Il secondo anno

parte II - Sendoh

di Anna


***Kaede Rukawa***
Due ore dopo, Miyagi ci dà il permesso di andarcene alle docce. Finalmente!
Mi lascio cadere a terra, per tirare un po' il fiato: per non pensare alla gioia di sentire Hanamichi dire che non gli importa più della Babba, mi sono impegnato molto più a fondo del solito e ora sono distrutto!
Accanto a me, si siede anche il rossino, salvo poi stendersi e chiudere gli occhi... Se allungassi la mano sinistra potrei accarezzare la sua, in una carezza involontaria... Anzi, volontaria! Cosa diamine aspettano gli altri ad andarsene e lasciarci soli?
Dopo un paio di minuti, tutti sono spariti dietro la porta degli spogliatoi e la scimmia, con un sospiro, si tira a sedere per poi balzare in piedi, passandosi una mano sugli occhi. Lo fisso un attimo e ammiro i muscoli della sua schiena che si tendono quando si leva la maglietta umida di sudore e la lancia in un angolo della palestra. Che sta facendo?
Si gira e mi offre la mano per aiutarmi ad alzarmi, ponendomi di fronte ad un bivio: accetto il suo aiuto o faccio da solo? Alla fine prevale il desiderio di toccarlo, così afferro la sua mano, rimettendomi in posizione eretta.
Lui va a recuperare una palla e me la lancia.
- Iniziamo? - chiede, stirandosi i muscoli delle braccia e roteando la testa, per sgranchire il collo.
- Hn... - mugugno, rilanciandogli la sfera e indicandogli con un gesto il canestro.
Lui si mette dritto dritto di fronte al cesto e lancia: non entrerà... Infatti il tiro colpisce il tabellone...
Vado a riprendere la palla e gliela rilancio.
Lui tira di nuovo: ferro...
Gli ripasso il pallone e lui ci prova di nuovo: questa volta entrerà... Ed ho ragione!
- Riprova! - dico secco, passandogli di nuovo la sfera.
Lui esegue, ma manca clamorosamente il bersaglio...
Bene, ora ho capito dove sta il problema!
Riprendo un'altra volta la palla e gliela porto, mettendomi poi alle sue spalle.
- Non tirare, alza solo le braccia. - dico. Lui obbedisce: come avevo intuito, non posiziona bene la mano sinistra e così devia la traiettoria del tiro, mancando l'obiettivo nonostante avesse preso la mira correttamente. Mi avvicino e metto la mia mano sul pallone, mostrandogli come dovrebbe tenere la sua, anche se non dico nulla, perchè altrimenti la mia voce tradirebbe l'emozione che mi dà il contatto con il suo corpo... Che in questo momento sta trasmettendo una piacevole sensazione di calore al mio...
Non sono stupido e tanto meno mi piace mentire a me stesso: so benissimo che quello che mi sta facendo battere il cuore così veloce non è la stanchezza per l'allenamento, oppure che se ce l'ho vicino e la mia frequenza cardiaca aumenta a dismisura non è sicuramente a causa della rabbia... No, quello che provo va ben oltre tutto questo...
- Tira ora... - sussurro vicino al suo orecchio, dopo che ha sistemato la sua zampaccia da scimmia sotto la mia, costringendomi a reprimere un fremito. Lui lancia, ma sbaglia il movimento del polso destro e indi la palla non entra nel canestro...
Lasciandosi scappare uno sbuffo, si allontana da me e va a recuperare la sfera, indi torna di fronte a me e me la porge. Mi sarei aspettato delle recriminazioni sul fatto che, nonostante avesse seguito le mie direttive, ha sbagliato lo stesso, ma queste non arrivano e io mi ritrovo a dover controllare ancora una volta l'impulso di guardarlo con aria scettica o chiedergli se sia veramente lui e non una qualche sorta di Pokémon che, non avendo nulla di meglio da fare, ha preso le sembianze del primo idiota che ha incontrato... Per distrarmi da questi pensieri dementi, gli mostro come eseguire alla perfezione un tiro in sospensione, che naturalmente mi riesce senza il minimo difetto. Vado a riprendere il pallone e glielo lancio, poi ritorno nella mia postazione alle sue spalle e gli dico di rimettersi in posizione di tiro. Poso di nuovo le mie mani sulla palla, cercando ancora una volta di ignorare la sensazione delle sue dita che si sistemano sotto le mie, creando un contatto che somiglia in maniera impressionante a una timida carezza... Kaede, torna in te!
Ancora una volta, guido le sue mani nell'esecuzione del movimento e questa volta il canestro viene centrato. Recuperato di nuovo il pallone, rifacciamo lo stesso e la palla entra di nuovo...
Hn... Vediamo come se la cava, senza più un aiuto così diretto!
Al terzo tentativo, tengo le mani un poco staccate dalle sue, ma non so fino a quanto sia stata una buona idea, visto che alla percezione del suo calore si aggiunge anche la tentazione di premere nuovamente la mia pelle sulla sua... Riacquisto un minimo di lucidità nel sentire che sta piegando le ginocchia e si prepara al salto, così lo imito non riuscendo però ad evitare che i nostri corpi si sfiorino... Maledizione due volte!
Riproviamo ancora una volta, ma io sto bene attento che non si ripeta di nuovo lo sfregamento, altrimenti credo che potrei anche perdere la lucidità mentale... Il canestro riesce a meraviglia e Hana si gira verso di me, sfoggiando un sorriso raggiante e spontaneo che non mi aveva mai mostrato prima: sembra un bambino che ha appena scartato i regali di Natale, trovando sotto l'albero un dono che aveva atteso per lungo tempo e a cui aveva ormai rinunciato... Mi vengono in mente le prime volte che giocavo a basket, quando passavo ore ed ore a provare gli stessi identici tiri e non me ne usciva mai nessuno, perché il canestro era troppo alto e le mie mani erano troppo piccole per poter tenere bene in mano un pallone regolamentare... Ma quando riuscivo a centrare quell'anello di ferro, toccavo il cielo con un dito! E adesso questo do'aho mi sta facendo rivivere tutte quelle esperienze che avevo rinchiuso in un angolo nascosto della mia mente...
- Riprova... - gli dico, mentre recupero il pallone e torno ancora dietro di lui, per rammentargli come è la postura esatta, ma anche per avere ancora una volta la possibilità di stargli vicino senza per forza doverlo prendere a pugni...

***Hanamichi Sakuragi***
Il corpo di Kaede premuto contro il mio mette a dura prova il mio autocontrollo: ma perché diamine mi è venuto in mente di chiedergli di aiutarmi ad imparare questi maledetti tiri?!?
Risposta ovvia e scontata: per avere qualcosa da condividere con lui che andasse al di là di un semplice tragitto armadietti-classe e le nostre solite zuffe...
Tiro e sbaglio apposta il movimento del polso: ho paura che se lo avessi fatto giusto, si sarebbe allontanato da me e io non ne ho ancora abbastanza per permettergli di allontanarsi da me!
Lui mi torna di nuovo accanto e mi sussurra di tirare da solo, questa volta... Ca**o, kitsune!! Non potresti alzare un po' la voce? Questi tuoi mormorii mi stanno facendo andare fuori di testa!!
Alzo le braccia, ma lui mi ferma e si rimette dietro di me: in fondo, era quello che volevo...
- Do'aho! Il movimento è questo... - dice, troppo vicino al mio orecchio per la mia sanità mentale e con un tono di voce troppo basso perché io possa far finta di nulla... Per non parlare, poi, della sensazione del suo respiro così vicino al mio viso...
Mi volto verso di lui e i nostri sguardi si incrociano, rimanendo incatenati l'uno nell'altro.
Quanto sei bello, volpino...
Sposto l'attenzione sulle sue labbra e mi viene l'istinto di chinarmi un pochino e baciarlo, cosa che sto per fare...
- Hey! Com'è che voi due siete ancora qui e non vi state ancora scannando? -
La voce di Mitchy mi riporta alla realtà, facendomi trasalire e accorgere del fatto che mi stavo pericolosamente sporgendo verso il moretto alle mie spalle... Però è un bene che sia arrivato, altrimenti avrei commesso la più grande sciocchezza della mia vita! Nonchè, probabilmente, l'ultima cosa che avrei fatto prima di morire, visto che sono quasi certo che la volpe mi avrebbe ucciso a suon di pugni!
Rukawa si gira senza dire nulla e io tiro a canestro: la palla entra! Sorrido e poi mi volto verso Mitsui: - Ecco come... - dico, con sguardo e tono trionfanti. Ce l'ho fatta, a discapito di tutte le vostre aspettative!
- Beh, i tiri in sospensione avrei potuto insegnarteli anche io... - commenta Hisashi, in tono un po' seccato.
Sì, lo so, ma io volevo che a insegnarmi fosse il migliore! E poi tu non sei il mio volpino...
Kaede lo guarda storto, ma a me scappa solo da sorridere: alla kitsune non piace che siano messe in dubbio le sue capacità... No, direi che non gli va per nulla a genio il commento del nostro sempai! Quel ragazzo proprio non sopporta che qualcuno tenti, magari anche solo inconsapevolmente, di metterlo in ombra! Volpe orgogliosa...
- Muoviti, Mitsui!! - urla Ryota, correndo fuori dagli spogliatoi, prima che qualcuno possa replicare alle parole del nostro asso nei tiri dalla linea dei tre punti, che si affretta a recuperare la sua sacca e a gridare al nano di aspettarlo. Chissà cosa avranno di così urgente da fare...
Poco dopo se ne vanno anche tutti gli altri, lasciandomi solo con il mio volpacchiotto preferito... Nonché temuto, al momento! Perfetto, ora non so come comportarmi! Che cosa faccio? Non è stupido, credo che si sia accorto anche lui delle mie intenzioni non propriamente caste e pure... Forse dovrei semplicemente fare finta di nulla e dirgli di continuare con l'allenamento... O forse sarebbe meglio affrontarlo subito e dirgli qualcosa del tipo "Non volevo assolutamente baciarti, volevo solo vedere se era vero che avevi un piccolo neo vicino all'angolo delle labbra!"... O è meglio che rimanga qui come una statua di sale ad aspettare una sua reazione... Oppure dovrei semplicemente ricominciare da capo con quello in cui sono stato interrotto, giusto per vedere come lui la prende...
ARGH! Aiuto! Che faccio, che faccio, che faccio, che faccio, che faccio, che faccio, che faccio, che faccio???
- One on one, do'aho? - dice la volpe, riuscendo incredibilmente a tirarmi fuori dal mio momento di indecisione cronica e di profondo timore.
Tanto lo so già che vincerà lui, ma piuttosto che rimanermene qui fermo come un baccalà è meglio affrontare l'umiliazione dell'ennesima sconfitta...
- Ok, kitsune! Ai venti! -

E irrimediabilmente perdo la nostra sfida... So che ormai avrei dovuto farci l'abitudine al fatto che tanto vince sempre lui, ma a quanto pare la mia testa dura ha deciso di rifiutarsi di accettare l’amara realtà! Chissà come, ma non è mai successo che fossi io a prevalere su questa volpaccia maledetta... Certo, morirei piuttosto che ammetterlo con lui, ma effettivamente tra i nostri due livelli c'è ancora un abisso profondissimo...
- Pensavo peggio, do'aho... - mi dice lui, mentre si asciuga il sudore con la sua inseparabile fascetta nera.
Il punteggio è stato di 16 a 20, che cosa si aspettava? Che lo lasciassi vincere senza segnare nemmeno un canestro?
- Volpaccia spelacchiata, non offendere il Tensai! - replico, più per abitudine che per altro.
Rukawa non mi risponde, si limita ad alzare gli occhi al cielo... Ma in quelle iridi blu mi è sembrato per un attimo di scorgere un bagliore di divertimento...
Di comune accordo, usciamo dalla palestra e andiamo a sederci sui gradini esterni, appoggiando la schiena al muro e godendoci per un attimo la brezza fresca della sera.
- Hey, kitsune! Non ti stanchi mai di giocare a basket? - gli chiedo, quando noto che nonostante tutto ha ancora in mano un pallone arancione e lo sta facendo rimbalzare.
Lui alza lo sguardo verso di me e rimane immobile per un attimo, interrompendo il ritmo del palleggio.

***Kaede Rukawa***
Sollevo gli occhi per fissare il do'aho: non ho capito bene il senso della domanda...
Cosa vuol dire se non mi stanco mai di giocare a pallacanestro? Per me questo sport è tutto: l'unica cosa che ho! Quando posso giocare, dimentico tutti i miei problemi e i pensieri peggiori, riesco a scacciare per un po' la solitudine che mi attanaglia così spesso il cuore... E poi grazie a questa sfera che ho tra le mani sono riuscito a conoscere lui, il ragazzo che è riuscito a farmi innamorare, il mio uragano dalla testa rossa... Ma lui tutto questo non lo può sapere!
- Oi kitsune! Ti sei addormentato? Dai, rispondimi! - dice Hana, girandosi sul fianco in modo da potermi guardare negli occhi.
Lo guardo ancora per un istante, poi mormoro un "No, perché?" che lui, stranamente, non fraintende.
- Io invece, a volte, penso che sia stupido passare il proprio tempo a tirare una palla in un canestro... Ma quando mi riesce uno slam dunk, oppure riesco a insaccare un canestro da tre eludendo la marcatura di un altro giocatore, allora non me ne importa nulla del resto o della fatica che ho fatto prima... L'unica cosa che voglio fare è schiacciare un’altra volta il pallone nell'anello, con tutta la forza che ho! - dice serissimo, mentre gli occhi gli brillano.
Ci penso un attimo e mi rendo conto che, in fondo, è quello che penso anche io... Soprattutto le prime volte che giocavo, odiavo stare ore ed ore ad imparare i fondamentali, ma adoravo saltare e aggrapparmi al ferro... Ed ora anche Sakuragi sta facendo il mio stesso percorso, sebbene molto accelerato: forse siamo più simili di quanto non vogliamo ammettere!
- Se ti va, domani posso darti ancora una mano nei tiri da tre... - propongo, fingendo noncuranza. Tanto lui non sospetterebbe mai che in realtà voglio solo avere la possibilità di rimanere solo con lui, come stasera. Quando non ci sono gli altri, sembra quasi che smettiamo di essere i due rivali che si odiano sempre, arrivando quasi a sembrare due amici... E poi se qualcuno dovesse chiedermi qualcosa, potrei sempre giustificarmi dicendo che lo faccio per il bene della squadra e perché voglio arrivare a vincere i campionati nazionali! Sto semplicemente unendo l'utile al dilettevole...
Lui sorride e annuisce: - Arigatou! Vedrai, non te ne pentirai! -
Ne sono sicuro, Hana!
Dopo qualche momento di riposatissimo silenzio, il rossino si alza in piedi e mi tende una mano per aiutarmi a tirarmi su. Non mi aspettavo una simile gentilezza, ma riesco a dissimulare molto bene la sorpresa, evitando di lasciar intendere all'esterno la sensazione di calore che questo semplice gesto mi provoca. Afferro la mano e mi metto in piedi pure io, ringraziandolo con un cenno del capo: oggi è già la seconda volta che è cortese con me…
Torniamo dentro e sistemiamo tutto, chiudendo i palloni nel loro cesto e riportandoli nel magazzino, senza scambiarci nemmeno una parola, senza che tuttavia il clima sia teso. Poi andiamo negli spogliatoi: abbiamo proprio bisogno di una bella doccia!
- Pensa se ci vedesse adesso il Gorilla... - mi dice, mentre ci stiamo spogliando per andare a infilarci sotto il getto dell’acqua calda.
- Hn... Probabilmente penserebbe a due cloni... - commento io, ma nel farlo mi scappa un sorriso, perché penso alla prima che ci siamo incontrati, sulla terrazza della scuola... E soprattutto alla sua prima sfida con il capitano Akagi: il placcaggio e la difesa asmatica... Per non parlare della poco ortodossa schiacciata che gli ha assegnato la vittoria!
Non sento più nessun rumore, né percepisco alcun movimento dal ragazzo accanto a me, quindi mi giro e lo trovo impietrito a fissarmi.
Beh, che ha?
Se non fossi io, avrei già cercato uno specchio per controllare che non mi siano spuntate orecchie alla Bugs Bunny in testa...
- Do'aho? - lo chiamo, tentando di riscuoterlo. Come se non mi avesse sentito, lui rimane imbambolato a fissarmi, così decido che posso anche sprecare ancora un po' di fiato per chiedergli che diavolo gli piglia: - Che hai? -
Mi avvicino e lui scuote con veemenza la testa, poi mi guarda di nuovo e finalmente si decide a parlare...
- Hai sorriso veramente? -
Nani?!?
Ci penso su un attimo e poi realizzo che sì, ho effettivamente usato qualche molecola di ATP (Adenosin-Tri-Fosfato, in parole povere è la molecola che dà energia alle cellule. NdMe) per tendere le mie labbra in una sorta di sorriso...
- Hn... - mugugno, mentre vedo che i suoi occhi tornano pian piano nelle orbite.
- Ti conosco da più di un anno e questa è la prima volta che hai sorriso... - commenta, assumendo un'aria pensierosa.
Adesso che me lo fa notare, mi accorgo che è vero... E con questo?
Scuoto le spalle e riprendo a spogliarmi, prima di afferrare il sapone e voltarmi di nuovo verso di lui, che nel frattempo non si è mosso di un millimetro...
- A che pensi? - domando, vinto dalla curiosità e dal suo stranissimo silenzio. Insomma, non è un comportamento da Do'aho quello di mettersi a fare lunghi e contorti ragionamenti, sprecando tempo che potrebbe usare per stordire chiunque con le sue inarrestabili chiacchiere o proclamazioni di genialità!!
Lui si riscuote e riprende a spogliarsi, non prima di aver bofonchiato un "Nulla!" e aver distolto l'attenzione da me.
Eh, no! Non me la dai a bere!
- Non ci credo... - incalzo, incrociando le braccia e aspettando che anche lui sia pronto per andare ad infilarci sotto la doccia.
Lui mi guarda e scuote la testa, mugugnando qualcosa sulle volpacce spelacchiate che non sono in grado di farsi i fatti propri. Mi scappa un altro sorriso e lui di nuovo si blocca a fissarmi... E' diventato un nuovo sport?
- Ma che hai? - sbotto, seccato da questo modo di fare irritante.
- Ma ti sei mai visto allo specchio, quando non hai la tua solita espressione da ghiacciolo umano indifferente a tutto? - replica lui, con tono di voce seccato.
- No... - ammetto, scrollando le spalle.
- Allora dovresti farlo! - mi risponde, girandosi e lavandosi velocemente. Io me la prendo un po' più comoda, ma mi piglia un colpo quando sento la sua voce che urla che è tardi e che qualcuno lo avrebbe ucciso per il ritardo. Finisco di lavarmi in fretta e quando ritorno nell'altra stanza noto che lui è già pronto e sta chiudendo il suo armadietto.
- Ti dispiace se non mi fermo ad aiutarti a chiudere tutto? - mi domanda, posandomi addosso due occhi mortificati.
Io faccio un cenno col capo e gli dico di sbrigarsi, perché non voglio avere un idiota come lui sulla coscienza. Lui strepita parole che tanto non ho intenzione di ascoltare e se ne va, lasciandomi solo...
Chissà dove doveva andare... E con chi...
Ma questi non sono fatti miei! Ecco, infatti non me ne importa nulla! Ed è meglio ignorare il tarlo che mi rode dentro al pensiero che invece vorrei tanto sapere CHI doveva incontrare... E se fosse la Babbuina? No, prima con Mitsui ha detto che di lei non gliene importava più…
E allora chi?!??
Che abbia finalmente accettato uno degli appuntamenti di quelle pazze delle sue fans? Beh, sarebbe anche ora… Ma cosa diavolo vado a pensare? No, non deve uscire con le stupide ragazzine che gli vanno dietro! Lui è mio, solo che ancora non lo sa… Devo semplicemente trovare il modo per farglielo capire!
Prima che i nostri sempai ci interrompessero, mi è quasi sembrato che volesse sporgersi un po’ per baciarmi… Oppure, cosa molto più sensata, me lo sono semplicemente immaginato!
Finisco di radunare le mie cose e spengo tutte le luci, uscendo dalla palestra. Mi blocco quando vedo la scena davanti ai miei occhi: Sakuragi sta parlando con la Babbuina… E sta inequivocabilmente tenendo il brutto muso di quella Piattola tra le mani… Ti prego, fa che non la baci proprio di fronte a me! Lui mormora un “Deficiente!” e…

***Hanamichi Sakuragi***
Questa è la volta buona che mi uccide! Sono in ritardo!!! Anzi, in ritardassimo!! Dovevo essere là almeno quindici minuti fa!! Mi scuoia vivo!!! Corro fuori dalla palestra, ma non vedo una figura che era ferma poco fuori dalla palestra, all’esterno dal cono di luce creato dai faretti ancora accesi sul campo da basket e la travolgo...
- Scusa... - dico rialzandomi velocemente e facendo per andarmene, dopo aver imprecato a denti stretti contro quel cretino che si è messo sulla mia strada.
- Hanamichi, aspetta! - mi dice la voce di Haruko. Hn, allora avevo urtato contro di lei... Ci mancava giusto lei a farmi perdere altro tempo! Che diamine vuole? E sì che mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro oggi!
- Ti ho detto di non chiamarmi per nome! Ho fretta! - dico, con un tono di voce che potrebbe rivaleggiare in freddezza con quello della volpaccia, che tra l'altro era molto sexy con solo quel minuscolo asciugamano avvolto intorno ai fianchi... E quel sorriso che ha fatto mi ha quasi causato un arresto cardiaco! Chissà perché non sorride mai… Se lo facesse, probabilmente dovrebbero allargare l’infermeria della scuola e il suo armadietto, visto che ci sarebbero il doppio di ragazze svenute in sua adorazione e il triplo di lettere d’amore al suo indirizzo… Cosa non darei per poterle bruciare io stesso, una ad una…
- Scusa... Volevo parlarti un attimo... -
La voce della Babbuina, che si è finalmente degnata di rialzarsi da terra, mi distoglie dai miei dolci ricordi... Non mi è neanche venuto in mente di chiederle se si è fatta male o di aiutarla nel tirarsi in piedi… In ogni caso, mi sembra che se la sia cavata bene anche da sola, no?!?
- Non ho tempo da sprecare! - ribatto, con la ferma intenzione di andarmene.
Faccio per voltarle la schiena e attuare il mio proposito, quando sento che lei si è appesa al mio braccio, dicendomi di aspettare... Un brivido mi corre lungo la spina dorsale, facendomi venire anche la pelle d’oca… Mi sta facendo perdere tempo e pazienza... Ma il Tensai è sempre il Tensai e anche in questa situazione riuscirà a mantenere la sua magnifica e leggendaria calma e un’inenarrabile impassibilità…
- Che vuoi? - mi decido a chiederle, altrimenti ho paura che non mi lascerà più andare via... E se perdo altro tempo, allora Rukawa riceverà in regalo una bella pelliccia di scimmia… No, non credo che gli farebbe piacere… Però magari a qualche ragazza farebbe piacere…
- Perché mi tratti così? Non hai mai tempo per me, non mi chiedi nemmeno più come va, sembra che la mia presenza ti infastidisca addirittura! Non capisco… Hai iniziato a fare basket solo per poter far colpo su di me, lo sappiamo bene tutti e due... Ed ora che a me non interessa più quella volpe surgelata di Rukawa, ma che sono innamorata di te, tu mi rifiuti? - dice, lasciando trapelare sia incredulità che scocciatura. Ho quasi paura che si metta a piangere… Kami-sama, almeno questo risparmiamelo!
Qui urge correre ai ripari... Gentilmente, sottraggo il mio arto superiore dalla sua stretta da polpo, prendendo poi il suo viso tra le mie mani, contando fino a dieci prima di decidermi a parlare.
- Non penso di aver capito bene... Cosa hai detto? - domando, tentando di non far trasparire nulla di ciò che provo dalla mia voce. Ma perché non sono la kitsune artica??
- Che è impossibile che tu non mi ami più! A me non interesse più quel maleducato, egoista e scostante ragazzo che si chiama Rukawa... Avevi ragione tu, Hana-chan, lui è solo un ghiacciolo pieno di boria e di egocentrismo! E io avrei dovuto darti retta sin dall’inizio, senza far finta di non accorgermi dei tuoi sentimenti… - piagnucola, forse provando a convincermi che questa è effettivamente la realtà. Come diavolo mi ha chiamato? Chi le ha dato il permesso di usare il mio diminutivo? Sotto le mie dita, sento le sue guance in fiamme e non oso pensare a come reagirebbe se il buio non coprisse la mia espressione facciale, impedendole di vedermi... Ma ciò che mi sta facendo irritare oltre ogni altra cosa non è questa sua nuova uscita…
- Così pensi questo di Rukawa... - commento io, sempre tentando di controllarmi...
- Sì! E' uno stronzo che pensa solo alla sua pallacanestro, ma in confronto a te non vale nulla... Ma adesso che mi sono accorta del mio sbaglio, noi due possiamo essere felici, insieme!- aggiunge.
Felici? Felici?? Ma lei ha una minima idea di cosa voglia dire questa parola? Sa cosa significa? Non credo proprio…
- Hana-chan… Baciami… - mi sussurra.
Questo è troppo... Anche per l'autocontrollo del Tensai! Mi avvicino di un passo a lei e le mormoro, con il tono di voce più dolce che mi riesce, un semplice "Deficiente" prima di mollarle una testata da Guinnes e lasciare che lei cada a terra, intontita dal colpo preso. Ben ti sta! Ma tu guarda cosa mi tocca sentire! Pensavo di essere stato abbastanza chiaro, oggi… Dubito che dopo questo mio dolce “bacio” le saranno rimasti dubbi riguardo ai miei reali sentimenti…
Alzo lo sguardo e mi trovo davanti la volpe, probabilmente appena uscita dagli spogliatoi... Oddio, quanto ha sentito di tutto questo??
- Do'aho... Se volevi baciarla, dovevi essere più delicato... - commenta, fissando la Babba ancora stesa a terra.
- Baka kitsune! Non volevo baciarla! Attento a non inciamparci quando vai a casa! - replico io, finalmente placato.
- Era lei il tuo appuntamento? Ho paura che si andato a monte... - mi dice, alzando un sopracciglio, con espressione che potrebbe anche sembrare divertita. (Questo pezzo è tutto in onore di Hana84, che è stata tanto gentile da commentare il primo capitolo!! Arigatou! ^__^ NdMe)
- ARGH!!! Mi scuoia vivo! Ciao kitsune!!! - urlo, prima di mettermi a correre a rotta di collo verso il campetto da basket che sorge a pochi isolati da qui. Tutta colpa di quella Piattola… Speriamo che il Gorilla non venga a farmi la pelle, quando la sorellina correrà a piangere da lui perché l’ho trattata male! In quel caso, la mia testa potrebbe subire un trattamento… Come dire… Demolitore!
Arrivo al campetto trafelato e mi appoggio contro il palo del canestro, tentando di tirare il fiato… Fra l’allenamento, i tiri supplementari, lo scontro con il volpino e la corsa, sono veramente spompato!
- Credevo non venissi più! - dice la voce di colui che mi aspettava, senza rivelare però alcuna traccia d’irritazione.
Mi lascio cadere per terra e mi decido ad alzare gli occhi, per incontrare quelli del mio amico che mi fissano con espressione divertita e anche curiosa.
- Ho avuto un contrattempo… - riesco a dire intercalando le parole al mio ansimare, ma a lui sembra bastare.
- Sei sicuro di reggere la nostra solita oretta? ^__^ - mi domanda, senza cancellare il suo eterno sorriso dalla faccia.
- Dammi cinque minuti e ti farò diventare un porcospino strisciante… - replico, sorridendo a mia volta.
Akira scoppia in una risata divertita, poi si siede al mio fianco.
- Cos’è successo? - mi chiede.
- Ho avuto un incontro ravvicinato con un animale strano non meglio definito… - rispondo, ironico.
- Cioè? -
- Haruko… -
- Ah… E com’è andata? - insiste Sendoh, chiaramente intenzionato a farsi i fatti miei. Beh, non che di solito sia il massimo della discrezione, ma in questo momento noto una luce strana nei suoi occhi e ho paura che se non gli rispondo sinceramente mi sottoporrà a un vero e proprio terzo grado, fino a che non gli dirò tutto quello che vuol sapere… Ma stasera non ho intenzione di soddisfare la sua curiosità!
- Bene… - ribatto, scrollando le spalle. Poi mi tiro in piedi e mi stiracchio le braccia. Lui è rimasto seduto ai piedi del canestro: brutto segno…
- Dai, tirati su che iniziamo! - lo incalzo, cercando spudoratamente rifugio nel suo interesse per il basket. Non aspetto una sua reazione, ma vado a prendere il pallone che è rimasto nella mia sacca e inizio a tirare a canestro, tentando di ricordarmi quello che mi ha insegnato prima Rukawa… Effettivamente, devo riscontrare un miglioramento nella mia percentuale di tiri riusciti…
Finalmente l’istrice decide di alzarsi e mi si para davanti in posizione difensiva… Finalmente!
Da quando sono tornato dalla riabilitazione, io e lui c’incontriamo quasi tutte le sere per un one-on-one, durante il quale lui mi aiuta dandomi consigli su come impostare la difesa, o come smarcarmi da un avversario… Tento di andare a canestro per effettuare uno slam dunk, ma la sua marcatura è troppo stretta e intuisco che non potrò mai riuscirci così, allora cambia tattica e corro indietro verso la linea dei tre punti, lanciando il pallone come mi ha insegnato la volpe. Spiazzato, Sendoh non riesce a stopparmi e il canestro mi riesce!
- Evvai! Stasera vinco io! - me ne esco, esibendomi anche nel migliore dei miei sorrisi.
- Non male… Com’è che hai imparato a tirare da tre? - domanda, mentre recupera la palla e torna verso di me.
- Ho preso lezioni da qualcuno molto bravo… - rispondo, rimanendo sul vago.
- Mitsui? - insinua, con un sorrisetto malizioso che non capisco.
- Rukawa… - replico, approfittando del suo stupore per prendergli la palla e andare a canestro. Atterro e mi rendo conto che Akira è rimasto impietrito e non ha nemmeno provato a fermarmi: è così sconvolgente l’idea che anche io possa imparare qualcosa dalla volpe?
- Stasera sei una schiappa… Ti batterebbe anche Aida! - lo provoco, tentando di suscitare una qualche reazione, che fortunatamente non tarda ad arrivare.
- Abbassa la cresta, scimmia! - replica il mio avversario, tirando finalmente fuori la grinta, probabilmente offeso nell’orgoglio dal mio riferimento alla bertuccia petulante.
Alla fine lo scontro si chiude con la sua vittoria, però sono riuscito a dargli veramente del filo da torcere…
- Stai migliorando in fretta… - commenta il vincitore, prima di bere da una bottiglietta.
- Sono o non sono il tensai? - dico, ma purtroppo non ho le energie per poter usare il mio tono da spaccone sicuro di sé.
Sendoh mi lancia l’acqua, così ne bevo qualche sorso, prima di lasciarmi cadere steso sulla pavimentazione del campetto.
Fisso le stelle in cielo e mi rendo conto che se dovessi contarle, probabilmente non mi servirebbe la vita intera… Ma che razza di pensieri vado a fare?
- Stasera sei proprio ko… - commenta il giocatore del Ryonan, venendosi a sedere accanto a me.
- Ho avuto una giornata “movimentata”… - rispondo, andando con la mente ai due sorrisi che ha fatto oggi la kitsune… Cavoli, era così bello… Chissà come dev’essere quando scoppia a ridere… Certo, la probabilità che lui si lasci andare e si faccia una bella risata è direttamente proporzionale alla probabilità che ho io di poter stringere la mano a Napoleone, ma nulla mi vieta di immaginarmelo…
- Sesso sfrenato tutto il pomeriggio con Haruko? - chiede il porcospino.
Io, come un idiota, scatto a sedere e lo fisso inorridito, urlando un “hentai” che potrebbe rompere i timpani di qualsiasi essere vivente. Ma che diavolo crede? E’ impazzito?? Ho paura che tutto il gel che si mette in testa gli abbia annebbiato il cervello!
- Allora ci ho azzeccato! - risponde lui, mettendosi a ridere.
- No che non ci hai azzeccato! - sbraito io, inorridendo di fronte alla sola prospettiva di dover condividere dei momenti di intimità con la primate sottosviluppata… Ma per favore! Che ho fatto di male, oggi, per meritarmi tutto questo?
- Sicuro? - mi domanda, scettico.
Io gli faccio un cenno affermativo con la testa. Tanto, anche se al posto della Akagi ci fosse stata qualcun’altra non è che le cose sarebbero cambiate più di tanto… Mi volto per osservare Akira, chiedendomi come la prenderebbe se gli confessassi che in verità a me le ragazze in quanto tali non interessano, ma che ho altri gusti… In fondo, anche se ormai ci vediamo tutte le sere e siamo quasi diventati amici, non abbiamo un grado di confidenza tale da potergli dire una cosa simile… D’altro canto ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e tra il perdere l’amicizia di Yohei e la sua, credo che soffrirei ancora meno a non dover più vedere lui rispetto al mio amico da una vita…
- Hey, Akira… - lo chiamo, ancora leggermente indeciso se farlo o meno.
- Che c’è? - mi chiede, voltandosi a guardarmi. E sia, o la va o la spacca!
- Come la prenderesti se ti dicessi che sono gay? - butto lì, come se fosse uno scherzo.
Lui rimane interdetto per un attimo, alzando un sopracciglio e facendo finalmente sparire il suo solito sorrisino dalle labbra. Si sdraia accanto a me, lasciandosi andare sul cemento e poi mi domanda se sto scherzando.
- No… - mormoro, chiudendo gli occhi ed aspettando il verdetto.
Dopo un attimo di silenzio in cui la mia tensione raggiunge le stelle e io vorrei non aver mai aperto la mia boccaccia, sento delle parole che mi fanno nuovamente scattare a sedere come una molla: - Questo significa che finalmente posso chiederti di uscire con me senza preoccuparmi di ricevere una testata come risposta! -
Sgrano gli occhi e lo guardo, senza riuscire a capire se mi stia prendendo in giro, oppure no…
- Smettila, Akira! Io sono serio! - balbetto, tentando di ritrovare un minimo d’autocontrollo e cercando di autoconvincermi che mi sta solo facendo uno dei suoi stupidi scherzi.
- Anche io sono serio, che cosa credi? - ribatte, assumendo finalmente un’espressione seria.
Io resto in silenzio, fissando intensamente il grigio del cemento e tentando di capire sino in fondo quello che le mie orecchie hanno sentito… Fatemi capire, io gli confesso di essere gay, fatto che mi ha scombussolato la vita più di qualsiasi altra cosa, e l’unica reazione che ottengo da lui è un invito ad uscire?
- Hana, non sto scherzando… - insiste, ottenendo finalmente la mia attenzione. Quando i nostri occhi s’incontrano nuovamente, allora continua: - Ammetto che non mi sarei mai aspettato che tu venissi a dirmi una cosa simile, ma non ti sto assolutamente tirando in giro… Tu mi piaci, veramente, ma fino a dieci minuti fa non pensavo che avrei mai potuto avere la possibilità di dirtelo… Poi tu te ne sei uscito con questa confessione, al che io ho colto al volo l’occasione per dirti quello che sentivo dentro di me… -
Il suo sguardo esprime molta dolcezza mentre mi parla… E le sue parole mi stanno scatenando dentro una confusione sempre maggiore…
- A me piace già un altro… - riesco a mormorare, perché è l’unica cosa sensata che mi viene in mente.
- Che si chiama Kaede Rukawa! - conclude lui per me. Io faccio un cenno d’assenso, poi mi accorgo di quello che ha detto e allora io salto su: - No! No! Ma che dici? -
- Dai, Hana, almeno con me non mentire! Ti ho osservato molto bene, sia quando siamo soli che quando sei con la tua squadra… E parliamoci chiaro: i tuoi occhi parlano per te, visto che quando qualcuno parla di lui si accendono di una luce che molti scambiano per rabbia e gelosia, mentre a me appare per quello che è: amore e ammirazione… Ammetto che sei abbastanza bravino a mascherare quello che senti, ma a me non puoi mentire… Perché quando tu lo osservi giocare io rivedo nel tuo sguardo le stesse emozioni che ci sono nel mio quando lo punto su di te… -
La mia confusione sta raggiungendo livelli mai toccati prima… Anche perché i suoi occhi continuano a dirmi che no, non mi sta mentendo, mi sta dicendo la verità…
Quasi quasi vorrei potermi illudere che in realtà Akira mi stia realmente solo prendendo in giro e non ci sia una briciola di veridicità in quello che ha blaterato sino ad ora… D’altro canto, però, il suo sguardo me lo impedisce e continua a trasmettermi lo stesso messaggio: è tremendamente e dannatamente sincero!
- Io non me ne sono mai accorto… - penso ad alta voce e con ancora un pizzico d’incredulità, ripercorrendo a ritroso le serate che abbiamo passato insieme, cercandovi un qualche segno che avrebbe potuto farmi intuire ciò che lui mi ha appena rivelato, senza però riuscire a trovarlo.
- Lo so, Hana… - ride lui, riuscendo a strapparmi anche un sorriso.
- E sapendo che io sono innamorato di un altro, tu vorresti uscire lo stesso con me? - chiedo, ancora un pochino allibito.
- Sì! - conferma Sendoh, annuendo con la testa. Poi mi viene vicino e mi scompiglia affettuosamente i capelli con un gesto che non aveva più fatto nessuno da molto, moltissimo tempo… E il mio cuore si riempie per un attimo di nostalgia al pensiero di quello che non ho più… Ma è solo un istante, perché poi la voce del porcospino mi riporta alla realtà e a questo campetto da basket: - Ti spaventa il fatto che mi piaci? -
Spaventarmi? No, solo mi lascia abbastanza sconvolto…
- No, non mi fa paura… - dico in un soffio, abbassando lo sguardo e tornando a fissare intensamente il grigio del cemento. Il giocatore del Ryonan si alza e viene a inginocchiarsi di fronte a me e mi alza il viso mettendomi una mano sotto il mento, inchiodando i suoi occhi nei miei.
- Allora che c’è? - incalza, desideroso di avere una qualsiasi spiegazione.
Faccio un gran respiro e decido di dirgli tutto, anche perché credo che sia giusto così: - Io… Io amo Rukawa… E non mi piace la filosofia del “chiodo scaccia chiodo”… Penso che tu meriti di stare con qualcuno che ti voglia bene totalmente, per quello che sei, non per i tratti che gli ricordano un altro… Credo che tu, come chiunque del resto, abbia il diritto di poter condividere i tuoi sentimenti con un’altra persona senza che fra voi ci sia sempre frapposta l’ombra di qualcuno che non sei tu, un fantasma che anche se non si vede e si tenta di ignorare non accenna ad andarsene… Se io adesso ti dicessi di sì, non lo farei certo perché sono interessato a te, ma solo per trovare una scappatoia che mi permetta di dimenticare il mio amore impossibile per quell’algida, meravigliosa volpe polare che mi porto sempre dentro… E questo non è giusto, né per te né per me. Quindi la mia risposta è no… - dico tutto d’un fiato, ringraziando il fatto che non mi abbia interrotto, o non avrei saputo come fare per poter riprendere da dove mi ero fermato.
Lui sorride, del suo solito gesto che a me sa tanto di maschera, lasciandomi andare il viso. Io lo guardo e mi rendo conto del fatto che lui mi è stato accanto per mesi, reprimendo quello che provava e ora che ha avuto modo di rivelarmi i suoi sentimenti, io l’ho rifiutato in nome di un amore non corrisposto che probabilmente resterà impossibile.
A volte il destino ci riserva sorprese amare…
- Sai, sei il primo che rifiuta un mio appuntamento… - commenta, probabilmente tentando di sdrammatizzare.
- Non sarò nemmeno l’unico! - replico, cercando di non lasciarmi andare alla tristezza di quest’assurda situazione. Probabilmente lui se ne rende conto e si alza, prendendo in mano il pallone e iniziando a palleggiare.
- E se t’invitassi come amico a prendere un gelato adesso? - mi domanda, dopo aver ritrovato il suo autocontrollo e avermi dato modo di riprendermi dallo shock della serata. Ci penso un attimo e mi rendo conto che ho una fame da lupi e che sì, ho propria voglia di un bel cono al limone!
- Va bene, ci sto! Ma tieni le tue manacce lontane dal mio sedere! - gli dico, con un sorriso ironico, tirandomi finalmente in piedi. Lui sorride e protesta, dicendo che non si approfitterebbe mai di me in un modo così meschino… Io mi esibisco in una delle mie espressioni più scettiche, mentre raccolgo la borsa e insieme andiamo alla ricerca di una gelateria. Quando ne troviamo una di nostro gusto, decidiamo di sederci ai tavolini all’aperto e papparci una magnifica coppa ai mille gusti, giusto per non dover andare a cercarci una panchina libera tra le coppiette che affollano il parco a quest’ora. Quando la cameriera ci porta le nostre ordinazioni, Akira sfoggia il suo solito sorriso alla nessuno-può-competere-con-la-bianchezza-dei-miei-denti-da-porcospino e la ragazza, ingenuamente, arrossisce come un pomodoro e scappa via con una risatina.
- Sei incorreggibile… - lo scherzo, mentre inizio a gustarmi questa delizia.
- Io? - replica, esibendosi nella sua migliore interpretazione di un angioletto innocente.
- Esattamente… - ribatto, sorridendo.
Mangiamo in silenzio, godendoci il fresco della sera e inevitabilmente i miei pensieri corrono verso il volpacchiotto… Chissà se sarà arrivato a casa o se si sarà addormentato da qualche parte… Quel pazzo è capace di mettersi a ronfare e continuare a camminare, arrivando non si sa dove! Penso sempre che un giorno o l’altro si perderà per Kanagawa e non saprà più come tornare indietro, visto che all’andata era un sonnambulo in libera uscita!
- Scommetto che stai pensando al vostro numero 11… - mi dice Akira, riportandomi di nuovo con i piedi per terra.
- Nani? - chiedo, non avendo sentito tutta la frase.
- Ho detto che stavi sicuramente pensando a Rukawa… - ripete lui, senza levarsi dal viso il suo eterno sorriso.
- E tu come diamine fai a saperlo? - domando, chiaramente stupito… Che abbia tirato a indovinare? Voglio dire, è praticamente impossibile che lui possa leggere nella mia mente, no?!?
- Ti si è illuminato lo sguardo… - replica e io arrossisco.
- Lo prendo come un sì… Che intenzioni hai con lui? - continua lui, imperterrito.
- Non lo so… Continuerò a guardarlo da lontano, aspettando che mi passi… - rispondo, con una scrollata di spalle, ma automaticamente mi sovviene quando prima stavo per perdere il controllo e baciarlo, se non fosse stato per quel maledetto ficcanaso senza tempismo di Mitsui! Più di una volta mi sono chiesto come sarebbe poter premere le mie labbra sulle sue, accarezzargli i capelli e stringerlo a me…
- Secondo me, dovresti dirglielo! - mi consiglia l’istrice, come se mi dicesse che per pescare un pesce è meglio usare una lenza piuttosto che lanciare sassi in acqua.
- Il cervello ti è andato in palla? Non ci penso nemmeno! - scatto subito, atterrito all’idea di quello che potrebbe farmi Kaede se solo osassi accennargli qualcosa.
- Secondo me la prenderebbe bene… - va avanti questo pazzo furioso, probabilmente intenzionato a sfidare la sorte…
- E il sole brilla di notte! - commento io.

***Kaede Rukawa***
Finalmente sono arrivato a casa… Per colpa di quel do’aho mi è anche toccato aspettare che la Babbuina si riprendesse, per poter chiudere il cancello della scuola. Mica potevo lasciarla chiusa dentro! Ammetto che la tentazione c’era, ma poi ho pensato che forse il Gorilla avrebbe potuto preoccuparsi se non l’avesse vista tornare, allora mi sono lasciato andare a un atto di pietà nei confronti del nostro ex-capitano… Meno male che non ho dovuto anche accompagnarla a casa!
Chissà che cosa ha detto, quella primate, per meritarsi una testata così forte… Quel bestione di Sakuragi non ci era mai andato giù così pesante nemmeno con me! Beh, speriamo che la botta che le ha dato le abbia messo in moto il cervello, a quella Piattola… E chissà che spiegazione troverà per giustificare il bernoccolo che le è spuntato sulla testa!
A proposito di esseri strani e con il cervello in panne, oggi Sendoh è venuto in palestra a parlare con Hana… Che voleva? Mi sarebbe tanto piaciuto andare dal rossino e chiedergli cosa voleva quel porcospino da lui, ma alla fine non l’ho fatto perché mi sarei dovuto scoprire troppo… Credo che il mio rivale abbia delle mire sul rossino… Illuso! Non gli lascerò portarmi via l’unica persona a cui tengo veramente, l’unica che sia riuscita a scalfire la mia corazza di ghiaccio e indifferenza…
La mia gattina mi fa le fusa e io la prendo in braccio, poi la porto in cucina e le verso la pappa nella ciotola.
Io non mangio: non ho fame… Ho solo voglia di andare a dormire… Però qualcosa devo mettere sotto i denti, altrimenti il mio organismo ne risentirà… Che scocciatura, il dover mangiare! Prendo un po’ di latte e lo bevo, più per dovere che per altro, mentre penso che probabilmente il do’aho si sarà già divorato qualsiasi cibo commestibile che abbia trovato!
Poi finalmente vado in camera e mi spoglio, rimanendo con i boxer. Vado in bagno a lavarmi i denti e nel trovarmi di fronte al lavandino, mi vengono in mente le parole di Hana: “Ma ti sei mai visto allo specchio, quando non hai la tua solita espressione da ghiacciolo umano indifferente a tutto?”
Guardo la mia immagine riflessa e ci vedo semplicemente un ragazzo alto più della media, con i capelli nerissimi in contrasto con la pelle pallida e gli occhi blu…
Non capisco che voleva dire… Forse il suo voleva essere un complimento, oppure una provocazione, ma non trovo il nesso logico tra questa frase e la figura che mi rimanda lo specchio. Come un perfetto idiota, provo a sorridere di nuovo, ma non noto poi quel gran cambiamento rispetto a prima: sono sempre io, solo forse con i lineamenti un po’ addolciti…
Finisco di prepararmi per la notte e mi infilo nel futon, pronto a mettermi a dormire… Cavoli, oggi ho sorriso… Quanto tempo era che non lo facevo? Beh, dalle elementari di sicuro se non prima! E quello scimmione sottoforma di un gigante dai capelli rossi è riuscito a farmelo rifare…
Ti voglio bene, do’aho… E mi piace quando mi chiami “kitsune”, perché è un nomignolo che mi hai dato tu e che usi solo tu… E solo io posso chiamarti idiota senza subire le tue testate… Forse che questo abbia qualche significato che adesso non capisco? Oyasumi Nasai, Hanamichi…


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Me: Per prima cosa devo ringraziare assolutamente Hana84 per avermi lasciato un commento, dopo aver letto il capitolo: grazie mille!
Ecco qua il secondo capitolo... Mi scuso per la lentezza con cui posto, ma gli esami purtroppo richiedono buona parte del mio tempo e indi mi trovo addirittura costretta a studiare: che crudeltà!
comunque soto già lavorando al terzo capitolo, che si intitolerà "Mitsui, ti ci metti pure tu?!?"! ^__^

Mitchy: Era ora che mi dessi un po' di spazio!

Me: Sono senza parole... E io che non volevo disturbarti mentre eri in dolce compagnia con il tuo Kimi-kun...

Mitchy: ^\\^ A proposito del mio Kimi-kun... Dov'è lui in questa ff??

Me: Non c'è...

Mitchy: Come no?!?

Me: Lasciamo perdere... Ru, amore, perchè mi guardi così male??

Ru: Non lo immagini??

Me: No...

Ru: Rivoglio il mio ragazzo, chiaro?!?

Me: Sì amore, nel quarto capitolo, se tutto va bene! Ora è meglio togliere il disturbo e ringraziare i santi che hanno letto fino a qui... Vi preeego, lasciatemi un commentino! Mi va bene anche un "ciao" ho letto la tua ff"...
Ciao ciao!



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