DISCLAIMER: I personaggi appartengono a Takehiko
Inoue sensei...come ovvio,io non ci guadagno nulla(e allorap erkè
scrivi?Potresti caldamente evitare!NdRu)
NOTE: Uhm...Ruka è Pov quando vedete i 3 asterischi(***)poi...mah,è abbastanza
malinconica...ma aspetto i vostri commenti!^^
[*]In onore del manga di Marimo Regawa,New York New York
Il silenzio
tagliente della morte parte
I
di Urd
Sussurro al vento che sono uno stupido, perchè non è giusto che ti
faccia soffrire così...
Non è giusto che io t'inganni, che io pensi a te...
Non riesco ad ammettere di amarti e questo non lo sopporto,perchè?
Perchè tu, una persona dolce come te, entrata nel mio mondo fatto di
silenzi,mi ha sconvolto!
Sconvolto con la sua vitalità...il suo modo di fare...
Hai abbattuto le mie barriere difensive, costruite con la mia sicurezza e
le mie certezze.
Certezze che sono divenute fragili e sgretolandosi sono andate a sporcare
il buio pavimento della mia anima...
***
Anche solo pensarti mi fa sentire in colpa...perchè non approveresti mai
i miei sentimenti...I sentimenti di me.Un ragazzo.A te...un altro ragazzo.
Ma come fare a farti capire che in tutto questo...nonostante tutto...c'è
umanità?
"Buon giorno a tutti..."saluti,con un sorriso.
Ormai non giochi più a basket, e non sai quanto mi dispiaccia.E' appena
iniziato il nuovo anno e scopriamo che la tua schiena è andata
completamente in sciopero.Seduto sulla sedia a rotelle,sempre con il tuo
imperturbabile sorriso,cerco di scorgere ciò che davvero provi...
"Hanamichi..."tutti corrono verso di te,io rimango distante,ma
osservo tutto con la coda dell'occhio.
"Come stai...?"Chiede premurosa Ayako,dando voce ai pensieri
degli altri.
"Bene..."
Sento una strana nota di malinconia,mista a tristezza mentre dici
quell'unica parola.E sai bene che non è sfuggito neppure agli altri,che
cercano di non farci caso,per non farti sentire compatito.Sei fortunato
Hanamichi, ad avere persone così speciali accanto a te.Io sono solo.Anche
se non nego che non mi piaccia.Non sono propriamente asociale, come
possono pensare tutti...però amo avere il silenzio intorno,mentre osservo
da lontano il mondo,come se non ne facessi parte.
"Come procedono gli allenamenti?"
"Beh,abbiamo cominciato solamente da un mese,ma le nuove matricole
promettono bene...Probabilmente Akagi direbbe che finalmente vinceremmo al
campionato naziole..."
"Eheh,già...il gori..."sospiri"E' un po' che non lo
vedo,sapete dove sia andato a finire?"
"Da quando ha cominciato l'università è molto preso e
indaffarato...ci chiede sempre di te..."
"Spero non gli abbiate detto che sono quasi totalmente
paralizzato..."
I ragazzi ti guardano sorpresi.Non l'hanno fatto...però,non riescono a
capire perchè tu ti dia tanta pena per non farlo preoccupare.
Altre chiacchiere, il discorso sfuma su vari argomenti,mentre le matricole
incuriosite si chiedono chi sia quel ragazzo dai capelli rossi,che parla
con tanta loquacità proclamandosi il tensai.
Miyagi è il nuovo capitano.Non fai altro che prenderlo in giro,sorrido.Sorrido,per
modo di dire...sorrido nella mia mente.Vorrei sorridere, ma non ci
riesco.Non ci riesco perché sento la tua sofferenza e sento anche la mia
stessa sofferenza.Vorrei sorridere per evitare di piangere,per evitare di
rimanere impassibile.Vorrei sorridere,per sembrare un pazzo e non più il
solito, freddo, Kaede Rukawa.
Ricominciano gli allenamenti, tu sei serio,non dici nulla mentre ci
osservi vicino ad Ayako.
Ho notato le occhiate che mi lanci e non riesco più a scorgere l'odio di
una volta.Stima.Ecco che cosa vedo.Ho sempre saputo che tu avevi stima di
me,come io ne avevo per te.Nonostante le incomprensioni è sempre stato
così tra noi...c'era un reciproco rispetto,fatto di silenzi,quando
eravamo in partita.Fatto di fiducia,mentre giocavamo contro il Sannoh.
Mentre mi esercito nei tiri da tre, ti avvicini.Le mani sulle grosse
ruote,spingono la sedia...vorrei rimanere impassibile,ma il desiderio di
abbracciarti è fortissimo,che non posso fare a meno di voltarmi.
Adesso mi insulterai e sentirò il peso di amarti schiacciarmi il cuore.
Mi schernirai,dirai qualcosa per sfottermi...
"Sei diventato proprio bravo Rukawa..."
Non riesco a credere a ciò che sento.La tua voce,leggera,quasi roca e
bassa ha pronunciato parole di ammirazione.Oppure mal celata invidia?
"Rukawa...vorrei scusarmi con te..."a momenti
svengo."...dal primo giorno che ti ho visto non ho fatto altro che
insultarti,prenderti a calci, apostrofarti con stupidi
aggettivi...Beh,ormai non ha più senso che io continui con questa
sceneggiata.Anche Haruko...ho deciso di lasciar perdere..."
Non riesci a guardarmi,ma non sei agitato o imbarazzato.Semplicemente
rassegnato.Ti guardo e non riesco a dire nulla.Non trovo le parole.
"Fatti valere..."continui con voce sempre più bassa"...so
che non siamo mai neppure stati amici,ma eravamo compagni di
squadra,quindi ti chiedo di vincere,vincere a tutti i
costi....assolutamente..."
Scorgo ancora una volta la tua determinazione di quando desideri
qualcosa.E sento che ti amo ancora di più.
"Lo farò..."dico e riesco,per la prima volta a sorridere.Ci
riesco solo per te,perchè vorrei che il mio semplice gesto ti desse
fiducia, ti rassicurasse.Rispondi al mio sorriso.I tuoi occhi scuri
sembrano tremare e si riempiono di lacrime.
"Kitsune,ma allora sai anche sorridere...?!"vorresti aggiungere
altro,ma scoppi in lacrime,piangi disperato e sento un dolore all'altezza
del petto fortissimo.
Mitsui,Miyagi e Ayako corrono verso di noi.
"Che è successo?Sakuragi che piange?Rukawa cosa gli hai fatto?"
Me ne frego dei loro discorsi,mi abbasso tanto da poter essere alla tua
altezza e ti abbraccio forte.
Sento gli sguardi 'pesanti'dei miei compagni posarsi su di me.So che non
se lo aspettavano,come non te lo aspettavi tu.
Ma devi sapere che se tu soffri io soffro con te.
"Non potrò mai più giocare..."singhiozzi.Mi sento così
partecipe del tuo dolore che a momenti mi metto a piangere anche io.
"Mai più..."ripeti.I ragazzi sono dispiaciuti,nessuno di loro
ti ha mai visto così.
Sento le tue braccia stringermi,rispondendo all'abbraccio.La tua testa
sulla mia spalla e le lacrime bagnare la mia pelle.
Fanno male.Hanno come un suono stridente.I freni di un'auto misto al
rumore di vetri rotti.
E' qualcosa di tremendo.
"Hanamichi,andiamo..."
Una ragazza non tanto alta e dai corti capelli neri,si avvicina.E'
un'infermiera che si occupa della tua terapia,da quello ce ho potuto
capire.
Faccio per staccarmi da te,perchè ho capito che ormai dobbiamo
separarci,ma tu non vuoi e mi stringi ancor più forte.
In altre circostanze sarei stato felice del tuo gesto,ma adesso.Adesso ho
un peso ancor più pesante sul cuore, che solo l'amore.
Ho il tuo dolore.
"Hana,andiamo..."ripete con lo stesso tono,ma più autoritario.
"Non voglio...voglio assistere agli allenamenti..."
Mi liberi dal tuo abbraccio,probabilmente avendo percepito ciò che
realmente stavi facendo.Stringevi me,Rukawa.
"Mi dispiace,ma a quest'ora dobbiamo fare le iniezioni."
Vedo un lampo di terrore attraversare i tuoi occhi?Perchè hai così paura
di un paio di punture?,mi chiedo.
Ti osservo uscire dalla palestra accompagnato dall'infermiera,mentre tutti
ti salutano e ti augurano di riguardarti.Poi,si voltano verso di me.
Non dicono nulla,ed io faccio finta di niente,mentre continuo con i tiri
da tre.
Fortuna che quell'oca dell'Akagi oggi non è venuta...altrimenti chissà
che scena...mi vengono i conati se ci penso...Comunque...
Te lo prometto Hanamichi.Vinceremo il campionato.
***
Akagi e Kogure erano entrati a far parte della squadra di basket
dell'università.Non era male il nuovo ambiente scolastico...
L'ex capitano dello Shohoku era solo in palestra,come al solito.Era
rimasto a provare qualche tiro,quando vide una palla centrare il canestro
di fronte a lui.Chi poteva essere stato,da tanto lontano e con tanta
precisione?Akagi rimase immobile.
"Chi si rivede!Ciao gori..."
Quella voce allegra.Era sicuramente lui...quell'irritante,stupido rossino...Hanamichi
Sakuragi.
Il ragazzo più grande si voltò,spalancando gli occhi quando scorse la
figura del rosso dietro di sè.
Immaginava che fosse lui,sapeva che era lui...ma non certo che fosse su
una sedia a rotelle.
"Sakuragi..."
Il rossino sorrise.
"Sorpreso di rivedere il tensai,gorilla?"
Akagi lo osservò.se non fosse stato invalido,probabilmente gli avrebbe
tirato un pugno.
"Come mai sei su una sedia a rotelle?"chiese,senza pensarci
troppo.
"Oh,beh...le mie gambe e la mia schiena sono andate in letargo
perenne.Mi chiedo come ho fatto a mantenere un po' dei miei
movimenti..."mentre diceva quelle parole Hanamichi continuava a
sorridere.
"Ma come è successo?Voglio dire...tu eri in
riabilitazione...possibile che tu possa essere peggiorato tanto?"
"Vedi...il fatto è che ho sforzato toppo la spina dorsale...Un
giorno ero talmente indolenzito che non riuscivo a camminare...così sono
caduto e ho battuto nuovamente la schiena.Questo mi ha provocato la
semi-paralisi...Ma,come vedi riesco a muovere le braccia,guardiamo il lato
positivo della cosa..."
"Mi dispiace tanto Hanamichi...adesso che avevi,finalmente,
cominciato ad amare davvero il basket ti succede una cosa simile..."
"Strano...me lo hanno detto tutti..."sospirò il rossino"Non
che io non sia guaribile...non ho ancora perso il totale controllo delle
gambe,ma non riesco a continuare la terapia...ho così paura di poter
peggiorare che ho già escluso a priori che ce la farò..."
"Andiamo Sakuragi!"tuonò Akagi"Dov'è finito il ragazzo
determinato che conoscevo?Lo hai detto tu...puoi ancora cercare di
guarire...e anche se ci volesse molto tempo,puoi sempre
provare...Solamente un anno fa non ti arrendevi per nulla al mondo...e
adesso?"
Hanamichi sapeva che Akagi lo faceva per lui,perchè era preoccupato.E dal
profondo del cuore lo rinraziava,ma sapeva meglio di chiunque quanto
costasse continuare le cure.Ogni qualvolta sentiva l'epidurale nella
schiena, provava un dolore terrificante,e quando provava a muoversi,spesso
cadeva e non sapeva più come fare...non aveva la pazienza di aspettare.
"Il ragazzo determinato che conoscevi è morto Akagi..."disse
serio."Ma...ero venuto a salutarti, e volevo dirti di persona ciò
che mi era capitato...è per questo che gli altri non ti hanno detto
niente...io stesso non avrei voluto,ma...non mi sembrava giusto...Sei pur
sempre stato il mio capitano..."il rossino tornò a sorridere.
Un sorriso amaro.Ricordava il sapore aspro del limone...Poi,si diresse
verso l'uscita.
"Sakuragi...buona fortuna..."
"Grazie...e saluta il quattr'occhi da parte mia..."
***
Fin da piccolo ho sempre avuto la certezza che sarei morto giovane.
E' deprimente,lo so...ma non posso fare a meno di pensarci.Sono sdraiato
sul letto e contemplo il soffitto,mentre musica hard rock è sparata a
tutto volume nelle casse dello stereo.E' talmente alta che sento le
pareti,quasi tremare,ma non me ne importa.Almeno riesce a distrarmi,a
farmi pensare a qualcos'altro che non siano i miei problemi.
Mi alzo e scendo le scale.Mi dirigo,quasi inconsciamente, verso il
frigorifero.Vuoto.Ed io sono troppo pigro per fare la spesa...non mangerò
neppure stasera...posso benissimo fare a meno del cibo...tanto domani non
ci sono gli allenamenti.un'altra voce nella mia testa mi dice tutto il
contrario,che devo mettermi in forze ed essere al massimo delle energie
mangiando molto.E sia.Andrò a fare la spesa.
Mentre viaggio sulla mia bicicletta,senza fare caso alla velocità,i miei
pensieri volano altrove,assieme agli uccelli nella sera...
Chissà dove sei,cosa fai...e chissà quanto soffri,mentre sei solo nella
tua stanza e dai vita al riaffiorare dei ricordi.
So che è doloroso,dato che anche a me fa male pensarci.Pensare alla mia
famiglia...pensare all'amore...pensare.Pensare e basta.Non so più bene
dove lessi quella frase:
-NON GUARDARE MAI IL TRAMONTO...SE LO GUARDI PENSI,SE PENSI RICORDI,SE
RICORDI PIANGI...-
E' vero...La malinconia dei ricordi fa sempre male.
Ma non voglio compatirti,perchè so che non lo vuoi...hai un orgoglio
anche tu e non sai quanto io lo rispetti.
Oggi,quando hai pianto contro la mia spalla, ho capito davvero cosa
significhi vivere ciò che stai passando tu.Ed ho capito che forse io al
tuo posto avrei preferito la morte.
Ma al mondo non c'è nulla che valga tanto la vita...me lo insegnò mia
madre.Certo non vi ho mai creduto fino in fondo,però so che la vita ha la
sua grande importanza.
Con questi pensieri esco dal piccolo negozio dove ho acquistato dei panini
già pronti e un paio di birre.
Passo vicino al molo e vedo la figura di Hana che contempla il sole al
tramonto.E' proprio lui non mi sbaglio.
Mi avvicino e mi siedo accanto a lui.Anche lui è sulla
sabbia,probabilmente sceso a fatica dalla carrozzina a pochi passi da noi.
Appena mi vede,mi chiede:
"Rukawa,cosa ci fai qui?"
Gli porgo un panino.
"Hai fame?"chiedo.
"Ti ringrazio...ma non posso accettare..."sorride.Io non insisto
e comincio a mangiare.
"Mi dispiace..."dico,pentendomene subito dopo,perchè così
sembra che lo compatisca.Ecco perchè non parlo mai,ho sempre la paura di
dire la cosa sbagliata nel momento sbagliato...infatti...l'ho fatto.
"Tu sei un buon giocatore..."continuo...probabilmente domani
verrà giù il diluvio universale.
"Ehi...ehi...da dove ti arriva tutta questa gentilezza kitsune...?"
Lo fulmino con lo sguardo,ma non sono arrabbiato,anzi,direi divertito.
"Mi arriva dal cuore...doh'au..."segue un lungo momento di
silenzio,dove cerco di afferrare qualcosa di appropriato da
dire,ma,ovviamente,non essendo abituato a parlare non mi viene in mente
nulla.
"Guarda che a differenza di quello he pensi,io un cuore ce
l'ho..."dico,notando lo strano sguardo con cui mi fissa.
"Lo so..."
Ecco,perchè non riesco più a capire la sua lingua?O forse sono io?Sta di
fatto che non è possibile che lui dica qualcosa di simile e con tanta
dolcezza,poi...Se non la smette lo violento...
"Hai qualche problema,kitsune?E' da un po' che me ne sono
accorto.avanti,ormai non siamo più nemici,puoi dirmi tutto...confidati,ti
farà bene..."
Perchè mi viene da piangere,adesso?La mia vita si sta scombussalando
troppo,non posso mettermi qui a fare le mie confidenze ad Hana...
Insomma...finirei per amarlo ancora di più.Avevo deciso che se lui mi
avesse odiato non avrei sofferto così tanto...ma adesso mi redo conto di
aver sbagliato su tutta la linea!!
"Amo..."è l'unica cosa che dico,prima di alzarmi.
"Aspetta...Rukawa,cosa vuoi dire?"
Mi sento un infame ad approfittare della sua immobilità per andarmene e
non essere seguito,ma non posso affrontare questo discorso con lui.
Mi ritrovo nuovamente ad avere paura.
Ecco.Il solito ghiacciolo vigliacco.Riesco a farmi pena da solo...
"Rukawa,ti prego non andartene..."mi fermo,e lo vedo tremante,in
piedi.Immagino quanto gli costi fare uno sforzo simile,perchè riesco a
vedere le lacrime che ha agli occhi.
Lacrime di dolore fisico.
E non riesco ad andarmene,quando cade pesantemente in avanti.Gli corro
incontro e lo aiuto a sedersi sulla sedia a rotelle.
E lo amo ancora di più.E soffro ancora di più.
"Amo un ragazzo,mi capisci,Sakuragi?"
Non so come ho fatto a dire una cosa del genere.
I suoi occhi si spalancano.Ecco,adesso sai che il grande Kaede Rukawa,non
è altro che una checca.Puoi anche prendermi in giro.Ormai è abitudine.
"Sì,ti capisco...Rukawa..."
Oh,kami...e adesso cosa avrà voluto dire?Che anche lui è gay...?
Prima di affrettare una conclusione sento il cuore battere
all'impazzata...Voglio che continui quello che ha cominciato...
"Non sono gay,ma comprendo che amare una persona sia
difficile,soprattutto trovandosi in una situazione come la tua...Caspita
non lo avrei mai detto,sai?"
Credo che la sabbia sotto i miei piedi abbia cominciato a muoversi,allo
stesso ritmo del mare.
Allo stesso ritmo della mia testa.
Allo stesso ritmo dei miei pensieri.
Allo stesso ritmo delle mie lacrime.
Allo stesso ritmo del mio cuore.
Forse mi sbaglio,perché adesso mi sembra che il cuore si sia fermato.
Non piangerò...sento le lacrime cercare in ogni modo di scappare al mio
controllo,ma non lo farò.Non posso mostrarmi così fragile agli occhi di
chi amo...anche se lui non è 'come me',non posso lasciargli credere di
essere una femminuccia.Non voglio lasciare da parte il mio orgoglio.
Dopotutto,
un tempo eravamo rivali.
"Kaede...se devi piangere fallo.Non sono qui a giudicarti...piangere
non è simbolo di debolezza...è simbolo di umanità!"[*]
Le sue parole mi arrivano dritte al cuore.
"Se non puoi amarmi non comportarti così..."lo dico senza
pensare,cacciando indietro la voglia di piangere.
Questa sera io morirò.
Solamente tu,potevi cambiare il destino...potevi farmi vivere,potevi
rendermi felice.
"Rukawa,cosa intendi dire?Che la persona che ami...sono io?"
Non gli do risposta.Lo lascio solo, salendo sulla mia bicicletta e
cominciando a pedalare lentamente.
Sento un dolore immensurabile.
Mai provato tanto tutto insieme.
E' molto peggio....avrei preferito rimanere con quel dubbio.La verità è
troppo tagliente,affilata...
Mi ha chiamato per nome e mi ha detto una cosa dolcissima...ma questo non
è dettato dall'amore,ma dalla compassione.Che schifo.
"Rukawa,aspetta!!!"
Mi ha chiamato per nome prima,perchè non lo fa anche adesso?
Non voglio discutere con lui,non adesso almeno.
Questa sera io morirò.
Anzi,probabilmente sono già morto.Morto dentro,nel profondo...nell'anima.
Sento che non posso più vivere.La stessa aria che respiro mi sembra
soffocarmi.
"Rukawa,non andartene così...forse,non volevo dire quello che ho
detto..."
Non sono molto lontano,mi volto senza neppure sapere il perchè...però,la
sua frase mi ha colpito.
"Forse ho sbagliato tutto kitsune."dice,avvicinandosi.
Mi sono fermato e lo osservo stupito.
"Ma tu hai detto che non..."
"Aspetta.Non volevo dirtelo,perché pensavo di non essere io il
ragazzo che ti interessava.Ma a questo punto..."
Il cuore mi sta salendo alla gola, e credo che da un momento all'altro
salterà fuori cominciando a danzare.
Mi vuole dire che ho speranza?
Non abbandono la mia indifferenza e lo fisso, ancor più intensamente di
prima.
"Hai mai sentito il detto 'chi disprezza compra'?"[Ciao Angy!Ihih...ihih...NdUrd][...NdAngy]
Mi confondi doh'ao...che intendi dire?Prima mi rifiuti,poi arrivi con tali
frasi...
"Bene...è sullo stesso piano di:'chi odia,ama'!"ride.
Posso dire che non ci ho capito niente?
"Tutto questo,Rukawa, per dirti che ti amo...e sei libero di non
credermi...Forse ti ho confuso...però..."
Sembra così tranquillo mentre lo dice.Io, invece, mi sento commuovere, ma
non piangerò.E' stupido piangere e ancora di più farlo per la felicità.
E' sincero.Lo conosco.Ma cosa devo fare adesso?Dopotutto lui non è come
gli altri...lui è diverso...lui è il mio vero amore.
Questa sera io sono rinato.
Osservo ancora una volta il soffitto,ma non sono solo.Lui dorme accanto a
me.Ed io sono felice.Sento tutto di lui...il suo respiro regolare,la sua
voglia di vivere...
Tutto di lui.Il suo amore per me.
"Kitsune?"sussurra,aprendo piano un occhio.Mi volto e ci
troviamo vicini...molto vicini.Gli occhi incatenati da qualcosa di saldo e
invisibile.
"Sì?"anche il mio è un sussurro.
"Sono felice, sai?"
"Anche io..."
Gli accarezzo la testa.Non so perché lo faccio, però mi sembra un gesto
così tenero per confermargli i miei sentimenti.Poi tutto tace.
Perché il valore del silenzio e degli sguardi che due amanti si scambiano
non è stimabile.
Chiude gli occhi e si stringe a me.Dopo poco è già nel mondo dei
sogni...e poi sono io quello che dorme!Eh...alcune volte accadono cosa
impreviste...
Fino a ieri pensavo che sarei morto senza amore.Beh...forse esagero...però,
quando si ama, si pensa che si dividerà il resto della vita solo con il
partner...
Si pensa che non accadrà nulla...I problemi si scartano,perché la
felicità prende il sopravvento.Sarà sbagliato...ma è bellissimo.
Parla nel sonno il mio rossino...lo sento chiaramente mormorare:
"Non voglio...non voglio..."e le lacrime gli rigano il volto.
Cosa starà sognando,il mio doh'ao?Vorrei svegliarlo, ma mi dispiace.
"Vorrei poter entrare nei tuoi sogni e aiutarti,dolce Hana...Non so
se ce la farei...ma non posso vederti piangere."
***
Hanamichi si svegliò di scatto.Gli occhi sbarrati difronte a sé,pieni di
lacrime.
"Kitsune!"esclamò,piangente e stringendosi al suo amante.
Kaede lo strinse forte,accarezzandogli la testa.
"Shhh...Hana,va tutto bene..."sussurrò dolcemente.
"Ho fatto un sogno terribile..."continuò il rossino,cercando di
guardare negli occhi l'altro.
"Ma adesso è finito...era solo un sogno..."
E senza dire altro,i due rimasero a fissarsi.Hanamichi smise di piangere e
Kaede si assopì leggermente.
Il rossino,si staccò dolcemente e senza svegliare la kitsune.Cercò di
alzarsi, ma per quello che la sua schiena gli consentiva era troppo
difficoltoso.A malapena riuscì a sedersi al bordo del letto.Sbadigliò...Fisicamente
era distrutto.Nel vero senso della parola...Ma arrossì al pensiero del
perché stesse così male.Lui e il SUO RAGAZZO, avevano fatto l'amore.Era
stato stupendo,ma doloroso...fisicamente,ovvio.
In quel momento,entrò nella stanza del volpino un pastore tedesco.
Hanamichi sgranò gli occhi,mentre l'animale gli appoggiava il muso sulle
ginocchia e lo guardava implorando coccole.
"E tu?"sorrise il rossino,cominciando ad accarezzargli il muso.
Rukawa si svegliò in quell'istante.Sentendo un forte:WOOF![Sarebbe il
cane ke abbaia...NdUrd][Ma ke razza di verso è?NdRu]
"Che succede?"chiese come se si fosse risvegliato nel bel mezzo
di una guerra.
"Niente, kitsune..."rise il rossino.
Appena il cane notò il padrone, cominciò a scodinzolare,per poi saltare
sul letto e cominciare a leccargli il viso.
Rukawa sorrise.
"Tora...Yamete..."il ragazzo prese il muso dell'animale tra le
mani."Buon giorno anche a te..."disse,mentre il cane correva
via,per tornare qualche minuto dopo con una ciotola in bocca.
"Kitsune,non credevo avessi un cane..."
"Si chiama Tora..."disse il volpino, alzandosi e prendendo la
ciotola in mano."Vieni...sarà meglio che ti dia da mangiare..."
Hanamichi sorrise.Era strano vedere Kaede nel mondo che lui aveva potuto
solamente immaginare: appena sveglio,con i capelli arruffati,una maglietta
nera e un paio di pantaloni corti.
"Hana,che dici?Vieni al piano di sotto,così facciamo anche
colazione?"
"Ehm...veramente...non riesco a muovermi..."
"Ah...è vero...aspetta..."
Il volpino si avvicinò al rossino e lo prese in braccio.
"Ma...ma..."
"Hana...come credi di esserci arrivato ieri alla mia camera?"
I due si trovarono a chiacchierare amabilmente nella cucina del
volpino,mentre Tora aveva affondato il suo muso nella ciotola ricolma di
riso e carne.
"Eh...è una strana situazione,non credi?"
"Hn...non più di tanto...La strana situazione è la mia
famiglia..."
Il rossino alzò un sopracciglio senza capire.Lui non conosceva molto la
vita privata del volpino.
"Beh...per darti l'idea...da dove comincio?Uhm..."
Non finì la frase che qualcuno suonò alla porta.
"Torno subito..."
Kaede andò ad aprire, spalancando gli occhi per lo stupore.
"Ciao Kaede..."
"Mamma..."una donna alta sul metro e settantacinque sorrise,
guardandolo.Teneva in braccio una bambina con dei capelli lisci fino alle
spalle,neri.
"Spero di non disturbarti..."
"No...non preoccuparti...cioè..."
La bambina osservava il ragazzo sorridente.
"E' successo qualcosa?"il volpino sapeva che se sua madre andava
a trovarlo era per dargli notizie...spesso erano negative...purtroppo.
La donna si rabbuiò e lui capì che aveva centrato nel segno.
"Si tratta di tuo padre...sta male,Kaede..."
Il ragazzo non disse nulla.Quelle parole lo colpirono al cuore.Prese la
bambina in braccio e le sorrise.
"Mikachan,allora cosa racconti al tuo fratellone?"la bambina non
rispose,daltronde era troppo piccola per saper parlare.
"Kaede...non sto scherzando...Tuo padre sta davvero molto
male..."
Il ragazzo si voltò.
"Non posso farci niente se si autodistrugge...L'alcol lo ha
rovinato,lo sai anche tu..."
"Non è per via dell'alcol,Kaede..."
Il volpino fissò sua madre,che aveva gli occhi pieni di lacrime.
"E' malato di cancro..."[minkia ke allegria!NdAngy][Angyyyy!!!Mi
rovini i momenti drammatici!!!NdUrd]
Cos'era diventata l'aria?Aveva uno strano peso...uno strano
odore...sottile...come la morte...La morte...la morte...suo padre sarebbe
morto.
Il ragazzo fece scendere la bimba dal suo grembo e strinse forte sua
madre.
"Mamma..."mentre lei piangeva contro la sua spalla,Hanamichi
osservava la scena dalla finestra accanto alla porta."Fatti
forza..."disse atono il volpino.
Purtroppo lui non riusciva ad esternare troppo i propri sentimenti,anche
se era profondamente rattristato da quella notizia.Lui voleva bene a suo
padre.
Veramente.Anche se vi erano state spesso incomprensioni...
La donna sospirò,asciugandosi le ultima lacrime.
"Vuoi entrare?"chiese.La donna annuì."Mikachan,vieni
qui..."e il ragazzo prese la bimba nuovamente in braccio.
Si sentì un egoista...perché in quel periodo aveva pensato troppo ai
suoi problemi amorosi da pensare alla sua famiglia.A Mika,a sua madre, a
suo padre...
Hanamichi,che era seduto sulla sedia a rotelle, osservò la scena: Kaede
era rientrato in casa e gli aveva presentato sua madre e sua sorella.
"Mamma...ti presento Sakuragi Hanamichi...il mio ragazzo..."il
volpino lo disse in tutta tranquillità,tanto che il rossino non vi fece
quasi caso.
"Piacere signora Rukawa..."
"Il piacere è mio Sakuragi...non credevo che mio figlio avesse
trovato un ragazzo..."poi la donna rivolse un sorriso al
figlio."Kaede,potevi anche dirmelo..." arricciò il
naso."Lo sai che vado matta per i pettegolezzi..."
"Eh...eh..."sorrise nervoso Hanamichi.
"E lei...è Mikachan..."
"Ma che bella bambina!Credevo fossi figlio unico,Kacchan..."
Il volpino aggrottò le sopracciglia,nella stessa espressione di sua
madre.
"Non è mia sorella..."fece lapidario."E' mia
figlia..."
Fine prima parte...to be continued
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