DISCLAMERS: I personaggi
di Slam Dunk non sono miei ma ho noleggiato Kyota, Maki e Sendo affinché
facessero passare una bella serata di compleanno a Kacchan. Ci sono
riusciti?
DEDICHE: A Kacchan per il
suo compleanno perché ama le Makyo ma ne trova sempre poche sulla rete,
perché è una persona simpatica ed eccezionale che mi fa sentire a mio agio
nonostante andiamo d’accordo solo sul 30% delle cose e pure a volte
stentato, perché scrive delle fic molto belle che mi fa leggere in anteprima
se non quasi ad uso esclusivo. Ti voglio bene amica mia. Spero che la
maturità ti vada sempre meglio. Perdonami se la fan fic non è granché
ma….sta volta non sono proprio riuscita ad analizzare i personaggi come
avrei voluto.
NOTE: Prende spunto da un
fumetto one shot apparso su Boys be numero 9. Solo che invece di considerare
il primo bacio io racconterò la prima volta. Buona lettura (spero).
Il posto
giusto
di Ise
POW MAKI
DRIN DRIN DRIN
La sveglia suona riportandomi alla realtà
dallo stato d’incoscienza in cui ero caduto.
Sollevo una mano e la spegno maledicendo la
scuola che mi obbliga ad alzarmi presto.
Apro gli occhi a fatica indispettito mentre i
miei sensi vengono avvolti da un profumo intenso e maschio che riconoscerei
fra mille. Sento un dolce peso sul petto prima ancora di scorgere fare
capolino dalle coperte una testolina ricoperta da un lungo e bellissimo
cuoio capelluto nero.
Le mie braccia si muovono istintivamente ad
abbracciare più stretto quel ragazzino che dorme placidamente su di me.
Comincio ad accarezzarlo inebriandomi di lui
dimentico di ogni cosa che non siano quel corpo aggraziato scolpito però da
anni di basket, quelle lunghe ciglia nere che nascondono alla mia vista i
suoi espressivi occhi scuri che ora sono chiusi, quel naso dolce e sensuale
e quel bocciolo di rosa che ha al posto della bocca.
Sentire su di me il suo corpo così inerme mi
scalda il cuore. Sento il mio corpo reagire alla sua presenza ma non tento
di calmarmi. Spero che si svegli per ricominciare di nuovo ciò che ieri
abbiamo portato a compimento. Voglio ancora entrare in lui e sentirlo parte
di me, voglio ancora sentire le sua urla di godimento, i suoi ansimi di
passione, voglio ancora sentirlo invocare il mio nome, voglio ancora dargli
appagamento e riceverne.
Lo so che questo non sarebbe il momento della
passione visto che l’orologio della mia camera segna già le 07.00 e dovrei
alzarmi per andare a scuola. Ma dopo ciò che abbiamo condiviso ieri, nulla
mi eccita e mi appassiona così tanto come questa specie di scimmietta che
ora sollecitata dalle mie carezze insinuanti si agita fra le mie braccia
spingendo il suo corpo sul mio in ricerca di coccole. Nemmeno il basket mi
da così tante soddisfazioni e si che è il sport a cui ho dedicato la mia
vita. Quello che mi ha consacrato nell’olimpo degli sportivi più importanti
del Giappone essendo stato nominato per ben due volte consecutive MPV della
prefettura di Kanagawa e avendo portato la mia squadra quest’anno al secondo
posto nel campionato nazionale. Nemmeno tutte le modelle e i modelli che ho
potuto conoscere anche molto intimamente grazie al lavoro di mio padre mi
hanno mai fatto sentire così importante nonostante fosse stato molto
piacevole stare con loro.
Ebbene si, questa matricola impudente che ora
dorme con me mi ha stregato con il suo comportamento schietto e sincero, mi
è entrata dentro con la sua determinazione e la sua grinta, mi ha
conquistato con le sua simpatia e le sue brutte figure, mi ha dato il colpo
di grazia con la sua timidezza e la sua passione.
Vedo i suoi occhi fremere e il mio cuore perde
un battito sperando che si svegli ma ancora non è il momento giusto.
Sospiro rassegnato capendo che la mia attesa
potrebbe essere molto ma molto lunga. D’altra parte quando si ha a che fare
con bambini troppo cresciti è sempre così.
Mi rilasso sul letto mentre i miei pensieri
volano ai fatti di ieri. Sorrido al ricordo. Certo che era stata proprio una
giornata iellata però alla fine era andato tutto a posto. Io e il mio
ragazzo infatti siamo riusciti finalmente a trovare il posto adatto per fare
l’amore per la prima volta. Non è stato esattamente il luogo che avevamo
progettato ma…è stato stimolante visto che il mio amore ha deciso dopo due
mesi di attesa e di continui tirarsi indietro quando le mie carezze
diventavano più intime di lasciarsi andare concedendomi la chiave oltre che
del suo cuore anche del suo corpo.
Dopo quella prima volta il mio ragazzo infatti
non ha più avuto remore di donarsi al sottoscritto per ben altre due volte
in questa camera che ora condividiamo e che più di una volta gli era
sembrata inadeguata in passata perché faceva parte di una casa troppo
“frequentata”.
Flash back – TERZA
PERSONA
“Shinici scusami il
ritardo ma ho dovuto fare da baby sitter a Kacchan” disse con voce petulante
e volto contrito un ragazzino alto circa un metro e ottanta dai lunghi
capelli neri raccolti in una coda mentre si posizionava davanti ad un
giovane sulla ventina anche se dimostrava di più dei suoi anni dall’aspetto
distinto e carnagione scura che lo aspettava appoggiato al muro di una
caseggiato popolare nella periferia di Kanagawa.
A casa di Shinici Maki, il suo ragazzo, le
cose erano diverse, potevano avere tutta l’intimità che volevano visto che i
genitori del compagno, gente di spettacolo, gli lasciavano molta privacy ma
lui non riusciva lo stesso a lasciarsi andare in quel posto sapendo che a
pochi metri da loro in un’altra stanza c’era un via vai pazzesco di
bellissimi modelli e super formose modelle che si facevano fotografare dal
padre del suo amore, un fotografo professionista, in succinti costumi da
bagno od ancora peggio nudi. Il pensiero di essere una nullità in confronto
a quelle persone lo bloccava. E se Maki lo avesse messo in confronto? Lui
infatti sapeva che il suo ragazzo aveva molte esperienze in campo
sentimentale mentre lui era ancora vergine. E se non era all’altezza delle
sue aspettative? Già di per se il fatto che avesse accettato di mettersi
insieme con lui, lo sorprendeva. Cosa poteva trovarci uno come Shinici in un
tipo come lui? La forza di vivere, la sua stessa passione per il basket, la
sua determinazione, la sua allegria, il suo amore gli aveva risposto quando
glielo aveva chiesto. Ma queste qualità gli sarebbero sempre bastate? Il
dubbio che anche la bravura sotto le coperte fosse importante per il
fidanzato non lo faceva quasi dormire di notte.
E così di comune
accordo avevano deciso un posto neutro per la loro prima volta. Shinici si
era fatto prestare le chiavi di un appartamento che il padre possedeva in
periferia e che utilizzava per riposarsi quando aveva bisogno di un po’ di
tranquillità, lontano dal suo solito ambiente pieno di lussi e fronzoli e
dalla moglie un’attrice molto famosa.
Era un appartamento spartano
in uno dei tanti condomini abitato da gente comune che si trovava nella loro
cittadina. Si erano dati appuntamento li davanti alle 19.30 dopo aver cenato
e vi avrebbero trascorso tutta la notte. Era per questo che entrambi avevano
una sacca con un ricambio per il giorno dopo.
“Allora visto che sei sicuro.
Andiamo?” esclamò Shinici.
La matricola del Kainan
asserì con il capo.
Entrarono dal portone, Maki
salutò il portiere con un sorriso rivelando che in quel posto c’era già
stato, infatti anche lui oltre il padre molto spesso usava quell’appartamento
quando aveva una partita importante di basket il giorno dopo e a casa sua
c’erano feste o altro che gli avrebbero danneggiato la concentrazione di cui
necessitava, mentre Nobunaga teneva lo sguardo basso imbarazzato. Fra poco
lui e il suo ragazzo avrebbero fatto l’amore e anche se lo desiderava tanto
era anche molto teso. Era tutto scombussolato.
Salirono al primo piano,
camminarono lungo il corridoio per raggiungere l’appartamento in questione
quando a metà strada una porta si spalancò fermandosi a pochi centimetri dal
loro naso e ne uscì un furibondo Koshino con i capelli in disordine che
ringhiava “Senti Akira io non so cosa ti salta in mente. Siamo venuti a
vivere insieme ma questo non significa che dobbiamo fare l’amore ogni due
minuti. Oggi non mi va. Sono appena tornato dal mio lavoro part-time come
cameriere e vorrei solo riposarmi”
“Ma Hiro tesoro” li raggiunse
la voce dell’asso del Ryonan, Akira Sendo, che s’avvicinò al compagno con
indosso solo i boxer “Non facciamo l’amore ogni due minuti, a scuola non
potiamo fare niente e neanche agli allenamenti. Possiamo approfittarne solo
ora e io ti amo tanto”
“Akira, anche se saltiamo un
giorno non penso che morirai. Io sul serio oggi ho solo tanto sonno”
sussurrò il ragazzo più basso con un tono di voce pusillanime facendosi
abbracciare dal suo fidanzato.
“Mi dispiace” disse Akira con
un sorriso dolce e un’espressione furba “Ma io ti desidero tanto” poi
esclamò con voce petulante. “Aspetto sempre con ansia quando rimaniamo da
soli perché per me tu sei una droga”
Hiro sbuffò mentre notava che
il suo corpo reagiva alla vicinanza del compagno, come faceva resistere a
quel tono e a quell’espressione? Era impossibile. Tant’è poi che era il suo
stesso corpo a condannarlo. Inutile anche se era lui che gestiva la casa,
nelle cose che voleva e che lui non approvava la spuntava sempre Sendo. Era
lui la parte più forte della coppia.
Il ragazzo dagli strani
capelli a punta allargò il sorriso. Aveva scorto negli occhi la
rassegnazione di Hiroaki e prendendo la palla al balzo lo baciò famelico.
L’altro rispose con altrettanta passione premendo il compagno sulla porta
d’entrata. Ormai aveva capitolato e anche lui voleva fare l’amore con il suo
amante. Per diverso tempo offrirono uno spettacolo sconvolgente a Maki e
Kyota che li guardavano sbigottiti. Akira cominciò a spogliare Koshino
ancora con l’uscio aperto, poi si decise a chiuderlo sbattendo la porta
trascinando il suo ragazzo all’interno. Dopo di che ci furono solo ansimi e
gemiti dietro la porta.
Kyota avvampò. Non era possibile. Non ce la
faceva proprio a rimanere in quello stabile. Il solo pensiero di fare
l’amore con Maki sotto lo stesso tetto dove c’erano dei conoscenti che
facevano…bhe che facevano quello che facevano gli bloccava ogni stimolo. Era
inutile non ce l’avrebbe mai fatta a lasciarsi andare. Gli dispiaceva molto
per Shinici, non voleva dargli un’altra volta buca ma era più forte di lui.
Sospirò e fece dietro front.
Il capitano del Kainan intanto doveva ancora
riprendersi dalla scena appena vista e sussurrò “Sapevo che Sendo e Koshino
stavano insieme ma non sapevo che avessero cominciato a convivere” Si volse
verso il suo ragazzo ma non lo trovò. Si guardò intorno e lo vide dietro di
se che se ne andava “Cosa stai facendo Kyo-chan?”
“Mi dispiace Shinici ma dopo la scena vista
non me la sento di stare qui. Io….” rispose imbarazzato non riuscendo a
finire la frase ma Maki capì.
Nobunaga si atteggiava tanto a duro
proclamandosi il migliore in tutto ma in verità era solo molto timido per
quanto riguardava la questione sesso.
Sbuffò un po’ deluso ma non si lasciò
intimorire. Aveva già preso in considerazione l’ipotesi che Kyota avesse
potuto tirarsi indietro in un appartamento normale, forse aveva bisogno di
maggiori stimoli e di accorgersi che il sesso non era qualcosa di spaventoso
ma…qualcosa di naturale fra due innamorati. Era ora quindi di passare al
piano B.
Raggiunse il compagno che era già arrivato
fuori dalla palazzina.
“Sei arrabbiato con me?” gli chiese Kyota
quando lo vide.
“No. Ti conosco e so che ti imbarazzi
facilmente. Senti che ne dici di venire con me in un posto?”
“Certo! Tanto nessuno mi aspetta a casa questa
notte”
“Bene”
I due ragazzi presero
la metropolitana e si fermarono al centro. Erano circa le 21.30 e Shinici
condusse Kyota in un night bar per gay.
La musica molto alta che però non dava
fastidio e le luci soffuse permettevano ai tavolini intorno alla pista di
ballo chiusi ed appartati una certa intimità. In effetti molte coppie in
quelle poltroncine si lasciavano andare ad effusioni calorose e molto spesso
arrivavano fino a fare l’amore.
Nobunaga amava molto i luoghi bui e la musica
e si sentì subito a suo agio in quel posto. Aveva proprio voglia di sfogarsi
ballando, forse sarebbe riuscito a cancellare i suoi freni inibitori e
concedersi senza ritegno a Maki pure li. Tanto dubitava che qualcuno di sua
conoscenza potesse frequentare un posto del genere e soprattutto nessuno
avrebbe fatto caso a loro. Quel luogo poteva proprio essere il posto giusto.
Shinici era soddisfatto della scelta fatta.
Aveva infatti scorto negli occhi del suo fidanzato la luce
dell’interessamento e della passione.
Ma i bollenti spiriti di entrambi furono
raggelati appena il loro sguardo si soffermò sulle coppie che stavano
ballando.
Al centro della pista infatti c’erano due
persone di loro conoscenza.
Hanamichi Sakuragi e Kaede Rukawa stavano
danzando stretti l’un l’altro in modo molto sensuale. Era un ballo lento e i
loro fianchi si muovevano in perfetta sincronia strusciandosi contro. Le
loro mani vagavano esplorando i reciproci corpi. Mentre le loro bocche si
sfioravano di continuo e le loro lingue periodicamente lappavano quanta più
pelle del volto che riuscivano dell’altro.
Non era possibile! Che ci facevano quei due
li? La notizia che le due matricole dello Shohoku si fossero fidanzate dopo
il periodo di degenza in ospedale del rossino era giunta alle loro orecchie
ma non potevano supporre che il loro rapporto fosse giunto fino a quel
punto. Sembravano quasi intenzionati a fare l’amore dove si trovavano
davanti a tutti.
Shinici capì subito che neanche in quel luogo
Kyota avrebbe trovato la predisposizione giusta. Se aveva deciso di
abbandonare l’appartamento di prima senza dargli un’occhiata solo perché non
riusciva a lasciarsi andare in un posto dove c’erano due conoscenti che
facevano l’amore, li era ancora peggio visto che c’erano le due persone che
più diceva di detestare perse in atteggiamenti intimi.
Nobunaga non si decideva di muoversi quanto
era shockato. Quei due erano suoi coetanei eppure….sembrava non avessero
nessun problema con il sesso. Ma come facevano? Si sentì inadeguato ed
incapace. Non sarebbe mai riuscito a soddisfare Maki.
Il ragazzo più grande afferrò per un polso il
compagno e lo spinse verso la porta, era meglio procedere al piano C anche
se non ce l’aveva ancora ma facendo così sbatté contro un ragazzo altissimo
che stringeva la mano di un ragazzino dalla bellezze folgorante e
dall’aspetto cordiale e pulito.
“Maki! Kyota! Che ci fate qui?” una voce
conosciuta arrivò alle loro orecchie.
“Fujima! Hanagata! Siete proprio voi?”
sussurrò Maki.
“Si, siamo clienti abituali, proprio come quei
due” ed indicò Hanamichi e Kaede.
“Davvero?” esclamò Shinici.
“Si. Ci rilassa stare insieme a persone come
noi che non ci fanno problemi se ci baciucchiamo davanti a loro. E credo sia
la stessa cosa anche per Rukawa e Sakuragi visto come ci danno dentro ogni
volta. Secondo me poi non manca molto che il rossino porti di peso il
moretto in un posto appartato e si faccia prendere o lo prenda. Ormai è una
routine. Sono due persone molto sensuali non trovate?”
“Bhe si” confermò Maki dando una veloce
occhiata alle due matricole “Ma per me questo fatto è una disgrazia”
“Mi dispaice” si ritrovò a dire per l’ennesima
volta Kyota.
“In che senso?” chise Hanagata.
“Beh vedete…” e Shinici si ritrovò a
raccontare ciò che era successo quel giorno. Aveva una certa confidenza con
Fujima anche se erano accesi rivali.
“Mmm…. ma perché non andate nel posto dove c’è
stata la prima volta mia e di Toru?” propose Kenji “E’ all’aperto però…è
isolato. E’ così romantico”
“E dov’è questo posto?” chiese curioso Maki.
Visto che non aveva altre idee tanto valeva provare.
“E’ sulla distesa alta a sud di Kanagawa. E’
un posto in ripiano costellato da alberi. Si vedono benissimo le stelle”
“Si! Ho presente” affermò Shinici “Potremmo
anche andarci. Che ne dici Kyo-chan?”
Il ragazzino confermò con il capo. Dopo di che
i quattro si separarono.
Nobunaga e Shinici raggiunsero il posto
indicato da Fujima verso le 23.00. In effetti era un posto molto suggestivo
poterono constatare e sembrava sul serio che nessuno vi avesse mai messo
piede. Da un lato c’erano solo alberi, dall’altro uno strapiombo che
s’affacciava sulla città illuminata dalle luci a neon. Faceva un po’
freddino e il cielo era nuvoloso ma….si sarebbero scaldati con il calore dei
loro corpi.
Il capitano del Kainan non perse tempo, decise
che era il momento di agire prima che il compagno potesse tirarsi indietro
un’altra volta. Abbracciò il moretto e lo baciò con foga. Kyota rispose con
passione e si ritrovarono ben presto stesi sul manto erboso.
Maki aveva appena insinuato le sue mani sotto
la maglia di Nobunaga quando una goccia d’acqua gli cadde sul collo. Non ci
fece caso troppo concentrato a leccare la gola del suo ragazzo e ad
accarezzargli gli addominali e il torace solleticando i capezzoli.
Kyota gemeva e semrbava voglioso di avere
qualcosa di più.
Quando però le gocce divennero tre, quattro,
cinque, sei e alla fine cominciò a piovere di brutto Shinici non potè che
urlare “Maledizione, ma perché dobbiamo essere così sfigati?”
Il ragazzo dai capelli
castani si alzò in piedi aiutò il compagno a rialzarsi e insieme trovarono
rifugio sotto un albero. Però le loro sfortune non erano ancora finite. Un
lampo squarciò il cielo seguito dal rimbombo del tuono.
“Non è bene rimanere sotto gli alberi quando
c’è il temporale” farfugliò Kyota tristemente. Non ne poteva più. Quella
serata che doveva essere indimenticabile si era trasformato in qualcosa di
….estremamente iellato.
“Già” confermò Maki “Senti casa mia non è poi
così distante da qui. Se facciamo una corsetta in una mezz’ora dovremmo
raggiungerla. Credi di farcela?”
Kyota non diede una risposta ma agì. Cominciò
a correre in direzione della villa Maki. Shinici fece lo stesso.
La raggiunsero che erano bagnati fradici ma
almeno non erano stati fulminati. L’abitante della casa cercò le chiavi nei
pantaloni e aprì la porta.
Le luci erano aperte per cui…i suoi genitori
dovevano essere a casa. Decise però che per salutarli ci sarebbe stato tempo
dopo, ora dovevano cambiarsi gli abiti bagnati se no avrebbero preso un
malanno. Andò verso l’ascensore che univa i 4 piani della sua gigantesca
villa per andare al terzo dove c’era la sua camera e lo chiamò.
Grondavano acqua dappertutto ma la cosa che
più faceva intenerire Shinici era l’espressione da cane bastonato di Kyota.
Lo abbracciò per rassicurarlo “Vedrai ci
saranno altre occasioni. Non te la prendere. Potremo sempre prenotare una
camera in un albergo uno di questi giorni. Ricordati che nonostante tutto io
continuo ad amarti”
Il ragazzo dai capelli lunghi sorrise
dolcemente e si alzò in punta di piedi per sfiorare con le proprie le labbra
del compagno “Anch’io ti amo tanto ed è per questo che vorrei donarti tutto
me stesso. Mi dispiace di avere un carattere così stupido, che si tira
indietro per delle cavolate”
“Non preoccuparti. Di te amo anche il tuo
carattere. Se desiderassi cambiarti non sarebbe vero amore”
Quelle parole commossero il moretto che
biascicò “Grazie”
In quel momento arrivò l’ascensore e i due vi
presero posto. Si presero per mano e silenziosamente pigiarono un tasto che
li avrebbe portati a destinazione.
Erano quasi arrivati al loro piano quando un
rumore assordante li fece sussultare, tutte le luci saltarono facendo
scattare quelle di emergenza e l’ascensore si bloccò.
“Cavoli” ringhiò Maki mantenendo il sangue
freddo dirigendosi verso la pulsantiera per suonare il campanello. Purtroppo
però non emise nessun suono. A causa di un tuono dovevano essere saltate le
valvole. Nessun problema fra un paio di ore se la situazione sussisteva
avrebbe dovuto scattare il generatore di emergenza e così sarebbero usciti.
Sorrise al compagno che lo guardava
preoccupato e tremante e glielo disse.
“Ma mentre aspettiamo. Che facciamo?” chiese
agitato Kyota che odiava trovarsi in situazioni da lui non espletate e in
quella giornata ce n’erano già state troppe. Non fece in tempo però a dire
quella frase che starnutì.
Maki gli si avvicinò preoccupato e appoggiò
una mano sulla fronte per misurare la febbre “Per ora non mi sembri caldo ma
se continui a rimanere con quegli abiti tutti bagnati rischi sul serio di
ammalarti. E’ meglio se ti spogli”
Kyota arrossì, lo imbarazzava rimanere nudo
davanti a Shinici ma capì che aveva ragione, però non lesinò a dire “Anche
tu rischi di ammalarti per cui pure tu dovresti spogliarti”
“E va bene”
I due ragazzi si denudarono in silenzio
guardandosi ogni tanto di sottecchi sotto le luci di emergenza. Nobunaga si
accorse che si stava eccitando guardando il corpo statutario e possente del
suo compagno mentre Maki non ce la faceva proprio più a reprime l’erezione
che gli era nata quando aveva constatato quanto era pallida e morbida la
pelle del suo ragazzo. Doveva fare qualcosa, per cui dopo essersi tolto gli
ultimi abiti ed essere rimasto solo in boxer si gettò contro il suo compagno
di disavventure, lo strinse e sussurrò con voce roca “Nobunaga, non ce la
faccio più. Io ti voglio subito, adesso”
Kyota decise che non poteva più nascondersi.
Abbracciò il compagno facendogli sentire come il suo membro si era scaldato
e gemette “Lo voglio anch’io”
Il capitano del Kainan non se lo fece ripetere
due volte. Delicatamente e facendo scorrere le sue mani teneramente sulla
schiena della persona che si accingeva a diventare il suo amante lo fece
stendere sul pavimento un po’ impolverato.
Lo baciò a lungo
languidamente facendo giocare insieme le loro lingue. S’intrecciavano, si
lasciavano, si cercavano, si trovavano. Intanto con le mani continuava ad
accarezzargli la schiena. Quando lasciò la bocca del suo ragazzo, gli baciò
gli occhi e il naso, mordicchiò la vena pulsante del collo per poi
accarezzarla lievemente con la lingua. Prese un capezzolo turgido tra le
mani e lo fregò lentamente e sensualmente. Poi ci passò la lingua e alla
fine si occupò dell’altro.
Kyota gemeva e si
contorceva. Sentiva il suo corpo fremere e in preda alla passione sollevò il
bacino in modo da far scontrare il suo membro con quello dell’altro. La
sensazione che provò lo fece scatenare. Prendendo di sorpresa Maki con un
colpo di reni ribaltò le posizione e seguendo l’istinto visto che era
completamente a digiuno su certe cose strappò di dosso i boxer che
proteggevano il sesso di Shinici, lo contemplò per diversi secondi
impressionato e, poi, come se fosse un gelato cominciò ad assaggiarlo. Anche
se non l’aveva mai rivelato al suo ragazzo molto spesso si era chiesto che
gusto poteva avere. Si accorse di provare un piacere incredibile nel
masturbare Maki. Il suo sapore era buonissimo, sapeva di fresco, sapeva di
lui.
Shinici era
piacevolmente colpito, non sospettava che il suo piccolo Nobunaga in verità
si sarebbe rivelato tanto intraprendente, così si lasciò andare e senza fare
niente gli permise di giocare un po’ con le sue intimità. Cominciò a gemere
dal piacere, lanciando dei piccoli gridi articolati.
La matricola del Kainan
notando che il suo compagno apprezzava ciò che stava facendo si fece ancora
più passionale. Tolse la bocca dal pene di Shinici e cominciò a pomparlo con
le mani mentre si metteva a sedere sopra le sue gambe. Lo fletteva con le
mani e lo rilasciava mentre il suo bacino accompagnava quelle spinte con
gesti sensuali ed eleganti come a riprodurre inconsciamente quello che
sarebbe successo solo fra pochi istanti.
Il ragazzo dalla
carnagione scura ad un tratto sentì di aver raggiunto il limite e venne
bagnando le mani del compagno. Il moretto si portò alla bocca le dita
assaggiando quel liquido perlato e lo trovò squisito.
Nel frattempo Maki con
il fiato corto ed ancora leggermente spossato per l’orgasmo appena vissuto
decise che era il momento di donare a Kyota il suo godimento.
Afferrò il volto
dell’amante ancora intento a leccarsi le dita e gli impose un bacio caldo.
Assaggiò se stesso sulle labbra del suo ragazzo e intanto invertì le
posizioni.
In fretta privò
Nobunaga delle mutande e cominciò ad accarezzargli con la mano sinistra i
testicoli e il pene eccitato. Sentì il proprio membro andare a fuoco e
allora portò le dita della mano destra sulla bocca dell’altro e lo incitò a
succhiare.
Kyota così fece, le
fitte di piacere che Shinici gli procurava nelle parti basse erano troppo
intense, si sentiva ad un bilico, era completamente in balia delle sue
emozioni. Desiderava sempre di più. Perché aveva aspettato così tanto per
fare l’amore con lui? Era stato uno stupido.
Quando Maki pensò che
le dita fossero abbastanza umide le portò sulla piccola apertura tra le
natiche del suo koibito e cominciò a prepararlo. Inserì un dito e Kyota non
lo sentì nemmeno invaso dalle emozioni che la mano esperta del suo ragazzo
gli faceva provare accarezzando il suo membro. Per il secondo dito provò un
leggero fastidio ma passò subito, il terzo dito invece lo fece urlare dal
dolore, resistette mordendosi le labbra e ben presto si rilassò e cominciò a
provare un piacere mai sentito. Era questo il paradiso?
Ma si sbagliava in
quanto Shinici non aveva ancora finito. Tolse le dita e Kyota fece un gesto
di frustrazione domandandosi perché. Si sentiva così bene ed in pace con se
stesso.
Maki gli sussurrò
“Adesso ti farò più male, sei sicuro?”
Nobunaga capì cosa
intendeva e deglutendo asserì con il capo.
Il ragazzo più grande
si mise in mezzo alle sue gambe e cominciò a spingere. La matricola del
Kainan si sentì squarciare. Trattenne l’urlo che gli stava nascendo alla
gola solo con una grande forza di volontà Si morse una mano e sperò che
presto passasse quel supplizio.
Il suo amante se ne
accorse e si fermò, cominciò a sussurrargli parole dolci e a solleticargli
parti sensibili del corpo. Incentivò le carezze sul membro, baciò la bocca,
il collo, i capezzoli e ben presto il ragazzo si rilassò. Maki allora lo
penetrò definitivamente, di nuovo un forte dolore attraversò Kyota e due
lacrime gli rigarono il volto partendo dai suoi occhi ma poi sentì dentro di
se nascere una nuova sensazione. Shinici cominciò a spingere dentro di lui e
Nobunaga si accese.
Il suo corpo si mosse
da solo. Istintivamente cominciò ad assecondare le spinte del compagno
mentre solo gemiti e ansimi di piacere gli uscivano dalle labbra. Anche solo
sentire le urla inarticolate dell’amante lo riempiva di gioia. Sentire Maki
dentro di se lo riempiva di sicurezza e forza. Si sentiva completo. Era al
limite e così si riversò su Shinici appena un attimo prima che quest’ultimo
venisse in lui.
Rimasero a riposarsi per un po’ abbracciati
l’uno su l’altro ma dopo Shinici con rammarico dovette uscire dall’altro
giovane e si alzò in piedi. Kyota si sentì privato di una parte importante
di se, ma capì che d’ora in poi ci sarebbero state altre occasioni per
raggiungere quella completezza di anima e corpo con il suo amante.
“Ti è piaciuto?” chiese
il capitano del Kainan al compagno sollevandolo di peso in modo da
rimetterlo in piedi.
“E’ stata l’esperienza
più bella della mia vita”
“Mi fa piacere. Visto che
non c’era niente da temere. Sei stato meraviglioso”
“Grazie” Nobunaga
arrossì. “Ma sei sicuro che non ti ho deluso? Questa era la mia prima
esperienza”
“No! Nessuno mi ha mai
fatto provare quello che mi hai fatto provare tu” Maki lo baciò ed era la
verità. Mentre possedeva quel piccolo angelo moro si era accorto che la sua
vita sarebbe stata vuota senza di lui, ormai ne era in completa balia.
“Spero di non deluderti
mai allora” dichiarò il moretto, non voleva perdere Shinici, lui era la
persona più importante per lui.
“Non lo farai ne sono
sicuro”.
Fecero appena in tempo a
scambiarsi quelle battute quando la luce tornò e l’ascensore riprese la sua
corsa-
“E’ meglio se ci
vestiamo” propose Kyota ma Shinici bocciò l’idea abbracciandolo.
“Nel terzo piano c’è solo
la mia camera non vale la pena vestirci visto che non ci sarà nessuno a
guardarci a parte noi due. Altrimenti dopo mi obbligheresti a spogliarti di
nuovo sprecando del tempo prezioso” disse Maki in modo allusivo.
“Ne hai voglia ancora?”
chiese Nobunaga malizioso intuendo la proposta.
“Secondo te?” e il
capitano del Kainan cominciò a mordicchiargli il lobo dell’orecchio.
Kyota ridacchiò “Sei
impossibile Maki, mi stai facendo il solletico” poi però si fece serio
“Sinceramente però anch’io ne ho voglia ancora”
Si baciarono con passione
e l’ascensore si bloccò.
Si aprì la porta fecero
per uscirne per poi correre fino alla stanza di Maki quando si ritrovarono
specchiati nell’obiettivo di una telecamera mentre una bella voce femminile
annunciava “Finalmente è tornata la luce e possiamo procedere con la visita
d questa casa di vip. Siamo nella casa di Suboshi Maki, uno dei più bravi
fotografi al mondo di nudi femminili e maschili e dI Eiri Maki, una delle
più grandi attrici nazionali. Prima che saltasse la luce abbiamo visitato il
piano di questa villa che Suboshi ha lasciato interamente al figlio e
ora….”la voce le s’incrinò per poi continuare accesa in vena di pettegolezzi
“E ora qui davanti a noi abbiamo il figlio nudo del signor Maki con il suo
amichetto altrettanto nudo”
Maki si ricordò solo allora che quel giorno in
casa sua dovevano andare i responsabili della trasmissione La casa dei vip.
Ovviamente però non poteva immaginare che….sarebbero andati anche a
curiosare nel suo piano, fra le sue cose. Dov’era la sua privacy quando
serviva davvero? Dopo un attimo di confusione tuttavia recuperò il suo
sangue freddo e sibilò “Se non vi spiace potreste scostarvi dovremmo
rivestirci”
Intanto Kyota era sprofondato dall’imbarazzo
sotto il pavimento, era diventato tutto rosso e si era nascosto dietro
Shinici.
La giornalista permise loro di rientrare
nell’ascensore e i due ragazzi si rivestirono. Fu la voce di Suboshi che
faceva da guida alla troupe che li fece nuovamente gelare sul posto “Shinici
non so quanto ti faccia piacere la cosa ma questa trasmissione non è
registrata è in diretta per cui…siete stati visti da un bel po’ di persone
in quelle condizioni”
Nobunaga si sentì mancare, sarebbe diventato
lo zimbello del Kainan ma Shinici lo sorresse e gli sussurrò “Mi dispiace è
colpa mia avrei dovuto ricordarmi che c’erano in giro queste persone, dovevo
essere più accorto. Tuttavia un po’ sono felice della situazione, in questo
modo tutti sapranno che tu sei mio e non oseranno farsi avanti con te”
“Shin-chan” lo chiamò titubante il moretto
prima che i suoi occhi si trasformassero prendendo la forma di due cuori ed
esclamasse “Sei immenso, sono io che dovrei preoccuparmi che ti portino via
da me”
“Ma cosa dici? Se ti muoiono dietro molte
persone tra cui anche tua cugina Kacchan, che non vede l’ora di diventare
grande per sposarti”
“Ma se è piccolissima”
“E con ciò meglio mettere le mani avanti”
“Shinici sei impossibile”
“Lo so, ma tu sei mio”
“Si sono tuo” e si baciarono.
Questo servì a tagliare la tensione ed infatti
quando riuscirono dall’ascensore erano più rilassati. C’era ancora molto
imbarazzo per essere stati visti nudi ma….ben presto la gente se ne sarebbe
dimenticata presa da un altro gossip. Addirittura Maki ricordandosi del
discorso sulla proprietà di Kyota alzò le mani non trattenendo una certa
euforia e fece il segno della vittoria, dopo tutto finalmente era riuscito
ad ottenere da lui il suo corpo.
Kyota intuendo il significato celato in quel
gesto anche se era ancora molto imbarazzato s’arrischiò titubante a farlo a
sua volta. Dopo tutto era felice di aver fatto l’amore con il suo ragazzo.
Il capitano del Kainan quando vide quel gesto
sentì il cuore riempirsi di felicità, Kyota adesso era davvero in grado di
donarsi a lui senza problemi e così stanco di rimanere in mezzo a tanta
gente curiosa che voleva solo guadagnare dei soldi con il pettegolezzo del
figlio di Suboshi Maki che stava insieme con un altro ragazzo, senza
salutare spinse Nobunaga verso la sua camera e vi entrò chiudendo a chiave.
Non gli importava del mondo esterno, ora contavano solo loro due. E in
quella notte…………..
FINE FLASH BACK TERZA PERSONA
POW KYOTA
E in questa notte noi abbiamo fatto l’amore
per ben altre due volte. Sono così felice per quello che è successo.
Certo oggi davanti ai miei compagni di classe
sarò imbarazzatissimo dato che per via della trasmissione in diretta sono
stato visto nudo da tutta la nazione anche se non nelle parti più intime o
almeno credo, ieri di questo infatti non abbiamo parlato.
Sempre ovviamente che il mio amore mi faccia
andare a scuola visto le carezze invitanti che mi sta offrendo sulla schiena
e lo stato del suo membro che sento premere sulla mia gamba.
So cosa vorresti tesoro mio ma io fingo lo
stesso di dormire perché ho voglia di crogiolarmi nel tepore che mi danno le
tue tenerezze mentre pensi che dormo. Ho bisogno di pensare a quello che è
successo, a quello che tu sei per me.
Quando ti ho dichiarato il mio amore non avrei
mai creduto che tu mi ricambiassi, insomma tu eri un grande nello sport e
inoltre avevi genitori importanti e ricchi che ti riempivano di ogni cosa,
io invece ero solo una matricola alle prime armi che si atteggiava al
migliore assoluto. Non che io non lo sia, io sono il numero uno in tutto
ma….con te non è così. Tu sei più immenso di me. E riesci a farmi sentire
importante anche quando sbaglio, mi fai sentire vivo.
Mi hai fatto scoprire anche cosa significa
amare e quando te l’ho detto e tu mi hai abbracciato stretto facendomi
capire che i miei sentimenti erano corrisposti il mio ha smesso di essere
mio per essere tuo. Per paura ed imbarazzo poi ti ho fatto attendere molto
tempo prima di dirti che ti amo anche con il mio corpo ma tu mi hai
aspettato e di questo ti sono riconoscente.
Ieri sera è stata la giornata più bella della
mia vita e d’ora in poi saranno tutte così se tu mi starai accanto. Siamo
diventati una cosa sola cosa e sento che lo saremo per sempre. Perché se tu
mi lasciassi so che ne morirei. Ti amo troppo e sei diventato una costante
nella mia vita.
Tu per me sei il mio maestro, il mio modello
di vita, il mio compagno, il mio amante, il mio tutto e so anche che lo hai
capito. E spero un giorno di diventare lo stesso per te per cui aiutami a
crescere visto che so di essere ancora immaturo e aspettami.
Adesso che so cosa voglio capisco che è giunto
il momento di dimostrarti ancora il mio amore, è il mio corpo che lo vuole.
Apro gli occhi, tu mi sorridi, mi baci e io mi lascio andare.
Con te ogni posto è quello giusto per
dimostrati quando mi sei importante.
FINE
Vai all'Archivio Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions
|
|