Il secondo
anno
parte II -
Sendoh
di Anna
***Kaede Rukawa***
Due ore dopo, Miyagi ci dà il permesso di andarcene alle docce.
Finalmente!
Mi lascio cadere a terra, per tirare un po' il fiato: per non pensare alla
gioia di sentire Hanamichi dire che non gli importa più della Babba, mi
sono impegnato molto più a fondo del solito e ora sono distrutto!
Accanto a me, si siede anche il rossino, salvo poi stendersi e chiudere
gli occhi... Se allungassi la mano sinistra potrei accarezzare la sua, in
una carezza involontaria... Anzi, volontaria! Cosa diamine aspettano gli
altri ad andarsene e lasciarci soli?
Dopo un paio di minuti, tutti sono spariti dietro la porta degli
spogliatoi e la scimmia, con un sospiro, si tira a sedere per poi balzare
in piedi, passandosi una mano sugli occhi. Lo fisso un attimo e ammiro i
muscoli della sua schiena che si tendono quando si leva la maglietta umida
di sudore e la lancia in un angolo della palestra. Che sta facendo?
Si gira e mi offre la mano per aiutarmi ad alzarmi, ponendomi di fronte ad
un bivio: accetto il suo aiuto o faccio da solo? Alla fine prevale il
desiderio di toccarlo, così afferro la sua mano, rimettendomi in posizione
eretta.
Lui va a recuperare una palla e me la lancia.
- Iniziamo? - chiede, stirandosi i muscoli delle braccia e roteando la
testa, per sgranchire il collo.
- Hn... - mugugno, rilanciandogli la sfera e indicandogli con un gesto il
canestro.
Lui si mette dritto dritto di fronte al cesto e lancia: non entrerà...
Infatti il tiro colpisce il tabellone...
Vado a riprendere la palla e gliela rilancio.
Lui tira di nuovo: ferro...
Gli ripasso il pallone e lui ci prova di nuovo: questa volta entrerà... Ed
ho ragione!
- Riprova! - dico secco, passandogli di nuovo la sfera.
Lui esegue, ma manca clamorosamente il bersaglio...
Bene, ora ho capito dove sta il problema!
Riprendo un'altra volta la palla e gliela porto, mettendomi poi alle sue
spalle.
- Non tirare, alza solo le braccia. - dico. Lui obbedisce: come avevo
intuito, non posiziona bene la mano sinistra e così devia la traiettoria
del tiro, mancando l'obiettivo nonostante avesse preso la mira
correttamente. Mi avvicino e metto la mia mano sul pallone, mostrandogli
come dovrebbe tenere la sua, anche se non dico nulla, perchè altrimenti la
mia voce tradirebbe l'emozione che mi dà il contatto con il suo corpo...
Che in questo momento sta trasmettendo una piacevole sensazione di calore
al mio...
Non sono stupido e tanto meno mi piace mentire a me stesso: so benissimo
che quello che mi sta facendo battere il cuore così veloce non è la
stanchezza per l'allenamento, oppure che se ce l'ho vicino e la mia
frequenza cardiaca aumenta a dismisura non è sicuramente a causa della
rabbia... No, quello che provo va ben oltre tutto questo...
- Tira ora... - sussurro vicino al suo orecchio, dopo che ha sistemato la
sua zampaccia da scimmia sotto la mia, costringendomi a reprimere un
fremito. Lui lancia, ma sbaglia il movimento del polso destro e indi la
palla non entra nel canestro...
Lasciandosi scappare uno sbuffo, si allontana da me e va a recuperare la
sfera, indi torna di fronte a me e me la porge. Mi sarei aspettato delle
recriminazioni sul fatto che, nonostante avesse seguito le mie direttive,
ha sbagliato lo stesso, ma queste non arrivano e io mi ritrovo a dover
controllare ancora una volta l'impulso di guardarlo con aria scettica o
chiedergli se sia veramente lui e non una qualche sorta di Pokémon che,
non avendo nulla di meglio da fare, ha preso le sembianze del primo idiota
che ha incontrato... Per distrarmi da questi pensieri dementi, gli mostro
come eseguire alla perfezione un tiro in sospensione, che naturalmente mi
riesce senza il minimo difetto. Vado a riprendere il pallone e glielo
lancio, poi ritorno nella mia postazione alle sue spalle e gli dico di
rimettersi in posizione di tiro. Poso di nuovo le mie mani sulla palla,
cercando ancora una volta di ignorare la sensazione delle sue dita che si
sistemano sotto le mie, creando un contatto che somiglia in maniera
impressionante a una timida carezza... Kaede, torna in te!
Ancora una volta, guido le sue mani nell'esecuzione del movimento e questa
volta il canestro viene centrato. Recuperato di nuovo il pallone,
rifacciamo lo stesso e la palla entra di nuovo...
Hn... Vediamo come se la cava, senza più un aiuto così diretto!
Al terzo tentativo, tengo le mani un poco staccate dalle sue, ma non so
fino a quanto sia stata una buona idea, visto che alla percezione del suo
calore si aggiunge anche la tentazione di premere nuovamente la mia pelle
sulla sua... Riacquisto un minimo di lucidità nel sentire che sta piegando
le ginocchia e si prepara al salto, così lo imito non riuscendo però ad
evitare che i nostri corpi si sfiorino... Maledizione due volte!
Riproviamo ancora una volta, ma io sto bene attento che non si ripeta di
nuovo lo sfregamento, altrimenti credo che potrei anche perdere la
lucidità mentale... Il canestro riesce a meraviglia e Hana si gira verso
di me, sfoggiando un sorriso raggiante e spontaneo che non mi aveva mai
mostrato prima: sembra un bambino che ha appena scartato i regali di
Natale, trovando sotto l'albero un dono che aveva atteso per lungo tempo e
a cui aveva ormai rinunciato... Mi vengono in mente le prime volte che
giocavo a basket, quando passavo ore ed ore a provare gli stessi identici
tiri e non me ne usciva mai nessuno, perché il canestro era troppo alto e
le mie mani erano troppo piccole per poter tenere bene in mano un pallone
regolamentare... Ma quando riuscivo a centrare quell'anello di ferro,
toccavo il cielo con un dito! E adesso questo do'aho mi sta facendo
rivivere tutte quelle esperienze che avevo rinchiuso in un angolo nascosto
della mia mente...
- Riprova... - gli dico, mentre recupero il pallone e torno ancora dietro
di lui, per rammentargli come è la postura esatta, ma anche per avere
ancora una volta la possibilità di stargli vicino senza per forza doverlo
prendere a pugni...
***Hanamichi Sakuragi***
Il corpo di Kaede premuto contro il mio mette a dura prova il mio
autocontrollo: ma perché diamine mi è venuto in mente di chiedergli di
aiutarmi ad imparare questi maledetti tiri?!?
Risposta ovvia e scontata: per avere qualcosa da condividere con lui che
andasse al di là di un semplice tragitto armadietti-classe e le nostre
solite zuffe...
Tiro e sbaglio apposta il movimento del polso: ho paura che se lo avessi
fatto giusto, si sarebbe allontanato da me e io non ne ho ancora
abbastanza per permettergli di allontanarsi da me!
Lui mi torna di nuovo accanto e mi sussurra di tirare da solo, questa
volta... Ca**o, kitsune!! Non potresti alzare un po' la voce? Questi tuoi
mormorii mi stanno facendo andare fuori di testa!!
Alzo le braccia, ma lui mi ferma e si rimette dietro di me: in fondo, era
quello che volevo...
- Do'aho! Il movimento è questo... - dice, troppo vicino al mio orecchio
per la mia sanità mentale e con un tono di voce troppo basso perché io
possa far finta di nulla... Per non parlare, poi, della sensazione del suo
respiro così vicino al mio viso...
Mi volto verso di lui e i nostri sguardi si incrociano, rimanendo
incatenati l'uno nell'altro.
Quanto sei bello, volpino...
Sposto l'attenzione sulle sue labbra e mi viene l'istinto di chinarmi un
pochino e baciarlo, cosa che sto per fare...
- Hey! Com'è che voi due siete ancora qui e non vi state ancora scannando?
-
La voce di Mitchy mi riporta alla realtà, facendomi trasalire e accorgere
del fatto che mi stavo pericolosamente sporgendo verso il moretto alle mie
spalle... Però è un bene che sia arrivato, altrimenti avrei commesso la
più grande sciocchezza della mia vita! Nonchè, probabilmente, l'ultima
cosa che avrei fatto prima di morire, visto che sono quasi certo che la
volpe mi avrebbe ucciso a suon di pugni!
Rukawa si gira senza dire nulla e io tiro a canestro: la palla entra!
Sorrido e poi mi volto verso Mitsui: - Ecco come... - dico, con sguardo e
tono trionfanti. Ce l'ho fatta, a discapito di tutte le vostre
aspettative!
- Beh, i tiri in sospensione avrei potuto insegnarteli anche io... -
commenta Hisashi, in tono un po' seccato.
Sì, lo so, ma io volevo che a insegnarmi fosse il migliore! E poi tu non
sei il mio volpino...
Kaede lo guarda storto, ma a me scappa solo da sorridere: alla kitsune non
piace che siano messe in dubbio le sue capacità... No, direi che non gli
va per nulla a genio il commento del nostro sempai! Quel ragazzo proprio
non sopporta che qualcuno tenti, magari anche solo inconsapevolmente, di
metterlo in ombra! Volpe orgogliosa...
- Muoviti, Mitsui!! - urla Ryota, correndo fuori dagli spogliatoi, prima
che qualcuno possa replicare alle parole del nostro asso nei tiri dalla
linea dei tre punti, che si affretta a recuperare la sua sacca e a gridare
al nano di aspettarlo. Chissà cosa avranno di così urgente da fare...
Poco dopo se ne vanno anche tutti gli altri, lasciandomi solo con il mio
volpacchiotto preferito... Nonché temuto, al momento! Perfetto, ora non so
come comportarmi! Che cosa faccio? Non è stupido, credo che si sia accorto
anche lui delle mie intenzioni non propriamente caste e pure... Forse
dovrei semplicemente fare finta di nulla e dirgli di continuare con
l'allenamento... O forse sarebbe meglio affrontarlo subito e dirgli
qualcosa del tipo "Non volevo assolutamente baciarti, volevo solo vedere
se era vero che avevi un piccolo neo vicino all'angolo delle labbra!"... O
è meglio che rimanga qui come una statua di sale ad aspettare una sua
reazione... Oppure dovrei semplicemente ricominciare da capo con quello in
cui sono stato interrotto, giusto per vedere come lui la prende...
ARGH! Aiuto! Che faccio, che faccio, che faccio, che faccio, che faccio,
che faccio, che faccio, che faccio???
- One on one, do'aho? - dice la volpe, riuscendo incredibilmente a tirarmi
fuori dal mio momento di indecisione cronica e di profondo timore.
Tanto lo so già che vincerà lui, ma piuttosto che rimanermene qui fermo
come un baccalà è meglio affrontare l'umiliazione dell'ennesima
sconfitta...
- Ok, kitsune! Ai venti! -
E irrimediabilmente perdo la nostra sfida... So che ormai avrei dovuto
farci l'abitudine al fatto che tanto vince sempre lui, ma a quanto pare la
mia testa dura ha deciso di rifiutarsi di accettare l’amara realtà! Chissà
come, ma non è mai successo che fossi io a prevalere su questa volpaccia
maledetta... Certo, morirei piuttosto che ammetterlo con lui, ma
effettivamente tra i nostri due livelli c'è ancora un abisso
profondissimo...
- Pensavo peggio, do'aho... - mi dice lui, mentre si asciuga il sudore con
la sua inseparabile fascetta nera.
Il punteggio è stato di 16 a 20, che cosa si aspettava? Che lo lasciassi
vincere senza segnare nemmeno un canestro?
- Volpaccia spelacchiata, non offendere il Tensai! - replico, più per
abitudine che per altro.
Rukawa non mi risponde, si limita ad alzare gli occhi al cielo... Ma in
quelle iridi blu mi è sembrato per un attimo di scorgere un bagliore di
divertimento...
Di comune accordo, usciamo dalla palestra e andiamo a sederci sui gradini
esterni, appoggiando la schiena al muro e godendoci per un attimo la
brezza fresca della sera.
- Hey, kitsune! Non ti stanchi mai di giocare a basket? - gli chiedo,
quando noto che nonostante tutto ha ancora in mano un pallone arancione e
lo sta facendo rimbalzare.
Lui alza lo sguardo verso di me e rimane immobile per un attimo,
interrompendo il ritmo del palleggio.
***Kaede Rukawa***
Sollevo gli occhi per fissare il do'aho: non ho capito bene il senso della
domanda...
Cosa vuol dire se non mi stanco mai di giocare a pallacanestro? Per me
questo sport è tutto: l'unica cosa che ho! Quando posso giocare, dimentico
tutti i miei problemi e i pensieri peggiori, riesco a scacciare per un po'
la solitudine che mi attanaglia così spesso il cuore... E poi grazie a
questa sfera che ho tra le mani sono riuscito a conoscere lui, il ragazzo
che è riuscito a farmi innamorare, il mio uragano dalla testa rossa... Ma
lui tutto questo non lo può sapere!
- Oi kitsune! Ti sei addormentato? Dai, rispondimi! - dice Hana, girandosi
sul fianco in modo da potermi guardare negli occhi.
Lo guardo ancora per un istante, poi mormoro un "No, perché?" che lui,
stranamente, non fraintende.
- Io invece, a volte, penso che sia stupido passare il proprio tempo a
tirare una palla in un canestro... Ma quando mi riesce uno slam dunk,
oppure riesco a insaccare un canestro da tre eludendo la marcatura di un
altro giocatore, allora non me ne importa nulla del resto o della fatica
che ho fatto prima... L'unica cosa che voglio fare è schiacciare un’altra
volta il pallone nell'anello, con tutta la forza che ho! - dice serissimo,
mentre gli occhi gli brillano.
Ci penso un attimo e mi rendo conto che, in fondo, è quello che penso
anche io... Soprattutto le prime volte che giocavo, odiavo stare ore ed
ore ad imparare i fondamentali, ma adoravo saltare e aggrapparmi al
ferro... Ed ora anche Sakuragi sta facendo il mio stesso percorso, sebbene
molto accelerato: forse siamo più simili di quanto non vogliamo ammettere!
- Se ti va, domani posso darti ancora una mano nei tiri da tre... -
propongo, fingendo noncuranza. Tanto lui non sospetterebbe mai che in
realtà voglio solo avere la possibilità di rimanere solo con lui, come
stasera. Quando non ci sono gli altri, sembra quasi che smettiamo di
essere i due rivali che si odiano sempre, arrivando quasi a sembrare due
amici... E poi se qualcuno dovesse chiedermi qualcosa, potrei sempre
giustificarmi dicendo che lo faccio per il bene della squadra e perché
voglio arrivare a vincere i campionati nazionali! Sto semplicemente unendo
l'utile al dilettevole...
Lui sorride e annuisce: - Arigatou! Vedrai, non te ne pentirai! -
Ne sono sicuro, Hana!
Dopo qualche momento di riposatissimo silenzio, il rossino si alza in
piedi e mi tende una mano per aiutarmi a tirarmi su. Non mi aspettavo una
simile gentilezza, ma riesco a dissimulare molto bene la sorpresa,
evitando di lasciar intendere all'esterno la sensazione di calore che
questo semplice gesto mi provoca. Afferro la mano e mi metto in piedi pure
io, ringraziandolo con un cenno del capo: oggi è già la seconda volta che
è cortese con me…
Torniamo dentro e sistemiamo tutto, chiudendo i palloni nel loro cesto e
riportandoli nel magazzino, senza scambiarci nemmeno una parola, senza che
tuttavia il clima sia teso. Poi andiamo negli spogliatoi: abbiamo proprio
bisogno di una bella doccia!
- Pensa se ci vedesse adesso il Gorilla... - mi dice, mentre ci stiamo
spogliando per andare a infilarci sotto il getto dell’acqua calda.
- Hn... Probabilmente penserebbe a due cloni... - commento io, ma nel
farlo mi scappa un sorriso, perché penso alla prima che ci siamo
incontrati, sulla terrazza della scuola... E soprattutto alla sua prima
sfida con il capitano Akagi: il placcaggio e la difesa asmatica... Per non
parlare della poco ortodossa schiacciata che gli ha assegnato la vittoria!
Non sento più nessun rumore, né percepisco alcun movimento dal ragazzo
accanto a me, quindi mi giro e lo trovo impietrito a fissarmi.
Beh, che ha?
Se non fossi io, avrei già cercato uno specchio per controllare che non mi
siano spuntate orecchie alla Bugs Bunny in testa...
- Do'aho? - lo chiamo, tentando di riscuoterlo. Come se non mi avesse
sentito, lui rimane imbambolato a fissarmi, così decido che posso anche
sprecare ancora un po' di fiato per chiedergli che diavolo gli piglia: -
Che hai? -
Mi avvicino e lui scuote con veemenza la testa, poi mi guarda di nuovo e
finalmente si decide a parlare...
- Hai sorriso veramente? -
Nani?!?
Ci penso su un attimo e poi realizzo che sì, ho effettivamente usato
qualche molecola di ATP (Adenosin-Tri-Fosfato, in parole povere è la
molecola che dà energia alle cellule. NdMe) per tendere le mie labbra in
una sorta di sorriso...
- Hn... - mugugno, mentre vedo che i suoi occhi tornano pian piano nelle
orbite.
- Ti conosco da più di un anno e questa è la prima volta che hai
sorriso... - commenta, assumendo un'aria pensierosa.
Adesso che me lo fa notare, mi accorgo che è vero... E con questo?
Scuoto le spalle e riprendo a spogliarmi, prima di afferrare il sapone e
voltarmi di nuovo verso di lui, che nel frattempo non si è mosso di un
millimetro...
- A che pensi? - domando, vinto dalla curiosità e dal suo stranissimo
silenzio. Insomma, non è un comportamento da Do'aho quello di mettersi a
fare lunghi e contorti ragionamenti, sprecando tempo che potrebbe usare
per stordire chiunque con le sue inarrestabili chiacchiere o proclamazioni
di genialità!!
Lui si riscuote e riprende a spogliarsi, non prima di aver bofonchiato un
"Nulla!" e aver distolto l'attenzione da me.
Eh, no! Non me la dai a bere!
- Non ci credo... - incalzo, incrociando le braccia e aspettando che anche
lui sia pronto per andare ad infilarci sotto la doccia.
Lui mi guarda e scuote la testa, mugugnando qualcosa sulle volpacce
spelacchiate che non sono in grado di farsi i fatti propri. Mi scappa un
altro sorriso e lui di nuovo si blocca a fissarmi... E' diventato un nuovo
sport?
- Ma che hai? - sbotto, seccato da questo modo di fare irritante.
- Ma ti sei mai visto allo specchio, quando non hai la tua solita
espressione da ghiacciolo umano indifferente a tutto? - replica lui, con
tono di voce seccato.
- No... - ammetto, scrollando le spalle.
- Allora dovresti farlo! - mi risponde, girandosi e lavandosi velocemente.
Io me la prendo un po' più comoda, ma mi piglia un colpo quando sento la
sua voce che urla che è tardi e che qualcuno lo avrebbe ucciso per il
ritardo. Finisco di lavarmi in fretta e quando ritorno nell'altra stanza
noto che lui è già pronto e sta chiudendo il suo armadietto.
- Ti dispiace se non mi fermo ad aiutarti a chiudere tutto? - mi domanda,
posandomi addosso due occhi mortificati.
Io faccio un cenno col capo e gli dico di sbrigarsi, perché non voglio
avere un idiota come lui sulla coscienza. Lui strepita parole che tanto
non ho intenzione di ascoltare e se ne va, lasciandomi solo...
Chissà dove doveva andare... E con chi...
Ma questi non sono fatti miei! Ecco, infatti non me ne importa nulla! Ed è
meglio ignorare il tarlo che mi rode dentro al pensiero che invece vorrei
tanto sapere CHI doveva incontrare... E se fosse la Babbuina? No, prima
con Mitsui ha detto che di lei non gliene importava più…
E allora chi?!??
Che abbia finalmente accettato uno degli appuntamenti di quelle pazze
delle sue fans? Beh, sarebbe anche ora… Ma cosa diavolo vado a pensare?
No, non deve uscire con le stupide ragazzine che gli vanno dietro! Lui è
mio, solo che ancora non lo sa… Devo semplicemente trovare il modo per
farglielo capire!
Prima che i nostri sempai ci interrompessero, mi è quasi sembrato che
volesse sporgersi un po’ per baciarmi… Oppure, cosa molto più sensata, me
lo sono semplicemente immaginato!
Finisco di radunare le mie cose e spengo tutte le luci, uscendo dalla
palestra. Mi blocco quando vedo la scena davanti ai miei occhi: Sakuragi
sta parlando con la Babbuina… E sta inequivocabilmente tenendo il brutto
muso di quella Piattola tra le mani… Ti prego, fa che non la baci proprio
di fronte a me! Lui mormora un “Deficiente!” e…
***Hanamichi Sakuragi***
Questa è la volta buona che mi uccide! Sono in ritardo!!! Anzi, in
ritardassimo!! Dovevo essere là almeno quindici minuti fa!! Mi scuoia
vivo!!! Corro fuori dalla palestra, ma non vedo una figura che era ferma
poco fuori dalla palestra, all’esterno dal cono di luce creato dai faretti
ancora accesi sul campo da basket e la travolgo...
- Scusa... - dico rialzandomi velocemente e facendo per andarmene, dopo
aver imprecato a denti stretti contro quel cretino che si è messo sulla
mia strada.
- Hanamichi, aspetta! - mi dice la voce di Haruko. Hn, allora avevo urtato
contro di lei... Ci mancava giusto lei a farmi perdere altro tempo! Che
diamine vuole? E sì che mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro
oggi!
- Ti ho detto di non chiamarmi per nome! Ho fretta! - dico, con un tono di
voce che potrebbe rivaleggiare in freddezza con quello della volpaccia,
che tra l'altro era molto sexy con solo quel minuscolo asciugamano avvolto
intorno ai fianchi... E quel sorriso che ha fatto mi ha quasi causato un
arresto cardiaco! Chissà perché non sorride mai… Se lo facesse,
probabilmente dovrebbero allargare l’infermeria della scuola e il suo
armadietto, visto che ci sarebbero il doppio di ragazze svenute in sua
adorazione e il triplo di lettere d’amore al suo indirizzo… Cosa non darei
per poterle bruciare io stesso, una ad una…
- Scusa... Volevo parlarti un attimo... -
La voce della Babbuina, che si è finalmente degnata di rialzarsi da terra,
mi distoglie dai miei dolci ricordi... Non mi è neanche venuto in mente di
chiederle se si è fatta male o di aiutarla nel tirarsi in piedi… In ogni
caso, mi sembra che se la sia cavata bene anche da sola, no?!?
- Non ho tempo da sprecare! - ribatto, con la ferma intenzione di
andarmene.
Faccio per voltarle la schiena e attuare il mio proposito, quando sento
che lei si è appesa al mio braccio, dicendomi di aspettare... Un brivido
mi corre lungo la spina dorsale, facendomi venire anche la pelle d’oca… Mi
sta facendo perdere tempo e pazienza... Ma il Tensai è sempre il Tensai e
anche in questa situazione riuscirà a mantenere la sua magnifica e
leggendaria calma e un’inenarrabile impassibilità…
- Che vuoi? - mi decido a chiederle, altrimenti ho paura che non mi
lascerà più andare via... E se perdo altro tempo, allora Rukawa riceverà
in regalo una bella pelliccia di scimmia… No, non credo che gli farebbe
piacere… Però magari a qualche ragazza farebbe piacere…
- Perché mi tratti così? Non hai mai tempo per me, non mi chiedi nemmeno
più come va, sembra che la mia presenza ti infastidisca addirittura! Non
capisco… Hai iniziato a fare basket solo per poter far colpo su di me, lo
sappiamo bene tutti e due... Ed ora che a me non interessa più quella
volpe surgelata di Rukawa, ma che sono innamorata di te, tu mi rifiuti? -
dice, lasciando trapelare sia incredulità che scocciatura. Ho quasi paura
che si metta a piangere… Kami-sama, almeno questo risparmiamelo!
Qui urge correre ai ripari... Gentilmente, sottraggo il mio arto superiore
dalla sua stretta da polpo, prendendo poi il suo viso tra le mie mani,
contando fino a dieci prima di decidermi a parlare.
- Non penso di aver capito bene... Cosa hai detto? - domando, tentando di
non far trasparire nulla di ciò che provo dalla mia voce. Ma perché non
sono la kitsune artica??
- Che è impossibile che tu non mi ami più! A me non interesse più quel
maleducato, egoista e scostante ragazzo che si chiama Rukawa... Avevi
ragione tu, Hana-chan, lui è solo un ghiacciolo pieno di boria e di
egocentrismo! E io avrei dovuto darti retta sin dall’inizio, senza far
finta di non accorgermi dei tuoi sentimenti… - piagnucola, forse provando
a convincermi che questa è effettivamente la realtà. Come diavolo mi ha
chiamato? Chi le ha dato il permesso di usare il mio diminutivo? Sotto le
mie dita, sento le sue guance in fiamme e non oso pensare a come
reagirebbe se il buio non coprisse la mia espressione facciale,
impedendole di vedermi... Ma ciò che mi sta facendo irritare oltre ogni
altra cosa non è questa sua nuova uscita…
- Così pensi questo di Rukawa... - commento io, sempre tentando di
controllarmi...
- Sì! E' uno stronzo che pensa solo alla sua pallacanestro, ma in
confronto a te non vale nulla... Ma adesso che mi sono accorta del mio
sbaglio, noi due possiamo essere felici, insieme!- aggiunge.
Felici? Felici?? Ma lei ha una minima idea di cosa voglia dire questa
parola? Sa cosa significa? Non credo proprio…
- Hana-chan… Baciami… - mi sussurra.
Questo è troppo... Anche per l'autocontrollo del Tensai! Mi avvicino di un
passo a lei e le mormoro, con il tono di voce più dolce che mi riesce, un
semplice "Deficiente" prima di mollarle una testata da Guinnes e lasciare
che lei cada a terra, intontita dal colpo preso. Ben ti sta! Ma tu guarda
cosa mi tocca sentire! Pensavo di essere stato abbastanza chiaro, oggi…
Dubito che dopo questo mio dolce “bacio” le saranno rimasti dubbi riguardo
ai miei reali sentimenti…
Alzo lo sguardo e mi trovo davanti la volpe, probabilmente appena uscita
dagli spogliatoi... Oddio, quanto ha sentito di tutto questo??
- Do'aho... Se volevi baciarla, dovevi essere più delicato... - commenta,
fissando la Babba ancora stesa a terra.
- Baka kitsune! Non volevo baciarla! Attento a non inciamparci quando vai
a casa! - replico io, finalmente placato.
- Era lei il tuo appuntamento? Ho paura che si andato a monte... - mi
dice, alzando un sopracciglio, con espressione che potrebbe anche sembrare
divertita. (Questo pezzo è tutto in onore di Hana84, che è stata tanto
gentile da commentare il primo capitolo!! Arigatou! ^__^ NdMe)
- ARGH!!! Mi scuoia vivo! Ciao kitsune!!! - urlo, prima di mettermi a
correre a rotta di collo verso il campetto da basket che sorge a pochi
isolati da qui. Tutta colpa di quella Piattola… Speriamo che il Gorilla
non venga a farmi la pelle, quando la sorellina correrà a piangere da lui
perché l’ho trattata male! In quel caso, la mia testa potrebbe subire un
trattamento… Come dire… Demolitore!
Arrivo al campetto trafelato e mi appoggio contro il palo del canestro,
tentando di tirare il fiato… Fra l’allenamento, i tiri supplementari, lo
scontro con il volpino e la corsa, sono veramente spompato!
- Credevo non venissi più! - dice la voce di colui che mi aspettava, senza
rivelare però alcuna traccia d’irritazione.
Mi lascio cadere per terra e mi decido ad alzare gli occhi, per incontrare
quelli del mio amico che mi fissano con espressione divertita e anche
curiosa.
- Ho avuto un contrattempo… - riesco a dire intercalando le parole al mio
ansimare, ma a lui sembra bastare.
- Sei sicuro di reggere la nostra solita oretta? ^__^ - mi domanda, senza
cancellare il suo eterno sorriso dalla faccia.
- Dammi cinque minuti e ti farò diventare un porcospino strisciante… -
replico, sorridendo a mia volta.
Akira scoppia in una risata divertita, poi si siede al mio fianco.
- Cos’è successo? - mi chiede.
- Ho avuto un incontro ravvicinato con un animale strano non meglio
definito… - rispondo, ironico.
- Cioè? -
- Haruko… -
- Ah… E com’è andata? - insiste Sendoh, chiaramente intenzionato a farsi i
fatti miei. Beh, non che di solito sia il massimo della discrezione, ma in
questo momento noto una luce strana nei suoi occhi e ho paura che se non
gli rispondo sinceramente mi sottoporrà a un vero e proprio terzo grado,
fino a che non gli dirò tutto quello che vuol sapere… Ma stasera non ho
intenzione di soddisfare la sua curiosità!
- Bene… - ribatto, scrollando le spalle. Poi mi tiro in piedi e mi
stiracchio le braccia. Lui è rimasto seduto ai piedi del canestro: brutto
segno…
- Dai, tirati su che iniziamo! - lo incalzo, cercando spudoratamente
rifugio nel suo interesse per il basket. Non aspetto una sua reazione, ma
vado a prendere il pallone che è rimasto nella mia sacca e inizio a tirare
a canestro, tentando di ricordarmi quello che mi ha insegnato prima Rukawa…
Effettivamente, devo riscontrare un miglioramento nella mia percentuale di
tiri riusciti…
Finalmente l’istrice decide di alzarsi e mi si para davanti in posizione
difensiva… Finalmente!
Da quando sono tornato dalla riabilitazione, io e lui c’incontriamo quasi
tutte le sere per un one-on-one, durante il quale lui mi aiuta dandomi
consigli su come impostare la difesa, o come smarcarmi da un avversario…
Tento di andare a canestro per effettuare uno slam dunk, ma la sua
marcatura è troppo stretta e intuisco che non potrò mai riuscirci così,
allora cambia tattica e corro indietro verso la linea dei tre punti,
lanciando il pallone come mi ha insegnato la volpe. Spiazzato, Sendoh non
riesce a stopparmi e il canestro mi riesce!
- Evvai! Stasera vinco io! - me ne esco, esibendomi anche nel migliore dei
miei sorrisi.
- Non male… Com’è che hai imparato a tirare da tre? - domanda, mentre
recupera la palla e torna verso di me.
- Ho preso lezioni da qualcuno molto bravo… - rispondo, rimanendo sul
vago.
- Mitsui? - insinua, con un sorrisetto malizioso che non capisco.
- Rukawa… - replico, approfittando del suo stupore per prendergli la palla
e andare a canestro. Atterro e mi rendo conto che Akira è rimasto
impietrito e non ha nemmeno provato a fermarmi: è così sconvolgente l’idea
che anche io possa imparare qualcosa dalla volpe?
- Stasera sei una schiappa… Ti batterebbe anche Aida! - lo provoco,
tentando di suscitare una qualche reazione, che fortunatamente non tarda
ad arrivare.
- Abbassa la cresta, scimmia! - replica il mio avversario, tirando
finalmente fuori la grinta, probabilmente offeso nell’orgoglio dal mio
riferimento alla bertuccia petulante.
Alla fine lo scontro si chiude con la sua vittoria, però sono riuscito a
dargli veramente del filo da torcere…
- Stai migliorando in fretta… - commenta il vincitore, prima di bere da
una bottiglietta.
- Sono o non sono il tensai? - dico, ma purtroppo non ho le energie per
poter usare il mio tono da spaccone sicuro di sé.
Sendoh mi lancia l’acqua, così ne bevo qualche sorso, prima di lasciarmi
cadere steso sulla pavimentazione del campetto.
Fisso le stelle in cielo e mi rendo conto che se dovessi contarle,
probabilmente non mi servirebbe la vita intera… Ma che razza di pensieri
vado a fare?
- Stasera sei proprio ko… - commenta il giocatore del Ryonan, venendosi a
sedere accanto a me.
- Ho avuto una giornata “movimentata”… - rispondo, andando con la mente ai
due sorrisi che ha fatto oggi la kitsune… Cavoli, era così bello… Chissà
come dev’essere quando scoppia a ridere… Certo, la probabilità che lui si
lasci andare e si faccia una bella risata è direttamente proporzionale
alla probabilità che ho io di poter stringere la mano a Napoleone, ma
nulla mi vieta di immaginarmelo…
- Sesso sfrenato tutto il pomeriggio con Haruko? - chiede il porcospino.
Io, come un idiota, scatto a sedere e lo fisso inorridito, urlando un
“hentai” che potrebbe rompere i timpani di qualsiasi essere vivente. Ma
che diavolo crede? E’ impazzito?? Ho paura che tutto il gel che si mette
in testa gli abbia annebbiato il cervello!
- Allora ci ho azzeccato! - risponde lui, mettendosi a ridere.
- No che non ci hai azzeccato! - sbraito io, inorridendo di fronte alla
sola prospettiva di dover condividere dei momenti di intimità con la
primate sottosviluppata… Ma per favore! Che ho fatto di male, oggi, per
meritarmi tutto questo?
- Sicuro? - mi domanda, scettico.
Io gli faccio un cenno affermativo con la testa. Tanto, anche se al posto
della Akagi ci fosse stata qualcun’altra non è che le cose sarebbero
cambiate più di tanto… Mi volto per osservare Akira, chiedendomi come la
prenderebbe se gli confessassi che in verità a me le ragazze in quanto
tali non interessano, ma che ho altri gusti… In fondo, anche se ormai ci
vediamo tutte le sere e siamo quasi diventati amici, non abbiamo un grado
di confidenza tale da potergli dire una cosa simile… D’altro canto ho
bisogno di sfogarmi con qualcuno e tra il perdere l’amicizia di Yohei e la
sua, credo che soffrirei ancora meno a non dover più vedere lui rispetto
al mio amico da una vita…
- Hey, Akira… - lo chiamo, ancora leggermente indeciso se farlo o meno.
- Che c’è? - mi chiede, voltandosi a guardarmi. E sia, o la va o la
spacca!
- Come la prenderesti se ti dicessi che sono gay? - butto lì, come se
fosse uno scherzo.
Lui rimane interdetto per un attimo, alzando un sopracciglio e facendo
finalmente sparire il suo solito sorrisino dalle labbra. Si sdraia accanto
a me, lasciandosi andare sul cemento e poi mi domanda se sto scherzando.
- No… - mormoro, chiudendo gli occhi ed aspettando il verdetto.
Dopo un attimo di silenzio in cui la mia tensione raggiunge le stelle e io
vorrei non aver mai aperto la mia boccaccia, sento delle parole che mi
fanno nuovamente scattare a sedere come una molla: - Questo significa che
finalmente posso chiederti di uscire con me senza preoccuparmi di ricevere
una testata come risposta! -
Sgrano gli occhi e lo guardo, senza riuscire a capire se mi stia prendendo
in giro, oppure no…
- Smettila, Akira! Io sono serio! - balbetto, tentando di ritrovare un
minimo d’autocontrollo e cercando di autoconvincermi che mi sta solo
facendo uno dei suoi stupidi scherzi.
- Anche io sono serio, che cosa credi? - ribatte, assumendo finalmente
un’espressione seria.
Io resto in silenzio, fissando intensamente il grigio del cemento e
tentando di capire sino in fondo quello che le mie orecchie hanno sentito…
Fatemi capire, io gli confesso di essere gay, fatto che mi ha
scombussolato la vita più di qualsiasi altra cosa, e l’unica reazione che
ottengo da lui è un invito ad uscire?
- Hana, non sto scherzando… - insiste, ottenendo finalmente la mia
attenzione. Quando i nostri occhi s’incontrano nuovamente, allora
continua: - Ammetto che non mi sarei mai aspettato che tu venissi a dirmi
una cosa simile, ma non ti sto assolutamente tirando in giro… Tu mi piaci,
veramente, ma fino a dieci minuti fa non pensavo che avrei mai potuto
avere la possibilità di dirtelo… Poi tu te ne sei uscito con questa
confessione, al che io ho colto al volo l’occasione per dirti quello che
sentivo dentro di me… -
Il suo sguardo esprime molta dolcezza mentre mi parla… E le sue parole mi
stanno scatenando dentro una confusione sempre maggiore…
- A me piace già un altro… - riesco a mormorare, perché è l’unica cosa
sensata che mi viene in mente.
- Che si chiama Kaede Rukawa! - conclude lui per me. Io faccio un cenno
d’assenso, poi mi accorgo di quello che ha detto e allora io salto su: -
No! No! Ma che dici? -
- Dai, Hana, almeno con me non mentire! Ti ho osservato molto bene, sia
quando siamo soli che quando sei con la tua squadra… E parliamoci chiaro:
i tuoi occhi parlano per te, visto che quando qualcuno parla di lui si
accendono di una luce che molti scambiano per rabbia e gelosia, mentre a
me appare per quello che è: amore e ammirazione… Ammetto che sei
abbastanza bravino a mascherare quello che senti, ma a me non puoi
mentire… Perché quando tu lo osservi giocare io rivedo nel tuo sguardo le
stesse emozioni che ci sono nel mio quando lo punto su di te… -
La mia confusione sta raggiungendo livelli mai toccati prima… Anche perché
i suoi occhi continuano a dirmi che no, non mi sta mentendo, mi sta
dicendo la verità…
Quasi quasi vorrei potermi illudere che in realtà Akira mi stia realmente
solo prendendo in giro e non ci sia una briciola di veridicità in quello
che ha blaterato sino ad ora… D’altro canto, però, il suo sguardo me lo
impedisce e continua a trasmettermi lo stesso messaggio: è tremendamente e
dannatamente sincero!
- Io non me ne sono mai accorto… - penso ad alta voce e con ancora un
pizzico d’incredulità, ripercorrendo a ritroso le serate che abbiamo
passato insieme, cercandovi un qualche segno che avrebbe potuto farmi
intuire ciò che lui mi ha appena rivelato, senza però riuscire a trovarlo.
- Lo so, Hana… - ride lui, riuscendo a strapparmi anche un sorriso.
- E sapendo che io sono innamorato di un altro, tu vorresti uscire lo
stesso con me? - chiedo, ancora un pochino allibito.
- Sì! - conferma Sendoh, annuendo con la testa. Poi mi viene vicino e mi
scompiglia affettuosamente i capelli con un gesto che non aveva più fatto
nessuno da molto, moltissimo tempo… E il mio cuore si riempie per un
attimo di nostalgia al pensiero di quello che non ho più… Ma è solo un
istante, perché poi la voce del porcospino mi riporta alla realtà e a
questo campetto da basket: - Ti spaventa il fatto che mi piaci? -
Spaventarmi? No, solo mi lascia abbastanza sconvolto…
- No, non mi fa paura… - dico in un soffio, abbassando lo sguardo e
tornando a fissare intensamente il grigio del cemento. Il giocatore del
Ryonan si alza e viene a inginocchiarsi di fronte a me e mi alza il viso
mettendomi una mano sotto il mento, inchiodando i suoi occhi nei miei.
- Allora che c’è? - incalza, desideroso di avere una qualsiasi
spiegazione.
Faccio un gran respiro e decido di dirgli tutto, anche perché credo che
sia giusto così: - Io… Io amo Rukawa… E non mi piace la filosofia del
“chiodo scaccia chiodo”… Penso che tu meriti di stare con qualcuno che ti
voglia bene totalmente, per quello che sei, non per i tratti che gli
ricordano un altro… Credo che tu, come chiunque del resto, abbia il
diritto di poter condividere i tuoi sentimenti con un’altra persona senza
che fra voi ci sia sempre frapposta l’ombra di qualcuno che non sei tu, un
fantasma che anche se non si vede e si tenta di ignorare non accenna ad
andarsene… Se io adesso ti dicessi di sì, non lo farei certo perché sono
interessato a te, ma solo per trovare una scappatoia che mi permetta di
dimenticare il mio amore impossibile per quell’algida, meravigliosa volpe
polare che mi porto sempre dentro… E questo non è giusto, né per te né per
me. Quindi la mia risposta è no… - dico tutto d’un fiato, ringraziando il
fatto che non mi abbia interrotto, o non avrei saputo come fare per poter
riprendere da dove mi ero fermato.
Lui sorride, del suo solito gesto che a me sa tanto di maschera,
lasciandomi andare il viso. Io lo guardo e mi rendo conto del fatto che
lui mi è stato accanto per mesi, reprimendo quello che provava e ora che
ha avuto modo di rivelarmi i suoi sentimenti, io l’ho rifiutato in nome di
un amore non corrisposto che probabilmente resterà impossibile.
A volte il destino ci riserva sorprese amare…
- Sai, sei il primo che rifiuta un mio appuntamento… - commenta,
probabilmente tentando di sdrammatizzare.
- Non sarò nemmeno l’unico! - replico, cercando di non lasciarmi andare
alla tristezza di quest’assurda situazione. Probabilmente lui se ne rende
conto e si alza, prendendo in mano il pallone e iniziando a palleggiare.
- E se t’invitassi come amico a prendere un gelato adesso? - mi domanda,
dopo aver ritrovato il suo autocontrollo e avermi dato modo di riprendermi
dallo shock della serata. Ci penso un attimo e mi rendo conto che ho una
fame da lupi e che sì, ho propria voglia di un bel cono al limone!
- Va bene, ci sto! Ma tieni le tue manacce lontane dal mio sedere! - gli
dico, con un sorriso ironico, tirandomi finalmente in piedi. Lui sorride e
protesta, dicendo che non si approfitterebbe mai di me in un modo così
meschino… Io mi esibisco in una delle mie espressioni più scettiche,
mentre raccolgo la borsa e insieme andiamo alla ricerca di una gelateria.
Quando ne troviamo una di nostro gusto, decidiamo di sederci ai tavolini
all’aperto e papparci una magnifica coppa ai mille gusti, giusto per non
dover andare a cercarci una panchina libera tra le coppiette che affollano
il parco a quest’ora. Quando la cameriera ci porta le nostre ordinazioni,
Akira sfoggia il suo solito sorriso alla
nessuno-può-competere-con-la-bianchezza-dei-miei-denti-da-porcospino e la
ragazza, ingenuamente, arrossisce come un pomodoro e scappa via con una
risatina.
- Sei incorreggibile… - lo scherzo, mentre inizio a gustarmi questa
delizia.
- Io? - replica, esibendosi nella sua migliore interpretazione di un
angioletto innocente.
- Esattamente… - ribatto, sorridendo.
Mangiamo in silenzio, godendoci il fresco della sera e inevitabilmente i
miei pensieri corrono verso il volpacchiotto… Chissà se sarà arrivato a
casa o se si sarà addormentato da qualche parte… Quel pazzo è capace di
mettersi a ronfare e continuare a camminare, arrivando non si sa dove!
Penso sempre che un giorno o l’altro si perderà per Kanagawa e non saprà
più come tornare indietro, visto che all’andata era un sonnambulo in
libera uscita!
- Scommetto che stai pensando al vostro numero 11… - mi dice Akira,
riportandomi di nuovo con i piedi per terra.
- Nani? - chiedo, non avendo sentito tutta la frase.
- Ho detto che stavi sicuramente pensando a Rukawa… - ripete lui, senza
levarsi dal viso il suo eterno sorriso.
- E tu come diamine fai a saperlo? - domando, chiaramente stupito… Che
abbia tirato a indovinare? Voglio dire, è praticamente impossibile che lui
possa leggere nella mia mente, no?!?
- Ti si è illuminato lo sguardo… - replica e io arrossisco.
- Lo prendo come un sì… Che intenzioni hai con lui? - continua lui,
imperterrito.
- Non lo so… Continuerò a guardarlo da lontano, aspettando che mi passi… -
rispondo, con una scrollata di spalle, ma automaticamente mi sovviene
quando prima stavo per perdere il controllo e baciarlo, se non fosse stato
per quel maledetto ficcanaso senza tempismo di Mitsui! Più di una volta mi
sono chiesto come sarebbe poter premere le mie labbra sulle sue,
accarezzargli i capelli e stringerlo a me…
- Secondo me, dovresti dirglielo! - mi consiglia l’istrice, come se mi
dicesse che per pescare un pesce è meglio usare una lenza piuttosto che
lanciare sassi in acqua.
- Il cervello ti è andato in palla? Non ci penso nemmeno! - scatto subito,
atterrito all’idea di quello che potrebbe farmi Kaede se solo osassi
accennargli qualcosa.
- Secondo me la prenderebbe bene… - va avanti questo pazzo furioso,
probabilmente intenzionato a sfidare la sorte…
- E il sole brilla di notte! - commento io.
***Kaede Rukawa***
Finalmente sono arrivato a casa… Per colpa di quel do’aho mi è anche
toccato aspettare che la Babbuina si riprendesse, per poter chiudere il
cancello della scuola. Mica potevo lasciarla chiusa dentro! Ammetto che la
tentazione c’era, ma poi ho pensato che forse il Gorilla avrebbe potuto
preoccuparsi se non l’avesse vista tornare, allora mi sono lasciato andare
a un atto di pietà nei confronti del nostro ex-capitano… Meno male che non
ho dovuto anche accompagnarla a casa!
Chissà che cosa ha detto, quella primate, per meritarsi una testata così
forte… Quel bestione di Sakuragi non ci era mai andato giù così pesante
nemmeno con me! Beh, speriamo che la botta che le ha dato le abbia messo
in moto il cervello, a quella Piattola… E chissà che spiegazione troverà
per giustificare il bernoccolo che le è spuntato sulla testa!
A proposito di esseri strani e con il cervello in panne, oggi Sendoh è
venuto in palestra a parlare con Hana… Che voleva? Mi sarebbe tanto
piaciuto andare dal rossino e chiedergli cosa voleva quel porcospino da
lui, ma alla fine non l’ho fatto perché mi sarei dovuto scoprire troppo…
Credo che il mio rivale abbia delle mire sul rossino… Illuso! Non gli
lascerò portarmi via l’unica persona a cui tengo veramente, l’unica che
sia riuscita a scalfire la mia corazza di ghiaccio e indifferenza…
La mia gattina mi fa le fusa e io la prendo in braccio, poi la porto in
cucina e le verso la pappa nella ciotola.
Io non mangio: non ho fame… Ho solo voglia di andare a dormire… Però
qualcosa devo mettere sotto i denti, altrimenti il mio organismo ne
risentirà… Che scocciatura, il dover mangiare! Prendo un po’ di latte e lo
bevo, più per dovere che per altro, mentre penso che probabilmente il do’aho
si sarà già divorato qualsiasi cibo commestibile che abbia trovato!
Poi finalmente vado in camera e mi spoglio, rimanendo con i boxer. Vado in
bagno a lavarmi i denti e nel trovarmi di fronte al lavandino, mi vengono
in mente le parole di Hana: “Ma ti sei mai visto allo specchio, quando non
hai la tua solita espressione da ghiacciolo umano indifferente a tutto?”
Guardo la mia immagine riflessa e ci vedo semplicemente un ragazzo alto
più della media, con i capelli nerissimi in contrasto con la pelle pallida
e gli occhi blu…
Non capisco che voleva dire… Forse il suo voleva essere un complimento,
oppure una provocazione, ma non trovo il nesso logico tra questa frase e
la figura che mi rimanda lo specchio. Come un perfetto idiota, provo a
sorridere di nuovo, ma non noto poi quel gran cambiamento rispetto a
prima: sono sempre io, solo forse con i lineamenti un po’ addolciti…
Finisco di prepararmi per la notte e mi infilo nel futon, pronto a
mettermi a dormire… Cavoli, oggi ho sorriso… Quanto tempo era che non lo
facevo? Beh, dalle elementari di sicuro se non prima! E quello scimmione
sottoforma di un gigante dai capelli rossi è riuscito a farmelo rifare…
Ti voglio bene, do’aho… E mi piace quando mi chiami “kitsune”, perché è un
nomignolo che mi hai dato tu e che usi solo tu… E solo io posso chiamarti
idiota senza subire le tue testate… Forse che questo abbia qualche
significato che adesso non capisco? Oyasumi Nasai, Hanamichi…
****
Me: Per prima cosa devo ringraziare assolutamente Hana84 per avermi
lasciato un commento, dopo aver letto il capitolo: grazie mille!
Ecco qua il secondo capitolo... Mi scuso per la lentezza con cui posto, ma
gli esami purtroppo richiedono buona parte del mio tempo e indi mi trovo
addirittura costretta a studiare: che crudeltà!
comunque soto già lavorando al terzo capitolo, che si intitolerà "Mitsui,
ti ci metti pure tu?!?"! ^__^
Mitchy: Era ora che mi dessi un po' di spazio!
Me: Sono senza parole... E io che non volevo disturbarti mentre eri in
dolce compagnia con il tuo Kimi-kun...
Mitchy: ^\\^ A proposito del mio Kimi-kun... Dov'è lui in questa ff??
Me: Non c'è...
Mitchy: Come no?!?
Me: Lasciamo perdere... Ru, amore, perchè mi guardi così male??
Ru: Non lo immagini??
Me: No...
Ru: Rivoglio il mio ragazzo, chiaro?!?
Me: Sì amore, nel quarto capitolo, se tutto va bene! Ora è meglio togliere
il disturbo e ringraziare i santi che hanno letto fino a qui... Vi preeego,
lasciatemi un commentino! Mi va bene anche un "ciao" ho letto la tua ff"...
Ciao ciao!
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