Disclaimer: I personaggi non sono miei ecc...ecc...

Note: io ce la sto mettendo tutta, ma se volete smetto...

Non so perchè ma i personaggi vanno sempre OOC... non riesco a controllarli, prendono vita propria e non mi ascoltano...sigh! Spero vi piaccia comunque.


Il resto è silenzio

parte III

di Sanada


Si ritrovarono avvinghiati a vagare per la stanza,dimentichi di tutto e tutti.

Quando si ritrovarono a corto di fiato, si staccarono giusto il tempo  di un respiro profondo, per poi immergersi nuovamente l'uno nella bocca dell'altro.

Hanamichi sollevò Rukawa per i fianchi, facendo in modo che questi avvinghiasse [come mi piace questo termine^_= NdS] le gambe attorno ai suoi fianchi. Sentiva inequivocabilmente l'eccitazione del compagno premere sul suo ventre, e in lui cresceva il desiderio di perdersi completamente in quelle sensazioni.

Si portò verso il letto, lasciandovisi cadere sopra.Rukawa sotto di lui.

"Perché.l'hai fatto?" Riuscì a chiedere il rossino, mentre scendeva a leccare e succhiare il collo del compagno.

"Ne avevo voglia"

A sentire questa risposta, il rossino alzò il volto ad incontrare gli occhi di Rukawa, le cui gote avevano assunto un inusuale colorito roseo, unico particolare, assieme all'ovvio gonfiore delle labbra, che denotasse quanto era appena avvenuto tra loro.

Hanamichi osservò pensieroso il ragazzo sotto di lui.per poi scoppiare in una fragorosa risata.

Continuando a ridere come un pazzo, si stacco da lui mettendosi a sedere al suo fianco.

"Che hai da ridere? Do'hao" Rukawa dapprima si sentì un po' irritato dal comportamento della testarossa, poi si rese conto dell'incredibilità della situazione, e, probabilmente per la prima volta in vita sua [non contando naturalmente tutte le volte in cui lo fa nelle altre fic^^ NdS], scoppiò a ridere anche lui.e rideva davvero! Di gusto! [più OOC di così..NdS]

Sentendo quella risata genuina e cristallina [Uhn.D.O.C ^_____^.NdS], Hanamichi restò completamente affascinato, smise di ridere e si voltò ad osservarlo.bellissimo.

Quando anche Rukawa si fu calmato.

"E' la prima volta che ti vedo ridere"

"E' la prima volta che rido così, almeno da che mi ricordi"

"Dovresti farlo più spesso"

"Nh?"

Il rossino non riuscì a resistere, lo afferrò per la nuca e lo attirò a se, rimpossessandosi delle sue labbra.

"Perché l'hai fatto?" Chiese Rukawa, quando senza fiato furono costretti a separarsi, ripetendo la domanda fattagli da Hanamichi pochi minuti prima.

"Perché ne avevo voglia" ripeté il rossino sorridendo.

"Non so cosa ci sia preso, sai kitsune? Eppure non mi stupisco ne mi pento.è stato davvero bellissimo" aggiunse poi, arrossendo leggermente "wow.sento ancora i brividi su per la schiena.brr.hahahaha!!" Hanamichi sembrava aver ritrovato tutto il suo spirito, da troppo tempo sopito. E questa cosa non sfuggi neppure a lui.

"Sai Kitsune? Forse mi hai già aiutato."

"nh?"

"Sai da quanto non ridevo così? Di gusto, di cuore?

"Da tanto, lo so, me ne ero accorto"

Già, da tanto la volpe si era accorta che il rossino aveva perso la sua energia, già da prima che il suo comportamento mutasse in maniera così vistosa.

"Eppure..." continuò Hanamichi, assumendo un'espressione assorta e fin troppo seria "...sarò sincero...non so ancora cosa provo per te...è stato tutto così...improvviso...io..."

"Non devi giustificarti..." lo interruppe Rukawa, cogliendo il suo imbarazzo "neppure io lo so"

"Bene...hahahahah!!!" e il rossino scoppiò in una nuova, inaspettata, fragorosa risata.

"E smettila di ridere!" sibilò la volpe, cercando di non dare a vedere che neppure lui riusciva a trattenersi dal ridere di nuovo...ma due volte in un solo giorno era davvero troppo.

Soffocò con uno sbuffo l'accenno di sorriso che rischiava di incrinargli le labbra, scoprendosi ad osservare quanto fosse coinvolgente il sorriso di Sakuragi

-cos'è? Una volta iniziato a ridere non riesce più a fermarsi? Però...sono contento...-

Poi, mutando espressione e umore con la stessa velocità con cui cambia il tempo a marzo [e anche a maggio -_-; NdA], il rossino tornò improvvisamente serio.

"Vorrà dire che lo scopriremo insieme" si ritrovò a dire, sorprendendo entrambi con quella proposta dalle mille interpretazioni e sfaccettature [Io ho capito benissimo NdRu; Te pareva...-_-;; NdA].

"Ok" Rispose Rukawa, che neppure a se stesso riusciva a spiegare le strane sensazioni che quella testa rossa riusciva a provocargli...in fondo non si aspettava che il loro incontro prendesse quella piega.

"Ora però..." riprese Hanamichi, alzandosi dal letto e andando a recuperare i fogli sparsi sul parquet "...abbiamo un altro discorso in arretrato da terminare"





Erano quasi le dieci di sera quando Hanamichi, con passo sconsolato e pensieroso, prese ad allontanarsi dalla casa di Rukawa in direzione della propria.

La discussione con la kitsune lo aveva turbato davvero molto.

Certo.non era di molte parole.poche, ma buone.

Era certo anche che 'buone' non fosse proprio il termine adatto per classificare tutto quello, eppure il dubbio era talmente vivo, talmente lacerante che non se la sentiva di accantonarlo a priori.

Non sopportava Keiji, era un dato di fatto, lo odiava con tutto se stesso, ma da li a pensare che avesse potuto architettare tutto.addirittura la morte del suo stesso fratello.

Un brivido freddo percorse la sua schiena.

Sembrava la sceneggiatura di un thriller da quattro soldi [facciamo da tre^^.NdA], eppure le motivazioni indotte dal suo compagno di squadra erano davvero ineluttabili.e a lui non era mai passato neppure per la mente.

Stava di fatto che suo padre non avesse mai sofferto di cuore prima di quel maledetto giorno, stava di fatto che quei maledetti teppisti avevano agito con un tempismo dannatamente perfetto.troppo perfetto, secondo la kitsune.

E poi il matrimonio.troppo affrettato per passare inosservato.

Sua madre aveva il 50% della compagnia, e fino alla sua maggiore età, deteneva anche l'altro 50% delle quote lasciategli in eredità dal padre.in poche parole, sposandola Keiji aveva ottenuto il controllo completo su tutto il campo.

Come aveva fatto a non pensarci minimamente? Certo, non ne capiva assolutamente di affari [neanche io^^, chiedo perdono agli esperti del settore, sto inventando di sana pianta.se avete correzioni e consigli, saranno bene accetti, se no, fate finta che sia così, con me funziona sempre^^ NdA], e poi il dolore e la rabbia avevano totalmente offuscato la sua mente.doveva ammetterlo, probabilmente la sua buona fede e la sua ingenuità non gli avrebbero mai permesso neppure di fare congetture del genere.

Era terrificante.se tutto quello fosse stato vero.come avrebbe potuto vivere sotto lo stesso tetto con l'assassino di suo padre?!

"Che devo fare?" sussurrò a denti stretti, quando ormai pochi metri lo separavano da casa "Dimmelo tu papà, che devo fare?" un nodo alla gola lo avvertì che era prossimo alle lacrime.

Emise un profondo respiro

-devo essere forte anche per lui.devo capire dove sta la verità-

Inserì le chiavi nella serratura.

Aprì la porta e si trovò davanti sua madre e...quello li, come avrebbe detto Rukawa, che a giudicare dall'espressione erano tutt'altro che allegri...

-hn...sembrano davvero incazzati...haha! Che facce che hanno! Ora mi diverto un po'!-

La soddisfazione nel pensare di poter incrinare la loro apparente felicità era davvero troppa per resistere alla tentazione di infierire.

"Che facce che avete" disse, fingendosi serio e tentando di trattenere a stento le risate.

Chiuse la porta dietro di se e si apprestò ad oltrepassarli.

"Sembra che vi sia morto qualcuno...Toh! Non è che per caso ve ne siete ricordati vero? Papà ne sarà di certo felice!"
Un sorriso beffardo a nascondere la rabbia, occhi attenti a studiare le reazioni.

Quella di sua madre, d'altronde prevedibile, giunse immediata nel pianto isterico.

Quella di suo...quello li...anche:

lo afferrò per il colletto, fissandolo dritto negli occhi [a quanto pare l'altezza è un attributo di famiglia^^ NdA]

"Ascoltami bene moccioso! Non ti permettere mai più di ritornare a casa a quest'ora senza avvertirci! E non ti permettere mai più di parlarci così! Te l'ho detto e te lo ripeto per l'ultima volta...se no..."

"Se no cosa fai? Mi ammazzi?" sibilò il rossino, cercando di scoprire in lui qualsiasi segno di cedimento. E infatti il lampo di sorpresa che attraversò gli occhi di Keiji annullava qualsiasi possibile dubbio.

E poi lo schiaffo...

Talmente potente da far volare Hanamichi per terra.

"Hanamichi!!!" di fronte a quella scena la madre del ragazzo si precipitò verso di lui.

"Tutto ok?" chiese in preda all'ansia.

Ma il rossino era troppo scioccato per rispondere.

Guardava con odio sempre crescente quel...mostro...solo quel termine gli veniva in mente per identificarlo...il mostro che aveva rovinato la sua vita...avrebbe dovuto reagire e fargliela pagare cara...ma era ancora presto...Rukawa era stato chiaro anche su quello...avevano bisogno di prove.

"Keiji! Hai esagerato!" la voce di sua madre rivolta a quell'uomo lo fece ritornare in se.

Si alzò...inaspettatamente deciso sul da farsi.

"Tranquilla mamma...ho sbagliato, lo ammetto. Vi chiedo scusa"

I due lo guardarono con occhi sgranati, il dubbio che cresceva in Keiji, la gioia in sua madre.

"Non succederà più. Ora se volete scusarmi, vado in camera mia"

Nessuno di loro obbietto.

-Già, non succederà più...ma accadranno cose molto peggiori!- pensò tra se il rossino dirigendosi a testa bassa verso la sua stanza, ma dentro di se sorridendo.




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