DISCLAIMERS: I personaggi di Sd e i Pokemon non mi appartengono^^… NOTE: sono stata 3 giorni a combattere con questa lemon bastarda che non voleva uscire… e poi in 1 ora si è fatta scrivere tutta^_______^''''… una cosa semplice semplice, casta e pura… ehm… NOTA2: Ru è un pochiiiiino OOC^^''''''''...-.- chi non lo è? DEDICHE: Allo scherzo d’Aprile che vorrei vedere ogni giorno, stringere a me, abbracciare. A una nipo love love unica nel mondo. A una Rei-chan grande e sconfinata. Alla mia Manu… tesoro, ti voglio bene. Lavi
RINGRAZIAMENTI: l’altra volta mi sono scordata da brava demente-.-, ma un grazie enorme a Kiucchan per avermela corretta…*_* tesoro!!!! Il Nozomi innamorato parte 2 di ? di Tesla
C'è qualcosa di grande tra le gambe di Kaede Rukawa. È così grosso, e così grande… ma non è questa la sua particolarità. Tutti gli uomini hanno qualcosa tra le gambe, chi più grande, medio… o chi più piccolo, come potrebbe testimoniare Taoka. Il fatto è che quella cosa tra le sue gambe è speciale. È grande, e grosso, e parla. E ha anche un nome, Hanamichi. Proprio ora sta parlando con lui, che lo osserva pensieroso inginocchiato tra le sue cosce e il pianoforte a coda che Kae sta suonando. - Perché sei triste, Kitsune? - Do'aho, chi diavolo ha detto che sono triste? - È inutile, lo so… - … - … quando lo sei, suoni sempre la sigla dei Pokemon, come ora. Le mani di Rukawa si serrano in pugno a quella parole, e l'ultima nota rimbomba nell'aria come l'urlo di battaglia di un Bulbasaur morente. Lacrime cristalline affiorano agli occhi di Kaede, invano tenta di ricacciarle indietro. Il dolore è troppo forte. - È che ieri…- tenta in un bisbiglio Ru, ma i singulti scuotono la sua voce, scrolla la testa, nel disperato tentativo di cancellare la visione che lo ha aggredito. - Ieri cosa?- lo incoraggia Hanamichi, dolce, gli accarezza i capelli neri e sottili a ritmi regolari per calmarlo. Kaede deglutisce a forza. - Ieri… ieri PIKACHU È STATO… È STATO FERITO!!!- urla distrutto dal dolore, si aggrappa alle spalle di Sakuragi, lo abbraccia forte, singhiozza. Il suo Rossino gli dà pacche di conforto sulla spalla. - Coraggio, Kaede, non avere paura… - È che…- bisbiglia tra i singhiozzi,- se dovessi perderlo, non so cosa farei! Hanamichi prende un luuuuuuungo respiro, e continua a fargli pat pat sulla spalla. - Su, coraggio, vedrai che ce la farà… - Come potrei andare avanti senza il suo bel pelo biondo e lucente? Senza i suoi occhioni neri da cucciolotto teneroso? Come?!? Hanamichi continua a fare il suo pat pat, e intanto rimugina silenziosamente sugli anni di carcere che il giudice potrebbe dargli, per rapimento, tortura e impalamento ufficiale di Pikachu. Spera pochi, perché ha una gran voglia di farlo. - Coraggio, Kaede, riprenditi… è un Pokemon forte, ce la farà, ne sono certo… Ru si asciuga le lacrime col dorso della mano, strofinandole via in quella maniera impacciata e un po' infantile che fa sbavare Hanamichi dalla tenerezza. Il Volpino si accomoda meglio sul suo sellino e ricomincia a suonare: è ancora la sigla dei Pokemon, è ancora triste per il destino di Pikachu. ' Sto perdendo contro quel coso' pensa disperato Hanamichi. Per un attimo ha la visione di un Pikachu con cappello azzurro piumato, a cavallo di uno stallone bianco… lo vede scendere da cavallo, bussare a una porta, e lì, sporco e cencioso, c'è Kaede, che ha interrotto le faccende di casa che la matrigna gli ha assegnato per andare ad aprire. Il principe Pikachu tira fuori da dietro la coda
(dove l'avevi infilata, eh?, feticista godurioso di un Pokemon!!)
una scarpetta di cristallo, prende gentilmente il piede di Kaede e … CALZA!!!! La scarpa calza alla perfezione!!!! - Pika pika chuuuuuu?- domanda il principe esitante. Rukawa arrossisce come una verginella, una mano tra le zampe di lui, l'altra contro la guancia. Il suo cuore batte forte nel petto…. Ma la risposta da dare la conosce da sempre. - Oh, SÌ!!!!!! Lo voglio! …
Ah sì? Vuoi la guerra, Pikachu? Bene, l'avrai! Kaede continua a suonare il piano, e ai suoi occhi è semplicemente stupendo. Inginocchiato davanti a lui, la consistenza dura del legno alle spalle e il buon odore del pene del suo ragazzo davanti, poggia le mani sulle cosce muscolose di Ru, e osserva. Precisamente, osserva il collo del suo ragazzo, pallido e sottile, che fuoriesce dal colletto sbottonato della camicia bianca che ha indosso. - Bellissimo- bisbiglia, ed è veramente la cosa più bella che Hana abbia mai visto in vita sua, con la luce del primo pomeriggio che lo illumina alle spalle in un'aura quasi immortale. Non resiste alla tentazione, inarca la schiena e posa la bocca nell'incavo del collo bianco, lo succhia piano, allunga la lingua e lappa, arrossa la pelle, la stringe tra le labbra con forza. Kaede sospira rumorosamente, ma le sue dita continuano a muoversi senza esitazione.
(1 a 1, Pikachu, ma non è ancora detta l'ultima parola…)
La sua testa scivola giù, e trova la stoffa ruvida della camicia, e la plastica fredda e dura dei bottoncini. Esita un attimo, e sente il corpo di Kaede fremere, tremare leggermente; poggia il naso davanti allo scollo della camicia, e sente quanto è buono l'odore del suo corpo, l'odore di Kaede. Salato, e così caldo, così intimo. Bacia lo scorcio di pelle che affiora dalla camicia, poi prende il primo bottoncino tra denti e tira, lo strappa, lo sputa via. Kaede inarca un sopracciglio. - Do’aho, la camicia è nuova- bisbiglia, ma non è affatto arrabbiato, oh, no, Pikachu, non lo è affatto… lo sta sfidando, lo sfida ad osare di più, avanzare… e tu che cosa decidi di fare, Hanamichi? Sputa via il secondo bottoncino, poi il terzo, il quarto… La pelle del petto affiora lentamente, coperta appena da un velo di sudore, si alza e si abbassa in respiri mozzi sotto tutte quelle cure. Un altro lembo del torso pallido viene alla luce, ma Kaede non sente il piccolo TICK del bottoncino che cade a terra. Hanamichi incomincia a tossicchiare, si dà a pugno chiuso un paio di botte sullo sterno, si accorge dello sguardo del Volpino, sorride. - Lo avevo ingoiato. Kaede scuote la testa e ghigna. - Doa'ho! E dal modo in cui ha inarcato il sopracciglio non credi pure tu che stia dicendo: "Pikachu avrebbe saputo fare di meglio…"?
(2 a 1 per quel ratto schifoso)
Afferra i bordi della camicia e tira, gli ultimi tre bottoncini vengono scagliati a terra, ma tu non te ne curi più, Hana. Hai il petto di Kaede davanti a te, la pelle tesa sulla clavicola, i capezzoli piccoli e brunei, carnosi nella loro compattezza… Allunghi il collo e ne afferri delicatamente uno tra i denti, ci giochi un po', lo torturi, lo senti cedere nella tua bocca, lo ricopri di saliva, stringi le labbra… è come tornare bambini, quando ti attaccavi al biberon di latte caldo che tua madre ti dava. Ora non esce latte, ma senti il pene duro contro la stoffa delle mutande, e il sesso altrettanto duro di Kaede che preme contro il tuo ombelico, ed è una cosa estremamente più piacevole. Succhi pochi istanti l'altro capezzolo e lecchi la strada verso sud, la linea degli addominali, la leggera peluria intorno all'ombelico… continui la tua strada, il bravo pellegrino non può indugiare. Non indugia neanche Kaede, alza il culo mentre Hana tira via pantaloncini e boxer. Ora è vestito della sola camicia aggrovigliata intorno alle spalle, il sedere schiacciato contro la pelle del sellino, ma ancora le sue dita non si fermano, e continuano a muoversi sui tasti. Ancora non perde una nota. La cosa secca alquanto Hanamichi.
(3 a 1, bastardo…)
Passa i palmi aperti dalle cosce fino alla base della schiena, e sono mani fresche, che massaggiano la sua carne in un piacevole contrasto che gli fa accapponare la pelle. Si sistema meglio sul sellino, ma non si scompone. "È guerra aperta, Hana, è guerra aperta…" Le mani si muovono, la bocca è indipendente, e scende a posare un lungo bacio sulla punta del pene. Kae singulta e perde una nota, ma una nota sola. Non è ancora abbastanza. Allarga la bocca e inghiotte la cappella violacea, serra le labbra alla base di essa, la stringe, la stringe forte, solo con i muscoli labiali. Kaede si irrigidisce e trattiene il respiro, ma non è ancora abbastanza, non ancora, no. Libera una mano e la chiude alla base dell'uccello di Kae, la lingua inizia a scorrere lungo la piccola piega sulla cappella, la ricopre di saliva, la sugge sensuale, con le sue labbra grandi, e carnose, che si piegano e adattano alla compattezza della carne, che si bagnano di saliva e di piccole gocce perlacee. Una mano di Kaede lascia i tasti e si serra sulla nuca di Hana, forte, Hanamichi alza il viso, guarda negli occhi il suo amore e si lecca invitante le labbra, che ora sono turgide, rosse, e tanto, tanto affamate. Ancora, fame. Ricalano sul cazzo di Kaede, e succhiano con forza, violente, la testa emerge e riaffonda , emerge e riaffonda, la lingua si attorciglia sulla piega alla base della cappella e si strofina, un po' ruvida, aderisce, e ancora, più forte, ancora… Kaede afferra la testa rossa e la tira via, stende a terra Hanamichi e gli strappa i boxer di dosso, si alza le gambe muscolose sulle spalle e lo penetra bruscamente. Hana urla, ma non di dolore. Per le prime due spinte riesce a pensare " 3 a 200, stronzo tigrato, pigliatelo in culo", alla terza spinta riflette che a pigliarlo effettivamente in culo è lui , dalla quarta spinta in poi non riesce a pensare più nulla e incomincia a spingere contro Kaede. Sente Ru urlare, sparargli in corpo lunghi fiotti di liquido cremoso e denso. Un lungo respiro, estrae il pene, Hana gli scosta i capelli dalla fronte sudata. Si morde il labbro inferiore. Lui non è ancora venuto. Kae abbassa lo sguardo e vede il pene gonfio e duro di Hanamichi. È violaceo, e le palle sono gonfie, sul punto di scoppiare, tremano. Sorride dolce a Hana e si mette a cavalcioni del corpo del Rossino, si lecca ben bene i polpastrelli di indice e medio, se li porta tra le cosce, inumidisce il buco. - Kae, ce la fai?- spia Hana, e per tutta risposta Kaede rilassa i muscoli di scatto delle cosce, e rapido il pene si insinua nell'ano bollente, e penetra, e penetra. Tutto così rapidamente, da strappare il fiato. - O cazzo- bisbiglia quasi incosciente Hana. - Puoi dirlo forte…- mugola Kaede, che ha gli occhi chiusi dal piacere e un lungo filo di saliva che gli si allunga dall'angolo del labbro. Le mani di Hanamichi stringono i suoi fianchi e danno il ritmo, e Kae incomincia a cavalcarlo, lento, ma fino in fondo, tutto l'uccello di Hanamichi nel suo buco, fino a che le palle non si schiacciano tra loro, e allora risale, quasi del tutto, e poi di nuovo brusco affonda, da lento lento a sempre più veloce, e l'attrito della carne stretta si può abbattere, con impegno, con la voglia, la carne stretta cede, lo fa sempre, cede e lascia sempre più spazio al pene di Hanamichi, che è grande, oh, sì, come lui, e penetra fin dentro, ed è così duro, e lungo, gli invade il corpo, così bello, ed è come lo attraversasse tutto, gli uscisse dalla bocca, il pene di Hana in bocca… Spinge, affonda, spinge, affonda, serra un capezzolo duro tra i polpastrelli umidi, mentre Hana si prende cura dell'altro, lo strizza tra le dita, lo preme, e sente il piccolo sassolino di carne che si deforma, ma resiste, e combatte, lo invoglia, lo richiama ad essere succhiato, divorato… Hanamichi porta una mano dietro la nuca di Kaede e lo fa abbassare, e le lingue lottano selvagge, affamate, si succhiano a vicenda, piccoli sfioramenti caldi e umidi che soffocano, e fanno gemere… ..E ancora… il pene duro che affonda con sempre più rapidità, oh, la senti la carne che cede, Kaede, la carne del tuo corpo, il buco che è umido dei tuoi propri umori e di crema bianca, ed è così bello, ti senti conquistato, ti senti riempito, riempito e colmato fino al torsolo del tuo cuore… Lo senti, si avvicina… ti rialzi di scatto e sgroppi con più violenza, con più forza, su e giù, su e giù, e ancora, Kaede, lo senti Hana che alza il culo e spinge verso di te, nel tuo ano, per sfondarti fino in fondo, lo senti, Kae, la cappella che batte contro il tuo palato, e ancora, più a fondo, il suo pene, dentro di te, e ancora, oh, sì, ancora… l'urlo è lungo, alto, mente ti inonda di sperma, quel latte cremoso che nessuna madre potrà mai secernere… Ti afflosci sul suo corpo, senti le sua braccia stringerti dolcemente il collo, un bacio casto sulle labbra, e poi fronte a fronte, i respiri mozzi che si mischiano tra loro. Appagato, così bello.. sereno. Ti sdrai al fianco di Hanamichi e gli accarezzi la fronte imperlata di sudore. Poi alzi lo sguardo, e impieghi qualche secondo a capire che qualcosa non va. - Hana, per caso hai un nanetto da giardino a grandezza naturale del tuo amico Takamiya in casa? Hana scoppia a ridere. - Certo che no! - Oh. Allora hai lasciato di nuovo la porta aperta. Quando ti volti di scatto verso la porta di ingresso, Hana, te lo ritrovi lì, Nozomi, occhi spalancati, semiaffondato in una pozza di bava.. Ops.
*** ^^’’’’ olè, fino di questo capitoletto^^’’’’… -.- che schifo…. Manu, amore, ti voglio bene, augurissimi di un felice compleanno! Non meriti che il meglio*_*!!!!!!!!!! TES
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