Dedica: Per il compleanno di mia moglie Arual che compie gli anni ^O^
Disclamer: I personaggi sono proprietà di Matsuri Hino; anche se mi piacerebbe essere in possesso di tutti quei bei maschietti.
Nota: Non chiedete che è meglio >o< Diciamo che questo shoujo è pieno di input Yaoi… volevo fare anche una Jeile x Ley, ma mi dispiaceva per la sorella di Ley e poi per non dire l’incesto Jeile x Alam, ma per sfortuna Airi mi piace troppo – così tocca alla coppia NakaxRazu (Hey donna, perché io l’uke? ndRazu ^O^ perché te lo meriti essendo bimbo cattivo… e poi… insomma, mica può farlo Naka-kun *_* ndSaya Ben ti sta Razu ^O^ ndAiri & Alam) - l’idea di questa fic nasce dopo aver letto l’ultimo volumetto di Meru Puri… perciò vi dico che ci sono spoilers sicuramente, ma ci sarà anche roba inventata da me, che non venne detta dall’autrice.

Il segreto di Nakaoji
di Saya

Razalud, chiamato semplicemente Razu, perché il suo nome era sempre troppo difficile da pronunciare. Beh questo ragazzo era seduto sul tetto della scuola, solo, appoggiato alla parete con occhi chiusi, contemplando il desiderio della sorella di Nakaoji, forse doveva sul serio ucciderlo e così poteva tornarsene in santa pace ad Aster, e poi era umiliante vedere Airi, che sicuramente se la rideva alle sue spalle, ma infondo, se l’era meritato, anche se l’aveva fatto per ordine della zia, poteva anche rifiutare e farsi gli fatti suoi. E poi era inutile urlare al mondo intero che la odiava, infondo non era vero, beh si forse al inizio la odiava, per colpe che non erano sue, ma dopo averla conosciuta meglio, visto come combatteva per l’amore e la sua forza, doveva dire che era arrivato al punto di ammirarla molto. Infatti proprio in quel momento quella ragazza che gli dava tanto fastidio, ma che allo stesso momento lo rassicurava in quel mondo che lui odiava, arrivò a lui.
”Hey Razu, tutto bene?”
”Ti pare che possa andare bene?”
”Su via… - si sedette accanto a lui prendendo il proprio bento – stiamo lavorando per capire cosa è successo, Alam è andato a chiedere informazioni al sommo re, così almeno sapremo come aiutarti, no?”
”Lo sapevo, lo sapevo che l’avresti detto ad Alam.”
Sospirò sconsolato Razu, sapeva più che bene che il cugino l’avrebbe preso in giro a morte, ma non poteva fare altro che affidarsi alle mani della futura moglie del principe e di Alam stesso.
”A proposito, come si sta a casa di Nakaoji-kun?”
Chiese al quanto curiosa la ragazza, mentre aveva iniziato a mangiare il suo pranzo.
”Se non fosse per sua sorella che mi chiede quando intendo farlo fuori, sarebbe pure piacevole.”
Airi gli offrì una polpetta di riso ascoltandolo.
”Ti manca Aster, non è vero?”
Chiese in un leggero sussurrò. Il ragazzo della pelle scura si girò a guardarla per un attimo:
”In realtà, nemmeno tanto.”
Sorprendendo anche se stesso.
”Qui sono molto più libero di li.”
Airi rise leggermente:
”Forse prima di andare ad Aster non avrei capito questo, ma adesso capisco perfettamente il tuo stato d’animo… anche se – sospirò guardando verso l’orizzonte – per me se non c’è Alam e tutto vuoto, come dire, preferisco essere un uccellino in gabbia con lui, che vivere una liberta da sola.”
”Ma tu non dovresti odiarmi?”
”Perché, per quello che hai fatto? Infondo era orgoglio di famiglia più che altro, e poi… mi pare che tu sia punito abbastanza… invocato da una ragazzina per uccidere suo fratello maggiore, questa a me pare una punizione, sai?”
Razu la fissò con un sopraciglio alzato, mentre la ragazza si alzo facendogli un occhialino:
”E poi, chi sa, forse questa vita forzato in questo mondo potrebbe portarti qualcosa di buono…”
Razu guardò Airi allontanarsi e non appena questa svanì dietro l’angolo, si appoggio di nuovo sul muro chiudendo gli occhi. Aster non gli mancava, aveva detto la verità, ma non poteva rimanere di certo sulla terra per sempre.
Forse doveva sul serio uccidere Naokaoji e cosi esaudire il desiderio della sorella marmocchia del condannato a morte.
Contemplava il ciel sereno (non posso dire lo stesso del mio di cielo =O= ndSaya) mentre pensava al fatto che a lui non gliene fregava un tubo se Nakaoji morisse o meno. Eppure al pensiero di Nakaoji morto, gli si stringeva il leggermente il cuore. A questo punto corrugo la fronte cercando di capire perché sentiva questa stretta. L’unica cosa che gli venne in mente fu che semplicemente era un sentimento di compassione per una persona gia morta, ma che non se ne rendeva conto (sei veramente sveglio bimbo ndSaya non chiamarmi bimbo =O= ndRazu). Era sicuramente quello, non c’era niente da fare, doveva ucciderlo e doveva farlo sembrare un incidente.
Si alzò, mani nelle tasche. Si avvicinò alla ringhiera che dava verso il cortile, i suoi occhi si poggiarono sui studenti e poi lo notò… Nakaoji, stava andando in direzione dove c’era il cantiere per la costruzione della nuova ala della scuola.
Quello che ci voleva.
Sul viso del moro apparve un sorriso.
Si guardò introno… doveva essere sicuro che nessuno potesse vederlo usare la magia. Quando era sicuro che non c’era nessuno, si concentrò su una trave proprio sopra Nakaoji e usando la magia telecinetica la fece muovere è cadere…
Qualcosa però lo fermò, qualcosa dentro di lui lo fece reagire.
Al ultimo momento cambiò la traiettoria dell’oggetto che voleva usare come l’arma della morte…
Si morse il labbro vedendo cadere la trave qualche centimetro lontano dal biondo… si rese conto che aveva esitato nel ultimo momento… Si girò con le spalle, perdendosi due occhi azzurri che si erano alzati in alto verso di lui e un sorriso malizioso che si dipise sulle labbra, non sentendo nemmeno il sussurrò al vento:
”Riuscirai ad eliminarmi, piccolo mago?”
Poi si sentirono delle urla e sul viso del biondo tornò l’espressione di sempre… pura semplice gentilezza.
Razu si girò a fissare il casino che era successo, introno a Nakaoji c’erano molti studenti e professori, chiedendo se stava bene o simile, alle loro domande il biondo rispondeva con rassicuranti sorrisi… una cosa così da lui.
Ancora per un po’ fissò quella scena, poi si girò mostrando la schiena a tutto, parlando a se stesso… mentre si allontanava dal tetto:
”Ok, il primo tentativo fallito, devo per forza trovare un modo.”
Si costrinse completamente a dimenticare il fatto che è stato lui stesso a cambiare la traiettoria dell’oggetto che aveva scelto come arma…
A distrarlo dai suoi pensieri e i suoi piani di omicidio fu un:
”RAZUALD!”
Di corsa un Airi arrabbiata gli arrivò incontro, lo prese per mano e lo trascinò in un ripostiglio… quello più vicino.
Razu si guardò introno:
”Alam non sarebbe contento di sapere che siamo soli in un ripostiglio.”
”Non fare il divertente…”
rispose alla presa in giro Airi, lasciando la sua mano, per poter incrociare le braccia sul petto.
”Allora intendi veramente ucciderlo?”
chiese seria fissandolo. Il moro alzò lo sguardo senza dire niente per qualche momento, ma infine rispose:
”Forse…”
”Non riesci a pazientare che troviamo un altro modo per farti tornare ad Aster?”
Il viso del ragazzo si rabbuio:
”E seccante vivere da lui…”
La futura principessa lo guardò al quanto sorpresa.
”Perché scusa?”
”Per via di sua sorella minore che ogni cinque secondi mi chiede quando lo ucciderò, sai è come un tipo di lavaggio di cervello…”
”Beh tu rispondile – che per ogni cosa c’è il suo tempo, che c’è il tempo per dare la vita e il tempo per prenderla…”
”Sei diventata una poetessa?”
”No, l’ho sentito da qualche parte…”
”Ah, ecco… mi pareva che non poteva essere la farina del tuo sacco.”
Airi lo guardò male ma non commentò al ennesima presa in giro dal moro.
”Andiamo, che inizia la lezione, non vorremo fare tardi.”
Non fu detto più niente. Con lasso veloce i due si avviarono verso l’aula. Appena entrarono, Nakaoji sorrise a Razu, il quale abbassò lo sguardo come fosse colpevole, ma si becco una gomitata da parte di Airi che lo guardò con un espressione che gli intimava di essere attento….
Tutti presero posto e la lezione iniziò.

~*~
Passarono giorni con vari incidenti finiti bene per Nakaoji, mentre la frustrazione di Razu cresceva, sempre al ultimo momento cambiava idea, fermando l’oggetto che stava per finire addosso al biondo.
Continuava a non capire che cosa gli succedeva, ma quella stretta al cuore al solo pensiero che Nakaoji morisse diventava sempre più forte.
Poi c’era anche una cosa che gli disse Airi, ad averlo reso ancora più confuso, mentre la frase continuava a ripetersi nella sua testa in subbuglio:
Non puoi ucciderlo, gli vuoi bene… e come se io dovessi uccidere Alam… preferirei morire…
In che senso intendeva Airi che lui volesse bene al biondo, non riusciva a capire. Sapeva però una cosa, se fosse stato qualcun altro, non avrebbe esitato ad ucciderlo.
Poi preoccuparsi per qualcuno era una novità per lui, sempre aveva pensato a se stesso e nessun altro, sempre ha fatto solo cose gli portavano qualche beneficio, come un gatto… egoista della propria libertà.
Uscì dalla sala da bagno, dove aveva appena finito di rinfrescarsi e lavarsi per bene… non appena uscì di fronte si ritrovò la marmocchia bionda:
”Allora demone, quando ucciderai il mio fratellino?”
Abbassò lo sguardo fissandola… beh una cosa è certa le femmine innamorate erano fortissime… questa aveva pure invocato lui stesso per liberarla dai ostacoli… scosse leggermente la testa e le sorrise:
”Non credo che tu lo voglia realmente morto, comunque ci vuole tempo per pianificare un omicidio, sai?”
La bimba lo fissò sospettosa:
”Sperò che sarà presto quel tempo per il piano.”
poi si girò andandosene nella propria stanza.
Razu sospirò poi entrò nella propria camera – quella che Nakaoji gli preparò per rimanere da loro.
Si sedette in un angolo, poggiando la testa sul muro, senza accendere la luce e chiuse gli occhi, perdendosi nei propri pensieri.
Passò del tempo, e qualcuno bussò alla porta. Razu aprì gli occhi, ma non servì che disse avanti, infatti Nakaoji entrò… c’era qualcosa di diverso su di lui… il sorriso non sembrava così innocente e puro, ma sembrava malizioso… lo guardo non era pieno di innocenza, ma pieno di sapere, gli occhi leggermente socchiusi, quando chiuse la porta e fece un paio di segni con le mani… poi fissò il moro incrociando le braccia sul petto.
”Desideri così tanto di tornare ad Aster? Sei sul serio pronto a sacrificare la mia vita?”
Chiese continuando a puntare i suoi occhi blu sul moro.
Razu sgranò gli occhi rimanendo senza parole:
”Come scusa?”
Nakaoji sospirò:
”So bene chi sei, so bene anche che Airi è mancata da scuola, e che il suo posto aveva preso Ley, so anche che Jeile è il futuro re di Aster e che Alam è il principe oltre che futuro sposo di Airi… e che Airi ha sangue di un abitante di Aster…”
”Te l’ha detto lei?”
Nakaoji rise a quelle parole scuotendo la testa, per poi fissarlo:
”No… appartengo alla famiglia più anziana dei magi di Aster, sono discendente di colui che costituì le famiglie reali di Aster e sono di quella famiglia che lasciò Aster e quella dimensione, perché schifati dalla nobiltà… oltre che siamo noi il contatto per coloro che vogliono lasciare Aster per farsi una vita qui.”
Razu si alzò fissandolo sorpreso:
”Sei… il discendente del Grande Mago.”
chiese con un filo di voce.
”Si, credo che ad Aster lo chiamate così.”
”Perché non me l’hai detto?”
Il biondo sorrise maliziosamente:
”Era divertente vedere i tuoi tentativi di uccidermi e poi cambiare idea al ultimo momento.”
Razu strinse le mani in pugno al quanto arrabbiato.
”Potevo ucciderti, sai?”
”No, non potevi… ogni oggetto diretto a me, anche se non opera tua, gli avresti cambiato traiettoria… e lo sai bene… devi solo ammetterlo.”
Il moro continuava a tremare dalla rabbia, come si permetteva di parlargli così, e poi questo non era Nakaoji che conosceva… era diverso, questo era il vero Nakaoji, e la cosa che lo sorprese era che gli piaceva ancora di più di quel innocente e puro ragazzo, perfetto in tutto. E poi sapeva bene che quello che gli aveva detto era la verità, Razu senza rendersene conto l’avrebbe difeso contro qualsiasi cosa.
non sia accorse che il biondino gli si era avvicinato fino al punto che i loro respiri potevano mescolarsi. Poi Nakaoji gli sussurrò delicatamente sulle labbra, i suoi occhi azzurri due pozzi di verità e sincerità.
”E per via dei sentimenti che rispecchiano i miei, che non puoi uccidermi, non è così Razu?”
Le due onici affondarono nel azzurrò cielo, la lingua bagno inconsciamente le labbra, come se si aspettasse cosa sarebbe successo.
Nakaoji prese il movimento come un assenso e le loro bocce si unirono in un bacio casto ma pieno di promesse.
Si staccò leggermente fissandolo:
”Lascia che ti faccia capire quello che provo e quello che provo… Fatti amare Razu.”
A quelle parole il moro fece un cenno d’assenso leggero con capo, lasciandosi completamente nella balia del biondo.
Nakaoji lo fece muovere verso il letto facendolo sedere sul letto, mentre già lo baciava con passione crescente alla quale il moro sembrava rispondere con tutte le sue forze.
Le mani del biondo scivolarono sulla camicia che indossava il ragazzo dalla carnagione scusa, sbottonandola e passando le mani affamate della pelle scottante sul petto.
le dita trovarono subito i capezzoli gia eretti, stuzzicandoli dolcemente richiamando un ansito nel bacio.
Nakaoji lasciò scivolare la sua bocca sul collo del compagno baciando la via verso il divertimento che le sue mani gia conoscevano. Non appena la lingua le raggiunse a Razu scappò un gemito ancora più forte, che cercò di tappare.
”Tesoro, puoi gridare quanto vuoi, ho usato la magia del silenzio sulla stanza…”
”Bastardo…”
Gemette di nuovo Razu.
Mentre Nakaoji tornò di nuovo al attacco, spogliandolo lentamente, baciando ogni parte del suo corpo, mentre con ogni movimento Razu si rendeva sempre più conto che Airi aveva capito tutto fin dal inizio.
Poi perse il filo del pensiero quando qualcosa di umido avvolse il suo membro facendolo gemere e chiedere di più.
La lingua del biondo continuava a scivolare sulla virilità del compagno lentamente, torturandolo appositamente, gli piaceva troppo sentire la voce piena di piacere dell’amante sotto di lui. Con la bocca scese lentamente ai testicoli, mentre con le mani gli allargava di più le gambe.
Ormai Razu era in preda a sensazioni che non conosceva, sdraiato sul letto a gambe larghe, mentre il biondo si faceva strada tra i suoi glutei.
Trovò la piccola apertura vergine e passò la lingua sulle anello muscolare per bagnarlo e prepararlo al evento.
Poi lentamente la lingua morbida si intromise nel copro del giovane dandogli l’assaggio di quello che sarebbe avvenuto nel futuro prossimo.
Razu strinse le lenzuola tra le dita mentre d’istinto cerco di chiudere le gambe, ma le mani forte del biondo lo fermarono.
Nakaoji quando fu sicuro d’averlo bagnato abbastanza si stacco per tornare a giocare con l’erezione, mentre una mano furtiva scivolo al posto della lingua.
Il moro senti penetrarlo qualcosa di più duro della lingua, ma quest’ultima sul suo sesso lo faceva distrarre troppo per capire cosa stava facendo il biondo.
Non si accorse nemmeno che ormai le dita erano due, finché non toccarono qualcosa dentro di lui facendolo quasi gridare il nome dell’amante.
A quel punto Nakaoji decise che era arrivato il momento, sfilo le dita dal corpo del moro, stacco la bocca dal membro che stava gustando e si alzò.
I suoi occhi azzurri puntati sulla figura sdraiata senza pudore di fronte a lui, così sensuale, mentre di corsa si tolse tutti i vestiti, anche lui rimanendo nudo… mostrando la sua pelle pallida… cosi contrastanti le due carnagioni… quando gli si sdraio contro… sembrò quasi di vedere la cioccolata che si univa alla vaniglia.
Bacio quella bocca semi aperta, alzando le gambe del moro e posizionò il proprio membro eretto all’apertura che aveva preparato con cura per accettarlo.
I loro occhi si incontrarono, incollandosi uno al altro, poi il biondo lentamente penetrò il corpo del moro, attento a non fargli del male, abbassandosi a baciarlo dolcemente per distrarlo dall’intrusione.
Razu sentì come se qualcuno cercasse di strapparlo, alzò le braccia stringendosi al corpo del compagno, mentre lo lasciò fare quello che doveva, perdendosi completamente nel bacio.
Una volta che fu completamente dentro il corpo amato, Nakaoji si fermò, baciando le guance rigate di lacrime traditrici del moro.
”Se vuoi mi fermò.”
Sussurrò gentilmente al orecchio, facendo sorridere il ragazzo sotto di lui:
”No… adesso passa… prometto…”
Prese la testa del biondo per guidarla al proprio petto, dove Nakaoji poggiò un bacio sopra al cuore… e si formò il simbolo dell’unione di matrimonio.
Il biondo sgranò gli occhi alzando lo sguardo verso Razu che lo accarezzo:
”Non sono mai stato più sicuro di così, mi hai fatto innamorare e adesso prenditi le tue responsabilità marito.”
Nakaoji sorrise e lo baciò:
”Per sempre, ma dovrai baciare anche tu il mio cuore, non voglio che solo tu sia legato a me.”
Razuald annuì:
”Ma dopo, adesso finisci quello che hai iniziato.”
Nakaoji rise leggermente mentre iniziò a muoversi dentro di lui… i due iniziarono una danza più vecchia dei mondi, piena di sensazioni e passione… facendo toccare le proprie anime, intrecciandosi sopra i loro corpi uniti in un unico essere.
Sempre più profondo con ogni spinta entrava Nakaoji nel corpo del compagno, le lingue erano intrecciate in un duello senza vincitori ne vinti, avvolti da passione completa.
Sentivano che si stava avvicinando la fine, quando avrebbero toccato il cielo con un dito. Nakaoji fece scivolare la mano tra i loro corpi, prendendo la virilità di Razu nella mano, massaggiandola con lo stesso ritmo con cui lo penetrava.
Per Razu era qualcosa di indescrivibile, il suo corpo si tese con la corda di un Stradovarius, si staccò dal bacio, e gemette acuto il nome dell’amante, mente veniva sui loro ventri e sulla mano che gli dava piacere.
Il biondo sentì contrarsi i muscoli introno al suo sesso, anche lui gemette il nome del compagno, con un ultima spinta profonda venne nelle profondata del corpo del compagno, marchiandolo con il proprio seme.
Lentamente scivolò dal corpo di Razu sdraiandocisi accanto e stringendolo a se.
Gli bacio la fronte sussurrando.
”Ti amo…”
Razu sorrise, forse finalmente ha trovato quello che avevano Airi e Alam, e riusciva finalmente a capire perché la ragazza era così forte per quanto si trattava del piccolo principe.
Si alzò sul gomito e fissò il biondo sorridendo:
”Anch’io.”
”Allora, concludiamo il rito, no?”
Il moro rise leggermente annuendo. Lo guardò poi si abbassò al altezza del cuore, ancora una volta lo guardo e poi poggiò le labbra sul petto proprio sopra il cuore, facendo comparire il simbolo della loro promessa.
Poi poggiò la testa su di esso chiudendo gli occhi:
”Rimani da me questa notte?”
”Questa, mio sposo, e tutte quelle a venire…”

~*~

2 anni dopo

Razu entrò nella stanza da letto che divideva con Nakaoji vestito perfettamente nei vestiti di alto rango di Aster e fissò il compagno che si stava mettendo la cravatta.
”Io vado alla dichiarazione di maggior età di Alam e il suo matrimonio con Airi…”
Nakaoji si girò sorridendo, mentre ammirava la bellezza del suo sposo.
”Congratulati con loro anche da parte mia, per sfortuna ho un impegno, perciò non posso venire…”
Il moro gli si avvicinò baciandolo dolcemente e sorrise.
”Ci vediamo stasera allora amore…”
Nakaoji rispose al bacio con delicatezza:
”Divertiti anche per me…”
Così uno uscì dalla stanza usando la porta… l’altro invece tramite il grande specchio che era sopra il muro.

Fine

Saya: finalmente finita… l’ho iniziata anni fa ^O^
Razu: °____° sono sul serio uke
Saya: e certo bimbo
Nakaoji: ^_^
Saya: Cmq tutti in fila… 3… 2… 1…
Tutti: BUON COMPLEANNO ARUAL, ANCORA 1000 DI QUESTI GIORNI
Saya: Buon compleanno moglie, spero che la ficcina ti piaccia ^O^ alla fine sono riuscita a finirla in tempo ^O^


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