NOTE: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni. I fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti. I personaggi, i luoghi ecc … appartengono ai rispettivi ideatori e detentori di Copyright. Questa storia non ha alcun fine di lucro. Qualsiasi nome o riferimento a fatti o persone esistenti o realmente esistiti è puramente casuale.



 


 

 

La bestia nel cuore

 

di Titania

 



 

PARTE I

 

I cambiamenti nella sua vita si erano susseguiti talmente in fretta che ora non riusciva ancora a capacitarsene...cosa ci faceva lì? Non c'era proprio altra soluzione? Questi erano in linea di massima i pensieri che correvano nella mente di Harry mentre fissava il soffitto della biblioteca del maniero di Piton. Era stato praticamente obbligato da Silente a trascorrere lì l'estate, in quanto la protezione magica che il sacrificio di sua madre gli aveva lasciato era svanito con il manifestarsi dei suoi nuovi poteri ... o meglio della sua nuova identità.

 

Ed ora si trovava a dover fronteggiare una serie non indifferente di complicazioni, prima fra tutte quella di dividere la casa con il suo ex professore che sinceramente sperava di non dover più vedere, considerando il fatto che aveva concluso, tra l'altro brillantemente, la sua carriera scolastica.

 

Quando in passato aveva pensato alla fine della scuola, si vedeva eclissato nel mondo babbano, magari dopo aver sconfitto Voldemort ed invece quel bastardo si era rintanato chissà dove dopo aver capito che Harry aveva trovato e distrutto tutti gli Horcrux e che quindi era di nuovo mortale.

 

Stava ancora meditando sugli strani sviluppi della sua vita quando la porta della biblioteca si aprì per fare entrare Piton, Harry non poté far a meno di notare che senza la solita veste da mago l'uomo era ancora più attraente ...eh già, fra i suoi nuovi problemi c'era anche la considerevole attrazione nata in quell’ultimo anno di scuola per il suo professore di pozioni e quel vecchio pazzo di Silente lo aveva costretto a vivere con lui, sebbene ne fosse pienamente consapevole.

 

- Potter, è decisamente sconvolgente constatare che da quando è arrivato qua ha passato la maggior parte del tempo in biblioteca - preso dai suoi pensieri Harry non si era accorto che Piton era arrivato alle sue spalle - Naturalmente sta leggendo gli unici testi che non sono adatti a lei! -

 

- Non si preoccupi, non ho intenzione di provare a lanciare incantesimi oscuri su di lei, d'altronde abbiamo deciso di tentare una pacifica convivenza dal momento che ad entrambi è stata imposta la presenza dell'altro. Ciò non toglie che ho necessità di ampliare la mia conoscenza di tale materia, come Silente le ha spiegato -

 

- Silente mi ha semplicemente detto di lasciarle carta bianca, cosa che non condivido e quando ho esternato la mia preoccupazione in merito a tale affermazione mi ha risposto che a volte le situazioni mutano e con esse anche le nostra azioni ... se questa a lei può sembrare una spiegazione!!- concluse acido l'uomo.

 

- Silente non le ha detto nulla? -

 

- Potter, ha perso totalmente la capacità di comprendere? Mi sembra di essere stato chiaro, ha solo menzionato un qualche genere di cambiamento e che sarebbe stato lei eventualmente a parlarmene! -

 

- Oddio ... non ci posso credere ... e lei perchè non mi ha chiesto nulla? Ero sicuro che sapesse ... per questo non mi sono preoccupato del fatto che per tutti questi giorni non si è fatto vedere  ! -

 

- Le assicuro che la mia assenza non era in nessun modo legata alla sua presenza in questa casa, il maniero è abbastanza grande per evitarla - concluse secco Piton voltando le spalle al ragazzo più giovane per andare a sedersi in una delle poltrone della biblioteca a consultare un vecchio tomo.

 

Harry era ancora sconvolto, aveva chiesto a Silente di spiegare bene a Piton la sua nuova situazione, era venuto lì convinto che l'uomo sapesse la verità. Ora invece toccava a lui raccontare tutto e  sperare che l'uomo non desse in escandescenza ... cosa alquanto pericolosa al momento. Accidenti a quel vecchio pazzo, cosa gli era saltato in mente? All'improvviso sentì la rabbia prendere il sopravvento e la bestia dentro di lui risvegliarsi violentemente.

 

Piton stava tranquillamente leggendo il suo libro. Beh … tranquillamente non proprio se considerava il fatto di avere nella stessa stanza anche Harry Potter, suo tormento degli ultimi sette anni. Se all'inizio lo aveva odiato per la somiglianza col padre, adesso lo detestava perchè era radicalmente cambiato! Era più riflessivo e si era dimostrato uno studente brillante ed era cambiato anche fisicamente.

 

Il piccolo spaventapasseri arrivato ad Hogwarts anni addietro era divenuto un bellissimo giovane uomo ed ultimamente il suo fascino era cresciuto a dismisura tanto da turbare persino lui.

 

Ma era inutile soffermarsi su certi pensieri, aveva più probabilità di ottenere la cattedra di Difesa contro le arti Oscure che di avvicinarsi al Golden Boy senza che quest'ultimo tentasse come minimo di schiantarlo! La frustrazione data da tale situazione lo aveva portato ad assentarsi in quei primi giorni di vacanza ed ora si stava chiedendo come avrebbe sopportato i mesi di convivenza che sarebbero arrivati. Ancora perso nelle sue congetture, all'improvviso Piton si sentì inondato e sopraffatto da un enorme potere, quasi incapace di respirare si voltò verso Potter e quello che vide lo lasciò a bocca aperta.

 

Il ragazzo sembrava l'incarnazione stessa dell'ira e del potere, la sua bellezza era quasi sovrannaturale e i suoi occhi erano completamente neri, privi delle caratteristiche iridi verdi e del bianco e decisamente inumani.

 

Per la prima volta in vita sua Severus ebbe paura.

 

Harry percepì subito lo spavento dell'altro e non senza sforzo riuscì a dominare la bestia per evitare di aggravare ulteriormente la situazione. Piton lo fissava con gli occhi sgranati, se non avesse dovuto dare spiacevoli spiegazioni, lo avrebbe trovato divertente.

 

- Signore, se riesce a calmarsi le spiegherò tutto ...  per me è ancora difficile controllarmi quando avverto la paura in chi mi sta di fronte -

 

Il mago più anziano fece un profondo respiro e riprendendo il controllo su sé stesso fece cenno al giovane di accomodarsi nella poltrona di fronte alla sua per le spiegazioni.

 

- Quello che sto per rivelarle probabilmente le parrà irreale, ma sembra che la mia vita sia piena di avvenimenti surreali ... -

 

- Potter, evitiamo i convenevoli e mi spieghi tutto senza troppi giri di parole. Sono già abbastanza innervosito senza che lei inizi ad esprimersi come Silente! -

 

- Come vuole - sbuffò Harry - Qualche mese dopo l'inizio dell'ultimo anno scolastico, ho iniziato a percepire un cambiamento nel mio flusso magico. Tutto mi riusciva con più facilità e ho acquisito particolari capacità specialmente per tutto quello che riguarda il controllo della mente altrui, arrivando addirittura a poter leggere tranquillamente i pensieri delle persone, tutto senza incantesimi. Silente mi tranquillizzò dicendo che avrebbe fatto ricerche approfondite sulla mia famiglia per trovare una spiegazione a questi poteri. La metamorfosi, oggi posso proprio chiamarla così, continuò e mi ritrovai a dover controllare anche la mia forza fisica che ora è decisamente superiore a quella di qualsiasi umano, come anche la mia capacità di guarigione -

 

Piton deglutì mentre un sospetto iniziava a farsi strada nella sua mente.

 

- Quando andai da Silente per parlare di questi nuovi sviluppi e a chiedere spiegazioni in merito, lui mi disse che scavando nel passato della mia famiglia aveva trovato tra i miei avi un vampiro. Sembra che chissà come, questo tratto genetico rimasto sopito nelle generazioni a me precedenti si sia completamente risvegliato con l'adolescenza e in me è addirittura  divenuto dominante. -

 

- In poche parole lei è un vampiro... di nascita -

 

- Esatto, ad oggi lo sono a tutti gli effetti -

 

- Le razze vampiriche non sono poi molte e considerando che lei sembra non avere problemi col sole e nemmeno con il cibo tradizionale rimane solo un'ipotesi... - Piton ora era veramente teso, anche se cercava di dominarsi.

 

- Immaginavo che avrebbe capito subito, il mio avo era un Krisnk, cioè ... -

 

- Un cosiddetto vampiro diurno - lo interruppe l'ex professore che sentiva la necessità di parlare per poter metabolizzare la situazione senza farsi prendere dal panico o fiondarsi da Silente per schiantarlo - Credevo fossero estinti, tra l'altro non ci sono molte informazioni su di loro e nulla di provato, solo dicerie popolari -

 

- A questo punto direi che lei ha bisogno di un po’ di tempo per considerare la cosa e decidere se continuare a darmi ospitalità. Comprenderà che la mia natura implica un certo pericolo a prescindere. -

 

- Eviti di essere melodrammatico, ho fatto il doppio gioco con il Lord Oscuro per anni, crede che questa situazione possa impensierirmi di più? Senza contare che lei è purtroppo l'unico che può eliminare l'Oscuro Signore ed ora che il mio ruolo all'interno dell'Ordine non è più un segreto la mia unica possibilità di non finire ucciso è sperare che lei riesca a vincere questa guerra. E potrebbe ricambiare la mia ospitalità dandomi informazioni sulla sua specie, sono pur sempre uno studioso e non mi dispiacerebbe approfondire l'argomento. -

 

Harry rise - E magari scrivere un saggio che possa aiutarla ad arrivare finalmente alla cattedra di Difesa dalle Arti Oscure -

 

Piton ghignò, decisamente il ragazzo era più sveglio di quello che aveva pensato - Sarà una convivenza interessante –

 

 

 

CAPITOLO   2

 

Harry non rivide Piton per tutto il giorno successivo e la cosa gli fece temere che in realtà all'uomo non andasse poi così bene dividere la casa con un vampiro. Era decisamente nervoso anche perchè si sentiva sempre più attratto da quell’uomo. Dopo la mutazione i suoi desideri ed istinti erano decisamente più forti e se da un lato la cosa lo spaventava, dall'altro doveva considerare che ora perdeva molto meno tempo ad analizzare i propri sentimenti, ciò che voleva era sempre chiaro alla sua mente, anche se sarebbe stato difficile gestire la situazione.

 

Dopo cena Harry era andato come d'abitudine in biblioteca, ora che il suo corpo non necessitava più di allenamento fisico per restare in forma, passava il tempo libero leggendo. Era ancora immerso nella lettura quando percepì la presenza di Piton fuori dalla porta della biblioteca, chiuse il libro e aspettò che l'uomo si decidesse ad entrare.

 

Finalmente la porta si aprì e Severus entrò portando con sé una bottiglia di vino e due bicchieri ed indicando ad Harry le poltrone dove si erano seduti il giorno precedente.

 

- Buonasera Potter, se non le dispiace gradirei avere più informazioni sulla persona che attualmente sto ospitando e che teoricamente dovrei proteggere, anche se al momento non credo che potrei fare qualcosa per lei in questo senso -

 

- Sicuramente non ho bisogno di protezione fisica, ma devo nascondermi il più possibile finché non riesco a controllarmi alla perfezione...-

 

- Certo non sarebbe una gran bella pubblicità ... Il Bambino Sopravissuto è un vampiro ... il Ministero non saprebbe come affrontare la cosa, per non parlare dei suoi fans - lo interruppe acidamente Piton.

 

Harry già sentiva qualcosa muoversi dentro di lui e cercò di dominare la rabbia che stava crescendo - Non mi importa nulla né del Ministero né dei miei fantomatici fans, l'unica cosa veramente importante per me è eliminare Voldemort, vincere questa guerra e riprendermi la mia vita! -

 

- Povero ragazzo con il peso del modo sulle sue spalle - infierì ironico Piton.

 

Harry strinse le labbra e uscì dalla stanza.

 

Severus si maledisse mentalmente, non si era presentato in biblioteca per umiliare Harry, ma aveva avuto una pessima giornata ed il suo malumore lo aveva portato a sbeffeggiare colui che era stato il capro espiatorio di ogni suo accesso di collera negli anni passati. Senza contare poi che il sentirsi attratto da quel giovane lo stava facendo impazzire, non riusciva a capire come era passato dall'odiarlo al desiderarlo. Nonostante tutto, resosi conto della sua stupidità, andò a cercare il ragazzo per poter finire, o meglio iniziare, una conversazione civile.

 

Lo trovò nel salone, accoccolato sul divano di fronte al caminetto. In segno di pace gli offri un calice di vino che il ragazzo accettò tenendo lo sguardo fisso sul pavimento, ma non riuscì ad evitare di redarguirlo

 

- Potter, andarsene nel bel mezzo di una conversazione è decisamente una pessima ed incivile manifestazione di infantilismo -

 

Non ricevendo risposta e notando che l'altro non aveva alzato gli occhi dal pavimento, gli toccò una spalla.

 

Harry si alzò e si allontanò con un movimento fulmineo che fece spaventare Severus, facendolo inciampare nel tappeto e cadere sul divano precedentemente occupato dal ragazzo.

Alzò uno sguardo preoccupato su Harry e vide che gli occhi del ragazzo erano completamente neri e stava avanzando verso di lui, ma non sembrava incollerito o pericoloso sembrava ... oddio ... languido!

 

Prima ancora di rendersene conto, Severus si trovò intrappolato fra il corpo di Harry e il divano, con una mano del giovane aggrappata ai suoi capelli che lo obbligava a reclinare la testa. Sentì il respiro dell'altro sulla sua pelle e vide quegli strani occhi neri pericolosamente vicini, fece scorrere il suo sguardo sul viso del ragazzo e vide le labbra tendersi in un sorriso ferino che scopri un paio di lunghi affilati e lucenti canini. Sentì la lingua del giovane lambirgli il collo e fu preso dal panico.

 

Quello non era Harry, era la bestia che si era risvegliata e chiedeva il suo sangue … iniziò a contorcersi per cercare di liberarsi, ma la presa dell'altro era troppo forte.

 

- Cerchi di non agitarsi, più lei si dimena più io faccio fatica a controllarmi -

 

Severus guardò nuovamente Harry e si rese conto che il ragazzo stava cercando di riprendere il controllo, smise di dibattersi all'istante e si concentrò sulle sensazioni che la voce del vampiro gli aveva regalato. Il tono era basso, roco e sembrava come potesse accarezzarlo, tanto da sentire la pelle bruciare. Per un attimo si chiese che sapore avessero le labbra di quella seducente creatura.

 

Lentamente Harry si alzò, lasciò la presa che immobilizzava Piton e si allontanò di qualche passo.

 

- In questi ultimi mesi sono riuscito a trovare qualche informazione interessante su alcuni libri della sezione proibita, tutto quello che ho raccolto ho avuto modo di convalidarlo di persona. Le lascio i miei appunti ... li legga. Se dobbiamo convivere è meglio che lei sia informato su alcune cose. Nel frattempo io vado a fare una passeggiata. Ho decisamente bisogno di una boccata d'aria. Quando torno parleremo e valuteremo la situazione. -

 

Piton non riuscì nemmeno a replicare che il giovane era già uscito dalla stanza.

Prese il plico che Harry aveva lasciato e iniziò a leggerlo.

 

Dopo un paio d'ore Harry rientrò e trovo Piton ancora seduto sul divano con i suoi appunti tra le mani e un colorito decisamente pallido in volto, fece un respiro profondo e appigliandosi a tutto il suo coraggio da Grifondoro si apprestò ad affrontare il discorso probabilmente più imbarazzante della sua vita.

 

- Se la sente di parlare ora o preferisce rimandare a domani? - chiese al suo ex professore.

 

- Dopo aver letto i suoi appunti preferisco parlarne subito. Vorrei evitare in futuro di comportarmi, anche se inconsapevolmente, come una meretrice di vampiri -

 

- Bene, io cercherò di essere il più sincero possibile, ma le chiedo di limitare la sua arroganza nei miei confronti, non è la serata giusta per mettere alla prova i miei nervi.-

 

- Considerato quello che rischio se lei dovesse perdere il controllo direi che farò il possibile per venirle incontro. Proporrei anche di chiamarci per nome considerato che dobbiamo vivere sotto lo stesso tetto e quello che è successo prima. -

 

- E' già più di quello che speravo - mormorò Harry rilassandosi vistosamente e accomodandosi sulla poltrona di fronte a Piton che iniziò subito il discorso

 

- Direi che la cosa fondamentale è tracciare una linea base di comportamento per me... -

 

- Non dovrebbe essere difficile ... per prima cosa sappi che se mi allontano improvvisamente è perchè qualcosa mi turba e quindi ho bisogno di calmarmi e per farlo devo stare da solo. Come hai letto dai miei appunti il contatto fisico seppur minimo, il vino rosso e soprattutto la paura sono eccitanti per me. Prima ho dovuto affrontare tutti questi stimoli e per di più ero già innervosito dalla precedente discussione, per quello ho perso il controllo. Mi dispiace davvero. -

 

- Non pensarci più. Mentre leggevo ho capito che ai tuoi occhi stavo cercando di sedurti  e sono consapevole di come gli istinti sessuali in un vampiro siano estremizzati -

 

- Ecco ... in merito a questo ... io ... ecco ... vedi ... io ... -

 

Severus inarcò le sopracciglia, non capendo cosa potesse imbarazzare tanto il ragazzo che nel frattempo aveva assunto una tonalità decisamente rossa mentre farfugliava cose incomprensibili

 

- Harry, se non lo avessi notato non sono un ragazzino, ti posso assicurare che ho avuto le mie esperienze e non credo che tu riesca a dire qualcosa che possa disturbarmi -

 

- Non credo che tu sia pronto a sentire quello che sto per dirti ... -

 

Piton sbuffò esasperato dal dilungarsi di Harry.

 

- Insomma ... è che ... anche prima che accadesse tutto questo ... prima cioè della metamorfosi in vampiro ... io ... insomma ... ero già attratto da te ... -

 

Harry alzò timidamente lo sguardo sul suo ex professore. Severus era terreo.

 

Il professore stava cercando di metabolizzare la dichiarazione di Potter, non riusciva ancora a credere che quel bellissimo ragazzo davanti a lui gli avesse appena palesato la propria attrazione. Il peso di tale rivelazione gli aveva fatto quasi dimenticare di respirare, era meno sconvolgente per lui accettare che Potter fosse un vampiro piuttosto che quest'ultima confessione. Aveva sempre ritenuto impossibile l'avverarsi di tale condizione ed ora si sentiva spiazzato.

 

Certo l'idea di poter condividere il letto con quella deliziosa creatura lo affascinava, ma non era sinceramente pronto a ricambiare la dichiarazione. Non riusciva ancora ad accettare pienamente questa sua passione verso il Golden Boy nemmeno con se stesso, figurarsi doverla dichiarare ad alta voce ... senza contare che non aveva idea di cosa comportasse rotolarsi in un letto con un vampiro. L'idea di diventare uno spuntino lo fece impallidire.

 

Harry da parte sua, ignaro di questi pensieri, interpretò il pallore sul viso dell'uomo come chiaro segnale di indignazione

 

 - Scusami se ti ho messo in imbarazzo, ma considerato tutto preferivo avvisarti che nei tuoi confronti mi è ancora più difficile controllarmi -

 

- Non mi hai messo in imbarazzo, sono solo sorpreso. Devi ammettere che sembra quantomeno improbabile quello che mi hai appena detto - si riscosse Piton.

 

- Severus, a 11 anni ho scoperto che maghi e magia non erano solo favole e che i miei genitori erano morti per salvarmi la vita, a 13 mi hanno detto che dovevo salvare il mondo. Sono braccato da un mago pazzo che cerca ciclicamente di uccidermi, ed ora sono anche un vampiro ... direi che nella mia vita l'improbabile è ordinario! -

 

- Effettivamente la tua vita è strana - e dicendo così incredibilmente Severus sorrise.

 

Harry pensò solo che diventava sempre più difficile dominarsi, si limitò quindi a sorridere e a congedarsi, usando come scusa l'ora tarda e il fatto che Piton si sarebbe dovuto recare da Silente la mattina dopo di buon'ora.

 

 

 

CAPITOLO 3

 

La convivenza proseguiva tranquilla, anche perchè i due solitamente si vedevano solo nelle ore serali. Era diventato per loro una specie di rito il trovarsi dopo cena per sorseggiare un liquore in compagnia prima di andare a letto. Piton doveva tenerci veramente molto al saggio sui vampiri che stava scrivendo per arrivare ad essere cordiale con Harry, d'altronde da bravo Serpeverde aveva capito che quella sarebbe stata la sua occasione migliore per mettere le mani sulla cattedra di Difesa e stava facendo quello che gli riusciva meglio, trarre il maggior profitto possibile per sé stesso da quell' anomala coabitazione. Vampiro o meno, era sempre Potter e una qualunque gentilezza nei suoi confronti lo avrebbe reso sicuramente più disposto a collaborare e a rivelare i segreti della sua stirpe vampirica.

 

Da parte sua Harry si chiedeva come mai il l'ex professore non avesse ancora usato la sua dichiarazione per metterlo a disagio, anzi sembrava quasi aver dimenticato la cosa. Col senno di poi si era reso conto di essere stato troppo precipitoso nel confidare all'altro la propria attrazione. Fino all'anno precedente non si sarebbe mai sognato di fare una cosa del genere, ma il suo nuovo stato spesso lo portava ad essere più spudorato e, sinceramente, non voleva che la fragile tregua instauratasi con l'ex professore potesse essere danneggiata da una sua possibile aggressione. Era stata questa sua paura a fargli mettere da parte la timidezza.

 

Aveva contattato Silente via gufo per chiedergli di poter andare a vivere a Grimmauld Place, ma il vecchio preside glielo aveva assolutamente proibito  non volendo che qualcuno potesse notare qualche cambiamento in Harry, senza contare che la biblioteca di Piton era una delle più complete per quel che riguardava i trattati sulla magia Oscura.

Anche Silente aveva dovuto arrendersi all'evidenza dei fatti e permettere ad Harry di ampliare la sua conoscenza di tale pratica, sia per il fatto di essere un vampiro, sia per riuscire a capire dove si era nascosto Voldemort.

 

A nulla erano valse le suppliche del giovane per potersi allontanare dalla casa di Piton, anzi, il preside aveva detto al suo pupillo che frequentare il suo ex professore l'avrebbe aiutato a d imparare a controllarsi. Silente era incredibile! Riusciva sempre a trovare il lato migliore di ogni evento ... peccato non avesse considerato quello peggiore. Harry passava dall'attrazione per il suo ex professore a stati d'ira violenta causati dall'atteggiamento canzonatorio di Severus che non sempre riusciva a frenare il suo pessimo carattere e temeva che prima o poi non sarebbe riuscito a fermarsi dal morderlo e abusare di lui o dal squarciargli la gola, a seconda dei casi. Fortunatamente Severus sembrava aver intuito il pericolo e si stava comportando bene, per quanto la sua natura lo permettesse.

 

Inoltre Harry iniziava ad avvertire il bisogno di sangue diventare impellente. Era passato troppo tempo dall'ultima volta che era andato a caccia, causa della sua permanenza a casa dell'ex professore, ma ora non poteva più rimandare. Doveva solo trovare il modo di non farsi scoprire mentre usciva. Non aveva mai affrontato l'argomento con Severus e sinceramente avrebbe preferito evitare di farlo, lasciando credere all'altro che il cibo ordinario gli bastasse.

 

Quella sera stessa, dopo aver dato la buonanotte a Severus, capì che non avrebbe più potuto aspettare. Non appena sentì la porta della camera del padrone di casa chiudersi si smaterializzò per poi riapparire nella Londra babbana.

 

Quello che non sapeva era che mentre mormorava il nome del quartiere babbano dove era diretto, un elfo domestico di Piton lo stava ascoltando. Era qualche giorno che il vecchio mago aveva percepito un cambiamento nell'aura di Harry e lo stava facendo  controllare dai suoi elfi, sapendo che il giovane non avrebbe prestato attenzione al via vai delle magiche creaturine.

 

Harry adorava il quartiere di Soho la notte, i locali fremevano di vita e lui poteva passare inosservato in mezzo a quella folla di babbani intenti a divertirsi, anche ora che i suoi tratti erano modificati dalla bestia che cercava sangue. Ad un certo punto il suo sguardo, ora completamente nero, fu catturato da un ragazzo decisamente carino, seduto ad un tavolino di un bar  impegnato in una pittoresca litigata telefonica. Avvicinandosi riuscì a capire che lo sventurato aveva appena ricevuto una clamorosa bidonata … sogghignando si fermò allo stesso bar sforzandosi per far tornare il suo sguardo verde e, sedendosi poco distante da lui, attese pazientemente che questi finisse la telefonata per poi poterlo abbordare.

 

Severus si stava mentalmente maledicendo per la pessima idea di seguire quell' impiastro di ragazzino. Lui odiava la calca e la confusione e seguendo Harry si era trovato sommerso da babbani vogliosi di divertirsi e la sua testa stava esplodendo a causa della cacofonia di suoni che provenivano dai vari bar e locali all'aperto.

Si stava ancora ingiuriando mentalmente, quando vide Harry seduto ad un tavolo di un bar con un ragazzo.

 

I due stavano ridendo assieme e sembravano alquanto affiatati ... qualcosa si mosse nello stomaco di Piton. Chissà perchè gli venne in mente Harry che gli confessava di sentirsi attratto da lui ed ora lo vedeva flirtare con un'altro ... chissà da quanto si conoscevano ...

Forte della sua esperienza come ex mangiamorte, si acquattò nell'ombra e attese di vedere cosa sarebbe successo, senza indagare troppo su questa sua improvvisa necessità di monitorare la vita privata del suo ospite.

 

Dopo circa un'oretta vide i due alzarsi per concedersi una passeggiata, anche se distante poté chiaramente sentire che Harry stava rilasciando un pò del suo potere.  Non fece in tempo a porsi domande sulla motivazione di tale gesto che lo vide trascinare il giovane babbano in un vicolo secondario.

 

Quando arrivò all'imboccatura del vicolo non riuscì a non trattenere un gemito … Harry si stava strusciando contro il babbano che gli aveva chiaramente infilato una mano nei pantaloni . Il viso del giovane mago era sepolto nell’incavo del  collo del ragazzo appena conosciuto, il quale sembrava decisamente eccitato e contento delle attenzioni che stava ricevendo. All'improvviso risuonò un gemito forte e gutturale  che accompagnava il raggiungimento del piacere da parte del ragazzo ed un ringhio sordo proveniente dal mago mentre anch’egli si abbandonava all’orgasmo.

 

 Dopo pochi secondi Harry si stacco del ragazzo e si girò verso Piton.

 

Severus non riusciva spostare lo sguardo, rimase impalato a fissare quella meravigliosa oscura creatura. Non aveva mai visto Harry completamente trasformato ... i lineamenti del viso, più affilati del solito,lo rendevano ancora più seducente, la pelle era talmente pallida e liscia da farlo sembrare una statua di marmo, gli occhi neri sembravano due pozzi dove rischiare di perdere l'anima, i capelli come ali di corvo fluttuavano attorno al viso accarezzati dall'onda di potere che emanava la bestia, la bocca socchiusa in un sorriso ferino dove le zanne brillavano minacciose e sporche di sangue che colava lungo il mento.

 

Sapeva che avrebbe dovuto avere paura davanti a quello spettacolo, invece si trovò ad ammirarlo mentre quel seducente demone abbandonava la giovane preda e si dirigeva verso di lui. I movimenti del vampiro, morbidamente languidi, trasformavano la camminata in una lenta danza di seduzione alla quale nemmeno Severus riusciva a sottrarsi.. Quando se lo ritrovò davanti, sentì solo la voce ipnotica ed eccitante del vampiro che pronunciava il suo nome ... un attimo ed era sparito.

 

Severus ci mise qualche minuto a riprendersi, non riusciva a ricordare di essere mai stato tanto eccitato e spaventato allo stesso momento. Si riscosse solo quando il ragazzo babbano che era stato vittima di Harry gli passo affianco, ignaro di tutto quello che era accaduto, come unico ricordo dell'incontro con la bestia una leggera spossatezza.

 

 

 

CAPITOLO 4

 

Appena Piton rientrò a casa, capì immediatamente che Harry lo stava aspettando per parlare dell'accaduto, , la sua aura magica e quella vampirica erano perfettamente amalgamate e poteva percepire l'enorme potere del ragazzo crepitare nell'aria ... sapeva che non era un buon segno. Molto probabilmente il fatto di averlo seguito aveva irritato notevolmente il giovane mago che tendenzialmente nascondeva il proprio potenziale magico, mentre ora lo lasciava espandere, sicuramente con lo scopo di intimorire l'ex professore. Sperando di non apparire troppo allarmato entrò nel salone pronto ad affrontare Harry. Inutile dire che il ringhio sordo proveniente dalla creatura lo inquietò decisamente.

 

- Spero che tu abbia una buona scusa per aver deciso di seguirmi stanotte -

 

- Non credo di doverti nessuna spiegazione, se non erro sei qui perchè Silente mi ha incaricato di proteggerti e vagare da solo la notte non rientra nella lista dei comportamenti prudenti e sicuramente nemmeno in quella dei comportamenti intelligenti.-

 

Harry era furioso. Il potere nella stanza si addensò, sembrava quasi che potesse increspare l'aria.

 

 - Spiegami, Severus, cosa ti fa credere che nel mondo babbano esista qualcuno con le capacità per sopraffarmi ... vuoi che ti dica cosa penso realmente? Tu mi hai seguito semplicemente per controllarmi, nonostante tutti i bei discorsi e il rapporto civile che abbiamo instaurato, tu temi la bestia che si nasconde dentro di me, ma nel contempo sei attratto dal suo feroce ed oscuro potere,ma non ti bastano le informazioni che condivido con te …  vuoi studiarmi come se fossi un’animale da laboratorio! – un altro ringhio uscì dalle labbra del vampiro.

 

- E' vero, in parte vorrei sapere molto di più di quello che mi dici sul tuo lato vampirico e non ho mai nascosto che il potere, oscuro o meno, mi affascinasse, ma considera anche che vivo con te! Dormiamo sotto lo stesso tetto, credo di avere diritto di sapere se corro il rischio di diventare la tua cena! –

 

Quest’ultima affermazione colpì nel segno, tant’è che i lineamenti del ragazzo si addolcirono ed il ringhio cessò. Anche se non lo fece notare, Piton si sentì decisamente sollevato. Affrontare un vampiro arrabbiato era l’ultima delle esperienze che avrebbe voluto provare.

 

- Mi sembra di averti già dimostrato che non intendo aggredirti – replicò malinconicamente Harry

 

- Non osare tirare in ballo questioni di fiducia o meno Potter. Sei tu il primo a non averne negli altri, mi hai lasciato credere che tu non avessi bisogno di sangue. Mi hai detto che non useresti mai i tuoi poteri per leggere o peggio ancora dominare i miei pensieri, ma prima non ti sei fatto scrupoli a cancellare il ricordo della serata dalla mente di quel babbano!-

 

- Non ci posso credere ... da quando ti interessi della salute dei babbani? Comunque ti assicuro che il ragazzo sta bene, non sono un assassino ... non ti guardo pensando che sei cibo - La rabbia di Harry si era trasformata in amarezza.

 

- Allora spiegami Harry cosa è successo stasera ... -

 

Il giovane sospirò, non aveva voglia di affrontare l’argomento, ma se voleva mantenere un rapporto quantomeno decente con l’ex professore avrebbe dovuto farlo, consapevole che Piton non avrebbe sicuramente lasciato perdere il discorso.

 

- La mia razza non necessita di grandi quantitativi di sangue in quanto come sai mi nutro anche di cibo ordinario, però sono pur sempre un vampiro. Purtroppo la stirpe da cui discendo non tollera sangue animale, sono quindi costretto a bere esclusivamente quello umano. Se non mi nutrissi regolarmente rischierei di impazzire e non controllare più i miei poteri ... riesci ad immaginare cosa potrebbe succedere? Cosa potrei fare? Non credo che il prezzo da pagare per evitare una sicura strage sia poi così alto considerando che alle mie vittime basta una semplice dormita per tornare in splendida forma. -

 

- Valutando la situazione da questo punto di vista potresti anche avere ragione, ma il sesso cosa c'entra? Quel ragazzo era in estasi fra le tue braccia e anche tu sembrava ti stessi divertendo! Cos'è hai deciso di unire l'utile al dilettevole? Considerando poi che il ragazzo era ipnotizzato lo trovo un comportamento molto poco Grifondoro. - replicò Piton con indifferenza, anche se la scena di poco prima gli tornava alla mente troppo spesso, assieme ad una sensazione fastidiosa a cui non voleva dare un nome.

 

- E' inevitabile per chi subisce il mio morso, la mia saliva contiene delle sostanze che entrano in circolo nel sangue della vittima e stimolano violentemente i centri del cervello adibiti al piacere portando all'orgasmo. E' questa stessa sostanza che permette la guarigione immediata dei fori lasciati dalle zanne ed evita che si formino cicatrici. L'ipnotismo evita di sentire il dolore del morso. Per quel che mi riguarda il sangue mi eccita ed il ragazzo di stasera era decisamente carino … mi sono lasciato guidare dai miei istinti. Ma voglio chiarire che non devo per forza desiderare una persona per nutrirmi del suo sangue, come non devo per forza nutrirmi del sangue di chi invece desidero - solo il fatto che Harry fosse ancora sotto l'influsso della caccia gli permise di essere così spudorato nel rivelare cose tanto intime.

 

Severus era soddisfatto delle spiegazioni ricevute e sembrava più tranquillo. Si rese conto però del fatto che Harry non aveva ancora smaltito gli effetti di quella sortita, nei suoi occhi poteva vedere ancora l’eccitazione. Inoltre l'essersi nutrito da poco di sangue umano, influenzava l'aura del vampiro che emanava un potere diabolicamente avvincente ed anche il ragazzo, sebbene celasse i tratti vampirici, emanava ancora un fascino particolarmente seducente.

 

Effettivamente con o senza ipnosi, Grifondoro o vampiro, potere magico rilasciato o trattenuto, in ogni caso Harry era decisamente una tentazione per i sensi del povero professore.

 

 

 

CAPITOLO 5

 

Dopo il burrascoso chiarimento tutto tornò alla normalità, anche se Piton in realtà sentiva crescere il desiderio per il bel moretto che ospitava.  Spesso si trovava a fantasticare su di lui o addirittura a sognarlo e si chiedeva se Harry potesse essere responsabile di questa sua insana passione, ma il ragazzo aveva promesso di non utilizzare i suoi poteri su di lui e, per quanto potesse apparire strano, gli credeva.

 

Le notti in cui Harry usciva e specialmente quando non rientrava fino al mattino dopo, Severus veniva sopraffatto da una strana inquietudine e dalla rabbia. D'altronde non poteva evitare queste sortite notturne, sapeva bene che Harry ne aveva bisogno e non aveva argomentazioni abbastanza valide da obbligarlo a restare in casa, senza contare che un vampiro irritato ed affamato non era il coinquilino migliore! Analizzando la situazione si rese conto che non era infastidito dal fatto che il giovane cercasse vittime cui sottrarre sangue, a lui dei babbani sinceramente non importava granché, era l'intimità che questo comportava e il nascere, tutte le volte che ci pensava, di quella strana sensazione che finalmente aveva deciso di chiamare col nome giusto: gelosia.

 

Ebbene sì, per quanto improbabile e assurdo Severus Piton era geloso di Harry Potter.Non sopportava l'idea che il ragazzo potesse concedersi a qualche insulso babbano, quando lui non aveva mai potuto assaggiare nemmeno una volta il sapore della sua pelle o delle sue labbra. Però sapeva anche che non sarebbe stato per nulla difficile infilarsi nel letto del bel vampiro... Aveva finalmente ammesso con se stesso di desiderarlo e di esserne geloso e sapeva perfettamente come allettare l'altro ...

 

Per tutta la sua vita aveva rinunciato a seguire i suoi desideri, prima per compiacere il Signore Oscuro ed evitare di rimetterci la pelle, poi per l'Ordine e Silente. Considerato tutto una piccola ricompensa se la meritava!

 

Così capitò che una sera dopo la cena i due uomini si ritirarono, come oramai d'abitudine, nel salone per scambiare le loro opinioni sulle ricerche di Harry e lavorare al saggio sui vampiri Krisnk di Piton.

 

Stranamente quella sera però Piton non si accomodò sulla solita poltrona, ma sul divano di fianco ad Harry ed invece di riempire i bicchieri con qualche distillato, stappò una bottiglia di vino rosso.

Come offrì il calice col vino al ragazzo, si accorse dello scurirsi degli occhi di quest'ultimo prima che, non senza sforzo, Harry riprendesse il controllo della situazione.

 

Il giovane mago non capiva cosa stesse succedendo, dopo giorni e giorni di raccomandazioni Severus stava facendo esattamente tutto il contrario di quanto pattuito. Harry era al limite della sopportazione, la bestia fremeva sotto la sua pelle per tutti quei segnali non verbali che accendevano la brama del vampiro. Mentre stava lottando contro sé stesso per evitare di cedere all'istinto, Severus gli posò una mano sul braccio.

 

All'improvviso ogni resistenza cessò, la bestia uscì dalla sua gabbia, feroce ed affamata e tutto divenne solo istinto.

 

Severus aveva capito che il ragazzo era al limite, infatti bastò il tocco della sua mano sul braccio per scatenare la frenesia di quello splendido essere, all'improvviso quei magnifici occhi verdi divennero due pozzi neri e la bocca del vampiro fu sulla sua, solo che  questa volta la trasformazione di Harry non lo colse di sorpresa ed evitò di farsi prendere dal panico, anzi iniziò a rispondere a quel bacio famelico.

 

Harry dopo un primo attimo di stupore per la risposta passionale di Severus al suo bacio spinse l'uomo a sdraiarsi sul divano e iniziò a ricoprire di attenzioni quel corpo che tanto aveva desiderato, la sua lingua si spostò sul collo dell' amante e sentì chiaramente la vena pulsare, la bestia rispose al primitivo richiamo del sangue e con un movimento fulmineo strappo la camicia di Severus per poter avere libero accesso al petto e all'addome dell'uomo mentre i canini si allungavano pericolosamente, ma la foga di quel gesto spinse Severus ad irrigidirsi.

 

- Niente zanne, te lo prometto - gli disse solamente Harry mentre cercava di domare la bestia dentro di sè.

 

Severus lo fissò negli occhi, che erano tornati ad essere verdi e in risposta tolse la maglia al giovane per comunicargli la propria approvazione. Ad un tratto non ci fu più spazio per null'altro che non fossero carezze bramose, baci passionali e gemiti accorati. Anche se Harry non era più dominato dalla bestia, era un amante appassionato e focoso e Severus permise a quella splendida creatura di prendere il suo corpo come raramente aveva concesso nella sua vita.

 

Dopo l'amplesso si trovarono ansanti sul divano, Harry sentiva quel particolare lieve imbarazzo che si crea dopo aver fatto sesso con qualcuno, quando si vorrebbe chiedere che significato ha avuto la cosa per l'altro, ma si teme di dire la cosa sbagliata. Non avrebbe mai creduto di poter avere Severus a sua disposizione. L' ex professore aveva lasciato che fosse lui a condurre il gioco e la cosa lo aveva maledettamente eccitato. Ora però sarebbe venuto il momento dei chiarimenti e preferiva di gran lunga lasciare all'altro il compito di intavolare la discussione.

 

Severus sembrò percepire i suoi pensieri e, dopo che si furono rivestiti, si sistemò meglio sul divano in modo da poter guardare Harry in viso.

 

- Direi che a questo punto sia inutile dirti che anch'io sono attratto da te -

 

Harry sbuffò in risposta al tono sarcastico usato dall'altro e rispose con malcelata ironia - Il pensiero mi ha sfiorato quando hai iniziato a provocarmi liberamente ... sulle prime pensavo fossi impazzito, poi ho capito ... sai, a volte anch'io uso il cervello. -

 

- Però ora ti starai chiedendo che significato dare a tutto questo -

 

- Preferirei chiarire subito la cosa e mi aspetto che tu sia sincero nella maniera più assoluta . -

 

Severus sorrise - Avrei scommesso tutti i miei galeoni di sentirti dire esattamente questo. Per quel che mi riguarda ho semplicemente accolto il mio desiderio nei tuoi confronti e sapendolo ricambiato ... il resto è venuto da sé -

 

Harry si limitò a fissarlo.

 

- Per quel che mi riguarda l'esperienza potrebbe essere ripetibile, a patto che non influenzi la nostra quotidianità -

 

- Severus, non hai bisogno di tanti giri di parole, ti assicuro che và più che bene anche a me il sesso fine a se stesso ... Sono contento di aver chiarito la situazione. - dicendo questo il ragazzo si alzò e, dopo aver augurato la buonanotte all'altro, si diresse nella sua camera.

 

Quello che Harry non aveva detto a Severus era che lui non poteva assolutamente permettersi coinvolgimenti sentimentali: per un vampiro innamorarsi era pericoloso. La scelta di un compagno implicava la completa accettazione della sua natura, non poteva garantire la sua fedeltà a meno che il compagno in questione non scegliesse di offrirgli anche il proprio sangue.

 

Condividere il bisogno del sangue con un'unica persona però implicava un legame unico  profondo ed esclusivo, che li avrebbe vincolati l'uno all'altro per tutta la vita ed Harry non se la sentiva di incatenare un'altra persona a sé in forma così totalitaria. Essere il compagno di un vampiro richiedeva una grande forza morale e amore incondizionato, e nel caso della razza vampirica a cui apparteneva, , il compagno rappresentava l'unico punto debole che avrebbe avuto. Con Voldemort pronto ad approfittare di ogni occasione per ucciderlo doveva evitare qualsiasi debolezza.

 

Era ormai l'alba quando riuscì finalmente ad addormentarsi.

 

 

 

CAPITOLO 6

 

Il giorno dopo Harry si svegliò che era già pomeriggio, dopo aver mangiato qualcosa al volo si diresse verso la biblioteca per continuare le sue ricerche, non si aspettava cerco di trovarsi davanti Severus. Solitamente quest'ultimo usciva la mattina presto e rientrava solo all'ora di cena, tra gli impegni con l'Ordine, Silente e il continuo cercare nuovi ingredienti per le sue pozioni, era sempre fuori casa. Non che la sua presenza lo disturbasse, anzi ... solo che ora Piton non era più semplicemente il suo ospite, era anche il suo amante e se a parole il fatto di fare sesso non doveva cambiare nulla, a fatti si sentiva imbarazzato e non aveva la minima idea di come rapportarsi con lui. Fu strappato dai suoi pensieri dalla voce pungente dell'altro uomo.

 

- Pensi di rimanere sulla porta a fissarmi ancora a lungo? Se speri che io ti aiuti a superare l'imbarazzo, sappi che hai sbagliato persona -

 

- Buongiorno anche a te Severus ... - cercò di ironizzare Harry mentre sentiva il viso imporporarsi.

 

- Vorrei farti notare che il tuo arrossire è alquanto fuori luogo, sei abituato ad adescare gli uomini e poi berne anche il sangue, non vedo cosa ti disturbi tanto in quello che è successo -

 

Harry valutò seriamente se strozzarlo - A parte il fatto che non mi disturba assolutamente quello che è successo, semplicemente è la prima volta che devo affrontare una persona ... il giorno dopo.-

 

- Detta così suona davvero male! Quindi è tua abitudine modificare i ricordi dei tuoi amanti mentre dormono e scappare dalla finestra? -

 

Il giovane valutò che strozzarlo sarebbe effettivamente stata la cosa migliore - Preferisco uscire tranquillamente dalla porta, ma in linea di massima ... direi di sì - le guance gli bruciavano dolorosamente dal tanto che erano rosse, anche se si stava imponendo di rispondere a tono al suo provocatore.

 

Severus sembrava divertito dalla piega che aveva preso la conversazione e dall'evidente disagio del giovane, per quanto il ragazzo parlasse abbastanza liberamente della sua situazione di vampiro, evitava sempre l'argomento sesso e il suo arrossire aveva qualcosa di erotico. Un sensuale vampiro ... timido, che eccitante contrapposizione!

 

Harry cercava di sembrare tranquillo, non voleva assolutamente perdere questa sfida orale, consapevole che l’altro non aspettava che un suo tentennamento per poterlo deridere,   ma era cosciente di avere il viso color pomodoro. Sentiva le guance bruciare talmente tanto da temere l'autocombustione e il divertimento che leggeva negli occhi dell’uomo stava iniziando ad irritarlo parecchio. La sua mente lavorava alacremente per trovare un nuovo argomento di discussione, ma nulla di quello che si profilava nella sua testa avrebbe potuto interessare Severus, troppo divertito dal suo imbarazzo. In fondo era sempre la solita carogna nonostante tutto! Ma l'astio che provava si stava mescolando all'eccitazione che nasceva dal vedere l'altro sorridere con ironica malizia. Considerato che il suo intelletto non gli era d'aiuto decise di optare per una drastica soluzione di tipo fisica. Era un Grifondoro dopotutto ed il coraggio non gli mancava … o semplicemente l’istinto della bestia era stato risvegliato dai ricordi della sera precedente.

 

Concentrandosi ritrasse i canini e con un balzo salì sul tavolo che lo divideva da Severus, chiuse il libro che quest'ultimo stava leggendo e si fiondò letteralmente su quelle labbra beffarde. La cosa funzionò meglio del previsto considerando che sentì una mano dell'altro arpionarlo alla nuca, per cercare un contatto più profondo. In men che non si dica si trovò a cavalcioni di Severus, e sentì l'eccitazione del mago premergli sullo stomaco. I suoi sensi si infiammarono, mentre il suo collo veniva preso d'assalto dalla bocca esigente dell'amante. Improvvisamente Piton lo prese per la vita e lo sistemò a sedere sul tavolo aprendogli i pantaloni. Harry chiuse gli occhi per assaporare meglio le sensazioni che la bocca dell'altro gli stava regalando, sentiva il respiro caldo dell'amante sul suo inguine. Come la volta precedente tutto era dominato dalla passione, da un bisogno impellente ed Harry si trovò a donare il proprio corpo all'amante ancora mezzi vestiti, su di un tavolo in biblioteca.

 

Mentre i loro corpi stavano ancora cercando di metabolizzare i residui dell'imperioso amplesso, Piton si sorprese a pensare che quel ragazzino lo avrebbe fatto impazzire. Vampiro o meno non avrebbe mai creduto Harry un amante del genere, c'era in lui un misto di viziosità ed innocenza che gli faceva ribollire il sangue. Nella sua vita era sempre riuscito a dominarsi perfettamente, arcigno e rigido, non aveva mai perso il controllo su sé stesso. Anche i suoi ex amanti lo avevano sempre accusato di non lasciarsi mai andare, ininterrottamente padrone di sé in ogni momento. Possibile che il fuoco di quel giovane grifone potesse sciogliere il suo glaciale autocontrollo? La cosa non gli piaceva per niente.

Era consapevole che il suo rapporto con quel ragazzo era basato su di un equilibrio troppo fragile, ma era convinto di poter dominare la situazione ed il suo orgoglio gli impediva di sentirsi inadeguato a gestire quella storia nascente. Non voleva assolutamente ammettere che non aveva la forza di troncare tutto, che il pensiero di non avere più accesso a quel giovane corpo era intollerabile.

 

Harry evitava di pensare troppo, o meglio, evitava di pensare che fare sesso con la stessa persona più volte potesse implicare delle conseguenze. Specialmente se quella stessa persona era al centro dei propri desideri da troppo tempo. Non riusciva a decidere se era una storia da portare avanti o se fosse stato più opportuno troncarla sul nascere.

Era meglio ascoltare la propria mente o seguire i propri istinti?  Non riusciva a decidere quale scelta fosse la migliore. L’unica certezza che aveva al momento era che il suo istinto lo aveva tenuto in vita fino ad allora, quindi decise semplicemente di continuare a seguirlo.  

 

I giorni  scorrevano surreali, scanditi da conversazioni al limite dell'informale che si tramutavano improvvisamente in amplessi impetuosi consumati in ogni angolo della casa, escluse incredibilmente le rispettive camere da letto. Entrambi vedevano il condividere il letto o le proprie stanze come l'andare oltre al solo rapporto fisico. Erano ancora assurdamente legati all’idea di mantenere il rapporto solo sul lato fisico, per questo evitavano discorsi personali o gesti troppo intimi al di fuori dei loro incontri.

 

Anche quel giorno, non erano riusciti ad evitare che il loro incontro sfociasse in un focoso amplesso ed ora Harry si trovava a riflettere su quanto fossero cambiate le cose. All'inizio si rivestivano nel minor tempo possibile per poi dividersi subito e riprendere ognuno la propria occupazione. Ora invece dopo il sesso capitava sempre più spesso che rimanessero uno accanto all'altro in silenzio ... come in quel momento.

 

Ad Harry piaceva sentire il respiro di Severus calmarsi e diventare profondo e ritmato quasi come se dormisse, gli infondeva pace. E si trovò a pensare che apprezzava molto anche il calore che gli trasmetteva  il corpo del suo ex professore.

Per quanto Severus fosse acido quando parlava con lui, per quanto lo punzecchiasse durante le loro conversazioni, quando facevano sesso tutto cambiava. Se all’inizio poteva percepire nell’altro solo la voglia di possederlo, ora sentiva qualcosa di più, una specie di dolcezza sotto l’impeto.

Perso in queste riflessioni e nella beatitudine del momento, si sorprese quando sentì un braccio di Severus passargli dietro le spalle per tirarselo vicino. Dopo il primo momento di stupore, si accoccolò, con il viso sul petto del mago più vecchio. Si sentiva bene con quel braccio che lo cingeva, per quanto irreale potesse essere, si sentiva protetto. 

 

Severus si svegliò con il collo intorpidito, sbatté gli occhi qualche volta per capire dove si trovava e cosa fosse quello strano peso sul petto, finché non mise a fuoco una testa piena di capelli neri ed arruffati che si alzava ed abbassava al ritmo del suo respiro. In quel momento la sua mente tornò completamente lucida e capì di essere ancora sul divano del salone e di essere abbracciato ad Harry Potter. Un vago ricordo di qualche ora prima si fece strada nella sua mente e si rivide passare un braccio dietro le spalle del giovane per stringerselo possessivamente  addosso. Per la seconda o terza volta in tutta la sua vita, Piton arrossì.    

 

Non riuscì però a negare che si sentiva stranamente rilassato e che guardare il ragazzo che dormiva tra le sue braccia lo faceva sentire bene.

Quanto tempo era passato dall’ultima volta in cui si era sentito così? Ma si era mai sentito così nella sua vita? Era bello e spaventoso tutto questo. Sapeva dove lo avrebbero portato quelle sensazioni, ma non era sicuro di voler percorrere quella strada. Anzi, lui non avrebbe dovuto nemmeno valutare l’ipotesi!

Che cosa gli stava succedendo? Cosa gli stava facendo quel ragazzo?

Anche in quel momento, si rese conto che aveva il braccio indolenzito e il collo anchilosato, ma non aveva voluto svegliare quella tenera creatura.

 

Tenera creatura? Davvero lui aveva usato il vocabolo tenero rivolto a Potter? Stava sicuramente impazzendo, non era possibile che lui trovasse tenero il marmocchio che aveva rovinato la sua vita per tanti anni, un vampiro! Soprattutto, lui non poteva sentirsi così, i suoi pensieri rimbalzavano da un sentimento a quello opposto come una palla. Doveva riprendere il controllo…era assolutamente indispensabile che smettesse di farsi turbare da quel ragazzo. Dopo tutto era solo sesso, bellissimo e appagante, ma sesso.

Nonostante tutto però, non riusciva proprio a decidersi di svegliarlo.

 

Un movimento improvviso gli fece capire che Harry si era svegliato, lo guardò e sentì chiaramente il suo cuore perdere un battito quando quei due bellissimi occhi verdi ancora appannati dal sonno incontrarono i suoi e si vide rivolgere un sorriso che da solo avrebbe potuto illuminare tutta la stanza.

 

- Buongiorno Severus -

 

- Direi buonasera considerato che è quasi ora di cena. -

 

- Ma sei così pignolo anche appena sveglio? -

 

- Veramente sono sveglio già da un po’ -

 

- Ah sì? E perchè non mi hai svegliato? -

 

Domanda logica, ma Severus non voleva davvero rispondere, si limitò quindi a lanciare un'occhiataccia al giovane accompagnata da un eloquente grugnito di disapprovazione. Harry rise e si alzò per andare a farsi una doccia.

 

Mentre l'acqua calda scorreva sui muscoli ancora intorpiditi per il sonnellino pomeridiano, Harry si rese conto improvvisamente che il confine tra sesso e affetto era stato completamente valicato. Si erano addormentati abbracciati ... e lui non aveva mai dormito così bene! La situazione si stava decisamente complicando rendendolo nervoso, tra l'altro iniziava a sentire la necessità di uscire a caccia e a causa di questi nuovi sviluppi la cosa lo metteva a disagio. Stava accadendo proprio quello che aveva sempre temuto, le barriere emotive che aveva innalzato si stavano sgretolando e l'unica soluzione che vedeva era di prendere le distanze dall'amante, prima che questi arrivasse ad insidiarsi nel suo cuore.

 

Nella sua stanza anche Severus stava ancora riflettendo sul suo comportamento nei confronti del giovane grifone, a cosa aveva provato mentre  lo stringeva tra le sue braccia e lo aveva osservato dormire. Il sorriso con il quale lo aveva salutato al suo risveglio gli aveva fatto battere più forte il cuore e tutto gli era sembrato semplicemente giusto, come se il posto di quel ragazzo fosse sempre stato tra le sue braccia, ma solo ora se ne fosse reso conto. No, decisamente no era più solo sesso. Si chiese cosa fossero esattamente questi sentimenti, non poteva certo definirli ancora amore ... ma non si discostavano troppo da tale definizione. Questa rivelazione gli bloccò il respiro, era davvero pronto ad affrontare le conseguenze che tutto ciò comportava? Quando tutto era iniziato era sicuro che non avrebbe mai perso il controllo, ma a quanto pare la dolce passione del grifone aveva dato nuova vita al suo cuore di ex mangiamorte. Ma  l'altro cosa provava per lui? Harry avrebbe potuto ricambiare i suoi sentimenti? Ricordando la dolcezza del sorriso ricevuto si disse che forse una speranza c’era. Ma  il vampiro avrebbe potuto amarlo? Cosa significava amare per un vampiro? Per queste domande non aveva risposte.