Il secondo
anno
parte VII - Una
domenica movimentata (prima parte)
di Anna
***Hanamichi Sakuragi***
Sfreccio velocemente per le vie di Kanagawa in sella alla mia moto per
andare a prendere Aki, visto che gli ho promesso che l’avrei portato io al
parco divertimenti, cosicché mi sarei assicurato che sarebbe stato
puntuale!
Dopo la telefonata di lunedì sera, io e lui abbiamo parlato e così abbiam
chiarito alcuni punti riguardo al nostro rapporto.
Sendoh mi ha detto che secondo lui non era giusto che io rinunciassi ai
miei sentimenti per Ede, soprattutto visto quello che è successo tra noi…
Io invece non ero d’accordo, visto che ho il netto sospetto che la Volpe
abbia una bella cotta per il mio amico: per quale motivo altrimenti mi
avrebbe chiesto di dirgli che non amo Porcky e che non stavo pensando a
lui? Come a dire che con in parte Kaede Rukawa il tuo cervello abbia non
solo la possibilità di pensare, ma anche di immaginarsi qualcuno che non
sia il principe dei ghiacci più sexy che esista!
Il porcospino ha replicato che sono un idiota, ma non mi ha voluto
spiegare perché: “Devi capirlo da solo, demente!” ha ribattuto al mio
serratissimo attacco di domande per avere delucidazioni.
Alla fine però siamo rimasti amici: lui continuerà ad allenarmi a
pallacanestro e continueremo a vederci, mentre cercherà di convincere un
morettino di cui non ha voluto dirmi il nome a concedergli le sue grazie.
Sempre dopo avermi assicurato che, se avessi bisogno di qualcosa, lui ci
sarà sempre!
Sorrido al di sotto del casco: sono maledettamente curioso di sapere chi è
la sua nuova preda…
Freno di fronte al cancello della villetta di Akira e suono, aspettandolo
poi di fuori, seduto sulla moto.
Nel guardare la carrozzeria scura del mio mezzo di trasporto preferito non
posso fare a meno di ripensare a quando martedì mattina sono andato a
scuola con esso e Rukawa dietro, aggrappato a me…
Quando mi sono svegliato quel mattino, mi sono stupito e del fatto che non
avessi sentito fastidiosissimi “drin” e del fatto che il mio cuscino fosse
semovente… Ho aperto gli occhi e mi sono ritrovato catapultato in una
realtà parallela: il mio guanciale si muoveva, sì, e respirava pure! Ma
più che altro si trattava della spalla della kitsune! Quasi non credevo
possibile che fosse tutto vero, ma non ho voluto illudermi, prima di
soffrire di nuovo…
Mi sono sollevato e gli ho sfiorato le labbra con le mie, prima di
mettermi a sedere sul letto, non senza un certo fastidio nella zona
dell’osso sacro. E sono arrossito al pensiero di quello che avevo lasciato
che mi facesse…
Beh, a essere sincero, gliel’ho detto io di farlo…
M’è caduto lo sguardo sulla sveglia ed ho cacciato un urlo: era
tardissimo! Ho svegliato la volpe e poi ci siamo fiondati a scuola sulla
mia Aprilia, beccandoci così anche una marea di sguardi allucinati da
parte degli altri studenti dello Shohoku… Non abbiamo avuto modo di
parlare e di spiegarci e io ho accuratamente evitato di restare solo con
il volpino: non ho alcuna intenzione di sentirmi dire che la mia
preziosissima prima volta è stato solo un errore o lo svago di una notte!
Perché, di che altro potrebbe trattarsi?
Da qualche parte ho letto che l’amore è un triste rimpiattino senza fine,
ma non avrei mai creduto che potesse essere vero!
- Buongiorno! –
La voce del porcospino mi riporta alla realtà, così mi riscuoto dal mio
stato catatonico riacquistando la mia solita baldanza e lo saluto, prima
di porgergli il casco.
- No! Anche stavolta no! – si lagna subito lui, con un gemito strozzato.
Io mi infilo il mio e scoppio a ridere, non potendone fare a meno… Quest’uomo
morirebbe pur di difendere la sua splendida capigliatura!
- Se fai il bravo bambino e non fai i capricci, ti compro le caramelle… -
lo stuzzico, accendendo il motore.
- Tanto la tua pettinatura non arriva integra a sera! – aggiungo,
sollevando la visiera per permettergli di vedere tutto il divertimento che
provo. Non crederà davvero che i suoi capelli rimangano perfettamente in
ordine dopo una giornata a un parco divertimenti, soprattutto con una
compagnia come la nostra!
- Ma io ho un trucco! – replica lui, facendomi vedere un tubetto di gel,
stipato nel marsupio.
Sono senza parole…
- … -
Resto zitto, fissando allucinato quel maledetto coso. Ma chi è il cretino
che si porta pettine e gel al luna park???
Akira Sendoh!
- Che c’è? – domanda lui, innocentemente.
Questo qui è più sbroccato di una brocca che è caduta per terra
dall’altezza della Tour Eiffel…
- Metti quel casco e monta! – gli intimo, abbassando la visiera e
desiderando ardentemente prendere qualcosa a testate.
Ma quest’istrice è da ricovero! Nemmeno le ragazze si portano dietro la
lacca quando vanno a divertirsi!!!
Dopo che sua maestà puntaspilli si è accomodato dietro di me, parto a
tutta velocità, sgommando persino per farlo spaventare un poco, cosa che
puntualmente accade.
Quando arriviamo al posteggio, parcheggio la mia splendida moto e mi
dispiaccio un po’ di non poterla portare con me all’interno…
- Vedrai che starà bene qui, con tutte le sue simili… - mi consola
scherzosamente Aki, mettendomi una mano sulla spalla.
Hey! Come si permette di farsi beffe del Tensai?
Mi volto verso di lui con un’espressione minacciosa negli occhi, ottenendo
l’effetto sperato.
L’alto giocatore del Ryonan perde per un attimo la sua baldanza e inizia a
indietreggiare di fronte alla mia ira, eccellentemente simulata.
- Scappa… - gli ringhio, con un sorrisetto cattivo sulle labbra.
Obbedendo al mio consiglio, il mio amico si gira e inizia a correre verso
l’entrata, inseguito da vicino dal sottoscritto.
Dribbliamo agilmente la gente che si sta avvicinando ai cancelli,
lasciandola di stucco di fronte al passaggio veloce di due stangoni con i
capelli assurdi.
Scorgo il gruppo dei miei compagni vicino alla fontana dorata che era
stata designata come punto d’incontro e mi decido a fare un ultimo scatto,
acchiappando il fuggitivo per la maglietta un secondo prima che si
nasconda dietro al suo ex capitano.
- Preso! – esulto, mentre entrambi ci blocchiamo, con il fiatone ma
estremamente divertiti.
- Demente! – mi apostrofa “qualcuno”, calando poi un pugno poco gentile
sulla mia povera testolina…
- Ite Gori! – mi lamento, lasciando andare il mio prigioniero per
accarezzarmi il bernoccolo rosso che mi è spuntato fra i capelli.
- Cretino! Ci guardano tutti! E non chiamarmi così! – mi fa notare il
fratello della Babbuina, regalandomi un'altra “dolce carezza”…
- Guardano un Gorilla fuggito dallo zoo! – protesto io, scansando però il
terzo colpo. Ve bene che ho le ossa forti, ma non voglio che quest’uomo
violento mi spappoli il cranio!
- Deficiente! – urla Akagi, facendo effettivamente girare tutte le persone
che abbiamo attorno.
Beh, l’università non ha certo intaccato le sue corde vocali!
- Dai, Tacchan, calmati… - interviene il re delle scimmie, posandogli una
mano sulla spalla per raffreddargli i bollenti spiriti.
Io lancio un’occhiata d’intesa a Sendoh, poi entrambi guardiamo i nostri
sempai con sguardo malizioso e ripetiamo in coro: - Tacchan? –
I nostri due ex compagni di squadra vengono avanti molto minacciosamente,
così io e il mio complice indietreggiamo lentamente, per poi arrivare a
correre come due disperati e a prendere due scudi umani a difesa: io mi
nascondo dietro Mitsui, mentre Aki si barrica dietro a Ede.
- Non puoi far male alla stella dello Shohoku! – urlo al Gorilla, mentre
Mitchy, che nell’ultima settimana ha ripreso a comportarsi come al solito
per non si sa quale motivo e che si è pure scusato davanti a tutti per le
cattiverie che mi ha detto, smette di protestare quando sente come l’ho
chiamato. Non che lo pensi chiaramente, sia chiaro, ma avevo bisogno di
qualcosa che facesse breccia nel cuore del primate!
- Non puoi toccare il mio rivale! – dice anche Aki all’indirizzo del suo
carnefice, mentre Ede mi lancia un’occhiata alquanto interdetta. Volpe
senza senso dell’umorismo!
- Scusate tanto se esistiamo anche noi! – s’intromette una voce squillante
e offesa, salvando due poveri cuccioli dal massacro dei vegliardi. Dovrò
ricordarmi di ringraziare la sorellina di Hisashi con un bel regalino
appena possibile!
- Gomen ne, Momoko, ma come puoi vedere siamo in pericolo di morte… - mi
difendo io, venendo fuori da dietro il mio nascondiglio, imitato dal mio
allenatore privato.
Lei ci guarda sollevando un sopracciglio, in un’espressione che ricorda
molto quella della mia volpe.
Mi avvicino a lei e m’inchino galantemente, mentre Sendoh fa lo stesso,
poi entrambi le prendiamo una mano esibendoci in un impeccabile baciamano,
e io non mi trattengo dall’aggiungerci una frase molto ad effetto: - Dolce
donzella, le porgiamo le nostre più sentite scuse… -
Vedo i suoi occhi accendersi di una luce divertita, poi ritrae le mani e
incrocia le braccia sul petto, esibendosi nella migliore imitazione di una
vecchia arpia cui abbia mai assistito: - Bene, mascalzoni, mi aspetto di
vedervi strisciare ai miei piedi immantinente! –
- Le scimmie non strisciano… - sbotta il fratello, dandomi un finto calcio
nel sedere.
- Ma i porcospini sì! – sindaco io, ammiccando all’indirizzo del mio
complice.
- Hey! – protesta Aki, facendoci scoppiare tutti a ridere. Beh, con
l’eccezione della volpe, s’intende!
A proposito della kitsune… Devo trovare il modo di stargli lontano anche
oggi, visto che dallo sguardo assassino che mi sta lanciando è chiaro che
secondo lui noi dobbiamo parlare eccome!
- Già a far casino? – domanda una voce ben nota alle mie spalle, facendomi
prendere un colpo.
- Credi che sia una tua prerogativa? – rispondo al mio migliore amico,
voltandomi per salutarlo.
- No, solo tua… Buongiorno a tutti! – saluta, dopo avermi sfacciatamente
provocato.
Tutti gli altri lo salutano, così io mi accorgo che quando sono arrivato
c’era anche Ryota e io non lo avevo notato. Ma ancora una volta il
tappetto viene relegato a un minimo angolino della mia attenzione, visto
che io sono concentrato sulla ragazza bionda che ora sta parlando con
Momoko e che è arrivata tenendo per mano Yohei.
- Non guardare troppo Kyoko: me la consumi! – mi rimprovera bonariamente
Mito, dandomi una gomitata leggera.
Devo essermi allontanato proprio tanto dai ragazzi dell’Armata, se non
sapevo che il mio migliore amico si fosse trovato una fidanzata!
- Non preoccuparti… Se lo facessi, non ti vorrei bene! – ribatto, con una
scrollata di spalle, mentre registro che ora Aki sta parlando con il suo
ex capitano e “Tacchan”, il trio di deficienti sta infastidendo Mitchy e
Ru si limita a fissare me.
- Perché? – chiede il furetto al mio fianco, non capendo il profondo
significato della mia bellissima battuta.
- Chi altri ti piglierebbe, altrimenti? – replico, con uno sguardo
malizioso.
- Il solito do’aho… - mi mormora, guadagnandosi un pugno alla Gori.
- Allora, ci siamo tutti? – domanda Mitsui, stufo probabilmente degli
scherni dei tre teppisti.
- Manca quel baka del mio ragazzo… - fa notare Momoko, riprendendo uno
sguardo truce.
Hehe… Prevedo guai per il malcapitato!
- E ti pareva! – protesta Kyoko, alzando scherzosamente gli occhi al
cielo.
A quanto ho potuto intuire, quelle due sono molto amiche… Prevedo ancora
più guai!
Sono proprio curioso di sapere chi è quel pazzo furioso che è riuscito ad
addomesticare questa gatta selvatica!
Sbircio Kaede e mi accorgo che non ha ancora distolto un secondo
l’attenzione da me. Beh, è comprensibile: non dev’essere stato piacevole
vedere l’intesa che si è creata tra me e il ragazzo di cui è innamorato…
Fingo di ignorarlo, mentre saluto Ayako e Maki, che sono appena arrivati.
Osservo Miyagi che scocca un’occhiata malevola al vegliardo del Kainan
dopo che questo ha messo un braccio attorno alla vita della nostra
manager: lo capisco benissimo… Anche io ucciderei chiunque osi avvicinarsi
alla volpe, che per la cronaca non ne vuole proprio sapere di puntare
quelle iridi d’opale addosso a qualcun altro!
- Allora, andiamo? – propone il pallone gonfiato appena arrivato,
irritandomi. Sei l’ultimo venuto e già vuoi dare ordini? E poi non mi
piace come si tiene contro Aya, fissando con sufficienza il nostro
capitano…
- Haruko? – domanda Takamiya al Gorilla.
- Non viene… Pare che non voglia vedere un certo idiota con la mania di
dare testate… - risponde senza scomporsi minimamente il sempai,
strappandomi un sorriso per il tono con cui l’ha detto. Almeno non vuole
farmi la pelle!
Come l’ho pensato mi trovo di fronte le due biondine del gruppo che mi
guardano con quattro occhioni spalancati e delusi… No, vi prego, la
solidarietà femminile no!
- Sakuragi, sei crudele… - dice Kyoko a bassa voce, senza farsi sentire
dagli altri che sono troppo intenti a cercare di evitare che Takamiya,
Noma e Okuso si esibiscano in uno streep per ingannare l’attesa.
- Noi avevamo progettato di far precipitare la Babbuina dalla filovia e
per merito tuo adesso non viene… - borbotta l’altra, prima di sorridere
sadicamente.
Per la seconda volta nell’arco di un’ora sono rimasto senza parole…
- Dovremo proprio farle cadere il Gutalax nel bento… - continua la sua
amica, senza nemmeno più calcolare la mia presenza.
- Già… Meno plateale, ma forse più letale! – concorda l’altra.
Scoppio a ridere: e io che mi preoccupavo.
- Vi serve una mano per i vostri piani? – mi offro, guadagnandomi un
sorriso entusiasta da parte della sorella di Mitsui, un cenno del capo
affermativo ed entusiasta da parte della ragazza di Mito e lo sguardo
interrogativo degli altri.
- Cosa ci siamo persi? – domanda Aki, guardando noi tre cospiratori con
fare da Sherlock Holmes.
Non faccio in tempo a rispondere che sento un urlo provenire da dietro di
me: - Momoooooooo-chaaaaaaaaaaan! –
Mi giro di scatto, imitato dagli altri, e mi ritrovo davanti alla scena
della Nobu-scimmia che si ferma di fronte a Momoko, ansante e chiaramente
senza fiato.
- Sempre in ritardo! – lo rimprovera la ragazza, scoccandogli uno sguardo
arrabbiato.
- Gomen ne… - riesce a scusarsi il nostro scattista, fra un respiro e
l’altro, congiungendo anche le mani a mo’ di preghiera.
- Non te la cavi così facilmente… - lo minaccia lei, salvo poi mutare
l’espressione irritata in un sorriso solare e buttargli le braccia al
collo, dandogli un bacio sulla guancia.
- Per farti perdonare devi per lo meno regalarmi un peluche! – gli fa
presente, mentre lo lascia andare, preferendo tenerlo per la zampa.
Ok: questo è un sogno e io sono ancora nel mio lettino, vero?
La matricola più irriverente della storia del Kainan sarebbe il domatore
di Momoko?!
Questo dev’essere uno scherzo!
Passo lo sguardo sugli altri e noto che sono tutti abbastanza allibiti, a
parte Kyoko ed Ede, una perché probabilmente lo sapeva già, l’altro perché
non credo si sia reso conto di cosa è accaduto, visto che non ha ancora
smesso di seguire ogni mia mossa.
I miei occhi s’incrociano con quelli della Volpe e io rimango come
incantato a fissarlo: ma lo sai quanto sei bello, kitsune?
- Hana, che ne dici di iniziare con il cinema dinamico? – mi domanda Aki,
sventolandomi di fronte un volantino con la mappa del parco e rompendo la
magia del momento.
- Nani? – domando, riscotendomi dalla mia contemplazione.
Gli occhi di Kaede hanno la maledetta prerogativa di farmi perdere il
contatto con la realtà!
Sendoh sbuffa, poi si avvicina al mio orecchio e mi mormo i riempie di
paura: - Se non parli con Rukawa entro la fine della giornata, ci parlo
io! –
Non lo farai, vero??
***Kaede Rukawa***
Bene, ora uccido il porcospino! Come si permette di bisbigliare qualcosa
all’orecchio del mio (futuro) ragazzo e di farlo arrossire?
- Ecco i biglietti! – dice il Gorilla, distribuendoci colorati pezzi di
carta.
- Quando li hai presi? – domanda Uozumi, corrugando la fronte e non
capendo quando il suo “Tacchan” sia andato a comprarli. Effettivamente non
si è mai allontanato da qui…
- Mistero! – replica l’altro, ottenendo in cambio uno sguardo
interrogativo.
Giro il mio ticket e noto una scritta rossa che mi fa corrugare la fronte:
“Entrata omaggio”… Come cavolo ha fatto il… L’ex-capitano! Ad ottenerli?
Mi guardo attorno, scrutando per la prima volta gli altri componenti del
gruppo: sono tutti evidentemente stupiti, tranne uno! Il mio do’aho! Com’è
che lui non si è minimamente scomposto?
Hn… Avrò tempo di indagare durante la giornata!
Rinsaldo per l’ennesima volta il mio proposito di chiarire le cose con la
mia scimmia… Oggi non mi scappa!
No che non mi scappa!
Se ho accettato che martedì non ci chiarissimo visto il ritardo pazzesco
con cui ci siamo svegliati, non vuol certo dire che gli permetterò di
evitarmi in eterno! Se era confuso ha avuto quasi una settimana per
riflettere e pensare a che cosa dirmi, indi è il momento di finirla con
‘sta farsa dell’amicizia e della rivalità e farlo diventare il mio ragazzo
a tutti gli effetti!
Ci ho ripensato più e più volte in queste giornate: lui ha detto di non
amare Sendoh e non pensava a lui mentre faceva l’amore con me… Ed era
vergine… E, maledizione, era il mio nome quello che urlava mentre lo
prendevo!
Tutto questo dovrà pur voler dire quello che spero ardentemente!
Ma se è così, perché mi evita?
Che si sia pentito di quello che ha fatto? Può essere vero, ma se io gli
fossi veramente indifferente non si farebbe problemi a dirmelo!
Ho osservato la mia scimmia da quando è arrivata rincorrendo il
porcospino: sono molto amici e complici, lo ammetto, ma tra loro non si
avverte nessuna sorta di corrente che vada oltre all’amicizia…
- Oi volpe! Sveglia! Ti lasciamo fuori! – urla la voce squillante del mio
terremoto, riscotendomi.
Fisso gli occhi nei suoi e mi avvicino al resto della compagnia senza dire
una parola, ma lui dopo un attimo distoglie lo sguardo dal mio, pur
continuando a cercare di comportarsi come sempre…
- Dì, hai già usato le corde vocali oggi o sei ancora in letargo? – mi
stuzzica, ridicendo però il suo campo visivo a un imprecisato punto alle
mie spalle.
- Do’aho… - replico, chiedendomi se riuscirebbe a evitare un mio pugno in
questo momento.
- Teme kitsune! – sbraita lui, come da copione.
- Demente! – sbotta il Gorilla, dandogli un pugno in testa, - Non
incominciare! –
Hn… Mi mancava il vedere questa scena!
- Potevi dirmelo un po’ più dolcemente, Tacchan… - replica Hana, con una
voce molto pigolante, vincendo così in omaggio una punizione divina anche
da parte di Uozumi.
Quel cretino non cambierà mai!
Tutti intorno a me ridono, tranne Sakuragi che si tiene la testa dolorante
tra le mani, il re delle scimmie e Akagi che fanno gli indifferenti e me
che sbircio di sottecchi le labbra del “tensai”, con una voglia matta di
baciarlo.
- Iniziamo con il cinema dinamico!!! – urla Takamiya, seguito dal resto
dei tre teppisti amici del mio (quasi certo) ragazzo.
- Avete rotto con questo cinema dinamico! – protesta il rossino, sbuffando
esasperato.
- Io direi di accontentarli, così poi stanno zitti! – propone Mito.
Alla fine si sceglie di seguire il consiglio di Yohei e insieme andiamo
verso il padiglione che, manco a dirlo, è da tutt’altra parte rispetto
all’entrata… Probabilmente il virus della demenza si trasmette di testata
in testata!
Quando passiamo davanti a un enorme negozio di dolci, Sendoh si avvicina
al mio (ormai prossimo) compagno e gli tira la maglietta come fanno i
bambini quando vogliono qualcosa.
Giù le zampacce dalla mia proprietà!
- Hana-chan!!! Mi hai promesso le caramelle se facevo il bravo bambino!!!
– dice il giocatore del Ryonan, imitando alla perfezione il tono dei
mocciosi capricciosi.
- Alla fine della giornata, figliolo… - replica il mio uragano personale,
facendo per accarezzargli la testa, ma cambiando idea quando si rende
conto che, in caso lo facesse, si ritroverebbe la mano intrappolata in una
marea di gel.
- Hana-chan cattivo!! – frigna il puntaspilli, coprendosi platealmente gli
occhi con le mani chiuse a pugno e fingendo di singhiozzare.
- Non mi commuovi… - ribatte l’altro, ostentando indifferenza e tentando
di mascherare il sorriso che gli aleggia intorno alle labbra.
- Scimmia cattiva! – continua imperterrito il povero esserino petulante
all’indirizzo del (praticamente) mio ragazzo.
- Porcospino rompiballe! – sbotta Momoko, con un’aria tuttavia divertita,
allungandogli una caramella.
- WAAAAAAAH!!! Grazie Momo-chan!!! – esulta il patetico attore, tentando
di dare un bacio sulla guancia della ragazza, ma venendo bloccato
prontamente dalla mano di Kyota.
- Stalle lontano! – gli intima, con uno sguardo di fuoco.
- Me vuole bacio! – protesta Akira, che probabilmente si è bevuto il
cervello per colazione.
- Chiedilo a Uozumi! – gli suggerisce Kyoko, con un sorriso malizioso,
accennando con la testa a Jun.
- Credo che ne farò a meno… - si ricompone il pagliaccio ingellato,
smettendola finalmente di fare il buffone e facendo scoppiare tutti a
ridere.
Anche io mi concedo di sorridere, ma nessuno sembra farci caso grazie al
cielo, tranne naturalmente il mio do’aho: non appena se n’è accorto ha
smesso di ridere e mi ha rivolto uno sguardo ammirato e raggiante.
Hn… Sono sempre più certo di non essergli indifferente…
Un ringhio alla mia sinistra mi fa voltare stupito verso Ryota: com’è che
è qui vicino a me e non a fare la corte alla sua Ayako? Cerco la nostra
manager con lo sguardo e mi rendo conto che l’ex leader del Kainan se la
sta tenendo incollata contro, bisbigliandole qualcosa all’orecchio mentre
scocca un’occhiata di sfida a Miyagi… Questo comportamento non mi piace
per nulla, anzi devo dire che mi dà ai nervi!
Cerco di pensare a come mi sentirei io se Sendoh si comportasse così con
me e Hana e mi sento il sangue ribollire…
- Che stronzo… - sbotta il nanerottolo al mio fianco.
- Hn… - mugugno in risposta, annuendo col capo.
- Si meriterebbe una bella lezione… - dice a bassa voce Mitsui, leggendomi
nel pensiero.
Mi volto verso il sempai e noto che anche lui ha una luce abbastanza
cattiva nello sguardo.
Il nostro capitano ringhia di nuovo e indi torno a voltare lo sguardo
verso il vegliardo perennemente abbronzato, capendo benissimo la rabbia
del mio compagno di squadra quando mi accorgo che Maki le sta poggiando un
bacio sulla tempia, sempre senza smettere di fissare con aria di sfida
Ryota.
Questa volta anche Hana ha visto tutto, ma non dice nulla. La mia testa
rossa si volta verso il nostro playmaker, poi corruga la fronte e stringe
i pugni: non sono tranquillo! Lo osservo mentre si guarda attorno come se
cercasse qualcosa, per poi illuminarsi davanti a un chioschetto che vende
gelati…
Il mio brutto presentimento si aggrava quando lo sento chiedere chi vuole
un gelato, lanciando un’occhiata strana a Ryota, come per invitarlo a
prenderlo anche lui.
- Io! – urla subito Takamiya, con gli altri due cretini.
- Anche a me va… - dice Miyagi, seguito a ruota da Mitsui.
- Kitsune? – domanda il do’aho, come se si aspettasse che anche io
accetti.
- Hn… - annuisco, non capendo ancora perché abbia improvvisamente deciso
di darsi ai dolci.
- Lo vogliamo anche noi!!! – accettano le due bionde, strizzando l’occhio
al Genio.
Se lui ha in mente qualcosa e l’hanno capito tutti tranne me, la cosa è
grave!
- Maiali… - borbotta Akagi, scuotendo la testa rassegnato.
- Nove gelati… Vado e torno! – dice Hana, avviandosi verso il chiosco.
- Ti aiuto… - si offre Mito, affiancandoglisi.
- Prendetene uno anche per me!!! – strilla Sendoh, salutandoli con la
mano.
Due minuti dopo, i due amici sono di ritorno con dieci coppette stracolme
e accade qualcosa di memorabile…
- Stupido tappetto! – dice Mitsui, spingendo Miyagi, che va a cadere di
fronte ad Hanamichi.
Il rossino inciampa su di lui e rovina a terra, facendo volare il suo
carico addosso a Maki…
- Hana! – urla Mito, lanciando i suoi gelati in aria e chinandosi a vedere
come sta la scimmia, solo che anche le coppette di Yohei finiscono addosso
alla sanguisuga che si è fossilizzata accanto ad Ayako…
Noma e Okuso scoppiano a ridere, seguiti a ruota dalle due ragazze, da
Kyota e dal porcospino, Akagi e Uozumi sono senza parole… E la vendetta
del Tensai è compiuta!
Ecco! L’ho detto io che il virus della demenza è contagioso: ha infettato
anche me!!!
Hana e Ryota si rialzano, fingendo di insultarsi un poco, mentre io posso
notare chiaramente la luce soddisfatta che brilla negli occhi dei
cospiratori… Probabilmente me compreso!
- Su smettetela… Non è morto nessuno! – s’intromette Mitsui, tentando di
calmare i due presunti litiganti.
- Ma io non ho più il mio gelato! – frigna Hanamichi, deformando il viso
nella sua classica espressione da cucciolotto mortalmente ferito.
- Nemmeno io!! – gli dà corda Akira, tentando di assumere lo stesso tono.
- Ve ne compriamo un altro se fate la brava scimmietta e il bravo
porcospino… - li consola Kyoko, stringendosi di nuovo al braccio di Yohei.
- Promesso?? – chiede Sakuragi, con gli occhioni lucenti.
- Giurin giurello! - interviene Momoko, senza però staccarsi dal suo
ragazzo.
- Va bene… - borbotta il numero sette del Ryonan, tirando su con il naso.
L’unico che non ha ancora detto nulla né mosso un muscolo è proprio la
vittima della congiura: è rimasto attonito a fissare la sua preziosissima
maglietta firmata Armani completamente impiastricciata di creme di ogni
colore.
- Dai Shin’ichi, vieni che le diamo una pulita! – propone Ayako, tentando
di non scoppiare a ridere pure lei.
Mi chiedo se si sia accorta oppure no che era stato tutto estremamente
voluto…
Dopo un’interminabile scenata da parte di “Shin’ichi” culminata con uno
schiaffo da parte di Ayako e la nostra più totale soddisfazione, riusciamo
finalmente a raggiungere il cinema dinamico.
- Io voglio i posti in prima fila!!! – dice subito Noma, non appena
entriamo.
- I migliori sono quelli in ultima fila… - protesta invece Hanamichi,
mentre scendiamo le scale per arrivare alla sala di proiezione
sotterranea.
- Ognuno vada dove vuole, ci vediamo all’uscita! – s’impone Akagi,
evitando di dare pugni in testa alla gente.
Io seguo Hanamichi e vedo che Sendoh dirotta abilmente sia Miyagi che
Mitsui lontano da noi… Dovrei ricredermi sul puntaspilli! Il trio
dell’armata si va a mettere in prima fila, mentre gli altri scelgono dei
posti centrali, più che altro per piagnucolosa imposizione delle ragazze.
Bene, finalmente siamo rimasti soli!
Sakuragi si guarda attorno con uno sguardo lievemente spaventato, così io
mi decido a rompere il silenzio: - Non mordo… -
Lui mi fissa un attimo come se non fosse totalmente d’accordo, salvo poi
sbottare che è chiaro che le volpacce spelacchiate non siano in grado di
mordere.
- Non ero Kaede? – gli faccio notare, mentre su di noi si abbassano le
protezioni.
- Hai cambiato nome? – ribatte a tono Hana, strappandomi un sorriso.
- Perché mi eviti? – gli domando, mentre si spengono le luci. Meglio
andare subito al sodo!
- Inizia il divertimento… - ribatte invece il do’aho, senza darmi una
risposta. Te lo concedo: 1 a 0 per te!
La proiezione inizia: a quanto ho capito stiamo andando su un carrello di
una miniera… Il sedile comincia a sballottarci a destra e a sinistra, come
se effettivamente ci trovassimo all’interno del vagone, e io ne approfitto
per afferrare la mano della mia scimmia. Non che abbia paura, sia chiaro!
Diciamo che è un po’ un test per vedere cosa sente veramente lui…
- Ede… - sussurra lui, non appena la corsa è finita e il silenzio torna a
regnare nella sala, ricambiando la stretta per un nanosecondo, mentre le
protezioni si sollevano e ci liberano dalla morsa.
Ede? Adesso anche con il diminutivo mi chiami?
Risaliamo in superficie grazie a delle adorabili scale che mi permettono
di osservare il fondoschiena del mio do’aho mentre si muove, invitandomi
ad accarezzarlo…
Raggiungiamo gli altri e decidiamo che, già che ci siamo, possiamo provare
ad andare su un’attrazione che consta di alcuni tronchi che corrono in
acqua… Tanto è qui accanto!
Sorrido al pensiero di poter rimirare i vestiti del mio rossino che gli si
appiccicano alla pelle, ma una voce fastidiosa mi ricorda che non siamo
più soli: - Ragazzi, Rukawa ha sorriso! – urla Okuso.
Ma lui parlare normalmente no, vero?
- E con ciò? – ribatte il porcospino scrollando le spalle.
- Sbrighiamoci che c’è poca coda! – interrompe Momoko, trascinandosi
dietro Kyota.
La gatta selvatica ha ragione e infatti in meno di tre minuti siamo tutti
saliti sui tronchi: Okuso, Noma, Takamiya, Uozumi e Akagi sono su uno,
Momoko, Kyota, Kyoko, Mito, Maki e Ayako sul secondo e sul terzo ci siamo
Ryota, Mitsui, Akira, io e Hanamichi…
Non appena la nostra canoa ha svoltato, inizia una strenua battaglia a chi
bagna di più gli altri, iniziata naturalmente dai due idioti per
antonomasia: Hana e Sendoh! Mio malgrado mi ritrovo costretto a rispondere
agli attacchi con altri attacchi, così non appena arriviamo alla prima
salita siamo tutti bagnati fradici! La prima discesa non è tanto alta, ma
ad essa segue un pezzo piano dove riprende la nostra lotta: fortunatamente
ci siamo messi tutti dei vestiti abbastanza leggeri così che dopo non ci
vorranno ore e ore per riasciugarci!
La seconda salita ci porta ad un’altezza maggiore e io mi ritrovo a
benedire la forza di gravità che mi permette di scivolare indietro e
finire fra le braccia del mio do’aho… E naturalmente a maledire poi la
discesa che mi costringe a staccarmi da lui!
Quando ci ritroviamo fuori dall’attrazione mi rendo conto che anche sugli
altri tronchi la situazione non deve essere stata diversa dalla nostra,
visto che siamo tutti e sedici grondanti…
- Guardate cosa avete fatto alla mia Momoko! Ora la vedranno tutti in
bikini!! – si lamenta Kyota, urlando contro a Mito e a Kyoko.
- Dai amore, non te la prendere… - tenta di rabbonirlo la ragazza,
strizzando la t-shirt e rimanendo con la parte superiore di un costume a
due pezzi lilla.
- E io che dovrei dire? Guarda Kyoko! – ribatte Mito, di fronte allo
spettacolo della biondina in uno stringatissimo bikini azzurro che, a
dirla tutta, le sta molto bene.
- La mia povera maglietta… - piagnucola Maki, guardando il già macchiato
indumento firmato.
- Che pizza! – sbotta Ayako, levandosi anche lei la camicetta e rimanendo
con un costume nero.
- Ayakuccia, hai freddo? – domanda subito premuroso Ryota, mentre si leva
la canotta.
Non sento la risposta di lei: davanti ai miei occhi, il do’aho è rimasto a
torso nudo e ora posso finalmente vedere cos’era quell’alone blu che
intravedevo sotto i vestiti lunedì sera… Una splendida tigre ruggisce
sulla sua schiena, marchiando con l’inchiostro la pelle ambrata del (tra
poco) mio ragazzo… E io rimango incantato ad osservare sia i suoi muscoli
che la perfezione del disegno…
- Wow… - sussurra Mitsui, mangiandosi con gli occhi la mia proprietà
privata.
- Avevi ragione, Hana, è venuta proprio bene… - commenta Akira, dando una
pacca sulla spalla al rossino.
- E quello che diavolo è? – sbianca Akagi, non appena si rende conto di
ciò che ha attirato la nostra attenzione.
- Un tatuaggio… - ribatte Sakuragi, scrollando le spalle.
I commenti su questa sua trovata fioccano a mille, ma quello che mi
diverte di più lo fa Momoko, visto che propone al suo ragazzo di farsi
fare un babbuino sul braccio, così lei può farsi una pantera sulla
scapola…
- Non ci pensare nemmeno! – glielo proibisce Nobunaga, spalancando gli
occhi con terrore.
- Dai amore… - pigola lei, guardando con gli occhioni dolci.
- No! Non voglio che ti pitturi la pelle con quella roba! Sei già
bellissima come sei! – ribatte l’altro, diventando rosso per aver detto
una cosa così di fronte a tutti.
- Se la metti così… Grazie amore! – replica la sorellina di Mitsui,
gettandogli le braccia al collo e stampandogli un bacio sulla guancia.
Come da copione, quasi tutti gli esseri di sesso maschile presenti nel
nostro gruppo iniziano a prendere in giro il giocatore del Kainan…
- Hai capito il Babbuino? – comincia Noma, suscitando l’ilarità di Okuso.
- Sei bellissima come sei, amore… - gli fa il verso Mitchy, fingendo di
fare gli occhi dolci al più basso del gruppo.
- Daaaaaaaaai amore! – squittisce Sendoh, la cui pettinatura ha resistito
anche alla doccia che si è appena fatto, aggrappandosi al braccio di
Uozumi, ma staccandosi in tempo per evitare un pugno in testa.
- Non guardatela, altrimenti la scimmia è gelosa! – riprende il tizio con
una banana al posto dei capelli, dando una gomitata ad Hanamichi che,
stranamente, resta serio.
- Smettetela! Siete solo gelosi! – ordina la piccola Mitsui, fulminandoli
con lo sguardo.
A questo punto Hana le si avvicina e le posa una mano sulla spalla, poi
pronuncia delle parole che hanno il potere di zittire tutti, trio dei
dementi incluso: - Hai ragione… Perdonaci, ma noi siamo davvero invidiosi
del fatto che tu e Kyota, oppure Kyoko e Mito, siate riusciti dove noi
abbiamo fallito, cioè a creare una bella coppia con la persona giusta per
noi… -
Dolcissimo do’aho… Solo tu potevi risponderle una cosa così tenera!
- Vero… - ammetto io, guadagnandomi un sorriso tutto per me da parte del
mio uragano personale.
- Che facciamo ora? – domanda Sendoh, per cercare di riportare l’allegria
nella compagnia, dopo questo insolito momento di serietà.
- Io direi di andare sulla filovia per asciugarci un po’ prima di andare
su altri giochi… - esordisce il Gorilla, deliziandoci con la sua eccelsa
saggezza.
- Ok! – annuisce il suo compagno, avviandosi verso l’entrata
dell’attrazione proposta, che fortunatamente non dista molto da qui: non
mi va che la fauna (e la flora in alcuni casi!) femminile del parco si
mangi con gli occhi il mio amore!
Saliamo nuovamente delle scale che ci portano su una piattaforma di legno…
Il “gioco” consiste in cabine biposto che fanno un giro sopra tutto il
parco: una cosa molto eccitante, ma che almeno ci darà la possibilità di
asciugare un pochino i vestiti prima di andare, per esempio, sulle
montagne russe e ci eviterà di prenderci un malanno!
Sul cartello con le raccomandazioni e i divieti, c’è scritto che il
percorso dura mezz’ora: se riesco a stare in coppia con Hanamichi sono a
cavallo! Da qui sopra non potrà di certo scapparmi!
La buona sorte è dalla mia, a quanto pare… Anche se devo ringraziare
Sendoh che si autoincarica di decidere chi salirà in ogni vettura! Sulla
prima fa andare Akagi e Uozumi, seguiti poi da Ayako e un esultante Ryota,
indi è il turno di Kyoko con Mito, Momoko con Kyota, Noma con Okuso e
Takamiya con Maki…
Oggi ci stiamo accanendo un po’ tutti con il vegliardo del Kainan, noto
con sadica soddisfazione. Forse questo gli insegnerà ad abbassare la
cresta!
Quando arriva una nuova gabbia, il porcospino afferra per un braccio il
nostro tiratore da tre punti e se lo tira dietro, salvo poi girarsi verso
di noi e strizzandoci un occhio… Che abbia capito più di quanto non dia a
intendere?
Io e Hanamichi saliamo sulla stessa cabina e, non appena siamo abbastanza
lontani da non farmi sentire dall’addetto “all’imbarco dei passeggeri”,
riprendo il discorso interrotto prima: - Perché mi eviti? –
Il rossino probabilmente si aspettava la mia domanda, visto che non si
scompone minimamente, ma si volta verso di me appoggiandosi comodamente
alla ringhiera dietro di lui.
- Per tanti motivi… - risponde, scrollando le spalle, ma sostenendo
finalmente il mio sguardo.
- Per esempio? – decido di indagare, mettendomi comodo pure io.
Lui non dice nulla, si limita a guardarmi con un sorriso triste e
un’espressione da cucciolo abbandonato che mi fa venir voglia e di
prenderlo a pugni e di abbracciarlo.
- Di solito sono io a non parlare… - gli faccio notare, sperando vivamente
in una qualsiasi reazione.
Lascio scorrere il mio sguardo su di lui, ammirando il viso arrossato, il
collo invitante, il torace abbronzato, sino ad arrivare all’addome e ai
calzoncini a vita leggermente bassa… Noto una piccola macchia di blu sulla
sua pelle e la mia curiosità prevale: com’è che non me ne sono accorto,
quando abbiam fatto l’amore?
- E quello che è? – domando, accennando con la testa verso il punto
incriminato.
Lui arrossisce ancora di più, poi borbotta qualcosa su un tatuaggio… Un
altro?
Adesso ricordo come mai mi era sfuggito: la scimmia ha spento la luce
prima che io lo spogliassi… All’inizio ho creduto che fosse per pensare
liberamente che fosse a letto con un altro, ma poi ha iniziato a gemere il
mio nome e allora ho attribuito il fatto a una sua eccessiva timidezza…
- Che cos’è? – insisto, curioso di sapere quello che mi vuol nascondere.
- … -
Ancora una volta non ottengo risposta, così decido di passare alle vie di
fatto: allungo una mano e afferro la stoffa dei jeans corti che indossa il
mio terremoto e faccio per scostarla, ma lui mi artiglia il polso,
fermandomi.
- Chi ti ha detto che voglio che tu lo veda? – mi aggredisce, ma più che
arrabbiato sembra un leone spaventato che mostra i denti per intimidire la
preda. Che cos’hai da nascondere?
E poi da quando in qua i tatooes sono fatti per essere nascosti?
- Paura? – lo provoco, toccando un tasto che sicuramente lo farà scattare
come una molla.
- Baka kitsune! Il Tensai non teme nulla! – sbraita, mollando la presa sul
mio braccio ed iniziando ad agitarsi come suo solito. Quando si rende
conto che io ho ormai allontanato la tela dei suoi pantaloncini, si blocca
di colpo, impietrendosi. E anche io divento di marmo di fronte alla
piccola volpe avvolta dalla sua coda voluminosa che spicca sull’ambra
della pelle del mio uragano privato.
Alzo lo sguardo sul (a questo punto sicuramente) mio ragazzo e mi rendo
conto che tiene gli occhi serrati ed è più rosso dei suoi capelli.
- Dobbiamo parlare… - riesco finalmente a dire, lasciando andare i suoi
jeans e sentendo dentro di me che andrà tutto bene. Se non gli piaccio,
come mai si è fatto fare quella volpina sull’inguine?
Hanamichi solleva le palpebre e io rimango interdetto: perché ha quegli
occhi rassegnati e tristi?
- Credo anch’io… - ammette, incrociando le braccia al petto a mo’ di
protezione.
Non vedo il motivo per cui debba difendersi da me! Almeno per ora non ho
alcuna intenzione di massacrarlo di botte…
- Perché mi eviti? – domando per la terza volta, stupendo perfino me
stesso per la pazienza che sto dimostrando. Naturalmente, mi pagherà care
tutte le parole che mi sta facendo sprecare!
- Te l’ho detto… Per molti motivi… - ribatte Sakuragi scrollando le
spalle.
Hn… Non ha nient’altro da aggiungere?
- Dimmene alcuni. – incalzo, riuscendo finalmente a incatenare il suo
sguardo al mio, mettendo fine al suo insistente guardare le punte delle
sue scarpe.
- Non volevo parlarti! – replica lui.
Come se non l’avessi capito da solo! Do’aho!
- Perché? – continuo, sperando di ottenere una risposta sensata questa
volta.
- Perché?! – ripete, come se fosse stupito dal mio non vedere ciò che è
ovvio.
- Perché?!? – insiste, prima di partire in quarta con una valanga di
parole: - Scusa tanto se non volevo sentirmi dire che il ragazzo che amo è
venuto a letto con me solo perché i suoi ormoni hanno avuto la meglio sul
suo buon senso! Non mi andava di trovarmi spiattellato in faccia che il
momento più bello di tutta la mia vita è stato un errore perché a te piace
Sendoh! Mi vergognavo di quello che era successo perché a te non aveva
cambiato la vita come a me! Mi sentivo ridicolo ad essermi illuso di
poterti piacere così come sono, non rendendomi conto che probabilmente al
ragazzo più bello di Kanagawa non importava nulla di un teppistello
qualsiasi che s’è ripassato! E perdonami se ho cercato di salvare quel
minimo di amicizia che stava crescendo fra noi, facendo inutilmente finta
che non fosse accaduto niente! –
Hanamichi non grida nemmeno: la sua voce è poco più di un sibilo, che però
fa male più dei soliti pugni.
Quando fa una pausa per riprendere fiato, io mi decido a non permettergli
di ricominciare: come ha potuto pensare questo di me? Credevo che fosse la
persona che mi conoscesse meglio, ma adesso inizio a domandarmi se sia
vero oppure no.
- Sbagli! – gli urlo in faccia, a metà fra il ferito e l’incazzato.
Ma per chi mi ha preso? Io non gioco con i sentimenti delle persone, tanto
meno dei suoi! E mi manda fuori dai gangheri il fatto che lui pensi
questo! Che si crede? Che vada a letto con chiunque solo perché piaccio
alle ragazze? Quella era anche la mia prima volta, non solo la sua!
Tuttavia non riesco a non avvertire la sofferenza che si cela dietro
queste accuse e la profonda insicurezza che le ha alimentate… So che avrei
dovuto mettere le cose in chiaro sin da subito, martedì mattina, perché
lui è un concentrato di dubbi all’ennesima potenza, ma mica è colpa mia se
non abbiamo sentito la sveglia e non abbiamo avuto il tempo materiale di
parlare, prima di fiondarci a scuola! E dopo lui ha iniziato con un
assurdo nascondino per starmi lontano…
Vedo i suoi occhi che si sgranano e mi rendo conto che per lui dev’essere
stato uno shock sentirmi alzare la voce.
- Guarda che non la voglio la tua compassione! – mi fa presente il mio
rossino, fulminandomi con lo sguardo dopo essersi ripreso dall’attimo di
smarrimento. Stupida creatura arboricola!
- E il mio amore? Quello lo vuoi? – replico io, addolcendo il tono. Non
credo che aggredirlo in questo momento sia la scelta migliore.
- Non offrire cose che non puoi dare… - mormora Sakuragi, chiudendo gli
occhi.
Anche questa storia di una mia cotta per Sendoh! Da che parte viene fuori?
Poi dicono che son le donne che si fanno mille seghe mentali…
- Chi ti dice che non te lo posso dare? – gli domando, deciso a sfatare
questa sua leggenda metropolitana.
Il porcospino è il mio rivale nello sport e lo era in amore, nulla di più!
- Lo sento! – rivela il mio idiota personale, scrociando le braccia e
lasciandole cadere mollemente lungo i fianchi.
- Sempre detto che sei un do’aho… - ironizzo, avvicinandomi a lui fino a
bloccarlo con il mio corpo, anche se tuttavia devo ammettere che lui non
fa molto per impedirmelo!
Stranamente non sento il solito “baka kitsune”, ma semplicemente la mano
di Hana che cerca timidamente la mia per stringerla.
- Sono un do’aho? – domanda, sperando per la prima di ricevere una
risposta affermativa.
Lo guardo negli occhi e gli sorrido, stringendo la presa sulla sua
zampaccia da scimmia demente.
- Hn… - mugugno, annuendo e poggiando poi la fronte sulla sua.
Sfioro le sue labbra con le mie, ricevendo in cambio una stretta più forte
alla mia mano.
- Stavolta non dobbiamo andare a scuola… - scherza lui, facendo sfiorare
le punte dei nostri nasi.
- Do’aho… - lo provoco, senza reprimere il sorriso che mi aleggia sulle
labbra.
- La solita baka kitsune! – si lamenta il mio compagno, con fare
fintamente rassegnato.
- Il mio do’aho… - ribatto, rubandogli un altro bacio veloce.
Lui sta per dire qualcosa, ma la voce del porcospino ci raggiunge,
interrompendoci: - Guardate che siamo quasi arrivati! – ci urla, non
appena scorge la piattaforma da cui siamo partiti.
Questa panoramica è stata molto interessante, non c’è che dire!
- Mi piaci, sai? – mi bisbiglia Hana, allontanandosi da me, probabilmente
per evitare che anche altre persone ci vedano in questa posizione
compromettente.
- Tu a me no! – ribatto, lanciandogli tuttavia un’occhiata divertita.
Lo ammetto: sono dannatamente felice!
- Ah no? – domanda lui, alzando un sopracciglio con fare ironico e
imitando la mia solita espressione di scetticismo.
- No… Aishiteru! – replico io e lui si illumina.
- Beh, kitsune, per una volta il grande Tensai è d’accordo con te:
aishiteru… - controbatte il (finalmente!) mio ragazzo.
Qui la mia risposta è d’obbligo: - Do’aho! –
---------
Me: - Direi di interrompere qui la prima parte… -
Camy: - Sì, altrimenti al posto che “Capitolo 7” lo dobbiam chiamare
“Epopea 7”! –
Me: - Simpatica! –
Camy: ^_____^
Me: - Ru, sei contento? –
Ru: - Hn… -
Me: - Ti pareva! La seconda parte della giornata al parco divertimenti
arriva tra quindici giorni circa perché ho un esame da preparare… Voi
intanto commentate! ^____^ Ciao!!! -
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