La mia prima fic originale conclusa^_^
Il richiamo del mare
di Andromeda Shun
RON:
Nei tuoi occhi ho letto la verità che ha dischiuso la mia mente all'orrore
della solitudine. lasciarmi? Perché, perché vuoi lasciarmi?
I tuoi occhi così tristi, disperati. non lo vuoi, lo so, lo vedo e lo
sento.
e allora perché? Perché so con certezza che questa è l'ultima volta.
l'ultima volta che le mie mani accarezzeranno la tua diafana pelle, morbida
come la spuma del mare che ha assistito al nostro primo incontro e che da
allora accompagna la nostra storia. l'ultima volta che le mie labbra
baceranno le tue, rosee, l'ultima volta che vedrò i tuoi occhi, in essi il
blu dei profondi oceani.
Sei la cosa più preziosa che ho. no. l'unica. l'unica cosa bella che abbia
mai potuto avere nella mia misera vita, l'unico, tu, che sia riuscito a
spiegarmi, con il semplice calore dei tuoi gesti, di ogni tua singola
azione, la vera essenza della parola amore.
SIREN:
E' scaduto il mio tempo; per l'ultima volta mi concedo a te amore mio e poi
tornerò. ho promesso. il mio mondo mi attende. un mese mi era concesso. di
più è impossibile. un mese di vita per la mia gente lontano dagli abissi.
Credevo mi sarebbe bastato, un mese intero da passare accanto a te e sarei
stato sazio per la vita intera; povero illuso io, ingenuo principe dei mari.
d'ora in poi, al contrario, la mia vita senza di te non avrà più alcun
senso. Sarò perduto. come posso. come potrò vivere senza di te?
No, basta, non voglio pensarci; accoglimi tra le tue forti braccia, questa
volta ancora. amami. dammi in una volta sola tutto l'amore che non potrai
darmi per il resto della nostra vita!
RON:
Ti avvicini, mi tendi le braccia con quel tuo modo unico e indimenticabile
di chiedere affetto; come non concedertelo? Io ti darei affetto per tutta la
vita ma tu te ne vuoi andare. perché sei così crudele? Perché vuoi che io
sia di nuovo solo? Perché vuoi che torni ad odiare il mondo, questo mondo
che tanto amo da quando posso condividerlo con te?
"Perché mi fai questo?" Non resisto alla tentazione di
chiedertelo; i tuoi grandi occhi si allargano pieni di comprensione, le tue
braccia ricadono.
"Credi che non l'abbia capito?" proseguo quasi con freddezza
"Tu te ne andrai, lo so."
Ed ecco le lacrime, perle preziose nate dagli immensi oceani dei tuoi occhi.
la terribile conferma. non mi ero sbagliato.
Ti getti addosso a me con la tua solita esuberanza un po' infantile che
sempre mi ha fatto sorridere ma che oggi, invece, mi fa venir voglia di
piangere.
"Ti prego" singhiozzi con la tua voce flautata "Non trattarmi
male proprio oggi. fai che possa portare con me il tuo amore e non la tua
rabbia!"
Ti stringo, nell'abbraccio metto tutto il mio ardore, il mio desiderio di
fondermi con te, di farti diventare tutt'uno con il mio corpo, in modo che
tu non possa allontanarti neanche di un passo da me!
"Dimmi il motivo" sussurro strofinando la guancia contro la tua
"Almeno questo. perché?"
"Non dipende da me.. credimi amore mio, tu supplico, credimi!"
Sì, oh sì, ti credo. nient'altro che di sincerità sono capaci quelle
labbra, la stessa sincerità che si riflette negli occhi blu.
Asciugo le tue lacrime con un bacio, assaporo in me il loro sapore salato
eppure così dolce; le mie mani affondano nei capelli fluenti dal colore
bizzarro, mai visto. azzurri, lunghissimi. li sento intrecciarsi in anelli
infiniti intorno alle mie dita inebriate.
Non parliamo più ora; ti faccio mio sotto le stelle che cominciano ad
ammiccare, accendendosi una a una nel cielo prossimo alla notte. la notte
che scende sulla terra. notte che sarà eterna per noi perché il mattino ci
vedrà separati per sempre.
SIREN:
Il cielo comincia a schiarire; è prossima l'alba che mi strapperà alle tue
braccia.
Dormi al mio fianco, su questi scogli battuti dal mare; lo sciacquio delle
onde è una voce impietosa che mi chiama, insistente. chiudo le orecchie a
quel suono che una volta era amico ma che adesso mi è odioso!
Nessuno ci comprende, ogni cosa contribuisce a volerci separare.
Il tuo volto dai lineamenti tanto forti sembra quello di un bambino ora che
è abbandonato al sonno; ti osservo e vedo in te il massimo dell'avvenenza:
io la conosco tutta la tenerezza che si cela sotto quello sguardo in
apparenza così duro. forse sono l'unico a conoscerla perché quella
dolcezza l'hai riservata tutta a me. te ne sarò grato in eterno. e sono
costretto a ripagarla così, abbandonandoti.
Uno spruzzo mi bagna la pelle nuda del braccio; non mi ero ancora reso
conto, durante questo mese, di quanto mi mancasse il fluido vitale delle
acque marine. non me ne ero reso conto perché non sentivo il bisogno di
nulla: tutta la mia vita era al mio fianco e anche adesso odio il mare che,
con quello spruzzo di spuma, ha voluto ricordarmi di essermi indispensabile.
Illuso. non ho bisogno di lui! Cos'è quella misera gocciolina paragonata a
te, amore mio?
Eppure, questo non cambia le cose, devo andare!
Non sopporto l'idea di uno straziante addio; mi alzo in silenzio,
districandomi dal tuo abbraccio. non voglio svegliarti.
Resto ancora qualche istante inginocchiato accanto a te, delicatamente
sfioro la tua guancia abbronzata.
Quando ti sveglierai, io non ci sarò più, forse crederai che questo mese
sia stato tutto un incredibile sogno.
Sì, ricordami così, come il tuo dolcissimo sogno che ti aiuterà ad
affrontare meglio la vita.
"Addio" sussurro "spero di averti lasciato qualcosa di
bello."
Mi volto, mi incammino verso la battigia, dove attenderò l'onda che mi
riporterà al mare.
Una morsa si serra con forza sul mio polso; sei in piedi, gli occhi
sbarrati, sperduti come mai li ho visti prima.
"Non lasciarmi!"
La tua preghiera disperata fa perdere parecchi battiti al mio cuore già
ferito.
Entrambe le tue mani ora si aggrappano alle mie, non so sottrarmi, tutto mi
implora di rimanere, la mia stessa anima!
Eppure a questa voce se ne contrappone un'altra, la voce delle onde che
urlano tra gli scogli, una voce amica che mi chiama, che mi mette in
guardia. amica? Eppure perché le sono così ostile? Quella voce vuole
salvarmi. e io la odio! Con tutto me stesso!
Mi divincolo, debolmente, senza convinzione, sfuggo al tuo sguardo, se
incontrassi i tuoi occhi non potrei più andarmene.
"Resta, non spezzarmi il cuore. se te ne vai, mi uccidi!"
"Non dirlo! Tu non capisci in che situazioni mi metti!"
Ti fisso adesso con una rabbia dettata dal dolore estremo che provo.
Ti inginocchi, senza lasciarmi le mani, mi conduci con te, a terra, poi mi
getti le braccia al collo. provare a respingerti? Non se ne parla. come
posso?
Il sole sta sorgendo, scade il mio tempo. eppure sto bene, sono tra le tue
braccia, ancora mi nutro dei tuoi baci e delle tue carezze. come potrei non
stare bene? Non mi manca niente, che senso ha tornare e vivere in un'eterna
morte senza di te?
No. resterò, vivrò in eterno finché tu mi stringerai così, non morirò.
non morirò mai.
Fermo le tue mani che non mi lasciano tregua: "Voglio solo dormire.
fammi addormentare qui, accanto a te."
Chiudo gli occhi, cullato dalla tua risposta: "Ci addormenteremo
insieme."
RON:
Mi sveglio di soprassalto, senza sapere perché un terrore senza nome mi
attanaglia improvviso. terrore che si rivela fondato appena porto il mio
sguardo su di te.
La tua pelle così fresca, che per un bizzarro scherzo della natura dava
l'idea di essere eternamente umida, ora è bollente, arida, come disseccata.
Sei proprio tu amore mio? Cos'è questa creatura rantolante, con le membra
tese e rigide, annaspante, come se stesse affogando? Cosa ti succede?
Ti tiro su, in preda a un panico che non so controllare, socchiudi gli
occhi. e mi sorridi. quel sorriso se possibile più bello che mai, anche se
nato dall'estrema sofferenza del tuo viso contratto.
Cerchi di sollevare una mano, è uno sforzo enorme per te ma ci riesci: la
forza di volontà racchiusa in quel fragile corpo è immensa.
Quella mano tremante mi sfiora la guancia cacciando una lacrima, una delle
tante lacrime. le lacrime che mai sono riuscito a piangere in tutta la mia
vita.
"Cos'hai? Cosa sta succedendo?"
Metto insieme domande e parole senza senso, alla rinfusa, finché tu
raccogli ancora un po' di forze e rispondi, la tua bellissima voce così
sottile ora, quasi impercettibile: "Un. un mese. un mese di vita. fuori
dal mare."
E l'orribile realtà mi trafigge impietosa, balena nella mia mente come un
lampo: "Per questo. volevi andartene?"
Diventi triste, il sorriso scompare, quasi un rimprovero si dipinge ora sul
tuo volto: "Io. non volevo. andarmene."
Non posso più fare a meno di urlare, in modo così isterico che mi faccio
paura da solo: "Perché non me l'hai detto?!!! Maledizione!! Perché?!!!"
"Sono. un egoista. per non morire dentro. sono rimasto fino alla fine.
ho. scelto la strada più facile per me. lascio a te la sofferenza. a te
solo. me ne rendo conto solo ora. perdonami. non avevo la forza. tuttavia,
qualunque fosse stata la mia scelta, sarei stato egoista verso di te. in
ogni modo ti avrei lasciato."
Con due dita ti chiudo gentilmente la bocca: "Sst. basta, ti fa male
parlare."
Ti prendo in braccio e mi alzo in piedi: sei così leggero.
"Se ti riporto al mare ora. sarai salvo."
Sorridi ancora, forse per la mia ingenuità: "E'. troppo tardi."
"Ti ci riporto lo stesso, andremo al mare insieme, nel tuo bellissimo
mondo, tanto migliore del mio. tanto più ospitale. lui. accoglierà anche
me."
Sbarri gli occhi, terrorizzati, provi a divincolarti ma sei troppo debole:
"Morirai!" esclami con un briciolo di forza residua.
"No. se resto qui da solo morirò. anch'io ho il diritto di scegliere
e, come te, scelgo di non morire dentro."
Non rispondi più, hai chiuso gli occhi.
Mi addentro tra le onde che mi sovrastano, mi sommergono. mi abbandono a
loro, felice.
Le nostre voci sussurrano all'infinito: "Non ci lasceremo mai."
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