Ecco una nuova ff moooolto particolare. E
stata scritta in un momento di pazzia, quindi sinceramente non capisco bene
cosa sia uscito. Ino ogni caso aspetto i vostri commenti (vi prego vi prego
mandatemeli ç_ç)
E una Hana- Ru…e…
DISCAIMERS: Tutti i personaggi di Slam dunk
appartengono al sensei Inoue…quindi ragazzette (?) mollate l’osso , togliete
le mani da Rukawa! (ma guarda un po’…mi sa che sono anch’io fra le
ragazzette ^^;;;;;)
Il vento
di Mau-chan
Durante l’ora di pranzo salgo sempre sulla terrazza…
Da
solo…
Sempre da solo.
Solo…
Perchè lo sono sempre stato…
Sono
circondato da persone che si dichiarano miei amici…
Un
amico…
Una
persona che ti asciuga le lacrime…
…ma
che non te le deve far versare a causa sua…
Una
persona che ti stia sempre accanto…
Senza
chiedere mai nulla in cambio…
Una
persona che ti voglia bene…
Dove
sono questi amici?
L’unico…
Il
più importante…
Yohei…
Dov’era quando mio padre era morto?
Dov’era durante le notti in cui mi accasciavo per terra piangendo per il
rimorso?
Dov’era quando andavo da solo da uno psichiatra per farmi curare?
Dove
cazzo era?
Da
Haruko…
E
quando finalmente l’ho scoperto…
Avrei
preferito essere da solo dal principio…
L’aria mi accarezza il viso e mi scompiglia i capelli…
Accarezzare…
Non
ho mai ricevuto una carezza da qualcuno…
Non
ho mai donato una carezza a qualcuno…
Non
so cos’è una carezza…
Quando ero più piccolo lo chiedevo agli altri bambini…
E
loro mi schermivano…
Venni
soprannominato il ‘bambino delle carezze’…
Avrei
pagato qualcuno pur di farmene una…
Sapere cos’era questo legame che legava una madre al proprio figlio…
Una
carezza…
Al
risveglio…
Ad un
complimento…
Ad un
buono voto a scuola…
Al
coricarsi…
Il
paesaggio qui dal terrazzo è sempre lo stesso…
Il
cortile…
Il
lungo viale alberato…
Gli
alberi di ciliegio…
Ormai
spogli…
E poi
le prime case…
Il
sottopassaggio…
E poi
altre case, fin dove lo sguardo può raggiungere l’orizzonte…
Il
pavimento è tiepido…
I
raggi del sole lo riscaldano ogni giorno…
Mi
distendo…
Il
cielo azzurro…
Qualche nuvola solitaria occupa per qualche minuto la mia vista…
Poi
scompare…
Portata via dal vento…
Dissolta nell’aria…
Vorrei che il vento portasse via anche me…
Lontano dalla mia solitudine…
Lontano dalla mia stanchezza…
Lontano da questa vita…
Sento
come da un altro mondo una campanella…
È
finito l’intervallo…
Mi
alzo faticosamente…
Ed
esco da questo scorcio d’anima che è per me la terrazza…
Giorno dopo…
Sono
accompagnato dalla mia armata…
Vorrei scaraventarli giù dalle scale…
Vorrei gridargli di lasciarmi solo…
Vorrei…
Odio
il condizionale.
Siamo
in terrazza…
Dobbiamo regolare dei conti con un altro gruppo…
Come
se me ne fregasse qualcosa…
Apro
la porta…
E
rimango immobile guardando la scena che mi si presenta…
Ragazzi accasciati per terra sanguinolenti…
E
uno…
Uno
solo…
In
piedi…
Si
gira verso di noi…
‘Non
perdono che disturba il mio sonno’.
I
miei occhi s’incatenano ai suoi…
E
sorrido…
Per
la prima volta da anni sorrido…
Perché capisco…
Proprio in quel momento…
Che
forse…
È
arrivato…
Una
persona a cui donare le mie carezze…
Il
vento…
OWARI
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