Genere: Comico
Nota1: Ad un certo punto dovrete inserire una certa lemon che mi è stata gentilmente donata al mio compleanno dalla cara Arslan
Nota2: Ise finalmente scoprirai perchè erano in ospedale^*^
Dediche: Ad Arslan per il suo compleanno! Miliardi di questi giorni, e miliardi di MitSenMit ^*^
 


Il modo migliore per trovare un'idea

di Seimei

Tra "..." i dialoghi
Tra /.../ i pensieri


Il modo migliore di trovare un'idea
Di Seimei

Vagava per i corridoi in cerca di ispirazione.
Ma nulla saliva a rimpinguare la sua mente vuota.
Non poteva non avere idee!

Non lui, l'istrionico Akira Sendo, in grado di fare canestro in 123 modi differenti, e di fare sesso in

altrettante posizioni.

Eppure...
Eppure non sapeva davvero da dove cominciare.


/Merda!
Tutto per colpa di quel dannatissimo e maledettissimo preside, lui e i suoi componimenti educativi del

cavolo!

Anzi!
Fanculo al preside, fanculo ai componimenti e FANCULO per 2 a quegli stronzi, deficienti, pezzi di

materiale organico decomposto, che hanno rotto TUTTE le vetrate della palestra.

Così al preside sono salite le paturnie da "facciamo capire a questi ragazzini come si vive" e ha dato a

tutta la scuola un super tema di almeno 15 pagine con titolo "Teppisti: diventarlo, esserlo ed uscirne".

Sembra lo slogan per una comunità di recupero tossico dipendenti:
Drogati: diventarlo, esserlo ed uscirne.
Ma va a cagare!
Che il massimo che si fumano quegli stronzi ignoranti è una sigaretta di marca scadente!!!

E comunque... io che cazzo ci scrivo in quel fottuto tema?
Non posso nemmeno rifiutarmi di farlo perchè LORO, il consiglio scolastico, hanno deciso che questo

tema varrà come prova finale!!! Ma si può essere più maledettamente stronzi?/

Sendo uscì in cortile, sbuffando a pieni polmoni, cercando di ritrovare una calma che però sembrava

irrimediabilmente perduta.

Lui era sempre stato un bravo ragazzo, non ne sapeva nulla di gente che spaccava vetrate, molestava

kohai e ragazze, e marinava la scuola.
E non voleva nemmeno saperne nulla!

Calciò una lattina sollevandola in aria e centrando alla perfezione un cestino poco lontano.

"Se stessi giocando a basket sarebbe un perfetto tiro da tre" mormorò.
E a quelle parole ci fu l'illuminazione!

Lui conosceva qualcuno che sapeva com'era la vita da teppista.
Un ragazzo che lo era diventato, lo era stato e ne era uscito!!

"Che imbecille che sono!!!" si disse dandosi una pacca sulla fronte.
E così, immemore delle lezioni, della cartella e del fatto di non essere un teppista, si lanciò come una

furia verso la fermata del treno.

"Prossima fermata Shohoku" disse mentre saliva, venendo subito contraddetto da una cara nonnina

che gli fece notare che la fermata successiva aveva tutt'altro nome.


Arrivò di fronte al cancello della scuola giusto in tempo per vedere gli studenti uscire nel cortile per il

pranzo.

Entrò con aria tranquilla, cercando di non farsi troppo notare, per quanto sia possibile farlo per un figo

della madonna alto 1 e 90 e con dei capelli che sembrano l'impalcatura di un grattacielo.

Molte ragazze si giravano a guardarlo, quando una voce risuonò melodica nelle sue orecchie.

"Porcospino!!! Che ci fai qui??" ululò Hanamichi Sakuragi dal tetto, guardandolo storto. "Stai ancora

cercando di fregarmi la volpe?"

Immediatamente dopo l'urlo, una mano della succitata volpe prese la scimmia vociante per il colletto,

trascinandola lontana dalla ringhiera.

Sendo intravide il volto di Rukawa e sogghignò.
Nel momento in cui li aveva visti insieme per la prima volta aveva subito pensato che erano così perfetti

che nulla al mondo avrebbe retto il confronto!
E comunque il fatto che lui avesse mire su Rukawa era puramente un'idea di Hanamichi.
Se proprio doveva scegliere uno dei due, avrebbe scelto il rossino, non di certo il congelatore con le

gambe.

Iniziò a girovagare per il cortile, finchè non raggiunse uno spiazzo sul retro, dove vide molti ragazzotti

impegnati in attività non proprio consone alle regole scolastiche, e stava per cambiare aria quando

qualcuno lo tirò per una manica.

Sendo si voltò e fece appena in tempo a scansare il pugno diretto nello stomaco, ma non quello che gli

arrivò dritto sul viso, spaccandogli un soppracciglio che prese un poco a sanguinare.

"Chi sei? Cosa ci fai qui?" disse un ragazzo piuttosto alto, enorme a guardarlo, con muscoli così grossi

da avere il cervello probabilmente ridotto ad una nocciolina.

"Ehm io veramente..." ma non fece in tempo a rispondere che si trovò circondato da 5 o 6

energumeni, le cui espressioni erano tutt'altro che amichevoli.

"Tu non sei di questa scuola. Sei una spia del gruppo del Ryonan non è vero? Quel dannato Kitano e la

sua banda di idioti! Ma non andrai via vivo da qui" disse uno di quelli, e, per un secondo, Sendo si vide

perduto.

"Fermatevi immediatamente"

I deficienti si voltarono e il cerchio si aprì per far passare un ragazzo alto, con corti capelli neri e una

piccola cicatrice sul mento.
Camminava con aria solenne, e Sendo trattenne per un attimo il respiro.
Era così bello che faceva quasi paura.
Aveva un aria regale, come un nobile in mezzo ad un ammasso di luridi plebei.

"Akira" lo apostrofò con calma assoluta "ti ho detto centinaia di volte di non venire qui senza il mio

marchio sulla divisa"

Detto questo prese una piccola spilla a forma di rosa blu dal taschino, appuntandogliela in vista sul

petto.

Poi gli posò la bocca sul collo, leccando avido il sudore freddo che vi si era fermato.

"Lui è roba mia" disse agli altri ragazzi che, in meno di un secondo, si volatilizzarono.


Mitsui si staccò da Sendo, e si sedette sull'erba, tirando fuori dalla tasca un fazzoletto pulito.

"Vieni qui deficiente" disse al ragazzo più alto, che si avvicinò accomodandosi fra le sue gambe.

Mitsui umettò la punta del fazzoletto con la lingua, ed iniziò a tamponare il rivolo di sangue che era

fuoriscito dalla fronte di Sendo.

"Sai che sei un incosciente?" disse l'ex teppista, sorridendo tranquillo.
"Scusa amore" rispose Akira, mentre ormai le sue labbra erano già su quelle del compagno.

Iniziarono quasi subito a baciarsi, mentre le loro mani, smaniose di un contatto che mancava da ben

cinque ore, vagavano per i corpi sotto le giacche della divisa, che sarebbero finite per terra, insieme a

loro, nudi e avvinghiati, se quello non fosse stato nè il luogo nè il momento adatto per farlo.

Il primo a staccarsi fu Mitsui, che diede un'altra occhiata al sopracciglio e poi storse il naso.
"Secondo me ci vogliono dei punti" disse con aria da esperto "Ti accompagno a farteli mettere,

andiamo!"

Si alzò e lo prese per mano, attirandolo a sè per un ultimo sfiorarsi di labbra, e poi si incamminarono

entrambi verso l'ospedale.

Nessuno dei due sembrava ricordarsi di una strana e alquanto bizzarra azione chiamata dai pochi pazzi

che osavano commetterla "andare a lezione".

Attraversarono il parco e videro che, probabilmente, metà se non di più dei giocatori di basket di

Kanagawa si erano rintanati lì per avere un po' di privacy.

Sembrava un raduno del gay pride.

Nell'ordine videro:

Sulle scalette a sinistra del laghetto Maki che esplorava con fare da speleologo la cavità orale del piccolo

Kyota il quale sembrava un gattino in calore da tanti erano i gemiti che emetteva.

Sulle scalette a destra, occhiali in mano e braccia strette sulla schiena del suo capitano, stava il caro

Hanagata, che usava il collo di Fujima per lasciare evidenti marchi delle sue labbra.

Poco lontano le mani di Ito e Hasegawa erano impegnate in movimenti inequivocabili, palesemente resi

noti dalle loro voci.

Sotto il ponte di Verona c'è una vecchia scoregg... ehm scusate mi sono lasciata trasportare.
Dicevo.
Sotto il ponte, due ragazzi stavano passando a cose più spinte e Sendo convenne con Mitsui che le

labbra di Fukuda avrebbero fatto un lavoro meraviglioso sull'intimo di Jin.

Qui censuro perchè le cose che sto vedendo farebbero schifo a chiunque tranne forse al guardiano dello

zoo... o mio Dio i gorilla.

Koshino e Uekusa sembravano molto presi da un giochino erotico che sia Sendo che Mitsui cercarono di

tenersi a mente.

Kogure e il suo ragazzo dell'università erano distesi sull'erba, e Hisashi ebbe un brivido nel vedere che

PERSINO San Kiminobu aveva marinato la scuola.

Seduti sotto ad un albero, con lingua a mulinex, videro l'unica coppia etero del gruppo, Ryota e Ayako le

cui mani erano posizionate in posti molto diversi dal terreno.

Poi un urlo li fece voltare e videro appesa alla maniglia di uno di quei casotti per gli attrezzi del

giardinere, una borsa con scritto Tensai, evidente segnale convenuto affinchè gli altri abitanti del parco

del sesso non disturbassero la sonora sessione d'amore del Tensai e della Volpe che, abbandonato il

tetto, avevano deciso che non potevano tornare in classe rischiando di restare separati per TUTTE le

ore di lezione.

"Ma, Ryota a parte... ci sarà qualcuno etero nelle nostre squadre?" chiese Mitsui a Sendo, che scosse la

testa.
"Da me sono tutti gay. Anche Ikegami e Hikoichi"
"Ikegami sta con Hikoichi?"
"Ma no che schifo!!! Ecco... fanculo Hisachan, ora ho un'immagine orribile nel cervello!!!"
"Ma guarda che l'hai detto tu!!!"
"Io? Io non ho mai detto nulla del genere!"
"Come no?"
"No!! Oddio che schifo non mi ci far ripensare!!!"

Cammina cammina arrivarono al pronto soccorso che, fortunamente, sembrava deserto, nel senso che

non c'erano urgenze in arrivo.

All'accettazione li mandarono verso la sala sutura ma, una volta lì, capirono al volo che quella era la

succursale del parco, e che anche i dottori dell'ospedale erano tutto fuorchè eterosessuali.

"Per me è Kami che vuole impedirci di fare figli finchè non la smettiamo di comportarci da deficienti e

fare tutte ste guerre!"
"Cosa???"
"Ma sì, Mitchan!! Kami ci fa diventare tutti gay così impedisce la procreazione! E i bambini non si

ritroverebbero a vivere in un mondo di cacca"
"Amore..."
"Sì?"
"Basta dire cazzate!"

Sendo si zittì e i due rimasero così per un po', in silenzio, ma il dottore e l'infermiere parevano non

avere nessuna necessità di uscire.

Mitsui guardò di nuovo il compagno, e vide che il sangue si era fermato, e che più che di punti aveva

bisogno di una bella disifettata e di una garza sterile.
"Akira"
"Mi spiace farti aspettare" rispose Sendo, e, in quel momento, Mitsui vide il deposito dei materassi con

la porta aperta, e preso il suo amore, corse là pronto a rinnovare il loro amore.

.........

Tre ore e mezza dopo i ragazzi uscirono dal pronto soccorso con aria soddisfatta.
Sulla fronte di Sendo era stata applicata una garza dallo stesso Mitsui, mentre del dottore e

dell'infermiere non si avevano notizie certe.
Voci di corridoio li davano al settimo orgasmo consecutivo, ma pare che non fossero granchè

attendibili.


"Amore come sempre sei grandioso"

Mitsui si soffiò appena sulle dita, per poi passarsele sul petto, sfregando per lucidarle, e soffiarci sopra

ancora una volta.
/Sono il Dio del sesso/ pensò con orgoglio.
"Mi hai fatto una medicazione perfetta"

Un osso di formica fece inciampare l'asso dei tre punti, e Hisashi barcollò, sostenendosi a Sendo.

"Senti una cosa..." disse in preda ad un attacco di nervi "andiamo a scuola mia e prendiamo la mia

cartella, poi andiamo al Ryonan e prendiamo la tua e poi torniamo a casa perchè oggi sono stanco

morto!!!!"


Sendo sorrise, felice del fatto che, una volta a casa, avrebbero fatto sesso di nuovo.
Succedeva sempre così quando lui diceva di essere stanco.
Arrivava a casa loro, dove convivevano da cinque mesi, si sedeva sul divano e Sendo si accoccolava sul

suo petto, facendo un po' di fusa.
Tre minuti dopo erano per terra o su una qualunque superficie piana disponibile, pronti a fare sesso nelle

sue famose 123 posizioni.
Sempre che ci fosse abbastanza spazio.

Akira e Hisashi si erano conosciuti quando Mitsui era ancora un teppista, più o meno tre giorni prima

della sua redenzione, avvenuta in gran parte per merito di Akira.
Sendo quella sera si era fermato con i compagni a bere e a fare casino al karaoke, e così si era

ritrovato piuttosto ubriaco a vagare per le strade vuote di Kanagawa, alla ricerca della strada di casa

che, sinceramente, non era molto sicuro di dove fosse.

"Sciono alti sciono belli scion di gel i miei capelli" cantilenava mentre, barcollando e sorreggendosi al

muro, penetrava in un vicoletto buio buio, sempre alla ricerca di quella gran vacca di casa sua.

Acquattato nell'ombra, come una troietta che mira a Rukawa, c'era il teppista più figo dell'intera

regione, lunghi-capelli Hisashi Mitsui, meglio conosciuto come "Mitchi lo sconvolto", per via della sua

mania di rimorchiare più uomini possibili e farseli davanti a tutti sconvolgendo le vecchiette e i

benpensanti.

"Ao, abbelli capelli" disse Hisashi avvicinandosi a Sendo.
"Hey cowboy" rispose Sendo che non aveva ben capito cosa stesse succendendo.
"Vuoi venire a casa mia, bel morettino?" domandò il teppista passandogli lasciva una mano sulla

guancia.
"Sci scingore!" rispose il porcospino leccando le dita dell'altro, non appena gliele passò sulle labbra.

Dodici minuti e ventitrè secondi dopo erano impegnati in una copulatio selvaggia sul letto

dell'appartamento di Hisashi, che fece urlare Sendo così forte che i vicini pensarono che qualcuno stesse

venendo torturato.
"Ma stavamo facendo sesso" disse Akira per difendersi, scandalizzando tutte le vecchiette che erano

andate a bussare alla loro porta.

Mitsui lo guardò e capì di aver trovato l'uomo della sua vita.
Sconvolgere le nonnine-bigotte-bastarde era il suo pane, e aveva finalmente trovato qualcuno con cui

condividerlo.

Akira telefonò a sua madre per dirle che sarebbe stato da Uozumi per tre giorni, per una specie di ritiro

speciale, e poi lui e Hisashi si diedero alla pazza gioia.

Il fatto che a lui mancassero un paio di denti non era fastidioso, anzi.
Durante la fellatio la cosa era ancora più erotica ed eccitante.

Scopavano ovunque.
Sul tavolo in cucina, sulla lavatrice in centrifuga, sull'asse da stiro, sul balcone, sul davanzale della

finestra, sul pavimento, nella doccia, nella vasca da bagno, sotto la scrivania, nell'armadio, sul

pianerottolo, nell'ascensore, e qualche volta anche nel letto.

I vicini ormai consideravano le urla dei due come facenti parte dell'acustica ordinaria, e nessuno di loro

andò mai più a disturbarli.

La mattina del terzo giorno Mitsui disse: "E sia fatta la luce".
Un cuscino lo colpì in pieno viso, mentre Akira gli urlava adosso, affibiandogli i peggio epiteti.

"Scherzavo! Senti, ho una cosa da sistemare a scuola"
"Attento a non farti male"
"Sarà solo colpa tua se succederà"

Al suo ritorno Mitsui era pieno di lividi, ma con un sorriso così grande che Akira stentava a crederci.

"Saremo rivali d'ora in poi" annunciò, e Akira gli saltò in braccio, facendolo cadere e procurandogli più

dolore di quanto Mito avrebbe mai potuto fare nemmeno pestandolo per cinque ore di fila.

Sendo si scusò con un bacio, e andò a prendere una pomata che fa guarire i lividi, la stessa che usa

Minami per interderci.

"Non vorrai mica avvelenarmi con quella roba?" chiese Mitsui mentre Sendo gliela applicava sui lividi.
"Zitto non è tua questa battuta" rispose Sendo lapidario.
"Ma che vuoi, io dico quello che mi pare"

Un colpo secco di mano su uno dei lividi che aveva sulla schiena lo lasciò di stucco, e Akira, prese le sue

cose, se ne tornò a casa sua.

Ma oramai la patata era stata cotta... no... volevo dire... la frittata era stata fatta e quei due si erano

ritrovati più innamorati che mai.

Due mesi più tardi erano a casa di Akira a guardare il canale satellitare dello sport.
I porcospini senior erano andati ad un ricevimento, e non sarebbero tornati prima di cinque o sei ore.

"Akichaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan" disse Mitsui in tono zuccheroso "mi passi la panna?"

Akira si abbassò la zip e, senza distogliere gli occhi dalla tv, tirò fuori il suo coso mettendolo in bella

mostra davanti agli occhi di Mitsui, che si leccò le labbra voglioso.

"Mio gelato mio" disse con voce da bambino e si mise a succhiare quei 25 cm di Ben di Dio che come

facesse a giocare con quel coso in mezzo alle gambe senza che gli desse fastidio sarebbe rimasto uno

dei tanti misteri insoluti dell'universo.

Akira nel frattempo mangiava tranquillamente la patatine alla paprika, affondandole delicatamente nel

barattolo da cinque kg di nutella che aveva di fianco, appoggiato sul tavolino.

La bocca di Mitsui nel frattempo stava compiendo un lavoro magistrale sul suo pisello, che era

diventato subito duro come il marmo e così lungo e bagnato, con la cappella lucida e scoperta e Mitsui

aveva una tale voglia di sperimentare come fosse prendere invece di dare, che, in un lampo, se lo trovò

seduto in braccio, i pantaloni scomparsi, le mani sulle natiche e la fessura diretta in posizione per

accoglierlo dentro di sè.

Mitsui si sedette sulla sua virilità, impalandosi in un sol colpo, con un urlo che fece tremare i muri della

casa.

Sendo abbandonò le patatine e prese i fianchi del suo uomo fra le mani, agevolandolo con il bacino,

cercando di prederlo fino in fondo, ma non riusciva a penetrarlo completamente, non in quella

posizione.

Si alzò in piedi, e il tiratore da tre punti gli allacciò le gambe attorno alla vita e Sendo lo sbattè contro il

muro iniziando a spingere così forte, ma così forte, che Mitsui era convinto che si sarebbe spaccando in

due ancor prima di iniziare a godere.
Ma poi dentro di lui si fece strada lei, la sensazione particolare che in tutte le fic invade gli uke appena un

momento dopo il dolore, ma che poi li fa urlare e spingere i fianchi contro il compagno, e cercare di

prenderlo più in fondo quel maledetto cazzo, del quale sembrano non essere mai sazi.
E spingeva Sendo, e spingeva Mitsui ed entrambi gridavano così forte e godevano così a pieno che non

si accorsero della maniglia che girava e dei signori Sendo che, fermi sulla soglia, guardavano il loro

bambino fottere il suo amico, che, spero, avevano ormai capito non essere proprio tale.

"A-Akira" balbettò la madre prima di svenire.
Il padre la prese al volo e fece per urlare verso il figlio, quando si rese conto che non li avevano

nemmeno visti.

Erano ancora lì, appoggiati al muro, le brache calate, gli occhi in fiamme, le fronti sudate, i volti arrossati

e gaudenti.

Un urlo ancora e l'orgasmo li colse, e il seme di Mitsui spruzzò sulla camicia blu di Sendo, il cui liquido

colò dalle natiche del ragazzo, finendo miseramente a macchiare il tappeto sottostante.

Akira liberò Hisashi, aiutandolo a rimettersi in piedi, ma Mitsui vacillò e Akira lo prese al volo, e suo

padre rivide in quel gesto lo stesso amore e la stessa mossa che lui aveva appena compiuto con la

moglie.

Fece per voltarsi ed andarsene, quando i due lo videro.

"Papà" disse Akira sorpreso, Hisashi barcollante ancora fra le braccia.
"Scusaci" rispose suo padre, uscendo di casa e chiudendosi la porta alle spalle.

Tre giorni dopo Akira si trasferì da Mitsui.
Suo padre gli disse che per la salute mentale di sua madre sarebbe stato meglio per lui se si fosse

allontanato da casa per un po'.
Gli diede la sua benedizione e poi lo lasciò andare via.
Erano ormai passati cinque mesi ma quell'isterica donnetta, che non distinguerebbe un fallo di carne da

uno in campo, non si era ancora capacitata dell'omosessualità del figlio, nonostante il marito avesse

cercato di farle capire con tutte le sue forze che non c'è nulla di male.


Sendo guardò il cielo e vide una nuvola a forma di conigliorso.
"Che è un conigliorso?" chiese Mitsui, rispondendo al pensiero dell'amante.
"Tipo Kumagoro di Ryuichi"
"Oooh, pucci lui".

Si avviarono con calma verso le loro scuole, attraversando di nuovo il parco, che scoprirono vuoto.
Le lezioni erano terminate ed erano probabilmente tutti agli allenamenti.

"GLI ALLENAMENTI" urlarono entrambi battendosi una mano sulla fronte, per poi guardarsi e scoppiare

a ridere.

Come spesso capitava, da quando vivevano insieme, si erano scordati di andare agli allenamenti, ed

ormai era troppo tardi per raggiungere i compagni senza essere sgridati.

"Siamo due deficienti" disse Hisashi.
"Ci conviene riprenderla domani la cartella, se ci vedono siamo fottuti"
"Ehi, qui l'unico che ti può fottere sono io"
"Volgare"
"Si lo so"
"E lo ammetti pure"
"Bhe, perchè? Che c'è di male? Mica mi sono messo a dire che Ikegami sta con Hikoichi"
"AAAAAAAAAAAAARGH!!!!!!!!! Che schifooooooooooooooooooo"

Akira prese ad inseguire Mitsui che, ridendo come un matto, scappava verso il loro nido d'amore.

Salirono veloci le scale, e si gettarono in casa, subito uno sulla bocca dell'altro.

"Sei un manico sai?"
"Mmm ha parlato Akira il casto e puro"
"Eh eh eh"

Mitsui lo fece stendere sul pavimento e contribuì subito all'inturgidimento dei suoi capezzoli e della sua

virilità con appositi strusciamenti e decise lappate di lingua, che fecero fremere e gemere Akira, che si

contorceva come un serpente abissino morso da una tarantola.

"E muoviti" lo incitò Akira, già pronto per essere preso di nuovo.
Era passata solo un'ora da che l'avevano fatto in ospedale, ma lui non si sarebbe mai ritenuto sazio di

quell'uomo.
Mai.
Lo avrebbe fatto per quindici ore consecutive se necessario.
Non avrebbe fatto altro, mai nella vita, mai.
Ma proprio mai mai.

"Amore... ti va di tirar fuori quelle dita del cavolo e infilare qualcos'altro?" chiese Akira in preda alla

frustrazione più nera.

Mitsui lo stava preparando con troppa lentezza, insomma!
Mica era la sua prima volta, che si muovesse quella tartaruga!

"Vuoi il sesso spinto eh, belli capelli? Lo avrai o se lo avrai... e quando avremo finito persino il tuo gel

SUPER EXTRA TENUTA IPER INCOLLANTE avrà perso la sua efficacia"
Mitsui prese il culo di Sendo e lo sollevò fino quasi a mettergli la schiena in perpendicolare al pavimento.
E poi si infilò di colpo, spingendo così forte che l'urlo di dolore acuto e sottile si infranse sul soffitto,

ritornando moltiplicato per mille volte.

Mitsui spingeva e spingeva e Akira iniziò a sentire tutto quello che c'era da sentire, ed ogni singolo nervo

del suo corpo iniziò a pulsare e a pulsare, e fremere così forte che pensava di stare per spezzarsi da un

momento all'altro.

Mitsui entrava fino in fondo, per poi uscire quasi del tutto, e poi rientrare ed uscire e rientrare ancora,

muovendosi ad un ritmo così sostenuto che, quando Mitsui lo liberò per cambiare posizione, a Sendo

sembrò che gli avessero strappato il cuore a mani nude.

Lo sdraiò per terra e gli fu sopra in un baleno, riprendendo le spinte lì da dove erano cominciate.

La mente di Sendo si fece tutt'uno con il suo punto G.
Ascoltava le sue sensazioni, captava le piccole variazioni.
E poi avvertì il primo lambire d'onda.
Stava per arrivare.

Lo sentiva, era lì, una spinta e si avvicinava, un'altra spinta ed era ancora più vicino, dai che arriva,
/forza, sbrigati sono sicuro, sta arrivando, spingi Mitchan spingi, manca poco, ancora un po', perchè

non arriva, sto aspettando muoviti, ancora un spinta, solo una, Mitchi, lo so, è lì, sta per giungere,

arriva arriva, lo sento e vicino, spingi Hisachan spingi, più forte, spingi ti prego, più in fondo di più sì lì,

Mitchan, ora, ci sei, eccolo, ora ora ora, arriva eccolo/ "VENGOOOOOOOOOOOOOOOOO"

Il suo urlo si fece uno con quello di Mitsui, che lo riempì di sè nello stesso istante in cui lui si vuotava sul

pavimento.

Rotolarono uno affianco all'altro, sprofondando in un bacio appassionato, per poi appoggiare le fronti

bollenti una all'altra, in un muto ti amo dato con lo sguardo, che appagò entrambi, almeno quanto il

sesso appena fatto.


"A proposito Akira!!!" disse Mitsui come se si fosse improvvisamente ricordato di qualcosa di

importante.
"Dimmi amore"
"Non mi hai detto che ci eri venuto a fare allo Shohoku stamattina!!!"

Akira si fece pensieroso.
Perchè diavolo era andato allo Shohoku quella matitna?
Dunque...
Bhe, per vedere Hisashi ovvio.
Dunque... per sfidare Rukawa no, per vedere il coach Anzai no, per fare a botte no...
Perchè diavolo c'era andato???

"Che c'è, un teppista ti ha mangiato la memoria?"
"ECCOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!"

Sendo sbattè un pugno sul pavimento, procurandosi un dolore atroce, non chè finendo in una pozzetta

di liquido lattiginoso, lasciato da lui stesso qualche attimo prima.

"Ti sei ricordato?"
"Sì!!! Il preside ci ha dato un tema stamattina. Teppisti: diventarlo, esserlo ed uscirne. Volevo il tuo

aiuto, ma non mi serve più"
"E cosa scriverai?"

Sendo prese un bel respiro, e snocciolò tutto d'un fiato: "Svolgimento: l'uomo che amo è diventato un

teppista perchè si è fatto male ad un ginocchio, lo è stato per due anni, e ora che ne è uscito non

facciamo altro che scopare come ricci! Che te ne pare???"
"Un ottimo assicurato, guarda!!!" lo prese in giro Mitsui.

Sendo si mise la lingua fra le labbra, e poi scoppiò a ridere.

"Sai una cosa amore? Fare sesso con te è davvero il modo migliore per farsi venire un'idea!! Avrei

anche un altro tema da fare sai..." disse con aria maliziosa

"Bhe mi sa che sono obbligato ad aiutarti" rispose Mitsui con sguardo giudizioso.

"Direi di sì" ribattè Akira che, salendo su di lui, riprese a baciarlo, sperando incosciamente che, il suo

tema, prendesse davvero ottimo come il suo ragazzo gli aveva appena augurato.

Fine^^

Sei: AUGURI ARSLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN^*^ e spero che ti sia piaciuta!!! Ho anche

cercato di farla lunghetta, ma mi sa che così è il mio massimo possibile^^''''
Un bacione
Seichan che ti vuole un mondo di bene^*^



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