I personaggi appartengono a Lansdale, tutto quello che ci faccio io è sognarli la notte. Lansdale nel descrivere il suo Texas è grottesco e dissacrante, lo descrive arretrato e profondamente razzista e inventa personaggi sarcastici con un senso della giustizia un po’ personale. Leonard è nero e gay, lui stesso si definisce negro-frocio per fare la caricatura di chi gli sta intorno e lo stesso fa Hap che è il suo migliore amico. Come in tutti i libri di Hap & Leo la voce narrante è di Hap… Fa parte del ciclo Ho voglia di te. Buona lettura. ^^


 


 

 

Il nemico alla porta, l'invasione dei nani (Ho voglia di te)

 

parte I

 

di Mia

 



Se dovessi fare una stima dei pro e dei contro della mia scelta di stare con Leo tutto si ridurrebbe ad uno sguardo ai miei pantaloni appena schizzati di sperma… sono in paradiso, probabilmente morto dopo aver subito un bocchino da urlo, o forse sono all’inferno e Leo che si sta leccando le labbra sensualmente è il mio personale diavolo tentatore. Una volta ero contrario al sesso in macchina ma con Leo ogni posto è quello giusto, c’è lui a renderlo magico e speciale e ci sono io a renderlo tale a lui. Il desiderio ha battuto l’abitudine su tutti i fronti e ora ho le gambe talmente molli che non so proprio con quale forza riuscirò a scendere dal pick-up e andare a lavorare, Leo mi deride ma non sa che il suo trattamento mi ha scatenato la fame divoratrice che ho di lui o forse lo sa e non vede l'ora che io agisca...
- Qualcosa non va?-
- No ma non credere che te la farò passare liscia tanto impunemente, rassegnati all’idea di essere scopato fino allo sfinimento-.
- Guarda che ci conto…- Scende dalla macchina e stavolta so con certezza che la sua camminata sexy è un esplicito invito, come se mi servissero inviti per farmi venire voglia di lui e come se mi servissero permessi per averlo. Mi godo quel movimento di fianchi e di spalle per un po’ poi scendo anch’io e lo raggiungo. Gli metto una mano sul culo, quasi non resisto e me lo faccio in mezzo alla strada ma ho almeno la decenza di arrivare allo spogliatoio. E’ lo stesso Leo che si sdraia sulla panca abbassandosi i pantaloni e allargando le gambe in attesa che io lo riempia con il mio corpo. E’ così remissivo che non sembra neanche più lui, ma Leo è così nel sesso ha bisogno di essere amato e non riesce ad essere lo spaccone di sempre. Chiede quel che vuole e quel di cui ha bisogno e poi attende con un atteggiamento di resa che mi fa perdere del tutto la ragione. Le sue cosce aperte e il suo sedere mostrato così impunemente mi fa smettere di pensare e mi fa solo agire. Mi abbasso i pantaloni e inciampando in essi crollo completamente su di lui… fortunatamente abbiamo già timbrato il cartellino e quindi quello che stiamo facendo qua dentro è da considerare lavoro. Sono frettoloso nel prenderlo ma poi mi prendo tutto il tempo possibile per amarlo come vuole lui, profondamente ma con lentezza, fin quando non resisto e impongo un ritmo che più soddisfa me, so di essere egoista ma chi sa cosa vuol dire stare nel corpo di Leo mi capirà, il suo calore è intossicante e si diventa dipendenti appena ci si sprofonda dentro. Se la mia prima reazione è quella di aver paura di sporcarlo e di fare qualcosa di sbagliato, le urla di Leonard mi fanno maledire per non avere più centimetri da mettergli in corpo e farlo urlare ancora di più di piacere. I suoi amanti precedenti erano tutti ben dotati e anche se Leo fingeva di preferire di stare sopra quando gli capitava di star sotto era ben contento dei loro centimetri di attributi quindi mi sento un po’ inferiore… Leonard testimonia la sua soddisfazione per quello che gli posso offrire venendo nella mia mano e mi abbraccia e mi bacia come se non avesse mai fatto del sesso migliore ed è quello che sostiene appena vengo anch’io. Rimango infilzato dentro di lui illudendomi che più tempo rimango più lavo via il passaggio di altri corpi che non sono il mio. Lui ha la mia verginità e io voglio altrettanto da lui, così Leo non si lamenta mai quando rimango più del dovuto nel suo corpo.
- Cosa ti preoccupa?- Mi sorprende mentre il mio corpo anche da rilassato tende a spingersi sempre di più nel suo.
- Nulla…-
- Hap…- Mi accarezza la schiena e le sue mani sono magiche ad ogni tocco, maledico e benedico il suo ex amante massaggiatore, chissà cosa gli hanno fatto quelle mani…
- Mi derideresti o ti incazzaresti…-
- E’ una delle tue paranoie?- In queste tre settimane che siamo stati insieme gli ho riempito la testa di ogni cazzata che mi passava per la mente, l’ultima: è un problema per te la mia pelle bianca?, Leonard invece di consolarmi se n’è andato a correre senza rivolgermi parola poi una volta notte mi ha dimostrato se aveva problemi o no con la mia pelle… mi ha leccato da testa a piedi senza tralasciare neanche un millimetro come se fossi un gelato ricoperto di cioccolato bianco.
- Sì.-
- Approfitta del momento allora…-
- E’ una questione di centimetri…-
- Cosa?-
- I tuoi amanti ce l’avevano più grosso-.
- Hap stavolta hai toccato veramente il fondo-. Si libera del mio corpo e si riveste senza darmi alcuna risposta che io però ancora aspetto.
- Allora? Non dici niente?- Mi tiro su i pantaloni per seguire Leo che è già uscito dallo spogliatoio.
- Che devo dire? E’ la verità…-
- Vedi avevo ragione!- Mi rabbuio all’improvviso e mi blocco sui miei passi, Leo continua ad andare avanti finchè non si accorge che non lo sto più seguendo, torna indietro e mi guarda negli occhi con quello sguardo magnetico che ti fa venire voglia di toglierti i vestiti di dosso e toglierli a lui per fare sesso fino al giorno del giudizio.
- Non ho detto che godevo di più però-.
- Non ci credo…-
- Puoi anche non crederci ma a questo devi crederci per forza: con i loro “centimetri” non avrei mai potuto fare tanto sesso…- Si avvicina fino a sussurrarmi le ultime parole nell’orecchio mentre si struscia voglioso contro di me. Purtroppo a me non si drizza niente, ho avuto due orgasmi in poco tempo e prima che possa averne un altro dovrò fare il bravo per un po’… ma le mie dita no. Lo abbraccio incrociando le mani sui suoi pantaloni e dopo averlo oscenamente palpato entro dentro. Mentre si sta ancora strusciando lo penetro con due dita che presto diventano tre e mi beo del mio sperma che ancora lo impregna. Usciamo dall’edificio dopo molto tempo e dopo parecchie “coccole”, noto che Leo non si azzarda di mettersi seduto, probabilmente gli fa male il sedere, mi preoccuperei se non sapessi che ama quel dolore perché lo considera parte dell’intero atto, gli piace sentirsi indolenzito a causa del passaggio del mio corpo nel suo e la prova lo sono le sue urla di piacere e di incitamento ogni volta che gli sono dentro.
Un possibile contro all’aver scelto Leo alle donne è un incubo che mi continua a perseguitare quasi ogni notte. Ci sono io e ci sono tutte le mie ex nude e altre donne che potevano diventarlo se non avessi deciso di stare con un uomo, tra loro spicca Leo che mi guarda intristito e ferito. La mia attenzione si focalizza tutta su di lui e le donne spariscono nel nulla. Il suo sguardo si abbassa sul suo inguine e io faccio altrettanto e con orrore mi accorgo che non ha più le palle e né il pene, è completamente liscio come se fosse una donna. Urlo al posto suo mentre lui continua a guardarsi, stranamente però quando parla è la sua voce che si sente, mi graffia i timpani come se stesse usando un megafono mentre il mio urlo fa da sottofondo…
- Mi hai castrato Hap! Non ho più l’uccello!- Il suo tono mi spezza il cuore si sente tradito e deluso e questo non riesco a sopportarlo. Cerco di raggiungerlo ma l’incubo fa in modo che le distanze rimangano invariate. Le sue parole diventano una cantilena e io non so proprio come giustificarmi perché dopotutto non so come sia potuto accadere. Ho accettato che sia un uomo e lo amo per quello che è, amo ogni parte del suo corpo anche quello che mi aveva spaventato prima di cedergli, mi lascio prendere da lui, lo tocco, lo masturbo, gli faccio delle seghe colossali che a me stesso non ho mai fatto insomma mi pare di aver dimostrato che mi piace il suo essere uomo… Appena mi sveglio verifico il suo stato, se tutto è al suo posto e soprattutto se non manca niente. Leo dorme e non si accorge di nulla, ha il sonno pesante e anche quando lo tocco non fa altro che sbuffare. Alzando il lenzuolo scopro il suo corpo nudo e con ancora il batticuore nel petto non resisto al suo richiamo. Anche da addormentato è come se mi chiedesse una cosa sola: “scopami…”, mi fa lo stesso effetto di vederlo a cosce aperte, semplicemente mi ricorda che è mio. Gli monto sopra e lui ancora non si accorge di nulla, gli spalanco le natiche e il suo calore mi invita a prenderne possesso. Lo faccio e solo quando lo penetro fino in fondo Leo si sveglia di soprassalto. Le prime volte si è ribellato ma troppo intontito dal sonno sono riuscito a domarlo, ovviamente poi non mi ha parlato per tutto il giorno, ma ora se lo aspetta e dopo il primo attimo di sorpresa si rilassa e anche se assonnato mi asseconda ad ogni spinta che gli assesto. So che non gode ma il suo corpo mi accoglie lo stesso fino a quando vengo e mordo la sua spalla per non urlare, non so perché ma ogni volta che lo facciamo così siamo incredibilmente silenziosi quando in realtà siamo piuttosto rumorosi. Appena esco da lui lo abbraccio stretto, come le altre volte non è venuto quindi non è molto contento di quello che è successo.
- Posso sapere perché diavolo continui a controllare se abbia ancora l’uccello? Che c’è pensi che mi possa cascare durante la notte?- Mi prende in contropiede pensavo che non se ne fosse accorto ma evidentemente il suo istinto è più forte del suo sonno…
- Non si sa mai…-
- Ti piacerebbe eh?- Mi chiede sarcastico e io ancora provato dall’incubo che mi perseguita lo accarezzo cercando di rassicurarlo sia con le parole che con i fatti.
- Affatto-.
- Hap sai quanto mi piaccia fare sesso con te e proprio per questo ti chiedo perché lo devi fare mentre sto dormendo?- In effetti per lui non deve essere molto gratificante, credo che lo faccia sentire solo un corpo vuoto fatto per essere scopato. Non è così, lui è la mia medicina a tutti i mali e mi viene naturale cercare nel suo corpo il conforto di cui ho bisogno. Sono stato sempre passionale e con lui lo sono ancora di più. Mi basta averlo vicino per accendermi di desiderio e quando siamo a letto nudi il mio desiderio si trasforma in bisogno. Facciamo l’amore così spesso che Leo ha dei seri problemi con la schiena e il sedere, ce l’ho anch’io nonostante non sia il nostro modo preferito di farlo con me sotto e lui sopra… a parte questo non smettiamo mai di avere voglia dell’altro, per questo Leo mi perdona ogni volta, lui mi capisce. Non gli rispondo ci addormentiamo abbracciati e iniziamo così una nuova giornata.
Se c’è una cosa che riesce a distrarmi dal potere attrattivo e seduttivo di Leonard questa è sicuramente il basket. Da quando Leo lo ha scoperto, indignato studia sempre nuovi modi per distrarmi. Oggi che c’è la grande finale del NBA, non è certo un’eccezione, mi aveva fatto ben sperare il fatto che fosse andato a prendere a pugni il sacco che ha in magazzino ma ora me lo vedo in accappatoio legato appena in vita, quindi sotto totalmente nudo, con i capelli ancora bagnati… una vera richiesta di stupro. Faticosamente stacco gli occhi da lui per incollarli di nuovo al televisore, ripromettendomi stavolta di non cedergli come tutte le altre volte precedenti. Riesco a prendermi in giro fino a quando Leo non si sdraia sulle mie gambe e con i suoi maledetti biscotti alla vaniglia mi invade tutti i sensi. Sono fiero di me, la mia debolezza per ora si reduce solo a passargli una mano tra i capelli umidi… no ora anche a mettergli l’altra mano nell’accappatoio e passarla per tutta la sua lunga schiena… mmmh peccato non riuscire ad arrivare ad accarezzargli quel culo maleficamente tentatore che si ritrova.
- Hap nella mia prossima vita voglio diventare un giocatore di basket…- Lo dice con voce assonnata, il sacco deve averlo sfiancato ma non per questo si fa sfuggire l’occasione di stuzzicarmi. Spinge la testa tra le mie gambe strusciandosi e questo mi fa inevitabilmente portare tutta l’attenzione su di lui…
- Hmm?-
- Potrei palpare tutti i miei compagni di squadra senza dare scandalo, guarda come ci danno giù-.
- Non vorrei infrangere i tuoi sogni ma mica c’è niente di sessuale nei loro palpeggiamenti, è solo una forma di incitazione-.
- Incitazione? Vorrai dire eccitazione… E’ talmente evidente…-
- Evidente?-
- Secondo te perché portano dei pantaloncini così larghi?-
- Non riuscirai a convincermi che le loro divise sono così solo perché stanno a cazzo dritto per tutta la durata della partita!-
- Ah no? E secondo te allora quale sarebbe il divertimento di un simile gioco?- In questo momento ho quasi voglia di strozzarlo, sta riuscendo nell’intento di smontarmi tutto l’entusiasmo per la partita, anche se mi faccio Leonard non mi va molto l’idea di vedere due uomini che si strusciano per fini sessuali…
- E’ uno sport di squadra come la pallavolo, il calcio e via dicendo…-
- E guarda caso nei schemi di gioco di questi sport c’è sempre una bella dose di palpeggiamenti, magari è lo stesso coach a volerli. Tu guarda le donne quando giocano le vedi mai palparsi? Al massimo si danno una pacca sulla schiena, si danno il cinque…-
- Ma non è affatto vero!- Scocciato lo faccio levare dalle mie gambe ma Leonard non pare risentirne si mette al mio fianco tirando le gambe sulle mie ed è inevitabile che l’accappatoio si ritiri spogliandogli le cosce sode… la tentazione ora è ancora più allettante.
- Ah no? Io non ho mai visto una donna toccare le tette di un’altra giocatrice, mentre mi capita di vedere spessissimo un giocatore che dà una pacca sul petto di un altro uomo spacciata per affetto. Il palpeggiamento l’ho già detto ma la cosa più incredibile è vedere come si strusciano tra di loro e nel basket questa è veramente una cosa evidente…-
- Quello non è mica strusciarsi! Si stanno difendendo-.
- Bella difesa, d’ora in poi mi difenderò anch’io così…-
- Cazzo mi stai distruggendo tutta la passione che provo per questo sport-.
- Perché? Sarà più interessante assistere ad un’orgia che ad un branco d’imbecilli che si contendono una palla no?-
- No è disgustoso…- Mentre lo dico mi ritrovo ad accarezzare le sue cosce senza essermi accorto di quando ho cominciato a farlo, mi tiro su di morale pensando che almeno mi sono limitato solo a questo…
- Disgustoso? Ancora non hai capito quali sono le vere meraviglie della vita Hap… Guarda sono tutti grandi e grossi come me, invece di giocatori io li vedo come tanta carne sul fuoco che non aspetta altro che essere mangiata…- Per ora l’unico pronto ad essere mangiato è lui e non immagina neanche quanta fame mi sta venendo…
- Sai di essere un pervertito vero?-
- Solo perché mi immagino di stare con loro nello spogliatoio nel momento delle docce?-
- Anche per quello che gli faresti nelle docce!-
- Ma perché secondo te quello là che si sta lasciando inculare davanti a tutti da quel tizio più grande di lui si lamenterebbe se gli facessi una visita sotto la doccia?- Sorride malizioso e so con certezza che si sta immaginando davvero la scena di lui sotto la doccia con quel tizio. Smetto di accarezzarlo, anche se solo una sua fantasia ne sono geloso marcio.
- “Quello” non si sta lasciando inculare sta proteggendo la palla Leonard… cazzo pari castrato sessualmente per quanto ne sei ossessionato!-
- Quello sta proteggendo le palle del suo avversario tenendole bene in caldo te lo dico io!-
- Oddio non riuscirò più a godermi una partita di basket dopo oggi…-
- Vogliamo parlare del rugby allora?-
- No! Il rugby lasciamelo stare!- Sport più maschio di quello non ci può essere e non me lo voglio proprio immaginare come un branco di individui il cui unico scopo è incularsi a vicenda.
- Come vuoi continua a bearti della tua ignoranza allora. Comunque hai ragione credo di essere frustrato…- Mi passa un dito sulle labbra sensualmente, senza accorgermene apro le labbra e lo catturo nella mia bocca e ci gioco con la lingua…
- Frustrato? Stai velatamente affermando che sono incapace di soddisfarti?- Me lo porto in braccio, la cinta dell’accappatoio è slegata, ormai la partita è del tutto dimenticata ciò che ha importanza è solo il suo bellissimo corpo. E’ molto facile risolvere il suo problema se si sente così frustrato…
- E’ il lato negativo dell’aver deciso di stare con un eterosessuale…-
- Ehi!-
- Ehi cosa? E’ ovvio che mi immagino di scopare chiunque prima potevo scoparmi John ogni volta che ne avevo voglia, con te e il tuo culetto delicato è già tanto se ho la possibilità di farlo una volta al giorno! Il fatto che tu mi scopi quando ti pare mica compensa la perdita sai?- Smetto di farmi fantasie quando capisco ciò che vorrebbe, pensavo che gli sarebbe bastato scopare ma il fatto che lui voglia scopare me mi impensierisce come sempre.
- Mi hai rovinato la gioia di vedere una partita di basket solo per farmi capire che hai voglia di scopare Leonard?-
- Per quello e per farti aprire gli occhi su come stanno effettivamente le cose, quelli non fanno altro che scopare in diretta-tv quasi meglio di un film porno altro che partita-.
- Non è uno dei metodi migliori dire che non ti soddisfo per convincermi a lasciarmi scopare lo sai?- Cerco di prendere tempo perché come sempre ho bisogno di trovare il coraggio e la forza di lasciarmi andare a lui, la situazione migliora di giorno in giorno ma anche il tempo non può fare miracoli.
- No? Scusa se sai che non mi soddisfi dovresti fare qualcosa per farlo!-
- No visto che mi stai dicendo che faccio schifo a letto!-
- Non l’ho mica detto, per quanto riguarda la situazione tu sopra io sotto non ci sono problemi è il contrario che non è soddisfacente per uno come me che per tutta la vita non ha fatto altro che stare sempre sopra!- Ora Leo fa lo spaccone, è dalla prima notte che abbiamo passato insieme che ha capito che preferisce stare sotto di me piuttosto che sopra ma l’orgoglio per lui è tutto e quindi non lo ammetterà mai. Quella volta che vuole stare sopra lo fa per tenere buono il suo orgoglio e sentirsi in pace con quello che ha sempre creduto di essere…
- Vedere il basket ti fa venire in mente strane idee Leonard se pensi di riprenderti il ruolo di attivo…-
- E’ un sogno impossibile vero?-
- Decisamente… mi piace troppo scoparti per rinunciarci-. Metto una mano sotto il suo accappatoio e gli mostro quanto è vero quello che ho detto e anche lui immediatamente mi mostra quanto gli piace essere scopato da me. Si stira come un gatto mentre la mia mano lavora dentro il suo corpo, quando parla lo fa con nessuna convinzione…
- Ok ci ho provato…-
- E se ti dicessi che ci sei riuscito? Almeno per stavolta…- Levo la mano e lecco ogni dito che ha avuto la fortuna di entrare in contatto con il suo corpo, ma chi me lo fa fare di rinunciare a lui… poi guardo il suo sorriso raggiante e ogni mia difesa crolla…
- Ti risponderei fantastico! Quando cominciamo?-
- Sai qual è il tuo problema?- Mi stendo e mi porto sopra lui che è ancora totalmente inerme e so anche perché per lui ora è la stessa cosa farlo in qualsiasi maniera…
- Ho un problema?-
- Non sei affatto romantico!-
- Le checche sono romantiche! E poi perché tu lo saresti? Molto romantico approfittarsi del sottoscritto mentre sto dormendo, è incredibilmente scorretto!-
- No è incredibilmente eccitante Leo, te lo posso assicurare!- Gli mordo il collo e gli allaccio le gambe alla vita per dargli finalmente il via… alla fin fine non mi pento mai di darmi a lui… non posso ammettere però di non avere dei problemi a farlo. Il mio corpo si sta abituando ad essere violato dal suo e finalmente riesco a provare un po’ di piacere tra tanto dolore provato. Nascondo sempre il dolore ed enfatizzo il piacere ma quando vedo l’espressione di Leo mentre viene nel mio corpo mi dico che questa è una pena più che accettabile per godersi poi un simile spettacolo. Il mio scopo nella vita è far felice Leo e quindi quando gli viene voglia di avere il mio corpo io sono felice di darglielo in cambio del suo sorriso. Al contrario di quando sono io a prenderlo viene in silenzio come se per lui quello che sta facendo è un atto troppo sacro da poter profanare con le sue urla. Il mio corpo è vergine ed è solo per lui. Mi libera del suo corpo appena viene, vuole godersi le mie carezze su tutto il corpo, ora è il momento che gli prende un certo vuoto allo stomaco che gli fa capire che vorrebbe essere preso lui, che sì è bello prendermi ma essere preso è ancora meglio. Lo capisco come un libro aperto quindi gli metto una mano sul fianco che poi scende ad accarezzargli pigramente il sedere senza però alcuna pretesa facendogli desiderare ancora di più la mia presenza dentro di sé. Combatte il suo desiderio in ogni modo prima ignorandolo poi cercando di invogliarmi strusciandosi contro di me e poi sostituendolo con altro e fallendo miseramente. Avrebbe anche voglia dei suoi biscotti, per lui è come completare l’idillio, ma dovrebbe alzarsi per andare a prenderli e so che non ne ha la minima intenzione. Adocchia l’altra sua grande passione, la pipa, sul mobiletto affianco a noi… nella Grande Enciclopedia delle Grandi Stronzate di Leonard la pipa è da signori, le sigarette sono da stronzi. Appena lo vedo allungarsi gli allaccio le braccia alla vita per bloccarlo e poi mi abbasso sul suo sedere sodo. Lo bacio e lo lecco fino a quando decido di tuffarmi dentro di lui e lo scopo come ho fatto per la prima volta in Messico e che ho continuato a fare spessissimo da quando stiamo insieme. Piace a me e piace a lui quindi perché rinunciarci?
- Così non è molto meglio?- Intendo io sopra di lui che comando il gioco, ma Leonard nonostante sia d’accordo mi priva della gioia di sentirmelo dire…
- Hmmm… sta zitto…-
- … ti piace così?- Lavoro di lingua ancora più profondamente e arriva il momento in cui smettiamo di scherzare per fare sul serio. Io esigo il suo corpo lui di essere soddisfatto finalmente nelle giuste posizioni… Alzo il suo bacino per far sporgere il suo sedere, so già cosa fare, lo voglio lubrificare con la lingua e nel frattempo farlo impazzire di piacere per poi prenderlo in questa posizione incredibilmente invitante…
- Aha…- Comincio appena la dolce tortura su di lui che qualche rompicoglioni bussa alla porta. Insomma stiamo in mezzo al nulla chi cazzo può essere? Leonard si muove infastidito so che vorrebbe alzarsi e andare ad aprire ma io non lo libero anzi lo faccio gemere di piacere ancora di più. Alla fine però vince lui, il suo autocontrollo è sempre stato maggiore del mio, si libera da solo e mi scavalca.
- Ehi rivestiti prima di andare ad aprire!- Non lo lascio andare via così me lo ritrovo spiaccicato addosso e ovviamente non me lo lascio scappare. L’accappatoio ormai è come se non ce l’avesse e le mie mani possono toccarlo come se fosse totalmente nudo.
- Geloso?-
- Hn… possessivo e ne ho tutte le ragioni…- Gli metto le mani sulle sue natiche per palparlo e tenerlo più stretto a me mentre il rompicoglioni là fuori continua a bussare incessantemente.
- Hap… la porta…- Non mi accorgo nemmeno di averlo penetrato con un dito e che Leo è in seria difficoltà. Se non mi disturbassero i colpi alla porta non lo lascerei mai andare, lo libero con una promessa che sembra più una minaccia…
- Ah è vero… ma dopo che avrai mandato via lo scocciatore non mi scappi-.
- E chi vuole scappare…- Mi bacia come se il bacio fosse l’atto più osceno che un uomo possa fare anche usando la fantasia, ovviamente questo mi accende ancora di più e mi godo la vista del suo corpo che mano a mano viene ricoperta. Quando sta per allontanarsi lo blocco con un braccio e mi infilo sotto il suo accappatoio dove non solo mi beo della sulla carne ma anche del suo odore che per me è una vera droga. Mi struscio sul suo sedere finchè Leo non si libera con la forza. Una volta tornato allo scoperto mi devo sorbire l’occhiataccia truce di Leo ma io lo ignoro e mi rivesto nel caso in cui il rompicoglioni che mi sta fracassando i timpani decida di entrare e di fracassarmi quindi anche le palle o forse sarò io afracassargliele visto che manderebbe all’aria tutti i miei piani. Appena vedo chi è non mi basta più fargli male ma vorrei che sparisse immediatamente dalla faccia della terra e appena incrocio il suo sguardo capisco che per lui è lo stesso…
- Non mi dire che alla fine hai scelto il coglione al posto di John!- Non so se è più stupito quello stronzetto messicano o io, insomma che cazzo ci fa qui? Siamo finiti improvvisamente all’inferno? Evidentemente sì visto che Leo gli sorride invece di prenderlo a calci in culo e rimandarlo subito subito al suo paese.
- Fa piacere anche a me rivederti Ju… già prima di salutarmi mi fai la predica?- Lo abbraccia addirittura ma fortuna il ragazzino è ancora troppo scioccato per rispondere al suo abbraccio, per il momento sembra più interessato a me che a lui. Mi sto innervosendo ma sono consapevole che potrebbe andare molto peggio.
- Hai lasciato John per lui?-
- Vogliamo continuare a parlare sulla soglia della porta o vuoi entrare? Vedo che hai anche i bagagli quindi la tua non sarà una visita di passaggio…- Leo sembra un attimo spiazzato quando io invece sono incazzatissimo posso sopportare le offese personali ma che si trasferisca qua a rompere i coglioni se lo scorda proprio!
- Mi avevi detto che sarei potuto rimanere da te per un po’…-
- Ed è ancora così, ma prima dovete promettermi di comportarvi da persone civili-. Leo guarda soprattutto me e io sinceramente non capisco cosa si aspetti, che accetti a braccia aperte un invasione del genere? Mai…
- Va bene…- Ovviamente lo stronzetto accetta subito, lui non ha mica niente da perdere anzi è venuto da Leo con un’idea ben precisa in mente ovvero scopare scopare scopare…
- Io non lo voglio qui-. Duro e perentorio insomma è chiaro no? Chi è quel pazzo che oserebbe contraddirmi… Leo.
- Hap!- Il suo sguardo è sinonimo di molte notti in bianco e al freddo sullo scomodissimo divano del salotto, il mio corpo è debole davanti al suo richiamo e quindi sono costretto ad arrendermi ma nel farlo mi avvicino a Leo e lo abbraccio da dietro, un chiaro segno di proprietà privata per mister perfezione.
- Va bene farò finta di non vederlo…-
- Credo che questo sia il massimo che possa ottenere da te…- Leo mi ricompensa rilassandosi e appoggiandosi al mio corpo e questo mi fa pensare subito alle conseguenze di questa visita inaspettata e non voluta.
- Con il marmocchio in giro non saremo più liberi di fare quello che ci pare…- Non c’è bisogno che gli specifichi niente i nostri due corpi vicini parlano da soli.
- Forse è un bene, non che queste tre settimane mi siano dispiaciute ma mantenere un minimo di controllo ci aiuterà a tornare alla vita reale…- In effetti ci siamo lasciati un po’ troppo andare tanto da non farmi ricordare un momento in cui non stavamo a rotolarci da qualche parte, questo di sicuro con quel nano in giro non si potrà più fare… lo odio ancora di più! Il resto del pomeriggio va a puttane ad ascoltare le chiacchiere inutili dello stronzetto che almeno per ora ha deciso di lasciarmi stare, se mi avesse fatto sentire una volta ancora il nome di John lo avrei strozzato. Sono geloso anche di quel bastardo di Bob che lo prende subito in simpatia e che se possibile si struscia con ancora più gioia contro la sua gamba piuttosto che su quella di Leo. Mi salva il fatto che io e Leo dobbiamo andare a lavorare, mai come oggi ho amato il mio lavoro. Leo si va a cambiare e io ovviamente lo seguo, non ci penso proprio a stare solo con il ragazzino. Appena siamo soli e mi chiudo la porta alle spalle dico quello che per me è una certezza…
- Non può rimanere qui-.
- Invece sì gliel’ho promesso-.
- Non ti importa di quel che voglio io?- Per quanto sono irritato non mi godo neanche lo spettacolo di Leo nudo, si riveste prima che io possa riprendermi e approfittarmi un po’ di lui. Lo faccio sempre in genere ma quel ragazzino mi ha mandato in tilt il cervello…
- Certo ma Julian rimane qui comunque-. So che è inutile insistere perché tanto non cederà mai, sa essere ostinato più di me. Esco a prendere la macchina mentre Leo ricorda allo stronzetto di non appiccare fuoco alla cucina e che può tranquillamente dormire sul divano… il mio amatissimo divano dove solo qualche ora fa abbiamo fatto l’amore. Maledetto Leo e maledettissimo messicano. Durante tutto il tragitto io non parlo, Leo sa che sono offeso e rispetta il mio stato d’animo, che differenza tra le altre volte in cui ci divoravamo a vicenda rischiando di fare incidenti ad ogni metro! Rimango in silenzio anche mentre ci cambiamo per metterci la divisa, non sbircio nemmeno con la coda dell’occhio come mi capita sempre di fare… al diavolo a quest’ora in genere me lo starei mangiando con gli occhi e divorando con la bocca. Stanotte il turno pare non finire mai, rimaniamo ai nostri posti senza stare mai insieme. Fortunatamente io non ho lo smisurato orgoglio di Leonard e questo mi fa passare sopra su molte cose. Appena lo vedo entrare per la pausa lo imito, gli sono stato lontano già per troppo tempo. Lo schiaccio contro il distributore da cui sta prendendo uno snack e gli punto contro la schiena due dita mimando una pistola…
- Non ti girare questa è una rapina…- Mi premo contro di lui e gli parlo direttamente all’orecchio. Leo prima si tende poi si rilassa, in effetti è pericoloso arrivargli da dietro non si sa mai come la potrebbe prendere.
- Mi dispiace per te amico ma qua non c’è niente da rapinare…-
- Questo lascialo dire a me…- Lo inchiodo ancora di più al distributore per fargli capire che voglio comandare io il gioco e ci metto una certa violenza, il cattivo umore non mi è passato del tutto…
- E se mi ribellassi?-
- Ricordati che ho una pistola…- Le mie dita spingono sulla sua schiena intimandogli di stare fermo e Leo accetta la sottomissione una volta tanto.
- Risposta convincente-.
- Alza le braccia e appoggiale sugli angoli del distributore…-
- Così?-
- Magari fossero così bravi tutti quelli che rapino…-
- Mi stai dicendo che ti capita spesso?- La sua voce dura mi trasmette la sua gelosia, vuole che simili giochetti li faccia solo con lui ma stavolta non lo accontento. Mi piace sentirmi addosso il suo sguardo da predatore e non voglio che si tranquillizzi abbastanza da farlo sentire troppo sicuro della sua preda.
- E’ il mio secondo lavoro… ora temo che dovrò sbottonarti la camicia, sai per vedere se nascondi un’arma o qualcosa di prezioso-.
- Oh certo fai tutto quello che devi fare il più minuziosamente possibile…- Gli levo la camicia e poi comincio ad accarezzargli il petto e gli addominali. Gli stuzzico i capezzoli, immagino di averli in bocca per poterli assaggiare e succhiare e sentirli indurire come piccoli sassolini, mi eccito e ora Leonard sente premersi contro la schiena sia le mie dita che fingono di essere una pistola sia la mia erezione.
- Roba interessante la tua… forse nascondi altro da qualche altra parte…- Gli mordo una spalla per reprimere la voglia che ho di lui e che solo il suo petto è riuscito a scatenare. Appoggio l’inguine sul suo sedere e mi struscio appena. Leo reprime un gemito e poi con un filo di voce mi risponde.
- Forse…-
- Allora non mi resta che ispezionarti ovunque, mi dispiace amico…- Tiro la vita dei pantaloni facendogli capire che saranno i prossimi a sparire, ma Leo certamente non si tira indietro…
- Fai con comodo…-
- Allarga le gambe… di più non fare il furbo-. Gliele allargo io colpendo i suoi piedi con i miei e ora ho Leonard in una posizione a x perfetta, non so chi sia più eccitato tra noi due se io o lui dopotutto lo stronzetto ha interrotto una certa cosa con il suo arrivo.
- Chiedo scusa…-
- Ora dovrò aprire i bottoni dei tuoi pantaloni, non fare nessuna mossa falsa e andrà tutto bene…- Passo le mani sui bottoni per bearmi del gonfiore che li tira, lo rifaccio finchè non lo stringo facendolo gemere ma come gli ho detto rimane immobile…
- E se mi venisse naturale muovermi?-
- Sarò io a dirti quando potrai muoverti… ora devo continuare con la perlustrazione se non ti dispiace…- Apro il primo bottone e ne approfitto per accarezzargli la peluria del suo ventre…
- No ma non troverai niente, non ho niente di prezioso con me…- Ancora non ha capito che per me ogni millimetro della sua pelle è il bene più prezioso che si possa avere…
- Io invece ho la sensazione che troverò esattamente quello che sto cercando…- Libero il secondo bottone e già mi trovo a che fare con la parte iniziale della sua erezione.
- Allora cerca pure…- Leo ha appoggiato completamente la testa alla mia spalla e il suo intero corpo è adagiato contro il mio…
- E questo?- Faccio saltare l’ultimo bottone, lo libero e lo accarezzo in tutta la sua interezza non tanto da masturbarlo ma abbastanza da fargli scappare gemiti di piacere e di frustrazione… i pantaloni cominciano ad andare decisamente stretti anche a me.
- Non pensavo che ti potesse interessare… no fermati non toccarmi lì!- Vado ad accarezzargli sotto le palle, il breve tratto che mi divide da ciò che voglio veramente, so che è molto sensibile anche lì quindi continuo a sfiorargli le palle e a fermarmi ad un millimetro dalla mia perdizione per poi ripetere il tutto. Leo ormai si muove senza neanche accorgersene, è prossimo alla resa.
- Perchè? Cosa nascondi?- Gli mordo il collo e lui incassa ancora di più il suo corpo contro il mio, gli abbasso i pantaloni e per un momento rabbrividisce forse per il freddo o per il desiderio.
- N… niente-. Cerca ancora di resistermi e allora io approfondisco ancora di più quella che era una perlustrazione ma che ora è una carezza atta solo a farlo impazzire. Lo sfioro promettendogli false promesse e mi allontano senza soddisfare entrambi, lo rifaccio e stavolta mi unisco a Leo nel gemere. Lo mordo di nuovo per resistere alla tentazione di farlo mio non ricordandomi che la sua pelle mi fa da afrodisiaco…
- Dio è proprio quello che cercavo… non avevi niente di prezioso eh? Dovrei ucciderti per questo-. Gli pizzicò l’anello di carne per punirlo ma Leo invece di lamentarsi sospira di piacere, ogni intrusione per lui ora è ben accetta, è troppo eccitato per rifiutare un mio tocco. Lo premio dandogli un assaggio di quello che avrà, lo penetro con due dita e rimango fermo a godermi le contrazioni delle pareti del suo corpo… quando si chiude totalmente a me comincio a muovermi come so che lo fa godere…
- Ahaa… mi arrendo-.
- Ti arrendi a cosa?- Infilo un terzo dito che il suo corpo inghiotte come se fosse stato suo prigioniero da sempre. Non ho bisogno di altre dimostrazioni so bene che il suo corpo è fatto per accogliere il mio…
- Prenditi tutto quello che vuoi… è tutto tuo-. Si china appena invitandomi a fare qualunque cosa e può essere certo che lo farò e, anche se non glielo posso dire per via del suo orgoglio, non ho neanche bisogno del suo permesso, mi basta avere quello del suo corpo.
- E’ già tutto mio uomo…- Mi calo i pantaloni ed entro fluidamente in lui, pensavo che l’avrei fatto con violenza ma mi accorgo di non essere più arrabbiato con lui ma solo terribilmente affamato quindi consumo il mio pasto, non voracemente ma con una lentezza che ci fa imprecare entrambi. Alla fine ottengo quel che voglio ovvero Leo che si spinge impalandosi contro di me e io gli vengo incontro scatenando finalmente la passione trattenuta finora. Entro ed esco da lui completamente per far sbattere con energia i nostri corpi, mi faccio male alle palle ma l’unica cosa a cui riesco a pensare è andare incontro alle sue spinte per prenderlo ancora più in profondità e non è importante che il mio uccello sia entrato tutto se è necessario per placare la nostra fame gli sbatterò dentro anche le palle stesse… Ovviamente non arrivo a tanto ma solo perché vengo prima e ancora più importante viene Leonard. Me lo porto dietro finché non trovo una sedia su cui mi lascio cadere, ancora non lo libero e lui non se ne lamenta. Comincio a baciargli il collo ma in realtà gli sto lasciando una serie di succhiotti per indicarlo come mia proprietà e tener lontano così eventuali usurpatori… Quando si stanca è lui stesso a liberarsi ma non gli permetto di allontanarsi troppo voglio poterlo toccare ogni volta che mi viene voglia, così anche una volta vestiti Leo rimane con me. Di nuovo facciamo la guardia solo ad una parte del fabbricato ma di questo ce ne freghiamo, l’importante è che abbiamo la possibilità di sbatterci a vicenda al muro per divorarci ed è così che passiamo il resto della nottata. Quando finiamo Leonard si addormenta appena mette il culo in macchina, so di averlo sfiancato quindi lo lascio dormire senza fargli nessun dispetto nonostante la voglia di farglieli. Lo stesso fa appena appoggia la testa sul cuscino e ancora decido di lasciarlo dormire per tutto il tempo e di non farmi prendere da nessun panico che mi porterebbe a scoparmelo mentre ancora dorme per poi svegliarlo. Faccio il bravo ragazzo ma in cambio mi sarei aspettato una ricompensa da parte sua ma quando mi sveglio mi trovo tragicamente solo nel letto, di Leo non c’è traccia. Mi alzo già di malumore, forse perché non è mai capitato che Leonard si alzasse senza che mi abbia coccolato un po’ o spingersi al di là delle semplice coccole o che abbia lasciato il letto senza prima aver fatto l’amore. Ok, a lavoro ci siamo dati da fare ma questo non ci ha mai fermato dal farlo di nuovo. Mi viene il dubbio che si sia comportato così per via della presenza del moccioso, la casa è piccola e nel silenzio della notte si sentirebbe ogni nostro più piccolo sospiro. Questo mi fa incazzare ancora di più… Mi alzo e mi vesto con l’intenzione di andarmi a sfogare con il sacco o magari correre un po’ anche se so già che l’unico rimedio alla mia tensione sarebbe spaccare la faccia a mister perfezione. La mia intenzione sarebbe stata uscire direttamente ma appena passo in cucina mi accorgo che Leonard è totalmente e beatamente incantato a fissare qualcosa. Volgo lo sguardo dove è diretto il suo e la mascella quasi mi cade a terra, il bastardo messicano è nudo, sì perché mi rifiuto di chiamare mutande ciò che porta: sono così strette, trasparenti e fine da fargli da seconda pelle e lui si aggira tranquillamente per casa per la gioia e la libido di Leonard. Non gli stacca gli occhi di dosso segue quel culo perfetto ovunque vada. Dico perfetto non perché mi sia totalmente convertito ma perché è semplicemente la verità, non ci posso fare nulla almeno non provo nessun desiderio sessuale per lui cosa che purtroppo non posso dire per Leo che se lo sta divorando con gli occhi. Se non ci fossi io, Leo sfogherebbe la sua voglia per quel ragazzo? Arriverebbe a tradirmi?
- Che cazzo stai facendo Leo?- Gli stringo forte un braccio abbastanza da lasciargli un livido ma lui non distoglie nemmeno lo sguardo, continua impunemente a fissare quel culo perfetto ad ogni movimento che fa…
- Mi sto godendo lo spettacolo… dovresti farlo anche tu…- Si libera con uno strattone dalla mia morsa, ma non è tanto questo ciò che mi dà fastidio è piuttosto il fatto che mi sta totalmente ignorando.
- Stai scherzando vero?-
- Ti pare che io stia scherzando…- Si guarda le parti basse e incredibilmente è ben visibile quanto sia eccitato, lo tocco per avere una controprova ma lo stronzo non sta scherzando affatto!
- Ce l’hai duro veramente!-
- Ma tu guardalo sembra fatto apposta per essere scopato…-
- Prova a guardarlo di nuovo e davanti a te vedrai solo un cadavere fottutamente scopabile capito?- Lo sbatto contro l’unico mobile della cucina e poi mi addosso completamente a lui. Solo ora ho la sua totale attenzione, le sue braccia si allacciano alla mia vita stringendomi.
- Così mi piaci uomo…- Mi accarezza l’orecchio con il suo respiro e io rabbrividisco per la voglia che ho di lui. Gli prendo una gamba e gliela sollevo fino a portarmela alla vita, so che sotto l’accappatoio non ha niente…
- Io credo che potrei piacerti ancora di più…- Mi spingo maggiormente contro di lui perché in questa posizione può sentire quanto sono eccitato e cosa ho voglia di fargli…
- Lo credo anch’io, secondo te ce l’ho più duro adesso o prima…- Allaccia alla vita anche l’altra gamba e per non farci cadere entrambi lo appoggio contro il mobile. Ormai l’accappatoio lo scopre proprio dove lo dovrebbe coprire quindi sorridendo malizioso vado ad accarezzarlo partendo da davanti e facendo morire la carezza dietro dove la mia mano rimane…
- Infinitamente adesso…-
- Datti da fare Hap…- Leo mi abbassa la zip dei pantaloni lo stretto necessario per farci andare in paradiso. Leonard è geloso non mi spoglierebbe mai davanti a qualcun altro io invece non ho problemi visto che lo stronzetto ha già visto Leonard nudo. Anzi fargli vedere come Leo gode sotto di me sarebbe una lezione da impartire a quel bastardo. Una cosa tipo a quella che ho fatto in Messico: LUI E’ MIO. L’amore per Leo però mi spinge a preoccuparmi per lui, non vorrei che poi si pentisse di aver mostrato il suo lato più fragile davanti a degli estranei.
- Davanti a lui?...-
- Non è quello che vuoi ogni volta che te lo trovi davanti…- Mi sorride malizioso e quando mi sorride così so già che ha in mente di fare solo del puro e sfrenato sesso fregandosene del resto.
- Dio sì…-
- Sfoga tutte le tue fantasie allora…-
- Stavi aspettando me non è vero?- Lo preparo con tocchi che ormai sono diventati esperti e che non gli causano più alcun dolore. Leo è così già maledettamente eccitato che non ci vuole molto…
- Tu che credi?- Lo bacio per non fargli vedere il sollievo sul mio viso, il ragazzino non era affatto nei suoi pensieri era eccitato solo al pensiero di stare con me…
- Che tu stai sempre aspettando me…-
- Ora non ti montare troppo la testa…-
- Difficile non farlo quando ti posso fare questo…- Lo posseggo per tutta l’asta e lui si contrae come sempre. Non mi crea nessun problema ormai so come comportarmi con il suo corpo capriccioso. Esco da lui e bevo ogni sua protesta con la mia bocca, tutto quello che si sente nell’aria è solo un gemito…
- Aha…- Poi comincio ad amarlo veramente e non esiste più nessun altro che noi due che facciamo l’amore sopra un mobile della nostra cucina. Ma devo ammettere che una piccola perversa parte del mio cervello si sta chiedendo se lo stronzetto ci sta guardando o se è scappato a rifugiarsi per non sentire i nostri gemiti, aumento il ritmo delle spinte per aumentare la nostra voce e non dargli nessuna via di fuga. Leo sbuffa sa a che cosa sto pensando e non è esattamente contento che pensi a qualcos’altro che non sia lui, ha perfettamente ragione, lascio da parte la vendetta e la ripicca per concentrarmi solo su di lui e sapete una cosa? Non è poi così difficile, il corpo di Leo si lascia amare con una facilità pazzesca e niente ha più importanza se non io e lui uniti a fare l’amore come se fosse la nostra prima volta. Il mio corpo rimane dentro al suo anche una volta finito ma poi Leo si agita tra le mie braccia ed esprime il disagio che non dice a parole, lo libero ma non dal mio abbraccio e anche lui mi strige più a sé. Il mio primo pensiero va ovviamente alla persona che aveva occupato anche l’ultimo…
- Bisognerà fare quattro chiacchiere con quel ragazzino e dirgli che non se ne può andare in giro mezzo nudo…- Gli metto le mani dentro l’accappatoio per potergli accarezzare la lunga schiena. Mi è sempre difficile staccarmi da lui una volta finito, non vorrei mai smettere di toccare la sua pelle color cioccolato, inevitabilmente mi fa venire voglia di leccarlo e mangiarlo e se poi Leo continua a stare a gambe larghe mostrandomi tutto il suo ben di Dio mi fa venire ben altre voglie.
- Perché no? Se poi i risultati sono questi non hai di che lamentarti…- Continuiamo a rimanere intrecciati, nessuno dei due riesce a staccarsi dall’altro, in effetti io ho solo voglia di caricarmelo in spalla e portarlo in camera da letto dove gli darei un’altra dimostrazione della mia gelosia. Nonostante la voglia che ho di lui l’odio che provo per “bel culetto” mi infastidisce, non lo vedo in giro ma so benissimo che è ancora in casa, non sopporto la sua presenza.
- Ho comunque voglia di ucciderlo…- Smetto di coccolarlo perché toccarlo mi sta facendo di nuovo eccitare, è il suo odore che mi chiama e, quando facciamo l’amore, è più forte che mai.
- Non hai sfogato abbastanza?- E’ ancora seduto sul mobile e il suo accappatoio lascia intravedere le sue cosce piene e sode come lo è il suo sedere perfetto. Mi allontano da lui per non farmi tentare non perché non vorrei ma al contrario ne ho talmente tanta voglia che finirei per non staccarmi più da lui. Ne sono totalmente dipendente e non sono convinto che questa sia una cosa buona… la dipendenza non mi ha mai portato niente di buono.
- Non mi tentare Leo potresti ritrovarti legato al letto per giorni e giorni…- Gli lancio uno sguardo di fuoco ma al contrario di quello che vorrei fare mi tiro su i pantaloni e mi sistemo la maglietta sotto lo sguardo voglioso di Leo che so si sta già immaginando la prossima volta che mi spoglierà. Lo so perché è quello che faccio io quando vedo rivestirsi lui.
- Mica male…- Si lecca le labbra e la sua posizione è ancora un chiaro invito a tornare tra le sue cosce e perdersi in lui. Sa come colpire le mie parti basse e tenerle in suo potere… In mio soccorso arriva l’improbabile aiuto da parte dello stronzetto che stufo di starsene rintanato in bagno ci ricorda la sua scomoda presenza.
- Posso finalmente tornare?-
- Solo se sei vestito stronzetto…-
- Vieni Jù-. Leo sbuffa un po’ irritato per non essere riuscito a sedurmi ancora una volta, non sa quanto ci sia andato vicino. Ricompone l’accappatoio in fretta prima che il ragazzino rientri in cucina, non che a lui importi molto farsi vedere nudo ma sa che a me importa eccome quindi evita. Esco sul portico, non mi va di stare nella stessa stanza da solo con il bastardello ora che Leo si andrà a vestire. Dalla finestra vedo il moccioso pulire il mobile su cui abbiamo appena fatto l’amore io e Leonard ma si sbaglia se crede di poter cancellare così le tracce del nostro atto, sono indelebili, e anche se ci riuscisse, cosa impossibile, ci sono tracce su tutte le pareti, superfici, mobili della casa e addirittura dove sono io adesso. Povero illuso… Torno in casa solo quando rientra Leo e tutti e tre ci mettiamo seduti a tavola a fare colazione. Devo ammettere che lo stronzetto ci sa fare con i fornelli sicuramente più di me e di Leonard che andiamo avanti con i surgelati e i self service. Mi godo la colazione e la vicinanza di Leo, deve essersi fatto nuovamente la doccia visto che odora di vaniglia più di prima. Il ragazzino accende il televisore cosa che noi non facciamo mai se non per vedere lo sport. Il telegiornale dà le solite notizie di morte e distruzioni, io essendo figlio degli anni 60 non posso che rimanerne turbato, dico a Leo di essere diventato cinico e disilluso ma entrambi sappiamo che non è così. Io ci sto male mentre Leo s’incazza proprio. Per lui, che ha partecipato alla guerra più stupida che il governo abbia fatto, ovvero il Vietnam, vedere altre guerre stupide continuare ad uccidere migliaia di innocenti gli fa venire in mente ricordi che vorrebbe poter cancellare. Io sono stato male quando ho ucciso un bastardo mafioso che ha ammazzato uno dei miei più cari amici e non posso pensare quello che prova Leo al ricordo di tutti gli innocenti che ha dovuto uccidere per una guerra che non aveva alcun senso. Per questo non vediamo molto i telegiornali. Accarezzo la coscia di Leo per farlo rilassare, lui accarezza me. Finalmente quando si arriva alla politica tiriamo un sospiro di sollievo, unico argomento su cui riusciamo a scherzare e ci riesce bene visto che siamo di due fazioni opposte…
- Dovresti entrare in politica e concorrere per le presidenziali Leonard, tanto un negro frocio non sarà sicuramente peggio di quei candidati che i Repubblicani hanno in questo momento. Magari con te hanno una possibilità di vincere attireresti tutti gli afroamericani, i gay e in più avresti il tuo primo voto democratico dalla tua…-
- Ovvero?- Mi guarda aggrottando le sopracciglia e la sua mano si ferma sulla mia coscia, la mia no fa ancora avanti e indietro sulla sua, mi diverto troppo a stuzzicarlo…
- Il mio se sarai abbastanza convincente…-
- Mi dovrei comprare il tuo voto nella stanza da letto?- Fa lo scioccato ma a stento non scoppia a ridere. Lo faccio smettere io quando gli sciolgo il nodo dei pantaloni e lo accarezzo intimamente.
- Pure sul tavolo della cucina o in bagno se preferisci…-
- Per questo non entrerò mai in politica non mi piacciono i compromessi-. Dice questo ma con uno sguardo mi fa capire che non gli dispiacerebbe poi tanto scendere a quel tipo di compromesso con me, il moccioso ingenuo non si accorge di nulla e continua a fare la parte del santarellino che salverà Leo dalle grinfie del perfido Hap, non sa che tra noi due chi è il diavolo tentatore è proprio il suo amato Leo, infatti si alza appena per farmi scivolare la mano sotto il suo sedere e facendomi ben capire cosa vorrebbe da me…
- Ti sta bene Hap, Leo se dovessi entrarci ti darei il mio voto senza nessuna pretesa in cambio…- Il suo modo di dirlo e il suo corpo dicono tutt’altro sto per alzarmi per spaccargli quel bel faccino che si ritrova e prendere a calci quel sedere perfetto tanto apprezzato da Leo quando proprio lui mi blocca trattenendomi per il polso della mano con cui lo stavo accarezzando.
- Sta zitto moccioso a te non è neanche permesso votare-. Mi limito a ringhiargli contro mentre guardo con sdegno il braccio bloccato, solo ora mi accorgo che Leo indossa i mitici pantaloni che indossava quando eravamo in Messico. Questo mi calma e i ricordi mi invogliano a ripetere certe esperienze… per esempio non ho ancora soddisfatto la richiesta muta di Leo…
- Ma se potessi…-
- Ti ringrazio Ju per la tua disponibilità mentre tu Hap sei un porco pervertito-. Me lo dice quando il mio dito è dentro di lui, tutto lo sdegno che doveva esserci nella sua voce sparisce per magia e si spegne in un sussurro molto vicino al godimento, mi avvicino al suo orecchio e solo per lui gli faccio un lavoro di lingua fino a finire sul suo collo, il ragazzino per una volta riesce a stare zitto…
- Sempre a tua disposizione, anche ora mandiamo a nanna il pupo…-
- Scordatelo, Ju vuoi venire da John? Te lo presento…- Con una manata mi allontana e senza farsi vedere si riallaccia i pantaloni, ormai è diventato un maestro in questo… Quasi non lo noto anch’io visto che appena nomina John mi si rivoltano le budella e mi devo mordere le guance per non mettermi ad urlare. Lo stronzetto al contrario pare che sia contento come se gli avesse appena offerto la scopata del secolo… finalmente conoscerà il Grande John!
- Andiamo!-
- Perché devi andare da John?- Non risponde mai a questa domanda anzi me ne fa un’altra di cui sa già la mia risposta… questo mi irrita ancora di più.
- Vuoi venire anche tu?-
- No…- Tengo i pugni stretti per evitare di trattenerlo con la forza anche perché in uno scontro io ne uscirei distrutto. Va a trovare John ogni volta che ha un po’ di tempo in genere i fine settimana e io non riesco ad accettarlo, dopotutto io mica vado a trovare Brett.
- Bene allora a dopo, se non faccio in tempo a tornare ti faccio uno squillo-. Perché diavolo non dovrebbe fare in tempo? Che cosa fanno per farlo ritardare addirittura al lavoro?
- Vedi di fare in tempo-. Il mio tono è freddo e tetro ma non faccio nessun effetto a Leo, lui non è una donna ed è ciò che è più lontano nell’esserlo, non si fa impietosire e non è affatto sentimentale. Mi lancia un’occhiataccia che in confronto io emano allegria, lui sì che mette paura quando è incazzato…
- Finiscila Hap-. Si porta via la sua mascotte e sbatte la porta talmente forte che quasi viene scardinata, dentro di me mi sento trattato allo stesso modo. A volte la freddezza di Leonard mi fa rimpiangere il calore che solo le donne sanno darti. Ma una donna non mi è mai mancata come mi manca lui ogni volta che mi è lontano. Il desiderio che provo per lui non si spenge mai, continua a bruciarmi in continuazione alimentando anche una gelosia che mai ho provato prima. Vado in magazzino per sfogare tutta la mia tensione sul sacco immaginando una volta che sia John, un’altra il ragazzino e infine anche Leo… lui è quello che mi fa incazzare più di tutti: lo voglio e lui non c’è, perché?


Continua…