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Il ritiro (fra te e me)
Calore - Epilogo

parte VII - Domenica

di Mel


 

Una dolce alba, un primo mattino dai colori sereni, ma ancora poco definiti.

Il sole aveva preso i suoi pennelli e, come un pittore esperto, cominciava già a delineare i contorni della terra per darle forma con la luce.

 

Un momento splendido.

 

Hanamichi aprì gli occhi e strusciò il viso sul petto che aveva sotto di sé.

E svegliò anche Kaede.

 

 

Abbracciati, ma svegli.

Rimasero in silenzio per un po’.

 

Mentre il sole era arrivato già a metà della sua tela, Hanamichi arrossì delicatamente.

Strinse il braccio che teneva sulla vita dell’amante e gli mormorò.

 

 

“Ieri sera, sei stato così……. Kami…. volpe… .non so se riuscirò a sopportarlo un’altra volta, se tu dovessi averne voglia anche oggi…”

 

Kaede sorrise, segretamente compiaciuto di averlo così ‘appagato’.

 

Poi ancora un movimento di quel dolce do’hao.

I suoi capelli rossi che continuavano a scivolare sulla pelle serica del torace di Rukawa, guizzando luminosi.

 

 

Una domanda quietò il silenzio.

 

 

“Non è che mi ami solo perché ti permetto tutte queste cose, vero?”

 

 

E Kaede smise di sorridere.

 

Sembrava sparita.

Invece eccola, di nuovo, fra loro.

La sua immensa fragilità.

 

Altra, perfetta, faccia della sua forza.

Come una medaglia ben fatta.

Ma con due fregi diversi sui lati.

 

Il ragazzo dai fili neri si girò di fianco, lo strinse e baciò la sua testa.

 

“Sciocco do’hao…… quanto sei do’hao…. davvero tanto……..”

 

Un risolino soffocato.

Hanamichi che cercava di guardarlo con aria offesa.

 

 

“Oi, kitsune ….bastava dirmi di no”

 

Si abbracciarono.

 

 

“Cosa mi vuoi ordinare, oggi?” chiese il ragazzo dai capelli rossi

 

 

“Oggi è domenica”

 

“Lo so”

 

“Abbiamo passato molte domeniche solo abbracciati, perché questa dovrebbe essere diversa?”

 

Hanamichi si sorprese.

 

“Vuoi che anche questa divenga un’abitudine?”

 

“Amo essere una volpe abitudinaria”

 

“Noi due, però, da un po’ di tempo a questa parte, siamo pieni di abitudini, siamo due viziosi…” rise Hanamichi

 

“Sì, mi piace essere vizioso con te”

 

E con un bacio sul naso gli tolse la parola.

 

Per Kaede, il ritiro era  finito ormai, ufficiosamente finito, ma non glielo disse, no di certo.

Passò la domenica così, come gli aveva promesso, limitandosi a commissionare al suo dolcissimo Hana solo baci, su baci, su baci.

 

Quello era il motivo per cui, la notte del sabato, lo aveva voluto fin quasi all’alba.

 

Dormirono ancora.

Poi un bagno insieme, il loro bagno.

 

Su note dolci, finì anche quella settimana.

La loro settimana.

 

Il loro ritiro.