PARTE: 1/1
Note:I nomi dei personaggi non centrano con altri anime o manga, La spada e la frase li ho presi da Berserk.




Illusioni

di Benten


Perché ci troviamo qui?
Cosa ci facciamo in questo posto?
Attirati come falene da una luce artificiale.
Dalla falsa promessa di un uomo,
Dalla prospettiva di una nuova avventura,
Dall'ambizione o da che altro!?
Noia forse?
Siamo stati solo un branco di stolti,
Rischiare la vita per un sogno effimero..
Tutto era partito da quella notizia.
Maledetto! Maledetto! Zelgadiss!!!
Maledette lui e le sue false promesse!!!
Ci promise gloria ,
Ci promise onore,
Scoprimmo poi a cosa mirava veramente,
Trascinandoci in quella rischiosa impresa!
Non ha conquistare quel regno ricco di pascoli,
Che era Meta-Likana!
No, non questo, ben altre erano le sue mire!
Se solo avessimo saputo..
Se avessimo sospettato,
Ma Zelgadiss è un uomo astuto
Che sa ben sfruttare le debolezze altrui.
Come resistere a queste parole?
Volete vivere per sempre come dei pezzenti!?
No, non possiamo continuare a farci sottomettere a questo modo!
Dobbiamo far sentire la nostra voce!!!
Non siamo bestie!! Uniti riusciremo! Siamo in tanti
Abbiamo più potere di quanto potreste immaginare!
So dove trovare le armi! Abbiamo cavalli, e uniti possiamo farcela! Conquisteremo gloria, onore, denaro!
E qualcosa che nn si può comprare: La Libertà!!!
Unitevi quindi a me! Seguitemi in questa impresa!
Conquisteremo la gloria!
Per tutto il regno si racconterà delle nostre imprese
Tutti sapranno cosa faremo noi abitanti di Suzaku*
Su ogni bocca, in ogni casa sarà il nostro nome!
Non possiamo permettere che Lord Dark Schneider
Continui a sfruttarci a questo modo!
Volete davvero vivere come schiavi per tutta la vita?!
Volete davvero che quell'essere schifoso arrivi nei vostri villaggi, portandosi via le vostre figlie o le vostre mogli!?
Volete davvero questo?!
Un grido unanime, animi scossi, speranzosi, illusi.
"Nooooohh!! Guidaci Zelgadiss!!!"
Sarete con me allora!?
Partirete con me alla volta di Meta-likana?
Mi aiuterete a spodestare quel subdolo tiranno!?
Lo farete?
"SIIIII!!!!"
Non un grido, ma un'esplosione.
Centinaia di cuori colmi di speranza,
Centinaia di animi battaglieri risvegliati
Dopo anni di sottomissione,
Dopo aver reclinato il capo milioni di volte
...per paura di morire.

Chi non si sarebbe convinto al suono di quelle parole?
Tutti odiavamo Dark Schneider.
Quell' odioso stregone borioso e arrogante!
Quel maniaco, che veniva nei nostri villaggi a portarsi via le "nostre" donne, per soddisfare i suoi bassi istinti
E che ci governava col terrore..
Seguimmo Zelgadiss, fiduciosi,
Chi nascondeva sotto finta esaltazione la paura per la battaglia
Chi tremava di paura o addirittura chi piangeva.
Centinaia di uomini in cammino verso un'impresa, che avrebbe dato loro la morte o la libertà.
Illusioni, solo illusioni, anche dopo la morte di Dark Schneider
Nulla sarebbe cambiato, nulla...
Sarebbe salito al potere un altro...e loro sarebbero tornati ad essere ancora più sottomessi..e più infelici.
C'era davvero tutto nella foresta in cui Zelgadiss ci aveva portato
Armi, cavalli viveri. Tutto appunto.
Da dove saltava fuori quel ben di dio?
Come aveva fatto quella sottospecie di primate, ad accumulare tanto materiale?
Avevo iniziato a sospettare, ma accecato com'ero dalla furia di vendetta, non avevo fatto caso all'istinto, che mi metteva in guardia.
Nessuno avrebbe immaginato mai che sotto a quella faccia da idiota si nascondesse un uomo così astuto.
Eravamo accampati nella foresta.
Tutti attorno a me facevano baldoria.
Annegando paure e preoccupazioni in fiumi fluenti di Birra.
Ma io no, affilavo la mia spada, ed ogni stridio provocato dalla lima su quell'oggetto troppo grande, troppo spesso,
troppo pesante e grezzo, per essere chiamato spada.
Un'enorme blocco di ferro capace di tagliare in due una persona e il suo cavallo.
La mia sete di vendetta aumentava, dandomi le vertigini.
Annegandomi nell'illusione di potermi vendicare, di riuscire veramente a distruggere colui che odiavo dal più profondo del cuore.
Tutti erano completamente sbronzi, quella sera, ma questo non disturbava certo il mio sonno.
Avevo scacciato l'agitazione, cercavo di dormire, quel sonno profondo, nero e pesante.
Un sonno senza sogni, senza incubi, quasi una non-morte...
Ma io ero già morto, e gli incubi di quel giorno continuavano a perseguitarmi.
Quel giorno, si, o forse era una sera.non ricordo bene.
Tutto è offuscato da un velo nero, pesante come il feltro.
Ricordo solo, che eravamo tutti a casa, mamma, papà, i miei due fratelli piccoli ed io, avrò avuto, forse 14 anni.
Ad un tratto la porta di casa si era spalancata,
Davanti a noi era comparso un uomo dai lunghi capelli argentei,
Dallo sguardo crudele e sardonico, e ricordo bene che quando quegli occhi, tanto simili a quelli di un serpente si erano posati su di me, il mio corpo era stato scosso da un tremito, non so ancora oggi se di paura o di piacere..
Ricordo la risata di quest'ultimo, carica di presunzione.
Mio padre aveva mandato me e i miei fratelli, nella piccola stanza da letto.
Sentivo delle voci provenire dalla "cucina" ma non capivo bene cosa dicessero, sentivo mio padre supplicare quello straniero, mia madre piangere.ma ancora non capivo, o forse volevo solo rifiutarmi di farlo..
La porta della nostra stanza era stata aperta, mio padre che mi trascinava fuori quasi con violenza..
Mia madre in lacrime, aveva cercato di dire qualcosa, ma le era arrivato repentino un ceffone per azzittirla..
Sentivo quello che mi dicevano come se fossi stata lontano... alle mie orecchie giungevano solo suoni ovattati.
L'unica cosa che percepivo era lo sguardo di quel tizio dall'espressione altezzosa e il ghigno trionfante sul volto.
Le sue mani che mi afferravano e mi caricavano in spalla, per poi tirare fuori la spada e uccidere entrambi i miei genitori,
con un colpo ben assestato.
Commentando tutto con un ironico e disgustato: "Non meritavate di vivere"
Non capivo più nulla, mi lasciai cullare dal moto ondulatorio del cavallo, su cui eravamo saliti addormentandomi, tra le braccia di quello strano sconosciuto.
Che, realizzai poi, essere il sovrano di Meta-Likana.
Non fu l'unica cosa che capii...
La prima ma non l'ultima di tante sorprese poco piacevoli.
Quello era il motivo per cui si ero unito a Zelgadiss e a quel branco di disperati, che desiderava un futuro migliore.
Vendetta, ecco quello che volevo.
Non solo per le violenze subite,
Non solo per le umiliazioni, e per tutto quello che quel Bastardo di Dark Schneider mi aveva fatto..
Non solo per quello..no..
Nemmeno per vendicare i miei genitori.
Volevo ucciderlo, perché mi aveva rovinato la vita,
Mi aveva fatto scoprire che le persone che più amavo; mi avevano venduta, in cambio di aver salva la vita.
Sacrificandomi per se stessi.
E per avermi illuso, me, povero sciocco, nonostante tutto innamorato di lui, per avermi preso in giro dandomi l'illusione di amarmi.

Non so come, ero riuscito a fuggire, non mi aveva fatto cercare dai suoi uomini, ne perseguitato in seguito. Forse aveva già perso interesse per me, stupida bambola di pezza che gli aveva ormai dato noia.
Un'incubo del passato mi aveva svegliato, lasciandomi tremante e sudato.
Un bagliore tra i cespugli e alcuni bisbigli sommessi, avevano attirato la mia attenzione.
L'istinto mi portò a posare una mano sull'elsa della spada accanto a me.
Fingevo di dormire, ma i miei sensi erano al massimo dell'efficienza.
Avevo scorto Zelgadiss.
Trionfante, galoppava verso il castello di Meta-Likana.
Quel bastardo ci aveva tradito!
Ci aveva attirati in una trappola!
La foresta pullulava di soldati.
Lanciai l'allarme, e poi presi a roteare sopra la testa il grosso spadone, falciando nemici a destra e a manca.
Ma gli uomini da abbattere erano troppi, e iniziavano ad attaccarci anche i maghi dell'armata di Dark Schneider.
Mi feci largo tra la folla, tagliando nemici e forse anche amici, ma davanti a me vedevo solo il castello.
Saltai su un cavallo e partii alla volta dell'imponente costruzione, alla volta della persona che odiavo.
Spronavo il cavallo, incitandolo a correre come un pazzo, sfiancandolo fino a farlo stramazzare, continuando poi la strada a piedi.
E ora sono qui davanti al portone con gli abiti laceri e ferite sanguinanti su tutto il corpo.
La "spada" abbandonata per strada, mi rimane solo un pugnale, e tanto per iniziare taglio la gola all'uomo nella guardiola.
Facendomi strada da solo in questo palazzo che è rimasto proprio come tre anni prima.
Arrivo fino al salone, lui è lì non ho dubbi.
Una risata inconfondibile mi gela il sangue.
"Bwaahahahahaha!!!!"
Lui è li dentro, la mia convinzione e spavalderia stanno scemando.
Spalanco la porta, tra lo stupore di Zelgadiss e lo sguardo stupito di Dark.
Mi avvio minaccioso verso quello sporco traditore, con la ferma intenzione di ucciderlo.
Ma dark mi precede; commentando infine: "non mi sono mai piaciuti i traditori, lo sai bene"
Allunga una mano verso il mio viso e io gliela schiaffeggio.
Ride.
"Sei cambiato molto, e sei ancora più bello."
Odio quel suo tono suadente, quante volte l'ho già sentito.
Senza pensarci due volte, mi avvento contro di lui brandendo il pugnale.
Non se lo aspettava, non riesce ad evitarlo, sento affondare la lama nella carne tenera del suo ventre.
Colpisco con forza, con rabbia, disperazione odio.
Sento qualcosa sgorgarmi dalle labbra e uno strano torpore, ma continuo a colpire.
Vedo il suo volto, tiene gli occhi chiusi, ma non mi sembra stia soffrendo.
Sono solo un illuso, se avesse voluto mi avrebbe spazzato via appena entrato dalla porta, perché s'è lasciato colpire?
Illuso, illuso, illuso ancora una volta!
Come ho potuto solo pensare di ucciderlo?
Nemmeno tra cent'anni ci riuscirei.
La vista mi si sta annebbiando...
Sono proprio un illuso, è vero, la vendetta non porta a nulla.
Me ne rendo conto solo ora, con una spada piantata nel ventre.
La vita mi sta abbandonando..ormai è la fine..
Addio Dark.


Fine

*Suzaku: è il nome di uno dei quattro dei della mitologia Cinese/nipponica, e rappresenta un passero rosso.
Le altre tre sono Genbu, Biakko e Seiryu.



 
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