nervosamente tra una dichiarazione e l’altra.

Ora smetti di fare tutto.

Ridere e parlare.

E’ il mo turno?


Ti guardo fisso e tremo

 

Ti guardo fisso e tremo.

Sei mio Kaede…

Sei mio?

Posso dirlo senza paura?

Il solo pensiero di stare con te mi fa andare il sangue alla testa, e mi fa sentire completo.

Come riesci a farmi sentire come un bambino di quattro anni?

 

Maledizione kitsune vuoi parlare?!

Forse usando i tuoi metodi con me stesso riuscirò a scuotermi da questo stato di semi beatitudine.

Mi guardi fisso e tremi.

Non stavi mentendo.

Il mio cuore si frantuma.

Sono tuo

Sei mio.


All'idea di averti accanto
E sentirmi tuo soltanto

 

Saperti vicino, sapere che quando  facciamo l’amore sei lì per me e io sono lì per te. 

Sapere che quando arrivi al culmine gridi il mio nome, il mio solo.. perché sono io che ti faccio provare simili emozioni, brividi e luce.

E sapere che io grido il tuo di nome, perché sei tu che mi porti in paradiso.

Anche solo guardandomi.

E avere la consapevolezza di essere tuo, come tu sei mio.

Ma vorrei che valesse sempre.

Sempre.

Mi capisci Kaede?

Non è solo sesso.

Non può esserlo.

E’ troppo assoluto, troppo sfinente per essere solo squallido sesso.

Mi capisci?

 

Come ho fatto a pensare che mi sarebbe bastato solo il tuo corpo?!

Come?!

Ora che so che la felicità esiste mi sento uno sciocco.

Ho sprecato tutto questo tempo chiedendomi se tu provassi per me qualcosa.

Tu nel mentre facevi lo stesso.

L’ho detto e lo ripeto.

Siamo due persone strane.

Ma infinitamente belle.

Non c’è niente di interessante nell’essere uguali alla massa.

Quello che ci unisce, lo capisco ora che mi guardi e che nella mia testa girano le tue dichiarazioni, è qualcosa di tremendamente unico.

Speciale.

Totale.

Spaventoso.

E’ l’amore.

Non è sesso, non lo è mai stato.

Non è amicizia, non lo è mai stata.

E’ tutto.

Amore, amicizia, sesso, confidenza, fiducia…amore.

Sei mio Hanamichi.

Da sempre.


E sono qui che parlo emozionato
..e sono un imbranato!

 

Continuo a blaterare, svelando tutti i pensieri che ho racchiuso finora nel cuore… mi fissi ancora, impassibile.

Ma capisci cosa sto dicendo?

Mi rendo conto di sembrare un’idiota, a fare questi discorsi.

Se il gundan mi sentisse… scoppierebbero tutti a ridere.

Io, Hanamichi Sakuragi, che si dichiara a Kaede Freezer Rukawa.

 

Kami sama!

Non ho ancora aperto bocca!

Sono proprio un do’hao!

 

Interrompi la fiumana di parole posandomi un dito sulle labbra.

E io mi blocco.

E ti guardo.

“Do’aho”

 E’ l’unica cosa che dici.

E poi sorridi.

Sul serio.

Ti sporgi in avanti, e mi prendi il viso fra le mani, le tue belle, lunghe, grandi mani.

Lo racchiudi fra esse con la stessa delicatezza che useresti per un gioiello raro…

Non mi sto ingannando, vero?

Vedo i tuoi occhi luccicare, ma prima di scoprire se sono lacrime o solo un riflesso della luce, tu mi baci.

Appoggi le labbra alle mie, mescolando i nostri respiri, assaggiandomi appena.

Kaede.

Non riesco a tenere gli occhi aperti, non stavolta.

Chiudo le palpebre e mi sottometto alle sensazioni che mi sommergono.

Il calore delle tue mani.

La forza del tuo corpo.

La tenerezza del tuo bacio.. che diventa sempre più profondo, sempre più intenso.

Dischiudo le labbra, appena.

E’ un invito.

Che tu cogli al volo.

Con una dolcezza nuova, stupefacente, approfondisci il bacio… c’è passione, ora, la sento, ma è diversa dalla solita brama.

Ti appoggi completamente sopra di me, i nostri corpi che combaciano alla perfezione, due metà di un puzzle.

Le mie mani ti accarezzano la schiena, seguendo le onde della tua spina dorsale.

Kaede.

 

Ti poggio un dito sulle labbra e sussurro il mio solito “Do’aho”.

Sai che non è un offesa.

Sorrido dal profondo del mio cuore e sicuramente deve apparirti diverso dai miei soliti incurvamenti di labbra.

Ti prendo il viso tra le mie mani.

Quanto sono goffo.

Sono un imbranato.

Uso tutta la delicatezza che conosco e guardarti negli occhi, perdermi in essi come in un canto di sirene scatena una valanga di emozioni talmente potente che sento le lacrime urgere la loro apparizione.

Ti devo baciare.

Ora.

Sento le mie guance andare in fiamme.

Chiudo gli occhi per assaporare tutto.

Un semplice sfiorare di labbra.

La fine e l’inizio della mia vita.

Dischiudi appena le labbra.

Approfondisco il bacio, questa volta senza pensare al fatto che devo fare bene l’amore per poterti tenere legato a me.

Senza pensare che tra poco dovremo separarci.

Senza pensare a tutte quelle sciocchezze a cui pensavo.

Con dolcezza, passione, devozione.

Le tue mani su di me.

Hanamichi.

 

Ci stacchiamo, un istante, per respirare.

Appoggio la mia fronte alla tua.

Le tue mani ancora su di me, che cercano le mie.

Le trovano, e ancora le nostre dita che si allacciano.

Sollevi le nostre mani unite, e le appoggi sul tuo petto.

Sopra il tuo cuore.

Non stacchi mai il tuo sguardo dal mio.

Come batte forte!

Perché è così affannato?

“Per te. Sempre”

Una sola lacrima mi scivola sulla guancia.

Accosti il viso al mio e la raccogli sulle labbra.

Il tuo cuore.

Tu.

Per me.

Sempre.

 

Ci stacchiamo perché altrimenti il fiato ci abbandonerà

Che bacio ragazzi.

Che serata.

Sono perso di nuovo nel tuo sguardo carico di dolcezza, che cela una nuova consapevolezza.

Amo il calore che la tua fronte contro la mia trasmette al mio corpo.

Un prolungamento dei nostri pensieri che alla fine erano talmente simili che quasi mi spavento.

Cerco le tue mani.

Non sono bravo con le parole, lo sai.

Ascolta solo il mio cuore.

Guardami negli occhi e leggi quello che non riesco a dire.

“Per te. Sempre.”

Accontentati per ora, ok?!

Kami sama!

Una lacrima per me.

Devo farla sparire, sarà l’unica che verserai da oggi in poi.

Forse piangerai se ti rivedrò vicino alla Akagi, ti farei molto male lo sai?!

Mi hai insegnato tu a fare a pugni.

Mi hai insegnato tante cose.

Mi hai insegnato ad amare.

Hai fatto di me una tua emanazione.

Il mio cuore.

Io.

Per te.

Sempre.

 

owari


An(esultante): Habemus operam!!!

Hana(sguardo perplesso): Ehm... non per distruggere le poche certezze che hai nella vita, ma...

An(con sguardo affabile e comprensivo): Siiiiiii??

Hana(rassicurato -che sciocco...ndA-): ... bhè, fa un pò skifino...

An(sempre cortese ma con le lacrime agli occhi -Sono un'attrice^^...ndA-): Davvero?! Siiighhhhh...

Hana(annuisce serio)

(Antares si raccoglie in un momento di riflessione, dando l'impressione di meditare sulla sua fallimentare carriera di ff writer.

Hana le tiene la mano, felice di essere riuscito a far redimere la povera ragazza dai suoi insani propositi di scrittrice.)

An(che si riprende all'improvviso, con un sogghigno per nulla rassicurante dipinto in volto): FRAAAAAA... Che ne dici di scrivere una UozxHana la prossima volta???

Fra(comparendo magicamente a fianco dell'esimia collega -Sono un po' maga^^.. ndF-): E perchè non una AnzaixRu...

An: Ma che bella idea^^

(le due autrici si prendono a braccetto, e si allontanano saltellando, gongolanti e fiere di se stesse)

Ru(furibondo). MA PERCHE' NON STAI ZITTO QUALCHE VOLTA????

Hana(annientato psicologicamente): ...mi ha preso in giro...



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