SERIE: SLAM DUNK
PARTE: 1/?
PAIRING:
RATING:
GENERE: Thriller/horror
DECLAMERS: Hana e Ru non sono miei come del resto gli altri personaggi di Slam Dunk, purtroppo sono degli aventi diritto.
DEDICHE E RINGRAZIAMENTI: Dedico il primo capitolo di questa nuova fic a tutte le persone che leggono e commentano le mie storie.
NOTE: Vi prego di commentare perché voglio sapere se devo continuare questa fic oppure no.

 


 

Il sorriso di pietra, la maschera di porcellana

Parte I

di  Ise

capitolo 1- Le due cicatrici

 

Fine settembre. Nel palazzetto dello sport della zona Est di Kanagawa, quella più ridosso al mare, si era appena conclusa l'ennesima amichevole fra Ryonan e Shohoku, fissata dai due allenatori in vista del torneo invernale che sarebbe cominciato fra un mese. Vi avevano preso parte anche gli studenti del terzo anno, Uotsumi aveva ottenuto il permesso dal padre di partecipare anche al torneo invernale prima di prendere le redini del ristorante di famiglia e Akagi e Kogure visti i loro voti alti avevano deciso comunque di darsi un'altra possibilità per battere il Kainan. Era stata una partita spettacolare e alla fine l'aveva spuntata per la felicità di Taoka il Ryonan per un solo punto di scarto (70 a 71). Adesso i giocatori erano nell'unico spogliatoio aperto tutti insieme a lavarsi e a prepararsi. I vincitori erano galvanizzati mentre i perdenti un po’ giù di morale.

Tuttavia c'erano due ragazzi che sembravano completamente estranei al risultato della partita e anche l'incontro lo avevano disputato un po’ sotto tono, evitandosi nonostante avessero dovuto marcarsi l'un l'altro. A causa della mancata difesa a cui non si erano sottoposti avevano segnato tantissimo, ma avevano sbagliato anche parecchio, dei tiri facili, dei passaggi semplici che sembrava impossibile che due del loro livello potessero sbagliare. Sembravano molto tesi e nervosi. Quando le loro strade si incontravano per sbaglio durante la partita nonostante tentassero di avvicinarsi l'uno l'altro il meno possibile, i loro occhi sembravano quelli di due belve pronte a saltarsi alla gola, fra loro non era mai corso buon sangue, la loro rivalità era sempre stata molto accesa ma quello che si leggeva nei loro occhi non era più solo la voglia di primeggiare sull'altro ma bensì un odio profondo e viscerale. Decisamente c'era qualcosa che non andava e tutti se ne erano resi conto. anche se avevano preferito fare finta di niente per non compromettere la partita, non volevano rischiare che reagissero in malo modo.

Le stranezze però continuavano anche negli spogliatoi, Sendo l'asso del Ryonan non aveva stampato in volto il solito sorriso, guardava con sguardo perso le piastrelle del box doccia in cui si trovava lasciando che l'acqua calda gli lambisse tutto il corpo. Rukawa, invece, la matricola d'oro dello Shohoku si era seduto su una panchina nello spogliatoio, aveva lo sguardo fisso davanti a sè, i suoi occhi erano vitrei e continuava ad accarezzare la fascia nera che d'abitudine portava sul braccio sinistro seguendo un ritmo ipnotico.

Rimasero in quello stato per una buona mezz'ora fino a quando Koshino, preoccupato per il suo migliore amico, dopo aver finito di fare la sua doccia con un solo asciugamano attaccato ai fianchi si avvicinò al box doccia del ragazzo dai capelli a punta. Si incantò un attimo arrossendo leggermente a fissare il corpo del suo compagno di squadra. Akira non aveva solo un bel viso, aveva anche un corpo perfetto rassodato da anni e anni di duri allenamenti a basket. L'unica imperfezione era quella piccola e strana cicatrice sulla parte posteriore della coscia sinistra, sembrava derivata da una ferita non tanto profonda visto che era leggera eppure invece di scomparire come capitava spesso in tagli del genere perdurava ancora da chissà quanti anni. Quando si erano conosciuti in prima media ce l'aveva già per cui dovevano essere più di cinque anni.

Istintivamente Hiro portò una mano sulla cicatrice in modo da toccarla e così facendo risvegliò dallo stato comatoso in cui era caduto Sendo che si girò verso di lui sfoderando il suo miglior sorriso chiedendo "C’è qualcosa che non va, Hiro?"

Hiro era un po’ imbarazzato per la debolezza che aveva avuto nel toccare il suo compagno, però riuscì a mantenere la sua solita espressione imbronciata mentre diceva "Sono io a doverti chiedere una cosa del genere, Akira, oggi hai giocato da schifo e adesso eri perso in chissà quali pensieri. C’è qualcosa che ti preoccupa?"

"No, nulla sono solo un po’ stanco. Non devi preoccuparti per me" rispose l’altro un po’ troppo frettolosamente perché Koshino potesse credergli.

"Akira tu pensi che posso bermi una scusa del genere?" continuò Hiro indispettito.

"No ma ci speravo, comunque sul serio non è nulla di grave, oggi è solo l'anniversario di un brutto ricordo e quindi sono un po’ scosso" si decise a dire la verità Akira.

"Forse parlarne ti farebbe bene, se vuoi sarei felicissimo di ascoltarti" disse Koshino dolcemente guardandolo negli occhi.

Per un attimo Sendo sostenne lo sguardo limpido del suo amico ma poi abbassò gli occhi e si girò di nuovo dandogli la schiena in modo da non vedere la sua espressione ferita quando gli avrebbe detto "Mi dispiace, ma non mi va di parlarne"

Tuttavia non aveva fatto i conti con la perspicacia del suo amico, il quale invece di essere triste per l'essere stato escluso da quella confidenza, ritornando a guardare la cicatrice ebbe un'illuminazione e disse "Questa cicatrice ha a che fare con quella storia?"

Akira si girò sorpreso e, senza pensarci, con la fronte corrucciata rispose "Si, ma come…"

"E' semplice, ti ricordi quando l'ho notata per la prima volta? Ti avevo chiesto come te l'eri procurata e tu non hai voluto rispondere, quindi adesso ho immaginato che fosse per lo stesso motivo" spiegò le sue deduzioni Hiroaki.

Ci fu un attimo di silenzio e, poi, Koshino continuò "Non preoccuparti non è mia intenzione insistere, non ti farò altre domande, sappi soltanto che quando vorrai le mie orecchie saranno sempre a tua disposizione"

"Grazie Hiro-kun" disse Sendo offrendogli il suo più solare sorriso e abbracciandolo forte.

 

Fu allora che Sendo si accorse di come erano ridotti, ovvero che lui era nudo e che l'altro lo era a metà. Imbarazzato senza un motivo apparente visto che erano due uomini, si staccò rapidamente da Hiroaki guardandolo incerto e uscì dal box cercando un asciugamano da mettersi in vita.

Koshino a sua volta imbarazzato però reagì in maniera del tutto inaspettata ovvero cominciò a ridere di gusto "Il grande Akira Sendo che si imbarazza per così poco, non ci posso credere"

Akira lo guardò intensamente rendendosi conto che con quel suo gesto Hiro aveva solo voluto tagliare la tensione, per cui dopo un po’ cominciò a ridere anche lui senza nessun freno attirando l'attenzione di tutti.

 

Nel giro di pochi istanti tutti i presenti finirono con il circondare e fissare perplessi i due ragazzi che ridevano a crepapelle, senza riuscire a fermarsi. Era strano per tutti vedere Koshino e Sendo ridotti in quello stato, di solito il primo era sempre scorbutico ed imbronciato e per farlo ridere bisognava ricorrere a degli stimoli pazzeschi, il secondo invece anche se era sorridente e facile al riso sembrava sempre che si trattenesse un pò per non lasciarsi andare del tutto. E invece ora erano li che sembravano divertirsi come due pazzi.

Gli spettatori si guardavano l'un l'altro interrogativi, aspettando che quella crisi di riso passasse e chiedendosi cosa poteva averla causata.

Quando riuscirono a calmarsi fu Fukuda a chiedere "Si può sapere cosa avevate da ridere?"

"Io ho assistito all'ultima parte della vostra conversazione e non mi sembrava che ci fosse niente di tanto divertente in quello che vi siete detti" intervenne Hikoichi.

Akira e Hiro non sapevano cosa rispondere, erano scoppiati a ridere come due idioti senza un vero motivo, solo perché in quel momento ne avevano bisogno per alleggerire la strana atmosfera fin troppo intima che era nata fra loro e che aveva portato entrambi ad imbarazzarsi per un gesto innocente com’era un abbraccio.

Sendo si portò una mano dietro la testa e stava per trovare una scusa per giustificarsi quando un idioti proferito da una voce fredda ed impersonale gli bloccò le parole in gola.

Tutti si voltarono in direzione del moretto con la carnagione pallida che aveva appena parlato pensando che Rukawa non si smentiva proprio mai, nonostante parlasse poco era sempre pronto ad insultare gli altri.

In effetti gli schiamazzi prodotti dai due giocatori del Ryonan erano riusciti ad attirare l’attenzione del volpino che fino a quel momento era sempre rimasto seduto sulla panchina perso nei suoi pensieri. Si era avvicinato al vano docce e accortosi di quello che era successo aveva sibilato un insulto al plurale anche se in verità i suoi occhi carichi di rabbia erano rivolti solo ad una persona.

L’arrivo di Kaede aveva sortito l’effetto però di far scemare la curiosità nei confronti dell’attacco di riso di Sendo e Koshino e i giocatori delle due squadre si erano decisi ad alzare le tende e ritornare ognuno a fare i fatti propri quando come un bolide Akira si gettò contro Rukawa.

Nessuno riuscì a fare niente per impedirlo, Akira gettò a terra il volpino e cominciò a colpirlo con i pugni gridando "La vuoi smettere con questa aria di superiorità. Ne ho le scatole piene di te e dei tuoi continui tentativi di attirare l’attenzione. All’apparenza può sembrare che tu sia cambiato ma, invece, io mi rendo conto che sei sempre lo stesso. E’ a causa di questo che …"

 

"Non osare darmi la colpa" sbraitò il volpino mentre con un colpo di reni riusciva a ribaltare la posizione, a ritrovarsi sopra Sendo per poter colpirlo meglio con i suoi pugni "E’ tutta colpa tua e del fatto che si doveva sempre fare quello che piaceva al grande Akira. Tu avevi sempre ragione e gli altri torto."

 

"Non farmi ridere" sbraitò Akira che continuava imperterrito nonostante la posizione non fosse delle più vantaggiose a mollare pugni al ragazzo sopra di lui nel tentativo di staccarselo di dosso per duellare ad armi pari "Non si faceva quello che volevo io, ma quello che voleva la maggioranza, eri sempre e solo tu ad essere contrario alle mie idee"

 

"Come no? Tu eri soltanto bravo a plagiare la gente per farle fare quello che volevi. Lo fai anche adesso solo che sei diventato ancora più bravo a nasconderti dietro quei stupidi sorrisi che in verità sono aridi come la pietra" gridò Kaede in faccia al porcospino mentre continuava senza mai smettere a picchiarlo.

 

"Proprio tu parli di nascondersi? Il signore delle maschere, quello che finge che niente e nessuno lo tocchi proteggendosi dietro un volto inespressivo bianco come la porcellana" sibilò Sendo mentre finalmente riusciva ad invertire le posizioni.

"Sei solo un bastardo ed io ti odio" inveì Rukawa portandosi nuovamente sopra.

"Se è per questo l’odio è un sentimento reciproco. Anch'io ti detesto per come ti sei comportato in quel dannato giorno" gridò Akira trovando la forza per riprendersi la posizione di vantaggio.

I due per diverso tempo continuarono a ruzzolare sul pavimento picchiandosi vestiti solo uno da un asciugamano e l'altro dalla leggera divisa da basket e ad insultarsi accusandosi a vicenda di qualcosa fra gli occhi sbigottiti dei compagni che non riuscivano a capire quello che stava succedendo.

Fu Hanamichi il primo a riprendersi dallo shock e si mise in mezzo fra i due litiganti nel tentativo di fermarli. Finì solo con il ricevere un pugno a testa dai due ragazzi che si stavano massacrando di botte e con l'arrabbiarsi.

Sakuragi tirò un profondo respiro e si ributtò nella mischia. Stavolta afferrò il volpino per la vita e cominciò a tirarlo su in modo da staccarlo dall'altro. Finalmente anche Uotsumi e Akagi decisero di intervenire e mentre Jun afferrava Sendo come aveva fatto Hanamichi con Kaede, Takenori meticolosamente tentava di bloccare i pugni che ancora si davano e di staccare le mani di Sendo che per restare avvinghiato al suo obiettivo avevano afferrato con forza la fascetta nera di Rukawa. A forza di tirare fu proprio quest'ultima a cedere strappandosi a metà e i cinque dall'impeto finirono con il rovinare a terra gambe all'aria.

I primi due ad alzarsi in piedi furono Sendo e Rukawa, nei loro occhi brillava sempre una luce rabbiosa ed erano ancora pronti a saltarsi alla gola quando Hanamichi abbracciando con forza Kaede riuscì ad immobilizzargli le braccia e a urlare "Si può sapere che ti prende Kitsune, lo so Sendo sa essere irritante a volte, ma non è da te perdere il controllo in questo modo nei suoi confronti. Non voglio finire nei guai a causa tua per cui calmati"

Nel frattempo anche Koshino si era avvicinato a Sendo e tentando di rimanere calmo gli aveva detto "Si può sapere che ti prende oggi Akira, tenta di calmarti prima che i coach si decidano ad entrare a controllare cosa stiamo facendo"

Quelle parole sembrarono fare effetto sui due, infatti Hanamichi sentì Rukawa rilassarsi fra le sue braccia, mentre Sendo abbassava gli occhi contrito. Tuttavia ormai era troppo tardi, proprio in quel momento infatti entrarono dalla porta il signor Anzai e il signor Taoka.

I due allenatori rimasero gelati nel posto a guardare i due ragazzi contusi in mezzo allo spogliatoio. "Cos'è successo qui?" gridò Taoka molto arrabbiato.

"Ecco vede …" biascicò Uotsumi nel tentativo di trovare una buona scusa ma Sendo intervenne dicendo "E' colpa mia signore, sono stato io ad attaccare briga con Rukawa"

"Io però ho risposto ai suoi colpi per cui è colpa anche mia" disse Kaede liberandosi dalla morsa di Hanamichi.

"Cosa avete sulla testa, segatura?" inveì Taoka "Sapete che se qualcuno venisse a sapere di questo potreste rischiare anche l'espulsione dalla scuola"

"Lo sappiamo" dissero i due colpevoli insieme per poi guardarsi in cagnesco.

"Oh Oh Oh" intervenne Anzai "Per il momento siete ancora troppo scossi e accesi per ragionare e capire i vostri sbagli. Adesso cambiatevi e andate a casa a riflettere, domani io penserò a come punire Rukawa e il signor Taoka a come punire Sendo. Non pensate di averla fatta franca perché non vi buttiamo fuori dalla squadra, non lo facciamo semplicemente perché è la prima volta che vi comportate così almeno per quanto riguarda Sendo, per Rukawa il discorso cambierebbe però ho deciso di dargli un'altra possibilità. Però sia ben chiaro fatelo di nuovo e non ci saranno scuse sarete espulsi. E’ d’accordo con me Taoka, vero?"

"Si" acconsentì l’allenatore del Ryonan.

"Grazie coach" disse Sendo.

"Hn" fu l'unica risposta di Rukawa.

Quando gli allenatori si allontanarono dallo spogliatoio, tutti gli altri giocatori guardarono duramente i due ragazzi rei di averli quasi messi nei guai, cosa avrebbero fatto se li avessero espulsi? Erano indispensabili per la squadra. Sendo e Rukawa tuttavia non ci fecero caso senza mai guardarsi in faccia e senza dire più niente andarono a cambiarsi.

Le uniche due persone che non li guardarono con astio furono Hanamichi e Hiroaki, quella rissa era stata strana così come era stato strano il comportamento dei due ragazzi per tutto il giorno.

La volpe non disdiceva le risse, su questo non ci pioveva, ma il porcospino invece sì, eppure era stato proprio lui a darle inizio, e poi le accuse e gli insulti che si erano scambiati sembrava quasi che si conoscessero da tempo e che ognuno affibbiasse la colpa all'altro per qualcosa. Ma cosa?

Poi gli occhi di Hanamichi finirono prima sulla piccola cicatrice sulla gamba di Sendo e dopo sul braccio spoglio dalla fascia di Ru mentre quelli di Koshino si limitarono a fissare intensamente l’avambraccio di Kaede. L'asso dello Shohoku aveva anche lui una cicatrice su quel punto (Lo so non è vero ma mi serviva così N.di Ise), di solito non si notava perché aveva la fascia ma ora era visibile. Era fina però lunga visto che gli circondava a mo’ di braccialetto tutto il braccio. Sembrava non tanto consistente proprio come quella di Akira possibile che...fosse quello il mistero che li legava. Possibile che quelle due cicatrici se le fossero procurate nello stesso incidente. Ma cosa poteva essere accaduto per creare un così tanto rancore fra i due? I due ragazzi decisero contemporaneamente anche se non lo sapevano che dovevano indagare.

Per cui quando Kaede ed Akira uscirono dallo spogliatoio per andare non si sa dove, Hiro si mise alle calcagna di Sendo mentre Hanamichi seguiva Rukawa. Erano intenzionati a scoprire i motivi del litigio e soprattutto perché era avvenuto quel giorno, di solito infatti i due erano si rivali ma non mostravano un odio così viscerale l'uno per l'altro. Inoltre volevano anche capire se la loro supposizione circa le cicatrici era vera, se c'entravano qualcosa con quello che era accaduto negli spogliatoi.

 

FINE 1° CAPITOLO – LE DUE CICATRICI

 

Kaede: Io non ho una cicatrice in quel posto

Ise: Si che ce l’hai te l’ho disegnata io giusto ieri per iniziare questa fic.

Kaede: Ma dopo va via vero?

Ise: Si il venditore del pennarello mi ha assicurato che il colore sparisce da solo dopo un pò

Kaede: Meno male, e il tempo?

Ise con sguardo innocente: C’è sulle indicazioni

Kaede legge: 6 mesi per pelle normali, dieci anni per pelli bianche e sensibili.

Dopo aver capito l’informazione urla: Ma io ti uccido

Però non può perché Ise sapendo quello che c’era scritto era già fuggita: Alla prossima ragazze

 

L’ANGOLO DI ISE

 

I sentimenti dei personaggi sono analizzati poco in questo capitolo lo so, ma tutto ciò è voluto perché è dal prossimo che inizio la vera storia e si comincia a capire dove voglio andare a parare.

Ciao. Alla prossima fic.

Ise

Qualsiasi commento è da inviare al seguente indirizzo denise-alessandro@libero.it

 





 

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