Il mio tesoro

di Mab

 

La notte.

Bella e fredda nelle notti di inverno e calda e afosa nelle notti d'estate.

Ed è proprio in una notte d'estate che il sonno mi viene a mancare.

Vorrei riposarmi.

Domani ci attende una giornata dura.

Saremo tutto il giorno in mare.

Rufy è convinto che domani troveremo il One Piece.

Mah...

Le sue solite stupidaggini.

Non credo che troveremo mai quel tesoro.

Non così presto, almeno.

Ma a me non interessa.

Il mio tesoro è proprio qui, di fianco a me, che dorme placidamente.

E mi incanto a guardarlo.

Guardo i suoi schizzati capelli verdi tagliati cortissimi e sui quali adoro far scorrere le dita.

La fronte corrucciata e la bocca imbronciata.

Le ciglia lunghe e quegli occhi, che ora non posso vedere, pieni del fuoco e dell’adrenalina che scorre a mille nelle sue vene pulsanti.

Le orecchie piccole e perfette.

Ne posso ammirare solo una ma so che l’altra ha tre orecchini d’oro attaccati.

Il collo lungo e forte;

il petto ampio e pieno di cicatrici.

Cicatrici che lo hanno irrobustito come persona e come spadaccino.

Cicatrici che io adoro baciare e accarezzare perché sono la prova del suo coraggio e della sua volontà a non arrendersi mai e a mantenere la promessa fatta al suo (ahimè!) primo amore.

Le braccia sono muscolose come le sue gambe e le mani sono belle e dalle dita un po’ ruvide.

Ma adoro quando le passi su di me in una lenta carezza o quando le intrecci alle mie o quando me le passi tra i capelli biondi o sopra le mie strane sopracciglia a ricciolo.

Adoro il modo beffardo che hai di sorridere pensando che tutto ti sia dovuto.

Adoro come mi guardi.

Il tuo sguardo pieno di desiderio di me, di noi…

Mi desideri anche nei posti più impensati, anche quando siamo in mezzo ad una piazza o ad una via piena di gente.

Anche quando siamo a tavola con tutti i nostri amici.

E poi adoro come mi baci.

In quel modo tutto tuo di dirmi che non puoi fare a meno di me.

Adoro come mi cingi la vita arrivandomi di soppiatto alle spalle mentre sto cucinando per tutti voi e mi fai sobbalzare, ma poi avverto il calore del tuo corpo e la tua risata allegra e mi calmo…

Mi rilasso contro il tuo corpo.

E lo faccio anche adesso poggiando la mia testa sulla tua spalla nuda.

Anche se è caldo non mi importa.

Desidero stare qui con te…

Nel posto che solo a me spetta.

“Sanji, sei sveglio?”

La tua voce.

Assonnata e impastata dal sonno.

Alzo il viso e incontro i tuoi occhi velati ancora un po’ assonnati.

“Sì” rispondo.

“Non riesci a dormire?” chiedi stropicciandoti un occhio come lo fa un bambino.

“Ho caldo” spiego stringendomi ancora di più a te.

E tu mi cingi le spalle con le tue braccia forti e mi dici: “Non sembra proprio, sai! Non se stai così appiccicato a me!!” e ridi.

Ridi di gusto come solo tu sai ridere.

Ridi di me, di noi, di quello che ci lega, di quello che il nostro abbraccio significa.

Dovrei offendermi perché stai insultando ciò che ho di più caro.

Ma non lo faccio.

Stai scherzando e lo capisco.

Stai scherzando con me perché siamo complici, amanti…

Perché ci amiamo…

Ma ti tiro lo stesso i capelli per farti capire che non è una frase felice.

“Okay, okay. Recepito il messaggio!!” ridacchi dandomi un bacio.

Ma ovviamente non ti fermi.

Vuoi di più e mi finisci sopra.

Mi baci e mi accarezzi e mi fai sentire amato come nessuno è mai riuscito a farmi sentire.

Quando facciamo l’amore ti riscopro appassionato e tenero come non credevo potessi essere e mi sento importante e vorrei che anche tu ti sentissi così.

Ed è bello.

E’ bellissimo.

Perché sento che mi ami e che tieni a me.

Sento che non vuoi farmi male quando entri in me perché mi rispetti.

E quando insieme raggiungiamo il piacere credo davvero che le nostre anime, i nostri corpi e i nostri cuori siano diventati un tutt’uno con quello dell’altro.

“Ti amo, Zoro…” sussurro.

E tu sorridi e mi baci.

E io sono felice.

 

**FINE**


 


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