Il sole e la luna sulla terra - Sangri-là

Parte I - Il sole e la luna sulla terra

di Hisoka


Erano alcuni giorni che lo strano comportamento di Sanzo rendevano inquieto Goku. Da quando si era ripreso in seguito alla ferita riportata nell'ultimo scontro con Homura qualcosa in lui era cambiato.
Il bonzo sembrava evitarlo, non gli rivolgeva lo sguardo nè la parola, sembrava perso in chissà quali profondi pensieri. Qualsiasi contatto fisico era scomparso, anche solo provare ad abbracciarlo o accarezzargli la mano lo facevano ritrarre.Cosa questa che faceva soffrire tremendamente Goku, il quale non faceva che chiedersi se avesse forse fatto qualcosa di male.
Il sentirsi rifiutato lo stava lentamente consumando.
Non comprendeva il motivo di quella nuova freddezza, perché sembrava evitarlo? Quante notti erano che lo scacciava via quando cercava di intrufolarsi nel suo letto in cerca del calore di un abbraccio? Quanti giorni erano che Sanzo non lo cercava?
Quello che lo faceva maggiormente soffrire però era il sentirsi totalmente ignorato, o ancor peggio l'idea che lo stesse volutamente ignorando. Vedere che ogni piccolo gesto d'amore veniva lestamente e bruscamente interrotto sul nascere. Quel silenzio ostinato....
Il desiderio di chiedere spiegazioni era sempre più presente nella mente di Goku ma aveva paura, timore, soggezione. Goku temeva che chiedere avrebbe solo aggravato quel precario equilibrio che si era venuto a creare, del resto Sanzo non gli aveva mai dato modo di farlo, troncando sempre sul nascere qualsiasi tentativo di dialogo.
L'atteggiamento del bonzo era stato notato seppur in maniera più superficiale anche da Hakkai e Gojio, i quali però come Goku non sapevano spiegarsi a cosa fosse dovuto. Si rendevano solo conto di un aumento di freddezza in lui e della tristezza sempre più profonda della scimmia. Era difficile cercare di capire, tanto più se nessuno parlava, se Sanzo non parlava.
Possibile che la causa fosse l'esito negativo avuto nello scontro con Homura e i suoi?
O poteva essere dovuto al furto del prezioso sutra del cielo demoniaco?
Goku se l' era chiesto decine di volte...
No, non era solo quello, il fatto che Sanzo fosse ferito e irritato per questi motivi non poteva avere niente in comune con il radicale cambio di comportamento verso la scimmia.

Quella sera in quell' anonima locanda Sanzo stupì tutti correggendo Hakkai nella richiesta del numero delle stanze.

- " Per me una singola! "

Quelle parole furono come una pugnalata al petto per Goku, un dolore lancinante sembrava togliergli il respiro.
Non lo voleva, Sanzo non lo voleva più neppure nella stessa camera...
Il bruciore delle lacrime era insopportabile ma non avrebbe ceduto. No, non avrebbe pianto davanti a loro, non avrebbe mostrato le sue ferite a tutti. Piuttosto che cedere in quel momento si sarebbe morso la lingua a sangue.
Lo sguardo stupito di Hakkai passò dal gelo dell'ametista all'oro lucido e tremante di Goku con un espressione di sorpresa e incertezza. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma cosa? Cosa poteva dire lui, dalla sua posizione? Nulla. Sapeva che non avrebbe dovuto intromettersi essendo quella una cosa che riguardava esclusivamente Sanzo e Goku ma....
No, non riusciva a restare in disparte a fingere di ignorare l'abisso in cui stavano precipitando entrambi gli amici.
Hakkai, sapeva benissimo che Sanzo amava Goku, ma pur non comprendendo il perchè di un simile cambiamento avvertiva chiaro il disagio e una sorta di tormento interiore dilagare sempre più nell'animo del bonzo.

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- " Goku, sono io, posso entrare? " La voce di Hakkai alla porta scosse goku dai suoi pensieri
- " Si, vieni pure Hakkai " La voce cercava di essere quella di sempre ma la fatica che comportava quello sforzo aveva il potere di opprimere ancora di più Goku. Hakkai entrò fermandosi a guardare il ragazzo, i suoi occhi verdi permeati di preoccupazione impressionarono Goku che insolitamente riuscì a percepire il motivo di quella visita e il senso di quello sguardo.
Goku si voltò dando le spalle al demone, sapeva cosa gli avrebbe detto ma temeva la sua reazione, i suoi nervi stavano per cedere, non avrebbe resistito a un qualsiasi minimo sollecito, le lacrime che reprimeva da giorni erano pronte ad abbattere la barriera della sua ostinazione da un momento all'altro.
Hakkai però taceva, non diceva nulla, si limitava ad attendere pazientemente.

- " Che cosa vuoi dirmi Hakkai, perché non parli? Eppure sei venuto qui apposta no? " Nella voce ora si avvertiva un leggerissimo tremito, quasi impercettibile per chi non fosse stato un attento osservatore.

- " Cosa vuoi? Dimmi quello che devi e poi lasciami solo...per favore....Io..., io..." Le spalle di goku presero a tremare, non ce la faceva più avvertiva una pressione insopportabile schiacciargli il petto quando all'improvviso sentì le mani di Hakkai posarsi sulle sue spalle con dolcezza, quel tocco gentile ebbe il potere di abbattere la barriera. Goku si voltò lentamente verso l'amico mostrando chiaramente il fiume incontenibile di lacrime traboccare dalle pozze dorate. Una smorfia di dolore, mista a quello che avrebbe voluto essere un sorriso di disprezzo per se stesso, si affacciò prepotentemente. Hakkai cinse le spalle di Goku avvicinandoselo al petto e quel calore, quell'ennesima gentilezza, lo fecero crollare in un pianto disperato e liberatorio tra le braccia del demone, che non poteva fare altro che accoglierlo e consolarlo con la delicatezza del suo silenzio.
Tutta la tristezza, il dolore, l'oppressione di quei giorni ebbero finalmente sfogo in un lungo pianto liberatorio. I singhiozzi facevano sussultare la schiena di Goku, un tremito violento percorreva ogni fibra del suo giovane corpo, spossandolo e svuotandolo da tutta la tensione accumulata. Pianse e pianse fino ad esaurire tutte le lacrime e oltre, arrivando a perdere le forze nelle gambe e accasciandosi in ginocchio sul pavimento, seguito in ogni suo spostamento dal demone, che sembrava non avere nessuna intenzione di lasciarlo dall'abbraccio.
Esaurite le lacrime Goku crollò tra le braccia di Hakkai in un profondo sonno. Chissà da quanti giorni non dormiva decentemente, si chiedeva Hakkai. Il demone senza svegliarlo lo prese in braccio adagiandolo sul letto, un gesto spontaneo gli fece carezzare con la mano la frangia castana spostando alcuni ciuffi incollati al volto per via delle lacrime.

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Memorie di un tempo lontano, memorie sfocate e incomplete come le immagini di un vecchio album di foto.
Memorie perse nel nulla e affiorate lentamente, gradualmente, confusamente...

Konzen

Il nome di un uomo del passato, di un remoto passato, un nome dimenticato da molti ma non da tutti.
Gesti, frasi, voci...tutto era familiare ora nella sua mente.
Questo era alla base di tutto.
Lo strano comportamento di Sanzo era legato proprio a questo nome.
Da quando aveva cominciato a dormire assieme a Goku più di una volta aveva avuto modo di sentirlo pronunciare nel sonno dalle sue labbra.
L'affetto, il sentimento che lo accompagnavano erano di una profondità unica e indiscutibile.

Konzen Douji

Quante volte lo aveva sentito pronunciare da Homura, da quella" vecchia" di nome Kanzeon Bosatsu...Quante volte l'aveva ignorato, volente o nolente...Ma ora no, ora non poteva più farlo. Lui che aveva sempre asserito cinicamente di fregarsene di tutto, del passato e del futuro, ora si era improvvisamente trovato a non poterlo più ignorare.
Il peso di quel nome cominciava a essere insostenibile.
Tutto per colpa di quei sogni.
Sogni in cui rivedeva affiorare i ricordi sopiti di una precedente vita.
Il Tenkai.
Quella vita comoda e noiosa, tanto noiosa da desiderarne la morte, e poi....
No, non "poi" ma prima di tutto!
Prima di tutto quel musetto sorridente e buffo, quel bambino gracile e indifeso, dagli enormi occhi dorati, vispi e furbi come quelli di una gazzella. La sua vocina stridula e petulante.

Konzen, Konzen, guarda che bei fiori !

Konzen, dammi un nome!

Konzen, ho fameeee!

Brilli tutto...sembri il sole...


Sanzo seduto sulla sponda del suo letto si afferrò la testa tra le mani con sofferente disperazione.

- " Kuso ! Kuso! KUSO! "
< Come ho potuto? Come ho potuto fargli questo? Non me lo perdonerò mai! >

TOC TOC

Il biondo si sollevò di scatto ricomponendosi, l'ultima cosa che voleva era essere visto in quelle miserabili condizioni.
- " Chi è ? Lasciatemi in pace! " Temeva che fosse Goku e l'idea già lo faceva stare male, non voleva vederlo, non voleva sentirlo, non voleva parlargli, avrebbe voluto solo sparire dalla faccia della terra per non poterlo più vedere e non sentirsi così, così....così schifosamente in colpa.

- " Sanzo sono io, Hakkai " Restando senza risposta il demone entrò.
Sanzo era molto acuto per certe cose e immaginava già cosa volesse.

- " Senti, sono molto stanco, voglio andare subito a dormire, se hai da dirmi qualcosa lo farai domani, ok? "

- " No! " Gli rispose secco e deciso Hakkai " é inutile che dici domani se poi domani non starai a sentirmi "

- " Che cosa??" Sanzo si alzò di scatto irritato dal tono assunto da Hakkai, l'ametista dei suoi occhi sembrava volerlo incenerire, un disprezzo profondo affiorava chiaramente in superficie, ma non era disprezzo nei confronti di Hakkai, bensì per se stesso. Una simile espressione Hakkai non gliela aveva mai vista.

- " Sanzo cosa ti sta succedendo? Non puoi continuare così, Goku è distrutto, non l'ho mai visto in questo stato e non ho mai visto te così, se c'è qualcosa che ti tormenta o non va, sarebbe meglio per tutti se ne parlassi, non dico con me ma almeno con lui..."

- " Tsé, con lui? Ma non scherziamo, sarebbe l'ultima persona con la quale ne parlerei "
Gli occhi verde smeraldo erano severi ma pazienti.

- " Non ti sembra di esagerare? Questo tuo assurdo comportamento non aiuterà a farti capire da nessuno "

- " Non ho bisogno di essere capito, non mi serve la comprensione degli altri e ora vattene, voglio stare solo!"
Hakkai lo guardava rassegnato, immaginando che doveva esserci qualcosa di pesante che gravava sull'amico, qualcosa di cui non voleva o poteva parlare.

- " Come vuoi Sanzo ma cerca di capire Goku..., sta veramente male. Io non l'ho mai visto così prima....Buona notte " Così dicendo si chiuse la porta alle spalle lasciandolo solo.

- " Tsé, Goku sta male....come se non lo sapessi, come se....KUSO!" Con un calcio colpì la sedia davanti a lui mandandola a sbattere contro una parete della stanza.
I ricordi della precedente vita, riaffiorati seppur in parte, avevano influenzato notevolmente l'animo di Sanzo e il suo tormento interiore non sarebbe stato compreso da nessuno, nessuno poteva immaginare come si sentisse o cosa provasse....

Erano trascorse due ore dalla visita di Hakkai, Sanzo aveva trascorso tutto quel tempo seduto sul letto con lo sguardo rivolto alla finestra, il cielo quella sera era incredibilmente terso, le stelle si scorgevano nitide e la mancanza della luce lunare amplificava il loro brillante scintillio. Quel cielo tanto luminoso stonava totalmente con il suo stato d'animo rendendolo ancora più irritabile.
L'unica fonte luminosa oltre le stelle era la fioca luce che emetteva la sigaretta quando veniva aspirata.
Sanzo la spense nel posacenere stracolmo di cicche si alzò dal letto e uscì dalla sua stanza.
Sentiva le gambe pesanti come se fossero di piombo.
Doveva farlo, non poteva continuare a ignorare tutto. Sarebbe stata dura ma il tempo avrebbe sistemato ogni cosa, e Goku....Goku se ne sarebbe fatto una ragione.
I passi silenziosi si avvicinarono alla porta della stanza, senza bussare l'aprì entrando nella camera, richiudendosela poi alle spalle senza fare rumore. Un respiro lento ma pesante proveniva dal letto, il respiro di una persona che dormiva profondamente, un respiro dolce e familiare.

Eccolo lì, l'unico essere in grado di fargli provare dei sentimenti diversi dalla rabbia e dalla voglia di auto-distruggersi.
L'unico essere capace di riscaldare il suo gelido cuore
L'unico essere che ha il potere di farlo sentire più vivo, più leggero, più pulito.
Il suo sole.

Aveva impiegato anni per comprendere l'importanza che aveva quella creatura nella sua miserabile esistenza...
Lui, Genjio Sanzo Hoshi, che nella sua assurda presunzione e testardaggine aveva tenuto sempre alzate le barriere del cuore, alla fine si era fatto intrappolare da quel moccioso rumoroso e famelico. Non sapeva spiegarsi se ciò fosse avvenuto dal primo momento che incrociò i suoi occhi dorati, o se ci fosse stata una lenta e graduale invasione della sua anima. Quello che contava era il risultato, e indipendentemente da come lo si voleva vedere lui era quello sconfitto, completamente e irrimediabilmente sconfitto.
Quel piccolo corpo dormiente contrastava con i flash che Sanzo stava riportando alla mente, quel corpo ora tanto indifeso e innocente era completamente diverso da quello che gli si presentava davanti certe notti, quando con una sensualità indescrivibile riusciva a farlo impazzire, a fargli ribollire il sangue nelle vene, a fargli perdere la ragione e sprofondarlo nella confusione dei sensi. Già, perché quello era il potere dell'umano e demoniaco che esercitava su di lui. Sentimenti contrastanti e opposti come la tenerezza e la passione, una miscela in grado di renderlo schiavo ben due volte.
Una mano si posò sulla testa castana spinto dall'incontrollabile impulso di sentire la morbidezza e il calore di quella chioma vaporosa, perso nei suoi pensieri non si era reso conto che il respiro di Goku si era fatto quasi del tutto silenzioso annunciandone il risveglio.




Continua...






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