I personaggi appartengono
a Lansdale, tutto quello che ci faccio io è sognarli la notte. Lansdale nel
descrivere il suo Texas è grottesco e dissacrante, lo descrive arretrato e
profondamente razzista e inventa personaggi sarcastici con un senso della
giustizia un po’ personale. Leonard è nero e gay, lui stesso si definisce
negro-frocio per fare la caricatura di chi gli sta intorno e lo stesso fa Hap
che è il suo migliore amico. Come in tutti i libri di Hap & Leo la voce
narrante è di Hap… Buona lettura. ^^
Il nemico alla porta,
l'invasione dei nani (Ho voglia di te)
parte II
di Mia
Il loro ritorno mi riaccende la rabbia appena sfogata, l’allegria del
ragazzino mi urta come se stesse urlando al mondo la sua stupida felicità
mentre Leo se ne sta abbastanza lontano da evitare una seria rissa con me.
Ogni volta sa quello che mi fa ma nonostante questo lo fa lo stesso. Si aggira
tra le varie stanze della casa come una bellissima pantera ma stasera sembra
come chiuso in gabbia. Se non ci fosse il ragazzino ora ci staremmo urlare
contro o a fare del sesso sfrenato che sfogherebbe il mal umore di entrambi…
Sospiro stufo di tutto questo, della faccia del cretino, del corpo di Leo che
mi richiama e che vorrei ma che non posso avere e del pensiero che John sia
più di un semplice amico per lui. Mi rintano in camera da letto lontano da
tutto e da tutti e cerco di ritrovare un po’ di pace interiore ma appena Leo
entra da quella porta tutto il mio benessere va di nuovo a puttane… solo lui è
capace di farmi questo e non si tratta solo della mia voglia di lui. Si
spoglia e quando dico che Leo si spoglia voglio dire che si denuda di ogni
cosa quindi mi è impossibile non divorarlo con gli occhi. Si mette la
vestaglia di seta che usa per casa e con sicurezza e passo felino mi punta
come se fossi la sua preda. Lo sono e lo sarò sempre mi è impossibile
liberarmi della sua malia, ciò che vuole riesce sempre ad ottenerlo, non
riesco a dirgli di no, vivo per soddisfare ogni suo recondito desiderio. Mi
massaggia le spalle sciogliendo un po’ della tensione che mi irrigidisce, per
un po’ non parliamo ma quando apre la bocca so già che dirà qualcosa che non
mi piacerà, altrimenti non sarebbe così gentile con me… Leo non è mai gentile.
- John ci vuole a cena… mica mi manderai da solo tra due checche a cui sai mi
è terribilmente difficile resistere…- La sua richiesta è assurda e meriterebbe
solo di essere ignorata, ma so che Leo ci andrebbe anche senza di me e questo
mi farebbe troppo male, starei a casa tutta la sera ad immaginarmi una cosa a
tre tra lui, John e il messicano e lui che mi conosce lo sa benissimo, questo
mi fa incazzare ancora di più. Io non uso mai i suoi punti deboli e dio se li
ha, ma lo amo troppo per farlo.
- Punti sulla gelosia? Io se fossi in te punterei più sulla persuasione…-
- Va bene allora trattiamo…- Con una mano mi stende sul letto con una
sicurezza che mi fa capire che non aspettava altro, devo cominciare a
preoccuparmi?
- Comincia pure…-
- Dimmelo tu quando sto per convincerti…- Mi sfida con lo sguardo e so già che
la mia sarà una partita persa in partenza, mi chiedo se non sia meglio
dichiararmi sconfitto subito… ma il mio spirito di competizione parla al posto
mio…
- Dovrai impegnarti…-
- Neanche tanto…- Mi abbassa i pantaloni e come sempre mi preparo mentalmente
a darmi a lui, al contrario mi sorprende e mi fa quello che in genere mi fa
solo quando è particolarmente di buon umore o quando glielo chiedo io,
comincia a leccarmi l’uccello su e giù in modo da eccitarmi in un attimo…
- Questo dovrebbe essere proibito Leo…- In risposta mi inghiotte quasi del
tutto e ancora una volta mi chiedo come diavolo faccia a non strozzarsi, dopo
avermi leccato tutto mi guarda con gli occhi lucidi persi dal piacere e la
bocca sporca della sua stessa saliva e delle prime gocce del mio seme… mi sta
eccitando più questa visione che quello che mi sta facendo che comunque sfiora
la perfezione…
- Non ti sto convincendo neanche un po’?-
- N… no-. Chiudo gli occhi illudendomi che in questo modo riuscirò a
resistergli ma appena non sento più la sua bocca, li riapro per cercare una
spiegazione…
- Allora posso anche smettere…- Si mette in ginocchio e si pulisce le labbra
con una mano, so che si sta controllando e che in realtà avrebbe voglia di
leccarsi la mano sporca del mio seme ma a differenza di me non lo dà a vedere.
Io invece essendo quel che sono emetto un suono gutturale e disperato…
- NO!-
- Verrai da John?- Sfiora appena l’erezione che mi ha fatto venire
annebbiandomi la capacità di pensiero…
- Bastardo ricattatore!- Cerco di afferrargli la testa per costringerlo a
finire il lavoro cominciato ma lui essendo più veloce di me non ha nessun
problema a sfuggirmi…
- Sei stato tu a voler contrattare…- Mi guarda malizioso e in genere quando mi
guarda così finisce che facciamo sesso in qualsiasi posto, l’importante è
farlo e farlo anche più volte se possibile. Cerco di fargli pena anche se
nessuno è mai riuscito a far pena a Leonard tanto meno io…
- Avresti il coraggio di lasciarmi così?-
- Sì e poi godermi lo spettacolo di te che ti fai la sega più frustrante della
tua vita…- Si siede al mio fianco e solo quando sorride sarcastico mi accorgo
di starmi a toccare da solo, esasperato tolgo la mano e mi arrendo…
- … hai vinto… vengo da John… ma ora datti da fare…- Metterebbe paura a
chiunque il suo sguardo affamato ma non a me che non aspettavo altro e che ne
conosco il vero significato, ovvero ha voglia di me e in un modo o nell’altro
placherà la sua fame…
- Ho quasi temuto che non me lo lasciassi fare…- Mi alzo sui gomiti e mi godo
quello che so sarà il miglior bocchino della mia vita. Non ho bisogno di
incoraggiarlo con le mie mani Leo sa cosa e come fare, lo fa talmente bene che
alla fine non si capisce se la cosa piaccia più a me o a lui… Mi godo così le
sue labbra che mi inghiottiscono i suoi occhi febbrili che mangiano ogni
millimetro di carne già nella sua bocca, e poi la sua espressione di puro
desiderio e adorazione che prova per me e per il mio corpo… E’ un godimento
doppio: il mio uccello nella sua bocca, lui che fa di un’arte il sesso. Mi
lascia stremato sul letto con un braccio sugli occhi e l’altra mano che
stringe ancora le lenzuola… dio il sesso orale non lo reggo proprio. Sono
sfinito e completamente appagato, l’unico difetto è non avere qui con me Leo
per poterlo abbracciare e ringraziare a modo mio. Non so dove sia anche se
posso immaginarlo e quando sento la sua voce mi dico bingo! da solo. E’
tornato dal nano, non fosse mai che si sentisse solo! Poi sento la voce dello
stronzetto e mi faccio subito attento, non voglio dargli nemmeno una
possibilità di provarci con Leo…
- Ha accettato?- Sento il nano impicciarsi dei cazzi miei e cerco di
riprendere il controllo del mio corpo per andare di là e potergliene dire
quattro…
- Con qualche protesta ma sono riuscito a convincerlo-.
- E ora che ha?-
- L’ho solo un po’ sfiancato… il sesso orale non lo regge molto bene…-
Magicamente ritrovo tutta la forza per correre da Leo e prenderlo per la
vestaglia per vedere se è impazzito o altro…
- LEO! GUARDA CHE TI SENTO! Non voglio che il moccioso sappia i cazzi nostri!-
- Non te ne sei reso conto ma lo abbiamo fatto davanti a lui…- Quasi mi cadono
le braccia e gli occhi mi fuoriescono dalle orbite per la sorpresa ma i due
sembrano non accorgersi. Ho quasi sfiorato l’infarto…
- Già e mi sono chiesto come mai non hai ricambiato il favore Hap…- Odio il
bastardo ancora di più dopo questa sua constatazione, questo è un tasto
dolente visto che anch’io non so perché mi rifiuto di farlo… è lo stesso mio
corpo a farlo…
- …-
- Quel tipo di favore non lo ricambia mai, credo che sia l’ultimo tabù
rimastogli…- Leo non sembra risentito, non sembra neanche che stia parlando
del problema sessuale che ho e che può sembrare un rifiuto nei suoi confronti…
- E a te sta bene?- Lo stronzetto mette il dito nella piaga con una
delicatezza di una mandria di bisonti… quante volte me la sono fatta io questa
domanda senza avere il coraggio di chiederglielo?
- E’ una mancanza nel nostro rapporto ma non posso certo costringerlo…- Mi
guarda tranquillo e questo mi fa sentire ancora più in colpa, avrei preferito
che mi sbraitasse contro…
- Questo mi conferma una volta di più che hai fatto male a lasciare John-.
- Sta’ zitto ragazzino!- Do un ceffone alla testa di mister perfettino e mi
sento stranamente meglio. Il nano cerca una vendetta ma mi basta mettergli una
mano in testa e tenerlo a distanza per impedire ai suoi ridicoli pugni di
andare a segno… Ma lo scontro verbale continua, a questo quasi preferirei
quello fisico, Leonard è vicino a noi a sentire tutto…
- Se stai con una persona devi essere pronto a dare tutto di te!-
- Ho dato tutto a Leo tranne quello e non mi pare che sia così grave non
succhiargli il cazzo!-
- Lo è eccome. Vuol dire che non sei ancora sicuro della tua decisione
altrimenti faresti di tutto per dare piacere al tuo partner!- Questo fa male
più di un cazzotto di Leonard quando fa sul serio… non so cosa rispondere,
fortunatamente interviene Leo, spero che non abbia notato il mio attimo di
indecisione…
- Ora basta!-
- Chiedo scusa ma non sopporto che tu stia con un simile coglione che è capace
di svegliarsi la notte per controllare se hai ancora il cazzo attaccato! Ma
non ti rendi conto quanto sia poco equilibrato il vostro rapporto?- Guardo
tradito Leonard per aver confidato una cosa così intima ad una simile nullità
ma poi più lucidamente penso che l’avrà sicuramente detto a John… non è che la
cosa mi tiri molto su di morale. Tento di sfogarmi saltando alla gola del
ragazzino che comunque non deve permettersi di dire certe cose senza sapere
nulla di me e Leo…
- Ora ti uccido brutto stronzo!- Lo agguanto per il collo fine ma non faccio
appena a stringerlo che Leo lo libera. Lo guardo malissimo, per me è come se
avesse preso le sue difese e gettato me nel fango. So che non sono perfetto e
che sono colpevole di molti errori ma Leo non mi ha mai fatto sentire
inadeguato, ora per colpa di questo ragazzino tutto sta cambiando…
- Sta’ fermo… Julian quando mi sono messo con Hap avevo messo in conto tutto
questo e devo dire che da lui ho avuto più di quello che credevo. Non voglio
più sentire che lui non è l’uomo giusto per me se lo farai quella è la porta e
sarai invitato ad andartene-. Io vorrei che lo mettesse alla porta già da
adesso solo così mi sentirei di nuovo apprezzato da lui solo così il seme del
dubbio sparirebbe dalla mia mente. Rendo veramente felice Leo? Lui è felice?
- Ti chiedo scusa…- Le scuse del moccioso mi rendono ancora più furioso forse
perché io vorrei essere come lui… Forse perché Leo mi vorrebbe così?
- Lo so che Hap a volte può risultare insopportabile ma non ti sto chiedendo
di amarlo, ti ucciderei se così fosse, ma solo di tollerarlo e se proprio non
ci riesci ignorarlo…-
- Bene così posso ignorarlo anch’io… vado a fare un giro-. Prendo la giacca ma
quando ho già la mano sulla maniglia della porta Leo mi trattiene per un
braccio e la sua presa non è certamente delicata.
- Vengo anch’io-.
- No voglio stare da solo…- Lo guardo sapendo di essere abbastanza espressivo
con i soli occhi e poi Leo non ha bisogno di nulla per capirmi… stavolta non
mi asseconda e soprattutto non mi libera della stretta della sua mano, forse
dovrei sentirmi felice invece sento solo il bisogno di sfogare la mia rabbia e
non voglio che la mia vittima sia lui, non se lo merita.
- E io voglio fare un giro con te…-
- Va bene ma non aspetto che ti cambi-.
- Perché dovrei cambiarmi?- Si guarda e davvero non si accorge che qualcosa
non va nel suo abbigliamento, ovvero che non ce l’ha affatto. Sembra che sia
vissuto come Tarzan e che gli usi e i costumi della civiltà gli siano del
tutto sconosciuti, questo lo rende ancora più sexy e provocante e se non fossi
così incazzato e amareggiato saprei io come impartirgli le prime lezioni di
civiltà ma ora la sua sensualità mi dà quasi fastidio…
- Forse perché sei mezzo nudo?-
- Beh per te è un problema?- Si guarda di nuovo e poi guarda me confuso non
capendo da quando per me è diventato un problema la sua nudità. Mai potrebbe
essere la mia riposta, sempre potrebbe esserne un’altra…
- No-.
- Neanche per me…- Mi supera ed esce prima di me, non è esattamente un
gentiluomo. Lo seguo subito per lasciarmi alle spalle tutta l’oppressione
provata e il ragazzino petulante che ci osserva andare via come se fosse
appena stato abbandonato dai suoi genitori. Montiamo in macchina e non
parliamo per tutto il tempo. Guido finchè non mi stanco e non so più dove
andare, ho fatto il giro della città più volte e ora mi fermo in un vicoletto
poco frequentato perché so che è arrivato il momento del confronto con Leo, è
qui che aspetta pazientemente che io sia pronto. Appena spengo la macchina
intreccia la mia mano con la sua in una dimostrazione di affetto che quasi mi
fa lacrimare gli occhi, cosa mai ho fatto per meritarmelo?
- Va meglio?-
- Non lo sopporto…- Prendo a pugni il volante finchè non mi sento sfibrato di
ogni energia, Leo non è spaventato affatto ma aspetta paziente che mi passi la
crisi, poi mi accarezza una gamba cercando di donarmi un po’ di tranquillità,
non ci riesce ma è sempre piacevole essere toccato da lui.
- E’ solo un ragazzino…-
- Un ragazzino innamorato di te che non fa altro che mettermi in cattiva luce
e di far vedere John come un angelo…-
- John è veramente un angelo Hap mentre tu hai i tuoi bei difetti. Ti ho
sempre detto di amare ogni tuo difetto quindi dove sta il problema?-
- Mi fa sentire inadeguato… so bene che non ti soddisfo come vorresti Leo…- Lo
guardo e stavolta le lacrime agli occhi le ho davvero… ho una paura fottuta di
perderlo…
- Questa è una cazzata non sono mai stato così soddisfatto in vita mia…-
- Eri abituato con John…- John è la rappresentazione di tutto ciò che non
riesco a dargli io, è ogni mia paura che mi perseguita, il confronto
giornaliero a cui dovrò sottostare per il resto della mia vita… sono meglio di
lui? Peggio? E se lo facesse anche Leo?
- Shhh…vuoi che ammetta che con te sono finalmente la persona che sono in
realtà?-
- Farebbe molto bene alla mia autostima…-
- Scordatelo… Hap su una cosa Julian ha ragione se non fai certe cose con me è
perché ancora non sei sicuro al cento per cento delle tue scelte, hai dovuto
stravolgere la tua vita, ma sono sicuro che quando non avrai più alcun dubbio
lascerai che il nostro rapporto sia completo…- La sua voce non tradisce né
impazienza e né irritazione, la situazione pare non infastidirlo più di tanto,
è calmo per trasmettere tranquillità a me, lui non ha fretta e non vuole
metterla neanche a me. Lo abbraccio d’istinto, davanti ho tutto quello che amo
di più in lui…
- Amo tutto di te Leo non dubitarne mai… ma non riesco proprio a…-
- Shhh ora fai silenzio… il tuo corpo ha bisogno di me-. Solo Leo sa guarire
le mie ferite, solo lui sa salvarmi da me stesso. Si mette seduto su di me e
poi si dona come se fosse la nostra prima volta, solo l’intensità è aumentata
visto che la conoscenza dei nostri corpi è ormai totale e ci permette di
godere al meglio il piacere che insieme riescono a sprigionare. Lo mordo, non
per trattenere i gemiti che gli urlo direttamente sulla sua pelle, ma per
assaporare il suo sapore e incitarlo a darmi di più, voglio che sia anche lui
ad urlare insieme a me, voglio tutto di lui e come sempre lui mi accontenta.
Non ha bisogno del mio aiuto riesce ad impalarsi su di me con tutta la sua
energia fino all’ultimo spasmo poi vengo in e con lui ed entrambi rimaniamo
senza fiato. Lo libero ma lo stringo ancora più forte tra le mie braccia ma se
solo lo volesse gli basterebbe poco per staccarsi da me, non lo costringo mai
a fare nulla che non voglia… se non quando dorme. Mette le braccia intorno al
mio collo mentre le mie mani non smettono di adorare ogni millimetro della sua
pelle, poi anche la mia bocca non può fare a meno di unirsi al banchetto e gli
lascio una scia umida di saliva per tutto il petto che ancora batte
furiosamente. Torno a guardarlo e mi beo della vista di un animale feroce, non
di un uomo che si è appena concesso, di nuovo mi innamoro ancora di più di lui
e di quello sguardo che invece di mettermi paura solo perché è il mio uomo mi
eccita più del suo corpo…
- Dove la trovi tutta questa energia ogni volta?- Gli accarezzo la schiena
fino a l’osso sacro e quando si solleva per lasciarmi passare io mi ritraggo,
sono certo che mi perderei di nuovo in lui se mi permettessi troppe libertà…
ma dio quanto è difficile resistergli…
- Diciamo che una precisa parte di te mi ispira molto…- Mi sorride contro il
collo provocandomi brividi su tutto il corpo, lo stringo ancora di più tra le
mie braccia, vorrei che i nostri corpi si fondessero in un unico essere…
vorrei fare l’amore con lui ancora per l’eternità e all’infinito…
- Fammi indovinare… la mia pelata scintillante?-
- Acqua… anche se adorabile-
- La mia bocca vampiresca?-
- Fuoco…-
- Le mie mani tentatrici?-
- Fuochino…-
- Vediamo se stavolta indovino… è questo?- Lo sollevo e lo appoggio
delicatamente di nuovo sull’erezione, che il solo guardarlo mi causa, poi con
una mano gli apro le natiche e lo forzo ad accettarmi nel suo corpo. Lo mordo,
voglio sentire i suoi gemiti non i miei e nel silenzio il suo piacere è quasi
assordante.
- Aha… Fammelo… sentire… di nuovo…-
- Tutte le volte che vuoi…-
- Ancora…- Stavolta sono io a comandare, gli cingo la vita con un braccio e lo
costringo a scendere e a salire sul mio corpo secondo il mio ritmo. Cambia il
modo ma non il risultato, dopo l’orgasmo ci ritroviamo fradici di sudore
semisvenuti nelle braccia dell’altro… cazzo un giorno o l’altro Leo mi
ucciderà… o forse sarò io ad uccidere lui…
- Andrò da John a gambe aperte…- Pure lui non se la sta passando molto bene,
cerca di spostarsi dal mio corpo ma poi stringendo i denti in una smorfia di
dolore è costretto a tornare seduto su di me.
- Un motivo in più per farlo di nuovo…- Inizio scherzando ma poi la mia mano
lo va ad accarezzare dov’è più infiammato. Ovviamente Leo mi schiaffeggia e
con un notevole sforzo di volontà riesce a tornare sul suo sedile.
- Stammi lontano Hap!-
- Ti scoccia far sapere a John quello che ti faccio?- Riporto di nuovo la mano
tra le sue cosce non per eccitarlo ma per stuzzicarlo cosa che eccita me…
- Non fraintendere, mi scoccia farlo sapere a chiunque-.
- Ah ecco!-
- Smettila di preoccuparti di John e di Julian… sei tu quello che voglio-. Mi
bacia mentre permette alla mia mano di fargli qualunque cosa voglia, so che
questo sarà il massimo che avrò e quindi ne approfitto fin quanto posso…
- Un’altra dimostrazione?-
- Scordatelo voglio ancora essere in grado di camminare, sono frocio mica
pazzo suicida-.
- Forse durante la doccia cambierai idea…-
- Affatto visto che la faremo separatamente: prima io poi tu-.
- Dici sul serio?-
- Ti pare che stia scherzando?- Mi toglie la mano facendomi ben capire che se
oserò toccarlo di nuovo mi ritroverò con qualche dito in meno. Lo guardo
scioccato ma lui non mi degna neanche di un suo sguardo, allora capisco di non
avere più nessuna possibilità ma capirlo e accettarlo sono due cose ben
diverse, avere Leonard al mio fianco mezzo nudo che ancora emana l’odore del
sesso è una vera tortura che quasi mi fa impazzire. Il tragitto verso casa
diventa stranamente interminabile… ma almeno il panorama è dei migliori visto
che Leo non si è degnato neanche di sistemarsi la vestaglia. Rimane difficile
anche mantenere lo sguardo sulla strada e le mani sul volante ma voglio fare
la parte del sostenuto e dell’arrabbiato ancora per un po’ non sia mai che ci
guadagni qualcosa di inaspettato, ma Leo rimane fermo nella sua decisione e
non mi riserva alcuna attenzione e dire che per invogliarlo non mi sono
rivestito neanch’io! Solo quando arriviamo ci rivestiamo entrambi con mio
sommo dispiacere che esprimo con un profondo sospiro, Leo si gira dalla mia
parte e con un sorriso ironico fa quella che per lui è una promessa ma che per
me è solo una perdita di tempo…
- Lasciamoci qualcosa anche per il resto della giornata Hap…- Quando si
avvicina per baciarmi io mi allontano e, anche se non lo dico a parole, è
chiaro il mio pensiero perché rimandare a dopo quel che si può avere adesso?
Smonto dalla macchina e lo precedo, quando entro ovviamente ignoro del tutto
il messicano, lo faccio quando mi gira bene figurati quando mi rode…
- Fatto pace?- Non rispondo fingendomi mortalmente offeso e poi quando mai
rispondo ad una domanda del nano? Apro il frigorifero e bevo direttamente dal
cartone del latte come so che dà terribilmente fastidio a Leo. Questi piccoli
dispetti mi fanno sentire una coppia felicemente sposata.
- Veramente non mi parla più…- Risponde Leo al posto mio e posso notare una
nota d’irritazione nella sua voce… il cartone del latte ha funzionato.
- Perché?-
- Gli ho vietato di fare la doccia con me-.
- Perché?-
- Troppo sesso può anche uccidere…- Sembra così sinceramente convinto che non
riesco più a tenergli il broncio, sbotto a ridere e lo abbraccio di slancio
facendo finire tutti e due sul divano falciando per poco (peccato!) il
piccoletto. Lo bacio e poi lo lascio andare, non mi va di esternare troppo i
miei desideri davanti all’idiota e non voglio fargli vedere Leonard mentre
esterna i suoi… perché so lo farebbe, può vietarmelo quanto vuole ma sappiamo
entrambi che se mi ci mettessi d’impegno lui si lascerebbe andare… Mi tolgo da
sopra di lui con una smorfia che ritrovo rispecchiata nelle sue labbra e mi
viene da sorridergli maliziosamente, se fosse meno scuro sono sicuro che
starebbe arrossendo… sa quanto può spingersi in là la mia fantasia e in genere
la mia fantasia viene sempre soddisfatta prima o poi… Lo aiuto ad alzarsi e
quando mi passa davanti non mi lascio scappare l’occasione di potergli dare
una pacca energica a pieno palmo sul suo sedere. Mi fulmina con lo sguardo ma
l’importante è che sentirà calore proprio dove lo sentirebbe se stessimo
facendo l’amore, voglio che senta la mia mancanza, che la senta proprio in
quel punto esatto… Soddisfatto per aver raggiunto lo scopo vado a fare la
doccia per primo con un sorriso che mette in allarme sia Leo che il moccioso,
Leo per avermi capito, il moccioso per avermi scambiato per uno psicotico. La
mia doccia dura poco tanto so già che presto ne farò una seconda quindi lascio
che entri Leo che mi lancia un’occhiataccia di avvertimento, come se questo
possa spaventarmi… Aspetto il tempo necessario che si spogli e che si rilassi
abbastanza da abbassare la guardia, poi rientro e geloso dell’acqua che lo sta
impunemente accarezzando apro silenziosamente la cabina della doccia e rimango
a fissare quello che niente e nessuno potrà mai portarmi via, il mio uomo,
l’incarnazione stessa del mio piacere… Chinato appena e poggiato con la testa
sulle piastrelle Leo non si accorge di essere osservato e soprattutto non ha
idea di quanto lo desideri in questo momento, continua a passarsi la spugna
sulla pelle e a massaggiarsi delicatamente i muscoli tesi; mi appoggio al muro
godendomi l’intero spettacolo già nudo ed eccitato, quasi mi abbandono alla
voglia di toccarmi. Si risveglia quando sente sulla sua pelle accaldata l’aria
fresca venire dall’esterno della cabina, rabbrividisce ma appena mi vede il
suo sguardo si oscura celando il desiderio che il mio corpo nudo gli procura.
Fa l’arrabbiato quando in realtà vorrebbe essere lussurioso e invitante come
il peccato.
- Che cavolo ci fai qui? Ti avevo detto di non venire…- La sua espressione
indispettita dura finchè non la cancello con le mie labbra, in questo momento
ho la certezza che qualunque cosa io gli voglia fare Leonard non si ribellerà
ed è difficile tenere ferme le mani quando si ha un simile potere…
- Non ho resistito…-
- Fermo Hap…- Non mi fermo, continuo a masturbarlo finchè non ottengo una
magnifica erezione, è bello Leo e quando è eccitato lo è ancora di più…
- Shh…-
- No…- Le mie mani ora lo accarezzano nelle sue profondità già violate dal mio
corpo ancora non tornate contratte… è un invito a possederlo di nuovo ma mi
costringo a mantenere il controllo, non voglio che poi si arrabbi con me per
quello che gli sto facendo, al contrario voglio che ne sia grato, lui mi dà
così tanto che a volte mi sento in debito con lui…
- Non farò niente che tu non voglia… ti piace quello che ti sto facendo ora?-
- … sì…-
- Fai uscire la voce Leo…-
- … Sì….-
- Ti sei eccitato…-
- … SI’…-
- Fammi sentire quanto lo sei…-
-… Hmm?- Intontito dal piacere non capisce il senso delle mie parole e anche
in una situazione normale faticherebbe non poco a credere a quello che gli sto
chiedendo, mi sono offerto solo alla nostra prima volta poi è sempre stato lui
a venire a cercarmi…
- Amami Leo…-
- Voltati…-
- No così-. Mi addosso alle piastrelle e lo invito a seguirmi, stavolta non si
fa pregare e si fionda su di me con una fame divoratrice che quasi mi
travolge. Non mi da il tempo di allacciare le gambe alla sua vita che mi
ritrovo sollevato dalle sue braccia, sorrido soddisfatto e per una volta
lascio che sia lui a guidare il gioco, nonostante la sua passionalità so che
cercherà di farmi meno male possibile, mi rilasso e lascio che il suo corpo
scivoli nel mio, beh scivolare non proprio visto che mi forza i muscoli
facendomi sentire spaccato in due… Leo fa quel che può e mi dispiace che si
senta limitato ma sa anche qual è il mio limite, lui non sembra risentirne più
di tanto e quando viene il suo orgasmo è intenso quasi quanto quelli che gli
causo io… Si appoggia a me per cercare di riprendere fiato, forse non sa che
sono in piedi per miracolo così sono io a poggiarmi a lui e dopo tanto
sacrificio riprendo l’attività che più preferisco dopo il sesso, accarezzarlo…
- Allora la mia intrusione ti è poi dispiaciuta così tanto?-
- Affatto… ma ti prego smettila con quella mano…- Non mi accorgo nemmeno di
aver oltrepassato il limite della carezza, ormai mi viene automatico è la sua
pelle e la sua carne che mi richiama.
- Oh scusa me l’ero dimenticata…- Non la levo anzi affondo le dita ancora di
più… è così facile che mi viene quasi spontaneo sostituirle con il mio corpo,
invece resisto alla tentazione, mi accontento dei gemiti di Leo che non può
fare a meno di mordermi per resistere anche lui a non chiedermi di più.
- Stronzo-.
- Sei una continua masturbazione Leo, specialmente quando fai lo scorbutico…-
Lo bacio mentre continuo a lavorare dentro di lui quando mi stacco dalla sua
bocca mi stacco anche dal suo corpo, gli sorrido e lo lascio da solo a
continuare la sua doccia. L’ho lasciato tremendamente eccitato e l’ultima cosa
che mi serve adesso è immaginarmi come si sfogherà e dove metterà le sue mani
ma mi è impossibile non farlo… così mentre io mi masturbo in camera da letto
mi immagino Leo che lo fa dentro la doccia sotto il getto bollente dell’acqua
e quando vengo quasi mi sembra sentire la sua voce unita alla mia. Una sua
imprecazione mi conferma la mia illusione e io in risposta gli faccio sentire
la mia risata calda che non ha niente di perverso ma che ha lo scopo di
avvolgerlo con tutto il mio amore. Ovviamente per questo e molto altro, è
stato veramente difficile tenersi i vestiti addosso stasera, da John arriviamo
in ritardo ma meglio, così più tardi è meno tempo dovrò subire una simile
tortura. E’ la prima volta che vedo John da quando Leo l’ha lasciato per stare
con me ed è un’esperienza di cui farei volentieri a meno se potessi, purtroppo
la mia debolezza per Leo mi ha fregato una volta di più. Ci guardiamo con un
po’ di imbarazzo e poi da bravo padrone di casa mi fa un cenno di benvenuto…
nella tana del nemico. Abbraccia Leo come se fosse solo un vecchio amico ma lo
vedo come si tende una volta tra le sue braccia, il suo corpo non ha ancora
dimenticato quello del suo ex-amante e di certo non ha smesso di volerlo. In
Leo invece non noto nulla di strano se non la sua solita espansività che mi dà
sui nervi. Non facciamo in tempo a metterci seduti, credo proprio per non
farci vedere insieme da John, che Leo schizza sull’attenti evidentemente
nervoso, ma poi perché dovrebbe esserlo? Sono io che dovrei aver paura del
confronto con il suo ex amante e ovviamente ne ho, ne sono terrorizzato…
- Hai bisogno di aiuto?-
- Non vi ho invitato per farvi lavorare Leo, quindi statevene seduti ad
aspettare-.
- Posso sempre apparecchiare!-
- Se proprio non ce la fai a startene fermo, sai già dov’è tutto, vero?-
Faccio finta di nulla ma è come ricevere un pugno nello stomaco vedere con i
miei occhi la familiarità che Leo ha di questa casa, sembra come se non
l’avesse mai lasciata…
- Certo John, credo anche di ricordare dove sia il bagno grazie-. La battuta
di Leo mi affossa ancora di più so che è impossibile che si scordi di John ma
almeno avevo fantasticato che si potesse dimenticare dei particolari tipo
appunto dove sono le posate e i bicchieri… fa veramente male. Sto per alzarmi
per aiutarlo ma con un cenno della testa mi dice di non muovermi e il momento
in cui guarda John non mi sfugge. Non vuole che ci veda troppo vicino e troppo
a contatto, non ha bisogno di parlarmi per farsi capire. Mi rimetto seduto
mentre John se ne va in cucina. Nessuno parla addirittura il moccioso se ne
sta zitto forse anche lui è riuscito a percepire la pesantezza della
situazione. Leonard è perso nei suoi pensieri che chissà dove lo porteranno,
io sono semplicemente amareggiato e colgo il silenzio tombale che ci circonda
per alzarmi ed avere delle risposte a delle domande che da troppo tempo mi
tormentano…
- John…- Entrare nella sua cucina mi sembra come dover entrare di nuovo in
casa sua e la formalità tra noi due è pari a quella di due estranei che per di
più si odiano. John è solo più bravo di me a nasconderlo…
- Hap… tutto bene?-
- Abbastanza… tu?- Vederlo tra pentole e fornelli mi fa ricordare i tempi di
quando stava con Leonard e cucinava per lui, le viscere mi si torcono tutte e
credo di stare in pieno attacco di gastrite…
- Un disastro… ma non sei qui per chiedermi questo, non sai perché Leo viene
da me quasi ogni giorno vero?- Cerco di sembrare il meno sorpreso possibile ma
non sono bravo a nascondere le mie emozioni, mi appoggio sul tavolino cercando
un po’ di sicurezza che ora non ho.
- No-.
- Sapevo che il tuo orgoglio non ti avrebbe permesso di chiederlo…-
- Perché lo fa?- Non ci giro intorno voglio saperlo ed è già da troppo tempo
che va avanti questa storia, il mio orgoglio lo terrò per un’altra volta meno
vitale di questa.
- Per ricomporre il cuore che mi ha mandato in frantumi… non c’è niente per
cui devi essere geloso, Leo è tuo è a meno che tu non faccia qualche cazzata
lo rimarrà per sempre…- Di stronzate nella mia vita ne ho fatte a bizzeffe…
dovrei cominciare a preoccuparmi sul serio?
- Cosa fate allora?- Me ne frego delle sue rassicurazioni che per quanto mi
riguarda possono essere più false delle banconote del Monopoli, voglio sapere
i fatti per quelli che sono e John finalmente lo capisce, è un brav’uomo ed è
proprio questo a spaventarmi è proprio il tipo che fa andare fuori di testa
Leo. Prima che ci mettessimo insieme mi diceva sempre che John aveva il mio
stesso senso dell’onore e non poteva sopportare le ingiustizie come me,
praticamente un altro giustiziere…
- Passa del tempo con me come amico e io finisco sempre per scoppiargli a
piangere davanti, mi tranquillizza accarezzandomi innocentemente e poi ritorna
inevitabilmente da te… non portarmi via anche questi miseri momenti con lui-.
Blocca ogni movimento evidentemente terrorizzato dall’eventualità. Mi sento in
colpa per averlo fatto sentire così, improvvisamente mi immagino nei suoi
panni e mi sbrigo a rassicurarlo…
- Non ne avevo intenzione ma vederlo mentre ti tocca non posso negare che mi
dia fastidio. Mi ha vietato di toccarlo per tutta la serata ma poi ti
abbraccia e ti accarezza come se fossi ancora tu il suo compagno…-
- Ti ha vietato di toccarlo?- Ride mentre lo chiede con una dolcezza tale che
mi fa capire il perché Leo si sia innamorato di lui, è veramente un brav’uomo,
forse l’ultimo in circolazione. Smetto di guardarlo perché di colpo mi sento
come il messicano vorrebbe farmi sentire, insicuro e inadeguato.
- Sì-.
- Leo si preoccupa troppo per me…- Assaggia la zuppa che sta cucinando e solo
a guardarla so già che sarà ottima… è veramente perfetto per Leo mentre io
forse lo sono? In comune abbiamo solo l’amore per le arti marziali e il senso
di giustizia ma nel resto non sono in grado di soddisfarlo, il resto è
semplicemente John.
- John non perché sta con me ha smesso improvvisamente di amarti…- Lo sapevo
il primo giorno che ho deciso di stare con lui lo so adesso, io invece posso
dire di amare solo lui…
- Lo so, questo fa ancora più male… parlerò io con Leo. Non sopporterei di
vedervi scopare ma un abbraccio o una carezza non mi faranno certo morire…-
Gli sorrido, mi è davvero impossibile odiarlo, mi stacco dal tavolino non
avendo più bisogno del suo sostegno mi sento abbastanza sicuro da potermi
reggermi in piedi da solo.
- Non importa posso anche resistere lontano da lui per un po’…- Mento e lui lo
sa. Non è neanche tanto difficile da capirlo, se Leo non mi fosse stato così
indispensabile non avrei mai lasciato la mia vita da eterosessuale, non che me
ne stia pentendo sia chiaro…
- No che non puoi…-
- Forse hai ragione… E di quel Julian che mi dici?- Cambio argomento per non
cadere troppo sul personale. Io e John non abbiamo mai parlato così tanto e
vederlo muoversi tra i fornelli è rassicurante come ricordare mia madre nella
stessa scena…
- E’ il ragazzo più bello che abbia mai visto… difficile resistergli se ti
provoca-. John pare un attimo confuso ed è comprensibile visto che non ha
ancora capito se il ragazzino ci sta provando con lui oppure no… io dico di
sì…
- E’ possibile che voi checche rispondiate tutte allo stesso modo?!- Sento
l’aura selvaggia di Leonard dietro di me e subito l’aria nella stanza si fa
elettrica. Gli basta la sua sola presenza per far cambiare l’intera atmosfera,
di colpo io e John diventiamo due predatori che hanno puntato la stessa preda…
Leo preda? Stiamo scherzando?
- Ehi checca a chi?- Mi sfiora la mano ma niente di più, posso dire che questo
è stato ciò che si può definire più vicino al contatto di tutta la serata…
- Non voglio vedere lanciare i coltelli eh!- John mi ruba il momento e Leo mi
ignora per andare da lui.
- Questa te la faccio pagare in privato Hap… e tu John potresti anche prendere
le mie difese -. Lo abbraccia da dietro poggiando il mento sulla sua spalla,
carezze innocenti eh? Divento verde dalla gelosia ma ingoglio il rospo,
conosco bene Leo, se gli si vieta di fare una cosa lui la fa tanto per farti
girare le palle ancora di più. Quindi mi tocca stare a guardare la sua mano
intorno alla vita di John e i due corpi indecentemente stretti. Leo è un tipo
parecchio espansivo ma vederlo così con il suo ex-compagno fa male. Diventa
semplicemente troppo quando John allunga il cucchiaio per far assaggiare la
zuppa a Leo, non solo si stringono ancora di più ma sembrano anche moglie e
marito in un’imitazione di coppietta perfetta. Preferisco andarmene e Leo non
ha la sensibilità di seguirmi e staccarsi da John, così una volta cambiata
stanza mille pensieri e prospettive negative mi si affacciano nella mente.
Come se non bastasse, il ragazzino mi aspetta al varco sicuramente per
decantare le lodi di John, mi chiedo perché non se lo scopa lui se gli piace
così tanto invece di cercare di dividere me e Leo?
- Non sono una bella coppia?- Appunto… il moccioso sembra elettrizzato come se
avesse appena preso qualche anfetamina…
- Dimmi una cosa tu ce l’hai con me per la questione del Messico o a
prescindere?-
- Entrambe le cose: tu non puoi rendere felice Leonard-. Questa è difficile da
digerire non è un semplice insulto alla mia persona, lo sbatto al muro
approfittando del fatto che sia Leo che John stanno in cucina a fare chissà
che cosa, magari sfogherò anche le mie frustrazioni picchiandolo come se fosse
il sacco che teniamo nel magazzino… Dentro di me sto urlando, non voglio
perdere Leo, e mi ripeto quello che dico a voce alta al nano malefico che non
sa quanto è vicino a rischiare la vita…
- A me pare che sia felice…-
- Lo è ma presto ti stuferai di lui…- Non sa quanto bisogno ho di lui e
nessuno pensi che il mio sia solo un bisogno fisico. Leonard è la mia famiglia
e non riuscirei mai ad immaginare la mia vita senza di lui…
- Scordatelo, tu vaneggi non succederà mai…-
- Quanto pensi che riuscirai a resistere senza stare con una donna? Leo non è
una donna nonostante si lasci fare certe cose da te…- Le “certe cose” è
ovviamente tutto, Leo si fida ciecamente di me tanto da lasciarmi fare ogni
cosa ma il ragazzino ancora non lo sa. Le donne non mi mancano ci pensa Leo a
non farmele mancare e anche se dovessi stare senza di lui per un periodo mi
sparerei seghe pensando a lui piuttosto che ad una Brett o ad una Florida e
no, sicuramente non lo tradirei.
- Tu sei solo invidioso moccioso, ho detto addio alle donne per Leo-.
- Non si può dire addio alla propria natura e quando questa ti ricorderà chi
sei abbandonerai Leo, allora ti chiedo perché farlo soffrire? Se lo ami così
tanto come dici lascia che sia John ad amarlo al posto tuo-. Do un cazzotto al
muro sfiorando di pochi millimetri il suo bel visetto, sto soffrendo per
quello che sta succedendo di là in cucina e solo il pensiero di lasciare Leo a
John mi fa infuriare. Leo è mio e come dice John lo sarà per sempre a meno che
non sia io stesso a commettere qualche cazzata…
- Se fossi stato in grado di fare a meno di lui ora starei ancora con la mia
ex, non credere che per me sia stato così facile accettare di amare Leo ma
proprio per tutto quello che ho passato non lascerò mai che uno stronzetto
come te si metta in mezzo tra di noi e non sperare che Leo ti ringrazi
scopandoti per l’aiuto dubbio che gli stai dando…-
- Non lo faccio per nessun scopo…-
- Ah no? Mi pare che Leo ti abbia scopato quando stava ancora con John mentre
ora che sta con me di te non ne vuole proprio sapere, questo dà da pensare non
credi?-
- Sei patetico…- Riesce a sgattaiolare via dal muro ma non tento neanche di
riacciuffarlo, ora mi sento veramente patetico a permettere al mio uomo certe
libertà con il suo ex senza dire nulla, lo amo talmente tanto da aver paura di
allontanarlo opprimendolo troppo.
- Forse lo sono, vai a vedere in cucina forse il tuo desiderio si sta
avverando proprio ora-.
- Di che parli?-
- Lascia stare… dì a Leo che vado a casa e di non preoccuparsi e a John che mi
dispiace di non poter rimanere ma non mi sento bene o che mi è sorto un
contrattempo…- Sono stufo di stare in questa casa che non ha fatto altro che
farmi male, voglio andarmene lontano da tutti, vorrei poter portare via Leo
con me ma poi mi ricordo che lui è impegnato, non voglio pensare con chi e con
cosa.
- Quale?-
- Sono cazzi miei…- Gli ringhio contro e stavolta sembra quasi che l’abbia
spaventato sul serio, si tira indietro il più possibile e io posso finalmente
andarmene e cominciare di nuovo a respirare. Non mi ero accorto di aver
trattenuto il respiro per tutto il tempo… Prendo il pick-up senza preoccuparmi
di lasciare a piedi Leo e il piccoletto, quando vorranno tornare a casa si
faranno dare un passaggio da John ma non è che mi interessa poi tanto, per
quanto mi riguarda se la possono fare pure a piedi… Vorrei ubriacarmi e
sentirmi uno straccio per non pensare a nient’altro che a vomitare e al mal di
testa del post-sbornia ma alla fine non trovo la forza di fare neanche quello,
vado dritto dritto a letto e odio ammetterlo ma aspetto con ansia il ritorno
di Leo. Passa il tempo e lui ancora non c’è, credo che passino ore in cui io
non faccio altro che odiarmi e odiarlo e pensare a chissà cosa starà facendo e
se John dopotutto non sia il compagno più adatto a lui ma soprattutto perché
non torna se ho lasciato detto che non mi sentivo bene? A notte inoltrata
finalmente lo sento rientrare. Cosa dovrei fare adesso? Accoglierlo a braccia
aperte o pestarlo di botte? Scelgo la terza opzione ovvero ignorarlo… cosa
assai difficile.
Si spoglia davanti a me, non so se lo sta facendo apposta ma la cosa sta dando
i suoi frutti, sento il desiderio montarmi dentro e quando nudo viene a
mettersi al mio fianco il suo odore non fa altro che peggiorare la situazione.
L’unica cosa che posso fare è continuare a fare finta di dormire.
- Dormi?- Continuo a tenere gi occhi chiusi per non vederlo. Non voglio fargli
vedere quale effetto mi fa, non voglio mostrarmi debole davanti a lui…
- No-.
- Allora posso sapere perché te ne sei andato?- Appoggia la testa alla mia e
mi si stringe contro. Se solo non avesse la stramaledetta abitudine di dormire
nudo…
- Se non hai bevuto la storia del contrattempo mi chiedo come mai tu abbia
fatto così tardi invece di venire a vedere come stavo…- Apro gli occhi ma
fisso la porta della camera da letto, sono ancora troppo fresche le mie ferite
per potergliele mostrare e lui forse ha qualcosa da nascondere e di cui si
vergogna per farsi guardare…
- Non mi hai trasformato così tanto da rendermi tanto premuroso da correre
dietro al mio uomo che scappa senza motivo da una cena tra amici…- Si stende
al mio fianco arrendendosi di già, chiudo di nuovo gli occhi per reprimere la
rabbia che minaccia di farmi perdere il controllo, il nero del nulla mi calma…
- Quindi non ti sei neanche chiesto il perché del mio gesto…-
- L’ho fatto…-
- E qual è stata la tua risposta?- Riapro gli occhi in attesa di una sua
confessione che so mi spezzerà il cuore… ma a volte Leo sa essere più tonto di
me…
- Julian…-
- Odio quello stronzetto ma ti sembrerà difficile da credere non è lui la
persona che mi fa soffrire di più. Pensa a chi amo di più al mondo e avrai la
tua risposta…-
- Io?- Mi fa voltare, vuole finalmente vedermi negli occhi e mostrarsi nudo
così com’è senza niente da nascondere, questo mi dovrebbe rincuorare ma mi ha
fatto troppo male per dimenticare così in fretta…
- Bingo, il frocio-negro ha vinto la sua bambolina!-
- Non chiamarmi così…- Sembra più dispiaciuto che arrabbiato, è difficile che
lo insulti e in genere lo faccio solo quando sono veramente incazzato con lui…
- Ti rode? Bene almeno ti restituisco il regalo-.
- Che ho fatto?- Me lo chiede realmente sorpreso ma questo non mi aiuta, la
sua insensibilità già troppo spesso mi ha ferito. Il suo essere così fisico ed
espansivo è un pugnale al cuore per me che lo vorrei solo per me.
- Se sono io a dovertelo dire è ancora più grave…-
- E’ per John?-
- Ti facevo meno sveglio…-
- Pensavo che avessi accettato la mia amicizia con lui-. Con metà corpo mi
sovrasta e la vista della sua nudità mi tenta fin quasi a farmi perdere la
ragione, il suo petto nudo è difficile da ignorare con quei due capezzoli che
spiccano in un mare di cioccolata, saprei cosa farci: leccare, succhiare,
mordere. Poi mi viene in mente un altro uomo con la pelle color cioccolata,
John, e il sangue mi si fa di nuovo cattivo…
- Certo non avrei avuto problemi ad accettare una normale amicizia tra uomini
ma sii sincero almeno con te stesso la vostra è così?-
- No, non può esserla visto che siamo ex amanti…- Distoglie un attimo gli
occhi ma abbastanza da distruggermi, ho visto in essi un bagliore di senso di
colpa e mi viene da chiedere se quello che ho visto è tutto quello che c’è
stato tra i due…
- L’ho appurato con i miei stessi occhi…-
- Cosa?-
- Hai avuto tanta premura di non farti vedere vicino a me da John che poi ti
sei dimenticato di non farti vedere da me mentre sei con John… cazzo stasera
sembravate più una coppia voi due che noi!- Chiude gli occhi e ora il suo
senso di colpa è palpabile, sa di essersi comportato da stronzo ma questo non
mi basta anche perché con le parole nega ogni cosa…
- Non volevo farlo soffrire ulteriormente solo per questo ti ho tenuto lontano
e pensavo che tu l’avessi capito!-
- L’avevo capito fino a quando non sono stato io a soffrire… come pensi che mi
sia sentito quando hai abbracciato il tuo ex amante spalmandotelo addosso come
una seconda pelle? Cosa pensi abbia provato quando ho visto le tue mani
strette intorno alla sua vita? E le tue labbra così vicine al suo collo? È
questo quello che fai ogni volta che sei da lui…- Me lo levo di dosso, il suo
corpo subdolamente sta tentando il mio ed io non voglio dargliela vinta solo
per il mio incontrollabile desiderio sessuale, voglio che capisca che mi ha
fatto sentire tradito che per me è stato come assistere ad una sua scopata con
John…
- Hap hai frainteso tutto…- Tenta nuovamente di issarsi sopra di me ma lo
blocco con una mano sul suo petto caldo, voglio che ammetta di aver sbagliato
e poi che lenisca le ferite che mi ha inflitto…
- Non è vero che l’hai abbracciato come ti ho detto?-
- …- Mi guarda senza rispondere con un labbro triturato dai suoi denti in
un’espressione di colpa che mi spezza il cuore, è come rivedere la scena un
milione di volte di seguito. Mi volto di nuovo verso la porta e chiudo qui il
discorso, la giornata ha fatto già abbastanza schifo così senza che la
peggiori.
- Non c’è più niente da discutere…-
- Invece sì in quel gesto non c’era niente di malizioso c’era solo affetto…-
Leonard cerca di recuperare il discorso ma io ormai fingo di dormire e gli
rispondo più per inerzia che per altro, anzi in realtà lo faccio con
l’intenzione di ferire…
- Bene allora domani non ti dispiacerà se mi scopo Brett visto che lo farò
solo per affetto…-
- Non ho fatto niente di male…- Si sdraia anche lui rinunciando ad ogni sua
protesta e questo mi fa incazzare ancora di più. Non sopporto che la
discussione finisca con Leo che pensa di avere un minimo di ragione e poi devo
aggiungere avrei voluto che mi tentasse ancora di più mettendoci più impegno e
più sentimento. Stavolta sono io a sovrastarlo ma non per fargli desiderare il
mio corpo ma solo per una dimostrazione fisica di superiorità che ovviamente
nella realtà non esiste…
- Immagina la scena attraverso i miei occhi tenendo conto anche del fatto che
mi hai tenuto lontano come se avessi avuto la peste e poi dimmi se pensi
ancora che non hai fatto niente di male…-
- Quello che penso è che tu dovresti essere sicuro di chi voglio al mio
fianco…- Mi accarezza una guancia con talmente amore da distrugge ogni mia
difesa, l’unica cosa che mi rimane da fare e ritirarmi e tornare dalla mia
parte del letto…
- Stasera quella sicurezza non me l’hai data affatto…-
- Ti chiedo scusa…- Leo mi raggiunge e finalmente ottengo quello che voglio
anche se sono troppo orgoglioso per accettare. Mi parla mentre mi bacia la
guancia che prima mi ha accarezzato poi si fa più spinto e mi lecca il collo
ma quando sto per cedergli gli strattono i capelli e riporto la sua attenzione
e l’altezza della sua testa alla mia…
- Non voglio le tue scuse…-
- Cosa vuoi allora?- Mi monta del tutto sopra mettendo le gambe a lato dei
miei fianchi aspettando i miei ordini, Leo sa come chiedere scusa e farsi
perdonare…
- Essere rassicurato… dimmi che non c’è stato niente di più di quello che ho
visto tra di voi quando siete soli…- Si mette seduto su di me ma prima di
farlo mi spoglia dei miei boxer, poi il suo calore non mi fa capire più niente
e a malapena sento le sue parole…
- Non ho fatto altro che abbracciarlo e accarezzarlo ma mai intimamente, non
l’ho mai baciato e soprattutto non ci ho mai fatto sesso…- Appena finisce di
parlare incrocia le nostre mani e con il suo corpo teso al massimo si impala
su di me, c’è una dimostrazione d’amore e fedeltà più di questa? Grugnisco ad
alta voce la mia risposta e lui si unisce a me. Dio quanto è bello fare
l’amore con lui…
- Non toccherò più John te lo prometto…- Lo guardo mentre sfiancato
dall’orgasmo fatica a riprendere il respiro. Fissa il soffitto mentre io fisso
il suo petto che continua a fare su e giù per lo sforzo a cui si è sottoposto.
Sorrido ma lui non può vedermi, mi sembra di amarlo ancora di più dopo aver
fatto l’amore con lui, non per quello che si può pensare ma semplicemente
perché Leonard diventa estremamente indifeso e tenero. Non parlo per non
perdermi nemmeno un secondo della sua vista divina…
- …-
- Anzi smetterò di vederlo…- E’ talmente sicuro di sé da affrontare il mio
sguardo ma temendo comunque di non aver ottenuto il mio perdono. In genere ci
riappacifichiamo solo dopo del buon e sano sesso o dopo una violenta
scazzottata, o magari tutti e due…
- Diventi troppo remissivo dopo il sesso Leo… non voglio che tu smetta di
vederlo, ti farei solo del male; vorrei solo che ti limitassi a non fare del
male a me e di darti una regolata-.
- Pensavo che sarebbe stato più difficile guadagnare il tuo perdono…- Mi
guarda come se fosse deluso, si morde il labbro e sfida il mio corpo con uno
sguardo di fuoco.
- Tipo?- Monto sopra il suo corpo e subito lui si sistema sotto di me per
essere più comodo, poi con la sua voce più sexy mi sibilla nell’orecchio…
- Rimanere legato alla spalliera del letto per giorni…-
- Hmmm… si può sempre fare…- Faccio finta di pensarci su poi gli prendo i
polsi nella mia mano e gli porto le braccia in alto in modo da impedirgli di
toccarmi e di toccarsi. Non lo lego ma è come se lo fosse, infatti quando mi
struscio sul suo corpo lui non può far altro che subire senza potersi
difendere dall’ondata di piacere che il mio corpo sul suo gli provoca…
- Hap…-
- Prima di tenerti occupato per altre ore c’è una cosa che potresti fare per
me…- Gli accarezzo l’uccello che si sta risvegliando e gli parlo ad un soffio
dal suo capezzolo che mi premuro di leccare ad ogni parola, sento le sue
unghie ficcarsi nei suoi palmi, mi piace averlo così caldo e
contemporaneamente privo di ogni controllo del suo corpo. Privo di sfogo è in
mio completo potere.
- Cosa?- Apre le gambe e le solleva per invitarmi, vedere lo sperma che gli
sporca ancora le natiche mi fa venire una voglia terribile di rientrare in
possesso del suo corpo e marchiarlo di nuovo, mordo il capezzolo con cui stavo
giocando trovandolo duro tra i denti come il suo uccello tra la mia mano…
- Mandare via quel moccioso…-
- Questo non posso farlo…- Si posiziona meglio contro di me, sa quello che
voglio e sa quello che vuole lui e per mia fortuna sfacciata le due cose
coincidono.
- Allora dovrai farti perdonare anche questo…- Lo penetro senza dargli il
tempo di rispondermi e continuo a farlo mio senza lasciargli mai liberi i
polsi e quindi impedendogli di sfogare un po’ di piacere sulle lenzuola o sul
mio corpo che gli farebbe mantenere un minimo di controllo. Ghigno mentre lo
prendo più in profondità perché stavolta sono sicuro che lo stronzetto di là
sul divano sta sentendo le urla di goduria di Leo nonostante la porta chiusa,
magari si starà sparando una sega ma molto più probabile starà rosicando come
mai in vita sua e non gli servirà tapparsi le orecchie. I “di più” e gli
“ancora” sono ordini perentori che anche Bob nella sua tana starà sentendo…
Doppia vittoria e un motivo in più per tirare fuori il meglio di Leo…
Continua…
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